“Io spero che i mafiosi possano essere toccati, almeno alcuni, dalle parole del Papa che ha ricordato a loro l’inferno. Ne sono convinta perché in ogni persona ci sono un cuore e un’anima. Anche in un mafioso. Francesco ha detto proprio questo”: parole di Marisa Fiorani, che è di Mesagne, Brindisi, dov’è nata la mafia pugliese, la Sacra Corona Unita. Lei ha partecipato all’incontro di “Libera” con il Papa, avvenuto a Roma il 21 marzo, per portare a quell’appuntamento la memoria della figlia Marcella Di Levrano, uccisa per vendetta mafiosa a 25 anni. Marcella era una delle tante sfortunate vittime della droga e, solo dopo la nascita della figlia, frutto di una relazione con un giovane altrettanto sventurato, decise di liberarsi dalle catene della dipendenza, per dare un futuro diverso e migliore alla sua piccola. Per questo decise di raccontare quello che sapeva dei traffici di sostanze stupefacenti nel brindisino e per questa sua collaborazione con le forze dell’ordine venne poi uccisa. Marisa ne rivendica la memoria come un segno di speranza e ringrazia Ciotti e il Papa d’averla incoraggiata su questa strada. Io la saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.
Marisa Fiorani: “Anche un mafioso ha un’anima”
Commento
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Grazie Luigi di proporci sempre le belle testimonianze.
Sono rientrato da poco
dagli esercizi in Parrocchia.
Come ogni anno, nella mia chiesa locale in questo periodo abbiamo
questa bella offerta.
La chiesa la sera alle 21 è aperta per gli esercizi per una settimana.
Eravamo su 150.
Un grazie al mio parroco che ha trovato un bravissimo biblista.
Una delle espressioni che mi e’ rimasto impresso
è “oligocredenti”…
Dinanzi al primo incontro con il Risorto,
gli apostoli si ritrovano ad adorare e allo stesso tempo ad essere anche dubbiosi, perplessi….
Credenti mai pieni… sin dalla prima ora …
mi sento meno solo !
🙂