“Santa Maria della Confusione” è un “titolo” dato alla Madonna che non avevo mai sentito prima di venire a Salemi, Trapani, dove sono stato tre giorni e dove mi trovo ancora mentre scrivo questo post. Il parroco della Chiesa Matrice, don Salvatore Cipri, mi ha invitato a tenere tre incontri di preparazione alla Pasqua (vedi alla pagina “Conferenze e dibattiti” elencata sotto la mia foto) e sono stati per me, mia moglie e la figlia più giovane, tre giorni caldi di incontri e di vedute. Quell’immagine della Vergine è venerata nella Chiesa dei Cappuccini e rappresenta una Madonna piangente con intorno i simboli della passione: la lancia, la spugna dell’aceto, i chiodi e la colonna della flagellazione. Così don Salvatore me ne ha spiegato il nome: “Come una mamma resta confusa, cioè addolorata e smarrita, oltre ogni capacità di comprensione, davanti alla morte di un figlio, così Maria per Gesù”. Mia moglie ha detto che Tonino Bello l’avrebbe chiamata: “Maria donna della Confusione”. Mi sono sembrate parole degne e ho voluto raccontarvele, anche per ringraziare gli amici che ci hanno ospitato a Salemi, ci hanno accompagnato all’isola di Mozia e a Selinunte, ci hanno fatto assaggiare cibi ed frutti e dolci di straordinaria bontà: Maria e Calogero, Alessandro, Giuseppina e tanti e tutti.
A Salemi con Maria “donna della confusione”
15 Comments
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O.T. per tutti i preti del pianerottolo!
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Buon anniversario! A volte penso che preti siano stati scelti per essere messi “di guardia” alla croce, perchè nessuno ci venga più appeso e per togliere quelli che ci sono stati messi dalla vita.
Grazie!
Se ti capita, Luigi, vai a Palermo da Santa Maria de la Soledad che ha avuto per secoli un parroco spagnolo, credo dipendente dal Vescovo di Barcellona: http://www.addoloratasoledad.it/
Invidio molto il giro che hai fatto, la Sicilia tra Marzo e Maggio è splendida. Dopo comincia a “nevicare fuoco”, come dice il principe di Salina a Chevalley di Monterzuolo.
Cari amici del pianerottolo, credo che ci siamo sentiti tutti molto vicini in questi terribili giorni, al di là delle parole e dei silenzi. Confusi, anche noi.
Versati nel dolore del Figlio. Eppure coscienti dei “cibi e frutti e dolci di straordinaria bontà” , della strordinaria bontà che non muore.
Entreremo così nel Triduo Santo.
Sursum corda.
@marta09
Grazie, ci si guarda allo specchio e si vedono tanti difetti, ma alla fine, chiedendo misericordia a Dio ed agli uomini sono contento di essere prete!
@don Luca, con il cuore pesante per coloro che sono stati derubati di tutto per mezzo del terremoto (e dell’incoscienza di tanti), con l’intenso desiderio di andare là ad aiutare, sono costretta a rimanere qui e cercare di camminare con passo leggero dentro la quotidianità (che ora assume i contorni di eccezionalità in quanto ci si accorge i quanto si ha) e prendo ad esempio il passo di Santa Caterina da Siena che pur conoscendo i tanti limiti e mali della Chiesa l’ha amata ed ha amato i suoi ministri teneramente al punto che ha cambiato la storia.
E’ sua questa frase:
“E se io mi volgo a’ ministri del sangue di questo dolce e umile Agnello, la lingua non può nemmeno narrare tanti mali e difetti.” (S. Caterina da Siena)
E vien da chiedersi: se una donna ignorante, impotente, povera è riuscita a cambiare la storia della Chiesa senza rimanere intrappolata in scandali e difetti, cosa potranno mai fare i preti colti, preparati con addosso il profumo della potenza di Dio? Cosa potranno mai fare?
Più che guardarsi allo specchio, voi cari preti (che fatica che faccio a dire “cari”) vi auguro di guardarvi allo specchio di Dio perchè- credo – che quello sia il vostro vero specchio … e via da quello “specchio” lasciate che voi stessi diventiate “specchio di Dio”.
Tutti dovremmo essere così, ma voi – dovrei dire “siete così”: uno vi incontra e subito senza neppure conoscervi pensa a Dio … soprattutto oggi, soprattutto in questi giorni.
Anche io rivolgo un pensiero ai sacerdoti, a quelli che conosco e a coloro che abitano questo pianerottolo.
Che la vostra vita sia davvero segno di contraddizione e coincida in tutto con il dono e mistero della vostra vocazione.
Vi abbraccio.
@marta09
Dunque ancora grazie. Vado a confessare… sperando di essere quello specchio di cui parli. Prima mi fermo un po’ davanti al tabernacolo, con un po’ di “abbronzatura” in più sarà certamente meglio.
Chissà se all’Aquila ci sono tanti preti quanti medici?
La disperazione in quelle persone è ad un livello molto alto e ci sono ferite che nessun medico può guarire, ma un prete potrebbe sicuramente lenire e solo con il calmante dell’ascolto.
la disperazione di quelle persone è a un livello molto alto e ci sono ferite che nessun medico può guarire.
vero.
ma ci sono ferite che anche nessun prete può guarire.
e ci sono disperazioni e ferite anche al di fuori dei terremoti.
dolore e disperazione sono ubiquitarie e perenni e , e bisogna essere molto ingenui o molto ottimisti per credere che medici e preti possano servire a qualcosa. in genere servono a molto poco.
Caro discepolo,
probabilmente hai ragione, amo pensare della mia vita di prete che il poco è meglio di nulla. E sono certo che il Signore mette il resto per coloro che lo permettono.
Piuttosto che niente … è meglio “piuttosto” no?
Se tutti dovessimo abdicare al “è tutto inutile” Gesù non sarebbe finito in croce, non avrebbe lavato, servito e dato da mangiare anche e soprattutto ai traditori no?
Se tutti dovessimo basarci sulle nostre povere forze, Maria non ci sarebbe sognata di cantare il Magnificat, no?
E quindi, diamo poco, è certo, ma diamolo però!
Sono le armi raffinate del male che distoglie lo sguardo dall’essenziale e usa il legittimo, ovvio, logico riferito alla rabbia, inutilità e nullità!
E noi pescione che ogni volta abbocchiamo!
Grazie don Luca … almeno uno che crede che l’impossibile è possibilissimo c’è!
Caro don Luca certo cerchiamo di fare ognuno del nostro meglio
ed è tutto quello che possiamo fare ..
ma come sacerdote ti sarà capitato certamente come a me come medico
un senso di impotenza e di inutilità…
a volte questa sensazione è molto forte.
Invidio i felici e gli ottimisti, gli uomini di molta fede .
Invidio chi trova sempre le parole e le
spiegazioni “positive”
invidio chi non ha mai la certezza che potrebbe
non esserci nessun DIo……….
a volte come Montale mi verrebbe da dire
…spesso il male di vivere ho incontrato….
bene non seppi fuori del prodigio
che scuote la divina indifferenza …………
Caro don Luca, scusatemi, non era questo ne’ il luogo ne’ il tempo per queste parole prive di senso. perdonatemi.
Ma che prive di senso, discepolo!
Sono le mie stesse parole, sono i miei stessi dubbi … ma proprio i mezzo a questi dubbi e parole c’è stata la sorpresa inaspettata!
A me ha preso “alle spalle” e non ho avuto scampo.
Non posso essere ottimista, sono solo realista, mooolto realista … così tanto che più di una volta ci sto male e mi cadono le braccia!
Ma è proprio in quei momenti da “tappetino” che si viene richiesti come aiuto!
Mi sa che ha ragione San Paolo!
A volte credo che i dubbi siano solo dei veri credenti (li ha avuto anche Gesù!!!) i troppo certi, purtroppo, finiscono su un maledetto “fico”.
Ciao … ci vediamo (con la fede ovviamente) davanti alla croce per vedere come un Crocifisso riesce a parlare anche da morto!
Che tipo ‘sto Dio!!!!
Ma chi ha detto che “confusione” è parola d’accezione “negativa” !
Cos’è stata la predicazione evangelica di Nostro Signore se non meravigliosa, fecondissima “confusione” (che ci confonde ancor oggi !) ?
Ah, complimenti a Tonizzo per la bella citazione del “Gattopardo” !
Mentre scrivo, è la notte di Pasqua: che emozione !
Un abbraccio agli amici del “pianerottolo” !
Roberto 55
Ben detto amici del pianerottolo, sul quale mi affaccio ben volentieri anch’io dal momento che ne apprezzo la levità dei discorsi nonchè la loro stessa profondità. Dubbi ….. e chi non ne ha! Solo gli imbecilli non ne hanno e sono certa che i veri “cercatori di Dio” sono proprio i più dubbiosi. Buona pace a tutti, Clara