Manzoni 4. Vide Lodovico spuntar da lontano un signor tale, arrogante e soverchiatore di professione, col quale non aveva mai parlato in vita sua, ma che gli era cordiale nemico, e al quale rendeva, pur di cuore, il contraccambio: giacché è uno de’ vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi. Costui, seguito da quattro bravi, s’avanzava diritto, con passo superbo, con la testa alta, con la bocca composta all’alterigia e allo sprezzo. Tutt’e due camminavan rasente al muro; ma Lodovico (notate bene) lo strisciava col lato destro; e ciò, secondo una consuetudine, gli dava il diritto (dove mai si va a ficcare il diritto!) di non istaccarsi dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della quale allora si faceva gran caso. L’altro pretendeva, all’opposto, che quel diritto competesse a lui, come a nobile, e che a Lodovico toccasse d’andar nel mezzo; e ciò in forza d’un’altra consuetudine (…). Que’ due si venivano incontro, ristretti alla muraglia, come due figure di basso rilievo ambulanti. – Siamo nel quarto capitolo, quello di fra Cristoforo che nel mondo era stato Lodovico. Riporto il brano per le parole che ho messo in neretto e che vanno a pennello per la blogsfera dove s’amplia il vantaggio di odiarsi senza conoscersi. Nei primi commenti altri spunti della mia pretestuosa lettura estiva del Manzoni.
Manzoni e l’odio virtuale d’allora e d’oggi
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Si vedeva la luce scendere. “Il sole non era ancor tutto apparso sull’orizzonte, quando il padre Cristoforo uscì dal suo convento di Pescarenico, per salire alla casetta dov’era aspettato” è il mattutino avvio del quarto capitolo dove poco più avanti si legge questa vicenda della luce che scende dal monte: “Il cielo era tutto sereno: di mano in mano che il sole s’alzava dietro il monte, si vedeva la sua luce, dalle sommità de’ monti opposti, scendere, come spiegandosi rapidamente, giù per i pendìi, e nella valle”. Non conosco altro autore attratto dalla luce quanto il Manzoni, che quello stesso dispiegarsi del mattino ha descritto, ancora meglio, in questi versi che sono a metà dell’inno “La Pentecoste”: “Come la luce rapida / Piove di cosa in cosa, / E i color vari suscita / Dovunque si riposa; / Tal risonò moltiplice / La voce dello Spiro”. Li riporto a motivo della loro bellezza.
La trista gioia dell’orgoglio. “L’uomo morto per lui e l’uomo morto da lui” è uno dei superbi giochi di parole del romanzo del Manzoni che troviamo in questo capitolo quarto e che serve all’autore per dire in breve il turbamento di Lodovico – che “non aveva mai, prima d’allora, sparso sangue” – al vedere i due suoi morti. Altro gioco sovrano con le parole è verso la chiusa del capitolo, dove la parola protagonista è “gioia”: “Il fratello dell’ucciso, e il parentado, che s’erano aspettati d’assaporare in quel giorno la trista gioia dell’orgoglio, si trovarono in vece ripieni della gioia serena del perdono e della benevolenza”.
A trent’anni si ravvolse nel sacco. La parabola di Lodovico che si fa cappuccino e prende il nome dell’ucciso il Manzoni la narra anche dal punto di vista della famiglia che era restata offesa nel sangue: “Ridurre un uomo a spropriarsi del suo, a tosarsi la testa, a camminare a piedi nudi, a dormir sur un saccone, a viver d’elemosina, poteva parere una punizione competente, anche all’offeso il più borioso”. Alla pagina seguente la stessa veduta quasi nemica della “conversione” di Lodovico suggerisce al Manzoni una locuzione rude e di gran forza che la dice tutta in sette parole: “Così, a trent’anni, si ravvolse nel sacco”.
Quanto mi piacciono questi personaggi manzoniani, così sinceri e schietti anche nel loro ODIO, così umani.
Nulla a che fare coi personaggi di oggi , nessuno dei quali ovviamente confesserebbe di odiare! Non sia mai! Non sta bene ! il politically correct vuole che non si odi nessuno…siamo tutti persone così perbene , così educate, che
la solo parola “odio” ci fa inorridire.
Ah, ah ah, che ipocriti!!!
Beh, tutte queste storie dei vari “correct” vanno di gran moda, a parlarne.
Ben oltre la realtà delle cose. Basta non seguirle, ed ecco, l’incantesimo è belleche rotto.
Se l’odio non fosse impastato dentro di me, come dentro tutti, Gesù non sarebbe venuto a liberarcene. Certo, non con un colpo di bacchetta magica.
Certo che io odio , per quanto mi riguarda.
Piu’ che ipocrita, sarei coglione a negarlo
E se non fossi capace di odiare, non sarei nemmeno capace di amare, pensa te che disastro. Una vita piatta e gelida come un ghiacciolo.
La cosa che sempre mi stupisce è che ci sono odi senza ragioni apparenti: odi che in realtà sfogano chissà che fogne emotive e mentali sotterranee che mi porto dentro.
Certo, l’odio fa schifo. Se non altro perché distrugge, prima di tutto te , e poi la tua “vittima”. Poi perché ti chiude in te stesso: bella roba. Infine perché si autoalimenta all’infinito.
Come chiunque avrà provato, piu’ pompo me stesso, piu’ odio.
Rimedio sempre valido: spalancare le braccia, e prendersi addosso la persona odiata, e pure il suo odio di ritorno.
Quando riesce, ammesso che riesca perché è un bel casino e deve intervenire nientemeno che Dio, uno tocca con mano la grandezza e la potenza della liberazione del Signore. Che tuttavia non è mai: nè definitiva, né risolutiva.
Con la capacità e la gola di odiare – come con tutte le altre manifestazioni del mio egoismo essenziale- farò i conti fino all’ultimo.
Sì. L’odio fa schifo, ma non lo odio.
Probabilmente, se non odiassi, non sarei nemmeno di Cristo.
Magnifico l’incipit di quel capitolo.
E magnifico lo scarto, subito dopo:
“La scena era lieta; ma ogni figura d’uomo che vi apparisse, rattristava lo sguardo e il pensiero. “
E, poi, l’effetto più prossimo del perdono chiesto e dato:
“Partita la compagnia, il padrone, ancor tutto commosso, riandava tra sé, con maraviglia, ciò che aveva in teso, ciò ch’egli medesimo aveva detto; e borbottava tra i denti: – diavolo d’un frate! – (bisogna bene che noi trascriviamo le sue precise parole) – diavolo d’un frate! se rimaneva lì in ginocchio, ancora per qualche momento, quasi quasi gli chiedevo scusa io, che m’abbia ammazzato il fratello -. La nostra storia nota espressamente che, da quel giorno in poi, quel signore fu un po’ men precipitoso, e un po’ più alla mano.”
Ottimo esercizio estivo questo di rileggere Manzoni. I Promessi Sposi, odiatissimi a scuola, piacciono solo quando si è maturata con gli anni un po’ di esperienza.
Sinceramente “odiarsi” lo trovo davvero pesante.
Credetemi, ma mai odiato nessuno.
Che ci siamo stati alcuni che ho mal sopportato e altri cordialmente antipatici, come ci sono anche adesso, confesso!
Candidamente confesso anche, vogliate credermi o no, che odio e rancore, non mi appartengono.
PS. Darei un ritratto smielato di me se non specificassi che sono capace di odio intensissimo e furente, ma non dura mai più di un giorno, ed essendo assolutamente incapace di rancore è come mai avessi, se pur per brevi istanti, odiato.
Vado un poco OT, ma il caldo permette un momento allegro.
Salone del mio barbiere a Vibo Valentia, ieri sera.
Si discute del parroco di Piscopìo (VV) che da qualche settimana sale solo la domenica a dire messa, stra discorsi vari ed eventuali.
E’ presente un avventore arabo, probabilmente islamico, che segue la conversazione. Fino a quando, a rafforzare il mio vicino di poltrona che si sta facendo fare la barba, sottolinea: “Questo sbagliato, Messa deve stare sempre aperta”.
Non so che fatto sia, ma mi pare giusto raccontarvelo. Un abbraccio accaldato.
Odiare senza conoscere,
Se si può amare senza conoscere allora si può anche odiare senza conoscere.
Conoscevo una persona che odiava i ciellini. Gliene volevo presentare uno. no , mi disse, io non voglio conoscerlo, io OdIo i ciellini.
e che dire di quelli che odiano, personalmente, certi uomini politici senza averli mai conosciuti , personalmente? Conoscevo uno che odiava Andreotti.
Perchè lo odiava, personalmente, come persona ( e non come uomo politico, senza neppure conoscerlo? Mah!
se ce l’avessero fra le mani, il politico odiato , lo strozzerebbero!!!
La cosa che il manzoni, da pessimista venato di giansenismo quale è ha detto con ironia ” uno dei vantaggi di questo mondo quello di poter essere odiati , ed odiare, senza conoscersi” è l’esperienza quotidiana di tutti. E non solo sul WEB, non solo nei blog , ma anche nella realtà!
Ho visto automobilisti che per un sorpasso, una precedenza negata, avrebbero ucciso con odio il loro rivale! Qualcuno , se aveva una pistola in mano, l’ha anche fatto.
Il marito della mia segretaria è stato mandato all’Ospedale, con prognosi riservatai, dai pugni di uno sconosciuto automobilista col quale aveva avuto a che ridire. Odio cieco, che non presuppone di conoscere l’odiato.
Se il cuore umano è capace di amare senza conoscere è capace anche di odiare senza conoscere. essendo l’odio l’atra faccia della medaglia.
Solo DIO è amore assoluto. Noi uomini, al di là della vulgata buonista che vuole che proviamo solo sentimenti etici e corretti, noi uomini odiamo eccome se odiamo!
Se non lo confessiamo ( soprattutto a noi stessi) , se diciamo che no, noi , odiare? figuriamoci ! noi amiamo e basta, allora vuol dire che siamo solo degli ipocriti
Luigi qualche notizia in più’ di padre Dall’Oglio?
Sì, forse è così – odiare senza conoscersi.