Mando un bacio a Carlo Castagna

Sono pieno di riconoscenza per Carlo Castagna, detto dai giornali “papà Castagna”, marito padre e nonno di tre delle quattro vittime di Erba. Uomo giusto che subito scagiona il genero Azuz dall’accusa di essere lui l’assassino. Che dice di voler perdonare, anzi di aver perdonato gli uccisori. Che abbraccia e porta al giusto banco, in chiesa, Azuz durante la celebrazione per la moglie Paola: quell’Azuz scagionato ma pur sempre malvisto dagli altri parenti e dai vicini per i suoi precedenti. Che ha il cuore per leggere la prima lettura dal libro della Sapienza: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio”. Io credo ci sia riuscito perchè davanti alle telecamere aveva detto più volte parole equivalenti. Viene criticato – papà Carlo – per la rapidità del perdono, ma chi critica non coglie che egli l’aveva maturato per un mese quel perdono, avendo magari intuito chi e quali avessero a esserne i destinatari. Infine va detto che al perdono – come all’accettazione della morte – ci si prepara con tutta la vita. La dichiarazione dei figli, chiarissime sull’atteggiamento evangelico del papà, ci fa certi che egli ha lungamente cercato di avere in sè i sentimenti di Gesù. Io gli mando un bacio.

15 Comments

  1. FABRICIANUS

    Sì, è vero, quel Perdono era “preparato” da tempo.
    Solo che a livello mediatico è risultato troppo rapido….
    Saluti……

    16 Gennaio, 2007 - 21:30
  2. Luigi Accattoli

    I media cercano l’immediato e l’esaltano. Esaltandolo lo rendono incredibile. Ma il fruitore dei media ha tutti gli elementi per andare oltre l’immediato: sa che è passato un mese, che quell’uomo ha capito meglio di tutti fin dall’inizio, che è un giusto. I media certo mistificano, anche involontariamente, sedotti dalla velocità e dalla concorrenza, ma con la ridondanza, che è la loro legge fondamentale, forniscono quasi sempre le chiavi per demistificare. Stavolta le hanno fornite tutte.

    16 Gennaio, 2007 - 21:59
  3. Luisa

    Provo un profondo rispetto e una grande ammirazione per Carlo Castagna. Sinceramente non so se io potrei avere la stessa reazione se uno dei miei figli venisse assassinato. Ma è quella reazione, quel perdono che io vorrei potere sentire nel profondo del mio cuore. Ammiro la fede di Carlo Castagna , la sua bontà che non gridano vendetta, l`amore che ispira le sue parole. Che il suo perdono sia immediato o maturato durante un mese, io non lo so, ma per me non fa nessuna differenza.
    Chi sono io per permettermi di giudicare un uomo che non conosco, di cui non so nulla se non che è straziato dal dolore, è così difficile nella nostra società accettare che la fede possa abitare un uomo al punto di perdonare subito degli assassini ? Le ultime parole di Suor Leonella non sono state forse un`invocazione al perdono?
    Abbiamo così bisogno di rispondere alla violenza con la violenza?
    La reazione che più mi ha stupito per non dire indignata è stata quella di Don Rigoldi che parla più come uno psicologo che come un uomo di Dio.
    Una certa psicologia ci insegna effettivamente che il lutto deve essere elaborato, che il perdono non puo venire prima che la collera si sia espressa, svuotata. Secondo questa visione sembra infatti sospetto, per non dire impossibile che la fede permetta di saltare questa fase così essenziale dell`espressione della collera . Che uno psicologo esprimi questa opinione, posso ancora ammetterlo , anche se lo troverei limitato nell`escludere la dimensione della fede, ma che un prete si permetti di giudicare non autentica la reazione di Carlo Castagna, ciò mi sembra grave , offensivo e incomprensibile . Se un un prete che dovrebbe attingere alla sorgente dell`Amore divino , direi per vocazione , la forza del perdono, e dunque capire C. Castagna, ha al contrario questa reazione, che cosa ci si puo aspettare dalla stampa ? Cari saluti, Luisa

    16 Gennaio, 2007 - 23:07
  4. FABRICIANUS

    Giusto Luigi, come fruitori dei media si hanno tutti gli elementi per andare oltre l’immediato…Spesso purtroppo però non ci si sofferma e ci si lascia trascinare dall’immediato.
    Ritengo comunque che Carlo Castagna abbia vissuto con la Sua Testimonianza
    di Perdono, in modo molto concreto le Pagine del Vangelo di Matteo: “AVETE INTESO CHE FU DETTO: AMERAI IL TUO PROSSIMO E ODIERAI IL TUO NEMICO; MA IO VI DICO: AMATE I VOSTRI NEMICI E PREGATE PER I VOSTRI PERSECUTORI, PERCHE’ SIATE FIGLI DEL PADRE VOSTRO CELESTE”…….(Mt 5,43-)
    A quest’Uomo di Dio va tutta la mia ammirazione. Io, in sincerità, vi dico che non so se avrei avuto la stessa forza.
    Aiutaci Signore, a crescere e camminare sulla VIA DEL PERDONO; Per questo ti preghiamo…….Un caro saluto….F.

    17 Gennaio, 2007 - 0:18
  5. Francesco73

    Già, i media cercano l’immediato e il sensazionale, ma i loro operatori sembrano poi persino contrariati per l'”immediatezza” del perdono.
    “E’ arrivato troppo presto,non è possibile, non è meditato”.
    Oppure: “E’ una predichetta da cattolici brianzoli, un mezzo piagnisteo da oratorio lombardo, vuoi mettere con la veracità dei propositi di vendetta di Azouz?”
    Se fossi stato il consulente di immagine del signor Castagna, gli avrei suggerito di attendere qualche giorno. Ma appunto nella banale, cinica, prevedibile logica della gestione dell’immagine.
    Qui siamo di fronte invece allo scandalo e alla follia del perdono dalla Croce, qualcosa che in superficie può suscitare sospetto o al limite scherno maldissimulato da parte di lorsignori i commentatori. Ma che in realtà li turba profondamente, dice qualcosa al loro incoscio, pungola le coscienze nel profondo.
    Le loro, come la mia, che però non strologo sulla sincerità del Signor Castagna. Lo guardo ammirato, e cerco di mettere il mio cuore vicino al suo, i mei occhi nei suoi occhi. E lo ringrazio per quel che mi insegna, e gli mando – con Luigi – un abbraccio e un bacio.

    17 Gennaio, 2007 - 10:11
  6. Luisa

    Proseguendo la mia riflessione , mi dicevo che i nostri figli sono allevati, nutriti alla mammella, o al biberon, della violenza, della vendetta trasformata in legittima difesa di diritti “sacrosanti”, del colpo dato per uno ricevuto, dei desideri eretti in diritti, ecc.
    È chiaro che i piccoli regolamenti dei conti nei cortili di ricreazione (?) delle scuole, esistono da sempre, ma c`erano i genitori, i maestri, gli educatori che rettificavano il tiro. Oggi sembra che il contro-messaggio non passi più, che anche gli educatori abbiano dimissionato. Ovunque i nostri giovani trovano solo incitazione alla violenza, alla giustizia ” fai da te “, a cominciare dai loro eroi preferiti sui loro giochi, ovunque lo stesso messaggio, quello della violenza gratuita o giustificata come sola risposta a un atto percepito come un`agressione o a una reale agressione.
    Allore come stupirsi davanti alle reazioni che il perdono dato da Carlo Castagna ha suscitato ?
    Sembra quasi che il grido alla vendetta del musulmano Youssef, trovi più simpatia e comprensione che il perdono dato dal cristiano Carlo Castagna , come se più di 2000 anni fa Gesù Cristo non fosse venuto su questa Terra per portare il messaggio d`amore e perdono che descrive Fabricianus nel suo messaggio.
    Sì preghiamo affinchè Dio ci aiuti a crescere e camminare sulla via dell`amore e del perdono. Cari saluti, Luisa

    17 Gennaio, 2007 - 10:27
  7. Luigi Accattoli

    Non condivido le perplessità di don Rigoldi, ma ho grande stima del senso di umanità di questo prete e invito a riflettere su una frase che ha detto al nostro Tonizzo, che lo intervistava per “Affari italiani”: “O questa persona è proprio un santo, o ha avuto una folgorazione dello spirito santo”. Non mi sembra un deprezzamento. Don Rigoldi mi è caro quanto Carlo Castagna e cerco di interpretare bene sia la rapidità di perdono di quel marito papà e nonno, sia lo stupore di quel prete. Luigi

    17 Gennaio, 2007 - 11:44
  8. Luisa

    Caro signor Accattol, non ho la sua stessa proverbiale indulgenza.
    Mi sembra percepire un velo di ironia, nelle parole pronunciate da Don Rigoldi e da lei citate.
    Quello che lui pensa in realtà appare assai chiaramente, la sua perplessità che potrebbe confinare nel giudizio assumendo la forma del dubbio sull`autenticità del perdono di Carlo Castagna, è più che chiaramente espressa .
    La capacità del perdono appartiene dunque solamente ai santi o a coloro che sono folgorati dallo Spirito Santo ?
    Sì forse Carlo Castagna è un santo , allora davanti alla santità ci si inclina senza commenti superflui.
    Sarebbe stato bello che Don Rigoldi si fosse limitato a lodare il Signor Castagna!

    Per quelli che non hanno letto l`intervista ecco il passaggio :

    Come valuta il perdono di Carlo Castagna, papà di Raffaella?
    “Questa cosa non l’ho proprio capita. Il perdono è qualcosa che non sta sulla punta della lingua, ma viene fuori dal profondo del cuore. O questa persona è proprio un santo, o ha avuto una folgorazione dello Spirito Santo. Una persona ha bisogno di metabolizzare, di rivedere le facce insanguinate dei parenti. Il perdono è un processo lungo che deve essere molto consapevole. Mi lascia perplesso non tanto la sincerità di Carlo Castagna quanto l’autenticità”.

    Saluti, Luisa

    17 Gennaio, 2007 - 12:33
  9. Francesco Vergani

    Troppo facile prendere in Castagna don Rigoldi, che ha sì ecceduto in psicologismi da opinionista prete-à-porter: ma senz’altro con «senso di umanità». È tanto difficile perdonarlo?

    17 Gennaio, 2007 - 15:05
  10. Ringrazio Luigi per la citazione, ma l’intervista è di Daniele Riosa, mio collega. Io ho scritto l’editoriale, “Don Gino non ti perdono”, dicendo proprio questo: non aveva il diritto di “certificare” la bontà del perdono di papà Castagna. Anzi, detto da un sacerdote trovo queste parole terribili. Perché vedete, se lo dice uno di noi al limite è chiacchiera da bar; ma detto da lui è tremendo.
    Voglio credere, sperare e pregare che il perdono di papà Castagna sia stato vero e sincero. Perché se non lo è, cari amici, meglio chiudere l’Italia e aprirci un supermercato (anche se lo sta diventando, guardatevi attorno). Ma se lo è, allora vuol dire che l’amore da qualche parte nel mondo vince ancora. E dunque quest’umanità può sempre redimersi per davvero. Un abbraccio a tutti

    17 Gennaio, 2007 - 15:31
  11. Luigi Accattoli

    Chiedo scusa a Daniele Riosa e complimenti a Tonizzo per l’editoriale.

    17 Gennaio, 2007 - 16:39
  12. Grazie Luigi 😀

    17 Gennaio, 2007 - 17:14
  13. Luisa

    Beh già io non farei dell`humour su questa triste storia ! Ma io non ho da perdonare nessuno, emetto solo un`opinione, che mi sembra legittima, e che so non essere sola ad avere!
    Ho dietro di me molti anni di studi, ricerche e pratica nell`ambito della psicologia. Qualche anno fa, mi sarei espressa come Don Rigoldi. Avrei detto che il perdono di C.Castagna copriva in realtà una denegazione (un déni) davanti a un troppo pieno di sofferenza, una protezione per non lasciarsi distruggere completamente. Avrei emesso dei dubbi sulla possibilità che la fede possa permettere di perdonare così rapidamente in simili circostanze.
    Oggi non più. Oggi credo che il perdono del Signor Castagna viene dal profondo del suo cuore e non dalla punta della sua lingua. Oggi sono convinta che la fede può compiere questo genere di ” miracolo”.
    Davanti a quest`uomo , io mi inclino con rispetto.
    E se il suo perdono dovesse essere il frutto di un meccanismo incosciente di auto-difesa davanti all`enormità della tragedia, io mi inclinerei con altrettanto rispetto, senza perplessità, nè dubbi, nè giudizi superflui. Mi inchinerei in silenzio.
    Saluti, Luisa

    17 Gennaio, 2007 - 18:28
  14. Luisa

    Sì complimenti Tonizzo per il tuo editoriale che ho letto solo adesso. Decisamente mi stupirai sempre. Non sono sempre d`accordo con te, ma mai mi lasci indifferente ! Un caro saluto, Luisa

    17 Gennaio, 2007 - 19:55
  15. Grazie Luisa. Penso che le persone possono essere d’accordo o meno su una cosa, ma se sono intelligenti in qualche modo si guardano nelle facce. Che è la cosa più umana che si possa fare.

    17 Gennaio, 2007 - 21:58

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