Il diario del Conclave pubblicato dalla rivista Limes nel settembre del 2005, attribuito a un conclavista anonimo, segnalava il cardinale Giacomo Biffi come destinatario di un voto nell’ultimo dei quattro scrutini che portarono all’elezione di Benedetto XVI. Altre “voci” sugli scrutini attribuiscono un voto a Biffi in ognuno degli scrutini. Le malelingue vaticane ipotizzano che a dare quel voto all’ex arcivescovo di Bologna, malalingua a sua volta ma buon teologo e ottimo cultore della lingua italiana, sia stato il cardinale Ratzinger. Giacomo Biffi è stato chiamato ora da papa Benedetto a predicare gli Esercizi di Quaresima in Vaticano del 25 febbraio al 3 marzo. Tra i predicatori delle Quaresime vaticane (Wojtyla e Ratzinger, Martini e Lyonnet, Ballestrero e Barsotti, Hummes e Cè, Comastri, Corti, Forte…) egli è l’unico chiamato due volte, avendola già predicata nel 1989 per richiesta di Giovanni Paolo.
Malelingue vaticane – 2
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Le malelingue mi sembrano un po’ in disarmo. Che tra Ratzinger e Biffi ci sia consonanza è ben noto. La notizia maggiore sarebbe che in conclave Ratzinger non ha votato se stesso. Il che magari basterà a qualcuno per iscriverlo tra i nemici del papa. 😉
Non ricordo se la Universi Dominci Gregis di Giovanni Paolo abbia mantenuto il divieto per i cardinali del Conclave di votare per sè stessi, che prima sicuramente c’era.
Non mi stupirei se Ratzinger avesse votato Biffi, c’è tra loro una rilevante consonanza e del resto si sarebbe trattato di un puro voto di stima, essendo l’ex arcivescovo di Bologna fuori da ogni rosa di candidati verosimili, nell’aprile 2005.
La UDG, per quanto estremamente attenta a prendere in considerazione ogni possibile eventualità si manifestasse in conclave, non si esprime esplicitamente sulla possibilità di voto per sè stessi, questione che mi pare sufficiente a predicarne la liceità. Ad ogni modo concordo con Luca: le malelingue sono decisamente in ribasso! La stima dichiarata (e ricambiata) di Biffi nei confronti di Ratzinger era ben nota, al punto che, nell’immediato preconclave, Biffi stesso ebbe modo di dichiarare ai giornalisti, in maniera mi pare inequivoca “voi sapete già a chi va il mio voto”….
Benvenuto Alessio! In generale trovo che le malelingue godano ottima salute e magari sono in ribasso io nell’intercettarle, ma questa è un’altra faccenda. Luigi
Non capisco che importanza abbia per chi ha votato Joseph Ratzinger in Conclave. Mettiamo che abbia votato per Biffi. E allora? Va da sè che un Papa che appena eletto si è dichiarato “semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”, non abbia votato per sè. Non vedo la notizia o, molto più probabile, non la capisco. Ecco, mi sarei meravigliato se si fosse vociferato di un voto di Ratzinger per Martini – che rappresenta il suo opposto nel modo di pensare la gestione della Chiesa -, ma credo che solo il Papa sappia per chi ha votato e che, comunque, non faccia alcuna differenza se ha scelto caio o sempronio, se non che nella sua umiltà avrebbe preferito un altro Cardinale come Papa. Si vede che lo Spirito Santo era di un altro parere…
Essendo Ratzinger un uomo molto spiritoso,non mi stupirei se avesse votato Biffi perchè questi,a sua volta,aveva dichiarato in più occasioni il suo voto.Come a dire:caro Biffi,Lei vota per me?E io voto per Lei 🙂
Non mi meraviglierebbe affatto un gesto spiritoso come questo da parte del futuro Benedetto XVI.
C’è poi,ovviamente,la stima personale fra i due che sfocia in un’amicizia di lungo corso.
Saluti MG
Gianluca, sono ben d’accordo che non ha importanza! Nella dizione “malelingue” c’è l’indicazione di un genere basso e malignaccio. Ma è vero che questo uso delle battutacce e insinuazioni e giochi di parole, a volte innocui a volte cattivi, è perdurante nel giro ecclesiastico, vaticano e no. Non li riporto per dargli importanza ma per scherzare, quando mi paiono dotati di un minimo di sale. Luigi
Luigi, il mio riferimento era infatti alle malelingue – potrebbero malignare su qualcosa di più interessante e divertente – e non a te; sai che sono franco nei miei commenti, ma il padrone di casa sei pur sempre tu e sai che ti rispetto anche e non solo per questo:-)
Con affetto
A proposito di retroscena, segreti, indiscrezioni e (presumo) un pò di malelingue, ho visto che sta per uscire il libro di Benny Lai, una sorta diario sui suoi cinquant’anni da vaticanista.
Luigi lo ha già letto?
No, l’ho avuto ma non ancora letto. Si intitola: Il “mio” Vaticano. Diario tra pontefici e cardinali ed è pubblicato da Rubettino editore. Conto di non perdere nessuna delle battutacce intelligenti che dovessero esservi. Conoscendo Benny Lai non dubito che vi siano! Luigi
Sono appena stato dal barbiere, dove ho letto su Panorama un articolo di presentazione del libro di Benny Lai. A giudicare da quello, sembrerebbe pieno anche di tanta fanghiglia (dalle chiacchiere sull’omosessualità di Paolo VI fino alla confessione di essere stato, lui Benny Lai, oggetto delle avances di un futuro cardinale …). Colpisce anche il fatto che, nell’intervista, lui dica con grande disinvoltura di aver pagato, in solido con gli altri vaticanisti, il medico di Pio XII per avere notizie riservate sulla salute del pontefice.
P.S.
Dov’è Luisa? Mi mancano i suoi commenti.
Leonardo, grazie della preziosa informazione, eviterò di andare in libreria a comprare questo libro.
Gianluca
Aspetto anch’io il ritorno di Luisa.
Gianluca fai qualcosa, chiaritevi, fate la pace, ma per favore falla tornare.
Fabrizio, mi sopravvaluti se pensi che Luisa non scriva sul blog a causa mia…
D’altro canto, il blog non è mio ma di Luigi, io sono un ospite al pari tuo, di Luisa e degli altri. Tuttavia, le ho già scritto alcune righe privatamente e faccio affidamento su un suo rientro. Dalle mie parti si dice… “riesco appena a pregare qualche Santo…”. Ecco, l’ho pregata una volta, ora sta alla sua intelligenza. Anche se non è detto che sia sparita in segno di protesta, magari ha solo degli impegni lavorativi. Comunque è vero, mancano i commenti intelligenti di Luisa. E visto che ho ricevuto molti commenti negativi via e-mail di blogger e lettori che addebitano a me la latitanza di Luisa, mi auto-sospendo (mi sembra di essere alle elementari…) io dal blog.
Volete Luisa? Ve la lascio.
Vediamo se così funziona.
P. S.: Fabrizio, valle a capire queste donne!
Gianclua, non sto dicendo che è colpa tua se Luisa è latitante, semmai la causa potrebbe essere la vostra discussione, che è cosa ben diversa, perchè quando si discute si è comunque in 2.
Ti ho fatto un piccolo (e anche ironico) appello solo perchè senza i commenti di Luisa perdiamo tutti qualcosa, ma se deve diventare un “esco io così entri tu” la cosa non ha senso.
Ripensandoci però, forse avrei fatto meglio a scriverti direttamente via mail.
Ciao, Fabrizio
P.S.: mi accontento già di cercare di capire mia moglie.
fabrizio, tranquillo, avevo interpretato bene il tuo messaggio. Con la mia provocazione speravo solo in un passo avanti di Luisa…ma da buona psicologa sa come farci soffrire!
A Leonardo e Gianluca. Benny Lai scrive bene e le sue informazioni sono sempre sicure: due ragioni per leggerlo. Poi si sa che è scanzonato e laico laico. Ma della sua produzione non si butta niente.
A Luisa: un bel saluto! Luigi
Un momento: che vuol dire che le sue informazioni sono sempre sicure?
In secondo luogo: non è comunque sbagliato diffondere una voce infamante, anche se si precisa che non le si dà credito (alludo a quella su Paolo VI)? La voce intanto è girata, e un po’ di sporco resta.
In terzo luogo: non è deontologicamente molto scorretto (per non dire altro) pagare un medico (nel caso specifico un emerito mascalzone, che poi vendette le foto di Pio XII agonizzante!) perché tradisca il dovere di riservatezza nei riguardi di un suo paziente?
Come direbbe Rigoletto: “Giornalisti, vil razza dannata, a voi nulla per oro sconviene, ma mia figlia è impagabil tesor!” (come suggeriva Leo Longanesi, preciso che la frase è ironica)
Chiedo scusa se intervengo una seconda volta, ma ho appena aperto il sito del corriere e ho visto qualcosa che mi ha provocato un moto d’ira, che devo sfogare: accanto al titolo «Papa: Coppie gay, mi appello a coscienze. No a convivenze» l’infame redattore che ha compilato la pagina ha messo, con una malizia che nessuno potrà mai provare, ma di cui sono personalmente certo, una foto del papa con il suo segretario, foto che per la conformazione e il ‘taglio’, posta in quel punto a commento della frase, ha un solo, sordido significato (che corrisponde, del resto, a malignità che circolano e che tutti abbiamo potuto sentire). Ci sono miliardi di foto del santo padre, e non c’è un solo motivo al mondo per cui lì ci volesse una foto con il segretario. Dunque ….
Non c’è nulla di più sporco di questo. Una pagina di tette e culi, al confronto, è una boccata di aria fresca. Vergogna.
Sottoscrivo rigo per rigo, parola per parola, l’ultimo post di Leonardo. Un amico in Vaticano ha letto il libro di Benny Lay e mi ha detto testualmente: “Ho preferito il Codice da Vinci, almeno Dan Brown non si professa cristiano e sa per primo di avere scritto un sacco di fandonie. Ma il testo di Lay è insopportabile quasi quanto lui”.
Grazie ancora a Leonardo
Gianluca
Ops, rettifico: mi riferivo, nello specifico, al penultimo post di Leonardo. Come Leonardo, comunque, anch’io ho trovato di pessimo gusto l’abbinamento foto-articolo nella home del Corriere. Magari è stato solo un caso, ma ormai noi “papisti” alle coincidenze iniziamo a non crederci più. Mi permetto solo di ricordare che Benedetto XVI è il Papa dell’Istruzione che vieta l’ingresso in seminario, e quindi il sacerdozio, alle persone omosessuali. Quanto a Don Georg, il suo vocione da tedesco di razza basta da solo a smentire qualsiasi illazione o allusione. Leonardo, siamo diventati come il Battista, tu e io non siamo altro che “voce di uno che grida nel deserto”. In questo caso, due o poco più.
Saluti
A Leonardo. Difendo l’ottimo italiano e la “verifica” delle informazioni che caratterizza il lavoro di Benny Lai. Non ho parlato di deontologia o altro. Quando ho detto “scanzonato” l’intendevo in senso forte.
A Gianluca. Benny Lai non si è mai professato cristiano. Avevo scritto “laico laico”. Luigi
A Luigi. Infatti al vaticanista Lay è stato dato solo dell’insopportabile. Cmq, questa persona dice di conoscerlo bene, chiederò meglio il senso delle sue parole. Un abbraccio
Personalmente non spenderò un euro per finanziare l’iniziativa letteraria di un vaticanista che per anni ha lavorato grazie al Vaticano e che,ora,non ha remore a mettersi dalla parte “politicamente corretta”.
Per lo stesso motivo non ho comprato nè preso a prestito in biblioteca il libello “Contro Ratzinger 1 e 2″ scritto da un coraggiosissimo anonimo.
Per quanto riguardo foto e fotine varie,io mi limito a citare Manzoni:”omnia munda mundis”.
Saluti MG
Sto con Maria Grazia: “Tutto è puro per i puri ma; ma niente è puro per i contaminati e gl’increduli, perché hanno contaminata l’intelligenza e la coscienza”: Paolo a Tito I, 15.
Sì, certo. Io davvero non sono puro, anzi di me penso quel che pensava di sé Evelyn Waugh: «sono anche peggiore di quel che pensate, ma se non fossi cristiano non sarei neanche un essere umano», però non si può coprire con un velo di ingenuità o di irenismo una realtà che è quella che è: una fogna.
Riapro il sito del Corriere e vedo che la foto incriminata è sparita, mentre il titolo c’è ancora. Forse anche qualcun altro si è accorto di ciò che era evidente …
Di ritorno da una breve vacanza senza computer, vengo sul blog e lasciatemi dire che sono molto toccata (?) dal vostro interesse, vi ringrazio di cuore.
Come ho scritto in privato a Gianluca, mentirei se dicessi che le sue parole mi hanno lasciata indifferente, sono stata stupita, un`esperienza nuova che ho dovuto digerire ,non tanto perchè Gianluca non era d`accordo con me, per formazione e carattere non temo la contraddizione, ma non avevo l`abitudine di tali parole. Ma siccome per me tutto è occasione di riflessione,lo scambio digerito resta solo la lezione e la pagina è girata .
A Gianluca rinnovo la mia amicizia e il mio rispetto, una buona domenica a tutti, Luisa
A Luisa rinnovo il mio affetto e l’invito a tornare a scrivere su questo blog. Mi scuso se si è sentita delusa e sorpresa dalle mie parole, ma c’è stato un difetto di comunicazione. Pensavo che quella frase – “adesso definitivamente basta” – fosse una specie di ordine dato a me per farmi tacere, e invece rileggendo i post ho notato che era un semplice imperativo, già utilizzato da Luigi, indirizzato solo a se stessa.
Cara Luisa,
se ricordi bene, una volta al tel ti ho detto che sono cattivo…
Un sincero abbraccio
Gianluca
Nessun problema, Gianluca tutto è chiarito, ci sono così tante possibilità per non capirsi, il tutto è di non interrompere il dialogo, anche se c`è bisogno di un tempo di silenzio solo apparente.
Scusatemi se sono in ritardo nella discussione sul libro di Benny Lai.
Ho per abitudine di mettere sulla mia tavola solo cibi che so faranno bene al mio corpo, e lo stesso vale per i cibi che nutriranno il mio spirito e la mia anima. Quello che ho letto sul blog del libro di Lai non mi incita a comperarlo. Con questo non voglio dire che sia malsano, ma non è il genere di cibo che desidero, di cui ho bisogno, che penso farà del bene al mio spirito, non porterà quel “piu” che io cerco .
Più in generale vorrei soffermarmi sulla problematica del ” rumore”.
Il rumore, quel terribile veleno che circolando si insinua nelle menti delle persone, traccia il suo solco e lascia la sua traccia nauseabonda.
Quanto è sempre più importante essere svegli ( per opposizione alla forma di letargia intellettuale, passività che si lascia come una pellicola impressionare senza reagire), essere attenti, coscienti e pronti a reagire, a testimoniare.
Sarà una goccina nell`oceano del pensiero che ci vogliono far credere sia l`unico corretto . È in questo senso, mi sembra, che va la reazione giustificata di Leonardo sull`immagine scelta dal Corriere, è importante che i media si rendano conto che non siamo tutti dei lettori passivi, docili e stupidi.
Su un piano ancora più generale, il Santo Padre non cessa di fare appello alla nostra coscienza cristiana. Ci sono casi dove l`obiezione di coscienza diventa un dovere, in questo mare di tolleranza dove la sola cosa che non si tollera è l`espressione della fede cristiana con tutte le sue conseguenze.
Ma questo mi allontana troppo dalla discussione sul libro di Lai, scusatemi.
Caro signor Accattoli, premettendo che immagino che valga per i vaticanisti la stessa regola di solidarietà in vigore fra i medici, leggendo il suo commento ne deduco che la parola di Lai se non è” parola di Vangelo”( è un`espressione che traduco dal francese ), gli si avvicina quanto alla sua veracità. Mi sembra forte come affermazione, non le sembra così dare un credito di verità a certe insinuazioni ? a certe battutacce che lei chiama intelligenti e che a me sembrano piuttosto l` espressione di una certa malignità o cattiveria ? E l`essere scanzonato( forse non capisco bene la parola) scusa tutto ?
Cari saluti, Luisa
Luisa, ho letto tutti i libri di Benny Lai e lo conosco da più di trent’anni. Capita che uno impari ad apprezzare qualcosa che magari gli è lontano culturalmente. E’ il mio caso. E in generale è la riflessione che mi accompagna da quando ho il blog: il mondo abbonda di incompatibilità, intolleranze, suscettibilità overdose, “vuoi vedere che ti spacco il capello in quattro”, rissosità ad alta professionalità; ho scelto da molti anni (non saprei essere più preciso, diciamo dai 31 e mezzo e ora ne ho 63!) di apprezzare il diverso tutte le volte che non mi è moralmente impossibile. Nonchè di mettere qualche impegno nella valutazione dei miei limiti, oltre che in quella dei limiti altrui. Ed ecco che mi trovo ad apprezzare – e spesso ad ammirare – i colleghi, quasi tutti. Benny Lai poi è il nostro decano e dico senza piaggeria che ho imparato molto da lui. Sia nella conversazione, sia dai libri. Sono davvero convinto che si possa imparare da chi è lontano e anche lontanissimo da noi. Tutto qui. Se poi lei è interessata a discutere di Benny Lai in concreto, legga il libro cui ci stiamo riferendo e poi ne parleremo. Io lo sto leggendo e confermo la stima di sempre.
Luisda, dimenticavo il “bentornata”! Ma sono felice di leggerla. Di nuovo un bel saluto. Luigi
Sono assolutamente d`accordo con lei che si può imparare da persone lontane da noi e dalle nostre convinzioni. Nei numerosi anni delle mie formazioni sono stata portata a leggere autori di cui non condividevo le opinioni , mettendo da parte, nella misura del possibile, il tempo della lettura, i miei punti di vista. Spesso ciò mi ha permesso di allargare il mio orizzonte, approfondire le mie conoscenze , meglio capire posizioni molto lontane dalle mie, obbligata a ancor meglio argomentare a sostegno delle mie idee e spesso ciò mi ha permesso di essere ancora più sicura delle mie scelte !
Quello che oggi non ho più voglia di leggere, e la mia curiosità naturale si è messa in disparte, sono libri di “malelingue”, scritti contro qualcuno, come i libri citati da Maria Grazia contro il Papa, non mi sento di investire tempo, soldi e energia nella lettura di libri che so in anticipo dove mi porteranno e lì io non ci voglio andare.
La ringrazio per “il bentornata”, un caro saluto anche a lei e grazie di avere preso il tempo di rispondermi! Luisa
Preciso che i libri di Benny Lai non sono scritti “contro” il papa, ma semplicemente con distacco. In attitudine totalmente laica, ma sostanzialmente rispettosa. Luigi
Luigi, è rispettoso sostenere, come pare faccia Lay nel suo ultimo libro, che il Papa Paolo VI era gay? Che ne sa Lay? Di cosa è a conoscenza? troppo facile sparare nel mucchio per “fare notizia”: chi, quando, dove, come e perchè. Tu mi insegni che i lettori vogliono sapere questo, non altro. Lay – e non sempre – sa dire solo “chi”, il resto lo dimentica per strada. Si lavasse la bocca quando parla di Paolo VI – sempre che sia vero che nel libro lascia intendere che Montini fosse gay -, possibilmente con acqua fresca e non con ciò che forse beve prima di mettersi davanti alla macchina da scrivere.
Gianluca
P. S.: la mia voleva essere un’offessa; se qlc intende difendere Lay, dimostri che non ha scritto che Paolo VI era gay e che addirittura un futuro Cardinale – amante evidentemente dell’orrido – c’ha provato con lui!
II^ P. S.: ho sempre stimato poco chi sputa nel piatto in cui ha mangiato…
Non dice che era gay, riferisce una diceria e la qualifica come calunnia. Nè sputa nel piatto: sia perchè non sputa (egli non disprezza affatto il Vaticano, è su posizioni laiche ma lo rispetta), sia perchè non ha mangiato in quel piatto (ha sempre lavorato per testate laiche). Luigi
Provocazione: Benni Lay santo subito?
Gianluca, vanno spostate le vocali a desinenza: Benny Lai. Santo niente, ma un valido professionista e scrittore. Ammirevole per la voglia che ha di lavorare ancora: sono 54 anni che si occupa di Vaticano. Io appena 32. Luigi
La differenza tra te e lui è che tu sulle voci pubblichi simpatici topic sul tuo blog denominati “malelingue vaticane”; lui invece – sarà che non ha un blog – passa direttamente alla stesura di libri. Tu lo conoscerai comunque certamente meglio di noi tutti, e nel mio caso l’errata collocazione delle vocali a desinenza ne è una dimostrazione evidente! Fatto sta che dopo le remore iniziali, ora ho deciso di comprare il libro: la curiosità ha preso il sopravvento!
Bacioni
Così realizzi due verifiche con una lettura: la caratura professionale di Lai e la mia attendibilità di recensore! Luigi
Siccome ho involontariamente acceso la miccia di questo dibattito, vorrei precisare: non faccio fatica a credere che il signor Lai sia un uomo notevole sotto più punti di vista (del resto, se è vero che il cardinale Siri lo aveva in simpatia …), ma mi pare che, se quel che ho letto nell’articolo di Panorama è vero, dei problemi di etica della comunicazione li sollevava. Li sintetizzo nei due punti che ho già indicato: 1) è giusto contribuire a diffondere notizie false, pur dicendo correttamente che le si ritengono false? “Calunniate, calunniate, qualcosa restera!” Qui mi pare che ci troviamo di fronte a due errori speculari: da una parte una certa inclinazione clericale per la ‘pia menzogna’ a volte persino gratuita (ad esempio aggiustare scioccamente il resoconto della morte di Giovanni Paolo I dicendo che lo aveva trovato morto il segretario e non una suora) a volte grave (ad esempio il comportamento di certi vescovi sullevicende di abusi sessuali commessi da preti); dall’altra la pretesa giornalistica che non solo i fatti, ma anche i non-fatti abbiano diritto di essere pubblicati. Mi spiego: l’esistenza di una diceria calunniosa è un fatto, ma il suo contenuto no. Che ci siano state persone laide che volevano infangare Paolo VI può essere un fatto, e può darsi che io debba riferirlo ai miei lettori, ma quel che dicevano no.
2) Pagare un medico per ottenere informazioni riservate sulla salute di un paziente non è un comportamento deontologicamente scorretto e moralmente riprovevole? Non siamo sulla stessa lunghezza d’onda di un malinteso giornalismo d’assalto, per cui anche infilarsi in un confessionale per carpire la buona fede del confessore è una bella cosa? (A proposito: l’ordine dei giornalisti non ha fatto nulla contro l’autore dell’inchiesta dell’Espresso?)
Io non ho mai pagato per avere informazioni, ma debbo anche dire che mi è capitato solo una volta di rievere la richiesta di un prezzo: quella volta rifiutai. Se avessi avuto più proposte e su questioni più prementi, non saprei dire il mio comportamento.
Questo è un mestiere così difficile – moralmente parlando – che io mi adopero a difenedere tutti, sperando che qualcuno difenda me. O meglio: sapendo che sarò giudicato con la misura con cui giudico.
Riferire che c’è una calunnia e smontarla non mi pare scorretto. Sarebbe discutibile se lo smontatore fosse anche l’unico echeggiatore della calunnia, ma questo non è il caso in oggetto. Purtroppo quelle voci sono durate a lungo e sono state riprese ampiamente, in Italia e all’estero.
Saluti a tutti. Luigi
Mi dispiace, caro signor Accattoli, ma riferire una diceria e la qualificare in seguito come calunnia, mi sembra ancora più “perverso” e subdolo(?).
È come dire: certi affermano…..si dice che….. ma io non lo credo…allora non parlarne ! Perchè parlarne ? Quale beneficio? Quale utilità? Ancor più che Lai conosce senza dubbio molto bene i meccanismi di apprensione delle notizie da parte dei lettori, e doveva senza dubbio sapere, scrivendo quella diceria, quale cammino essa avrebbe fatto nella mente di coloro che lo avrebbero letto in seguito…Da noi si dice per es. ” non c`è fumo senza fuoco”.
In realtà l`autore lancia il veleno, e poi si ritira, senza assumere la responsabilità delle conseguenze delle sue affermazioni e istilla il veleno del rumore.
No , decisamente, non vedo l`utilità, di un tale modo di fare, non lo trovo nè innocente , nè onesto.
Differente sarebbe il caso se una tale diceria fosse sulle labbra di tutti, allora capirei che un giornalista , o qualsiasi persona di buona fede, intervenisse per smentire.
Cari saluti, Luisa
Ho già detto la mia. Luigi
Sa, caro signor Accattoli, che lei è un maestro per me?
Mi insegna delle espressioni che io poi faccio mie, ( a mio rischio e pericolo come si dice da noi…)…” su questo basta” e oggi ” ho già detto la mia”.
Mi permetterò di riprenderle e dico questo senza alcuna ironia !
Forse dietro c`è un pò di insofferenza , d`agacement, ma anche libertà lasciata all`altro di continuare se gli pare opportuno farlo ! E non è il mio caso.
Posso permettermi di porle una domanda , che mi piacerebbe fosse una “benelingue”: ho letto prima di partire su Korazym un commento magnifico di Orazio Petrosillo al Vangelo della domenica, ripreso dal Messaggero di domenica. Posso dedurne che Orazio Petrosillo va meglio o è un articolo precedente ripreso?
Cari saluti, Luisa
E’ ripreso dal ciclo di Luca, già da lui commentato tre anni addietro. Luigi