Da Città di Castello [vedi post precedente] a Sansepolcro. Poi a Monterchi, a cercare la Madonna del Parto di Piero della Francesca, che vidi trent’anni addietro, quand’era nella cappella del cimitero, dove acquistai una bella riproduzione che abbiamo da allora nell’ingresso della nostra abitazione. Ora è in un piccolo museo, ricavato in un edificio che fu una scuola elementare. Interminate considerazioni della mia Isa che è maestra, madre e invaghita persa di Piero. Mio appassionamento alla tabella degli INGRESSI, dov’è specificato che il boglietto intero è di 3,50 euro, quello scontato di 2,50, mentre hanno l’ingresso gratuito “i ragazzi fino ai 14 anni, i residenti nel comune di Monterchi, le donne incinte”. L’avviso è ripetuto in inglese: “Pregnant women”. Com’ero contento di questa tabella.
Madonna del Parto gratis alle “pregnant women”
25 Comments
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Piero è nato un po’ troppo a nord rispetto a noi.
Buon ritorno, dr. Luigi! Io pure conservo una riproduzione della elegantissima Vergine del Parto di Piero e talora la espongo durante il tempo d’Avvento per una mini-lectio spiritual pittorica. Rammento con emozione la mia visita a Sansepolcro e dintorni con un caro amico d’avventure artistiche, quando facevamo anche puntate velocissime pur di dissetarci alle fonti della bellezza.
OT.: noto il titolo del centro presso cui è stato ospite: il beato Carlo Liviero fu arciprete a Gallio (Vi) sull’altopiano d’Asiago; una volta scovai il suo nome tra i predicatori invitati nella mia antica comunità a svolgere il panegirico del Preziosissimo Sangue, la prima domenica di luglio… com’è piccolo il mondo! Buona domenica a tutti, qui in Veneto con il Santo Padre!
I critici dicono che la “Madonna del parto” è nello stesso tempo mirabile per l’armonia delle linee e dei volumi, ma nello stesso tempo dotata di tratti di realismo quasi popolano. Grazie Stephanus per avere ricordato il nostro vescovo Carlo Liviero, una figura piena di energia e di fuoco popolano, che attirò gli abitanti di Città di Castello predicando in duomo con voce tonante e facendosi trovare sempre disponibile in confessionale. Ho detto che Piero della Francesca è nato troppo a nord rispetto a noi, che pure siamo così vicini; infatti per la nostra Madonna delle Grazie ci siamo dovuti accontentare di un allievo di Piero, Giovanni da Piamonte. Comunque anche la nostra Madonna è proprio bella, anche se certo meno famosa.
Buona domenica, buona giornata dedicata alle mamme
http://www.youtube.com/watch?v=XdK7TJQtdIk
Caro Luigi è curioso, perché eri contento della tabella ? Perché c’era scritto “Pregnant Woman ? “ ( Donna incinta ?) Ma è normale no ? Se sei andato a vedere la Madonna del Parto cosa volevi che scrivessero “Madonna vergine? “
A Proposito sai dove posso trovare “la Madonna del manganello ? “ La protettrice dei “fascisti” sai, quelli dell’olio di ricino. Non riesco a scovarla da nessuna parte. La sig.ra Lignani preferisce quella delle grazie. O ognuno ha la sua !
Ma davvero è scritto “il boglietto intero” ? O sei stato tu a fare come me che ogni tanto pigio il tasto sbagliato.
@ nico
“Perché sono più devote degli uomini ?” Perché devono fare dei figli e tirarli sù con pazienza e sacrificio come dice il commento di cui al link.
Se non facessero figli non sarebbero devote sarebbero sterili . No ?
Guarda che coincidenza, Sara moglie di Abramo era sterile ( Genesi 11.30)
Rebecca moglie di Isacco era sterile ( Genesi 25.21)
Anche la madre di Sansone era sterile (Giudici 13.2)
E la madre di Samuele era sterile come pure la madre di Giovanni Battista ( Luca 1.7)
E anche la donna di Galati 4.27 era sterile
Però tutte hanno avuto dei figli. Non ti sorprende ? Sai perché ?
“catena dolce che ci rannoda a Dio”
gratia gratis data
gratia gratum faciens
Auguri a tutte le Mamme.
@Fiorenza
si, alle 12 in punto abbiamo supplicato.
E mi permetto una “testimonianza”.
Fu un mese di Maggio che per intercessione della Madonna, il Signore mi concesse di guardare con realismo la mia vita e di accorgermi del baratro in cui stavo precipitando a folle velocita. E la Sua Mamma mi porse quella dolce catena a cui aggrapparmi, per risalire e riprendere il cammino della Vita.
Maria, Rifugio dei peccatori, prega per noi.
Mater Magna.
Mater Amabilis di lapislazulo vestita, terribilis est locus iste…hic domus dei est et porta coeli, tabernacolo e calice che raccoglie il Sangue del Nostro Salvatore, amorevolmente protetto, custodito nel ventre dolcemente e austeramente accarezzato… ora pro nobis!
Scusa Clodine, ma la chiesa che hanno bruciato al Cairo non è quella della Vergine Maria ?
Ma non poteva farci niente per evitarlo ? E’ spiacevole !
Forte felice stupore nel tornare qui, questa sera e trovare non soltanto le parole che la evocano ma proprio la Cosa stessa, proprio questa icona mirabile. “Felice” non solo perché anch’io sono “invaghita persa di Piero”. Ma perché trovo Lei. Ecco, c’è Lei che sta, ora, qui, come in trono.
Trovo che ce n’era molto – molto- bisogno.
Erano state dette cose tali , qui -e non da nemici della Chiesa (e dunque, come vediamo, nemici anche di Lei, la “Virgo Ecclesia facta”), nemici dichiarati da cui sai a memoria che cosa aspettarti, ma da “amici”, da sedicenti cattolici- cose che mi avevano “disamorato” di questo luogo. Ed ecco che c’è, ora, qui, questa presenza benedicente. Un silenzio che benedice: “religiosum silentium Virginis circa secretum Dei”. “Verbi silenti muta Mater”. C’è questa pura Bellezza, in mezzo a noi, che rifà tutto puro. Come avevo potuto dimenticarla?
(Come capisco la tua testimonianza, Ubi…)
Era di Monterchi, la mamma di Piero.
Quindi non sono solo io ad essere patita di latino.
Un felice incontro di due arti:
http://www.youtube.com/watch?v=fSfWFdQEKAM
Strano destino itinerante, quello della Madonna del Parto. Vedi, Lyco, come, in quel “felice incontro” che ci mostri, anche Tarkovskji non la mostra dov’era, nel 1983. Ora poi…Povera santa icona tolta ad ogni luogo di culto e mostrata ai turisti nella luce di riflettori da discoteca. E poveri noi. Come si fa ad inginocchiarsi in un museo? Hanno vinto le ragioni del mercato..
Eppure…
Eppure, lo sguardo che si posa su di Lei si fa -prima o poi-, inevitabilmente adorante. Anche se là, dove Lei è ora, non la prega -forse- più quasi nessuno. Eppure…
Eppure, anche là, l’occhio-ape di Luigi ha tratto per noi il miele nascosto: “la tabella”. Suo “appassionamento alla tabella degli Ingressi” che spiega l’inspiegabile: che donne incinte, bambini, e tutti i “residenti a Monterchi” (gli abitanti del luogo-non luogo di Lei, luogo della Madre, che è dovunque. Mobile e ignorato dalle mappe non-luogo di Lei, Lei dal destino itinerante…), sono questi i privilegiati. Per loro, le “leggi del mercato non valgono…cedono a qualche cosa d’Altro (gratia gratis data).
(“Com’ero contento di questa tabella.”) (Anch’io)
Non a caso il mio amatissimo e indimenticato p. Giulio Renzi parlava di Piero come del “pittore-teologo”.
Sì, Fiorenza, è veramente triste ed anche antistorico vedere le chiese cambiate in musei. Proprio stamattina ho espresso il mio disappunto quando la candidata a sindaco della mia città ha esposto il programma che prevede di trasformare in auditorium la chiesa di san Domenico (dove, qualche giorno fa, sono stata proprio con Luigi e Maria Luisa). Passando ad un’altra chiesa della mia città, ho già espresso il mio rammarico in questo blog, perché da noi la Madonna delle Grazie è stata dipinta non da Piero, ma da un suo allievo, Giovanni da Piamonte. Ma ancora, mi dicevo, la nostra Madonna delle Grazie è nella sua cappella, dove viene mostrata ai fedeli solo per pochi giorni all’anno (e nonostante tutto i fedeli salgono ininterrottamente a toccare il pannello che la ricopre). Prima veniva mostrata ogni venticinque anni. Nel 1798, quando la nostra città era occupata dai francesi (le truppe della rivoluzione) la Madonna venne portata via in un saccheggio, ed un artigiano del luogo la ricomprò per pochi spiccioli dal soldato che l’aveva presa. Dal 1860 al 1868 la cappella restò chiusa, e fu riaperta dal governo italiano solo perché i fedeli volevano venerare la loro Madonna. Il potere della Chiesa? E’ nei gesti dei singoli e qualche volta umili fedeli. Per concludere, la Madonna del Parto era più bella quando si trovava nella cappellina vicino al cimitero di Monterchi.
Cara Fiorenza, vedo con piacere che anche tu sei una patita di latino. In quanto alle chiese, qualcuno potrebbe dire (dixerit) che è meglio trasformarle in musei che in moschee, come rischia di avvenire in Francia. Tra poco, nel museo qualcuno non capirà più che quella è una Madonna, ma penserà che è un simbolo della maternità. Ribadisco: conta più l’adesione del singolo, anche umile, fedele che ogni altro potere al vertice.
Antonella, l’espressione “patita di latino” mi piace molto. C’è un latino che mi piace, direi, “da morire”. Vedi, io lo conosco poco o niente, il latino, ma il latino della liturgia mi sconvolge….Come si fa a non essere “patiti” di qualcosa che è immensamente bello, che è intraducibile in altro linguaggio se non a prezzo di perderlo…
Parole sante, Fiorenza. A Lourdes ho potuto riascoltare e cantare il “Tantum ergo”. E che dire del “Veni Creator”?
Mi ha sempre colpito la liricità di:
“Rorate Caeli desúper, Et nubes pluant justum!”
Intraducibile…
Anch’io qualche anno fa ho potuto ammirare di persona questo bel dipionto, nell’ambito di un viaggio familiare ad Arezzo, Sansepolcro, Monterchi, in coincidenza con la Mostra su Piero.