Ma il cardinale Bagnasco cavalca un asino o un cavallo?

Il richiamo elettorale del cardinale Bagnasco – fatto ieri ad apertura del Consiglio permanente dei vescovi: vedi il testo nei primi due commenti a questo post – è prudente nella formulazione e suona come un invito a riflettere prima di decidere ma arriva all’elettorato attraverso i titoli dei giornali e dei telegiornali e suona come un editto, un obbligo, un anatema. Proprio ieri sera avevamo in casa l’incontro quindicinale con i figli e gli amici che chiamiamo “Pizza e Vangelo” – perchè prima si mangia una pizza e poi si legge il Vangelo – e naturalmente ci siamo litigati su Bagnasco e solo io e mia moglie eravamo disponibili a riflettere prima di decidere e buttavamo là l’idea del voto disgiunto, stante l’appoggio del Pd nel Lazio alla candidatura Bonino. Nessuno degli altri – pur riuniti per la lettura del Vangelo – aveva il minimo dubbio: “Figurati se i vescovi non stavano con la destra”. Eravamo solo nove ieri sera, ma fossimo stati quindici, come capita quando va meglio, la scena sarebbe stata la stessa. Ieri si leggeva l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in groppa a un puledro di asina e la mia impressione – che giro ai vescovi del Consiglio permanente – è stata questa: il cardinale Bagnasco nella prolusione cavalca anch’egli un asinello, ma arriva agli elettori come se cavalcasse un cavallo da combattimento.

61 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Ecco il richiamo elettorale contenuto nel paragrafo 8 della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco di cui si parla nel post (il seguito nel secondo commento):

    E’ sul primordiale diritto alla vita che all’alba di questo terzo millennio l’intera società si trova a dover fare ancora l’esame di coscienza, non per caricare fardelli sulle spalle altrui, né per provocare aggravi di pena a chi già è provato, ma per il dovere che essa ha, per se stessa, di guardare avanti in direzione del futuro. E nonostante le apparenze o le illusioni, non le riuscirà di farlo se non schierandosi col favor vitae, sempre e particolarmente quando le condizioni siano contrastate, difficili, incerte (…). In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale. L’evento del voto è un fatto qualitativamente importante che in nessun caso converrà trascurare. In esso si trasferiscono non poche delle preoccupazioni cui si è fatto riferimento, giacché il voto avviene sulla base dei programmi sempre più chiaramente dichiarati e assunti dinanzi all’opinione pubblica, e rispetto ai quali la stessa opinione pubblica si è abituata ad esercitare un discrimine sempre meno ingenuo, sottratto agli schematismi ideologici e massmediatici.

    23 Marzo, 2010 - 9:17
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal primo commento] C’è una linea ormai consolidata che sinteticamente si articola su una piattaforma di contenuti che, insieme a Benedetto XVI, chiamiamo «valori non negoziabili», e che emergono alla luce del Vangelo, ma anche per l’evidenza della ragione e del senso comune. Essi sono: la dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l’indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. È solo su questo fondamento che si impiantano e
    vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l’accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata. Si tratta di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà, che costituisce l’orizzonte stabile del giudizio e dell’impegno nella società. Quale solidarietà sociale infatti, se si rifiuta o si sopprime la vita, specialmente la più debole?

    23 Marzo, 2010 - 9:18
  3. Luigi Accattoli

    Così i titoli dei quotidiani sul richiamo del cardinale Bagnasco:

    Corriere della Sera: “Il monito dei vescovi: Il voto sia contro l’aborto”.
    La Repubblica: “L’anatema dei vescovi sul voto”.
    Libero: Cavaliere e Papa uniti nel voto anti-aborto
    Libero: Asse Silvio-Ratzinger: non sciegliete il Pd
    L’Unità: Bagnasco e Polverini un abbraccio mortale?
    Il Giornale: I vescovi avvertono: non votate a sinistra
    Il Manifesto: Bagnasco benedice il Pdl: un voto contro l’aborto
    Italia Oggi: Un voto contro l’aborto e la Bonino
    Liberazione: Vescovi in campo volata a Polverini

    23 Marzo, 2010 - 9:41
  4. raffaele.savigni

    Condivido soprattutto l’affermazione “Si tratta di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà, che costituisce l’orizzonte stabile del giudizio e dell’impegno nella società”. Resta qualche ambiguità laddove sembra proposta una gerarchia di valori per cui l’opposizione all’aborto può sembrare a qualcuno più importante della lotta alle mafie e della difesa del lavoro e dello Stato di diritto, mentre sono UGUALMENTE IMPORTANTI. Credo che si debba guardare al progetto complessivo di una forza politica piuttosto che alle posizioni sui singoli temi: altrimenti si rischia di ricadere nella logica del “Patto Gentiloni”, contro la quale si battè sturzo.
    Comunque la scelta del PD di appoggiare la Bonino è inaccettabile: in quel caso credo che sia giusto manifestare un chiaro dissenso.

    23 Marzo, 2010 - 9:41
  5. La campagna elettorale
    è tra Berlusconi,
    la sua icona-simbolo,
    e il nulla.

    Qui le omelie sulla vita e sull’orrore degli aborti
    non c’entrano nulla.

    E’ pura demagogia.

    La gerarchia cattolica con la giustificazione dei valori che non si portano al negozio,
    maschera soltanto
    il desiderio e la volontà di una rendita di potere.

    Ma un mignottocrate
    che va a puttane…ops…
    e che consuma i suoi amplessi
    in un probabile preservativo,
    è a favore…
    o
    contro
    la vita?????

    (Lo so, sono sempre troppo diretto….) 🙂

    23 Marzo, 2010 - 10:41
  6. Marcello

    Io vedo oggi due coalizioni che non soddisfano entrambe le richieste di Bagnasco (basta vedere -per la destra- l’inascoltatissimo appello alla “accoglienza verso gli immigrati”), ci sono cattolici da una parte e dall’altra e ci sono politiche “non cattoliche” da una parte e dall’altra.
    Però -alla fine- è sempre la sinistra quella che appare meno amata.
    Colpa di vescovi poco chiari o di una stampa prevenuta?

    Una cosa buona c’è. Vista la situazione di parità io mi sento tranquillissimo: voto chi voglio e non ho sensi di colpa.

    23 Marzo, 2010 - 10:57
  7. Francesco73

    E’ giusto che ognuno voti chi gli pare, ma le parole dei vescovi hanno una positiva funzione di richiamo all’onestà intellettuale.
    Le contorsioni dialettiche di alcuni cattolici per giustificare il proprio consenso alla Bonino mi sono sembrate un manifesto di goffaggine, ipocrisia e pensieri doppi e tripli.
    Tra l’altro, l’inchiesta del Foglio sulle diocesi laziali, con interviste a laici qualificati e impegnati, ha mostrato una spaventosa debolezza culturale, argomentazioni fragili, un quadro desolato e desolante di laicato ufficiale.
    Se io da cattolico votassi la Bonino lo farei a testa alta, per la sua storia e per le sue battaglie, e spiegherei perchè le ritengo comunque giuste per la collettività, pur magari restando personalmente contrario ad aborto e altri c.d. diritti civili.
    Non mi nasconderei mai dietro ad arzigogoli penosi, o alla chiamata alle armi contro il Berlusca.
    Ciò che allontana la gente dalla Chiesa è questo modo di ragionare e di parlare che è tipico di molti fedeli, più laici che consacrati: doppiezza, mancanza di viso aperto, vocine stridule e concetti scialbi.
    Almeno per chi non porta la tonaca, il parlare sia sì sì e no no, qualche volta.

    23 Marzo, 2010 - 12:11
  8. Marcello

    Le cose sono complicate e le spiegazioni pure, Francesco73.
    Gli “arzigogoli” sono spesso inevitabili, ma sono sostanzialmente d’accordo con te se l’accusa è contro l’ideologizzazione vuota di contenuti di qualcuno.

    23 Marzo, 2010 - 12:53
  9. Nino

    Beh, che c’è di nuovo?
    Suvvia, solo un pretino da nulla, azzimato e con gemelli ai polsini, e uno sciamano che sconfiggerà il cancro entro i prossimi tre anni.

    Sarà anche quest’ultima indecente bufala tra i nuovi principi non negoziabili?

    Mah! Da questi pretini e dal facente funzione di papa, il decano illuminato Bertoncino, c’è da aspettarsi di tutto.

    Mi correggo, mi ravvedo e accolgo il richiamo di Francesco73, sul richiamo all’onestà intellettuale di questi esemplari campioni di fedeltà al Vangelo e agli uomini.

    Comunque sempre meglio una pizza.

    23 Marzo, 2010 - 13:06
  10. Leopoldo

    L’idea che si debba dar conto a un dio del proprio orientamento politico, addirittura del voto, è propria di uno Stato confessionale. Il messaggio del cardinale Bagnasco, a una settimana dalle elezioni, è una chiarissima indicazione di voto. Aggiungo che è del tutto legittimo, anche per la Chiesa, dare indicazioni di voto. E’ una questione di scelte, tuttavia, poiché non si può essere, al tempo stesso, Autorità morale, che parla a tutti, e movimento politico, che fa propaganda elettorale. Anzi, per me questo è un duro colpo alla credibilità della Chiesa romana, almeno quanto lo scandalo della pedofilia, da cui inutilmente le tempestive parole del cardinale tentano di allontanare i riflettori.

    23 Marzo, 2010 - 13:40
  11. LEONE

    Come appartenente al PD ho già dichiarato che sostenere la Bonino è un suicidio politico, prima ancora che morale.
    Detto questo se abitassi nel Lazio non voterei, non sosterrei nanche la Polverini.
    A proposito per Berlusconi che si professa difensore della vita, mi fa piacere che abia cambiato idea perchè negli anni 90
    Veronica Lario allora non ancora sposata e amante di Berlusconi abortì al settimo mese un bambino che era ammalato, l’intervista dice d’accordo con Silvio Berlusconi a Londra. (Corriere Della sera Archivio).

    23 Marzo, 2010 - 13:57
  12. Francesco73

    Ciò che trovo insopportabile è il voler avere botte piena e moglie ubriaca.
    Se i cattolici che militano nel centro-sinistra trovano utile e conveniente votare la Bonino (e molti lo trovano utile e conveniente, ovviamente in senso politico generale) dovrebbero assumersi l’onere di dirlo a viso aperto, e anche nella dimensione ecclesiale.
    Invece traccheggiano, fanno finta di niente, si sforzano di trovare argomentazioni goffe per dire che la gerarchia è tutto sommato d’accordo con loro, sperano che passi la nottata.
    Il cattolicesimo – quando evocato pubblicamente, diverso sarebbe per il fatto di privata coscienza – così fa la solita figura di essere la religione del cerchio quadrato e in definitiva dei casi propri.
    Se volete una cosa ditelo no?? Mica il parroco vi scaccia dalla Chiesa. Siamo persone libere, per fortuna!

    23 Marzo, 2010 - 14:27
  13. LEONE

    piu chiaro di cosi’

    23 Marzo, 2010 - 14:37
  14. gamma83

    Mi sono sforzato di leggere il testo, per non fermarmi ai titoli e ai lanci dei media. È probabile che, considerando nel complesso quelle frasi, la lettura sia davvero quella data oggi dai vescovi liguri, ma se la quasi totalità dei giornali e dei tiggì ha titolato in un certo modo, è tutto frutto della malizia?
    Si può parlare di strumentalizzazioni finché si vuole, ma temo che l’argomento non sia esaurito così. Penso che il cardinale Bagnasco sia troppo intelligente da non aver immaginato che le sue parole avrebbero potuto essere lette in un certo modo, soprattutto a favore di una determinata parte politica: nel qual caso, poteva non essere inutile utilizzare una formula che non fosse “attaccabile” o strumentalizzabile fin dall’inizio. Invece, puntualmente, ogni volta che qualche prelato dà indicazioni pubbliche sul voto dei cattolici, finiscono sempre per privilegiare – almeno in apparenza – il centrodestra per le sue posizioni su aborto, PMA, eutanasia ed educazione, quando su altri fronti il comportamento di quell’area è per lo meno imbarazzante; la condanna di questi comportamenti, peraltro, c’è, ma sembra sempre meno forte e decisa delle parole rivolte al centrosinistra all’epoca dei Dico o in altri momenti.
    Qualcuno sa spiegarsi e spiegarmi perché le cose vanno in questo modo? Io, da giornalista e cattolico sedicente adulto e laico, non ci sono riuscito.

    23 Marzo, 2010 - 14:58
  15. Mabuhay

    La Stampa: “Un voto contro l’aborto”
    L’Eco di Bergamo: “Bagnasco: votate per chi e’ contro l’aborto”

    23 Marzo, 2010 - 15:03
  16. Marcello

    Da quello che dici, Francesco73, sembra che per votare Bonino un cattolico debba dare spiegazioni.
    Ed è proprio questo il problema.
    Per me non ci sono spiegazioni da dare… a meno che non debbano darle tutti.

    Dice Bagnasco: «Valori come il rispetto della vita umana e
    diritto al lavoro vanno assunti nella loro integralità»…

    Chi votiamo?

    23 Marzo, 2010 - 15:29
  17. Cardinale, era più facile dire: la mattina a Messa e il pomeriggio andate al mare! Lunedi auguro a tutti buon lavoro.
    Avrebbe reso giustizia a tutti. Anche al tempo di Quaresima che prevede “l’astinenza”.
    Vabbè che io a Messa, al mare e al lavoro ci vado anche se lei non lo dice.
    Tra due mali, io non ne preferisco nessuno!

    23 Marzo, 2010 - 15:34
  18. Luigi Accattoli

    Questo è il comunicato dei Vescovi della Liguria in vista delle Elezioni Regionali al quale allude il nuovo visitatore Gamma83:

    Nell’approssimarsi della consultazione elettorale – diritto e dovere di ogni cittadino – desideriamo rivolgere ai fedeli e a tutti gli abitanti della nostra regione una parola che possa favorire la riconciliazione e il discernimento.
    Anzitutto la riconciliazione degli animi, che appare sempre più urgente non solo a livello individuale e interpersonale, ma anche a livello collettivo e pubblico. Un’effettiva coesione tra i diversi componenti dell’intera comunità nazionale rappresenta infatti la condizione imprescindibile per realizzare quel principio di solidarietà che deve animare la convivenza civile e orientare l’agire politico a servizio del bene comune.
    A questo riguardo, il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale.
    Si tratta di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità.
    Solo nel loro insieme esprimono una concezione dell’uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina Sociale della Chiesa, e rivelano quel collegamento tra etica della vita ed etica sociale che Papa Benedetto XVI ha più volte sottolineato: “non può avere basi solide una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata” (Caritas in Veritate, n.15).
    Confidiamo che il tempo della Quaresima, così propizio per la conversione dei cuori, possa aiutare tutti a testimoniare la profonda ragionevolezza di questa concezione e a favorirne il riconoscimento condiviso a vantaggio del bene comune.
    Genova, 23 marzo 2010

    23 Marzo, 2010 - 16:10
  19. Luigi Accattoli

    Queste le firme al testo riportato al commento precedente:

    S.E. Card. Angelo Bagnasco, Presidente
    S.E. Mons. Martino Canessa, Vice Presidente
    S.E. Mons. Alberto Tanasini, Segretario
    S.E. Mons. Mario Oliveri
    S.E. Mons. Alberto Maria Careggio
    S.E. Mons. Vittorio Lupi
    S.E. Mons. Francesco Moraglia
    S.E. Mons. Luigi Ernesto Palletti

    23 Marzo, 2010 - 16:11
  20. In pratica si faceva prima a dire:
    non votate nessuno!

    23 Marzo, 2010 - 16:16
  21. Luigi Accattoli

    Gamma83 è un visitatore giovanissimo: facciamogli un applauso!

    23 Marzo, 2010 - 16:18
  22. Luigi Accattoli

    A Gamma 83. Non credo che Bagnasco sia ingenuo. Credo che la sua posizione sia quella del comunicato ligure più che quella della prolusione al Consiglio permanente. Immagino che egli sia stato indotto a calcare i toni nazionali dalla situazione del Lazio sulla quale già si erano espressi i cardinali Vallini e Ruini. Ritengo che l’episcopato debba evitare l’effetto schieramento. Mi pare che il comunicato ligure lo eviti e la prolusione no.

    23 Marzo, 2010 - 16:29
  23. gamma83

    Il grosso problema è proprio lì: le prolusioni vanno su tutti i giornali, i comunicati successivi (liguri o no) hanno molto meno spazio, da sempre.

    23 Marzo, 2010 - 16:38
  24. “… A questo riguardo, il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale.
    Si tratta di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione. E quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato. Tali valori non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità” …

    Più chiaro di cosi non si può!

    Altro che titoloni vari sui vari giornali …

    23 Marzo, 2010 - 17:07
  25. Francesco73

    @Marcello73

    Marcello, a parte la coscienza personale, nelle cose culturali e politiche le spiegazioni valgono come argomenti di dibattito.
    Sul piano intellettuale, un cattolico che vota la Bonino compie forse una scelta più complicata di uno che vota per la Polverini. Inutile girarci attorno.
    Nella libertà di fare come si vuole, credo sia un pieno diritto non dare alcuna spiegazione. Credo sia meglio fare così piuttosto che tirare per la tonaca i preti, i vescovi o la dottrina della Chiesa per giustificare l’improbabile.
    Il Vicariato di Roma, pur nello stile misurato della gestione Vallini, lo ha detto: non occorre dire nulla, perchè le alternative sono di una chiarezza lampante, anche per i cristiani.
    Vicariato e CEI a parte, io la Bonino non la voterò, per ragioni politiche molto serie, delle quali fanno parte – a testa alta – anche la mia appartenenza ecclesiale e l’antropologia che liberamente ne deriva, che non posso cancellare da tutti gli aspetti della mia vita concreta.

    23 Marzo, 2010 - 17:13
  26. Luigi Accattoli

    Da Fabio Fanella ricevo questo messaggio:

    Gentile Accattoli, le sottopongo l’e-mail che ho inviato a “Famiglia Cristiana” domenica scorsa, prima dell’intervento di Bagnasco.
    Con profonda stima la saluto.

    Un cattolico alle urne. Valori non negoziabili.
    I cattolici che si accingono al voto hanno una grossa domanda: a quali principi rinuncio?
    Il Vicariato, preoccupato delle elezioni, dichiara in una nota: “Non è possibile equiparare qualunquisticamente tutti i progetti politici, perché non tutti incarnano i valori in cui crediamo”.
    Non finisce qui. Ce n’é per tutti. Poco tempo fa, il Vicariato, nella persona del cardinale Vallini, striglia Alemanno: “Più umanità verso gli immigrati” e reclama ” strumenti alternativi e integrativi, ” accusando «il crescente clima di intolleranza sociale»
    La scelta nel Lazio è fra una donna, simbolo di coerenza e di impegno per i diritti umani, ma anche dell’aborto e dell’eutanasia. Una donna in prima linea durante le manifestazioni anticlericali a Porta Pia.
    L’altra scelta rappresenta un’idea lontana dalle politiche d’inclusione sociale e d’integrazione, e che usa la famiglia durante le campagne elettorali, ma poi si occupa di “altro”. Che fa leggi ad “pauram”. Che censura programmi.
    Chiediamoci: queste due donne, che tipo di leggi faranno. Insomma la scelta è ardua.
    Molti amici cattolici osservanti non hanno dubbi: alle urne voteranno Bonino. Dichiarano, con convinzione, “nonostante tutte le battaglie che non condividono, è una persona coerente”. Si, coerente ma con le sue idee. In netto contrasto con il vangelo: che dovrebbe essere il nostro manuale di istruzioni per la vita.
    Questa dicotomia fra la fede professata ogni domenica in chiesa e la quotidianità rappresenta, secondo me, segno di profondo smarrimento.
    Cosa guida le nostre scelte concrete, quelle che ci contraddistinguono: l’appartenenza ad un partito o i nostri valori?
    Ha, dimenticavo, sono dirigente provinciale del PD romano, un partito che in questo momento non mi rappresenta. Ma non rinuncero ad esercitare il diritto di voto. Alle urne voterò scheda nulla.
    Fabio Fanella

    23 Marzo, 2010 - 17:30
  27. Nino

    Ho deciso voglio guadagnarmi il paradiso, mi turo il naso e voto, nell’ordine:
    Bagnasco, Bertone e Fisichella.

    23 Marzo, 2010 - 18:32
  28. raffaele.savigni

    Il documento dei vescovi liguri mi sembra meglio riuscito e più equilibrato dell’altra dichiarazione della Presidenza CEI.
    Comunque, Luigi, sono francamente stupito della mancanza di un serio dibattito all’interno del PD (e del silenzio di cattolici sotto altri aspetti apprezzabili come Rosy Bindi, Stefano Ceccanti, Giovanni Bachelet, Giovanni Moro, Franco Monaco ecc.) sulla scelta di appoggiare la Bonino senza neppure fare le primarie e sull’uscita della Binetti dal partito.
    Io comunque mi rifiuto di accettare l’alternativa secca tra questo PD e il PDL.

    23 Marzo, 2010 - 18:39
  29. don78

    Sembra che il portavoce CEI non sia d’accordo con Luigi….

    http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/BAGNASCO-PORTAVOCE-CEI-NESSUNA-CORREZIONE-TRA-IERI-E-OGGI/news-dettaglio/3763460

    Dicono che tra ieri e oggi non c’è nessuna differenza… mah!

    Io di fare l’esegesi alle prolusioni, alle dichiarazioni e ai comunicati stampa non ho tempo.

    Penso semplicemente che i valori del Vangelo e la sintesi che di essi fa la dottrina sociale della Chiesa (e quindi le varie prolusioni e dichiarazioni) non si trovano in nessuno dei due schieramenti.

    Quindi ognuno si prenda la responsabilità della sua scelta, della quale si deve far carico la sua coscienza e della quale risponderà solo a Dio.

    Fa bene Francesco73 a dire “vicariato e Cei a parte”, la sua scelta è frutto della sua coscienza e del suo discernimento, illuminato, guidato, ispirato…. come volete voi…. altri, credo, legittimamente arriveranno ad altre conclusioni.

    23 Marzo, 2010 - 18:41
  30. Marcello

    Francesco73, tu dici che “un cattolico che vota la Bonino compie forse una scelta più complicata di uno che vota per la Polverini”.
    Proprio su questo punto io non sono d’accordo, ma la maggior parte dei cattolici la pensa come te.
    Era solo per questo specifico caso che non mi piacciono le “spiegazioni”. Perché mi sanno un po’ di giustificazioni.

    23 Marzo, 2010 - 19:01
  31. Clodine

    Mi sembra ovvio che certi valori non possono essere negoziabili, ma ditemi: chi potrebbe pensare il contrario? Un cristiano, innanzi tutto, è fedele al Suo Signore, e segue i dettami della propria coscienza, in primis, secondariamente , tutto quanto è stato detto da Bagnasco nella sua prolusione non aggiunge di una virgola a quanto è gia riconosciuto, sanzionato e scritto da tempo nella nostra costituzione, che è la magna carta e riconosce e garantisce i diritti fondamentali di ogni cittadino primo tra tutti la sua libertà, che è sacrosanta! A me non piace l’atteggiamento dei vescovi ogni volta che ci si deve esprimere politicamente: sempre a destra, eppure c’ha sbattuto il muso, sa con chi abbiamo a che fare ma continua imperterrita a remave a destra! I vescovi fingono la tattica del “suggerimento” mentre sappiamo tutti essere un’imposizione.Come dice il prof. Savigni ogni volta ci si ritrova di fronte al quel famoso non expedit di antica memoria che modificò non poco le sorti della storia: ogni intervento, ogni parola pronunciata dalla Santa Sede ha il suo peso! Esiste un concordato che conferisce alla chiesa strumenti di potere e mezzi dì dominio non indifferenti, -compresa la famosa clausola che prevede l’impossibilità per un sacerdote spretato di lavorare quale impiegato statale e poi..con quale faccia si viene a pontificare, a fare la morale, a parlare di diritti inviolabili ammonendoi tutti quei cattolici i quali, per loro convinzione, cultura, fede politica ecc..sono diversamente orientati- ma va’ la…io l’avverto come un’ingerenza, una forzatura. Sua eminenza mons. Bagnasco non si illuda se pensa che i nemici siano quelli fuori dal tempio…presto o tardi si accorgerà di averli proprio all’interno del Tempio i nemici, quelli veri…Lo scopriremo solo vivendo!! Personalmente non voto la Polverini per una scelta di campo, e non mi entusiasma la Bonino, ma la stimo per le sue battaglie, più o meno condivisibili, ma appassionate, aperte al confronto, e libere.

    23 Marzo, 2010 - 19:14
  32. Caro Savigni,
    visto che lei mi cita, se va a ritroso nel mio blog http://www.ceccati.ilcannocchiale.it troverà anche per il lazio mie ripetute prese di posizione per il rispetto dello Statuto che avrebbe richiesto le primarie com regola e l’invito a non perdere tempo per indirle.
    A me l’argomento più forte a favore del voto al centrosinistra nel Lazio e al di là delle legittime perplessità che suscita la Bonino (anche se un ex commissario europeo mi sembra comunque più adatto a gestire una Regione così complessa di un sindacalista di sindacato minoritario) è quella politica generale. Dopo la riforma del Titolo V, la Conferenza Stato-regioni, come spiega bene oggi Claudio Sardo sul Messaggero, è divenuta un punto di snodo fondamentale del sistema, l’unica sede in cui il Presidente del Consiglio è costretto a venire a patti. Penso che sia opportuno che in quella sede le Regioni del centrosinistra continuino ad avere la maggioranza per costituire un contrappeso in una legislatura in cui i numeri in Parlamento sono invece schiaccianti.
    Quanto infine alla Cei, la correzione c’è stata, ma non rispetto ai testi, che sono sostanzialmente equivalenti ed anzi la relaizone Bagnasco termina con una splendida citaizone di Vittorio Bachelet, ma rispetto alle interpretaizoni devianti largamente egemoni.
    Infatti io ieri l’avevo commentata così:CHIESA. CECCANTI: PROLUSIONE BAGNASCO UNA SFIDA PER TUTTI

    (DIRE) Roma, 22 mar. – “La prolusione di oggi del cardinal
    Bagnasco ha anzitutto un merito raro, quello di richiamare
    esplicitamente una bella citazione di un grande laico cristiano
    Vittorio Bachelet, che invita ad un impegno basato su ‘una forza
    spirituale che testimoni nella poverta’ dei mezzi umani” con “una
    carita’ aperta e libera verso tutti i fratelli'”. Lo dice il
    senatore del Pd, Stefano Ceccanti, che aggiunge: “Si tratta di
    una sfida esigente per tutti, sia a chi e’ gia’ impegnato in
    politica, sia a chi scegliera’ tale strada in futuro. Nello
    stesso senso valgono i richiami tutt’altro che rituali a separare
    un’ ‘idea alta della politica’ dall’ ‘egoismo e dalla ricerca
    esasperata del tornaconto’ nonche’ ‘dalle contiguita’
    affaristiche'”.
    “Le preoccupazioni relative all’aborto e al suo rilievo nella
    campagna elettorale- prosegue Ceccanti- tese a operare a tutti i
    livelli non ‘annullando il confine tra prodotti anticoncezionali
    e abortivi’ e rimanendo nel solco della volonta’ di ‘sottrarre
    l’aborto alla clandestinita’, al pericolo per la salute delle
    donne, al loro isolamento sociale’, si prestano ad essere un
    elemento di riflessione e condivisione per tutti. Cio’ andando al
    di la’ di ogni schieramento, valorizzando appieno gli elementi
    preventivi delle legge vigenti, senza riprodurre anche su questo
    tema contrapposizioni controproducenti per le persone”.
    C’è però da dire che fino a stamani non c’è stata capacità di gestire le interpretazioni: cossa che mi preoccupa, non tanto dal punto di vista poliico, dove gli effetti sono minimi, ma per quelli ecclesiali, perché si seminano incomprensioni, come ha fatto ben capire Luigi.
    Cari saluti, è un bel blog.

    23 Marzo, 2010 - 19:37
  33. Luigi Accattoli

    Mons. Domenico Pompili, Portavoce CEI. Dichiarazione
    I Vescovi del Consiglio permanente hanno condiviso pienamente la lettura del momento sociale e culturale offerta dal Presidente della CEI nella sua prolusione. In particolare si sono ritrovati nei “valori non negoziabili”, che il magistero di Benedetto XVI ha chiaramente indicato nella sua recente Enciclica “Caritas in veritate” e che il Presidente ha puntualmente richiamato. Essi “emergono alla luce del Vangelo, ma anche per l’evidenza della ragione e del senso comune. Essi sono: la dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l’indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna. E’ solo su questo fondamento che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l’accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi volta a favorire l’integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata. Si tratta di un complesso indivisibile di beni, dislocati sulla frontiera della vita e della solidarietà, che costituisce l’orizzonte stabile del giudizio e dell’impegno nella società. Quale solidarietà sociale, infatti, se si rifiuta o sopprime la vita, specialmente la più debole?” (Prolusione, 9). E’ quanto il Santo Padre afferma con chiarezza: ”Non può avere basi solide una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata” (Caritas in veritate, 15). Ciò posto, riesce francamente impossibile ipotizzare toni divaricanti tra quanto detto ieri nella prolusione e quanto scritto oggi nel comunicato dei Vescovi liguri. A meno che ci si affidi ad interpretazioni di volta in volta parziali e limitanti.

    23 Marzo, 2010 - 19:45
  34. raffaele.savigni

    Ma su questi temi non sarebbe preferibile che si esprimesse l’intero episcopato in riunione plenaria e non solo il Consiglio permanente?

    23 Marzo, 2010 - 20:16
  35. Gerry

    Ho molta ritrosia a parlare di politica, per una serie di ragioni, in primo luogo professionali. Una cosa però la devo dire, per ragioni di coscienza: ho la massima stima personale per la correttezza e la fattiva capacità della Bonino (anche come Commissario europeo, ovviamente), tuttavia non posso, non debbo, non voglio votarla e le ragioni sono certo che le capite o le intuite tutti. C’è un limite e questo limite non lo supero, forse perché credo che il principio di non contraddizione valga ancora, in ogni ambito. So bene che non è così, ma sono certo che in questo blog si possa parlare con verità.

    23 Marzo, 2010 - 20:20
  36. raffaele.savigni

    Ringrazio Ceccanti per la precisazione. Ma a mio avviso non si tratta solo di rispettare lo Statuto: il punto critico fondamentale è a mio avviso la mancata sintesi tra cultura laica e cultura di ispirazione cristiana all’interno del PD. Mi sembra che stiamo tornando al modello di un partito laico (più laicista del vecchio PCI) aperto al contributo di singoli cattolici: come il vecchio PCI coi suoi “indipendenti di sinistra”. Allora diciamolo chiaramente: i cattolici che non vogliono la diaspora culturale dei cattolici ma intendono incidere come gruppo organizzato vadano nell’UDC e lì lavorino per un’alleanza con un PD laicista sui temi sociali, lasciando libertà di coscienza sui temi etici.

    23 Marzo, 2010 - 20:21
  37. Clodine

    Come Gerry, neppure io so se davanti alla scelta riuscirò a mettere la croce su quel nome : Bonino”! Ma consegnare scheda bianca, o astenersi, significhirà fare la peggiore politica. Andrò…è…vedrò al momento…certo…non nascondo la mia profonda tristezza e smarrimento!

    23 Marzo, 2010 - 20:43
  38. lycopodium

    In particolare per NINO, che immagino impegnato in politica nel PD.

    Mi pongo da potenziale tuo elettore (se il Tirreno permettesse) e faccio mie le domande e le conclusioni di Raffaele:
    ”Ma perché la sinistra italiana non riesce ad avere un Obama che sappia ascoltare i cattolici antiabortisti e tener conto delle loro esigenze? Perché deve sempre prevalere nel PD la linea laicista? Trovo francamente troppo “silenti” ed arrendevoli i cattolici rimasti nel PD”.

    Che cosa puoi dirmi?

    23 Marzo, 2010 - 20:46
  39. Marco

    Se vuoi bene al tuo bambino non votare la Bonino…

    PS: scusate la stupidaggine! L’ho sentita alla manifestazione del PDL di Sabato scorso, vista in diretta dal sito del Corriere. Mi sono torturato per ore fino all’apogeo finale in cui, dopo Gianna-Gianna e Se mi lasci non vale, l’annuncio del milione di persone ululato da Lupi ha introdotto Re Silvio che, ormai bollito, ha addirittura citato sé stesso per dieci minuti.
    Per fortuna non abito nel Lazio!!!

    23 Marzo, 2010 - 20:55
  40. Un ringraziamento anche a gamma83
    ci mancano le voci di generazioni recenti,
    e ne abbiamo bisogno,
    qualsiasi convinzione abbiano

    Oggi pomeriggio ero al bar angolo in via Roma libera,
    e abituato agli stimoli che ci offre Luigi,
    ero curioso dei cazzeggi dei giovanissimi che erano dietro al tavolo mio,
    non eravamo in zona “parrocchia”,
    il loro parlare era estremamente libero,
    le loro espressioni estremamente libere e forti mi lasciavano senza fiato,
    e credo che non potrei mai ripeterle in questo condominio,
    ma continuo a pensarvi,

    dopo che i giovanissimi sono passati in parrocchia,
    perchè poi nella loro libertà di parola, seduti ad un bar,
    discuterebbero di un possibile cane a cui dare il nome di gesù…
    con altre espressioni che non aggiungo.

    Allora giudicare,
    è sempre troppo semplicistico,
    e non fa servizio alla verità,
    ma mi piacerebbe se giovani,
    si affiacciassero in questo condominio,
    senza che noi gli si faccia Bau!
    e ci permettessero di capire….

    23 Marzo, 2010 - 22:10
  41. Grazie Matteo, decisamente troppo buono: pr quanto mi riguarda, si cerca semplicemente di ragionare, cercare di far funzionare il cervello e proporre ad altri le proprie riflessioni (ammesso che interessino). La mia situazione, dal punto di vista etico-religioso, è piuttosto complicata e va ben oltre ciò di cui si parla qui: in ogni caso, il dialogo e il confronto sono sempre fondamentali per trattare anche quella situazione.

    23 Marzo, 2010 - 22:38
  42. TRX

    A mio parere la prolusione di Bagnasco, il comunicato dei vescovi liguri e la dichiarazione dei Vescovi del Consiglio Permanente, nella loro piena concordanza, sono un importante segnale che va ben oltre le contingenti elezioni regionali.
    E’ la maturazione di un lungo percorso che consente ora, finalmente, di prospettare apertamente una piattaforma valoriare che supera la classica ed artificiosa dicotomia nei valori cattolici tra vita/famiglia (a destra) e accoglienza/solidarietà (a sinistra), sapendo che è pronta una nuova generazione di laici pronta ad accoglierla nella sua integrità.
    I tempi sono maturi perchè i cattolici, ovunque liberamente scelgano di orientarsi, portino avanti un insieme di temi in modo coerente ed indivisibile, uscendo da quella subalternità nella quale le ideologie del passato li avevano “rinchiusi”.

    Salutissimi
    TRX

    23 Marzo, 2010 - 22:49
  43. roberto 55

    Benvenuto, innanzitutto, nel nostro “pianerottolo” al giovane (beato te !) nuovo amico Gamma83 !

    Venendo al tema, “s’ode a destra” (per paura del risultato di domenica prossima ? Per nervosismo pre-elettorale ?) una gran voglia di strumentalizzare il comunicato emesso ieri dalla Presidenza della CEI, che non mi pare si sia placata neppure in queste ultime ore, pur dopo la presa di posizione dei Vescovi liguri e l’intervenuta precisazione di Monsignor Pompili.
    Io vorrei provare a stendere qualche pensiero (se ci riesco: l’ora e la stanchezza non m’aiutano) un pò meno da “Curva Sud”, ed un pò più da semplice elettore cristiano.
    La dichiarazione del Cardinale Bagnasco va, innanzitutto, letta (con buona pace degli scalmanati titoli dei giornali berlusconiani) nella sua integrità: parla dell’aborto, come della famiglia, nonchè di politica dell’immigrazione, di legalità e di lavoro.
    Sulla difesa della vita sin dal suo concepimento, sul contrasto all’eutanasia ed a strumenti anticoncezionali (quali la RU 486), mi pare che la CEI abbia espresso posizioni (per me condivisibili) non nuove: certo, è difficile non collegare l’enfasi posta in questi punti all’intenzione di ostacolare l’eventuale successo della candidatura di Emma Bonino, ma mi chiedo anche se la CEI avrebbe mai potuto dire qualcosa di diverso in merito, vi pare ? Poteva tacere, forse ? E perchè mai avrebbe dovuto ?
    Forse, la considerazione è un’altra (e la propongo, “in primis”, a Luigi): il vertice della Chiesa italiana ha pensato di “scendere in campo” (come oggi suol dirsi) e metterci la (metaforica) faccia perchè, forse (e sottolineo forse), non si fida più del PdL come propria “cinghia di trasmissione” dei valori, meglio, di tutti i valori citati (ripeto: contrasto all’aborto, difesa della famiglia, politica di solidarietà ed accoglienza verso l’immigrazione, legalità e tutela del lavoro): azzardo ?
    Quanto influirà questa posizione ? Credo poco o nulla, anche se non posso escludere che in qualcuna delle più incerte competizioni possa spostare quel tanto che basta di voti per determinare la vittoria dell’uno sull’altro: vedremo.
    Sul piano delle opzioni politiche, infine, mi riconosco pienamente (da “figlio adulto” della Chiesa, come si definì Romano Prodi: so che questa citazione farà venire l’orticaria a qualcuno ma permettetemi il gusto di questa “provocazione”) nelle posizioni espresse da Marcello e dal Senatore Ceccanti, e dico di più, anche per rispondere all’amico Francesco73: se fossi elettore del Lazio voterei Emma Bonino (che pure non amo, e men che meno apprezzo le sue idee “abortiste”) perchè – magari mi sbaglierò – la ritengo potenzialmente amministratore pubblico molto più capace, competente e determinato di Renata Polverini, ne ho condiviso altre battaglie per la pace ed i diritti civili, e, “last but not least”, perchè non intendo minimamente fornire il mio sostegno ad uno schieramento politico – quale quello che appoggia la candidatura della Polverini – che sui temi della politica dell’immigrazione, della legalità e della moralità pubblica e della tutela del lavoro conduce, a tutti i livelli, una politica totalmente antitetica all’ispirazione cristiana (come ribadita dal comunicato della CEI).
    Come vedi, Francesco, la mia scelta – opinabile, come tutte – non è (meglio, non sarebbe, se fossi elettore del Lazio) per nulla “complicata” (o, se preferisci, non è/sarebbe più complicata della tua).

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    24 Marzo, 2010 - 0:18
  44. Nino

    lyco
    Giro la domanda:
    ma perché anche quando si vota per chi deve amministrare il 90% del denaro pubblico nella sanità, si parla di altro?

    L’altro giorno ho chiamato il CUP del Lazio per prenotare una visita specialistica, mi hanno proposto una data dei primi giorni di gennaio 2011.

    Ma tu hai mai visto le inchieste di Report sul sistema sanità?
    In particolare l’ultima sulla sanità del Lazio?

    Temo che la sindrome da caimano ormai abbia contagiato anche le persone di buon senso.

    PS: se ti pare un tergiversare alla Bagnasco o alla caimano con la formula del “sono stato frainteso”.
    Fammi sapere, provvederò a darti risposta a bomba.

    24 Marzo, 2010 - 2:00
  45. lycopodium

    Non ho avuto modo di vedere Report, ma è più che facilissimo immaginare il girone infernale (purtroppo bipartisan) che ha rivelato. E la mia domanda nasceva proprio dal condividere la tua protesta. Comunque, quello che tu chiami “altro” non mi pare proprio irrilevante: come dicevo in altro contesto: “Credo si possa fare un’ottima riforma sanitaria (in senso obamiano) senza necessariamente inserirci politiche abortiste”.
    Rigiro la domanda: La Pira o Zapatero?

    24 Marzo, 2010 - 6:51
  46. Nino

    Rigiro la domanda:
    perché questo governo carico di ferventi e ossequiosi cattolici che con una maggioranza bulgara ha emanato leggi ad personam, cancellato referendum come quello sul nucleare riaprendo all’energia atomica, abolito l’art. 18, condonato abusivismi, sanato ruberie con scudi fiscali, ecc, ecc;
    non emana anche due o tre semplicissime leggine su: abolizione dell’aborto e della ricerca sulle staminali e l’abolizione del divorzio?

    Del resto a noi che ce ne frega di aver toccato il 120% di disavanzo; di un PIL drogato dal 30 e passa per cento da rendite mafiose, il 20% da redditi da lavoro nero, di avere il palmares dell’evasione fiscale, del consumo e del traffico di droga e della prostituzione, di tre milioni di processi penali all’anno?

    Da ex fante non scherzo con i santi.
    Oggi porto nel cuore e nella mente il Venerabile Oscar Romero assassinato 30 anni fa sull’altare per aver detto ai militari: “state massacrando il nostro popolo”, in un cattolicissimo paese latino americano dove i murales scritti dalle squadre della morte al comando di un presidente supercattolico dicevano “ sii un buon patriota, uccidi un sacredote”.
    E che nei successivi 10 anni dall’uccisione di Romero mandarono a morte 70.000 salvadoregni.

    24 Marzo, 2010 - 8:01
  47. A gamma83
    “La mia situazione, dal punto di vista etico-religioso, è piuttosto complicata e va ben oltre ciò di cui si parla qui:”
    =============================

    Già,
    ma sembra che la situazione dal punto etico religiosa,
    come dici tu, un po’ complicata, ben oltre ciò di cui si parla qui…
    sia abbastanza normale,
    interessa una parte rilevante della popolazione,
    soprattutto di quella popolazione che diverrà futuro….
    mentre troppo spesso taluni tra noi ci crogiolamo tra i nostri bei pensieri….dialettci…

    Certo potresti trovare persone
    che invece di mettersi in ascolto saprebbero essere prodighi di buoni consigli,
    mentre invece abbiamo bisogno di ascoltare
    e di porci domande,
    di capire,
    di discernere,
    di lasciarci interrogare dallo Spirito e in questo cercare….

    24 Marzo, 2010 - 8:30
  48. roberto 55

    Solo una precisazione per l’amico Nino.
    Questo governo non ha (ancora) abolito l’art. 18 della Legge n° 300/1970 (anche se gli piacerebbe tanto e ne saebbe capacissimo: del resto, ne ha sin qui combinate anche di peggiori): il “famigerato” Disegno di Legge n° 1167-B, a mio avviso del tutto incostituzionale, mira, comunque, ad attaccare questo fondamentale presidio di tutela dei lavoratori.
    Mi unisco, invece, a te, Nino (e spero a tutti gli amici del “pianerottolo”), nel ricordo del Martire della Fede Monsignor Oscar Anulfo Romero, ucciso 30 anni fa dagli “squadroni della morte” della dittatura militare salvadoregna.

    Buona giornata a tutti !

    Roberto 55

    24 Marzo, 2010 - 8:33
  49. Caro Luigi, dalla tua esperienza di giornalista che cosa ricavi da questa ennesima vicenda? C’è una prolusione del Card Bagnasco, a cui seguono titoli di giornali che vedono “una parte della verità”. Poi ci sono varie precisazioni e aggiunte (vescovi liguri, Mons Pompili) per sottolineare che la questione in gioco non sarebbe solo quella dell’aborto, che non vi sono differenze di vedute tra la Cei e i Vescovi della Liguria…. Insomma, c’è di nuovo un problema di comunicazione? Che cosa ne pensi? O ritieni che siano esclusivamente i giornali a enfatizzare le eventuali differenze per proporre letture polemiche?

    24 Marzo, 2010 - 9:20
  50. raffaele.savigni

    Condivido con TRX il richiamo all’esigenza di superare “la classica ed artificiosa dicotomia nei valori cattolici tra vita/famiglia (a destra) e accoglienza/solidarietà (a sinistra)”. E mi unisco nella preghiera a chi ha proposto di ricordare mons. Romero.
    Rigiro anch’io l’alternativa proposta da Lyco al PD: La Pira o Zapatero? Negli anni ’50 intorno a La Pira si coagularono forze cattoliche e di sinistra che seppero promuovere un dialogo fecondo.Temo che oggi qualcuno proponga di fatto un ritorno ad un fronte laicista simile a quello che portò in Francia alla legge sulla separazione del 1905 (ed alla “laicité de combat” che ben conosciamo).Col bel risultato di dare spazio,m per reazione, ad un fronte cattolico integrista guidato da Maurras )l'”Action française”), finché non arrivò Maritain a proporre un’altra via… Siamo ancora in tempo, se vogliamo, a fermare questa duplice deriva.

    24 Marzo, 2010 - 9:20
  51. FABRICIANUS

    Saluto Luigi, e tutti gli amici e le amiche del blog.
    Un benvenuto a gamma83.

    Oggi, se riesco, leggerò la prolusione intera del Card. Bagnasco.
    Non so, sono un pò disorientato. Da ciò che riportano i media sembrerebbe una vera e propria indicazione verso il voto alla Desta italiana… Confesso il mio disorientamento, di fronte a una CONFERENZA EPISCOPALE che manifesterebbe chiare intenzioni di voto per una tornata amministrativa. Non escludo però la solita strumentalizzazione mediatica.
    In Lombardia, io ho fatto la mia scelta in direzione del CentroSinistra.
    Nel Lazio, forse annullerei la scheda…

    Aspetto e spero di sentire i commenti dell’On Rosy Bindi su quanto è
    accaduto. Saranno per me commenti, sicuramente illuminanti, che si uniscono agli atrettanto commenti illuminanti di Luigi e di tutto il pianerottolo.

    Ciao a tutti!

    Un abbraccio a Clo!

    24 Marzo, 2010 - 9:21
  52. Mabuhay

    Saluti.
    Onorando il 30 anniversario del martirio dell’arcivescovo Oscar Romero:
    per chi mastica un po’ d’inglese c’e’ questo bel website, appena rifatto, con omelie, lettere pastorali e molta altra informazione.
    http://www.romerotrust.org.uk
    Enjoy.

    24 Marzo, 2010 - 9:23
  53. LEONE

    FABRICIANUS SONO S’ACCORDO CON IL TUO PUNTO DI VISTA.

    24 Marzo, 2010 - 12:27
  54. lycopodium

    Bene, anzi male, caro Nino. Ho sperato fino all’ultimo che non dessi questa risposta, molto alla Berlusconi o, a voler essere indulgenti, da campagna elettorale; una non-risposta che chiude il dialogo, quando invece una riflessione comune poteva essere aperta. Me ne farò una ragione …

    24 Marzo, 2010 - 17:00
  55. Luigi Accattoli

    I titoli dei quotidiani di oggi – ovvero LA CHIESA CHE E’ IN BABILONIA:

    Corriere della Sera: Il chiarimento dei vescovi: i valori non possono essere selezionati
    La Stampa: I vescovi frenano: la difesa della vita vale come il lavoro
    Libero: Il miracolo di Silvio: le nozze Stato-Chiesa
    Il Giornale: Ecco perchè i vescovi aiutano il Centrodestra
    L’Unità: Non solo aborto: la Cei chiede impegni per immigrati e lavoro
    La Repubblica: Bagnasco: Lavoro cruciale come il no all’aborto
    Il Sole 24 ore: I sondaggisti: l’appello non sposta consensi
    Il Manifesto: A Genova Bagnasco si ricorda del lavoro
    Il Riformista: Chiesa indecisa
    Il Tempo: La Cei: Votate in difesa di tutti i valori sociali
    Il Mattino: Per la Chiesa il no all’aborto un valore come casa e lavoro
    Il fatto quotidiano: I vescovi non votano nè Bonino nè Berlusconi

    24 Marzo, 2010 - 18:43
  56. Leonardo

    Segnalo, a chi fosse interessato (Fiorenza, forse?) sull’Avvenire di oggi un articolo su Silvio D’Arzo, l’autore di “Casa d’altri”, che è il più bel racconto italiano del 900. Mi fa molto piacere che ogni tanto qualcuno si ricordi di lui. Solo per aver scritto quel racconto, D’Arzo, che morì molto giovane, meriterebbe di stare tra i grandi della nostra letteratura, (poco al di sotto del più grande di tutti, Federgio Tozzi).

    24 Marzo, 2010 - 19:33
  57. sempre in corsa e in ritardo (ma ho letto molti commenti)… io sono arrivato subito alla conclusione che sintetizza bene Ubi humilitas

    Di fatto sono state scritte 19 pagine per dire (a un lettore dotato del solo uso di analisi e sintesi e senza conoscere la consapevolezze mediatica e politica di Bagnasco), che sulla carta non si potrebbe cristianamente dare il voto proprio a nessuno… salvo indicare, potenzialmente, l’Udc (o Rutelli-Tabacci?) se si de-bersluconizzasse definitivamente e presentasse – da sola – candidati specchiati e degni, tipo Pezzotta a Milano… ma io abito a Roma… e l’Udc mi pare lontana dall’essere ancora deberlusconizzata.

    26 Marzo, 2010 - 13:59
  58. Si Moralista, avevo pensato anch’io che sembrava tirare la volata all’Udc ma non mi ero espresso.
    Condivido il tuo “se si de-bersluconizzasse definitivamente e presentasse – da sola – candidati specchiati e degni, tipo Pezzotta a Milano”

    Caspita Moralista, mi hai fatto cadere un tabù, mi hai fatto esprimere una considerazione “politica”.
    Solo per stavolta eh…..

    26 Marzo, 2010 - 14:43

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