Ma guarda tu un cardinale a Perugia

Si attendevano due cardinali residenziali italiani, Venezia e Torino e non sono venuti. E non è stato solo per mancanza di posti, perché è stato inserito nella lista l’arcivescovo di Perugia che non è più sede cardinalizia da quando è cessato lo Stato Pontificio. Lo si era già visto con le nomine alla Cei e in Curia ma ora la faccenda è più chiara: Bergoglio ama sparigliare i giochi della nomenklatura ecclesiastica, in particolare di quella italiana che è la prima al mondo per numero e ambizioni. – E’ un brano di un mio magistrale articolo sui nuovi cardinali – nessuna allusione all’ottimo Magister – pubblicato ieri dal Corsera a pagina 18. Saluti universali dal Freccia Club della stazione centrale di Bologna, città dove ho fatto tappa per incontrare uno dei figli che si è stabilito qua, rientrando io da Verona dove ieri ho parlato di Papa Francesco a un incontro del clero trentino.

10 Comments

  1. Luigi Franti

    Sparigliare, benissimo. Però questo papa spariglia perché fa quel che gli pare, da vero autocrate, molto più di tutti i suoi predecessori, almeno quelli dell’ultimo cinquantennio. Sembra che se lo possa permettere perché si è conquistato un’immensa popolarità (che sia anche questo parte di quella “furbizia” su cui avete lungamente discettato in un’atra discussione?), ma siete sicuri che tutto questo – dal vostro punto di vista – vada bene? Non eravate per la collegialità? Qui, al di là delle apparenze, pare che non ce ne sia punto.
    Secondo quanto riporta il sito del sullodato Magister, tanto per fare un esempio, «soprattutto quando si tratta della sua Argentina, Jorge Mario Bergoglio tralascia spesso, se non sempre, di sottoporre la nomina al giudizio dei cardinali e dei vescovi che fanno parte della congregazione vaticana deputata allo scopo, pur da lui radicalmente rinnovata prima di Natale».

    14 Gennaio, 2014 - 16:16
  2. Almeno all’apparenza,
    ogni cosa che fa
    è ponderata,
    appare molto pesata.

    Non avevo visto una siffatta modalità
    nei 30 abbondanti anni dei santi pontificati
    del duo Woityla-Ratzingher.

    Forse perchè,
    come in ogni storia umana,
    per trovare la spinta a risalire,
    bisognava che l’istituzione toccasse il fondo……?????

    14 Gennaio, 2014 - 16:19
  3. Luigi Franti

    Entrando poi nel merito di alcune di queste nomine, certo noi possiamo dire “il papa è lui, quel che fa va bene” e chiuderla lì, però la curiosità rimane: qual è il senso della porpora al vescovo di Perugia? Lo chiedo sinceramente a Luigi, perché non riesco a immaginarlo: sono sicuro che sarà una buonissima persona, ma come altri cento vescovi italiani (beh, non esagriamo, facciamo dieci) … perché a lui e non a uno degli altri nove?
    E ancor più incomprensibile, dal mio punto di vista: perché nominare mons. Rabitti membro della congregazione per i vescovi?

    Viene il sospetto che, in queste come in altre nomine, il punto sia quello di affermare soprattutto l’assoluta arbitrarietà del volere papale: “sit pro ratione voluntas”.

    14 Gennaio, 2014 - 16:23
  4. Sara1

    L’unica cosa che mi ha colpito e’ che lo hanno saputo solo dalla televisione.

    14 Gennaio, 2014 - 16:25
  5. Federico

    Mi pare di aver capito che la nomina cardinalizia di Mons. Bassetti è preludio di un prossimo incarico alla presidenza della CEI.
    Non condivido l’idea che il Papa abbia ostacolato “cordate” di ambiziosi prelati: semplicemente ha voluto lasciare più spazio alle altre chiese, specie a quelle più povere e periferiche, come quella di Haiti.
    Ci sono già stati dei precedenti, come il Card. Pulijc, Arcivescovo di Sarajevo, e nominato cardinale da Giovanni Paolo II.

    A questo giro i “cardinabili” italiani sono stati penalizzati per lasciare il posto ai fratelli di altri paesi. Mons. Bassetti è un’eccezione perché il Papa vuole rafforzare la sua posizione nella CEI. Dispiace per gli altri, perché la mancata nomina suona un po’ come una punizione e non credo che fosse quella l’intenzione di papa Francesco.

    14 Gennaio, 2014 - 17:20
  6. Federico

    In altri tempi magari, per non scontentare nessuno, si sarebbero moltiplicate le “berrette rosse”, ma questo papa è per la sobrietà, la semplicità … e il digiuno.

    14 Gennaio, 2014 - 17:36
  7. Nino

    Nemo propheta in patria.
    Anche se per alcuni più che una Patria, questa Italia è un paesino, piccino piccino, picciò.
    Incancrenito dal provincialismo più becero.

    Ecco come il mondo giudica Francesco e il suo operato di pochi mesi, dopo essere stato indicato dal Times “uomo dell’anno 2013”:

    http://topics.nytimes.com/top/reference/timestopics/people/f/francis_i/
    • Jan. 14, 2014
    Pope Francis, less than year into his papacy, has raised expectations among Roman Catholics that change is coming, taking on Vatican bureaucracy plagued by intrigue and inertia; is steadily replacing traditionalists with moderates and upending career ladder that many have relied upon.MORE »

    http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/VATICANO/papa_francesco_new_york_times_prima_pagina/notizie/448902.shtml
    Papa Francesco in prima pagina sul New York Times: «Ha scosso la Chiesa»

    http://america24.com/news/il-papa-umile-ma-risoluto-il-ritratto-del-times-su-francesco
    Il papa umile, ma risoluto: il ritratto del N.Y.Times su Francesco

    15 Gennaio, 2014 - 17:15
  8. Marilisa

    … da vero autocrate, molto più di tutti i suoi predecessori, almeno quelli dell’ultimo cinquantennio. Sembra che se lo possa permettere perché si è conquistato un’immensa popolarità (che sia anche questo parte di quella “furbizia” su cui avete lungamente discettato in un’atra discussione?), ma siete sicuri che tutto questo – dal vostro punto di vista – vada bene? Non eravate per la collegialità?

    Autocrate?!…in virtù della sua “immensa popolarità”?
    Di nuovo la popolarità (immensa!) vista di malocchio, perfino strumentale a certi atti del Papa.
    Vuoi vedere che si arriverà a vedere, a dire, che è un despota?

    15 Gennaio, 2014 - 19:10
  9. In ogni caso, W Gualtiero Bassetti!! E se diventasse Leone XIV?

    17 Gennaio, 2014 - 17:32
  10. Bassetti va senz’altro bene. In quanto a Firenze, ricordo che c’è un altro umbro, il cardinale Betori. Ed ancora un altro umbro, Antonelli, aveva cominciato come vescovo di Gubbio, ed è diventato cardinale ed ora è in Curia. Ancora lo Stato Pontificio “tira”, e poi c’è sempre il vescovo della mia città.

    17 Gennaio, 2014 - 17:37

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