E la vita cos’è?
È una cosa straordinaria. Qualsiasi sistema di vita. E’ l’elemento dove il mistero, la trascendenza, c’entra di più.
Parli come un credente. Ma da quando Lucio Dalla crede in Dio?
Guarda, non è tanto dalla ragione che nasce la fede. Il meccanismo del credere è dentro di noi, nasce assieme a noi. È una rigenerazione, credere. Io sono credente e credulone. Sono disposto a credere. Anzi, faccio fatica a capire quelli che non credono. Io credo che la morte sia solo la fine del primo tempo.
E hai sempre pensato queste cose?
Ci ho sempre creduto. È stato uno sviluppo continuo, ed è sempre rimasto intatto questo stupore davanti al mistero. Credo più nelle cose che non si vedono che in quelle che si vedono. Quello che non vediamo c’è di più. Sono tutto fuori che un saggio, ma alla fine ho visto molto.
Lucio Dalla fine del primo tempo
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Lucio era il mio cantante. Ho i suoi anni. Lo saluto con tre battute di un’intervista pubblicata da IO DONNA il 5 novembre scorso. Vedi qui un altro post in cui lo festeggiavo per una sua parola in morte di Pavarotti: Adriano Celentano e Lucio Dalla menestrelli cristiani.
A me Lucio Dalla non piaceva sempre,
ma credo fosse un artista e con questo il mio rispetto c’era già.
Alcuni amici mi dicevano qualche anno fa, che lo vedevano in chiesa
a Bologna, dai padri Domenicani.
Secondo me era uno che a modo suo, come diceva lui, credeva in Dio.
A modo tuo, o no, ora ti è tutto più chiaro.
Buon viaggio, poeta della musica!
Anch’io ho ricordi legati alle sue canzoni ed in quelle Lucio vive ancora.
Bella l’idea del primo tempo, ma mi viene da aggiungere che il secondo è talmente dilatato al confronto (e non solo per il fattore tempo) che questa vita terrena mi pare quasi come il solo allenamento e che poi la partita si gioca tutta nel passaggio….
Fuor di metafora: ” Canta cogli angeli, Lucio!”
Anch’io, Ombretta, ora (nella sua ” momentanea assenza”), “ho ricordi legati alle sue canzoni” (tanti), e ricordi delle sue canzoni. E mi piace ricordare che nel suo “primo tempo” diceva così:
“Tra miglia e mondi te ne vai… e splendi
o appeso in croce in un garage
io non ho dubbi Tu… esisti… e splendi
con quel viso da ragazzo con la barba senza età
ci guardi e splendi… di cercarti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… parlarti mi senti… mi senti
Ah…
Sono Tuo figlio anch’io… Dio
Sono Tuo figlio anch’io… Dio…Dio…
Tra i cani zoppi ti… confondi e splendi
nei cartoni che son case per chi non le ha
ti ho visto… che splendi… di chiamarti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… abbracciarti mi senti… mi senti
Ah…
Sono Tuo figlio anch’io… Dio
Sono Tuo figlio anch’io… Dio
Su una nave colma Tu… ti stringi ma splendi
nei dipinti insieme ai diavoli e a Maria
di colpo ritorni… inseguirti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… fermarci mi senti… mi senti
Ah…
Aiutami fratello mio… mio… parlarci tu con Dio… con Dio
Sono Suo figlio anch’io… anch’io… parlaci tu con Dio… con Dio
Fratello mio… fratello mio… parlaci tu con Dio
Fratello mio… fratello mio… parlaci tu… parlaci tu… con Dio.”
(“I.N.R.I.” – 2007)
Ciao, grande Lucio, e grazie di tutto.
“Ci sara` da mangiare per tutto l’anno e ci sara` sempre la luce…..” Cosi` cantavi in uno dei tuoi pezzi, e cosi` sara` il Paradiso…Ne sono certo. Buona cena, Lucio, e mandaci quaggiu` un po`della luce che ora stai contemplando.
Ricordo benissimo questa esibizione, in un tempo in cui Sanremo lo guardavamo proprio tutti…
http://www.youtube.com/watch?v=pGv2JbIpy24
Avevo 11 anni. Mi dava dolore questo canto, non so ancora bene perchè.
Ma è il ricordo più vivido che conservo di lui e delle sue canzoni.
Grazie Lucio. Ciao.
Non doveva andarsene così giovane. Persone così non dovrebbe mai lasciare questo mondo! Ecco, lui ha incarnato quel bambino del Vangelo di Marco. Era così: bizzarro, semplice, buono, spontaneo come lo è il cuore di un bambino. E quella è la via maestra per incontrare Dio. Lui lo aveva incontrato veramente, altrimenti come avrebbe potuto cantare l’amore per la vita con quelle parole così piene di poesia! Conosco tutte le sue canzoni, ma tutte tutte..tutte…parola per parola. Lascia un grande vuoto…un grande vuoto…
..e ha sofferto tanto nella vita…senza una famiglia, né un soldo, durante la lunga gavetta…sulle panchine in Piazza Grande c’ha dormito veramente sotto il cielo..
http://youtu.be/GSmf0HXR9z0
Sulla tomba di Nuvolari c’è scritto “Correrai più veloce per le vie del cielo”. Adesso ha Lucio Dalla come secondo. E credo non li fermerà più nessuno. Dio ti doni il Paradiso, Lucio. A ritmo di ska.
..che tristezza!!..
Scat e non ska, scusate.
Che importa se Scat o ska…quello che hai scritto mi ha toccato il cuore…
Pace nel Signore a Lucio.
Ricordo da fanciullo il lievissimo turbamento nell’ascoltare 4.3.43.
Poi, crescendo ne ho compreso la verità e la bellezza profonda.
Mi commuovono coloro che – se si può dir così – hanno tanto cercato.
Ora trovano, per sempre, anzi, sono trovati…
Un grande artista.
Requiescat in pace.
Ciao Clodine. Grazie delle tue belle parole e di tutto.
Che riposi in pace.
Si’, un grande…perche’ e’ stato lui! Mi sembra sia vissuto poeticamente!
E’ stato apertamente fedele a se’ stesso, alla vita e a Dio…a cui ci e’ arrivato alla sua maniera, come ha potuto!
Ma che bel mistero ‘sta vita!
“Mi sembra -dice Mabu- sia vissuto poeticamente”: anche a me. Non saprei dire meglio.
Ritrovo su “Avvenire” quella sua frase ” è solo la fine del primo tempo” che oggi direbbe a noi che lo ricordiamo.
Mi piace tanto, quella frase, quasi quanto quell’altra che il post di Luigi ci ha riproposto: “credo più nelle cose che non si vedono che in quelle che si vedono”.
E mi ripeto che davvero “aveva ragione lui. Lui che credeva che questa vita andasse amata con un cuore bambino”:
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/clown-raffinato-dalla.aspx
Le canzoni di Dalla hanno scandito tutta la mia giovinezza. Me le ricordo cantate con nostalgia dai miei compagni di classe di sinistra al liceo. Per questo, a me, “piccolo cristiano sfigato”, forse in modo infantile, Dalla mi stava antipatico. Invece non capivo la profondità d’animo di questo artista teso verso la ricerca di Dio.
Che riposi in pace tra le braccia del Padre che finalmente ha trovato.
Ciao Antonellina, ciao Fiore, ciao a tutti.
La mia adolescenza, segnata dai due Luci [Battisti-Dalla] è trascorsa all’insegna dello stupore, unito ad una certa fatica che il quotidiano portava con sé – e Dio sa se quelli non furon tempi duri, non meno di quelli che stiamo vivendo-. Ma oggi con la morte di Dalla, la sua voce che riecheggia da tutte le parti dopo la recente uscita da questo segmento che chiamiamo erroneamente “vita”, mi ha scaraventata all’indetro, nei ricordi , in un vortice di infinita malinconica tristezza alla quale opporrò una energica resistenza!
Giusto per tornare in tema mi piace pensarlo così, nel vento, libero di “entrare dentro i fili di una radio” e riposare, finalmente, “al fresco delle stelle”…
“Vorrei entrare dentro i fili di una radio
E volare sopra i tetti delle città
Incontrare le espressioni dialettali
Mescolarmi con l’odore del caffè
Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali
E con la polvere dei sogni volare e volare
Al fresco delle stelle… anche più in la..
Vorrei girare il cielo come le rondini
E ogni tanto fermarmi qua e là
Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici
E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità.
Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
Per capire cosa succede dentro
e cos’è che lo muove
Da dove viene ogni tanto questo strano dolore
Vorrei capire insomma che cos’è l’amore
Dov’è che si prende, dov’è che si dà…”
Lucio Dalla ” Le Rondini”
http://youtu.be/GN6GKp-fVmg
Venia…ho sbagliato l’invio…Pardon !
“Le rondini”
http://youtu.be/nFui_6xwmrs
Ciao Clodine! Un abbraccio!!
Scarica i Podcast
Chi Rompe Paga
Lucio Dalla racconta se stesso, la sua musica, le sue passioni.
CHI ROMPE PAGA del 31/12/2001 – Lucio Dalla p. 1
Nell’ultimo giorno del 2001 Lucio Dalla apre una nuova serie di ” Alle otto della sera” con 20 puntate intitolate “Chi rompe paga, e i cocci sono i suoi”.
Un regalo di Lucio ai nostri ascoltatori da conservare gelosamente!
http://www.radio2.rai.it/dl/Radio2/sito/PublishingBlock-f7a7da36-683d-4aa6-9e56-53c38bd76b17-podcast.html
Ciao Fabri’….caro…ciao! Ti abbraccio forte
GRAZIE Nino! MI hai fatto un regalone..! Grazie.
http://video.corrieredibologna.corriere.it/lucio-dalla-il-mio-angelo-c-e/cb-169267
Luigi, che testimonianza meravigliosa, oltre che ironica e mi ha fatto sbellicare dalle risa….ah ah ah ah…fantastico Lucio.
Che persona bella; è la prima volta che l’ascolto questa testimonianza! Ma lo sai che ha ragione Lucio quando parla dell’Angelo? E’ vero…ti racconto un aneddoto:la suora che per anni seguì me e le mie sorelle dopo la morte del mio fratellino [che neppure a farlo apposta era di S.Giovanni Rotondo e figlia spirituale di San P.Pio -cosa che seppi solo dopo anni quando io stessa mi innamorai del Santo da Pietrelcina senza che mai,lei ,me ne avesse parlato] giovane novizia venne inviata in un orfanotrofio, da S.Giovanni Rotondo a Roma. Si era in piena II guerra mondiale, la fame era tanta e così il pericolo di bombardamenti. Una notte, nel grande padiglione dove i bambini dormivano e dove anche lei, coperta da un paravento si era rimediata una piccola nicchia ed un lettuccio, avvertì una presenza che la svegliò!Attraverso la tela del paravento vide una luce intensa in fondo al salone. Acuì la vista e, tra le fessure dei teli scorse una sagome enorme, luminosissima che, lentamente, passò in rassegna tutti i lettini….Restò terrorizzata da quella visione. Me ne parlò solo dopo tanti anni invitandomi a pregare sovente l’Angelo custode. Perché esiste, lei lo aveva visto….ne era più che certa!
Grazie Luigi.Ti abbraccio
“con due oooocchi grandi per guardare”
L’iconografia classica descrive gli Angeli dotati di grandi oooocchi per guardare. Alcuni hanno addirittura un terzo occhio al centro della fronte.
Io invece pensai che quella sagoma luminosa fosse di S.Padre Pio,magari in bilocazione. Ma lei, quando le accennai questa possibilità, la scartò decisamente convinta si trattasse di un Angelo. Perché, mi disse,in seguito ne ebbe conferma proprio da Padre Pio..
.
Clodine ha trovato due ossimori in una botta sola:
“non doveva andarsene così giovane”
“senza un soldo”…
ahahahaahh…te’ possino mattlar…non farmi ridere dai!!
Non tutti i pezzi di Dalla mi piacevano, ma mi ha sempre stupito quel suo sguardo un po’ smarrito come quello dei bambini.
Ho sempre avuto l’impressione che stesse vedendo altro di quello che vedevano tutti.
Straordinario il fatto che le sue esequie avverranno proprio il giorno del suo compleanno: quasi a confermare la sua idea (che è sempre stata anche la mia) che questa vita è solo il 1° atto.
Così dalla sua nascita riparte ed inizia il suo secondo atto.
Qualcuno dice che nascendo si inizia a morire (brrrr), ma credo fermamente che nascendo progressivamente entriamo nella vita e questa vita terrena è come una gestazione per la vita futura.
Siamo nati per sempre.
peccato certe dichiarazioni inopportune della CEI…direi inadeguate ed inopportune.
Perché? Dopotutto un funerale non è una cerimonia, è un atto di culto. Vogliamo festeggiare Lucio? Facciamogli la festa in piazza. Vogliamo festeggiare il suo incontro con Gesù e affidarLo al Suo amore? Facciamogli un funerale. Però mischiare le due cose non mi pare il caso. La morte è una cosa seria. Non un evento mediatico.
Non sappiamo più nulla. Nemmeno che “il funerale non è uno spettacolo”. Nemmeno questo.
In un’intervista, alla domanda relativa al suo interesse per i Salmi che stava musicando per l’editrice salesiana, rispose: « Dio è il più grande regista di tutti i tempi, è insuperabile perché ha ispirato i Salmi, cioè un nuovo modo di comunicare la religiosità che affascina anche chi non crede». «I Salmi – spiegò l’artista – sono i primi video-clip della storia, sono sceneggiature, come sempre il Signore è avanti». E aggiunse che si era accostato a quel lavoro «in maniera laica senza dimenticare di essere credente», convinto che «sotto ogni forma d’arte c’è Dio e l’arte stessa è un dono divino che unisce la gente e la fa vibrare».
http://www.youtube.com/watch?v=DOjU3q946HA
Tonizzo for ever !! Il rito delle esequie è importantissimo per l’anima. Ma stiamo scherzando. Fino a che punto dobbiamo sconfinare nell’eresia …..vabbè che il Concilio ci ha abituati a tutto, all’improvvisazione e ad ogni sorta di soggettivismo fino all’orrido! Ma caspita, diamoci una regolata eh! Che poi lui, da musicista sensibile qual’è, certamente si commuoverebbe nell’ascoltare una requiem aeternam in gregoriano….
[ Quel “E la vita che cos’è?” , mi ha fatto ricordare qualcosa. Poi mi è venuto in mente cosa…
A parte il vecchio e importante saggio del fisico Erwin Schroedinger “What’s life?”, ho pensato a questa poesia di Sir Walter Raleigh (1552 -1618) , che avevo letto l’anno scorso e mi era rimasta impressa (credo l’abbia scritta nella Torre di Londra mentre lungamente aspettava di essere giustiziato..)
” What is our life? A play of passion,
Our mirth the music of division,
Our mother’s wombs the tiring-houses be,
Where we are dressed for this short comedy.
Heaven the judicious sharp spectator is,
That sits and marks still who doth act amiss.
Our graves that hide us from the setting sun
Are like drawn curtains when the play is done.
Thus march we, playing, to our latest rest,
Only we die in earnest, that’s no jest. ”
http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2004/12/189526.shtml
http://www.youtube.com/watch?v=ugkWKsECujw
(*la divisione è una forma musicale) ]
non adeguate a chi e a che cosa?
osea82
😉
E` chiaro che bisogna star attenti alla spettacolarizzazione. Ma ci sono alcune canzoni di Dalla che sono dei salmi moderni. Del resto David era una specie di Elvis dei suoi tempi…E va bene non esaltare la persona, ma e` anche giusto che le preghiere e le liturgie siano incarnate nel tempo e nelle persone. Non credo sarebbero crollati i santi se si fosse cantata una canzone, detto questo ritengo solamente che in alcuni casi sarebbe meglio il silenzio…
Molto belle le parole di Ratzinger alla fine degli Esercizi spirituali per la quaresima, credo possano valere anche per Lucio Dalla e per tutti i defunti di questi giorni, famosi cantanti e uomini ignoti , che davanti all’Eterno sono pari :
ALLA FINE VEDIAMO LUCE E SENTIAMO UNA BELLA MUSICA”
Il Papa è stato colpito dal racconto di una persona in coma che , poi , risvegliatosi, ha testimoniato di aver visto un tunnel in fondo al quale c’era una luce e di aver sentito una musica bellissima
“Mi sembra – ha commentato Joseph Ratzinger in proposito – che questa possa essere una parabola della nostra vita: spesso ci troviamo in un tunnel oscuro in piena notte ma, per la fede, alla fine vediamo luce e sentiamo una bella musica, percepiamo la bellezza di Dio, del cielo e della terra, di Dio creatore e della creatura; e cosi’, e’ vero, siamo salvati”.
Spero che Lucio Dalla senta ora questa “musica bellissima” lui che in vita ha tanto amato la musica
Ma possibile che per una volta non si riesca a stare sull’argomento proposto da Luigi?
Possibile che neppure la morte di una persona così osannata all’inizio dei commenti riesca ad impedire che si discuta sui soliti argomenti?
Abbiate almeno un po’ di rispetto per Lucio Dalla e Luigi per favore.
Detto questo saluto tutti.
Leggo: “E’ stato accolto l’appello della CEI a non trasformare in uno spettacolo l’ultimo saluto al cantante bolognese…”Una Messa è una Messa, Lucio era un credente, andava in Chiesa e queste cose le sapeva bene”, hanno spiegato i religiosi che per Dalla spalancheranno le porte della Basilica di San Petronio.”
Mi sono astenuta da qualsiasi commento sulla morte di Lucio Dalla ben sapendo che in simili circostanze è facile cadere nella retorica. E io detesto la retorica.
Si riprendono frasi che il personaggio scomparso ha pronunciato e forse le si strumentalizza un po’. Ma in fondo chi poteva dire di conoscerlo veramente?
Di certo c’è che nel mondo della musica ha lasciato un vuoto.
Era un artista sui generis, poliedrico, bravo e singolare,che è andato in crescendo col passare del tempo.Ci ha accompagnato come un amico, ci ha fatto anche sorridere, e le sue canzoni, dai testi non banali, hanno segnato momenti importanti della nostra vita. Per questo se ne sente la mancanza.
L’affetto che tutto il popolo italiano gli sta dimostrando in queste ore è molto più importante di qualsiasi discussione sulla opportunità o meno di funerali accompagnati dai suoi motivi di maggior successo. Domani tutta Bologna gli si stringerà attorno nell’ultimo saluto della cerimonia funebre e tutto il resto risulterà assolutamente superfluo.
“Le rondini, poesia sul senso della vita”:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2012/03/03/visualizza_new.html_127194635.html
L’aver scelto proprio quella sua canzone -“Le rondini” – per oggi pomeriggio -come unica eccezione alla Liturgia- mi pare una buona scelta.
Mi ricordo di quando Lucio Dalla definì “rondine” Alda Merini.
Disse: “Non solo viva la poesia, che è già molto, ma viva la vita. E qui abbiamo una rondine che rappresenta la vita meglio di qualsiasi leone della terra”.
Ciao, caro Lucio. Ciao, cara Alda. Mi piace ricordarvi insieme.
http://www.youtube.com/watch?v=pTpMvimhJLs
[Grazie, Fiorenza .
http://www.youtube.com/watch?v=yf-TQaezOtY
Buona Domenica . ]
Lucio Dalla. Qualche cazzatina l’ha detta anche lui. Però, come non apprezzare ( nel complesso) l’uomo che “aveva l’ambizione di non rimanere”, così come viene rappresentato da Beppe Severgnini del Corsera di oggi?
http://www.corriere.it/spettacoli/12_marzo_03/severgnini-intervista-a-dalla-1997_06d98e12-6578-11e1-8a59-8bc3a463cee3.shtml
Vito Mancuso sta leggendo la prima lettura in San Petronio per la messa di addio a Lucio Dalla.
http://videochat.corriere.it/index_H2401.shtml
“Buon compleanno Lucio” è l’esordio dell’omelia del padre domenicano Bernardo Boschi.
Omelia: “Pochi lo sanno ma Lucio aveva una profonda sete di Dio e dell’Assoluto. Quasi mi sentivo una forza che usciva da me quando conversavamo su questo e ci guardavamo negli occhi”.
Omelia: “In questo mondo dove tutti gridano e protestano e accusano, Lucio trasmetteva serenità, trasmetteva luce. Aiutava all’ascolto”.
Omelia: “Caro Lucio ti abbracciamo, saremo sempre con te perchè sappiamo che sei in mezzo a noi”.
Enzo Bianchi legge le intenzioni della preghiera dei fedeli: “Dona il tuo Regno eterno a Lucio perchè lui ha posto in te la sua fede”.
Preghiera dei fedeli: “Il tuo amore che vince la morte faccia partecipare Lucio alla vita eterna”.
Preghiera dei fedeli: “Dio della bellezza tu non disdegni nessuna delle opere dell’uomo che cerca per ogni via la tua luce, aiutaci a sentirti presente in esse”.
Preghiera dei fedeli: Signore che prepari all’umanità cieli nuovi e terra nuova aiutaci a ritrovarci in essi dove Lucio è già giunto”.
Marco Alemanno legge LE RONDINI. “La voce delle rondini poi un fischio lontano”.
Marco Alemanno piange.
Anche la voce di padre Fortunato, che portava il messaggio del Sacro Convento di Assisi, era commossa.
Ha detto : “Laudato sii mi’ Signore per gli artisti, per gli uomini che ci fanno volare”.
E, infine, nel grande silenzio, risuona il “Ti accolga il coro degli Angeli”.
Si è concluso in Bellezza, questo suo primo tempo.
Sapevo che avrebbe letto “Le Rondini”. Io stessa, ieri, l’ho citata nel post: parole che toccano il cuore. Mi sono commosa profondamente durante l’intera celebrazione. Continuerò ad essere sua fan irriducibile. Gli artisti non muoiono.
I grandi dolori, come le grandi gioie, non fanno rumore.
E rimanere nel cuore di tanti significa non morire mai.
Una fine di un primo tempo che coincide con l’inizio del secondo ed ultimo tempo.
Quante cose belle delle persone si scoprono quando muoiono.
Come si dice “sono le opere che contano”.
http://www.youtube.com/watch?v=OYmtuKjzmvo
Grazie Luigi, per il tuo racconto dei funerali di Lucio Dalla.
Il Signore lo accolga tra le sue braccia.
Premesso che non ho alcuna informazione sulla sua vita privata, ritengo che per un uomo di spettacolo non avere mai dato scandalo sia una cosa che torna a suo merito. Ho inoltre raggiunto la convinzione che fosse un “povero in ispirito”.
Intendo dire che non era posseduto da ciò che possedeva. Riusciva poi a distinguere la differenza fra piacere e felicità.
Chiare e molto belle queste parole, Luigi Tadiello.
«Il babbo era padano, ma la madre no»: così Radio Padania. Ora sappiamo perchè era venuto sbilenco, scriatello e così poco ariano:
http://www.corriere.it/spettacoli/12_marzo_05/lucio-dalla-lega-contro-cruccu_238cc98e-66cc-11e1-a7b0-749eb32f5577.shtml
“sbilenco, scriatello e così poco ariano”: anche queste parole qui non sono male.
Ringrazio sentitamente radio padania e il sig. Andrea Rognoni per questo exploit: l’acutezza e l’intelligenza delle osservazioni sono una delle più incisive ed efficaci pubblicità antileghiste che si potessero immaginare.
Già ieri, subito dopo i funerali, si parlava della vita privata di Lucio Dalla e della sua omosessualità mai dichiarata.
La voce rotta dall’emozione di Marco Alemanno ha dato l’avvìo a rivelazioni di cui francamente non si sentiva la necessità, ed oggi se ne parla diffusamente.
Lucia Annunziata ha tacciato la Chiesa di ipocrisia, e ciò non mi meraviglia affatto perché rientra nello stile dell’Annunziata esprimere con franchezza il suo pensiero. Quindi è inutile soffermarsi a polemizzare.
Senza parlare della sua religiosità, cui si è dato grande risalto (anche troppo), mi sembra invece importante dire che di fronte a tanta manifestazione di stima e di affetto verso un personaggio come Lucio, trovare pretesto dal suo privato per mettere a fuoco un aspetto così dibattuto della società civile qual è la condizione degli omosessuali nel nostro Paese, è molto semplicemente di pessimo gusto. Significa, fra l’altro, violare in qualche modo quella riservatezza a cui il personaggio in questione teneva in particolar modo.E farlo proprio quando si celebrano i funerali, o subito dopo, ben sapendo che non è possibile una replica né un’opposizione, è una sorta di viltà che non trova giustificazione neppure nella volontà sacrosanta di rivendicare i diritti civili. Ci sono altri momenti per farlo. Io la chiamo “strumentalizzazione”.E questa non fa onore a nessuno, mai; non ha dato merito né alla Annunziata né ai gay né ai giornalisti che si sono accodati.
Lucio Dalla, come altri personaggi del mondo dello spettacolo, sarà ricordato per le sue pregevoli canzoni e per la simpatia, non certo per le tendenze sessuali, che credo non interessino a nessuno.
Almeno nei momenti di sacro raccoglimento, pur se tanto partecipato, i vaniloqui dovrebbero tacere. Per il dovuto rispetto a chi non c’è più.
Dinanzi a certe affermazioni
mi cadono i bulbi oculari.
L’ipocrisia di tanti tra noi cattolici.
E’ morto l’uomo Lucio Dalla.
Non è morto soltanto l’artista.
Non è morto soltanto il cantante.
Non è morto soltanto il genio cantore delle umane emozioni.
E’ morto tutto l’uomo.
E’ morto nella carne e nello spirito.
Lucio Dalla
È un uomo
che ha amato attraverso la sua arte,
che ha amato attraverso il suo spirito,
che ha amato attraverso il suo corpo e la sua sessualità.
Generalmente ,
accade che ai funerali di una persona
sia presente
la moglie,
la compagna,
la fidanzata.
E’ d’uopo umanamente che le persone si soffermino anche
sulla compagna di vita,
ne facciano commenti,
ne osservino.
Generalmente
nessuno pensa che questo è un dato intimo,
da nascondere in un armadio.
E’ consuetudine che il vedovo o la vedova,
il fidanzato o la fidanzata,
il compagno o la compagna,
insomma
chi rimane,
si troverà vicino alla bara,
a
salutare l’amato o l’amata.
Alcuni di voi
al contrario, stanno affermando
che per Lucio Dalla
non deve essere così.
Parliamo della sua arte,
parliamo della sua religiosità.
Ma si taccia sulla sua vita di amore.
Si vede il suo compagno,
ma non si deve dire.
Non si può ricordare che Dalla
è stato un uomo che ha amato e molto teneramente,
che ha amato con la completezza del suo corpo.
Mi ricorda quella madre
che mi fece parlare con il suo figliolo,
perché si lamentava
che pur avendo piacere di averlo da decenni
a tavola la domenica a pranzo lui e il suo compagno,
mi chiedeva che doveva riferirsi anche davanti a lei come amico,
e non come compagno.
Invitò a pranzo anche me,
per far conoscere suo figlio,
e sorpresa!
Faceva mille coccole al compagno del figlio.
Rimasi interdetto.
Quando mi ritrovai a solo,
le dissi che mi pareva che manifestasse affetto a tutti e due,
e non capivo cosa la disturbava effettivamente.
Mi disse:
“non mi piace che mio figlio mi ricordi che (…) è il suo compagno”
perché poi penso che la sera dormono insieme a letto
e sento che mi fa schifo.
Voglio vederli come amici.
E ovviamente faccio di tutto perché non se ne accorgano.
Dico sempre che è l’amico di mio figlio.”
Ho sorriso,
condividendo la pena psicologica di una madre,
pur rendendomi conto che mostrava un grande amore nei confronti
di quelli che parevano quasi suoi due figli.
Mistero della mente umana.
Ma anche di una donna che comprensibilemente
Viene da una lontana storia di formazione.
Ma quello che leggo
su questo blog del buon Luigi,
mi appare come una forma di schizofrenia,
di cui io vorrei chiedere che se ne prendesse coscienza,
e la si potesse elaborare,
anche alla luce della Legge regale di Gesù,
che supera e riassume Mosè e i Profeti.
Mosè/Legge e Elia/Profeti
scompaiono
nella luce
per lasciare definitivamente lo spazio solo a Gesù.
Dopo la Pasqua,
gli Apostoli continuano a fare fatica
nel comprendere che la legge di purità
è veramente superata.
Giacomo in Gerusalemme con la sua comunità ebraica ,
Pietro,
e dall’altro lato Paolo per versanti diversi,
cercano di scrollarsi di dosso
la gabbia mentale della Legge,
cominciano a far saltare le prime maglie
della legge,
non ci saranno cibi impuri,
non sarà obbligatorio avere il taglio rituale del prepuzio per i poveri maschietti.
Ma la storia,
della prima comunità post-ebraica,
delle comunità sparse in formazione,
non andrà più là di tanto.
Tempo qualche centinaio di anni
verrà ricreato il “sommo sacerdote”
con un suo sinedrio di sacerdoti,
che arriverà a perseguitare i padri nella fede.
Tranne qualcosa, quisquiglie,
la legge della purità,
non sarà diversissima dai padri Ebrei.
Matteo, o non sono stata chiara io o non lo sei stato tu.
Perché ti cadono “i bulbi oculari”? Non l’ho capito.
Caso mai fossero state le mie parole (perché così parrebbe) a farteli cadere, mi permetto di spiegarti che io non condanno affatto l’omosessualità. Tanto meno mi sento ipocrita.
Disapprovo invece la strumentalizzazione ( lo sottolineo) inopportuna che se ne è fatta, da parte di alcuni, durante i funerali di Lucio Dalla, il quale, fra l’altro, quando era in vita l’aveva protetta nella riservatezza più assoluta, per motivi suoi.
Tutto qui.
Invece che fare apologia–lancia in resta–della “purità”, leggi attentamente e cerca di capire, per favore.
Matteo, mi suoni criptico. Hai delle regole esegetiche per tradurti? 🙂
Padre Bernardo Boschi: “E’ una vendetta dei gay che volevano fare del cantante una bandiera. Coloro che parlano sono sciacalli, iene. Sputano sentenze su cose più grandi di loro”. E io dico: Amen, bem detto. Anche la Annunziata ha perso un’altra buona occasione per dimagrire dalla sua hipertronfia saccenza.
Cara Nico (17:01), ma tu li conosci questi della radiopadania? Lasciali perdere…o prendi esempio da Luigi e la sua ineffabile e leggera bonta’ umoristica! Sono la nullita’ cerebrale, che ha i suoi fondamenti “a-morali’ in un edonismo esclusivamente preoccupato di mantenere vivi/attivi gli istinti del loro ventre, alto e basso. Il geob al confronto e’ un Shakespeare! Cara la mia Nico: ti puoi immaginare che cortile dei gentili si puo’ tirare insieme con certa gente e certi ragionamenti…