L’opzione per gli ultimi è un segno sacramentale

“Vi ringrazio per la testimonianza di misericordia che date con tante azioni concrete, gesti semplici e calorosi mediante i quali alleviate la miseria delle persone, dando loro anche una speranza nuova e restituendo loro dignità. Non c’è un mezzo più bello per annunciare oggi al mondo la gioia del Vangelo. L’opzione per gli ultimi, per quelli che la società rigetta e mette da parte è un segno che rende efficacemente testimonianza a Cristo morto e risorto. E’ un segno sacramentale”: così Francesco stamane a una Delegazione del Foyer Notre-Dame des Sans-Abri, Lyon, accompagnati dal cardinale Philippe Barbarin. Nei primi commenti altre parole del Papa.

33 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Grido dei poveri e appello di Cristo. “Il grido dei poveri non è altro che l’appello dello stesso Cristo sofferente: nelle persone che voi servite, voi toccate le sue ferite e le curate; e nello stesso tempo, esse vi offrono un insegnamento molto profondo, perché attraverso di loro voi incontrate Gesù. I poveri ci evangelizzano, ci evangelizzano sempre, ci comunicano la sapienza di Dio, misteriosamente”.

    13 Dicembre, 2014 - 18:45
  2. Luigi Accattoli

    Il povero è il preferito del Signore. “Il mondo attuale ha urgente bisogno di tale testimonianza di misericordia divina. Nel momento in cui oggi la persona umana è spesso rigettata come inutile perché non rende più, Dio, al contrario, riconosce sempre in essa la dignità e la nobiltà di un figlio amato; essa ha un posto privilegiato nel suo cuore. Il povero è il preferito del Signore, è al centro del Vangelo”.

    13 Dicembre, 2014 - 18:46
  3. Bello bellissimo favoloso.
    Però mi sorge un dubbio e alcune domande.
    Ma le schiere di preti e suore che nel passato si sono occupate di poveri, orfani vedove, ammalati, non era “opzione per gli ultimi”? Non era “toccate le sue ferite e le curate”.
    E le nostre nonne? La mia, Dio l’abbia in Gloria, per i poveri aveva una mania. Era tutto un “bisogna amare i poveri, Gesù era povero”, ai poveri “va sempre offerto un piatto di cibo” e “pensa ai poveri”. E glielo aveva insegnato la Chiesa. Ovvietà.

    D’altro: al Sinodo mica è venuto nulla fuori sui “poveri” vedovi/e con prole. Eppure sono pure essi “famiglia”. (E lo sono anche giovani che d’improvviso si ritrovano orfani di padre e madre, ma niente, al Sinodo si tace).
    D’altro ancora. Capatina in libreria: sullo scaffale libro su “Papa Francesco, il papa più amato della storia”. Giretto per i negozi di souvenir: souvenir magnete da frigo con l’immagine di papa Francesco.
    Nell’atmosfera di un Natale ante-guerra that’s all folks!

    13 Dicembre, 2014 - 23:27
  4. Questa invece me la tengo da mercoledi dentro e non la volevo raccontare per questione di correttezza. Ora però visto il tema.
    Ho dovuto ascoltare, mio malgrado visto che ero li seduto al posto assegnato, il dialogo di un prete con un suo accompagnatore tra una telefonata e l’altra coi suoi due telefonini:
    “siamo pieni fino a settembre dell’anno prossimo. Abbiamo bisogno di recuperare, abbiamo investito due milioni di euro nella struttura. Visto anche che colazioni serviamo a quel prezzo [35 euro]? abbiamo l’opportunità del regime fiscale che…”

    La Chiesa povera per i poveri, la gioia del Vangelo, il segno sacramentale e “nelle persone che voi servite, voi toccate le sue ferite e le curate”…

    13 Dicembre, 2014 - 23:48
  5. roberto 55

    Le parole del nostro Papa mi ricordano una frase di Padre Ernesto Balducci (la cito “a memoria”, e, dunque, nulla di più facile che io la riporti in modo impreciso), che, pressapoco, “suona” così: “Il Vangelo non è una dottrina ma un annuncio, e la sua forza è connessa alla testimonianza: non è possibile un annuncio di povertà e di pace senza essere poveri e amanti della pace”.

    Buona domenica al “pianerottolo” !

    Roberto 55

    13 Dicembre, 2014 - 23:49
  6. Meno male, sono a posto con la “testimonianza”. E infatti l’altro giorno il Signor Francesco T. viste le scarpe che avevo ai piedi mi ha fatto dono di un paia di scarpe al puro prezzo di costo (una volta e mezzo meno del prezzo di vendita).
    Approfitto su queste pagine per ringraziare il Signor Francesco. Grazie!

    14 Dicembre, 2014 - 0:04
  7. Fides

    Ha ricolmato di beni gli affamati,
    ha rimandato i ricchi a mani vuote….

    Un passato prossimo, che ci si augura sia futuro imminente,
    anche se tutto, ma proprio tutto, lascia intravedere il contrario.
    Maranatha!

    14 Dicembre, 2014 - 9:06
  8. picchio

    ubi
    quello che mi fa più arrabbiare è il fatto che la struttura , come le altre strutture di quel tipo, grazie ad una piccola cappella al suo interno sarà considerata luogo di culto e non attività commerciale e quindi non assoggettata all’IMU.

    14 Dicembre, 2014 - 9:40
  9. marcello.n

    UBI UMILIBUS ed altri

    Credo che Papa Francesco ci voglia ricordare due cose:

    1) TUTTI i cristiani debbono comportarsi da evangelizzatori, non solo preti e suore e qualche nonna, tutti.

    2) Oggi questo fondamentale obbligo e la necessaria formazione dei credenti, non sono sufficientemente recepiti dalla Chiesa (religiosi e laici), tant’è che nella Evangelii Gaudium il Papa ci dà moltissimi suggerimenti sul come comportarsi su questo tema, che va di fatto affrontato ex novo.

    E’ un obbligo che deriva dalla necessità (dovrebbe diventare un istinto) di ricambiare l’amore che Dio ha per noi facendo quanto Gesù ci chiede nel Vangelo, dove ricapitola le scritture nelle due brevi frasi ama Dio ed ama il prossimo tuo come te stesso. Non servono extra divagazioni teologiche, è tutto semplice.

    Dobbiamo diventare TUTTI evangelizzatori, anche perché è il vero modo per migliorare le nostre società democratiche.

    14 Dicembre, 2014 - 11:40
  10. Claudia Floris/Leo

    ” I poveri ci evangelizzano, ci evangelizzano sempre, ci comunicano la sapienza di Dio, misteriosamente”- e non perché essere poveri sia un bene. Anzi: la povertà ,che sia fisica piuttosto che culturale, morale o spirituale non importa quale ambito colpisce, fa sempre schifo ed è espressione di un disagio, di un male cane che abbrutisce lo sguardo e allontana dagli uomini e da Dio. Ma se la prima condizione è figlia della disuguaglianza sociale e dell’ingiustizia, le altre sono ancora più abiette perché partono dall’interno, da quel virus mortifero che io chiamo “peccato” che infetta l’anima e lo spirito.
    Non è la povertà “sic” che evangelizza, non credo sia questo il punto, quanto lo sguardo purificato di chi, pur attraversando la grande tribolazione riesce a rendere grazie per quel poco che la sorte ingrata gli concede. E’ quello sguardo sereno, non rassegnato ma paziente, sperante nonostante tutto, ad essere edificante ed evangelizzatore perché li più che altrove si scorge, per chi sa discernere, la sapienza di Dio che è stoltezza per gli uomini, appunto…

    14 Dicembre, 2014 - 13:25
  11. discepolo

    Sono d‘accordo con Marcello che dobbiamo tutti essere evangelizzatori nel senso di testimoniare il messaggio evangelico amacil tuo prossimo come te stesson Pero‘secondo me fra il “=prossimo non ci sono solo i poveri intesi come categoria sociale,cioe‘i proletari. Il messaggio evangelico non e‘sovrapponibile a un messaggio sociale di tipo marxista. qL‘amore per il prossimo che chiede Gesu( e‘piu‘ampio piu‘profondo e trascende le categorie sociali. qI poveri li avrete sempre con voi,dice Gesu‘ nel Vangelo preannunciando cosi‘che nessuna rivoluzione umana togliera‘il fatto che esistono i poveri. Verso i poveri la Chiesa ha sempre SEMPRE( e non solo dopo il Concilio Vaticano II o dopo che e‘diventato papa Francesco come credono alcuni analfabeti reliosi,avuto una attenzione “preferenziale“. Ma un tempo era ben d‘istinta la caita‘cristiana dalla teoria marxista. Oggi in vari settori dellaChiesa si scambia l‘‘amore cristiano per il prossimo nel pauperismo. Pecio‘io pnso che fossero piu‘vicini al vero insegnamento di Gesu‘le nonne e i vecchi preti che non tanti sdicenti amici del popolo ei oggi. Tnto amici del popolo che poi sul popolo ci tanno lauti affari…..

    14 Dicembre, 2014 - 13:33
  12. picchio

    «Quando aiuto i poveri dicono che sono un santo. Quando parlo delle cause della povertà dicono che sono comunista»

    vescovo Helder Camara

    14 Dicembre, 2014 - 15:52
  13. Luigi Franti

    Invece era un esponente di spicco della Ação Integralista Brasileira.

    14 Dicembre, 2014 - 15:59
  14. Il fatto è che delle “cause” il papa non è che ne parli poi cosi chiaramente.
    Buttarla in politica,oltre che stupido, fa “saltare” il post.
    (All’inizio mi era piaciuto perchè si teneva lontano dai politici, ora ho saputo che ha ricevuto un grande Statista… e non mi piace più).

    14 Dicembre, 2014 - 16:26
  15. picchio

    quando parla di necessità delle riforme agrarie è molto chiaro su una delle ” cause”

    14 Dicembre, 2014 - 16:33
  16. C’è solo quella? Pio XII ebbe il coraggio di anatemizzare il comunismo.
    Bergoglio ce lo ha il coraggio di anatemizzare il liberismo sfrenato?

    14 Dicembre, 2014 - 16:45
  17. Claudia Floris/Leo

    Sono le ideologie a strumentalizzare la povertà, da qualsiasi parte arrivino , mai il Vangelo, perché gli emarginati, i rifiutati, gli asociali, i decaduti ,hanno contrassegnato da sempre ogni epoca.
    L’ isolamento, la malattia, la mendicità [anche organizzata] che abbondava al tempo di Cristo è la medesima di oggi. La peste nera del medioevo ha solo cambiato livrea e se prima colpiva i corpi ora decompone lo stesso tessuto statale- Medesime le carenze strutturali ,spesso irrisolvibili e per quanto politiche machiavellico/pagane di sinistra e di destra si siano avvicendate nel tentativo di risolvere la questione dell’uguaglianza sociale speculando, sempre, con derive bolsceviche terrificanti la povertà, al contrario della” Bastiglia”, non è mai stata espugnata..
    Allora, credo che l’approccio evangelico ambisca a comunicare un messaggio che ha tutt’ altro “sapore”[sapienza]. Un messaggio che ha il profumo di una ginestra perché nel deserto degli eventi si continui a sperare in quella giustizia a venire, che non ha nulla di politico, al contrario, auspica un audace distacco da ogni forma di dipendenza e specialmente dalla ricchezza intesa come possesso, idolo: madre mostruosa quando partorisce potere e brama…

    14 Dicembre, 2014 - 16:57
  18. picchio

    ubi
    “Bergoglio ce lo ha il coraggio di anatemizzare il liberismo sfrenato?”

    solo tu non hai colto l’anatema, i liberisti americani e quelli che ancora credono nella trickle-down teoria si sono sentiti anatemizzati e hanno reagito molto duramente.
    ps ma hai letto l’EG?

    14 Dicembre, 2014 - 18:32
  19. Si Picchio.
    Io però sono un incontentabile: lo voglio bello, solenne, dal balcone, con la formula “Anathema sit”.

    14 Dicembre, 2014 - 19:48
  20. picchio

    E’ che tu hai gusti un po’ retro 😉

    14 Dicembre, 2014 - 20:57
  21. Condivisibili però dai. Vuoi mettere con quel sigillo le soddisfazioni che uno si toglie. Puoi permetterti di dare del merdaiolo eretico plutocratico con somma serenità e col sigillo dell’autorità…

    14 Dicembre, 2014 - 21:37
  22. Claudia Floris/Leo

    Ciao cara Antonella.

    14 Dicembre, 2014 - 23:40
  23. marcello.n

    Claudia Floris e per Discepolo, in particolare

    Il Vangelo non dice che si debbano amare solo i poveri in ricchezza, che, talvolta, sono meno poveri di tanti ricchi.
    I poveri del Vangelo – secondo me – comprendano anche quelli che magari hanno tante ricchezze ma mancano dell’acqua vera, come dice il Vangelo, mancano della fede, di un’etica umana.
    Anzi: sono proprio questi quelli che hanno più bisogno di aiuto e quindi di amore, e sono quelli che – di regola – combinano i maggiori guai per la comunità, sono quelli che non contribuiscono a ridurre i poveri di denaro, anzi spesso li rapinano.

    Il “prossimo” evangelico comprende proprio tutti, non fa ideologie di destra o di sinistra, infatti alle ideologie estreme di destra o di sinistra manca sempre qualcosa, compresa l’ideologia protestante che tanto ha influito sull’atteggiamento degli Stati Uniti, tanto per fare un esempio.

    Diamo retta all’Evangelii Gaudium, lì c’è spiegato tutto per benino.

    15 Dicembre, 2014 - 9:10
  24. Eugenio Spiletti

    @Picchio,
    non gliel’hai ancora perdonata a Pio XII quella (doverosa) scomunica?

    15 Dicembre, 2014 - 10:18
  25. picchio

    @eugenio
    della scomunica ha parlato ubi. Mi lascia del tutto indifferente ( la scomunica, non ubi )

    15 Dicembre, 2014 - 14:34
  26. Luigi Franti

    Mi permetto di segnalare questo:
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-la-crisi-della-chiesa-il-bisogno-della-santita-11231.htm

    È probabile che a molti di voi suoni strano, quasi incomprensibile («un linguaggio mai inteso io sento …»), e forse vi domanderete: “ma che cos’è sta roba?”. Magistero. Si chiamava così, è una cosa che si faceva una volta, ma oramai non la fa quasi più nessuno: però se trovate ancora qualche vecchio artigiano che lo fa approfittatene.

    15 Dicembre, 2014 - 17:06
  27. discepolo

    http://www.ilfoglio.it/articoli/v/123820/blog/il-papa-contro-i-putrefatti-nel-cuore-che-parlano-di-sacralit-della-disciplina.htm

    Il papa continua le sue bastonate quotidiane contro una categoria che lui odia quella dei legalisti, quelli che sono per la “disciplina” morale e religiosa
    mi chiedo : ma perchè?
    in un mondo in cui il lassismo per non dire la perversione , etica, di costume , riguarda la MAGGIORANZA, mentre la disciplina, il rigore, quello che si chiamava il “puritanesimo” morale ormai riguarda una piccola, piccolissima minoranza, perchè il papa continua a prendersela con questa piccolissima minoranza di puritani, di legalisti, di integerrimi, di onesti ,di corretti?
    che male fanno? Forse fanno male perchè non si adeguano agli “standard”
    morali del nostro mondo? forse i puritani, i legalisti, quelli che prendono “alla lettera” l prescrizioni religiose danno fastidio perchè con il loro zelo denunciano e smascherano il lassismo e la cialtroneria di tutti gli altri?
    ma perchè questo astio, questo odio del papa contro chi segue alla lettera e in modo forse troppo zelante i dettami della religione e della morale?
    Io non riesco a capire quest’ antipatia di Bergoglio per chi è corretto. onesto, morale.
    voi sapete spigarmela?

    15 Dicembre, 2014 - 23:42
  28. Sara1

    “‘Ma questo non si può fare; la nostra disciplina, la nostra dottrina dice che non si può fare!’ dicevano loro. ‘Perché i tuoi discepoli mangiano il grano in campagna, quando camminano, il giorno del sabato? Non si può fare!’. Erano tanto rigidi nelle loro discipline: ‘No, la disciplina non si tocca, è sacra’”.

    in questo però, con tutto il rispetto, c’è anche una punta di vecchio antigiudeismo. (quelli che rispettavano rigidamente il sabato erano gli ebrei, va bene tutto ma dopo il Vaticano II certe cose non si dicono più)

    15 Dicembre, 2014 - 23:56
  29. Luigi Franti

    Guardi, cara discepolo, io non posso darle la spiegazione che chiede perché cosa veramente passi in testa a papa Bergoglio non lo so proprio. Posso dirle che certe volte mi dà l’impressione di essere un po’ fuori della realtà: come lei ha giustamente notato, qua da noi di cultori della disciplina non ce n’è più da un pezzo … chissà, magari al suo paese ce n’era e lui, come spesso fanno i vecchi, è rimasto legato a certi ricordi d’antan.

    16 Dicembre, 2014 - 15:31
  30. picchio

    perchè il papa continua a prendersela con questa piccolissima minoranza di puritani, di legalisti, di integerrimi, di onesti ,di corretti?

    per me, perchè costoro nei confronti degli altri si comportano come i fratelli maggiori della parabola, che se la prendono quando il Padre uccide il vitello grasso per gli altri.

    16 Dicembre, 2014 - 22:10

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