“Mi spaventa la sofferenza degli altri ma non ho paura”: così riassume la sua avventura lo scrittore Andrea Vitali, tra i più letti, che in pandemia
– a 59 anni – è tornato a fare il medico di base a Bellano (Lecco), professione che aveva abbandonato sette anni addietro per darsi a tempo pieno alla scrittura dei suoi gialli che calamitano lettori d’ogni età. Nei commenti riporto brani di un’intervista al Corriere della Sera nella quale argomenta su questa scelta generosa ma non così nuova, avendo già una consolidata esperienza di medico volontario in una comunità psichiatrica della Val Seriana.
Lo scrittore Andrea Vitali che torna medico per il Covid
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Ho risposto a una chiamata. Intervista Corsera 1. «Gli eroi sono altri. Gli infermieri con i volti scavati e i segni della mascherina. I medici che vivono in trincea. I volontari che continuano a prestare la loro opera, chi non può fermarsi perché deve garantire cibo e farmaci. Io ho semplicemente risposto a una chiamata: non me la sono sentita in un momento come questo di voltare la faccia da un’altra parte. Un collega mi ha cercato perché aveva curato un anziano risultato positivo e doveva mettersi in quarantena. Mi ha chiesto di sostituirlo in ambulatorio e io ho subito accettato. In realtà si è trattato di pochi giorni, ma poi sono iniziate ad arrivare le telefonate: vecchi pazienti, amici, conoscenti. Sapevano che ero tornato in servizio e si sono rivolti a me. Consigli telefonici e almeno un paio di visite a domicilio al giorno. Rimettersi il camice è stato semplice. Ho 64 anni, ma non sono ancora così arrugginito. Ho un’esperienza trentennale sul campo ed è stato bello in questo momento far fruttare gli studi di medicina.
Non ho paura. Intervista Corsera 2. A Bellano mi conoscono tutti, quindi quando mi hanno visto in ambulatorio nessuno si è stupito. Se servisse presterei la mia opera anche in ospedale, ma credo che cerchino figure diverse. Mi spaventa la sofferenza degli altri, ma non ho paura. Ho visitato pazienti con sintomi compatibili con il virus, cercando però di mantenere la consueta pacatezza. Perché se hai paura la persona che hai di fronte lo sente, avverte il terrore nello sguardo, nelle mani, si spaventa, non trova la forza di reagire […]. Ti svegli al mattino, guardi il lago, fai per scendere le scale e poi rammenti che non è possibile. Il paese svuotato, la gente chiusa in casa, gli amici di sempre strappati via da un mostro senza cuore. Tutto sembra così irreale. E poi il silenzio, sottile, profondo, disarmante, quasi da diventare una presenza che si tocca».
https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_26/coronavirus-scrittore-andrea-vitali-torno-fare-medico-ma-non-sono-eroe-c7a6a12a-6f97-11ea-b81d-2856ba22fce7.shtml
La medicina della parola. Nell’intervista al Corsera – della quale ai commenti precedenti – Vitali accenna all’importanza che il medico aiuti il paziente a controllare ansie e paure. Torna sull’argomento in un’altra intervista del 6 aprile a Radio Lombardia: “Nelle persone con le quali sono venuto in contatto in questo periodo era forte la componente dell’ansia, perchè quand’uno ha la febbre a 38 in questi momenti la prima cosa che pensa è quella di essersi beccato il virus. Ho visto quindi l’importanza non solo della continuità assistenziale fino alla soluzione della sintomatologia, ma anche della parola come arma terapeutica per sedare le ansie legate a questa condizione di febbre alta“.
https://www.radiolombardia.it/2020/04/06/coronavirus-lo-scrittore-andrea-vitali-torna-a-fare-il-medico/
Diciassette storie. Questa di Andrea Vitali è la diciassettesima storia di pandemia che racconto nel blog. Per vedere le altre vai a questo nuovo capitolo della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-domenica-16-agosto-2020-xx-tempo-ordinario-anno-a/
http://gpcentofanti.altervista.org/non-si-fanno-piu-scelte-definitive/
Al link che ho postato subito sopra: c’è un cammino nella grazia che fa fiorire la vita delle persone come quella di questo medico e scrittore Andrea Vitali.