Lo riprendo con me perchè è lo sposo di Dio

In un paese del Meridione che è più giù di Eboli, una donna riaccoglie dopo vent’anni il marito fuggiasco e motiva il suo perdono dicendo alle amiche che lo riprende con sé perché è “lo sposo di Dio”, cioè l’uomo che aveva sposato davanti a Dio. Nel primo commento la storia in dettaglio come mi è stata raccontata da un visitatore che ringrazio.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Oltre Eboli. Siamo dunque oltre Eboli, anni ’50. C’è un uomo sposato e con tre figli che un giorno parte per l’Argentina e lì sparisce avendo trovato un’altra donna. La moglie, restata al paese, si tiene fedele. Cresce i figli e quando alla fine degli anni ’70 il marito torna, essendo morta la compagna argentina, lo riaccoglie in quel letto dal quale, vent’anni prima, era fuggito. La piazza dibatte, il vicolo mormora e una delle amiche chiede alla donna: “Scusate, commare, ma voi davvero davvero lo volete riaccogliere?”. La risposta fu: “Certo che lo riaccolgo: l’ho sposato in chiesa, è sposo di Dio”.

    4 Agosto, 2015 - 19:02
  2. petrus

    Se questa storia non mi ricordasse tremendamente la parabola del figliol prodigo, direi che ha fatto male.

    4 Agosto, 2015 - 19:48
  3. Marilisa

    Per lei lui era “sposo di Dio”, per lui lei era una donna qualunque.
    Così vanno le cose nella maggior parte dei casi. Ed è desolante.

    4 Agosto, 2015 - 20:49
  4. Fides

    Amare senza essere riamati, amare pur se traditi e abbandonati,
    Un amore che non mette condizione in quanto basta a se stesso.
    Anche per Qualcuno fu così…

    4 Agosto, 2015 - 22:04
  5. discepolo

    Il cristianesimo e‘questo “scandalo per i pagani ,follia per i greci“ Ancora oggi dopo duemila secoli il modo di pensare cristiano e‘follia e stupidaggine per la mentalita‘corrente. Se NON e‘questo scandalo e questa follia e questa stupidaggine secondo la mentalita‘corrente allora non ha piu‘ragione di esistere.aIl cristianesimo e‘il vero anticonformismo in ogni tempo. I cristiani veri fanno sempre cose che i loro contemporanei giudicano “follia“. Cristo si e‘fatto uomo per insegnarci ad essere piu‘che uomini. La mediocrita‘,il buon senso,il senso della misura ,tutto cio‘che rende l‘uomo semplicemente un uomo,e‘il contrario del cristianesimo. Questa donna considerata probabilmente dai suoi amici e vicini una povera mentecatta,una stupida a riaccogliere il marito,ha dimostrato ei essere piu‘che una donna. E‘andato OLTREil senso comune. Come hanno fatto tutti i santi.

    4 Agosto, 2015 - 22:45
  6. discepolo

    Un motivo per cui molti giovani oggi si staccano subito dopo la cresima dal cristianesimo e‘proprio il fatto che esso nello stile modernista. e‘diventato non piu‘un affascinante modo di essere anriconformista e coraggioso,ma una tepida e insulsa mediocrita‘fiantropicae politicamente corretta.. Una mediocrita‘che avrebbe consigliato a questa donna di divorziare e risposarsi e magari prendere laComunione. Nessuna sublimita‘nessun eroismo nessuna scelta assoluta. Solo mediocrita‘. Questo ovviamente non attira i giovani. Le chiese chiudono i battenti ,i seminari sono vuoti,i giovani non si sposano piu‘. La minestrina tiepida non piace a nessuno.

    4 Agosto, 2015 - 22:55
  7. Marilisa

    Le chiese NON chiudono i battenti, i seminari sono vuoti, i giovani non si sposano più per ben altri motivi. Tutti dettati da una maggiore consapevolezza e coerenza.
    I tempi sono cambiti .
    E la Chiesa si deciderà a fare, anch’ essa qualche cambiamento.
    Quando lo Spirito Santo operera nei cuori e nella mente di tutta la Chiesa.

    5 Agosto, 2015 - 0:51
  8. Fides

    L’amore, quello vero, non può mai essere meritato, ma sta nello spazio della gratuità e della libertà, perché non solo Dio è amore ma l’amore, se è vero, diventa divino, cioè racconta sempre Dio.

    (cit. http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=131426)

    5 Agosto, 2015 - 7:22
  9. “Se NON e‘questo scandalo e questa follia e questa stupidaggine secondo la mentalita‘ corrente allora non ha piu‘ ragione di esistere. Il cristianesimo e‘il vero anticonformismo in ogni tempo”.

    Sono d’accordo con te, Discepolo. Anche quando dici che i nostri giovani non ne vogliono più sapere di buonsenso e minestrina riscaldata.

    5 Agosto, 2015 - 9:01
  10. Spiletti

    Condivido la riflessione di Discepolo.
    La protagonista della storia ha risposto come ha potuto e saputo alle comari del suo paese, ma non credo che abbia accolto in casa il marito fedifrago solo per una formalità o per senso del dovere. Le parole di dissuasione dei vicini ci fanno capire che la società in cui viveva avrebbe compreso e giustificato (direi approvato) il suo rifiuto. Ha dimostrato di saper amare e perdonare sul serio. Ha dimostrato di credere nel suo matrimonio, per quanto ferito e umiliato dal peccato, e al valore di quel sacramento davanti a Dio.
    Bella testimonianza.

    Per una volta, a dispetto dei proverbi e del titolo del romanzo di Carlo Levi, Cristo non si è fermato a Eboli.

    Chissà se l’informatore di Luigi può aggiungere qualche cosa anche sul marito. E’ tornato solo perché non sapeva dove andare? Era pentito?
    Suppongo che anche il marito (che avrebbe potuto rifarsi una vita con altre donne in Argentina o in una grande città italiana) abbia compiuto un percorso significativo (quello del figliol prodigo, come giustamente ricordato da petrus), un percorso che non hanno capito le comari del paesino, ma che sicuramente ha aiutato la scelta della moglie.

    5 Agosto, 2015 - 9:06
  11. Spiletti

    E’ incoraggiante pensare che il peccato non rovina tutto per sempre.
    Il peccato porta con sé sofferenza, umiliazione, rottura, ma non elimina la speranza. Ed è quella, insieme al pentimento e al perdono, che ci salva.

    5 Agosto, 2015 - 9:14
  12. Fides

    E il pensiero non può non correre ai milioni ormai di famiglie lacerate, distrutte dalla mancanza di amore e al tempo stesso di misericordia.
    Quante volte il “diritto di rifarsi una vita” diventa una tragedia peggiore di una convivenza difficile o impossibile.
    Padri che vivono nella precarietà di un’automobile o di un piccolo spazio condiviso, rosi dal desiderio negato di vedere un figlio, di poterlo accarezzare.
    Padri e madri cui l’errore è costato tanto, troppo e non hanno trovato la fede, la forza e la volontà di rimettere tutto nelle mani di colui che tutto perdona.
    C’è qualcosa di straordinario e ineffabile, in mondo dominato da egoismo e provvisorietà, della capacità di andare oltre le lacrime e perdonare.
    Laddove il mondo trasforma anche anche l’amore in consumo, l’unità rimane uno dei segni più autentici del vivere cristiano.

    5 Agosto, 2015 - 9:32

Lascia un commento