Il cardinale Bagnasco dice oggi al Corriere della Sera che l’insegnamento della religione islamica nelle scuole di Stato (vedi post precedente) non potrebbe essere giustificato in riferimento alla nostra storia e alla nostra cultura, come invece avviene per la religione cattolica. Il cardinale ha ragione ma ritengo che quell’argomento non basti a dire “no” alla proposta dell’ora di islam. Essa si giustifichrebbe per altra via: come accoglienza di una diversità e come aiuto al suo inserimento nella cultura e nell’ordinamento del notro Paese. Il vaglio del personale docente, il controllo sullo svolgimento delle lezioni e sul loro programma, l’uso della lingua italiana, la necessità per il docente di tenere conto – immagino nella maggioranza di casi – di alunni porovenienti da più paesi e lingue e culture sarebbero alcuni esercizi di inserimento cui saremmo e sarebbero indotti da tale innovazione.
L’islam a scuola come esercizio di inserimento
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Ho scritto questo post in treno, disturbato dall’Alta Velocità, mentre andavo da Roma a Brescia dove ora mi trovo per una conferenza. Non ho potuto leggere i commenti seguiti al post precedente: li avevo stampati prima di patire ma ho dimenticato di prendere con me i fogli. Nessuno si offenda se non prendo in esame le sue osservazioni, o se parlo come se egli non avesse parlato.
Aggiungo un’osservazione marginale: tra le due proposte di FAREFUTURO recensite nel post di ieri, considero più importante quella sulla citadinanza rispetto a quella sull’ora di islam. La prima mi pare più rilevante oggettivamente. La seconda la considero significativa ma di ardua attuazione. – Che competenza posso invocare in questa materia? Ho fatto qualche anno addietro un’inchiesta sull’islam in Italia, che può essere vista (premessa e indice) nella ANTOLOGIA DELLE PBBLICAZIONI elencata sotto la mia foto. E anche una conferenza del 21 giugno scorso che pure può essere letta nel relativo elenco.
Concordo col card. Martino (che ha espresso parere favorevole) piuttosto che col card. Bagnasco (anche se penso che si possa coprendere il suo timore di un uso fondamentalistico dell’ora di religione islamica, che va assolutamente evitato). K’ora di religione islamica dovrebbe servire ad aiutare i musulmani che vvono in Italia a riflettere in modo critico sulle loro radici e sulla loro tradizione: non per spingerli a rifiutarla ma per aiutarli a inserirla nel dibattitio culturale dell’intera società, in un clima di dialogo e rispetto reciproco. Credo che di questioni importanti come quelle religiose sia meglio parlarne apertamente: rifiutare ad esse uno spazio pubblico di discussione rischia di favorire le posizioni più intolleranti (che ci sono, inutile negarlo); il parlarne può essere un antidoto ad ogni forma di integralismo, islamico o “padano” che sia.
[lo sò, riprendo dal commento del post precedente….]
Ancora una volta
la mia umana solidarietà al Generale Bagnasco.
Una egemonia culturale conquistata,
non si abbandona mai.
E’ simbolo di identità, di certezze,
e fa tanto Eserciti cristiani,
“in hog signo vinces”.
Il Generale Bagnasco si guarda bene dal parlare di quello che avviene negli altri paesi d’Europa di quali problemi hanno su questo tema, e di come li affrontino.
E’ un buon militare che pensa al suo esercito.
Il Sergente Roncalli, credo che sarebbe orgoglioso di lui, (peccato che il contesto era 1^ Guerra mondiale e non 2009….. e negli anni seguenti e finali Roncalli era distante anni luce da quel suo mondo cameratesco…..
perchè solo gli imbecilli non cambiano idea….. come ricordava il vice di Avvenire per ricordfare una sua articolista ex-abortista convinta….)
Intanto,
questa religione cattolica…. scolastica,
sta dando sempre più figli al pianeta del relativismo e del nichilismo, del fondamentalismo…..
Ma confido nel Signore….
che ha visto crollare le certezze politiche del suo vecchio popolo,
le certezze politiche del Sovrano di uno Stato Pontificio….
io vedrò molto di meno…..
mi divertirò poco…
io sono a favore dell’insegnamento della Religione Cattolica, secondo i programmi ministeriali, e non secondo le velleità dei docenti 8come purtroppo molto spesso, mio malgrado devo constatare) (e pazienza se ora gli insegnanti di religone che leggono si offendeeranno per il solito prete che li denigra).
E dico: nessuno, praticamente, controlla i docenti di R.C. (e nemmeno gli altri, in verità!). Perchè i docenti di religione islamica (e poi quale: sufi? Scinniti? sunniti? arabi? turchi? asiatici?) dovrebbero essere controllati in modo speciale?
No no, io non la vedo come una grande consquista.
L’I.R.C. se fatto bene lascia spazio anche ad una onesta presentazione delle altre religioni
Sono totalmente d’accordo con Maioba. Credo che il cardinale Martino stia facendo un grosso errore di valutazione appoggiando l’ora di religione islamica. Intanto perché la religione cattolica nelle scuole di Stato si giustifica in base all’articolo 9 del Concordato, inoltre, non soltanto è parte integrante della nostra storia e cultura, ma lungi -come sostengono alcuni per delegittimarla- dall’essere una catechesi è una vera e propria disciplina, con la sue peculiarità e finalità formative all’interno della scuola: tutto ciò che l’ora di religione di islam non è…per svariati motivi, oltre quelli già citati da don Marco.
Come già detto nel post precedente, credo che l’unica soluzione che elimini le contraddizioni dell’attuale assetto è un’ora di “cultura religiosa”, che discuta del fenomeno religioso, dando spazio alle tre religioni monoteiste ma principalmente a quella cattolica in quanto maggiormente radicata nel nostro paese.
Il problema non sono i programmi, che tutto sommato sono già ben fatti, bensì la qualità degli insegnanti e soprattutto il sistema di selezione. Assurdo che la selezione degli insegnanti della scuola pubblica sia delegata alla chiesa, che segue spesso criteri diversi dalla competenza.
Trovo invece aberrante, oltreché del tutto impraticabile sul piano organizzativo, l’idea di una scuola in cui ciascuno segue lezioni della propria religione. Peraltro, è un’idea che implicitamente ammette che si tratta di un insegnamento rivolto a chi già crede, contro quanto afferma il concordato, dando di fatto ragione alla recente sentenza del TAR.
E’ incredibile, lo segnalo anche a Luigi, che tutti ignorino quanto detto sabato dal collega Malan del Pdl.
Per inciso sul mio blog http://www.ceccanti.ilcannocchiale.it trovate le riflessioni critiche dei cristiani del Psoe sul ddl sull’aborto
(ANSA) – ROMA, 17 OTT – ‘Era prevedibile che la proposta di Adolfo Urso suscitasse polemiche e opposizioni piu’ o meno aspre. Nessuno pero’ sembra sapere che e’ tutt’ora in vigore una legge dello Stato che consente quanto proposto dal sottosegretario al commercio estero, e con vincoli anche inferiori. E’ una legge che le chiese evangeliche d’Italia e altre confessioni religiose chiedono da decenni di abolire, in quanto si fonda sulle premesse che il Cattolicesimo e’ religione di Stato e le altre fedi hanno l’imbarazzante definizione di ‘culti ammessi”. Lo afferma Lucio Malan, senatore del Pdl di fede valdese.
‘Con la Costituzione e il nuovo Concordato – rileva Malan – non c’e’ piu’ il concetto di religione di Stato, ma nulla e’ stato fatto sulle altre confessioni, nonostante sia il primo governo Prodi, sia il secondo governo Berlusconi (oltre a vari parlamentari tra i quali io stesso) abbiano presentato ddl in tal senso, bloccate proprio da chi temeva che certe minoranze avrebbero potuto avvantaggiarsene. Si tratta del Regio Decreto 28 febbraio 1930, n. 289 recante ‘Norme per l’attuazione della L. 24 giugno 1929, n. 1159, sui culti ammessi nello Stato’.
All’articolo 23, secondo comma, si legge: ‘Quando il numero degli scolari lo giustifichi e quando per fondati motivi non possa esservi adibito il tempio, i padri di famiglia professanti un culto diverso dalla religione dello Stato possono ottenere che sia messo a loro disposizione qualche locale scolastico per l’insegnamento religioso dei loro figli: la domanda e’ diretta al provveditore agli studi il quale, udito il consiglio scolastico, puo’ provvedere direttamente in senso favorevole. In caso diverso e sempre quando creda, ne riferisce al Ministero dell’educazione nazionale (11), che decide di concerto con quello della giustizia e degli affari di culto. Nel provvedimento di concessione dei locali si devono determinare i giorni e le ore nei quali l’insegnamento deve essere impartito e le opportune cautele”.
‘All’epoca – rileva Malan – solo i valdesi e gli ebrei potevano avere una concentrazione di scolari sufficiente ad usufruirne. Quando io frequentavo le elementari, la Chiesa Valdese si avvaleva di questa facolta’. Negli anni ’70 la Chiesa Valdese rinuncio’ in nome della laicita’ della scuola pubblica e coerentemente con la richiesta di cambiare la legge e credo che gli Ebrei abbiano fatto lo stesso. Chi insiste nel non volere una legge sulla liberta’ religiosa in Italia deve sapere che mantiene in vigore questa norma che, indubbiamente, andrebbe aggiornata, e i vincoli indicati da Urso potrebbero essere un utile indicazione’. (ANSA).
Posso dire quello che penso?
Uno dei motivi che non mi trova d’accordo sull’eventuale innovazione circa l’ora di religione è mosso dalla preoccupazione, forse recondita, che possa sfuggire di mano la finalità che mirante alla valutazione del bagaglio culturale, oltre che religioso, assai importante, proprio, dell’Islam. Il timore è che questa iniziativa, di per sé innocua, possa invero diventare una sorta di “cavallo di Troia” atto a legittimare anche alcuni aspetti della legge Islamica –sharia- accettata in nome di una libertà di religione condivisa, di valori quali democrazia,diritti umani ecc. Cosicché dall’ora di religione sic et simpliciter al ritocchino giuridico lo scivolone è breve. Sapete cosa dice Nicolas Sarkozy mentre chiede agli immigranti di aderire ai valori francesi? Che l’Europa ha “radici cristiane” imprescindibili.
Seconda riflessione: nell’ora di religione islamica suppongo si parlerà di sharia, o no? E si spiegherà il motivo per il quale rappresenti un problema e del perché anche quando le moderne società occidentali molto tempo fa accolsero l’halachà o legge ebraica non si contemplò giammai la legge islamica. E dovrà essere spiegato perché il profeta Maometto decapita personalmente con la spada 600-900 uomini e ragazzini ebrei disarmati, gli confisca le proprietà e opera un genocidio per comprare nuovi cavalli e armi ( Ishaq, pag. 464) o ordina la tortura di un uomo con acciaio incandescente sul petto fino quasi alla morte per fargli rivelare il tesoro, poi lo consegna al nemico che lo decapita (Tabari vol. 8, pag 123)e in nome di quale Dio ordina l’uccisione di una poetessa madre di cinque figli ne esegue l’uccisione con un colpo di spada circondata dai suoi figli e ne sta allattando uno al seno (rimosso prima di sferrare il colpo (Ishaq pag. 676). Spiegherà il motivo delle immagini che descrivono l’uomo con un occhio solo ucciso infilzandogli una lancia nell’occhio sano fino a fargliela uscire dalla schiena, e la ragazza uccisa perché rideva istericamente (era impazzita) dopo che Maometto gli ha fatto uccidere padre, madre e fratello, le due ragazze uccise perché cantavano satira su di lui, la vecchia uccisa legandogli le gambe a due cammelli in direzioni opposte, la coppia adultera lapidata con lui che ha protetto col suo corpo lei dalle pietre fino alla morte di entrambi, e tanti altri episodi simili. Che venga spiegato anche questo aspetto durante l’ora di religione Islamica…
No! Non sono d’accordo!
Non dimentichiamci come morì il filosofo Avicenna, tenacemente contradetto dall’Aquinate: per un’overdose di oppio, dopo essersi dedicato con eccessivo ardore all’attività sessuale.
ma scusi senatore Ceccanti: Galan pensa davvero che l’ora di Religione Cattolica sia l’ora di insegnamento religioso? Quello è il caetchismo!
Allora io posso ammettere che la scuola, ove li avesse e ove mancassero strutture adeguate, conceda dei locali per l’insegnamento religioso (Valdesi, Ebrei, Islamici, va bene chiunque ed è giusto! in tanti paesini un tempo era la Chiesa a concedere locali per l’istruzione primaria in ragione del principio di sussidiarietà – per quei pochi che ancora ci credono), ma non posso ammettere che faccia un’ora di insegnamento di religione islamica per tutta la durata dell’obbligo scolastico. La disciplina scolastica “Religione Cattolica” non è il catechismo, allo stesso modo in cui la disciplina scolastica “Matematica” non è il Sudoku.
Peraltro sono d’accordo con Massimo: “Assurdo che la selezione degli insegnanti della scuola pubblica sia delegata alla chiesa, che segue spesso criteri diversi dalla competenza.”.
Purtroppo in questo campo i vescovi non vogliono mollare e nessuno vuole togliere loro la polpetta… ci sono troppi interessi qui!
Caro Maioba
l’ora di religione così come è fatta nelle scuole italiane è ora di catechizzazione ai contenuti della fede cattolica.
Lo posso ptestimoniare perchè ho tre figli che all’inizio si sono avvalsi dell’ora di religione poi (dalla terza media in poi) mi hanno chiesto LORO di non più farla perchè un inutile e noiosa ripetizione del catechismo che avevano già fatto. Sfogliando i loro quaderni e i loro testi non ho trovato la men che minina valenza culturale, filosofica, storica, negli insegnamenti impartiti.
solo immaginette di Gesù e della Sacra famiglia e la preparazione all’avvento e alla quaresima.
Attultualmente non fanno ora di religione e COME LA MAGGIoRANZA dei loro compagni non hanno nessuna ORA ALTERNATIVA, hanno semplicemente un ora buca.
Evidentemente i cattolici sono cittadini di serie A mentre tutti gli altri lo sono di serie B.
Quanto alla proposta di un ora di Islam se fossi protestante o valdese mi arrabbierei moltissimo. Perchè i cattolici e gli islamici devo avevre la loro ora di religione nella SCUOLA PUBBLICA? ‘ perchè sono tanti? Allora sono tanti anche gli atei e non hanno alcuna ora alternativa.
non è giusto e nessuno mi convincerà del contrario.
caro maioba tu dici che “Religione cattolica” è un materia come matematica o scienze.Allora spiegami perchè i docenti il più delle volte, anche al Liceo, non sono neppure laureati, non hanno nessuna cultura superiore e sono nominati dalla Chiesa?
inoltre se fosse vero quello che dici, cioè che è una materia come le altre, sarebbe obbligatoria per tutti. Non si chiede all’alunno se intende avvalersi dell’insegnamento della matematica o se preferisce in alternativa fare la settimana enigmistica, ma gli si chiede se intende fare l’ora di religione e almeno fino ad ora gli si proponeva la possibilità di un’ora alternativa’
come mai ?’ allora NON è una materia come le altre?
infatti, Discepolo, ho detto di essere d’accordo con chi si lamenta che la selezione dei docenti dovrebbe passare per criteri comuni a quelli delle altre materie, laurea compresa. E invece PURTROPPO non è così.
Ma ripeto: sono questi di potere molto difficili da risolvere. Io posso solo dire che non mi piacciono.
L’IRC è facoltativo per una questione di rispetto di fedeli di altre religioni o atei: per evitare che un Testimone di Geova a otto anni si senta dire che la dottrina cattolica afferma che Gesù è il Figlio Unigenito di Dio e il Verbo Incarnato e poi torni a casa e faccia domande imbarazzanti ai genitori.
Sto semplificando ma non troppo….
Il guaio è: fare un’affermazione come quella è catechesi oppure no?
Io ritengo di no. Assolutamente.
Il fatto che venga ritenuta tale dipende dalla talvolta carente preparazione degli insegnanti, talaltra da una controinformazione spesso ideologizzata.
talatra ancora dal libero pensiero di chicchessia, of course!
Nonostante la revisione del Concordato (1984), in Italia permane l’articolazione tra art. 7 e art. 8 della Costituzione.
Su questa si fonda la distinzione tra religione cattolica e altre confessioni: pur non essendo più la prima religione di Stato, mantiene sempre uno status privilegiato.
Lo strumento concordatario è l’espressione di tale privilegio, mentre le altre confessioni hanno a disposizione lo strumento dell’intesa.
Piuttosto, è l’insegnamento di “religione” come tale che si presta a ogni equivoco.
Non si tratta di catechismo, ma non si tratta nemmeno di “storia della religione” o “cultura religiosa”.
E’ una condizione intermedia che introduce nel piano degli studi una materia particolare, regolata non a caso con procedure particolari, valutata in pagella con parametri diversi e particolari (almeno ai miei tempi, c’era l’indicazione del livello di interesse con cui la si seguiva: “molto”, “moltissimo”, ecc.)
Mi chiedo se tale, scivoloso inquadramento sia ripetibile per altre religioni.
Temo proprio di no.
Mi chiedevo, leggendo gli ultimi due interventi di Claudine, se non fosse il caso di istituire davvero l’insegnamento dell’Islam. Ma non per gli islamici. Per i cattolicissimi italiani.
Discepolo, anch’io, quando andavo a scuola, trovavo assurda l’ora di Religione. In quell’ora in genere facevo altre cose. Leggevo qualche altra cosa sotto il banco. Poi mi sono resa conto che qualcosa passava, in quelle ore, nonostante tutto. Qualche seme cadeva ed è germogliato, più tardi. Molto molto più tardi.
a mio parere, l’ora -facoltativa- di Islam a scuola avrebbe un effetto molto positivo: farebbe sì che si costituisse un corpus di insegnamenti islamici di base almeno in parte comuni, ma comunque pubblici e controllabili.
Ciò sarebbe anche utile per disinnescare nella mente dei giovani di religione islamica la propaganda fondamentalista islamica. Avrebbero la possibilità di ascoltare una “campana” moderata del loro stesso gruppo, un buon antidoto contro frequentazioni sbagliate.
Intanto, mi sono difesa dall’ infernale film horror di Claudine andandomi a rileggere nel IV dell’Inferno le terzine sul “nobile castello”:
“Genti v’eran con occhi tardi e gravi,
di grande autorità ne’ lor sembianti:
parlavan rado, con voci soavi”.
Tra questi “spiriti magni”, posti in questo luogo già privilegiato del Limbo delle “genti di molto valore”, dove c’è luce mentre tutto intorno c’è buio, ecco che incontriamo, in un ameno verde prato, anche Avicenna.
Così, rasserenata, ora posso di nuovo tornare negli inferi, “fuor de la queta, ne l’aura che trema”.
Così come l’ora di religione cattolica è o dovrebbe essere utile soprattutto ai non cattolici, perché non siano del tutto ignoranti su una dimensione così importante del mondo in cui vivono, allo stesso modo dovrebbe essere anche per la religione islamica. In questo senso non ha senso la segregazione delle ore di religione.
Chiaramente, ci vogliono insegnanti di grande professionalità, che abbiano chiaro che quell’ora non serve per la propaganda e il proselitismo.
Un’ora del genere a mio avviso dovrebbe essere obbligatoria.
Io non credo che la chiesa abbia nulla da temere da un cambiamento in questa direzione: dalla sua parte resta sempre la forza dell’essere maggioranza e del monopolio di fatto su tutte le agenzie formative in questo campo.
@Fiorenza, nessun film orror, nonb ho inventato nulla se non aver semplicemente consultato le scritture islamiche.
Poi, se vuole fare un giretto nelle bolgie dantesche provi a guardare al IX girone, Canto XXVIII nella bolgia dei “seminator di scandalo e di scisma”, e vi troverà Maometto e il suo genero Alì Ebn Abi Talid (†660) – fondatore di una setta che si staccò dall’ortodossia musulmana- tormentati dai demoni.
Se vuole posso citarne appena qualche verso…visto che lei, così preparata lo ha fatto, forse una ulteriore spolveratina non l’avvertirà tanto tediosa, spero
“Mentre che tutto in lui veder m’attacco,
guardommi, e con le man s’aperse il petto,
dicendo: “Or vedi com’io mi dilacco!
vedi come storpiato è Maometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
E tutti li altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
Un diavolo è qua dietro che n’accisma
sì crudelmente, al taglio de la spada
rimettendo ciascun di questa risma,
Non so come funziona negli altri paesi dell’UE, ma credo che avendo tutti più o meno lo stesso problema, forse dalla comparazione potrebbe venire qualche ipotesi di soluzione comune.
Nel frattempo a casa nostra, nelle scuole primarie e secondarie ipotizzerei una possibile alternativa alla situazione attuale che di fatto scontenta molti ed appare oggi anacronistica, e che prevederebbe la sostituzione dell’ora di religione con l’istituzione di storia delle religioni impartita da cittadini di nazionalità italiana con titoli adeguati.
Le chiese, ognuna nella propria autonomia, continuerebbero a portare avanti i loro programmi educativi e formativi per i loro fedeli come fanno ora.
Di certo tutti avrebbero pari dignità senza dover entrare nel trip dell’ora dell’Islam, ebraica, induista, buddista, agnostica, ecc
Forse sarebbe una soluzione troppo facile per il nostro paese, abituato com’è alle dialettiche condominiali, alle proroghe, alle deroghe, ecc. e soprattutto a mantenere il privilegio del monopolio anche nelle libere espressioni del pensiero.
E’ proprio questo il guaio, Claudine: che Lei non ha “inventato nulla”. Provi a inventare qualche cosa, ogni tanto.
Se confronterete l’acuminata tenzione tra fiorenza e claudine e il postribolare diverbio tra matteo e me, avrete un’ulteriore prova di quanto superiori siano le donne (e perciò di quanto siamo saggi a impazzire per loro). Però è più probabile che io e il massacratore della lingua italiana andiamo un giorno a mangiare insieme. (Ah, quel lei meraviglioso che si sono date!)
mi dia una mano Fiorenza, lei è piena di espedienti!!!
No, Nino, la “storia delle religioni” mi pare un sostituto inadeguato. Scusami, ma è un modo per annoiare e uccidere l’interesse, un po’ come la storia della filosofia sta alla filosofia. Alle elementari poi… Ben vengano semmai l’antropologia religiosa, la fenomenologia della religione…
… eccitanti quelle …
…………………. calma, Leonardo ! Dove credi di essere ? A Palazzo Grazioli ?
Roberto 55
Massimo,
d’accordo, per la primaria sarebbe forse prematuro anche se per alcune religioni come l’ebraica e la mussulmana l’iniziazione e l’ingresso nelle rispettive comunità avviene prima che nella nostra.
Per me va bene tutto ciò che ha a che fare con l’argomento “religione”, storia, antropologia religiosa e il resto delle materie utili a far maturare una cultura consapevole e adeguata sull’argomento agli studenti.
E’ alle singole chiese e ai loro rappresentanti religiosi e laici, alle famiglie che spetta il compito della catechesi.
Oggi è importante a mio avviso, proprio per evitare la radicalizzazione tra le diverse religioni, rimuovere dalla scuola pubblica e laica i motivi che le caratterizzerebbe e cioè, i sacerdoti, i laici abilitati e l’ora di religione corrispondente ai loro credo.
Intuisco che per la maggioranza degli italiani, questo sia piuttosto difficile da comprendere e accettare, perché di fatto tutti o quasi si dichiarano cattolici anche se non credenti né praticanti.
Forse non vi rendete conto che come dice Vittori Messori, sul Corriere, mentre per i cattolici potrebbe anche andare bene l’insegnamento delle “religioni” o della storia comparata delle religioni,a livello culturale-storico per i musulmani questo non avrebbe alcun senso. Della storia delle religioni , dei paragoni, delle relative somiglianze non gliene imporat nulla
Per la religione musulmana c’è infatti una sola vera religione, quella musulmana, il Corano va intrepretato alla lettera, chi crede del Corano è un “Muslim” .un obbediente, chi non ci crede è un Infedele, degno del massimo disprezzo, se lo ammazzi magari vai in Paradiso..
Chi metteremmo a insegnare Islam nelle scuole statali ? Dove troveremmo degli insegnanti di Islam moderati, laici, moderni “relativisti”, che insegnano che l’Islam è una religione tra tante altre? i loro correligionari li manderebbero subito un fatwa come blasfemi..
e correrebbero il rischio d’essere fatti fuori..
L’Islam, scusate, ma è una cosa seria, è una religione seria,non è una cultura, un opinione, un vago “credere in Allah”., insomma non è ridotta a religione
“all’acqua di rose” come purtroppo è ridotto il cristianesimo………
Lo stesso Vittorio Messori, dice perfidamente, in questo articolo, che prevede che l’Occidente sarà nel lungo termine fatale all’Islam nel senso che porterà alla corruzione progressiva dell’ Islam.. i nostri Vizi, più che le nostre virtù li corromperanno… la promiscuità degli adolescenti il relativismo in campo etico, il consumismo,le microgonne, l’orgoglio gay, la droga, l’alcool,i paninii al prosciutto e il fast-food, il divorzio, l’aborto,le coppie di fatto, il prendi e lascia in campo sessuale, il disprezzo per l’autorità dei genitori.., l’abbandono degli anziani….insomma tutto il nostro stupendo e altamente civile “stile di vita” che ci imiteranno faranno sì che i musulmani di seconda e terza generazione saranno sempre più simili a noi.. se non nel Bene almeno nel Male… questa sarà la vera integrazione .. un’integrazione in negativo…
anche se l’Europa diventerà Eurabia, sarà un Eurabia corrotta e decadente come è l’Europa oggi….
Credo che ci sia un equivoco di fondo, avallato, per comodità e trascuratezza da entrambe le parti.
L’ora di religione cattolica è tale perché, storicamente, la religione cattolica (che poi non esiste come tutti sappiamo: religione cristiana, confessione cattolica semmai), diciamo il pensiero cristiano ha influenzato grandemente l’arte la letteratura, la filosofia e l’architettura di questo paese.
Come dice il concordato si ritiene che queste influenze debbano essere comprese a fondo da chiunque si appresti a studiare. Per questo lo studio della religione si rivolge a tutti coloro che sono interessati indipendentemente dalla religione professata.
E, fin qui sembra semplice.
Succede però che nell’applicazione del suddetto concordato, molti abbiano dimenticato il senso di quanto stavano facendo e, forse per mantenere una fetta di potere e distribuzione di denaro oppure per controllare effettivamente i contenuti (?),le gerarchie ecclesiastiche abbiano chiesto il controllo delle assunzioni. In cambio i “non cattolici” (laici, laicisti ecc.) hanno chiesto di poter esonerare i propri figli da un insegnamento che assumeva i contorni di un proselitismo scolastico.
Salto i passaggi intermedi per sottolineare come da questa soluzione abbiano perso tutti: i cattolici che vedono i propri figli fare un inutile catechismo bis o annoiarsi con insegnanti non preparati e per nulla consapevoli del proprio compito (ma giustificati dall’idea di doversi barcamenare tra due padroni uno che paga e un altro che sceglie) e i “non-avvalentisi” che perdono un occasione per capire qualcosa di più della realtà che li circonda.
A tutto ciò si aggiunga che l’insipienza dello stato ha fatto sì che l’ora di alternativa si riducesse ad una buffonata nella migliore delle ipotesi.
In tutta Europa esiste l’ora di religione (solo in alcune zone della Francia è stata sostituita dalla presenza di un cappellano scolastico) e forse questo ci dovrebbe far meditare.
E’ normale che mio figlio vada a vedere una mostra dal titolo “L’arca di Noè” e metà della classe non conosca la storia perché le maestre si ritengono più “laiche” a non raccontarla?
Non mi sembra laicità il negare che le metanarrazioni su cui ci siamo formati comprendono la Bibbia e la storia di Gesù, mi sembra laicità invece aprire la conoscenza (con disponibilità alla critica) a tutti e ampliare la conoscenza anche alle religioni di minoranza più significative.
Si al Corano, ma anche per i cattolici, si alla Bibbia e al pensiero cristiano per tutti. No alla “clericalizzazione” dell’insegnamento, lasciando in un limbo insensato una materia che tutti hanno paura di toccare per opposte e coincidenti ragioni.
Brava Nicol, per la tua analisi lucida, intelligente e giusta!
Un abbraccio.
Clo!
concordo con Clodine (che succede??? 🙂 …): brava Nicol!
E se non sbaglio tu sei un’insegnante di religione, o no?
…da un po’ di tempo noi due si va un sacco d’accordo Maioba, e questo non sai quanto mi renda felice :D…anch’io trovo giustissime le riflessioni di Nicol: credo che tra tutti gli interventi sia il più illuminante e inerente la realtà.
Dice nicol “Si al Corano ma anche per i cattolici si alla Bibbia e al pensiero cristiano per tutti”.
OK ma quello che non capite ( e credo che forse o avete dimenticato il testo biblico o sapete che soprattutto nell’antico testamento non è per nulla relativista e conciliante con tutte le altre fedi) è questo. Un conto è insegnare la Bibbia , col metodo storico -critico, es. la Bbibbia narra il diluvio , il racconto di Noè ecc. oppure il Corano dice che Allah apparve a Maometto e gli ordinò diifar questo e quello .. un conto è insegnare questo come narrazioni, miti, leggende , folclore dei vari popoli, un conto è insegnarlo come “religione”.
Che dovrebbe fare l’insegnante di “religioni”‘ : dire ai bambini:la Bibbia scrive questo ma potrebbe anche non essere vero, dipende se ci credi o no,
se sei musulmano non ci credi, questo dice il Corano, ma potrebbe non essere vero, è solo un opinione religiosa.. se sei musulmano ci credi se sei cattolico no…
che senso avrebbe tale insegnamento? A dei bambini?
secondo me il pensiero sottinteso,( ma alloro ditelo), di Nicol e dei suoi estimatori è “siccome tutte le religioni si equivalgono, sotto tutte vere, buone e giuste ,sono tutte “cultura” allora insegnamole tutte. questo aiuterà i nostri bambini a fare chiarezza e cresceranno dei piccoli tolleranti e aperti.
Ci credete davvero?
A Maioba e Clodine: grazie. Insegno religione e cerco di farlo rispettando i programmi e i diritti di tutti, per fortuna esistono spazi per rendere quest’ora qualcosa di meglio di una perdita di tempo.
A Discepolo: tra quello che non capiamo e quello che pensiamo e non diciamo, ci sarebbe da denunciarci tutti.
A quanto pare io faccio il mio mestiere senza capire la Bibbia, interpretandola relativisticamente, con una scarsa conoscenza dei bambini e con il retropensiero che tanto tutte le religioni si equivalgono.
Menomale che ci sei tu a insegnarci tutto, compreso il nostro pensiero!
Aggiungo solo che io seguo le direttive e i programmi stabiliti dal concordato, che la tolleranza religiosa è un valore anche per i cattolici e che non va confusa con il relativismo, che i bambini sono in grado di comprenderla meglio degli adulti e che la scuola non è il luogo in cui si fa catechismo (ce lo insegnano anche nei corsi in Curia, questi relativisti!).
Per concludere: si ci credo davvero, credo davvero che i bambini di oggi saranno adulti migliori di noi, altrimenti che ci starei a fare dietro ad una cattedra?
Complimenti nicol ! Io e maioba [da vecchi volponi qual siamo] avevamo intuito e percepito la tua preparazione. Di fronte alle difficoltà non perderti mai d’animo: il coraggio è la forza dell’apostolato. La forza che solo lo Spirito Santo riesce a dare.
Ti abbraccio. Ciao
Clo