L’inno alla speranza di Benedetto nel Benin

Non private i vostri popoli della speranza! Non amputate il loro futuro mutilando il loro presente“: così ha parlato ieri papa Benedetto in Benin alle autorità dello Stato, al Corpo diplomatico e ai rappresentanti delle principali religioni del Paese. Ecco – qui e nei primi due commenti – alcuni passaggi del suo inno alla speranza: “Occorre diventare veri servitori della speranza. Non è facile vivere le condizione di servitore, restare integri in mezzo alle correnti di opinione e agli interessi potenti. Il potere, qualunque sia, acceca con facilità, soprattutto quando sono in gioco interessi privati, familiari, etnici o religiosi. Dio solo purifica i cuori e le intenzioni“. Mi piace sentire il papa che mette in guardia dal potere e dall’interesse religioso, elencati tra quelli che “accecano facilmente”.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] “Non abbiate paura! L’umanità non è sola di fronte alle sfide del mondo. Dio è presente. E’ questo un messaggio di speranza, una speranza generatrice di energia, che stimola l’intelligenza e conferisce alla volontà tutto il suo dinamismo (…). La disperazione è individualista. La speranza è comunione (…). Avere speranza non significa essere ingenui, ma compiere un atto di fede in Dio, Signore del tempo, Signore anche del nostro futuro (…). Tendere la mano significa sperare per arrivare, in un secondo tempo, ad amare. Cosa c’è di più bello di una mano tesa? Essa è stata voluta da Dio per donatre e ricevere (…). Essa può far fiorire la speranza, soprattutto quando l’intelligenza balbetta e il cuore inciampa“.

    20 Novembre, 2011 - 21:52
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] “Avere paura, dubitare e temere, porsi nel presente senza Dio, o non avere nulla da attendere, sono atteggiamenti estranei alla fede cristiana e, credo, a ogni altra credenaza in Dio. La fede vive il presente, ma attende i beni futuri. Dio è nel nostro presente, ma è anche nel futuro, ‘luogo’ della speranza. La dilatazione del cuore è non soltanto la speranza in Dio, ma anche l’apertura alla cura delle realtà corporali e temporali per glorificare Dio. Seguendo Pietro, di cui sono il successore, auguro che la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. E’ questo l’augurio“. Qui l’intero, vivissimo, discorso del papa.

    20 Novembre, 2011 - 21:55
  3. Gioab

    “Non private i vostri popoli della speranza! Non amputate il loro futuro mutilando il loro presente“
    Allora si potrà sperare in una veloce approvazione del “Testamento Biologico”

    21 Novembre, 2011 - 10:08
  4. Gioab

    “ Mi piace sentire il papa che mette in guardia dal potere e dall’interesse religioso, elencati tra quelli che “accecano facilmente”.” – Lo avrà detto ai cattolici che sono anche superstiziosi…. Vedi: http://www.agi.it/estero/notizie/201111201951-est-rt10051-papa_luna_e_sole_insieme_prodigio_all_omelia_del_pontefice

    Ma perché allora parlano di interessi “irrinunciabili” ? Gesù ha rinunciato anche alla sua vita ….

    “L’umanità non è sola di fronte alle sfide del mondo. Dio è presente.” – Se è presente per tutti non solo per i cattolici, perché allora essere cattolico ?

    “Tendere la mano significa sperare per arrivare, in un secondo tempo, ad amare.” – In un secondo tempo ? Allora tendere la mano non è un gesto d’amore …. Allora abbandoneranno l’idea di “civiltà Cattolica” che invita ad applicare gli adesivi “TdG No, grazie, Guardatevi dai falsi profeti i TdG sono pregati di non disturbare. ” vedi la vigneta : “
    http://www.uaar.it/news/2011/11/20/scola-i-nostri-sacerdoti-busseranno-anche-alle-case-atei-agnostici/
    Ora metteranno quelli che dicono “ TdG vi stavamo aspettando” ?
    E poi dicono che le religioni uniscono….. cosa c’è di più bello di una mano testa ? Ora che devono andarci loro e troveranno gli adesivi “Cattolici non grazie siamo TdG “ Busseranno ?

    “ La fede vive il presente, ma attende i beni futuri. Beni futuri ? Sempre opportunisti e dimentichi del Vangelo : “ Così anche voi, quando avete fatto tutte le cose assegnatevi, dite: ‘Siamo schiavi buoni a nulla. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’”. ( Luca 17.10) – Operare per la ricompensa significa essere avidi, “ Non proverà gratitudine verso lo schiavo perché ha fatto le cose assegnate, vero ?” ( Luca 17.9)
    (1 Corinti 9:16) Se, ora, io dichiaro la buona notizia, non è per me ragione di vanto, poiché necessità me n’è imposta. Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!

    “Seguendo Pietro, di cui sono il successore,” Meno male che ha detto Pietro, sarebbe stato preoccupante se avesse detto “pietra”
    Ebrei 7:24
    “egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Nuova Riveduta
    “Ma costui, perciocchè dimora in eterno, ha un sacerdozio che non trapassa ad un altro. Diodati
    “ma egli, siccome rimane vivente per sempre, ha il proprio sacerdozio senza successori. Nuovo Mondo
    Com’è difficile camminare sulle sabbie mobili, almeno Cristo camminava sull’acqua, scorre meglio.

    21 Novembre, 2011 - 10:44
  5. @Gioab
    Forse se leggi anche qua trovi la soluzione: Mt 16,18-20
    18 Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere. 19 Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora egli ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era Gesù, il Cristo.

    21 Novembre, 2011 - 11:57
  6. Mabuhay

    E’ un discorso grande, dal quale “sprizza” vita, e vita cristiana da tutte le parti!
    Bello, bello, bello!

    In “controaltare” a cio’ che dice Lycop nell’altro post sulla Zarri, vedo in questi ultimi anni un “nuovo inizio” nel Benedetto XVI, che e’ sempre meno Ratzinger e sempre piu’ – ohi oi oi oi …- “sessantottino”! Non so se si hanno presente – per esempio – alcune delle affermazioni della sua visita in Germania…

    21 Novembre, 2011 - 14:05
  7. Federico B.

    @Mabuhay,
    è cambiato il Papa o sono cambiati i pregiudizi di chi lo ascolta?

    21 Novembre, 2011 - 16:52
  8. Gioab

    @ spuntocattolico

    Forse se leggi anche qua trovi la soluzione Efesini 2.20
    ”e siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare.” ( Efesini 2.20 NM)
    “edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù.” ( Efesini 2.20 CEI)

    Non risulta che BXVI sia della comitiva. E’ una questione di legittimazione c’è a chi viene data e chi se la prende indebitamente.
    “poiché Colui che diede a Pietro i poteri necessari per l’apostolato presso quelli che sono circoncisi diede i poteri anche a me per quelli che sono delle nazioni “ ( Galati 2.8) – Se fosse vero per Pietro dovrebbero essere in due.

    “Questa è ‘la pietra, che è stata da voi edificatori considerata di nessun conto, la quale è divenuta la testa dell’angolo’. Inoltre, non c’è salvezza in nessun altro, poiché non c’è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo essere salvati”. ( Atti 4.11)

    (Salmo 118:22) La pietra che gli edificatori hanno rigettato È divenuta la testa dell’angolo.
    (Isaia 28:16) perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Ecco, io pongo come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un fondamento sicuro. Nessuno che eserciti fede proverà panico.
    (Matteo 21:42) Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture: ‘La pietra che gli edificatori hanno rigettato, questa è divenuta la principale pietra angolare. Questo è stato fatto da Geova, ed è meraviglioso agli occhi nostri’?
    (1 Pietro 2:7) Per voi, perciò, egli è prezioso, perché siete credenti; ma per quelli che non credono, “la stessa pietra che gli edificatori hanno rigettato è divenuta [la] testa dell’angolo”,

    Ancora dubbi ?

    21 Novembre, 2011 - 18:49
  9. Mabuhay

    Federico: I pregiudizi cambiano; spesso, da una parte e dall’altra (se le persone sono un po’ sveglie).
    I papi cambiano pure, perche loro si’, sono svegli.
    Se non sei orbo-sordo-muto, vedi la parabola di Giovanni Paolo II e il modo (i modi!) con cui si e’ relazionato al mondo, alla storia, alle persone e alle ideologie. Da una “aggressivita’” tutta “umana” e zelante all’inizio fino a una umile pazienza tutta divina alla fine.

    Il Vangelo non cambia, quello no. Perche il Vangelonon e’ una idea da trasmettere; e’ Grazia, infusa: fatto in noi, ma senza di noi.

    22 Novembre, 2011 - 3:37
  10. lycopodium

    Mabu,
    dovresti specificare quali affermazioni fanno di Benedetto un donsessantotto.
    Così, magari, ti capisco meglio…

    22 Novembre, 2011 - 9:29
  11. In Benin si è visto un pontefice “sempre più pastore e sempre meno teologo”, capace di toccare in profondità le persone, profeticamente proteso a dischiudere nuovi orizzonti, in cui le forze del male, dell’inimicizia, della povertà “non prevalebunt”.
    A me ora importa assai poco se lo si possa definire innovatore o conservatore, sessantottino o preconciliare, ho imparato ad ascoltarlo e, come parte del gregge che egli pasce, gli sono comunque grata (anche le volte in cui non sono del tutto convinta…).

    22 Novembre, 2011 - 13:47
  12. raffaele.savigni

    “Non passate di casa in casa” (Luca 10,7). Come mai invece i TdG passano di casa in casa?
    Inoltre: “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,18-19).
    Questo passo evidenzia chiaramente la continuità della Chiesa, dagli apostoli ad oggi, nonostante le colpe degli uomini. Come puà quindi una sètta mnata nel XX secolo proclamarsi l’unica legittima interprete del messaggio di Cristo? Non può esserci un tempo in cui Dio ha taciuto e in cui le forze diaboliche abbiano interrotto la successione apostolica.

    22 Novembre, 2011 - 17:57
  13. raffaele.savigni

    La traduzione corretta di Ebrei 7, 24 è “egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta”. Il sacerdozio ministeriale di vescovi e presbiteri rappresenta l’incarnazione, l’attualizzazione qui ed ora dell’unico sacerdozio eterno di Cristo. Il testo di ebrei distingue il sacerdozio eterno di Cristo da quello temporaneo dell’AT, non nega l’esistenza di sacerdoti che mediante la successione apostolica si fondano sul sacerdozio di Cristo..

    22 Novembre, 2011 - 18:05
  14. Gioab

    @ raffaele savigni
    Distinto sig. Savigni, anche ammesso che la traduzione corretta sia quella che sostiene lei “Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.” ( Ebrei 7.24-25 CEI 2008)
    Lei certamente non ha bisogno che io le insegni il significato della parola “invece “ (= al contrario Diz. Italiano) quindi la frase dice che se prima ce ne volevano molti che dovevano succedersi perché morivano, al contrario ora non ne serve nessuno perché ce n’è uno che “resta” per sempre. E se resta per sempre non ha bisogno che qualcuno lo rappresenti, non le pare ? c’è già Lui ?
    Pensavo che non fosse necessario spiegare queste piccolezze grammaticali a lei. E non vorrei sembrarle irrispettoso, ma se la divinità si è già incarnata una volta, perché mai lei pensa che debba replicare quella incarnazione in una così grande schiera di soggetti se “resta” – Non va via, resta ! Specialmente ora che non ci sono più sacrifici da replicare, dato che l’unico perfetto è già stato fatto da Lui ? Non le pare che sia irrispettoso e riduttivo per quel sacrificio ? Significherebbe privarlo del suo valore dovendone fare altri sostitutivi. E di grazia, dove mai potrebbe replicare quel sacrificio se anche il tempio non esiste più ? Lei ricorda che disse : “non rimarrà qui pietra sopra pietra che non sia diroccata “ ( Mt. 24.1-3) e così è stato e i sacrifici si facevano nel tempio che ormai non c’è più. Le pare ?
    Se quindi come sostiene il Vangelo Può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio” Perché pensa che debba farlo fare ad altri al posto suo come se non fosse in grado di farlo Lui ? E’ offensivo e limitante per il Dio sig. Savigni, ci ripensi e chieda perdono.

    La successione non esiste, legga bene la pietra non è Pietro perché la pietra è Gesù.(Efesini 2.20) Il povero Pietro era un Satana ( Mt. 16.23) che doveva stare dietro le sue spalle, era pure un bugiardo e ipocrita ( Galati 2.14) che lo ha pure rinnegato 3 volte( Mt.26.69). Come può pensare che sia stata data a lui la successione apostolica ? E sulla base di che cosa avrebbe potuto trasmetterla ? come avrebbe potuto fare il povero Pietro se i poteri furono dati anche a Paolo ? ci rifletta con calma e vedrà che c’è una sola via, un solo battesimo, un solo Pastore. Mica tanti. Gli altri sono impostori, non ha detto “non correte dietro a loro” ( Luca 17.23) si sarà sbagliato ?
    p.s.
    provveda ad informare il sito laparola.net che le loro traduzioni in rete sono sbagliate e non dimentichi il papa ha detto di tendere la mano mica di contestare la verità.

    22 Novembre, 2011 - 21:41
  15. Gioab

    Sig. Savigni, mi meraviglio della sua limitata comprensione della lingua italiana, perdoni se glielo dico così, fuori dai denti, apprezzi la sincerità, ma è questione di grammatica, lei dovrebbe leggere tutto il pensiero, non estrapolare le parole dal contesto, non è onesto.

    (Luca 10.3-12 CEI 2008 ) “Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca,né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”.

    Come si sentirebbe lei, se ospitando qualcuno a casa sua si sentisse dire, grazie ma quello che mi offri non mi piace ora vado da un’altra parte a vedere se trovo di meglio. Le pare una cosa fatta bene ? Rispettosa ? Educata ?
    Ecco perché vien detto di “non andare da una casa all’altra,” perché spostandosi in un altra casa, avrebbero insultato l’ospitalità che era stata offerta loro.
    Non credevo di dover spiegare queste piccolezze a luminari cattolici, sig. Savigni, non mi metta in imbarazzo, spiegare a lei questa piccolezze elementari, io non sono bravo ad insegnare alle elementari. Peggio se all’asilo….

    22 Novembre, 2011 - 21:55
  16. Leggo e rileggo.

    Veramente belle parole.

    Ma,
    hanno un chè di vuoto,
    un cembalo che tintinna,
    un intimo anonimato.

    Parole belle,
    ma generiche,

    incapaci di denucia profetica chiara,
    senza velature.

    In fondo è lo stesso uomo che ha chiuso
    mercoledì scorso con la bellissima catechesi sul salmo 109.
    Bellissima riflessione.

    Ma è come un antico padre,
    da leggere all’Ufficio delle letture, o mattutino
    e farne attualizzazione.

    Peccato che le parole sono state date la settimana scorsa.

    Va bene per chi è preparato, per chi ha familiarità con testi e con linguaggio,
    ma agli altri….
    non frega una beata …..

    non parla ai cattolici lontani, alla maggioranza di cattolici battezzati e agnostici,
    ma
    nemmeno per quelli che gli stanno ad alcuni metri…,
    che vivono quel momento di festa per l’udienza concessa,
    che attendono di essere nominati per gruppo, per poter fare canti e olà.

    Mi sono sempre domandato che motivo hanno questi papi di fare catechesi,
    su testi di cui altri con specifiche preparazioni hanno scritto bellissime meditazioni,riflessioni…

    Ah!| già!
    Servono per essere citati dai vescovi incapaci di produrre,
    per le varie lettere pastorali che scriveranno nelle diocesi,
    per le varie omelie domenicali di tanti preti che
    con le parole del papa, sentiranno di aver dato autorità
    a grigie omelie…

    ma
    anche per le prossime encilciche papali, lettere, motu,
    ripiene di continue autocitazioni.

    Ma le parole sono bellissime.

    23 Novembre, 2011 - 0:27
  17. lycopodium

    Rileggo Mabuhay.
    Giovanni Paolo sarebbe passato ”da una “aggressività” tutta “umana” e zelante all’inizio fino a una umile pazienza tutta divina alla fine.”.
    A parte che questa parabola ha molto di petrino (Gv 21,15-19) ed è possibile che riassuma anche le età della vita del semplice christifidelis, mi riesce davvero difficile pnsare il discorso dell’intronizzazione come animato da ybris titanica.
    Se così fosse, con la stessa moneta potrebbe essere pagato ogni episodio ecclesiale in tono maggiore, primavere dello Spirito comprese.
    Io preferisco pensare che Dio ci fosse sempre, nel prima e nel dopo; e che un po’ dell’atletismo che fu riscontrato in Wojtyla agli inizi, ci fosse anche alla fine.
    Semmai, ci sarebbe il tema inesplorato di quanta ybris ci sia in ogni chenotismo che ci appare in panni d’umiltà e nascondimento…

    23 Novembre, 2011 - 6:26
  18. lycopodium

    Matteo,
    hai ragione: troppa carta viene prodotta.
    Il teologo Sequeri scrisse tempo addietro che la Chiesa aveva prodotto negli ultimi anni bellissime teologie estetiche (compresa la sua) e tuttavia le chiese, le musiche e le immagini prodotte non erano per nulla all’altezza (Reggio Emilia docet, direi io).
    Perché?

    23 Novembre, 2011 - 6:32
  19. Federico B.

    Condivido le considerazioni di Lycopodium e la sua conclusione.

    23 Novembre, 2011 - 10:23

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