L’ex nunzio Viganò: negli ospedali “uccidevano deliberatamente i contagiati”

“Uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown e coprifuoco”: parole dell’ex nunzio Viganò in un suo video su quella che chiama psicopandemia, presuntapandemia, falsa pandemia, grottesca farsa pandemica, impostura colossale. Nei commenti riporto le sue parole e metto una mia noticia.

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Viganò dixit. “In tutte le parti del mondo in cui vige la psicopandemia il popolo scende nelle piazze e manifesta il proprio dissenso. I media di regime, in pratica tutti, tacciono sistematicamente quello che però possiamo vedere su internet. Ci siamo svegliati un po’ tardi, è vero, ma stiamo cominciando a capire che ci hanno ingannato per quasi due anni, raccontandoci cose che non corrispondevano alla realtà, dicendo che non c’erano cure, che si moriva di Covid. Il tutto mentre uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown e coprifuoco. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

    17 Novembre, 2021 - 23:12
  2. Luigi Accattoli

    Fantastico Viganò. Ho aspettato una settimana a segnalare le parole di Viganò in attesa di poter rintracciare l’intero video, per trattarne con rispetto, ma non l’ho trovato: e approfitto di questa referenza incompleta per invitare chi ne disponga a fornirmi il link. Le parole che ho riportato nel primo commento le ho trascritto da questo link al programma “Di martedì” della “7” – In un altro testo di Viganò ho trovato questa affermazione: “Tramite il vaccino si vuole decimare la popolazione mondiale”. Non ho competenza per entrare in questioni così complesse, sulle quali le parole di Viganò mi appaiono appartenenti alla letteratura fantastica. Ma qualcosa so delle cure in ospedale ai malati di Covid e dunque mi fermo sulle sue parole riguardo ai medici che “uccidevano deliberatamente i contagiati”. Ad oggi sono morti in Italia 363 medici che si sono contagiati curando i malati di Covid. Come faccia quel simpaticone di Viganò a fare quell’affermazione, proprio non lo capisco. Lo dico sapendo cosa sono i reparti Covid e che fanno e come muoiono in essi i medici impegnati a salvare i malati. Io tra loro.

    18 Novembre, 2021 - 0:30
  3. Lorenzo Cuffini

    Non sono riuscito a rintracciare l’intero video cui fa riferimento Luigi, ma nel ricercarlo mi sono imbattuto in una autentica carrellata di registrazioni omiletiche del pittoresco arcivescovo.
    Considerazione prima: altroche omelie, si tratta di veri comizi, travestiti da prediche, in quanto si rivolgono a ben precise piazze di manifestanti con tanto di benedizione finale come a moderni crociati lanciati contro il Nemico. Comizi in cui si tratta di tutto, persino della revisione degli estimi catastali ( sic!) all’insegna del ficca dentro tutto che tutto fa brodo. Considerazione seconda: sia il lato comiziante che il lato omiletico si reggono sul vuoto pneumatico di affermazioni apodittiche e indimostrabili. Il Nemico, il Potere, Loro, La dittatura: secondo gli stilemi di ogni tribuno , invariabili in saecula saeculorum. Suggerirei all’arcivescovo di studiarsi tuttavia un po’ di filmati del Duce di tutti gli italiani: ben piu’ creativi, immaginifici, incisivi, a parità di puzzonate trombonanti ( e tragiche, giocate come sono, queste come quelle, sulla pellaccia di centinaia di migliaia di morti)
    Considerazione terza: l’arcivescovo in versione masaniello rispolvera l’intero catalogo dei discorsi da bar e dei luoghi comuni da cabaret, per dare una cornice che spererebbe ( invano) organica e di sistema al sui vero, ben più concreto, concretissimo, meschinissimo e noto da anni obiettivo. Che è quello a cui si è votato , letteralmente, anima e corpo, dal tempo del suo memoriale e della sua presunta latitanza obbligata. Abbattere Bergoglio. Tutte le barbosissime tiritere deliranti che si sono susseguite in questi mesi sono infarcite da un antibergoglismo che è talmente clamoroso da risultare involontariamente comico. Senza mai nominare direttamente il suo papa ( sarebbe questa una volpigna astuzia di per se stessa delegittimante?) ma ricorrendo a scontate perifrasi, il vero motivo di tutto questo pateracchio
    indecoroso che il reverendo prelato recita a favore di videocamera, è un lungo, ripetuto, irrefrenabile attacco al SUO NEMICO personale, e a quell’altro, piu’ articolato ma se possibile ancor piu’ odiato, il Concilio, continuamente tirato in ballo ( anche qui, senza mai nominarlo, unsama’!) con riferimenti ricorrenti agli ” ultimi decenni ” di progressiva degenerazione della religione cattolica e tutto l’ambaradan che si conosce a memoria…
    L’ultima puntata ( ma ce n’è sempre una successiva ) di una lunga , ossessionata, ossessiva e iperpropagandistica lotta personale di potere che , questa volta, cerca di cavalcare il terreno del magma no vax e affini. L’impresione è che il signor arcivescovo, da una intemerata all’altra e da un travestimento all’altro, resti del tutto inetto a cavalcare alcunché. Ma, come si era facilmente preconizzato ai tempi del memoriale, quando si prende la china dell’antipapismo e dell’anticattolicesimo spinto, si vende l’anima al diavolo e ci si mette su un piano inclinato in modo progressivo e crescentemente lubrificato, che ti condanna a un precipitare accelelerato verso un baratro di cui non si vede il fondo. Viganò, e i suoi disgraziati portavoce, han fatto, e da tempo, una scelta da cui ormai non possono tornare indietro, autocondannandosi a vita a un continuo spararle sempre piu’ grosse, e del tutto invano.
    Tutto questo detto, l’individuo si avvia a guadagnarsi rapidamente il posto che gli spetta. Sinceramente, non vorrei essere al suo posto. Peccato che questa squallida recita ( e questa maschera grottesca, che ha lasciato i panni del latitante imboscato per tornare in modo sgradevolissimo per ogni cattolico di qualunque orientamento, alla veste arcivescovile) ebbene questa recitaccia venga portata avanti sulla pelle di 133.000 morti ( solo parlando di italiani) di cui non piccola percentuale medici, infermieri, e PRETI di ogni grado, che rendono riprovevole e inaccettabile sotto ogni punto di vista questi stucchevoli siparietti. “Quello che possiamo vedere in internet” afferma incautamente il monsignor arcivescovo: senza rendersi conto che lì resteranno le prove dei suoi deliri e delle sue insanie. Fossi in lui, cercherei, tra una registrazione e l’altra, e un trucco e l’altro, di fermarsi un attimo a pensare che questa suo cupio dissolvi, quetsa sua corsa scriteriata al tanto peggio tanto meglio non dureranno all’infinito, e che quei centotrentamila e fischia( e moltissimi altri) se li troverà faccia a faccia, ognuno.
    Altro che piazze da benedire, Viganò.

    18 Novembre, 2021 - 3:07
  4. Fabrizio Scarpino

    Non posso che concordare con l’amico Lorenzo che saluto.
    Le affermazioni dell’ex Nunzio Viganò sul Covid sono aberranti e fanno rabbrividire.
    Aggiungo però due note: Santa Madra Chiesa ha deciso di rispondere al Monsignore solo dopo che l’arcivescovo è stato portato alla ribalta dai media laici. Altrimenti, dopo la corposa risposta al memoriale del 2018, tutto veniva tenuto sottocoperta. Per carità, scelte di strategia ecclesiastica sulle quali in Segreteria di Stato avranno sicuramente ben valutato e ponderato.
    Le affermazioni di Mons. Viganò sulla pandemia sono però sempre state inaccettabili e soprattutto c’è poco da fare: atteso e sottolineato che mai e poi mai Viganò si è autoproclamato tale, ma l’arcivescovo è l’antipapa. A mio modesto avviso una seria riflessione andrebbe fatta nel mondo cattolico: la pandemia ci ha portato un antipapa. So bene che la mia considerazione vale zero e forse ha ragione Lorenzo quando dice che ci troviamo di fronte solo a dei comizi e non a interventi ecclesiastici, ma il richiamo alla Fede Cattolica non manca mai. Vedere il video successivo.

    Un caro saluto a Luigi e a tutti.

    18 Novembre, 2021 - 23:08
  5. Meglio occuparsi dei Santi, per esempio Santa Margherita da Città di Castello.

    19 Novembre, 2021 - 11:58
  6. maria cristina venturi

    Mons. Vigano sara’anche un clown ma attenzione che a ridere solo di lui, senza neppure riflettere se in quello che dice ci puo’essere un monito anche per noi, si puo’fare la fine descritta nell’apologo del clown, da Ratzinger:
    E’ noto apologo del clown e del villaggio in fiamme narrato da Kierkegaard. (…) La storiella narra di un circo viaggiante in Danimarca, colpito da un incendio. Il direttore mandò subito il clown, già abbigliato per la recita, a chiamare aiuto nel villaggio vicino, oltretutto perché c’era pericolo che il fuoco, propagandosi attraverso i campi da poco mietuti e quindi secchi, s’appiccasse anche al villaggio. Il clown corse affannato al villaggio, supplicando gli abitanti ad accorrere al circo in fiamme, per dare una mano a spegnere l’incendio. Ma essi presero le grida del pagliaccio unicamente per un astutissimo trucco del mestiere, tendente ad attirare il maggior numero possibile di persone alla rappresentazione; per cui lo applaudivano, ridendo sino alle lacrime. Il povero clown aveva più voglia di piangere che di ridere e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando loro che non si trattava affatto d’una finzione, d’un trucco, bensì di una amara realtà, giacché il circo stava bruciando per davvero. Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate: si trovava che egli recitava la sua parte in maniera stupenda… La commedia continuò così finché il fuoco s’appiccò realmente al villaggio e ogni aiuto giunse troppo tardi: villaggio e circo finirono entrambi distrutti dalle fiamme. (…) Chi tenta di diffondere la fede in mezzo agli uomini che si trovano a vivere e a pensare nell’oggi può realmente avere l’impressione di essere un pagliaccio, (…) che si presenta al mondo odierno avvolto nelle vesti e nel pensiero degli antichi, e pertanto nell’impossibilità di comprendere gli uomini dell’epoca nostra e di essere compreso da loro» (Introduzione al cristianesimo, Queriniana, Brescia 2005)

    19 Novembre, 2021 - 15:21
  7. Lorenzo Cuffini

    Anche solo accostare il nome dello sciagurato arcivescovo a quello di Ratzinger nella stessa frase è accuratamente da evitare, dato l’abisso incolmabile che costui ha voluto puntigliosamente scvare tra se stesso e Santa Romana Chiesa, come direbbe il mio amico Fabrizio.
    Per il resto, Masanò Viganiello certissimamente non cerca “di diffondere la fede in mezzo agli uomini che si trovano a vivere e a pensare nell’oggi”: diffonde semplicemente alcune somarate infilate in mezzo a tematiche religiose che in questo modo insopportabilmente finisce con il profanare; non ha ( tragicamente) per nulla “l’impressione di essere un pagliaccio”, bensì si prende terribimente sul serio, sentendosi e ” giocando” ( sulle tombe altrui) – come sagacemente la osservato Fabri Scarpino – all’antipapa; non si presenta affatto ” avvolto nelle vesti e nel pensiero degli antichi”, perché con le sue parole bestemmia e illercia duemila anni di cristianesimo; non è affatto “nell’impossibiità di comprendere gli uominui dll’epoca nostra”: li capisce benissimo e cerca artatamente di intortarli, una specie di Vanna Marchi travestito da vescovo; e non è affatto “nell’impossibilità di essere compreso da loro”, che comprendono benissimo il perché dice quel che dice e il come lo dice, e da cui incassa la mercede del giudizio che gli spetta.
    Scomodare Kirkegaard per Viganò, come scomodare le sinapsi cerebrali per l’unghia incarnita.

    19 Novembre, 2021 - 18:55
  8. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19 novembre ore 15.21 – Grande Ratzinger
    Bellissima citazione del più bel libro di Ratzinger, per la quale è scandaloso partire da “quello lì”. Del quale mi consolano, in parte, i suoi quasi 81 anni e mi addolorano assai i suoi natali varesotti (del più profondo nord)

    20 Novembre, 2021 - 21:07

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