Da Roberto e Gabriella Ugolini – fiorentini che vivono in Turchia – ricevo la “Lettera estate 2019” dalla quale riporto due parabole che intitolo “Il pane per chi arriva” e “L’acqua del benvenuto”. Le trovi nei primi due commenti. Seguono ragguagli su questi preziosi amici.
Gli Ugolini dalla Turchia con due parabole dell’ospite
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Il pane per chi arriva. Quando siamo a Van facciamo casa alternandoci tra la possibilità di stare da alcune famiglie che ci invitano da loro e anche su di un piccolo appartamento in una zona popolare del mercato di Van rimasta, proprio come una volta, la città dei nostri inizi.
Pur essendo pieno centro, camminare sui marciapiedi è uno slalom e un divertimento, perché ovunque è un mercato a cielo aperto. Per comprare qualcosa non importa entrare in un negozio: frutta e verdura, semi di tutti i tipi, bottiglioni d’acqua, sacchi di riso, frigoriferi coi gelati, cose per la casa, tutto è esposto fuori, per strada.
La maggior parte dei forni è ancora a legna ed è stato proprio un fornaio che, il giorno in cui siamo andati a comprare il pane, ci ha riportati ad una dimensione biblica della vita semplice. Non ha voluto assolutamente farci pagare il pane appena sfornato dicendoci: “Siete appena arrivati, siete ospiti e l’ospite appena arrivato non deve pagarlo, ne ha diritto”, queste sono state le parole che ci ha ‘regalato’ insieme al suo pane.
L’acqua del benvenuto. Un’altra bella immagine dal sapore di altri tempi è stata l’accoglienza che abbiamo avuta in casa di alcune famiglie. Dopo i primi lunghi saluti e dopo averci fatto accomodare, come è normale qui, su di un tappeto con un cuscino per la schiena, la prima cosa che ci hanno portata è stato un bicchiere d’acqua.
In questa cultura, che ancora vive nei rapporti quotidiani, l’ospite che viene a trovarti è un inviato da Dio e per questo deve essere rifocillato con l’elemento più essenziale, l’acqua appunto. Solo più tardi, dopo avere iniziato a parlare, porteranno del çay con un po’ frutta.
Gli Ugolini vivono da 19 anni in Turchia e spesso sono a Van, in Anatolia, verso il confine con l’Iran. Le loro lettere pullulano di iraniani, iracheni, afghani, pakistani, siriani, kurdi, baha’i. Immigrati, profughi, fuggiaschi. La Turchia come straordinario crocevia di popoli e tragedie.
Qui la storia degli Ugolini già narrata in questo blog:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/10-coppie-in-missione-come-aquila-e-priscilla/famiglia-ugolini-%E2%80%9Ci-kurdi-ci-invitano-a-farci-musulmani%E2%80%9D/
Qui gli Ugolini nel terremoto del 2011:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2011/10/24/terremoto-turco-solidarieta-agli-ugolini-che-sono-a-van/
Qui l’ultima loro presenza nel blog:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/una-lettera-degli-ugolini-dalla-turchia-delle-genti/