Lettera al papà di Eluana

Caro Beppino, ti scrivo da padre a padre per darti un suggerimento e per dirti la mia solidarietà nella pena grande che ti trovi a vivere. Leggo che sabato, al Festival della salute di Viareggio, ti sei appellato a papa Wojtyla e al fatto che avrebbe rifiutato la tracheotomia, l’alimentazione e la ventilazione assistite. Da giornalista che segue il papa posso assicurarti che questi rifiuti non ci furono: Giovanni Paolo fu tracheotomizzato, ebbe inserito a più riprese e infine in permanenza il sondino nasogastrico e anche fu aiutato per la respirazione. Ma c’è un suo rifiuto che puoi far valere ed è quello di un estremo ricovero, che gli fu proposto al momento della crisi decisiva, tre giorni prima della morte, quando chiese “se mi portate al Gemelli avete modo di guarirmi?” e saggiamente scelse di morire “nella sua casa”. E’ a questa decisione che potresti fare riferimento – per quello che vale – nella ricerca di una via di uscita alla tua sofferenza. Io sono cristiano e accetto la sostanza dell’insegnamento della Chiesa cattolica in questa materia, ma sono anche convinto che la volontà del malato debba avere un ruolo centrale. Ti dico anche che io vorrei dagli uomini di Chiesa – come anche dai politici e da ogni personaggio della vita pubblica – una maggiore discrezione e un più chiaro rispetto nei confronti tuoi e di Eluana, come già l’avevo desiderato nei confronti di Piergiorgio Welby e di sua  moglie Mina. Apprezzo il modo in cui discrezione e rispetto sono stati attestati dal cardinale Tettamanzi nella “lettera” pubblicata da “Avvenire” il 12 luglio e vorrei che quel modo fosse tenuto da tutti: del resto egli è il vescovo della comunità dove la vicenda è vissuta e patita. Io credo che i vescovi Fisichella e Sgreccia e i cardinali Ruini e Bagnasco esprimano la stessa posizione indicata allora da Tettamanzi, ma vorrei che lo facessero con la stessa delicatezza. Ti abbraccio. Luigi

57 Comments

  1. Grazie profondamente, Luigi,
    altre parole da parte mia sono solo vane.

    29 Settembre, 2008 - 14:15
  2. Nino

    GRANDE!

    29 Settembre, 2008 - 14:53
  3. principessa

    Carissimo Luigi,
    sono convinta che quando Ardigo’ ti spronava ad agire di piu’ e a “buttarsi” era esattamente questo che hai fatto stamattina che intendeva.Sono con te e non cambierei una virgola di cio’ che hai scritto.
    Ci vogliono tante qualita’e grande talento per essere un buon giornalista, ma, in particolare, necessita una buona dose di coraggio:per primo, quello di parlare da essere umano, spogliato da qualunque fede e ideologia e con la comprensione che ti giunge solamente dall’esperienza della vita quotidiana. Poi, quello di uomo di fede che desidera dai suoi pastori risposte concrete piu’ che dogmi e che si rende conto che tutti hanno fame dello stesso pane che non si trova dentro ai libri e alla dottrina. Il coraggio del professionista che riporta con rigore i fatti e non si nasconde dietro a nulla. E, soprattutto – come stamani – il coraggio di farsi compagno di dolore di un altro uomo che forse non la pensa allo stesso modo o che ha smarrito una visione chiara, ma che sicuramente sta cercando la strada per onorare la volonta’ di sua figlia e che – piu’ di critiche e negativita’ – avrebbe bisogno di quell’amore vero, profondo e incondizionato che Gesu’ ha sempre riservato ai peccatori peggiori prima che ai santi.

    Un abbraccio a te Luigi, anche per aver dato voce a chi non ha certezze ma si sforza, ogni giorno,di capire e di amare…

    29 Settembre, 2008 - 15:53
  4. raffaele.savigni

    Condivido il richiamo al rispetto per chi soffre ed alla discrezione. La sofferenza non deve essere strumentalizzata in modo semplicistico per nessuna causa (per l’eutanasia o il suo rifiuto) Ma non riesco a capire questo accanimento nel voler far morire Eluana (che oltretutto non può far conoscere la sua ATTUALE volontà), né la spettacolarizzazione di questa sofferenza per propagandare quella che resta pur sempre una scelta di morte. Mi chiedo perché mai i media non dedichino lo stesso tempo, la stessa attenzione a tante persone che tirano avanti in situazioni molto difficili, che chiedono per sé ed i loro cari di continuare a vivere anziché di morire.

    29 Settembre, 2008 - 16:04
  5. Francesco73

    Condivido spirito e richiamo di Luigi, anche se nel caso di Eluana il dubbio più grande resta da me attribuito ai tempi e all’attuale effettività della sua volontà, oltrechè all’oggettiva impossibilità anche medica di stabilire cosa lei davvero provi e senta nel suo stato di incoscienza.
    Bacio comunque lei e padre, sfiorando in silenzio e un punta di piedi le stanze della loro sofferenza.

    29 Settembre, 2008 - 16:49
  6. Sandro

    Luigi, hai per caso il testo della lettera del card. Tettamanzi?

    29 Settembre, 2008 - 16:49
  7. pienamente d’accordo con Luigi.
    Ma si prepari ai mortaretti nei prossimi post…

    29 Settembre, 2008 - 17:07
  8. star

    Ammiro chi come te caro Luigi dinnanzi a tragedie del genere riesce a scrivere parole di umanità cristiana.
    Credo si dovrebbe tacere e “abbracciare” papà Englaro, mai condannarlo,mai giudicarlo. Non si può usare Eluana per chiacchierare su una legislazione che in questo ambito è quanto mai monca. Lasciamo Eluana all’affetto di chi le sta attorno a partire da quelle suorine che giorno dopo giorno l’accudiscono per finire a quello di suo padre che ripeto va solo abbracciato, capito, stretto. Troppo grande il dolore di un padre…..

    29 Settembre, 2008 - 20:16
  9. Clodine

    Buona sera a tutti. Grazie Luigi per la tua testimonianza, sei grande!
    Ho letto con interesse la lettera di Tettamanzi segnalata da Principessa.
    Io credo che questa opposizione nei riguardi del sign Beppino sia davvero vergognosa, e francamente non la comprendo. Questo ostracismo che si leva da più fronti e impedisce a questa povera ragazza di essere finalmente lasciata libera di volare tra le praterie celesti, è un arbitrio vero e proprio. Qui stiamo parlando di accanimento terapeutico [parola formata da un sostantivo (“accanimento”) – che ha il suo etimo nell’ira ostinata dei cani e che in via metaforica è passato a significare cocciutaggine, ostinazione, furia ed altro- e “terapeutico” quell’attività intenzionata a produrre un beneficio per il malato. Ma che contrasto intrinseco tra la connotazione negativa di “accanimento” con quella neutra o positiva dell’aggettivo!!] a quanto pare il trattamento, fino ad oggi (14 anni) non sembra sia stato suscettibile di benefici reali per Eluana che si trova impotente stretta nel suo letto di dolore!
    Nella lettera così toccante il vescovo Tettamanzi prende ad esempio la guarigione della figlia di Giairo. Paradossalmente ravvedo nell’ archisinagogo intellettuale Giairo proprio coloro che fomentano l’accanimento, e non il contrario, e si!..Chi è Giairo? E’ uno dei capi della sinagoga,il quale, mettendosi pubblicamente in ginocchio davanti a Gesù, pur avendo scelto un momento sbagliato, lo supplica a seguirlo dalla figlia gravemente malata.come risponde Gesù? Stranamente non si affretta, non evidenzia alcun entusiasmo, è lento. Mi son chiesta perché, forse perché Giairo giunga a comprendere la sostanziale differenza che intercorre tra essere e vivere? E perché sono i parenti ad annunciare a Giaro della morte della ragazza e non il Signore , il quale, se avesse appurato che la ragazza stesse dormendo semplicemente forse avrebbe potuto dimostrare che la morte è diversa da come generalmente appare, meno orribile di quel che sembra. Un fenomeno inerente e non antitetico alla vita, a quella vita-non vita che la povera Eluana sta subendo sulla sua pelle da 14 anni e con lei quel povero padre che con coraggio e tenacia tenta solo di difendere la sua creatura.

    29 Settembre, 2008 - 20:27
  10. Giovanni Mandis

    difendere?

    29 Settembre, 2008 - 20:45
  11. Clodine

    Si, difenderla dal martirio.

    Non è forse un martirio essere sospesa come una zombi tra la vita e la morte, incapace di muovere anche un solo tendine? Che ne sappiamo noi se sente dolore agli organi interni,alle ossa a quei poveri muscoli costretti ad assumere una sola posizione…perché..se si suppone (come sostengono taluni) che è viva e verde allora…suppongo anche il dolore lo sia, altrimenti c’è una contraddizione in termini, o no?!!

    29 Settembre, 2008 - 20:55
  12. Martirio?
    Accanimento terapeutico dar da mangiare e da bere?
    Visto che ci muoviamo sulle piste della delicatezza facciamo attenzione al significato delle parole. Almeno questo.

    29 Settembre, 2008 - 21:03
  13. Giovanni Mandis

    e quindi Clo, la soluzione è terminarla?

    29 Settembre, 2008 - 21:05
  14. Clodine

    ..poniamo il caso che l’incidente fosse avvenuto negli anni 50, o 60 quando la medicina non aveva di queste terapie, quando la medicina non si sostituiva all’ Onnipotente Creatore, quale sarebbe stato il destino di Eluana???

    Risposta prego.

    29 Settembre, 2008 - 21:14
  15. Giovanni Mandis

    qualunque sia l’epoca si fa il possibile per salvarle la vita. comunque il Signore chiama ognuno a vivere nella propria epoca senza se e senza ipotesi irrealizzabili. in ogni epoca però i cristiani possono e devono dire che la sofferenza va accettata per amore di Dio (questo più che ad Eluana dovremmo avere il coraggio di dirlo al padre di Eluana).
    dare la morte a qualcuno perchè si ritiene che quella vita non sia degna di arrivare al suo termine naturale mai.

    29 Settembre, 2008 - 21:23
  16. Clodine

    “Non credo che possiamo degradare Dio a guardiano impietoso delle sue creature. Se ha illuminato il cervello di ricercatori per inventare apparecchi salvavita, perché non credere anche nel Suo dono di muovere il cuore di un medico a essere strumento nelle Sue mani per liberare chi ne ha bisogno dalla prigione di un corpo ormai devastato?”

    Mina Welby

    29 Settembre, 2008 - 21:25
  17. star

    Bè se tutto questo fosse successo qualche decennio fa Eluana sarebbe morta così come sarebbero morte tantissime persone che l’evoluzione medica ha potuto salvare. In ogni epoca si fa il possibile per salvare la vita: ha ragione Giovanni. Il problema se lo prendiamo da questo versante rischia di finire nella diatriba-relazione scienza- fede. Lasciamo Eluana al suo dramma e se proprio vogliamo parlare parliamo di dove può arrivare uno stato a determinare cosa sia giusto e sbagliato e dove può arrivare la possibilità del singolo di autodeterminarsi.

    29 Settembre, 2008 - 21:28
  18. Giovanni Mandis

    L’uomo non può essere strumento di morte per conto di Dio, Clodine! per conto del Maligno sì, ma per conto di Dio no.

    29 Settembre, 2008 - 21:32
  19. Clodine

    Chi sta dando la morte Mandis, dimmi…nessuno sta dando la morte a nessuno. Si tratta solo di rispettare il naturale corso degli eventi.

    Eluana, dalle testimonianze degli amici e del padre, era una ragazza libera, amava la libertà, aveva espresso più e più volte il suo pensiero alla famiglia. Il padre, giustamente, se ne fa interprete, perché non dovrebbe farlo scusate!

    “Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano”

    Mettetevelo bene in testa OKK!!!!

    29 Settembre, 2008 - 21:32
  20. Clodine

    Allora perché per i trapianti la chiesa permette che venga espiantato un organo da un corpo che è nelle identiche condizioni in cui si trova ora Eluana?

    Risposta prego!

    29 Settembre, 2008 - 21:35
  21. Clodine

    La chiesa opera per conto del maligno Mandis?

    29 Settembre, 2008 - 21:35
  22. star

    Sei sicura che le condizioni siano esattamente le stesse?

    29 Settembre, 2008 - 21:36
  23. Clodine

    non sicura ..Dippiù caro star, dippiù!

    29 Settembre, 2008 - 21:40
  24. star

    Bè allora concedimi sti stai sbagliando. Qui il problema non è di fede ma di scienza. Possiamo discutere ma scientificamente Eluana non è morta….

    29 Settembre, 2008 - 21:42
  25. star

    possiamo non condividere ma scientificamente è così.
    Parliamo e discutiamo ma uno stato di diritto deve basare le sue leggi su un’oggettività…

    29 Settembre, 2008 - 21:43
  26. Giovanni Mandis

    assolutamente no Clodine, Eluana non è morta cerebralmente senno non aprirebbe gli occhi, non sarebbe alimentata, lavata, messa sulla carrozzina etc etc
    le condizioni non sono assolutamente le stesse, Eluana è VIVA.
    infatti si parla di smettere di darle da mangiare e da bere, cioè ucciderla per fame e sete, nè più ne meno che il trattamente bestiale riservato a Terry Schiavo.

    29 Settembre, 2008 - 21:45
  27. Giovanni Mandis

    “Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano”,
    così disse il Diavolo ad Adamo.
    Clodine sei cristiana e ancora non hai capito che l’Unico Sovrano è Cristo?

    29 Settembre, 2008 - 21:47
  28. star

    Il discorso prende una piega lontana dall’ambito giuridico, filosofico….
    Saluti a tutti.
    Stasera pregherò anche per eluana. Pregherò Dio nel silenzio, non saprei cosa chiedere ma lo farò nella certezza che un Dio come il nostro è li accanto ad Eluana, al suo papà e forse anche un pò a noi.
    Notte a tutti.

    29 Settembre, 2008 - 21:51
  29. Giovanni Mandis

    Buonanotte a te

    29 Settembre, 2008 - 21:54
  30. Clodine

    Mandis, sulla libertà dell’uomo neppure l’altissimo interviene.

    Mai Dio ha invaso la libertà dell’uomo che è stato creato libero,non un’automa … Infatti è Cristo l’unico sovrano, dici bene Mandis, non la medicina e gli accanimenti terapeutici. Quelle sono le vere diavolerie: tenere sospese nel limbo dell’esistenze persone che probabilmente sarebbero decedute da anni a che pro fammi capire?
    Fino a prova contraria né io, né tu Mandis,né il più grande luminare della medicina può farsi interprete della volontà di Dio. Nessuno sa cosa Dio voglia da Eluana,o da altre persone nelle stesse condizioni; chi può dire cosa l’Onnipotente aveva in serbo per lei nel mondo degli spiriti incorporei? E se Dio non la volesse in questo mondo ? Con quale ardire vi mettete al posto di Dio?

    29 Settembre, 2008 - 21:59
  31. Giovanni Mandis

    Clodine davvero mi sembra di parlare con una persona che non dico sia atea, ma che proprio non abbia mai sentito parlare di Cristo e della Chiesa.
    La Chiesa da sempre ha espresso la strada da seguire, che è la strada indicata da Cristo. tu qui parli come un qualunque ateo-agnostico-razionalista secondo i quali la Chiesa non ha voce in capitolo sulle vicende umane. e ovviamente nemmeno Dio, dal momento che non esiste o se esiste noi non ne sappiamo nulla (e la Chiesa è solo una istituzione umana che nulla ha a che fare con Dio e vuole solo rovinare la vita agli essere umani).

    p.s. se Dio non la volesse in questo mondo sarebbe già morta.

    29 Settembre, 2008 - 22:12
  32. Jaacob

    Addio rispetto e discrezione. Perché Dio dovrebbe pensarla come gli uomini. Giustamente, come dice Clodine, non conosciamo la volontà di Dio (che è padre) e questo dovrebbe portarci appunto al massimo rispetto e alla massima discrezione.

    29 Settembre, 2008 - 22:15
  33. Giovanni Mandis

    appunto dico io, da come ne parlate sembra che Dio la voglia morta. invece è viva

    29 Settembre, 2008 - 22:27
  34. raffaele.savigni

    Apprezzo la lettera del card. Tettamanzi.
    Clodine, nella prospettiva cristiana l’uomo non è “padrone” del proprio corpo (altrimenti sarebbe lecito, oltre all’eutanasia, anche il suicidio e l’aborto). Dice san Paolo in 1 Corinzi 6,19-20: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi e che avete da Dio e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo”. La vita è un bene indisponibile: altrimenti finiremo tutti col pensare che un malato incurabile è inutile, è un peso per la società, e lui stesso chiederà sempre più spesso di morire non perché lo desideri veramente nel profondo, ma perché si sentirà non accolto.Rispetto la sofferenza del padre di Eluana, ma considero assai pericolose e devastanti le conseguenze di una eventuale legalizzazione dell’interruzione della nutrizione e idratazione di un malato grave. Si può legittimamente rinunciare (col testamento biologico) a particolari terapie, ad interventi medico-chirurgici che prolungherebbero inutilmente una vita destinata comunque a spegnersi, ma non mi sembra lwecito togliere ad una persona il cibo e l’acqua. Condivido le posizioni del card. Bagnasco e della Binetti, non gli estremismi di Ferrara o della Scaraffia, né la posizione a mio avviso pericolosa dell’on. Marino.

    29 Settembre, 2008 - 22:29
  35. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog a Jaacob! Rientro quasi a mezzanotte da una cena di saluto offerta dal vescovo Giuseppe Betori ai vaticanisti (sta lasciando Roma per Firenze) e ringrazio tutti gli intervenuti nella discussione. Domani leggerò.

    29 Settembre, 2008 - 22:50
  36. mattlar

    @ Giovanni Mandis, che ha scritto: “L’uomo non può essere strumento di morte per conto di Dio, Clodine! per conto del Maligno sì, ma per conto di Dio no”.

    Vorrei ricordare che la Chiesa cattolica ammette che vi siano casi estremi in cui l’uomo possa/debba essere strumento di morte. Precisamente in fatto di colpa sociale, la morte del reo è ammessa, come extrema ratio, ma è pur ammessa. Lungi da me ogni desiderio di far propaganda all’apertura verso scelte mortifere, probabilmente seguendo un percorso analogico, si potrebbe arrivare ad ammettere che anche in fatto di malattia del corpo un’extrema ratio possa essere quella che il padre di Eluana chiede per sua figlia.

    CCC 2266 Corrisponde ad un’esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell’uomo e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima autorità pubblica ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto. La pena ha innanzi tutto lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena poi, oltre che a difendere l’ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla correzione del colpevole.

    2267 L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani.

    29 Settembre, 2008 - 23:11
  37. roberto 55

    Benvenuto anche da parte mia a Jacob.
    Il mio pensiero risiede tutto nelle parole di Luigi e di Raffaele Savigni: alla “Lettera ai Corinzi”, citata da Raffaele, aggiungerei, poi, anche le mirabili, soffertissime pagine della “Humanae vitae” di Papa Paolo VI.
    Clodine, per una volta dissento da te.
    Giovanni, perdonami l’osservazione: non voglio insegnare nulla a nessuno e men che meno a te (non ne sarei neppure capace) ma credo che il tema, così drammatico e doloroso, aperto stasera con tanta toccante passione da Luigi, imporrebbe, anche nella discussione tra di noi, un approccio ed un tono diverso, più – permettimi – delicato e profondamente compartecipe della tragedia che da anni sta vivendo Beppino Englaro e del sacrificio impiegato, in tutti questi anni, dal personale laico e religioso della Clinica “Talamoni” di Lecco (parlo di Suor Albina, di Suor Rosangela, e di tanti altri operatori) che ogni giorno dedica i propri sforzi alla vita di Eluana (perchè Eluana vive).

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    29 Settembre, 2008 - 23:19
  38. Giovanni Mandis

    Mattlar hai perfettamente ragione, ma sono due casi molto diversi.
    La pena di morte è l’eccezione a quanto da me scritto.
    Eluana, a differenza di un reo meritevole di pena di morte, non è colpevole di nulla sicchè non merita la pena di morte.

    29 Settembre, 2008 - 23:23
  39. Clodine

    Da donna di fede interrogo Dio e non trovo risposte all’uomo! Circa la lettera ai Corinzi cui fa riferimento il prof Savigni, quella, nello specifico è rivolta a ciascun uomo o donna di FEDE: non si decide di essere consacrati a Dio come se fosse un’opzione fra le tante, di fatto apparteniamo a Dio come un Suo diritto inalienabile in virtù di quel “Voi siete stati comprati a prezzo” (1 Corinzi 7:23). Era il linguaggio usato nel mercato degli schiavi: gli schiavi potevano passare da un padrone all’altro tant’è che fra gli Israeliti poteva essere possibile vendere sé stessi come schiavi per debiti, ma solo fino al tempo del Giubileo o fino a quando un parente del suo stesso sangue lo riscattava (Cfr. Levitico 25::47-50)
    Similmente noi tutti siamo stati riscattati dal nostro “parente” Cristo sia dalla servitù al peccato, che dalla colpa e dalla condanna. Quando ci riscatta, “ci compra” e dice: “Sarete solo Miei, di nessun altro” perché “, sapete perché ? Perché ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere” Tito 2:14).
    Quando vedo che sulla questione della povera Eluana e della sua famiglia coloro che siedono sugli alti scanni ritengono di avere la VERITA’ in tasca, inorridisco.
    Ogni persona ha il sacrosanto diritto all’AUTODETERMINAZIONE delle proprie scelte, senza interferenze, Il catechismo della Chiesa cattolica dell’allora cardinal Ratzinger dice che: «L’interruzione di procedure mediche dolorose, pericolose, straordinarie, o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti può essere legittima”.
    E dunque, perché in questo come in quello di Welby [due storie completamente diverse, ma accomunate da una “macchina” che aiuta la vita: un respiratore automatico per Welby, un sondino per alimentazione ad Eluana] e di altri poveri cristi tenuti in vita artificiosamentei non si fa NIENTE, anzi, a quanto pare si alza il ditino e si declama solo ciò che non va fatto.
    Ma io rovescio la domanda e chiedo: che cosa va fatto? La so la risposta: niente. Niente: era una precisa corrente di pensiero, tempo fa, anche nelle caverne. Dunque, riprendendo la I ai Corinzi sopra menzionata c’è da chiedersi se veramente abbiamo capito a chi veramente apparteniamo, se a Dio o alla gaia scienza.

    In questo caso mi sembra di dire senza ombra di dubbio: sia fatta la volontà degli uomini e della chiesa.

    Amen

    30 Settembre, 2008 - 7:09
  40. mattlar

    @mandis
    (con il beneficio di un commento a caldo e poco meditato)
    Certamente si tratta in un caso di colpa in un altro di mancanza di colpa. Tuttavia, in entrambi i casi vi è l’impossibilità – con tutte le misure umane – di rimediare a un male (nel corpo sociale, il primo; nel corpo fisico, il secondo) che non appare tornare indietro…

    30 Settembre, 2008 - 7:24
  41. Benvenuto a Jacob, anche da mi,
    sapendo che per un Jacob che entra,
    sono moltissimi i lettori di questo blog di Luigi

    @ Clodine
    come è accaduto a me ti sei lasciata prendere dal vortice di una discussione che mirava soltanto a distruggere le tue espressioni, che credo vengano da riflessioni sulla esperienza di vita.

    Ho apprezzato molto la tua riflessione,
    ma mi amareggia che le discussioni avvengano sulla pelle di una famiglia che deve prendere le proprie responsabilità secondo coscienza,
    e non secondo imposizioni dei mass-media, o della società manipolata, o di una qualsiasi Organizzazione civile o religiosa che sia e tanto meno dallo Stato.

    Quello che è terribile,
    è che dei cristiani, in nome di principi non si sa legati a cosa,
    principi troppo spesso slegati dalla realtà e dalla vita delle persone,
    possano imporre alla coscienza di altri o di una intera famiglia che cosa fare.

    Se proprio si vuole essere cristiani, occorre pregare il Padre che si faccia la “Sua volontà” e occorre la più grande discrezione verso le persone sofferenti, come lo sono i familiari di Eluana e la stessa.

    I Cristiani, sono chiamati a testimoniare la propria fede nella concretezza della propria vita, non a fare a chiacchiere i giustizieri aprioristici, non a fare a chiacchiere i tuttologi e a prendere il posto dei diretti responsabili che sono i familiari di Eluana e i medici.

    30 Settembre, 2008 - 9:14
  42. Giovanni Mandis

    Clodine, tu mi pare che non hai capito che Eluana non è attaccata a nessuna macchina a differenza di Welby. un sondino non è una macchina. ragionando allo stesso modo potremmo dire che un poppante è legato alla “macchina” biberon, o che il seno di una madre che allatta è una “macchina”. il che è assurdo. il sacrosanto diritto di cui parli è pura fantasia atea-agnostica-razionalista-acristiana.

    30 Settembre, 2008 - 10:18
  43. Clodine

    Ho capito perfettamente mandis: sia l’aria (sondino respiratorio) che il cibo (sondino gastrico) sono necessari alla vita. Per cui: che vi sia impedimento nel respirare, o nel potersi nutrire la cosa è assolutamente identica cambia solo la modalità. Poi consentimi Mandis, con quale criterio paragoni il neonato dipendente dal seno materno, ad una povera creatura nata e cresciuta in libertà ora inerte la quale, alla luce di questi ineludibili eventi, non è più padrona neppure dei sui 21 grammi di anima, le viene somministrato, fagocitato meccanicamente del cibo come si da il concime ad una pianta…dimmi, ti senti cristiano tu approvando questo obrobrio?

    Chi è tra noi due colui assolutamente privo di misericordia dimmi, e chi tra noi due l’agnostico razionalista acristiano Mandis, in coscienza…

    30 Settembre, 2008 - 12:37
  44. Mi spiace, ma i risultati di certi ragionamenti sarebbero tragici.

    30 Settembre, 2008 - 13:55
  45. fabrizio

    Clodine, il tuo interlocutore in questa discussione non è tanto Giovanni (Mandis) quanto piuttosto Giovanni Paolo II, di cui Giovanni (Mandis) sta solo riassumendo il pensiero in materia.
    Quindi la tua domanda “Ti senti cristiano tu…?” andrebbe idealmente rivolta al buon Wojtyla.

    Questo è forse il suo intervento più esplicito in materia:
    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/2004/march/documents/hf_jp-ii_spe_20040320_congress-fiamc_it.html

    30 Settembre, 2008 - 14:46
  46. targum55

    Dal testo proposto:
    “In particolare, vorrei sottolineare come la somministrazione di acqua e cibo, anche quando avvenisse per vie artificiali, rappresenti sempre un mezzo naturale di conservazione della vita, non un atto medico. Il suo uso pertanto sarà da considerarsi, in linea di principio, ordinario e proporzionato, e come tale moralmente obbligatorio, nella misura in cui e fino a quando esso dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che nella fattispecie consiste nel procurare nutrimento al paziente e lenimento delle sofferenze”.

    30 Settembre, 2008 - 15:17
  47. Clodine

    Fabrizio, conosco perfettamente il pensiero di Giovanni Paolo II in materia, l’ho analizzato, tranquillo. Targum55 te ne ha evidenziati i particolari salienti ma che, purtroppo, vengono ignorati.
    Mi conforta sapere che E..E. non soffre direttamente per il suo stato -come testimonia un medico che la ebbe in cura il quale aggiounge :” è certo che la sua condizione rientra fra quelle che oggi il senso comune ritiene “prive di dignità”: di lei rimane un corpo privo della capacità di provare qualsiasi esperienza, con un sondino inserito nel naso e un catetere nella vescica, le feci vengono raccolte in una sacca; totalmente dipendente dalle cure che gli vengono fornite dal personale di assistenza. La sua condizione è penosa, soprattutto per i suoi genitori, e che hanno ormai perduto da tempo la speranza di un risveglio e ancor più che hanno perso una figlia ma non possono elaborarne compiutamente il lutto” . Lo stesso Giovanni Paolo II del resto ha rifiutato l’accanimento…per cui…

    30 Settembre, 2008 - 15:41
  48. Luigi Accattoli

    Da Marco Sostegni ricevo questo messaggio:
    Signor Accattoli che belle persone che ha tra i suoi lettori.Complimenti. Marco Sostegni

    30 Settembre, 2008 - 15:51
  49. “hanno perso una figlia ma non possono elaborarne compiutamente il lutto”

    30 Settembre, 2008 - 15:53
  50. fabrizio

    Clodine, mi spiego meglio.
    A me sembra che spesso in questo pianerottolo si scarichino su Giovanni (Mandis) le proprie perplessità sul Magistero, tanto Giovanni è considerato un tridentino antimodernista e quindi è facile dargli addosso.

    Non capisco il tuo riferimento al passo segnalato da Targum55, perchè i “particolari salienti che purtroppo vengono ignorati” vanno esattamente nella direzione indicata da Giovanni (Mandis) e Gonzalo.
    Cosa sia accanimento terapeutico e cosa non lo sia nel Magistero è chiaro.
    Poi si può essere d’accordo o meno (non entro neanche in materia) ma non lo si può forzare a proprio sostegno.

    Mi associo anch’io all’abbraccio di tutti voi alla famiglia di Eluana, e all’auspicio di una sempre maggiore delicatezza nel parlarne.

    30 Settembre, 2008 - 16:11
  51. Clodine

    Non mi permetterei di dare addosso a Giovanni; tutti sul pianerottolo apparteniamo a Cristo e siamo inseriti nel tessuto della chiesa. Ciascuno tuttavia vive la propria appartenenza compatibilmente con la propria maturazione umana e spirituale. Grazie a Dio ci sono anche pareri differenti, e si discute come nelle migliori famiglie, se così non fosse non ci sarebbe confronto, né crescita, e forse si rischierebbe una pericolosa stagnazione. Poi non è affatto vero che sono in contrasto con Mandis, non del tutto e non sempre!
    Riguardo al contesto del post cosa dice il documento circa lo stato vegetativo permanente ? Non dice per caso che “il suo uso pertanto sarà da considerarsi, in linea di principio, ordinario e proporzionato, e come tale moralmente obbligatorio, NELLA MISURA IN CUI E FINO A QUANDO ESSO DIMOSTRA DI RAGGIUNGERE LA SUA FINALITA'”?

    Ora, nella fattispecie di E.E stiamo parlando di ben 16 anni ….nei quali si è studiato il problema ed è stato appurato essere “irreversibile”. Non credi fabrizio che spetti al padre che l’ha generata, e alla madre che l’ha partorita e cresciuta il diritto di dire la loro e di essere ascoltati? O no!? Non meritano neppure il rispetto ? Dimmelo tu ..

    30 Settembre, 2008 - 18:49
  52. raffaele.savigni

    A Mattlar: le posizioni più recenti del magistero hanno superato quell’affermazione del Catechismo. Oggi la Chiesa è contraria alla pena di morte: l’ha detto in occasione della campagna all’ONU contro la pena di morte; l’ha ribadito in questi giorni un alto prelato.
    Osservo poi che interrompere cure mediche non è affatto uguale ad interrompere l’alimentazione (che nel caso di persone non autosufficienti è una “cura”, ma non propriamente “medica”). Mi sembra giusto rispettare la natura, evitando di infliggere al malato terminale terapie inutili, ma senza rinunciare ad alimentarlo.Non dimentichiamo il giuramento di Ippocrate!

    30 Settembre, 2008 - 21:21
  53. fabrizio

    Clodine, mi rendo conto che può essere molto arido discutere di Magistero in una situazione come questa, ma isoliamoci dal contesto: la frase “nella misura in cui e fino a quando esso dimostra di raggiungere la sua finalità” è completata da “che nella fattispecie consiste nel procurare nutrimento al paziente”.
    Non viene indicato un limite temporale. Tutto il testo di Giovanni Paolo II è chiarissimo.
    Il documento della CDF dell’anno scorso fa una sintesi ancora più ampia del Magistero in materia.

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20070801_nota-commento_it.html

    In sostanza, Clodine, la lettura che fai tu di quel discorso del papa non è corretta.

    Poi si può pure essere d’accordo o meno con una posizione così precisa, ma questo è un altro discorso nel quale non voglio entrare per manifesta incompetenza.

    30 Settembre, 2008 - 21:43
  54. Giovanni Mandis

    Savigni il Magistero non è mai superato.

    30 Settembre, 2008 - 22:33
  55. principessa

    Mandis!, ma non sei d’accordo neppure quando uno ti da’ ragione?

    30 Settembre, 2008 - 22:52
  56. raffaele.savigni

    Mandis, il Magistero non comprende soltanto definizioni dogmatiche infallibili, ma anche insegnamenti che possono essere perfezionati: nel corso della storia la Chiesa prende coscienza di aspetti e valori in precedenza rimasti nell’ombra (come il valore della libertà e l’esigenza dio lottare contro la schiavitù, la tortura, la pena di morte). Il messaggio cristiano si incarna nella storia, non è al di fuori di essa.

    1 Ottobre, 2008 - 19:19

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