“Essere alla Corte di un Grande Re fa sempre piacere. Io considero il Presidente del Consiglio un Grande Re. Ho conosciuto persone importanti, Capi di Stato, ho conosciuto da Papi a Cardinali, ma la generosità di Berlusconi, come sa farti ridere, le barzellette, non esiste persona al mondo che sappia farlo come lui”: Lele Mora a Simona Ventura nell’intervista di ieri a Web Tv. Bello l’accostamento delle parole.
Lele Mora a Simona Ventura su Ruby e il Grande Re
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Ridere …
Si ride e si sghignazza di tutto.
Si ride come iene.
Si ride per ferire.
Si ride per bestemmiare e si bestemmia per ridere.
Si ride nelle sit-coms per far ridere l’audience.
Si ride per irridere.
Si ride per essere al centro dell’attenzione.
Peccato che
ci si sia dimenticati che esiste il sorridere
e che un sorriso vale come mille risate,
perché un sorriso rimane come segno scolpito nell’anima.
mentre gli echi delle risate si spengono rapidamente lasciando solo il vuoto.
Dovremmo imparare dai bambini a sorridere
e regalare a nostra volta un sorriso a qualcuno.
Il mondo è assetato di sorrisi.
E nel sorriso si attenua il dolore, l’ansia.
Spegniamo le risate sonore
e
accendiamo sorrisi silenziosi!
Un po’ inquietante l’accenno a papi e cardinali.
Inquietante, davvero, Leonardo.
Spero solo che fosse una “sparata” da sbruffoni.
Veramente, è inquietante che personaggi del genere ( con tutto il rispetto per le persone, sia chiaro) contino qualcosa nel panorama italiano. Se ciò è vero allora, sebbene a malincuore, bisogna dar ragione al premier quando afferma che lui rappresenta benissimo la società italiana o – come dicevo qualche tempo fa – ogni popolo ha il leader che si merita. Berlusconi ha avuto il grande merito di saper cavalcare il “sentire” degli italiani e, che ci piaccia o meno, lo ha fatto benissimo.Dovrebbe rendersi conto, però, che esiste una linea sottilissima tra consenso e disgusto e che lui è proprio lì lì con il piedino per oltrepassarla.
Un’altra cosa che poi mi indispettisce e mi rattrista è la totale assenza di dignità di queste donne o ragazze che si accompagnano al premier e ai suoi amici, nel senso che, non solo fai qualcosa di trasgressivo sapendo di farlo ma ne ricevi dei benefici economici e poi dopo qualche tempo ne parli pure!! come a dire “vediamo se ci guadagno qualche altra cosa!”. Ridurre se stessi a merce di scambio non è colpa di chi ne approfitta.
Sono sicurissima che arriveranno gli strali di qualcuno che imputerà al signor Berlusconi e alle sue televisioni tutto il malcostume e la sozzeria che ci circonda, eppure, mi sentirei di dire che, FORSE, il signor Berlusconi e le sue televisioni non hanno fatto altro che cavalcare la cosidetta “pancia” del Paese: infatti non mi consta che il signor Berlusconi o chi per lui vada a tirare per i capelli la gente. E allora ritorniamo sempre al discorso di qualche tempo fa che è il cervello di ognuno che deve funzionare, specie nelle scelte importanti che riguardano la propria vita e il futuro dei propri figli.
Infine, per chiudere,che il premier sia generoso, disponibile, caritatevole e quant’altro, è una gran bella cosa, ma se questo aspetto della sua personalità fosse tenuto riservato, oltre ad essere più meritorio, sarebbe anche più apprezzato.
Io invece ho letto la bella intervista a un certo Accattoli nel volume “Credo la Chiesa”, edito dalla AVE in concomitanza con la Settimana Sociale di Reggio Calabria.
Egli ha parlato del senso della ricerca dei “fatti di Vangelo”, quasi un estremo mandato conferitogli dal morente vescovo Tonino Bello.
E poi della sua famiglia contadina, della giovinezza fucina e un pò impaziente, dei papa che ha conosciuto (su ciascuno da definizioni molto semplici e insieme profonde e azzeccate), dell’impegno ecclesiale oggi.
Lo so, forse dovrei preferire le interviste a Lele Mora, ma…
vuoi mettere una bella risata? Sistema tutte cose…
“Hubo una vez un gran rey que tenía muchas tierras, un castillo y también un amor…”
(Quanto ai cardinali, dopo il Poupard@Briatore+Gregoraci, non mi meraviglio più di nulla -a livello gossipurpurato, ché a livello di, diciamo, protonotari apostolici de numero la misura era già colma da tempo…:)
Buona sera a tutti.
Concordo (quasi) pienamente con quanto scrive Principessa.
Il quasi che mi distanzia è questo: se è vero che il cervello deve funzionare -specialmente innanzi alla tv- a volte bisogna anche dargliene occasione.
Come si dice: Da sapienti occasionem et addetur ei sapientia…
Invece, è stata data solo occasione agli stolti di crescere in stoltezza (e magari pure a qualche “saggio”)…
Il mezzo è neutro, dipende l’uso (leggi “lo scopo a cui si vuole giungere”) che se ne fa.
E dai risultati sembra che lo scopo sia stato raggiunto.
Cmq il discorso è troppo complesso… , la soluzione però è a portata di mano, anzi, di dito… basta premere il tasto “Off”.
Vedi, caro Ubi, non è che il cervello debba funzionare “solo” davanti alla tv.Anzi! oserei dire che proprio la tv non la si sarebbe dovuta accendere negli ultimi anni! E non mi si venga a dire che è impossibile, perchè, come ebbi già modo di dire qualche anno fa, c’è stato un tempo (all’inizio delle tv commerciali) in cui a casa nostra non avevamo addirittura la tv,perchè quella mente illuminata di mio padre non sopportava di vedersi portar via i tempi della lettura di un libro o di un gioco insieme o della sacrosanta cena. E anche quando la tv fece la sua ricomparsa nel salotto, i programmi erano selezionati. Il tasto “Off” si sarebbe dovuto premere già da parecchio, ma bisogna anche riconoscere alla tv il grande merito di aver unito e alfabetizzato molto del Paese. Hai ragione , il discorso è complesso, ma è tempo di iniziare a farlo, per riportare alla sanità mentale tutti coloro che ormai si cibano di spazzatura mediale quotidiana credendo che sia ambrosia. Ricordiamoci, per esempio, che la gioventù di oggi saranno i medici che ci cureranno quando saremo vecchi…..bella prospettiva!!!
O tempora, o Mora!
[Appena letta:
“Mi stanno intercettando. È sicuro perché, mentre mia madre mi dava la ricetta dei cannoli, ho sentito una voce che diceva: Quanto zucchero?”
(Teresa Mannino, di Zelig) ]
Buona serata.
“…di Cesena e tutt’altro che di basso livello”.
(Certo che, questa dei massaggi giapponesi usati come paravento dalle mezzane cinesi è proprio carina…- tipo il localino sushi gestito da cinesi ma con nome di nota città giapponese, che ho vicino a casa..)
[Scherzi a parte ; Li Han, povera crista.. :
http://www.altarimini.it/Cesena_prostituzione_in_centro_massaggi_29982.php ]
A rivederci.
“Sono sicurissima che arriveranno gli strali di qualcuno che imputerà al signor Berlusconi e alle sue televisioni tutto il malcostume e la sozzeria che ci circonda, eppure…”
C’è anche questo , a mio avviso -fra alcuni non trascurabili- , di ‘eppure’..:
http://www.tv.mediaset.it/canale5/frontiere_dello_spirito/
“In onda, con la formula attuale da 21 anni esordì, in una diversa veste, nel 1984 con don Claudio Sorgi, che lo condusse fino al 1988.
Vuoi vedere tutte le puntate intere? Clicca qui.
Dal 1988 ad oggi è curato e condotto da monsignor Gianfranco Ravasi…”
Si Principessa, infatti dicevo che il mezzo è neutro e dipende l’uso che se ne fa. Se ben usata può cambiare il mondo. Pubblicità “progresso” però, nulla.
La cultura è relegata in orari da nottambuli, vedi “Tv7” o “Speciale Tg1” e altri senza stare a fare l’elenco. Il resto è “spazzatura” indifferenziata. C’è poco da gestire. O la spegni, o ti organizzi.
Nel nostro caso ad esempio, con figli di 14, 10 e 5 anni facciamo così: una scorta di Dvd per bambini ampia, una playstation 1e 2, Xbox, NintendoWii, Nintendo Ds, Psp. e i giochi sono selezionati da me. Ci costa una cifra è vero, ma ha dato e da buoni risultati. La Tv la usano solo come monitor. Perchè abbiamo la possibilità -è giusto dirlo- di offrirgli altre occasioni di svago.
E poi letture, tanti libri selezionati per la loro età. La collana del “Battello a vapore” oramai la sto leggendo anch’io (per non parlare del fatto che l’anno scorso per fare spazio ai loro libri in un attimo di follia ho dato via tutta la mia “libreria”, e non mi sono ancora ripreso…).
E pure questo “costa” su una famiglia mono-reddito. E’ sicuramente però il miglior investimento che si possa fare.
Dare l’occasione di crescere nel sapere è una occasione che non si può mancare, costi quel che costi.
Con l’occasione per augurare a tutti una buona notte, volevo dire questo: il più piccolo che ha appena compiuto i 5 anni e va all’Asilo, a tavola a volte si mette a “leggere” l’etichetta della bottiglia del suo succo preferito.
Per me e mia moglie è una piccola soddisfazione, che ci fa piacere raccontare…
Ubi mi sono goduto i tuoi interni con famiglia! Grazie.
Scusate la franchezza, ma DI QUEL CHE PENSANO LELE MORA E LA VENTURA ME NE FREGO!
Per fortuna ci sono cose più serie in questo mondo.
Chissà i cardinali come se la spassano con Lele, Papi e Costantino.
Poi tutti a confessarsi!!!
Ego peccavi contra sextum, pulchra puella me tentavit. Misericordiam Dei imploro!
Non sarebbe meglio, scusate, discutere – per quel che può valere una nostra discussione in questo “pianerottolo”: ma sarà sempre meglio che parlare di Lele Mora, non trovate ? – della sempre più difficile sorte dei nostri fratelli di fede in Cristo in Iraq e negli altri paesi del Medio Oriente ?
Non sarebbe meglio ?
Buona notte a tutti.
Roberto 55
Chissà poi se pensano, Raffaele Savigni. Invece potrebbe essere una cosa seria lavorare un po’ su quello che dicono, sulle parole che usano, per esempio su “l’accostamento delle parole” abituale in un Lele Mora qualsiasi: “essere alla Corte di un Grande Re”, “la generosità”, “sa farti ridere”.
Del ridere, intanto, o del saper far ridere, io ho grande considerazione.
A saper davvero ridere, e a farti ridere con loro, non ci sono che i santi. E solo loro stanno alla “Corte del Gran Re”, e da lì riverberano su di noi, sul mondo, “la generosità”. Ora c’è da disperarsi a pensare come sia morto, nella routine dell’uso, il significato delle parole, come queste abbiano perso splendore, o come noi ci accostiamo ad esse senza più alcun timore reverenziale. O come, più gravemente, si faccia ormai un uso totalmente empio delle parole, una caricatura. Credo che questa sia proprio una delle “cose più serie” su cui riflettere, “in questo mondo”.
Buon giorno.
Approposito di lettura Papi re e riflessioni…
in parecchie camere da bagno, al tubo che esce dalla vaschetta di scarico in alto per poi entrare nel muro, alcuni hanno appeso una di quelle ceramiche decorate con la seguente scritta: “Saranno grandi i papi, saran potenti i re, ma quando qui si siedono son tutti come me”.
Induce a severa riflessione, dopo il divertimento iniziale.
Il tutto detto col massimo e dovuto rispetto.
La rivista americana Forbes, in verità conosciuta più per le sue classifiche annuali che per altro, colloca Benedetto XVI al quinto posto fra i potenti, molto più in alto del nostro presidente, relegato al quattordicesimo posto, poverino. Non entro neppure nel merito della questione, mi limito ad osservare che la percezione del capo della Chiesa come uomo di potere è molto diffusa e viene sicuramente rafforzata da queste classifiche più o meno attendibili. Fossi cattolico, la considererei un’offesa grave. E però, mi porrei il problema.
Esistono molti tipi e forme di potere, non solo quello politico o economico o militare. Per la verità non mi sembra proprio che Benedetto XVI abbia un grande “potere”, concretamente inteso, neppure sulla stessa Chiesa, con buona pace del munus petrino che ormai da molti si tende a considerare – e a far considerare – come una forma decorativa del servizio del Papa, sul tipo di quello esercitato dal Patriarca di Costantinopoli.
Mi sembra, caro Leopoldo, un risultato comunque lusinghiero per Benedetto: vuol dire che, nonostante le critiche preconcette e “a prescindere” di taluni ambienti che contano, le sue parole gentili e controcorrente colgono nel segno ed hanno un “potere” sulle coscienze, quanto meno le interrogano.
Alla fine – ed in termini generali – il potere non è il male, lo diventa se è fine a sè stesso, feticcio cui sacrificare (ognuno può facilmente capire…) ed è un problema (con le debite proporzioni) di tutti, mio come tuo, caro Leopoldo, di Bill Gates, di Obama e del Papa: ma non esiste un servizio senza un potere.
Condivido pienamente Gerry.
Aggiungo che il problema sono “i poteri senza servizio”.
Poscritto
Preso dalla foga del commentare, avevo dimenticato di chiedere:
Chi sono Lele Mora e Simona Ventura ?
Io lo ignoro…
Chi sono Lele Mora e Simona Ventura ?
Il nuovo centro commerciale a Roma, il Porta di Roma aperto nemmeno due anni fa, nel corso del 2009 ha registrato la frequenza di 17,5 milioni di persone.
Gli spot pubblicitari che passano nelle reti nazionali italiane, Mediase-Rai e la 7 sono giornalmente 6 volte tutti quelli che passano in tutte le TV europee.
Per vendere tutta questa monnezza, forse bisogna produrre tanta e tanta merda, come si augura ai teatranti nel giorno della prima.
Prendo diligentemente nota, giacché ci tiene che lo sappiamo, del fatto che l’umiltà ignora chi siano Lele Mora e Simona Ventura. Ammiro, come richiesto, la sua dotta ignoranza.
Quando Humilitas ha rivelato di non sapere chi è Lele Mora, veramente anch’io mi sono inquietato. Così, in un momento di sosta, sono corso su Wikip.
E qui mi sono stupito: ma come si fa a fare tanti miliardi di evasione come “talent-scout”? Cioè, da dove vengono a Mora tanti soldi? Si tratta di compensi datigli dai talenti che via via lui scopre? E anche dalle escort? E, ad esempio, potrei fare il talent-scout anch’io, o bisogna per forza conoscere Capi di Stato, altre a Papi? Qualcuno può illuminare?
Giosal, anche tu?
Quella domanda nasconde un’ironia molto più sottile e tagliente di un bisturi da cardiochirurgo, specie se letta alla luce delle loro affermazioni, dei miei interventi precedenti e ancor più alla luce del personaggio che incarno e del messaggio che cerco di veicolare…
E quasi quasi mi rallegro che non sia capita, perchè la botta data è pesante.
Guarda », mi disse, « le feroci Erine.
Quest’è Megera dal sinistro canto;
Quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifón è nel mezzo » e tacque a tanto.
…
Volgiti ‘n dietro e tien lo viso chiuso;
ché se ‘l Gorgón si mostra e tu ‘l vedessi,
nulla sarebbe di tornar mai suso
…
O voi ch’avete li ‘intelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde
sotto il velame de li versi strani.
http://www.youtube.com/watch?v=2EYQg-YgzfY&feature=related
Però, quando ho visto al cinema ‘Videocracy’, ed ho potuto ascoltare (e vedere ‘in azione’ costui anfitrioneggiando nell’ambito del suo talent-scouting alla sua villa) , ho pensato che, uno così, altro che amico degli amici della defilippi!
(Scusate la caduta di gusto…)
Ieri ho rivisto dopo anni “Toto, Peppino e la malafemmina”.
Totò, dopo aver gozzovigliato con Peppino assieme a cinque ballerine d’avanspettacolo in un ristorante di lusso, arriva a casa in stato ‘comatoso’ . Alla sorella che li rimprovera, mentre sono stesi a letto, dopo brevi e maldestri tentativi di giustificarsi, Totò afferma:
“..Siamo uomini. E…ho detto tutto!”
(L’avesse usata il premier, anzichè… – O forse l’aveva già usata?)
Curioso che, facendo zapping svogliatamente su Sky Cinema, e non trovando nulla di realmente interessante, sia incappato nella famosa scena culto della lettera, e ciò mi ha convinto a non zappare più fra i canali, e godermi il film sino alla fine.
Tale notissima ma sempre megaesilarante, la dedico ex aequo a Principessa e a Fiorenza (e a Ubi, che ancora ringrazio per il ‘coro dei pompieri’ con Bud Spencer: grazie a tale video, ho scherzato e riso un minuto con due amici musicanti con cui ho cantato occasionalmente Palestrina in concerto sere fa : già tanto in questa valle di lacrime.. Lallallala lalallala -bbbbbrrrBBbrrr- lalallalla lallallalla…:) :
« Signorina
veniamo noi con questa mia addirvi una parola che scusate se sono poche ma sette cento mila lire; noi ci fanno specie che questanno c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete.: questa moneta servono a che voi vi con l’insalata consolate dai dispiacere che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo [la scatola con i soldi] perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo.;.;
Salutandovi indistintamente i fratelli Caponi (che siamo noi) » :
Sempre per quella “serendipity” che tanto Fiorenza conosce 🙂 , trovo ‘per puro caso’ un’intervista del ’63 a Totò, realizzata da Oriana Fallaci per l’Europeo, ove il Principe afferma (e qui, a mio avviso siamo meravigliosamente ‘on topic’…;) :
“Signorina mia, sono altezza imperiale, son principe e anche molte altre cose: conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, ufficiale della Corona d’Italia, cavaliere della Gran Croce dell’Ordine di Sant’Agata e San Marino, marchese di Tertiveri, questo però non lo uso. (Con lo stesso tono di voce) Dick, il mio cane lupo, era invece barone. Peppe, il mio cane attuale, è visconte. Visconte di Lavandù. Gennaro, il mio pappagallo, è cavaliere. Li ho investiti io. Caligola non fece senatore il suo cavallo?”
Bello l’accostamento delle parole. 🙂
( http://www.oriana-fallaci.com/tot/intervista.html )
(Fallaci, De Curtis. Quarantasette anni dopo: Ventura, Mora.)
U.h.: “il più piccolo che ha appena compiuto i 5 anni e va all’Asilo, a tavola a volte si mette a “leggere” l’etichetta della bottiglia del suo succo preferito.”
Oddio! Magari non a cinque anni, ma un pò dopo, ero troppo incuriosito da “acido ortofosforico” sull’etichetta dell’aranciata… 😀
[Nota explicativa : la citazione “Hubo una vez un gran rey que tenía muchas tierras, un castillo y también un amor…” era da una traccia dell’album ‘Hello Nasty’ dei rappers newyorkesi Beastie Boys, dove, campionata da una canzone di una band cilena anni ’70, introduce la loro song Remote Control :
http://www.youtube.com/watch?v=seXByP_JrhQ ]
WP : “Los Ángeles Negros (English translation: The Black Angels) was a Chilean music band that recorded primarily during the mid and late 1970s. Formed in 1967, the band released several albums after coming together through a local radio competition.
Their music was a blend of Latin Bolero and 1970s psychedelic funk.
The group had a number of hits in Latin America in the 1970s, such as “Y Volveré,” “Pasión y Vida,” and “Mi Niña”.[1]
The Beastie Boys sampled their song “El Rey Y yo” on the album Hello Nasty… ”
E, con grande mia sopresa (ma con YouTubve non mi sorprendeo -quasi-più di niente..) , ecco musica e lyrics de ‘Gli angeli neri’ .
http://www.youtube.com/watch?v=I8BJde0Rrn8
Il cui testo è :
“Hubo una vez un gran rey
que tenía muchas tierras
un castillo y también un amor
pero los caprichos del amor
con el tiempo sin castillo
y sin tierras lo dejó
Hoy….. el rey no puede ser felíz
porque no tiene ni castillo ni amor
hoy….. el rey no puede ser felíz
porque no tiene ya su amor
Yo contigo fuí feliz
mi amor y mi dinero te di
y hoy pobre y solo lloro por ti…
Hoy….. el rey no puede ser felíz
porque no tiene castillo ni amor
hoy….. el rey no puede ser felíz
porque no tiene ya su amor”
Che pertinenza..
[E questo grazie ad un prodigioso quanto ossessivo sito :
http://www.eeggs.com/items/1704.html
“Hard boiled and chocolate filled don’t have to be the only Easter eggs you see today. Check out the tasty little treasures buried in software and media you can discover without the grass stains.”
Ho scoperto solo stasera cosa sia, in gergo attualissimo del mondo media-informa-tico, un “easter egg”. Comunque, è messaggio e/o elemento più o meno nascosto, in (…troppo complicato 🙂
WP: “Un Easter egg (in italiano, letteralmente, uovo di Pasqua) è un contenuto, di solito di natura faceta o bizzarra, e certamente innocuo, che i progettisti o gli sviluppatori di un prodotto, specialmente software, nascondono nel prodotto stesso (come un uovo di Pasqua nascosto in giardino, secondo la tradizione anglosassone). Questo contenuto si classifica come Easter egg se è qualcosa di completamente estraneo alle normali funzioni del software in questione, e al tempo stesso non causa nessun particolare danno (quindi si escludono contenuti nascosti di natura ben diversa come virus, trojan, spyware e via dicendo). Un esempio celebre sono i frammenti di videogiochi attivabili con determinate pressioni di tasti in molte versioni di Microsoft Excel o altri prodotti Office.
Dove si trovano
La maggior parte degli Easter egg si trovano nascosti in prodotti software. Molto spesso l’Easter egg svolge il ruolo di una sorta di firma che il programmatore integra nel prodotto che ha realizzato. Oggi, il termine Easter egg ha assunto un significato più esteso; viene considerato tale qualunque elemento nascosto in un prodotto e accessibile solo attraverso una serie di passaggi (click, pressione di tasti, ecc.). Non di rado, perciò, si sente parlare di Easter egg anche nell’ambito dei CD musicali (ad esempio, come traccia nascosta) o nei DVD (contenuti accessibili solo premendo alcuni tasti del telecomando o attivando aree del menu non segnalate).” ]
Buona notte.
E, ricordate:
“Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.
Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.
Quid sum miser tunc dicturus?
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?”
“Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.
Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.
Quid sum miser tunc dicturus?
quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?”
Per tutti, nessuno escluso.
[E’ il video di una Messa ‘tridentina’ di requiem celebrata in Polonia, non so dove e quando, ma di recente, ove viene adottato il Requiem di Mozart per il proprium, con una orchestra e coro giovanili..
O dniu j?ku, o dniu szlochu,
Kiedy z popielnego prochu
Cz?owiek winny na s?d stanie.
Oszcz?d? go, o dobry Bo?e,
Jezu nasz i w zgonu porze
Daj mu wieczne spoczywanie. Amen.
Quanto compreso fra i minuti 3:15 e 4:50 lo dedico in particolar modo a Fiorenza.
Si commuoverà di certo e penserà al Gran Re di Lassù, e dimenticherà Mora & Co(mpagni di ‘regali’ merende) . ]
Dove sono, Ubi, gli intelletti sani?
«Quella domanda nasconde un’ironia molto più sottile e tagliente di un bisturi da cardiochirurgo, specie se letta alla luce delle loro affermazioni, dei miei interventi precedenti e ancor più alla luce del personaggio che incarno e del messaggio che cerco di veicolare».
Ci vuole dunque un’esegesi molto raffinata: l’umiltà, a forza di umiliarsi, si crede Dante Alighieri. Eterogenesi dei fini?
Hahaha Leonardo.
Datti un’occhiatina…
A forza di interventi, spesso OT, sulla Giustizia, immagino tu ti creda Berlusconi (e non ci vuole manco una esegesi raffinata per capirlo)…
Omogeneità dei fini?
Cmq certo che lo rappresenti bene però…
Sorvolo sulle traduzioni…
Santità, i miei umilissimi saluti.
Da un cittadino su un blog serissimo, dopo aver osservato che l’altro (il Grande Re, ndr) governa con i soldi degli italiani: “Vadi (Lui, ndr) a farsi massaggiare con l’altro a proprie spese!”