E’ successo ieri a Catanzaro: lei ha 74 anni e chiama il pronto soccorso vedendo lui – 80 anni – che cade a terra. Poi va a sedersi accanto all’uomo della sua vita. I soccorritori trovano lei morta e lui in coma. Parabola di una gara per partire insieme. Qui puoi leggere la storia che mi è stata segnalata dal collega Andrea Gualtieri.
Lei chiama l’ambulanza per lui ma parte per prima
8 Comments
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Parabole di sposi che partono insieme ne avevo messe qui:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=8005
e qui: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=4845
Spiegazione ai visitatori distratti. I due link del commento precedente rimandano a due dei dodici testi leggibili nel capitolo
9. La voce dello sposo e la voce della sposa: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=2110
della pagina Cerco fatti di Vangelo:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=12
elencata sotto la mia foto.
Seconda spiegazione ai visitatori distratti: se vi fermate sulle ciarle del blog perdete il meglio di quanto qui viene offerto, che è nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto. Chi si ferma alla foto è un pirla.
Allora io sarei una pirla [o un pirla? ehmm dubbio amletico]…
Comunque, raccolgo il messaggio, che ho letto con attenzione, e l’ ho gustato come si gusta il profumo delle zagare: dolce e amaro al contempo!
Amaro,perché si avverte fortemente il dramma della perdita che arriva come una mannaia ad amputare una parte del proprio corpo fisico: un braccio, una gamba così, a crudo. E’ il dolore insopportabile, che può arrivare improvviso come un lampo, oppure covare dentro, lentamente, inesorabilmente, fino ad intaccare ogni particella del proprio essere; e allora si , si vive lo stesso, si respira, si ama , ma per Grazia, per uno speciale dono di Dio.
Credo ci sia un aspetto religioso, metafisico, che lega le anime affini, amanti, un sorta di vincolo. E’ lo stesso mistero dell’Unione mistica che intercorre tra il Capo e il Corpo, CRisto e la Chiesa, lo sposo e la sposa senza ruga e senza macchia, sempre bella e giovane, ardente di passione per il Suo Sposo, metafora dell’umano amore così ben descritto nella Scrittura.
Un filo rosso che lega la vita e la morte, l’amore e il dolore, quasi ci fosse un grande reticolo di vincoli, dei lacci energetici che risiedono nei corpi e dai corpi procedono. Vincoli che vanno oltre il legame tout court, una forza che inchioda, stritola in maniera tanto esclusiva, che la sensibilità per le altre cose si allenta, si sgretola, sparisce, svanisce, assieme all’amato il desiderio della vita.
http://qohelet.altervista.org/pagine/Dormi.htm
Fai una cosa Luigi, chiudi il blog e mantieni la rubrica con i tuoi scritti e con gli scritti da te riportati. Altrimenti, lascia che ognuno scelga liberamente di leggere ciò che più gli aggrada. Tutto più semplice, no?
Ma come ti permetti…!
Nessuno è obbligato a dare il proprio contributo, esimio Leopoldo. Se non vuoi leggere, il mare è talmente grande che puoi navigare e perderti tra i flutti, liberamente e placidamente.
Gli argomenti proposti da Luigi, per quanto mi riguarda, li seguo, li medito, anche quelli all’apparenza semplici, mi interrogano e mi costringono a guardare dentro di me , cosa non sempre scontata…per questo, ben volentieri, quando il tempo lo consente provo, seppur goffamente, ad esprimermi…e tu /lei, come meglio crede, non hai nessun diritto di dire a Luigi “chiudi il blog”.