Visitatori belli, sto leggendo “Le carte romane” di Enrico Bartoletti per scriverne sulla rivista “Il Regno” e chiedo aiuto a chi le ha lette, o ha comunque un suggerimento per me. Nel primo commento l’indicazione esatta del grosso volume e qualche link d’orientamento.
Leggo “Le carte romane” di Bartoletti e chiedo aiuto
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Enrico Bartoletti, In nomine Domini. Le carte romane (1972-1976).
Introduzione di Massimo Faggioli. A cura di Marcello Brunini, pp. 482, € 32,00.
https://www.dehoniane.it/9788810440087-in-nomine-domini-le-carte-romane-1972-1976
Di Bartoletti sempre la EDB aveva già pubblicato nel 2013 In spe fortitudo. Diario spirituale (1933-1975). Introduzione di Agostino Giovagnoli. A cura di Marcello Brunini, pp. 208, euro 18.50
https://www.dehoniane.it/9788810440070-in-spe-fortitudo-diario-spirituale-1933-1975
Qui trovi una mia segnalazione del “Diario spirituale”:
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1519
Grande il Cardinale Bartoletti! grazie Accattoli per avermelo fatto riscoprire questo lungimirante, intelligente e profondamente intuitivo Pastore della Chiesa che già negli anni precedenti il Concilio, e siamo nel 59, aveva individuato nell’incapacità dell’episcopato italiano di prendere precise posizioni in campo disciplinare e dottrinale, il ventre molle di tutto il relativismo morale, spirituale, dottrinale che percorreva la Chiesa pre conciliare ma che, di fatto, non solo non mutò a fronte dell’avvenuto “Concilio Ecumenico Vaticano Secondo”, ma se possibile, lo acuì, tanto che il piano inclinato si fece addirittura più tragico e le conseguenze, drammatiche, a tutt’oggi sotto i nostri occhi che nascondere non si possono!
Domande:
Questo profeta, è stato ascoltato veramente o alla fine della fiera relegato tra quelli cosiddetti “di sventura”? Altra domanda: se a quella sollecitazione insistentemente chiesta ai vescovi, di fare, cioè, sintesi sull’«attitudine dell’intelletto umano nel raggiungimento della verità, sia in materia di morale sia in materia teologica» fosse stata eseguita sotto il patrocinio dello Spirito Santo e con coscienza,come auspicava il nostro, presa in seria considerazione e posta all’ordine del giorno. Non sarebbero stati evitati tanti errori postumi e magari quel travaglio -sfociato nel secolarismo e laicizzazione della vita pubblica e privata fagocitato dal tanto desiderato “aggiornamento”- se frenato da autentica vocazione così come auspicato nel documento dell’allora “Fede oggi”, incentrato su tutt’altre dinamiche, molto più verticali rispetto all’orizzontalità del massaggio che passò all’indomani (si fa per dire) del CVII, la storia della Chiesa, dell’Italia e della società e del mondo, non avrebbe forse subito una brusca e decisa conversione?
Inoltre, penso che molto sarebbe cambiato e, suppongo, che se aderì al Concilio con l’entusiasmo sperando che le cose potessero volgere al meglio, alla fine ne uscì amareggiato. E’ vero che si fece promotore di una identità ecclesiale che avrebbe dovuto incidere dottrinalmente sull’evangelizzazione e l’autentico insegnamento della Chiesa. Ma aggiunse che sarebbe stato efficace (solo “SE”) ” solo sè, ci saranno uomini illuminati e vivificati da questa fede”. Trovo in quel “se” (particella pronominale dubitativa) la vera vena profetica in quanto solo sé ci fossero stati uomini illuminati Dio non sarebbe stato assente ” dalla ‘città’ che l’uomo si va costruendo».. Questo disse nell’aprile 1971 ai vescovi italiani che approvarono la quarta stesura, opera di Bartoletti, del documento pastorale dell’episcopato ” Vivere la fede oggi”. Una linea guida tracciata e riproposta al Sinodo dei Vescovi 5 mesi dopo.
Ora, mi domando: quanto di quel tracciato è stato veramente accolto, quante di quelle denunce sul lassismo liturgico, morale, sociale, sono state prese in seria considerazione. Ma soprattutto quanto di vero e libero c’è nei Sinodi, oggi, quanto di quella struttura gerarchica che Bartoletti andava ribadendo come essenziale nella Chiesa che mai – egli affermava- sarà democratica esiste: cosa nascondono i Sinodi, qual’è il ruolo del Pontefice veramente, cosa ci viene nascosto? E i vescovi hanno paura di far sapere come la pensano, e quali sono le politiche che mettono in campo e che in modo implicito coinvolgono,soprattutto in negativo, il Popolo di Dio rispetto anche a certe decisioni Politiche? Queste domande Bartoletti se le pose nel suo rapporto Stato- Chiesa. Cosa sappiamo, noi, oggi, e quali trame e inganni nascondono i Sinodi?