S’ode a destra un lamento diffuso:
– Ci hanno incastrato il Milanese, il Papa e i Tarantini, questi magistrati!
A sinistra risponde un lamento:
. A noi va peggio, ci hanno violato persino i Penati…
Lamento trasversale sulla magistratura
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Penati: nella religione romana erano le divinità della famiglia, custodi della tradizione e della pietas. Antenati.
OT
Ciao Luigi, volevo ringraziarti per avermi dato l’opportunità – con il post del 3 settembre – di conoscere Antonio Thellung attraverso il suo libro “Accanto al malato…fino alla fine” … Libro che sto divorando tra un pugno allo stomaco, un pianto, una preghiera e un rimgraziamento.
Ho acquistato anche “Il Vangelo secondo mio nonno”…
Proprio un bel tipo questo Antonio 😉
Plpl8 grazie, anche a nome di Antonio. Il volume ACCANTO AL MALATO mi è caro da gran tempo, come l’Antonio in persona… Chi volesse farsene un’idea può andare nella pagina PREFAZIONI E CAPITOLI elencata sotto la mia foto, scendere al 18° titolo e – lì cliccando – dare un’occhiata alla copertina e magari leggere la mia prefazione a quel volumetto pubblicato da Ancora nel 1998. Chi avesse a noia questo percorso promozionale – tipo le uscite dai bar dell’autostrada con un percorso obbligato tra ceste di salumi e di orsacchiotti – può cliccare qui e arrivare subito alla meta: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?page_id=945.
Ringraziamo insieme lo Spirito Santo. Da parte mia ho semplicemente tentato di raccontare le toccanti esperienze che mi ha dato la grazia di vivere, compresi i pugni nello stomaco, i pianti, le preghiere e i ringraziamenti. Sovente il ricordo delle esperienze vissute mi riempie di meraviglia e di stupore.
Quanto all’essere un bel tipo, l’Antonio Thellung, non c’è dubbio. Chi è o capiti a Roma se ne potrà fare presto un’idea visiva con la mostra I MIEI PRIMI 80 ANNI che aprirà il 6 ottobre a San Salvatore in Lauro e lì resterà fino al 21 ottobre. Perchè oltre che scrittore Antonio è anche dipintore e sculptore ed ha molte altre “virtù”, come dicevano gli antichi.
“Ho cercato disperatamente
cosa ho trovato? Niente.
E tuttavia quel niente è la speranza
che senza scoraggiarsi, avanza”.
…Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un “sottile silenzio, un nulla (hebel)”.
Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: “Che fai qui, Elia?”
(1Re 19,12b-13)
La poesia di Antonio Thellung mi ha immediatamente riportato al cammino di Elia verso il monte di Dio, e alla traduzione corretta di quel “vento leggero” che tanto mi affascina…
Se l’argomento dev’essere la giustizia, dobbiamo ricordare ciò il Testo recita e il comando era:
“‘Non dovete fare ingiustizia in giudizio. Non devi trattare il misero con parzialità, e non devi preferire la persona del grande. Devi giudicare il tuo compagno con giustizia. ,Dovete giudicare con giustizia fra un uomo e il suo fratello o il suo residente forestiero. Non dovete essere parziali nel giudizio .” (Levitico 19.15; Deut.1.16-17)
Poi volgiamo lo sguardo alla Sacra Rota e cerchiamo di vedere se la norma è stata rispettata.
Troppi casi strani, quindi direi di No!
“il vescovo di Limerick Donald Brendan Murray, ritenuto tra coloro che di fatto coprirono i casi di pedofilia quando era vescovo ausiliare presso la diocesi di Dublino, si è dimesso. Proprio ieri Thomas Naughton, un altro sacerdote colpevole di violenze e spostato da Wicklow a Dublino dai suoi superiori, è stato arrestato.”
Troppi casi … decisamente No !
O.T
E’ morto Giancarlo Zizola non ci posso credere! Mi piaceva così tanto….credo sia una grande perdita per il giornalismo….Era un Vaticanista in gamba, uno dei migliori, secondo me! Mi dispiace moltissimo!
Mi associo al cordoglio per la dipartita di Giancarlo Zizola.
Anch’io mi sento addolorato per la perdita dell’amico Giancarlo Zizola. Tra l’altro, personalmente, ricordo con gratitudine la sua appassionata presentazione del mio libro Elogio del dissenso al Centro Russia Ecumenica in Roma il 28 maggio 2007.
Beve riflessione sulle diverse mentalità, di qua e di là dell’Atlantico.
Di quà si fanno una serie di elogi e complimenti, si mettono in risalto gli aspetti positivi del carattere, si mostra rispetto, si ricordano le abilità della professione, l’esperienza del defunto.
Ma lo fanno anche di là, dirà qualcuno, infatti non si parla mai male di chi è morto, se ne parla sempre bene. Allora qual’è la differenza ? La differenza è che mentre di quà si parla bene SOLO dopo la morte, mai quando si è in vita, perché prevalgono altri pensieri più cattolici, di là lo si fa sempre anche quando si è ancora vivi perché prevale la volontà di competere e di dimostrarsi più bravi più capaci più volenterosi più meritevoli, specialmente se si è giovani per superare nella carriera chi è più vecchio ed esperto senza troppi fronzoli.
Così di là chi supera il maestro è definito abile, capace e meritevole, di quà è definito arrivista, irrispettoso e ribelle.
Zizola, quante cose avresti potuto scrivere ed hai preferito tacere ! E’ stata colpa della mentalità.