Inaspettata sensazione leggendo lo Strumento di lavoro del Sinodo dell’Amazzonia pubblicato il 17 giugno (cf. Regno-doc. 15,2019, 449ss): che si parlasse di noi. Di noi cristiani europei sperduti nel gorgo secolare come quei nostri fratelli in quello vegetale. Chissà che da una Chiesa nascente – mi dicevo – possa venire un aiuto a una Chiesa che sente gli anni. Racconto questa mia lettura selvaggia partendo da quattro brani dello Strumento: quello che propone l’ordinazione di anziani sposati «preferibilmente indigeni», l’altro che tratta dei ministeri da affidare alle donne, uno sulla vita consacrata «inter-congregazionale», uno che vuole assemblee di tutti i battezzati. – E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato dalla rivista “Il Regno” con il quale invito i visitatori a seguire il Sinodo che parte domenica.