Nella quiete agostana ho ripreso lo Strumento di lavoro per il Sinodo dell’Amazzonia [che si farà in ottobre] pubblicato il 17 giugno. Oggi e nei prossimi giorni proporrò la lettura di alcune sue parti cercando in esse elementi di interesse per noi: concetto che esprimo con il motto di mia creazione “L’Amazzonia siamo noi”. Chissà che da una Chiesa nascente possa venire un aiuto a una Chiesa che sente gli anni. Oggi tratterò dell’ordinazione di anziani sposati “preferibilmente indigeni”. Poi mi applicherò ai ministeri da affidare alle donne. Terza tappa sarà quella della “vita consacrata intercongregazionale”. E forse ne verranno altre strada facendo. Lo scopo è anche d’avere suggerimenti dai visitatori in vita di un articolo che ne vorrei cavare per “Il Regno”.
L’Amazzonia siamo noi 1: ordinazione di anziani sposati
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Due paragrafi. Dell’ordinazione di anziani sposati lo Strumento di lavoro tratta in due paragrafi: 126 e 127. Che qui riporto:
Paragrafo 126, capoverso c: “Le comunità hanno difficoltà a celebrare frequentemente l’Eucaristia per la mancanza di sacerdoti. “La Chiesa vive dell’Eucaristia” e l’Eucaristia edifica la Chiesa.[60] Per questo, invece di lasciare le comunità senza l’Eucaristia, si cambino i criteri di selezione e preparazione dei ministri autorizzati a celebrarla”.
Paragrafo 129, comma a, capoverso 2: “Affermando che il celibato è un dono per la Chiesa, si chiede che, per le zone più remote della regione, si studi la possibilità di ordinazione sacerdotale di anziani, preferibilmente indigeni, rispettati e accettati dalla loro comunità, sebbene possano avere già una famiglia costituita e stabile, al fine di assicurare i Sacramenti che accompagnano e sostengono la vita cristiana”.
In Italia domani. Perchè questa proposta sui ministri dell’Eucarestia ci riguarda? Perchè tra una generazione o due avremo anche in Italia scarsità di preti. E’ bene guardare avanti e tenere d’occhio quello che può venire a noi dalla fine del mondo. Ho fiducia che buone novità in materia di compiti e figure di Chiesa possano venire dal Sinodo dell’Amazzonia: quando si tratta di esplorare il nuovo, il terremo migliore è il meno coltivato e trincerato.
Vedi sopra. Qui un mio servizio nel blog sull’ordinazione di anziani sposati come fu trattata una volta da Francesco in dialogo con i giornalisti:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/ordinare-anziani-sposati-solo-per-celebrare-i-sacramenti/
Qui un precedente servizio del blog sul Sinodo dell’Amazzonia:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/amazzonia-indigeni-che-predicano-agli-indigeni/#comments
Rif. 18 agosto 17.51 – Autorità nella e della Chiesa
I paragrafi concernenti le questioni in oggetto sono il 126 e 129 (meno il 127). In generale: la Chiesa ha l’autorità di intervenire nelle materie di cui si parlerà al Sinodo sulla Amazzonia (“viri probati”, alcuni ministeri delle donne). Ha ragione Andrea Grillo a parlare di una certa rinuncia – negli anni addietro a Bergoglio – ad “esercitare l’autorità”: ovvero ribadire con autorità di non potere cambiare niente. Salvo permettere con autorità di tornare a ciò che era stato cambiato (vedi messa tridentina)
Credo che queste prospettive amazzoniche saranno il nostro domani. E penso che da parte della chiesa tradizionalista non lo si possa riconoscere nè accettare: un incubo mostruoso, tutto senza pizzi e merletti. Gerarchia casta potente ricca e non negoziabile, completamente ridimensionata. Troppo doloroso, per la loro concezione di chiesa ricca e influente. Per questo in fondo quella prospettiva di viri probati e auspicabilmente mulieres probatae è così acidamente e crudamente contestata e respinta. Non è che si tratta dello Spirito che, sommesso, accarrezza? E come mirabilmente dicono Amigoni e Grillo, altro non sarebbe che un ritorno. Un ritorno a qualcosa di tutto nuovo.
Silvio Lepora