Sono un mangiatore di meloni e di cocomeri: hanno colori, freschezza, costano poco. Puoi mangiarli tra gli amici o per la strada sgocciolandoti liberamente. Il momento magico è quello dell’acquisto, tra donne che li soppesano timorose e uomini che fingono di saperli scegliere. Specie il cocomero: ci battono una mano o le nocche, l’accostano all’orecchio, lo rigirano per valutare se ha preso il sole, osservano severi il picciolo.
La rossa stagione dei cocomeri
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“Il momento magico è quello dell’acquisto, tra donne che li soppesano timorose e uomini che fingono di saperli scegliere. Specie il cocomero: ci battono una mano o le nocche, l’accostano all’orecchio, lo rigirano per valutare se ha preso il sole…”
Così il nostro ospite ci fa sapere che per sapere se il cocomero o il melone è buono, bisogna assaggiare l’interno, perché non sempre quello che si vede fuori corrisponde a verità.
Non è che la questione ha a che fare con la “persona segreta del cuore “? E che le apparenza inganna ? così alla fine ciò che conta è l’interno ! che bella esperienza.
Grazie Luigi.
p.s.
dimenticavo , fra i molti , quelli gustosi e saporiti, alla fine sono pochi. Non tutti anche se molti. E vengono raccolti nella stagione stabilita perché se non si maturano non si può sapere quale è l’uno e quale l’altro.
“Felice è l’uomo che non ha camminato nel consiglio dei malvagi,
E non è stato nella via dei peccatori,
E non si è seduto nel posto degli schernitori.
Ma il suo diletto è nella legge di Jehovah
E lègge sottovoce nella sua legge giorno e notte.
E certamente diverrà come un albero piantato presso ruscelli d’acqua,
Che dà il suo proprio frutto nella sua stagione
E il cui fogliame non appassisce,
E ogni cosa che fa riuscirà.”
(Sal 1.1-4)
A proposito di stagioni e di raccolto.
Ecco, è torntato Gioab. A me fa piacere, anche se non stimo come utili le sue affermazioni, per ciò che mi riguarda, più di altre qua sopra. Tuttavia, caro Gioab, penso che forse faresti ancora in tempo ad imparare a gustare un cocomero senza rovinarne il sapore con i tuoi salmi. Così, mangiarlo e basta.
Già fiammeggia il cocomero. La sera / cade più densa ormai: Sandro Penna.
Lascio la luce bellissima del sole / e le stelle splendenti e il sembiante della luna / e i cocomeri maturi e le mele e le pere: Praxilla, poetessa greca del VII-VI secolo avanti Cristo
A me non fa piacere, Leopoldo.
Ecco, il libro dei Salmi: ecco come il tipo ci dimostra che il libro dei salmi puo’ diventare da libro di preghiera a manuale per terroristi. Con testa da cocomero.
Il melone io lo valuto dal profumo che sprigiona.
Diffidare dei meloni che non odorano
Io compro cocomeri e meloni da Aldo, fruttivendolo di Fondi con banco al mercato rionale della Garbatella, Roma.
Sono lui, la moglie, il figlio e un ragazzo birmano adottato, Ashu.
A parte Ashu, l’idioma è quello pontino stretto. Aldo chiama anche le signore ottantenni “ragazze”, e volenteroso dirige il traffico dei clienti: “Arràsh, arràsh…” (avanti, avanti!).
Mi trovo benissimo, frutta ottima, servizio premuroso, la signora è molto materna.
Stamattina mi diceva che si alzano tutti i giorni alle 3, caricano il furgone e partono per l’Urbe.
Mi chiedo quanti italiani, ancora in futuro, faranno una vita così.
Chi ci darà carne da mangiare? Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto gratuitamente, dei cetrioli, dei cocomeri, dei porri, delle cipolle e dell’aglio. Ora la nostra gola inaridisce; non c’è più nulla, i nostri occhi non vedono altro che questa manna: Numeri 11
Una fetta di cocomero.
Che mai sarà
una fetta di cocomero?
Forse soltanto
suggestione visiva
del rosso
picchiettato del nero
di semini diffusi
del verde
della dura scorza
del bianco
frammezzo il rosso e il verde!
Così pensavo.
Poi ho visto
una bimba
la luce dei suoi occhi
dinanzi ad una grossa
fetta di cocomero.
Così, con gioia vorace,
ella cantava
il suo inno al cocomero
mentre, via via, spariva
il rosso- fuoco
col nero dei semini
e il rosa
di strati sempre piu’ prossimi al bianco:
la bimba . col suo divorar gentile
onorava la Natura
grata a lei
per il nettare e la frescura
che le donava
Ed era come se un canto
accompagnasse
quel semplice rito.
Anche le cose semplici
una semplice fetta di cocomero
sono un dono grande
per una creatura semplice.
Sempre
la semplicità s’accompagna
alla grandezza dell’Anima.
poesia di mario Calzolaro.
un caro saluto a te caro Luigi, oggi ho mangiato proprio Cocomero….siciliano
gino gandolfo
Se in Sandro Penna (vedi commento mio delle 9,15) il cocomero fiammeggia di giorno, in Camillo Sbarbaro occhieggia nella notte: “Ha fatto la comparsa nel suburbio la rossa luna del cocomero” (Trucioli 1948).
Penna, Sbarbaro … “il signore sì che se ne intende!”
@ Mabuhay
“Ecco, il libro dei Salmi: ecco come il tipo ci dimostra che il libro dei salmi puo’ diventare da libro di preghiera a manuale per terroristi. Con testa da cocomero.”
Ecco l’insulto all’Autore dei Salmi. Come dire non sa neanche scrivere un libro e subito se lo fa scippare dalla testa di cocomero…..
“Cocomero” è dialettale per anguria. A Messina, se non sbaglio, lo chiamano zipàngolo. Chiedo aiuto ai dialettologi che frequentano questo affollato pianerottolo.
No, “anguria” è dialettale per “cocomero”.
Hai ragione.
Corriere dizionari li mette sullo stesso piano.
In Abruzzo, italianizzando la parola, si chiama “cetrone”.
Per fortuna dalle mie parti nessuno dice anguria, parola brutta e sbagliata, che solo laggiù al nord potevano escogitare. “Cocomero” risuona e rotondeggia, come è giusto. “Anguria”, nel suono, è cupamente ospedaliero: mette insieme l’angor del cardiologo e l’intera panoplia dell’urologo: anuria, stranguria e via (dolorosamente) mingendo (o non mingendo). Un disastro.
Le angurie mangiatevele voi alle feste padane (se si fanno ancora).
Per Leonardo il grammatico. “Cocomero, anguria. Questo cucurbitaceo, il cui nome linneano è Cucumis Anguria, i Toscani lo chiamano Cocomero, i Lombardi Anguria, così i primi lo denominano dal genere, i secondi dalla specie”: Giacinto Carena, Nuovo vocabolario italiano domestico, Milano 1869.
Per Marcello e il suo zipàngolo. “Anguria, termine regionale (Lombardia, Veneto, Emilia) invece di cocomero, il rosso e bel frutto della estate nostra. Cucurbita citrullus… A Napoli il cocomero è detto melone d’acqua (melon d’eau) e melone da pane, il popone. In Calabria zi pàrrucu (zio parroco), cioè rubicondo come il volto del parroco. Grazioso!”: Alfredo Panzini, Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni, Milano 1905
OT
Ricordiamoci oggi di Edth Stein che esattamente settanta anni or sonomoriva ad Auschwitz.
Una grandissima Santa. Una misteriosa storia di conversione e donazione totale di sé. Un capolavoro di Nostro Signore.
Quindi zipàngolo sarebbe “signor parroco”! Grazie mille gentile nostro ospite!
Solo un blog cattolico (o meglio”accattolico”) poteva risolvere il mio quesito.
Anche da noi si dice “anguria” e nessuno dice “cocomero”…
“Cugùmini” è il cetriolo, mentre in Sardo “anguria” si dice “sìndria” (dallo Spagnolo).
Il melone è “melòni”, ma la “l” è quasi una “b”…
Ricordo che a Leonardo piaceva il Sardo perché se non sbaglio fu un tempo in Ogliastra
PS: nel mio paese si produce una varietà di anguria detta appunto “anguria di Gonnosfanadiga” o “anguria di Sìbiri”…
http://www.videolina.it/view/servizi/17976.html
Premettendo che negli ultimi mesi non sono quasi mai intervenuto pur leggendovi, e mai io intervengo su temi politici…
a proposito di “rossi” co…(comeri? chissà…) volevo permettermi un OT.
Apprendo (tristemente) dal sito Rainews24 questa notizia:
“No a una patrimoniale
Non la propongono Amato e Bassanini, non la vuole buona parte del Pd, non la digerirebbe il PdL, non piace all’Udc: ecco perché l’idea di una patrimoniale non è mai neppure stata presa in considerazione dai tecnici del Governo Monti”
Focus on: “non la vuole buona parte del Pd”.
Leggo bene! ”
Ma a voi esperti chiedo: il Pd non è l’erede dei Ds, eredi del Pds, erede del Pci. Insomma non sono gli eredi del partito dei lavoratori?
Aaaaaahhhhhhhhh, mò capisco, sono pure loro del partito dei ricchi… (manca qualcosa?).
Te hai capito, si sono imborghesiti, e invece di pensare alla povera gente che a fine mese non ci arriva… pensano che i “problemi” siano altri, come il riconoscimento delle “unioni civili”…
ehhhh… il denaro provoca sempre vizi e vizietti…
INVOTABILI, almeno per me!!!
Ovviamente l’augurio che dalle urne esca un cocomero BIANCO !!!!!
Amaro e indigesto…
Ubi prova a vedere in dettaglio le proposte politiche come fossero fette di cocomero: non sono tutte uguali. Io per esempio condivido questa di Amato (dal momento che lo nomini): “Se un’ imposta sulla ricchezza una tantum può abbattere il nostro debito per qualche decina di punti e tranquillizzare i mercati, non possiamo sottrarci“.
In quella stessa intervista Amato diceva qualcos’altro sulle pensioni più alte, che anche condivido: “È assolutamente giusto che le pensioni più elevate – la mia compresa – paghino un contributo di solidarietà per evitare che paghino le pensioni più basse”.
Amato (ex socialista ora col Pd) è contrario! Inutile tirarlo in ballo…
Ps: Amato nel 1992 approvo il famoso decreto per il prelievo forzoso del 6 per mille dai conti correnti bancari… (con effetto retroattivo)…
Ora sembra sia CONTRARIO…
Ps Lo stesso Amato nell’anno 1992 varò una manovra finanziaria da 93.000 miliardi di lire… (speriamo non voglia ripetersi).
Ps2… Nel mio piccolo sto pagando una “patrimoniale”: il contratto della mia categoria è scaduto nel 2007 e da allpra mai rinnovato.
Nel contempo per il triennio 2011/13, sono bloccate le indennità per il passaggio alla qualifica superiore e gli assegni di funzione…
monetizzando… sono sui 230 Euro lordi mensili che moltiplicati per 36 mesi fanno…
Eppure il comparto assicura il pubblico servizio h24 per 365 gg all’anno (366 nei bisestili)…
Sono incazzato come una iena, ma non per i soldi, sono le disuguaglianze che mi fanno incazzare, oltre al fatto del mancato riconoscimento della specificità del lavoro e del servizio reso allo stato e al cittadino…
Cordiali saluti.
“anguria di Gonnosfanadiga”: il complemento di specificazione è talmente suggestivo e succulento da farmi trangugiare volentieri anche la molesta anguria. (Però era meglio se dicevate “cocomero di Gonnosfanadiga” … anche se forse, una volta finito di dirlo non ce n’era più).
Visto che “anguria” deriva in realtà dal plurale del greco tardo “angourion” (come ho appreso oggi), si potrebbe forse tentare di abbellirlo pluralizzandolo anche noi: “le anguria”, che fa molto D’Annunzio …
Quanto ad Amato, meglio lasciarlo perdere …
A proposito di cocomeri e politica, ricordo che alle elezioni per il sindaco di Roma del 1993 (le prime “dirette”), Rutelli -che poi vinse e che all’epoca era leader dei Verdi- era dai suoi avversari detto “cocomero”… verde fuori, ma rosso dentro! Gli elettori non premiarono gli autori di questa geniale metafora ortofrutticola, ma rendiamo onore allo humor.
In modo più estensivo io direi:
Quanto a PD, meglio lasciarlo perdere …
A Leonardo piace la patrimoniale?
Sic…!
Ma l’amabile Amato non era stato chiamato da Monti a far da consulente per cercare di risolvere tutti insieme( loro) questa maledetta crisi di cui non si riesce a vedere neppure l’inizio della fine?
Neanche lui è riuscito a far qualcosa, mi sembra.
Qualche mese fa ho seguito con molto interesse le sue lezioni di economia. Di una chiarezza impareggiabile.
Mi piacerebbe rivederle. Qualcuno potrebbe indicarmi dove mi sarebbe possibile?
Carissimo Ubi Humilitas,
la Patrimoniale alla fine dovrebbe entrare nel programma del Pd e del CentroSinistra, (sempre che non vinca Renzi le Primarie,) ma è un tema molto vasto…Devo studiarla un pò meglio, ma pare ci siano diversi tipi di Imposta Patrimoniale: (ordinaria, straordinaria, sul modello francese etc..etc…)
Alcuni però (compreso esponenti del Pd) stanno cercando di capire se è possibile evitare questa nuova imposta tramite la vendita di parte dei beni del Patrimonio Pubblico.
Ciao!!!
Ciao Marilisa,
prova a cercare su Youtube o su RaiScuola o RaiEducational, lì dovresti trovare le lezioni del Prof. Amato.
Ciao!
Sulla patrimoniale. In linea generale credo che sia ammissibile solo come imposta straordinaria, in base al principio che “salus rei publicae suprema lex”. Quando la barca affonda, si può fare di tutto pur di non farla affondare, compreso portare via ai cittadini il loro patrimonio (tutto o in parte, a seconda della necessità).
Come imposta ordinaria, invece, è un’aberrazione. Lo stato, infatti, esiste per il benessere dei cittadini, non viceversa: quando lo stato non si limita a prelevare una percentuale del reddito ma aggredisce il patrimonio del cittadino, nega la sua stessa ragion d’essere.
In Italia, per giunta, la patrimoniale ordinaria ce l’abbiamo già e nella forma più iniqua possibile, che è quella dell’IMU. Iniqua per due ragioni: perché non tiene conto della capacità contributiva del cittadino e perché colpisce solo un genere di patrimonio, quello immobiliare, per il semplice fatto che è l’unico che non scappa. Meno iniqua sarebbe una patrimoniale calcolata in base all’ISEE, se quest’ultimo non fosse così farlocco …
Più in generale, credo che un buon criterio sarebbe meno imposte e più tasse e ancor più forme di partecipazione diretta (magari in forma mutualistica) alle spese per gran parte dei servizi di cui i cittadini usufruiscono (con relativo maggiore controllo sulla loro gestione).
Ti ringrazio infinitamente, Fabricianus.
Buona giornata!
Da noi storpiamo il nome in “cocombero”. Inoltre da noi si dice da sempre che il cocomero ha molti usi: serve per mangiare, bere e … lavarsi. Il cocomero è tradizionale a Canoscio (santuario mariano delle mie parti) per la festa del 15 agosto. E’ anche un frutto adatto per la crisi: non ha bisogno di grandi cure e regala nutrimento e dolcezza. Spero che non mettano la patrimoniale sui cocomeri.
Mi viene in mente che il cocomero ha i colori della bandiera italiana: bianco, rosso e verde. Speriamo che salvi l’Italia.