Tra le meraviglie barocche della città di Noto, passate in rassegna a una a una sotto il fuoco del mezzogiorno, ho ascoltato un dialogo dolente tra una donna e un uomo con figlio all’incirca dodicenne, stanco di camminare. Lui che dice: “Dobbiamo ancora vedere questo e quello”. E lei in tono rattristato: “L’importante è vedere vedere vedere, non importa come”. Un’ora dopo ritrovo la mamma e il ragazzo, lei che piange mite e si asciuga la guancia con un fazzolettino di carta e il figlio alle prese con un grosso gelato. Immagino la protesta del ragazzo stanco di “vedere”, la donna che prende la sua difesa, l’inflessibile coatto del “vedere” e la momentanea frattura del trio visitante.
La malia di Noto e il pianto di una donna
6 Comments
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Bellissimo. Perfetto come un racconto di Tozzi. La malinconia ti prende alla gola, come solo la grande letteratura (e la vita, naturalmente) sa fare. Grazie.
P.S.: un particolare è rivelatore: non hai descritto i tre (scusa il tu, ma è l’entusiasmo), eppure io li ho visti.
Leonardo, tu “hai visto” i tre, nonostante l’assenza di descrizione esplicita: nella fattispecie io ho visto un marito/padre ossessivo, molto simile al mitico Furio di Verdone. (…Ma non ce lo vedi replicare a moglie & figlio, citando verbatim le motivazioni con cui l’Unesco ha inserito Noto nella “World Heritage list”…?
“Caara, ‘questo e quello’ non sono mica bruscolini, sai?
Infatti: sono un’eccezionale testimonianza dell’arte e dell’architettura del tardo Barocco; rappresentano il culmine e l’ultima fioritura del Barocco europeo. Inoltre, la qualità di questo patrimonio è risaltata anche dall’omogeneità, causata dalla contemporanea ricostruzione delle città;
Il tutto poi, in permanente rischio a causa dei terremoti!”
No, no, mi dispiace: mi pare che qui siamo ad un altro livello rispetto alla comicità di Verdone (per il quale, pure, ho molta simpatia). La «momentanea frattura» – come la chiama Luigi, sempre buono (la crudeltà gli manca), è una vera, piccola ferita della vita.
OK, un microtrauma intrafamiliare. (Su un altro livello, lo so… 😉
Leonardo grazie del tu e del resto. Alla pari con Syriacus. Luigi
[…Approposito di (volontarie) “non descrizioni” : interessante il giochetto che ogni tanto fa con i suoi lettori il prete blogger (inter alia) Don Zuhlsdorf : dà loro ‘in pasto’ una foto -spesso del Papa- e chiede loro una didascalia (“caption call”, scrive) . Sa un pò di “test di Rorschach”: i suggerimenti dei lettori per una possibile didascalia, sembrano fornire, simpaticamente, qualche informazione sulla loro personalità e cultura…:
http://wdtprs.com/blog/2007/08/caption-call-3/ ]