La libertà dei Papi da Pio a Benedetto a Francesco

66 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Dire sciocchezze. Maria Cristina Venturi: “Come disse credo LUIGI Accattoli in un suo incontro con Rusconi, questo papa vuole riformare anzitutto la figura del papa, vuole cambiare la percezione della figura papale, da ieratico punto fisso a grande leader popolare che rischia anche di parlare a braccio e magari anche di dire sciocchezze, pur di essere percepito “vicino”, “normale”, senza mantelline e scarpette rosse”. Non proprio così: vengo sostenendo sì che Francesco muta la figura del Papa, staccandola dal ritualismo sacrale degli ultimi tempi (circa due secoli), ma non per farne un “grande leader popolare” magari straparlante, bensì per il recupero di una vicinanza piena alla comune umanità, in modo da meglio riuscire a parlare a essa.

    19 Agosto, 2017 - 19:12
  2. Luigi Accattoli

    Prima di Trento. Leonardo Lugaresi 1: “Luigi scrive che «La sfera soggettiva, di libertà e di opinione personale dei Papi, era grande in passato”. Fatta in termini così vaghi, mi sembra che sia un’asserzione indimostrabile (e non smentibile), quasi priva di contenuto”. E’ vero, sono stato largo. Intendevo dire “prima di Trento” e infatti subito aggiungevo che “si è ristretta dopo Trento”. La libertà personale dei Papi nel Medioevo e nel Rinascimento era grande. Oggi fa impressione che il Papa si sposti dal Palazzo Apostolico al Santa Marta: allora capitava che stabilissero la loro residenza, secondo preferenza o necessità, per qualche anno o per tutto il Pontificato, a Viterbo, Anagni, Tuscolo, Segni, Orvieto, Velletri; ma anche più lontano: a Montecassino, a Perugia, a Napoli, a Salerno, a Canossa, a Verona, ad Avignone. Cambiavano di vesti a seconda della provenienza da un Ordine o da un altro, tenevano o tagliavano la barba, combattevano anche vestendo l’armatura per imprese che nulla avevano a che fare con la missione papale. Altrettanto facevano con il mecenatismo, anche totalmente profano. Pio II che scrive e pubblica da Papa opere letterarie lo possiamo paragonare a Leone XIII che compone poesie in latino e mai le pubblica e a Giovanni Paolo II che di nuovo scrive e pubblica poesie da Papa: il primo si sentiva libero, il secondo non lo era, il terzo recupera quella libertà. Più ampiamente sarebbe istruttiva la lettura dei “Commentarii” di Pio II come da lui furono composti nel 1462-63 e come vennero pubblicati nel 1584, cioè dopo Trento: purgati delle “licenze” che il Papa umanista si prendeva con totale naturalezza e che un secolo dopo erano divenute scandalose.

    19 Agosto, 2017 - 19:14
  3. Luigi Accattoli

    Quando nasca il Papato moderno. Leonardo Lugaresi 2: “Scrive Luigi: ‘E’ mia convinzione che con le due prigionie di Pio VI e Pio VII nasca il Papato moderno’; questo è interessante e meriterebbe che lui lo approfondisse. Io penso piuttosto che il ‘papato moderno’ nasca con Pio IX”. E’ una mia opinione. Per nascita del Papato moderno intendo l’affacciarsi ai Papi di questioni primarie che sono tutt’ora aperte: il rapporto con la modernità – per dire – e con i poteri mondani che più non tollerano il potere secolare dei Papi datano a mio parere dall’epoca napoleonica. Napoleone imprigiona i Papi perché decreta la fine del potere temporale e loro lo scomunicano. La questione si riproporrà con Papa Mastai ma si era affacciata mezzo secolo prima. Tuttavia non ho difficoltà a intendere che per altro verso si faccia data da Pio IX.

    19 Agosto, 2017 - 19:14
  4. Luigi Accattoli

    Clemente XIV a cavallo. Leonardo Lugaresi 3: “Non mi è chiaro in che senso la condizione dei Papi dopo Napoleone abbia «reso precaria» la dimensione soggettiva del papato”. Intendevo dire che l’esercizio delle libertà soggettive dei Papi si fa precario dopo Napoleone a motivo del conflitto con i poteri mondani, ormai dominante, che costringe la Chiesa a concentrarsi e farsi severa nella risposta agli assalti esterni. Le cronache delle due prigionie attestano la nascita di protocolli di difesa della figura papale dalle “offese” dei profani che, una volta adottati, più non verranno dismessi, anche passata la bufera. L’essere ammessi alla presenza del “santissimo”, ovvero della “santità di Nostro Signore”, come veniva chiamato il Papa, divenne impresa ardua, quale non era affatto nella Roma o nella Castel Gandolfo di Benedetto XIV o di Clemente XIV che muore nel 1774, l’ultimo dei Papi a cavalcare da cacciatore nella campagna romana.

    19 Agosto, 2017 - 19:15
  5. Luigi Accattoli

    Pastore angelico. Leonardo Lugaresi 4: “Anche sul fatto che la libertà personale dei Papi abbia «raggiunto il minimo storico con Pio XII» perché «mangiava da solo, quasi non usciva dall’appartamento, salutava i pellegrini italiani dicendo “la vostra bella patria”» ci sarebbe da discutere. È durante il suo pontificato, ad esempio, che si manifestano i segni di un “culto della personalità” che non aveva, allora, molti precedenti; aumenta di molto la copertura mediatica della persona del papa”. Io leggo lo straordinario culto della persona di Pio XII come la riprova del fissismo sacrale estremo a cui arriva, con lui, la figura papale. Le braccia aperte, gli occhi al cielo, la mano sempre benedicente. Il film “Il Pastore angelico” (1942) è il documento di quel fermo immagine angelicante.

    19 Agosto, 2017 - 19:15
  6. Luigi Accattoli

    Le tre libertà di Benedetto. Leonardo Lugaresi 5: Dissento completamente da Luigi quando scrive che «i passi più decisi nel recupero alla figura papale della sfera della soggettività sono arrivati con Benedetto e Francesco» sostenendo una continuità che gli pare dimostrata dalla «trilogia di Benedetto su Gesù [con la premessa ch’era la sua personale sintesi della lettura dei Vangeli e che ognuno era libero di “contraddirlo”]». Sono anche un po’ stupito del fatto che egli non veda come proprio quella premessa, salvaguardando la distinzione tra il papa e il dottore privato, testimoniasse quanto stava a cuore a Benedetto XVI la dimensione oggettiva del carisma petrino. Proverò a dire meglio. Tre sono a mio parere le libertà che Benedetto recupera alla figura papale: quella di parlare da privato su Gesù per tre volumi, come dicevo [e vi andrebbe annessa la libertà di pubblicare da Papa testi a dominante teologica personale [cosa che i Papi “tridentini” evitavano] e di avviare nel 2010 la pubblicazione della propria “Opera omnia” di teologo, con prefazioni aggiunte e correzioni apportate dopo l’elezione; quella del libro intervista a domande e risposte reali che nessun Papa aveva mai sperimentato [Paolo VI e Giovanni Paolo II avevano azzardato “conversazioni” e interviste scritte esponendosi molto di meno su questa frontiera comunicativa]; quella della rinuncia. Nessuna Papa aveva osato la rinuncia dopo il Medioevo e lui l’ha compiuta recuperando ai Vescovi di Roma una libertà personale che era nei canoni e nella storia ma non era più praticata. Poi è verissimo che Benedetto le nuove libertà le gestiva con sapienza. Ma prima le conquistava.

    19 Agosto, 2017 - 19:16
  7. Luigi Accattoli

    Che cosa vada tenuto fermo. Leonardo Lugaresi 6: Infine, Luigi scrive: «Se la prima urgenza fosse di tenere ferme le cose e di conservare il ricevuto, la libertà bergogliana sarebbe deleteria. Ma l’urgenza, secondo me, è invece quella di cambiare e di uscire dal ricevuto per parlare all’umanità di oggi». Non so a che cosa pensi quando parla di “tenere ferme le cose”, ma faccio sommessamente notare che, almeno a giudizio di san Paolo (che non era papa, ma di cristianesimo un po’ ne capiva), la prima urgenza era conservare il deposito della fede: «fidem servavi». Non intendo che i Papi oggi non debbano conservare il deposito della fede, ma che s’impone la necessità che guidino l’ecumene cattolica nell’uscita dal modello di Chiesa costituita del secondo millennio che va da Gregorio VII a Pio XII, che è stata gran cosa, ma che oggi è un impedimento per la comunicazione missionaria del Vangelo all’umanità reale che più non corrisponde a quella per la quale quel modello fu realizzato e progressivamente attuato. Il programma di quell’uscita è nella “Evangelii Gaudium”.

    19 Agosto, 2017 - 19:17
  8. Luigi Accattoli

    Burke non demorde. Andrea Salvi: “In una intervista del 14 agosto pubblicata sul settimanale cattolico americano “The Wanderer”, il cardinale Burke ribadisce la intenzione di non lasciare senza seguito la mancata risposta di papa Francesco ai dubia sulla Amoris Laetitia. Come pensi che evolvera’ la situazione?” Non credo che vi sarà una “correzione formale” del Papa come atto cardinalizio o episcopale, poniamo da parte di una ventina di cardinali o di un centinaio di vescovi. Credo che il dibattito sull’AL continuerà, magari per mezzo secolo: la ricezione di testi magisteriali che sciolgono questioni disputate dura sempre per decenni e anche secoli. Non ho dubbi che il cardinale Burke e gli altri dissenzienti continueranno a far sentire la loro voce. Spero che il Papa continui a dare elementi di risposta ai dubia, sulla linea di quelli che ha già dato: risposte del papa ai dubia, ovvero pezzi di risposta: la sua lettera ai vescovi della regione pastorale di Buenos Aires (5 settembre 2016), il discorso alla Comunità accademica dell’Istituto per la famiglia (27 ottobre 2016), la relazione del cardinale Vallini a conclusione del Convegno diocesano di Roma (19 settembre 2016), l’intervista del cardinale Schönborn a La Civiltà Cattolica (quaderno 3966, 7 luglio 2016), l’opuscolo del cardinale Coccopalmerio Il capitolo ottavo dell’esortazione “Amoris laetitia” (LEV febbraio 2017).

    19 Agosto, 2017 - 19:18
  9. maria cristina venturi

    Anche secondo il blogger Mundabor ( ferocemente antibergogliano) non ci sara’nessuna correzione formale perche’ Burke e’un PAPER TIGER, una tigre di carta.Ossia detto in italiano can che abbaia non morde.
    Pero’puo’ darsi che la correzione venga da dove meno
    la si aspetta…

    19 Agosto, 2017 - 19:38
  10. Giovanna Oldani

    Mi inserisco per la prima volta con un breve mio pensiero a riguardo.
    Non mi e’ stato facile capire l’atteggiamento di Benedetto prima e di Francesco poi.
    Davvero non semplice provare ad andare oltre i loro gesti, i loro pensieri, il loro modo di ricondurci sulla strada della fede, della speranza, dell’ affidarsi a Dio.
    Benedetto si e’ soffermato su questo ” nulla” che ci sta avvolgendo richiamando il ritorno alla fede biblica. Francesco, sostiene che ognuno di noi e’ in cammino per sconfiggere quella ” tristezza individualistica” di cui siamo viziati.
    Il filo conduttore e’ il medesimo : ritornare ad avere fede, alla preghiera personale e comunitaria.
    Questi due Papi hanno puntato tutto sulla forza della fede e come sia fondamentale perseverare in essa. Ognuno a modo proprio: con riserbo o con grande giovialita’; con o senza scarpe rosse; entrambi grandi comunicatori della forza del Signore. Sempre.

    19 Agosto, 2017 - 23:54
  11. Amigoni p. Luigi

    Per uscire dalle secche della rivalità tra il papa e i suoi due predecessori che manda in febbre gli schieramenti da stadio del blog, bene ha fatto Accattoli a prendere al largo il tema della personalità culturale del singolo papa e delle figure papali che realizzano le singole “età”. Le sintesi di lungo periodo o i ferma-immagini simbolici di alcuni tratti di storia sono affascinanti ma non sempre reggono la verifica puntuale di figure complesse e di momenti vivaci; e tuttavia ne abbiamo bisogno.
    Le vicissitudini dei papi prigionieri (Pio VI e VII), l’opposizione pontificia alla modernità, il dogma della infallibilità spesso spinto all’eccesso di applicazione, l’autoreclusione in Vaticano, per le brutte vicende risorgimentali italiane, di Pio IX e successori determinano il ripiegamento e la sacralizzazione del papa, capo riverito della Chiesa e di quel pezzo di mondo che vuol diventare Chiesa cattolica; mentre il resto è tenebra.
    Le cose stanno approssimativamente così fino a papa Giovanni, al suo concilio, alla sua “pace sulla terra”, che è bene di tutti. I movimenti –
    mi pare – si ampliano da allora. Papa Montini semplifica l’apparato liturgico e paralitugico che lo barda e inventa i viaggi ecumenici e missionari, consentiti dai tempi. Papa Wojtyla – il papa che scia, nuota, e va in ospedale – intuisce di avere compiti storici nel mandato affidatogli dal “Signore, redentore di ogni uomo”, e si presenta al primo appuntamento liturgico impugnando il pastorale come fosse un bastone di montagna e dribblando ogni cerimonialità per andare ad abbracciare affettuosamente tanti bambini e malati. Papa Ratzinger separa visibilmente la sua alta competenza teologica da quella di pastore universale (e la cosa non infastidisce nessuno), ma insieme mostra quanto, nel rapporto con il mondo ormai orizzonte normale del ministero petrino, la sua precomprensione intellettuale segni il suo lavoro di maestro e di guida della Chiesa. Fino al gesto – spregiudicato per “il settore devoto” della Chiesa – della rinuncia al “primato”.
    Con papa Francesco i modi di dire e di fare, non inventati al momento, ma aderenti alla sua storia familiare e di formazione spirituale, sono alcune delle espressioni del suo intendimento di obbedire al Vangelo, il Vangelo della gioia, ricchezza aperta a ogni persona indistintamente. Forse evidenziano anche il modo originale di vivere gesuitamente il “quarto voto”, di obbedienza al papa, voluto da sant’Ignazio per la maggiore propagazione della fede. E a gloria, maggiore, di Dio.

    20 Agosto, 2017 - 15:12
  12. Ringrazio Luigi per le risposte. Penso che quando parliamo di “dimensione oggettiva” e “dimensione soggettiva” del papato abbiamo in mente cose in larga parte diverse. Ho però trovato molto pertinente la sua osservazione sulla «nascita di protocolli di difesa della figura papale dalle “offese” dei profani che, una volta adottati, più non verranno dismessi, anche passata la bufera». Credo che qui abbia colto un punto cruciale, anche se forse su un piano un po’ diverso da quello che intende lui.
    Solo che a mio avviso la bufera non è affatto passata, ha solo cambiato apparenze. Oggi non si tratta più di imprigionare il papa o di buttarne il cadavere a Tevere – come i liberali (!) tentarono di fare nel 1881 con la salma di Pio IX, (almeno per ora, in futuro chissà) -, ma l’assedio, il condizionamento e la manipolazione mediatica a cui è sottoposto il papa sono spaventosi: i protocolli di difesa, pertanto, sarebbero più che mai necessari. Invece sono stati non modificati (come sarebbe stato anche giusto) bensì proprio smantellati. E le conseguenze si vedono.

    20 Agosto, 2017 - 16:36
  13. Victoria Boe

    Ogni tempo ha i suoi modi. Oggi è il tempo di evidenziare le immagini; lo si avverte da qualsiasi angolo si vada ad inquadrare il mondo.
    Il Papa attuale ha una visibilità straordinaria che si impone da sé, perché nuovi sono i suoi modi e nuove sembrano essere le sue parole che vanno al centro del Vangelo.
    E seppure i suoi predecessori facessero riferimento al Cristo del Vangelo, le loro parole, anche di alta teologia, non avevano la stessa risonanza mondiale, immediata, che hanno quelle semplici ma dirette, quindi più incisive, di papa Bergoglio; quelle che lui accompagna ai gesti della vita quotidiana che richiamano i gesti di una persona comune. Ma se compiuti da un pontefice, salgono di livello e destano scalpore, quindi sono, di per sé, più visibili.
    Vogliono essere dei paradigmi, quei gesti, per tutti noi cristiani, ma anche per tutti gli uomini della Terra di buona volontà.
    Francesco non usa parlare per sottintesi e non mostra reverenza per i potenti del mondo, in tutto uguali, per lui come per Gesù, alle persone comuni; solo molto più responsabili del bene comune in faccia alla gente comune, appunto; laddove essi credono di avere ogni potere sugli uomini che non hanno potere.
    Francesco glielo dice chiaramente, senza ovattare le parole.
    Ma la sua visibilità enorme è dovuta soprattutto alla comprensione che lui mostra di avere riguardo agli uomini semplici, di cui si sente fratello, alla pari con loro, anche se si trova ad essere la guida della Chiesa cattolica.
    Questa com-passione gli deriva da una lettura approfondita del Vangelo commisurata ad una esperienza di vita molto diversa da quella dei predecessori tutti.
    Gli insegnamenti di derivazione libresca non sono rimasti a sé stanti, ma hanno avuto l’integrazione fondamentale del vissuto degli uomini in carne ed ossa con cui Francesco è stato a contatto diretto, e di cui ha visto e compreso problemi, colpe e richieste di aiuto.
    Quegli uomini “nati per sbagliare, cadere, ricominciare”, come è scritto su quel muro fotografato da Luigi Accattoli.

    20 Agosto, 2017 - 18:10
  14. Victoria Boe

    Dimenticavo: il papato di Francesco, in base a quel che ho scritto precedentemente, ha dimensione soggettiva e oggettiva al tempo stesso.
    Le verità di derivazione evangelica sono oggettive in generale, ma sono soggettive nella misura in cui i modi per comunicarle hanno uno specifico personale per trasmetterle.

    20 Agosto, 2017 - 18:20
  15. maria cristina venturi

    A proposito di quello che dice Leonardo Lugaresi.
    I protocolli di difesa sono stati smantellati.
    Nella stolta presunzione che se il papa si presenta come “amico”del mondo ,il mondo sara’amico del papa.
    E’la solita stolta posizione di chi dice:io amo tutti quindi non ho alcun nemico.Essendo buono e pacifista ed ecumenista nessuno puo’essere mio nemico e saro’gradito a tutti.Tutti mi devono amare poiche’io amo tutti.
    La stupidita’ di questa posizione,che non e’solo quella del.papa verso il “mondo”, ma anche quella dell’Occidente verso gli islamici, salta subito agli occhi.

    20 Agosto, 2017 - 22:52
  16. williamcanciani

    Non credo che il papa ami il mondo (intendo mondo come “tutti gli uomini”) per esserne riamato. Piuttosto mi sembra un porsi dal punto di vista di Dio, preoccupandosi più di “tutti gli uomini” che della “nostra” chiesa. Non ha tanta importanza essere gradito, ma è giusto mostrare che si è animati da un sentimento positivo, di accoglienza, di affetto, di stima umana (nel senso di alta valutazione di ogni peccatore, in quanto uomo).
    Certo ci si potrebbe rassegnare a essere un piccolo gruppo di fedelissimi stretto attorno al verace insegnamento di Cristo e percentualmente declinante, ma noi si sarebbe una grossa setta. In fondo, come cattolici, “tradizionalisti” o “progressisti” che siamo, sentiamo di avere ancora a cuore l’universo mondo nel bene e nel male.

    20 Agosto, 2017 - 23:31
  17. Beppe Zezza

    “Francesco non usa parlare per sottintesi e non mostra reverenza per i potenti del mondo, in tutto uguali, per lui come per Gesù, alle persone comuni”
    “Francesco glielo dice chiaramente senza ovattare le parole”.
    Purtroppo la chiarezza senza ovatta appare direzionale.
    Avete mai sentito nominare l’islam, magari con l’aggiunta di un aggettivo come “malinteso” , come origine degli attentati che hanno insanguinato l’Europa in questi ultimi anni? No. Per evitare ogni possibile reazione meglio non citare per nulla la parola “islam” – altrimenti chissà quali potrebbero essere le reazioni dei paesi islamici che non appartengono alla categoria dei “potenti” anche se di “potere” ne hanno e parecchio.
    Ammiro l’apprezzamento che Victoria nutre , e che io, in larga parte condivido, per papa Francesco, ma, a mio parere, è necessario non esagerare con la piaggeria.

    20 Agosto, 2017 - 23:36
  18. Victoria Boe

    Condivido, per quel che può valere, il commento di william canciani, e non si tratta di “piaggeria” nei suoi confronti, posso assicurarlo.
    La piaggeria di cui parla Beppe Zezza è sempre stata a me estranea, anzi la detesto negli altri quando la scorgo. Perchè si palesa da subito. Anche in questo blog è evidente abbastanza spesso.
    La piaggeria è adulazione e servilismo, e di certo non è nel mio stile. Per me è odiosa, lo ripeto.
    Il mio giudizio sul Papa è obiettivo come lo è stato sempre verso i papi precedenti e verso tutti.
    Per quanto riguarda il Papa e l’Islam, non posso che far notare che questo Papa parla a chiare lettere di necessità di dialogo fra le varie religioni, compreso l’Islam; e infatti qualche anno fa convocò le varie autorità, religiose e non, delle tre religioni monoteistiche presso il Vaticano ( i giardini vaticani, per la precisione) per pregare tutti insieme per la pace nel mondo. Chi lo ha dimenticato, dovrebbe rinfrescarsi la memoria.
    Lui ama sempre riferirsi a ciò che unisce, non a quel che divide nelle religioni presenti nel mondo. E ha anche ricordato, giustamente, che neppure i cristiani furono esenti dall’orribile fondamentalismo.
    C’è qualcuno che potrebbe negarlo?

    21 Agosto, 2017 - 1:43
  19. Victoria Boe

    Forse la pecca maggiore delle religioni è proprio il fondamentalismo, che proclama la verità della propria religione, nel nome della quale si sono sempre fatte varie guerre che hanno striato abbondantemente il mondo di sangue innocente fin dai tempi antichi. Con la pretesa folle di imporre il proprio Dio come il vero Dio. La follia umana davvero non ha limiti. L’ottusità delle menti umane appare in tutta evidenza anche oggi.
    A dire il vero, i potenti del mondo islamico jihidaista non sono “potenti”, sono solo degli esaltati terroristi, che vorrebbero dominare il mondo occidentale nel nome di Allah. I musulmani sono tutt’altra cosa.
    I potenti a cui invece si rivolge Francesco, sono i vari Trump, Putin, presidenti europei e asiatici, dittatorelli ignoranti e crudeli sparsi nel globo terrestre, che gridano ai quattro venti la grandezza dei propri Paesi, volendo intimorire il mondo intero esibendo il potere delle armi che hanno in mano. E allo scopo di detenere l’ignobile potere, incrementano le industrie delle armi e ne acquistano di nuove, sempre più sofisticate, per puntarle contro i loro nemici o soltanto minacciarli; vengono a compromessi spudorati con i ricchissimi monarchi dei paesi arabi; sfruttano le popolazioni che possiedono ricchezze nei loro territori.
    E se ne infischiano della povera gente.
    Riconoscere che il Papa ammonisce con determinazione tutti questi individui e anche altri non meno colpevoli– molti dei quali hanno la pretesa di definirsi cristiani– non è piaggeria, gentile sig. Beppe; è semplicemente dare il merito a chi ce l’ha.

    21 Agosto, 2017 - 1:46
  20. Beppe Zezza

    I ricchissimi monarchi dei paesi arabi, finanziatori neanche tanto occulti di movimenti “fondamentalisti”, non appartengono alla categoria dei “potenti” contro i quali e giusto e santo alzare la voce.
    Perché? Perché “islamici” e l’islam è, per chi non l’avesse ancora capito, una “religione di pace” al pari e forse più del cristianesimo come storicamente sviluppato.
    Infatti i veri ( e unici ) “potenti” di questo mondo non sono forse il prodotto di quel cristianesimo male inteso che si è affermato in occidente ( Usa ) e Oriente ( Russia )?
    Gli attentatori che uccidono in nome dell’Islam sono usurpatori del nome di Allah al pari dei fondamentalisti cristiani (?) che hanno cercato di imporre il proprio Dio come il vero Dio. Pazzi sanguinari, tutt’altra cosa rispetto ai veri mussulmani ( Come gli occidentali illuminati profondi conoscitori del VERO islamismo dicono, in nome e per conto degli islamici reali i quali invece, in larga maggioranza, tacciono )

    21 Agosto, 2017 - 7:56
  21. Beppe Zezza

    Papa Francesco, ben conscio di come il mondo islamico è pronto a compattarsi con esiti disastrosi sse si affermasse il concetto di “guerra di religione” , evita – sulla linea anche di quello che già aveva fatto GPII – di assumere toni che possano anche lontanamente essere considerati critici. Giusta prudenza.
    Ma, per favore, non esaltiamone il coraggio di parlare chiaro a tutti!

    21 Agosto, 2017 - 8:13
  22. Clodine-Claudia Leo

    Condivido le riflessioni di Beppe e Leonardo, che ringrazio per i link .. ..

    21 Agosto, 2017 - 13:41
  23. Victoria Boe

    Quanta idiota cecità pervade chi fa della propria religione una ideologia.
    Tutte le ideologie sono perniciose, ma quella religiosa lo è assai di più, perché volendo mettere davanti e sopra a tutte la propria religione, inizia a marcare un territorio, ponendo divieto o impossibilità di dialogo con tutte le altre. La qual cosa è stata, ed è tuttora, la deriva pericolosa verso delle vere e proprie guerre di religione.
    Questa ideologia è chiaramente presente anche qui nel blog, e lo è anche in certe persone pubblicamente più note, magari in campo giornalistico, a cui fanno riferimento alcuni visitatori, togliendosi tanto di cappello davanti a certi loro assunti.
    Mi piacerebbe che qualche frequentatore prima di lanciarsi in anatemi, anche ironici, contro un’altra religione, aprisse bene gli occhi e si aggiornasse il più in fretta possibile sulla sostanza di una religione diversa da quella cristiana; ma si aggiornasse anche sul percorso storico della religione cristiana, che di fondamentalismo (senza punto interrogativo) ne sa qualcosa. Solo l’ideologia, appunto, impedisce di vederlo.
    Dico questo tanto per rendere omaggio a quella sana, direi sacra, obiettività con cui è possibile pervenire alla verità delle cose; e che, peraltro, difetta parecchio in chi vuole fare della religione una ideologia perversa, facendo quadrare il cerchio della propria verità, che sarebbe la sola giusta anche se non lo è manco per niente.
    Parlare chiaro a tutti, proprio a tutti, non è “coraggio”; è assumere i toni netti del parlare di Cristo Gesù, il Quale non faceva appello al coraggio nel parlar chiaro, anche con sana indignazione, ai farisei del suo tempo.
    A Lui importava solo rendere giustizia e pubblica visibilità alla Verità del Padre.
    È lo stesso atteggiamento dei pastori, il Papa in primis, che dicono le cose come stanno, senza guardare in faccia nessuno, che si tratti di occidentali o orientali, cristiani o islamici o ebrei o buddisti e via discorrendo.
    A tutti si rivolgono nel denunciare le colpe di fondo di ogni categoria: ricerca del potere, salvaguardia dei propri interessi economici, smisurata idolatria del danaro, vergognosa indifferenza nei confronti di chi non ha potere, dal quale anzi viene schiacciato abbastanza spesso; prevaricazione sui più deboli.
    Colpe o peccati onnipresenti nel mondo da sempre ma assai più visibili oggi.
    Non di “coraggio”–dicevo– si tratta, ma di essere davvero alla sequela del Cristo, in modo evidentissimo.

    21 Agosto, 2017 - 17:34
  24. maria cristina venturi

    Papa Pio XII e’stato duramente criticato ,soprattutto dagli ebrei, per la sua troppa “prudenza” e diplomazia nel condannare i nazisti.
    Ora invecesi fanno i panegirici di papa Francesco per la sua “grande prudenza “e diplomazia nel (non) condannare gli estremisti islamici,anzi nel non nominare neppure la. parola islamico quando.parla delle recenti.violenze che definisce “cieche” cioe’ senzail un mandante e senza uno scopo.
    Evidentemente i concetti di “prudenza” e di “coraggio”possomo essrre applicati con due pesi e due misure a seconnda delle circostanze e della popolarita’dei papi in oggetto.
    Ma state pur sicuri dinnanzi al Giudizio di Dio ognuno dovra’render conto delle parole dette e di quelle NONdette, delle prudenze,delle dilomazie,delle ipocrisie,delle connivenze,delle complicita’,delle s e grete simpatie.
    Di fronte allapropria coscienza e a Dio.il papa sara’responsabile della sua linea politica.

    21 Agosto, 2017 - 21:54
  25. maria cristina venturi

    Se poi a qualcuno “no le gusta”la linea politica tenuta da questo papa, non ha alcun obbligo di seguirlo.
    L’obbedienza al papa e’ dovuta in materia di fede e di dottrina cristiana non sulla politica.
    Su l’accoglienza dei migranti,lo Ius Soli, e il silenzio sulla matrice islamista delle stragi recenti,si puo’benissimo non essere d’accordo con El Papa.

    21 Agosto, 2017 - 22:05
  26. Victoria Boe

    Verissimo, si può non essere d’accordo. Basta però che non si creda che quei temi sono “politici”. Per il fatto che interpellano la coscienza delle persone e si richiamano alla dottrina cristiana, anzi proprio al Vangelo; e allora non si possono scansare con tanta facilità, ritenendoli vile “politica”.

    21 Agosto, 2017 - 22:36
  27. Beppe Zezza

    Vero che non c’è niente di peggio di una religione trasformata in ideologia.
    Vero che al fondo gli uomini devono tutti vedersela con ricerca del potere, amore per il denaro, ambizione, a qualunque popolo appartengano o religione professino.
    Vero che alcuni accusano e altri lodano la prudenza : molto dipendendo dalle circostanze e dalle idee degli estimatori e dei detrattori. La unanimità di giudizio è impensabile.
    È “politica” accentuare questo o quell’aspetto della vita , come dovrebbe essere per essere “buona”.
    Perché scandalizzarsi o volerlo negare?

    21 Agosto, 2017 - 23:33
  28. Leopoldo Calò

    Venturi, lei dice delle cose terribili sul papa; in uno contesto nel quale parla della valutazione del suo dire o non dire lei usa parole come “complicità”, “connivenza”, “segrete simpatie”: stiamo parlando dei terroristi islamici. Qui non si tratta di essere d’accordo o no. Lei parla del papa come di un delinquente, e non è un’iperbole. Alla fine a me non interessa più di tanto, ma è bene che lei ne sia consapevole.

    22 Agosto, 2017 - 1:11
  29. maria cristina venturi

    Caro Leopoldo Calo’se lei legge bene quello che ho scritto si accorgera’che ho scritto:
    “Ognuno”” dovra’render conto ecc”. In quell’ognuno ci sono io,c’e’lei,c’e’Pio XII,c’e’ Francesco I, c’Galantino, c’e’il card. Burke, ognuno vuol dire “tutti noi”
    Ripeto la frase”davanti al Giudizio di Dio ognuno dovra’renderconto delle parole dette e di quelle non dette,delle prudenze ,delle diplomazie,delle ipocrisie,delle connivenze, delle complicita’ ecc..

    Questo ovviamente vale in tutti i campi,non solo verso l’invasione dem ografica dell’Europa incoraggiata e
    foraggiata da potenti come Soros, di cui il pontefice attuale sembra voler condividere l’ideologia di Open Society.
    Ripeto :ognuno dovra’render conto a Dio a seconda del ruolo che ha ricoperto nella vita. Certo se e’stato un Capo di Stato con poteri nell’indirizzare la politica mondiale e il futuro di interi popoli e continenti sara’giudicato con giustizia da Dio.
    Io sono convinta della assoluta giustizia del Giudizio di Dio, anche verso i potenti e i papi e miliardari filantropi, oltre che ovviamente verso OGNUNO DI NOI POVERACCI.

    22 Agosto, 2017 - 11:04
  30. maria cristina venturi

    Vedi:
    http://www.marcotosatti.com
    Il papa:prima la sicurezza.dei migranti,poi quella nazionale.Si’allo Ius Soli.No ai requisiti di lingua.

    Vincera’sicuramente il premio Open Society di Soros per l’attiazione del Piano Kalergi.
    E forse anche il Nobel della pace.
    Ma come le ricchezze.di questo mondo, anche i premi non si possono portare nell’aldila’ !

    22 Agosto, 2017 - 11:30
  31. Victoria Boe

    In questo suo ragionamento, signora Venturi, c’ è una parola stonata: invasione . È la parola che usano quelli che si oppongono alle immigrazioni. Le invasioni, cara signora, erano invece quelle dei barbari che si impossessavano delle terre altrui mettendo a ferro e a fuoco ogni cosa. Ragion per cui il fraintendimento è pari alla ossessione che molti hanno dell’ arrivo in massa di tanta gente che va via dalle proprie terre per stringenti necessità, e senza volontà di occupazione di terre altrui.
    Accogliere lo straniero è un imperativo della coscienza,
    di fronte al quale il termine “invasione” è insensato; e colpevole è chi lo usa.

    22 Agosto, 2017 - 12:06
  32. Enrico Usvelli

    Maria Cristina,
    grazie per il link.
    A me il discorso del Papa è piaciuto, mentre non condivido praticamente nulla di quanto scrive Tosatti, che mi pare si sforzi di interpretarlo nella maniera peggiore.
    Riguardo alla sicurezza personale e nazionale il testo va letto integralmente:

    ‘…ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale. Di conseguenza, è necessario formare adeguatamente il personale preposto ai controlli di frontiera. Le condizioni di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, postulano che vengano loro garantiti la sicurezza personale e l’accesso ai servizi di base. In nome della dignità fondamentale di ogni persona, occorre sforzarsi di preferire soluzioni alternative alla detenzione per coloro che entrano nel territorio nazionale senza essere autorizzati.[6]’

    Per Salvini saranno parole da fuori di testa, per un cristiano non mi pare.

    22 Agosto, 2017 - 12:52
  33. maria cristina venturi

    Caro Enrico tu hai tutto il diritto di essere d’accordo con le OPINIONIdi Bergoglio sull’immigrazione,compresa la frase che la sicurezza dei migranti e’piu’importante della sicurezza nazionale.
    Ma io ho il diritto di non essere d’accordo perche’secondo me vanmo contro il buon senso e la ragione,e il cristianesimo non e’una ideologia estremista o radicale. Lo stesso capo della CEI card. Bassetti invitava con buon sen s o ochi giorni fa a coniuugare l’accoglienza con la salvaguardia dei cittadini dei paesi cheche danno l’asilo ai migranti.
    Dire che la sicurezza dei migranti e’piu’importante della sicurezza nazionale,vuol dire che i migranti sono piu’importanti dei cittadini italuani o europei.E pwrche’mai?

    22 Agosto, 2017 - 13:43
  34. maria cristina venturi

    E perche’mai i cittadini europei ed italiani non dovrebbero esigere dai loro Stati che proteggano anche loro?Sono egoisti i cittadini che chiedono sicurezza?
    Ma tu caro Enrico se lo Stato ti obbligasse a ospitare a casa tua dellepersone sconosciute,senza documenti,senza che si sappia chi siano,i quali potrebbero sgozzare te e tua moglie nel sonno,avresti.torto a chiedere allo Stato di salvaguardare anche la TUA di vita?
    Perche’i cittadini italiani ed europei devono per forza offrirsi sull’altare del SACRO MIGRANTE che ha tutti i diritti e nessun dovere e sopratutto puo’infischiarsene dei documenti e dell’identificazione?
    E perche’mai dimmi un paese in recessione economica e piccolo come l’Italia dovrebbe sentirsi obbligata a ospitare milioni di migranti economici dall’Africa?
    La mancanza di buon senso in tutto questo,salta agli occhi di chiunque non sia rimbecillito dall’ideologia.
    Non sp a cciate vi prego per “cristianesimo”queste aberranti e demenziali idee sulla migrazione clandestina .
    La legalita’ela sicurezza non sono appannaggio dei “cattivi”di destra, come hanno detto sia Minniti, PDDELLE, sia Bassetti de.lla Cei.
    Ti posso assicurare che basta essere persone di buon senso,non importa se di destra o di sinistra,per capire che lo.Stato, qualunque stato deve proteggere la vita e la sicurezza dei suoi cittadini in primis, e poi anche quella dei migranti.Non ilcontrario.

    22 Agosto, 2017 - 13:55
  35. maria cristina venturi

    Quando sono stata in Africa in Senegal,in Mali, in Kenia, in Sud Africa, mi hanno sempre chiesto i documenti, il passaporto, le impronte digitali. HO dovuto dire quanto stavo, dove alloggiavo, perche’andavo..,mi hanno fotografato ,schedato,.ecc.
    GIUSTAMENTE! Ogni Stato che ha dei confini non puo’permettere che clandestinamente e senza farsi riconoscere si possa entrare, girare,uscire.Se cosi’non fosse, allora bisognerebbe abolire ogni confine, ogni stato, ogni passaporto, ognidelle controllo.
    Ma finche’non vi sara’un Gov e rno Unico Mondiale gli Stati esistono ancora:chiedere loro di sacrificare la sicurezza nazionale alla sicurezza dei migranti significa
    disprezzare i cittadini di uno Stato che perdono ogni diritto alla propria difesa, salvaguardia, legalita’, a beneficio.di questa figura mitizzata IL MIGRANTE, il quale sembra essere grazie al suo essere migrante , avulso da ogni regola del vivere civile.
    Ma ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti di questa ideologia?”

    22 Agosto, 2017 - 14:15
  36. maria cristina venturi

    Fra l’altro come spiega bene Leonardo Lugaresunel suo blog: Benedetto non l’ha detto.
    httpl://leonardolugaresi.wordpress.com/2017/08/22

    22 Agosto, 2017 - 16:05
  37. Victoria Boe

    Ma come sproloquia bene, lei M.C. Venturi.
    Le sue parole vomitate a ritmo serrato contro i migranti e contro papa Francesco denunciano una personalità fortemente alterata.
    Si è mai chiesta il perché?

    22 Agosto, 2017 - 16:33
  38. Enrico Usvelli

    Maria Cristina,
    concordo sul fatto che questa parte del discorso sia scritta malissimo.
    Tu e Leonardo (mi piace chiamare per nome chi passa di qua, se qualcuno non gradisce me lo dica) non volete considerare il seguito, ma secondo me sbagliate.
    Nelle frasi successive si parla di nuovo di sicurezza personale dei migranti, segno che è tutto collegato.
    Secondo me voleva semplicemente dire che in nome di una (presunta) sicurezza nazionale non si sacrifichino dignità e diritti delle persone trattandole come (o peggio) di animali.
    Ripeto, non ho difficoltà ad ammettere che comunque è scritto male (e il riferimento a Benedetto è debolissimo), ma non vorrei che il sottolineare questa frase servisse a far passare sotto silenzio un altro punto:

    ‘Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore.[1] Tale sollecitudine deve esprimersi concretamente in ogni tappa dell’esperienza migratoria: dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno.’

    Qua (e anche in altri punti, non ho tempo di tornare a rileggerla per le citazioni) si sta dicendo che per la Chiesa non è accettabile pagare Libia e Turchia per fare il lavoro sporco fuori dalla nostra vista. Spero che Tosatti, che si scandalizza per le frasi infelici del Papa, si scandalizzi anche per il trattamento riservato alle persone in certi Stati.

    22 Agosto, 2017 - 16:55
  39. maria cristina venturi

    Sono perfettamente d’accordo caro Enrico che pagare Turchia e Libia per fare il “lavoro sporco”sia semplicemente abbietto. non so se sai che il ministro Minniti ha detto che la UE voleva pagare anche l’Italia perche’facesse dei centri di detenzione dei migranti!Voleva dare dei soldi in cambio di “teneteli tutti voi negli hotspot”, insomma ci volevano trattare come la Turchia. Tanto ci stimano Macron e la Merkel!
    Tutto questo e’inammissibile.
    .Ma la via giusta ,secondo me, e’proprio quella intrapesa da Minniti, che ha tutti contro, cioe’non si puo’ lasciare la battaglia per la legalita’e la sicurezza alle destre populiste e poi stupirsi se Lega e M5S volano nei sondaggi.
    Non si puo’ trattare i cittadini italiani come se fossero.persone di serie B di fronte ai migranti, se no la rabbia popolare montera’ogni giorno di piu’.
    Agli intellettuali chic tipo la Boldrini non costa nulla proclamare degli.slogan irrealistici, ma basta farsi un giro per esempio nei quartieri popolari di Milano, come a volte faccio.io, per capire la rabbia di chi non e’chic e neppure colto e neppure ricco a sentirsi far lezioncine di “accoglienza” da gente che vorrebbe fare l’accogliente col…la casa degli altri e mantenere i migranti con le tasse pagate dagli altri, dai tartassati cittadini italiani.
    Anche questo non e’ammissibile!
    L’incapCita’della nostra classe politica e dell’Europa intera ad affrontare una “emergenza”che ormai dura da anni e anni ma e’sempre chiamata emergenza, non puo’ammantarsi di nobili ideali e di retoriche belle parole.
    La gente comune non ne puo’piu’.Gli ultimi, ormai, quelli a cui nessuno pensa, non sono i migranti, ma gli autoctoni
    depauperati e presi per i fondelli.

    22 Agosto, 2017 - 17:42
  40. Enrico Usvelli

    Sono andato a vedere e Francesco ha sempre reso pubblico il messaggio per la giornata del migrante entro metà settembre, per quella del gennaio 2013 il messaggio fu reso pubblico il 5 agosto 2012. Quindi niente di strano che sia stato pubblicato questi giorni.
    Benedetto era un po’ più lento, per quella del 2012 lo pubblicò ad ottobre 2011. Ma anche lui un messaggio l’ha pubblicato il 24 agosto. Se qualcuno ha voglia di fare dietrologia può andare ad indagare se c’erano motivi segreti per pubblicarla così presto.

    22 Agosto, 2017 - 18:33
  41. Beppe Zezza

    Il discorso dice “costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore” , in senso stretto, “costretto” vuole dire “contro la propria volontà”.
    Ora la gran parte dei migranti per motivi economici sono “costretti” solo in senso molto lato. Lo fanno perché sperano in un futuro migliore, cioè aspirano a un maggiore benessere, ma lo fanno “volontariamente” , anzi ci investono tutte le risorse loro e dei loro familiari.
    Altra è la situazione dei “perseguitati” – questi si che sono “costretti”!
    Aad esempio se si guarda a coloro che vengono dalla Libia la stragrande maggioranza proviene da paesi nei quali non ci sono persecuzioni e pagano il transito dando agli scafisti dei bei soldi. Ottenuti come?

    22 Agosto, 2017 - 20:03
  42. Victoria Boe

    “Non si puo’ trattare i cittadini italiani come se fossero.persone di serie B di fronte ai migranti, se no la rabbia popolare montera’ogni giorno di piu’”

    Ma che belle parole!
    E chi e che cosa le fa pensare, signora, che i cittadini italiani siano trattati come persone di serie B di fronte ai migranti?
    Le dispiacerebbe fare degli esempi concreti? Di quale colore è la rabbia contro i migranti molti dei quali vengono reclutati per due soldi al giorno in cambio di otto o dieci ore di lavoro nei campi, eppure lavorano pressoché schiavizzati? Lavori che i cittadini arrabbiati contro di loro e contro altri migranti, e contro il governo “ladro” ovviamente, non si degnerebbero mai di fare? Sa lei che ci sono dei cittadini disoccupati che restano tali, senza cercarsi un lavoro, perché gli sta bene vivere dell’indennità di disoccupazione integrando con dei lavoricchi in nero? Le tasse per queste persone chi le paga, scusi? Noi concittadini o degli extraterrestri per noi? Me lo dica. Mi spieghi anche perché lei si sente in dovere di rifarsi sempre a dei luoghi comuni che circolano per il Paese giusto per trovare i soliti capri espiatori ( sempre loro, gli immigrati) su cui scaricare, direttamente o indirettamente, ogni responsabilità di tutto il male che c’è nel Paese?
    Mi è perfino capitato di sentir dire che queste misere persone ci portano in casa delle brutte malattie.
    In tutto questo io vedo un solo colore: quello della paura del “diverso”, quello di uno strisciante razzismo neanche tanto malcelato.
    Altro che retorica! Questa è una colpa grave. Questa è mancanza di sensibilità. Questa è vergognosa indifferenza nei confronti di chi della vita ha finora visto gli aspetti più brutti. Questa è incapacità a mettersi nei panni della povera gente, specie se di colore e di cultura diversa dalla nostra.
    E non metto in campo la religione, parlo semplicemente di coscienza di cartapesta.
    Si rassegni, cara signora. L “emergenza” che per lei tale non è perché ci si è abituata, durerà per molti anni ancora. Lo dicono tutti gli esperti e io ne sono convinta per conto mio. Piaccia o non piaccia, questo esodo ( che non è “invasione”) ci accompagnerà per gi anni che verranno.
    Le “lezioncine” di accoglienza le vede solo chi ha una coscienza pelosa.
    Si spera che nel frattempo cambi il tipo di accoglienza nel senso, innanzi tutto, di dar loro strutture più adeguate.
    E anche questo avverrà, in mezzo a mille polemiche di carattere politico, come sempre.

    22 Agosto, 2017 - 20:16
  43. Victoria Boe

    “Lo fanno perché sperano in un futuro migliore, cioè aspirano a un maggiore benessere, ma lo fanno “volontariamente” , anzi ci investono tutte le risorse loro e dei loro familiari.”

    Ecco un altro bel ragionamento che fa il paio con il precedente, manco a dirlo.
    Se quelli sperano in un futuro migliore, significa che il presente è di indigenza, caro signore. E non è una colpa aspirare ad un qualche dignitoso benessere.
    Anche i nostri concittadini molti anni fa emigravano in massa verso i Paesi dove si sperava in un futuro migliore.
    E negli anni 50-60 dal sud dell’Italia si emigrava verso il cosiddetto triangolo industriale per lo stesso motivo. Le ragioni per lasciare la propria Terra ci sono sempre, e sono di una certa gravità.
    Io lo so perché ho vissuto sulla pelle, da bambina, questo problema. Io e la mia famiglia.
    Quando dico che l’esperienza è la migliore maestra di vita–e l’ho detto spesso– non voglio fare mica una battuta scema.
    Dove hanno trovato i soldi per gli scafisti tutti quelli che si imbarcano? Magari facendo grandi sacrifici per racimolarli, in vista del viaggio della speranza. O a lei sembra improbabile?

    22 Agosto, 2017 - 20:40
  44. maria cristina venturi

    Beh,caro Enrico Usvelli ,un certo endorsement da parte del papa alla legge sullo.Ius Soli che dovrebbe essere discussa in Parlamento a settembre, direi che e’evidente.
    Il. bello e’che come fa rilevare il sito del BLOG Di Raffaella, un tempo era tutto un fiorire di proteste laiche contro gli interventi a gamba tesa del Vaticano sulle leggi italiane.
    Oggi c’e la scomparsa della gamba tesa. OGGI anche il fallo di mano,tipicamente argentino, e’ammesso.

    22 Agosto, 2017 - 21:37
  45. Beppe Zezza

    Ha mai confrontato il costo del transito su barcone, senza contare le spese precedenti, con il reddito annuo pro capite dei paesi di provenienza?
    Non sono i poveracci che se ne vanno, sono quelli che un po’ di soldi ce l’hanno.
    I poveracci restano in patria.
    Non è la “sopravvivenza” che li spinge, è l’attrattiva del “paradiso terrestre” del mondo occidentale che li attira.
    Non basta “avere il,desiderio di una vita migliore” per conferire a una persona il “diritto” a essere assistita e integrata e “preferita” agli autoctoni.
    La distinzione tra “migrante economico” e “rifugiato” con diritto di asilo è essenziale.
    I “migranti economici” dovrebbero essere dissuasi dall’intraprendere “viaggi della speranza” e invece sollecitati a usare tutte le loro risorse per migliorare le condizioni dei loro paesi di provenienza.

    22 Agosto, 2017 - 22:13
  46. Beppe Zezza

    Così fanno nei paesi del medio oriente i cristiani, anche se le condizioni sono difficilissime. I presuli locali invitano le,popolazioni a restare! È così che si deve fare.

    22 Agosto, 2017 - 22:15
  47. Victoria Boe

    Ma lei li guarda i servizi alla Tv? O si lascia imbrodare da quel che scrivono i giornali di parte? E le guerre civili non le dicono niente?
    Riesce ad aprire almeno un po’ la ristretta visuale della sua mente?
    Le sue parole, con rispetto parlando, mi fanno venire il voltastomaco.

    22 Agosto, 2017 - 23:33
  48. Victoria Boe

    E conosce lei quest’articolo della nostra Costituzione che dice: ” Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
    In alcuni di quei paesi l’ EFFETTIVO esercizio delle libertà democratiche viene impedito, eccome, da regimi dittatoriali; e le ricadute sono anche economiche.
    Se lei non conosce queste cose e vaga con la mente su ipotesi narrate e propagate dai leghisti e da altre congreghe similrazziste, vada ad aggiornarsi il più presto possibile.
    Io mi chiedo perché mai tutti i cattolici destrorsi debbano trovarsi d’accordo oltre che in ambito religioso, anche in quello politico-partitico. Tutti all’unisono contro i migranti.
    Non può essere casuale.

    22 Agosto, 2017 - 23:54
  49. Beppe Zezza

    Mi sembra di avere detto molto chiaramente che vanno distinti i richiedenti asilo = coloro che fuggono da guerre civili dai migranti economici. Mi meraviglio pertanto dei suoi movimenti di stomaco!
    Non è che chi non la pensa come lei sia solo un povero “imbrodato” dai giornali “di parte”. Al contrario, forse, è uno che ragiona con la sua testa e non si lascia trasportare dal “buonismo”.
    È proprio convinta che i “migranti economici” facciano il bene del proprio paese di origine ?

    23 Agosto, 2017 - 8:06
  50. Beppe Zezza

    Solo ora comprendo la sua tesi : non esistono “migranti economici”, sono tutti “rifugiati”politici perché nei loro paesi di origine non esistono democrazie di tipo occidentale ma dittature e queste hanno pesanti ricadute economiche. Ergo le difficoltà economiche sono legate al sistema politico locale che non consente la libertà.
    Una tesi singolare!

    23 Agosto, 2017 - 8:13
  51. maria cristina venturi

    Come fanno notare alcuni alle quattro parole indicate dal papa “accogliere,proteggere,promuovere, integrare” se ne dovrebbero per amore di realta’aggiungerne due “prelevare”e “mantenere a vita”.
    Prima dell’accoglienza c’e’il prelievo dei migranti dal loro serbatoio che e’l’Africa.Prima del cambiamento apportato dal codice delle ONG voluto da Minniti, le ONG andacano a “prelevare”i migranti direttamente dagli scafisti a poche miglia dalla costa libica.Un traffico organizzato.Ognuno facevail.suo.lavoro e ci guadagnava.Itrafficanti di esseri umani portavano i migranti, dopo averli reclutati nei villaggi dell’Africa , fin sulle coste della Libia,qui intervenivano gli sca f isti che consegnavano i migranti alle ONG che li consegnavamo direttamente all’Italia(sempre e solo all’Italia).Minniti ha rotto le uovanel.paniere a questa collaudata prassi di traffico di esseri.umani che si ammantava di “motivi umanitari”per coprire un business estremamente redditizio.
    Prelevare, accogliere,proteggere,integrare e …mantener e a vita!
    Altra parte del problema competamente trascurata:se i migranti economici, che potenzialm e nte sono.miliardi, debbono usufruire del nostro welfare, chi paga?
    Perche’i cittadini italiani debbono essere obbligati a pagare,con le tasse, il welfare a milioni di migranti economici?E se pure lo facessero non rischiano forse di diventare sempre piu’poveri loro stessi e quindi di diventare migranti economici loro stessi,in un circolo.vizioso di cui.non si vede l’uscita? L’ assistenzialismo non crea lavoro, mantenere a vita gros s i numeri di persone che non fanno nulla , alla fine e’insostenibile per qualsiasi economia, uno Stato fa bancarotta se mantiene piu’gente di quella che e’in grado di mantenere.Alla f ine si impoveriscono tutti. Come in Venezuela, da cui ades d o i cittadini sono costretti ad emigrare in massa in Brasile ed altri paesi limitrofi.
    Ma anche questa parte del problema e’del tutto trascurata dal d ocumento del papa.
    Andare a prelevare dai loro villaggi,accogliere,proteggere,integrare e mantenere a vita con gli standard europei di welfare milioni e m i lioni di africani: a spese di chi?Con quale sostenibilita’economica? perche’?Con qu a le impatto sociale?Con quale fine?Chi s i arricchisce da questo immane e insensato spostamento e deradicazione di masse di persone?Chi si avvantaggia con tale “sostituzione etnica”? CHI invece si impoverisce?Interrogativi che la Chiesa dovrebbe porsi nella onusiana giornata del Migrante

    23 Agosto, 2017 - 8:57
  52. Victoria Boe

    No, lei non ha compreso la mia tesi, sig. Beppe. Anzi, non ha compreso un bel nulla. E il mio non è “buonismo”.
    Anche io ragiono con la mia testa, e dico che tantissime persone–non dieci o cento–che si sradicano dalla loro terra, non lo fanno per sfizio, in cerca di paradisi di benessere. Lo fanno perché spinti da molti motivi validissimi per lasciarla, la loro terra.
    E dico anche che predicare–e lei lo fa sempre, in ogni occasione–che quei miserandi dovrebbero restare lì a fare il bene del loro paese, è proprio di chi ha la pancia piena e le tasche altrettanto piene di quattrini, vive in un paese tranquillo e guarda con suprema indifferenza i poveracci che migrano e che una mente annebbiata dai pregiudizi vede con qualche disgusto.
    Se solo riuscisse, per un attimo, a mettersi nei panni di quella gente, forse avrebbe idee leggermente diverse da quelle che lei coltiva.
    Le sue a me fanno sinceramente orrore.

    23 Agosto, 2017 - 9:37
  53. Beppe Zezza

    Purtroppo la mia comprensione si basa su quello che viene scritto, non su quello che sono i pensieri non scritti.
    Io stavo facendo una riflessione sui “migranti economici” e lei ha scritto “E le guerre civili non le dicono niente?” – ma per quelli che scappano da guerre civili avevo già scritto che la accoglienza si imponeva.
    Lei ha replicato che le dittature che non consentono libertà democratiche hanno ricadute economiche – che è come dire che chi, per motivi economici, lascia paesi con sistemi dittatoriali deve essere assimilato a uno che fugge da “guerre civili”.
    Ho interpretato così. Ho equivocato? Evidentemente si, ma …sono stato indotto in errore. Ora lei ritorna sul concetto che CHIUNQUE emigri per motivi economici è CERTAMENTE COSTRETTO a farlo perché altrimenti non lo farebbe.
    Io personalmente dubito di questa identificazione. Penso che una buona motivazione sia quella invece di cercare il proprio personale tornaconto!
    Penso anche che una delle cause della cronica deficienza del nostro sud italia sia dovuta alla massiccia emigrazione dell’inizio del 900. Gli elementi più intraprendenti se ne sono andati a cercare fortuna mentre sono rimasti i meno dotati, cronicizzando la situazione di disagio.
    Ecco perché i “migranti economici” dovrebbero essere sollecitati a rimanere nella loro terra e a darsi da fare per il “bene comune” dei loro paesi. Con disagio? Certo. Con sofferenza? Certo. Ma l’esser umano, se adeguatamente motivato, affronta disagi e sofferenze che ci appaiono incredibili. ( come a me appaiono incredibili le sofferenze e le privazioni alle quali si sottopongono i migranti economici )
    Il “mettersi nei panni degli altri” NON è realmente possibile: le sofferenze, le motivazioni, le risorse sono strettamente personali.
    Thomas Mann ne la “montagna incantata” scriveva: nessun uomo sano si può mettere nei panni del malato, perché la sua psicologia, le sue risorse al sano sono ignote.
    Questo vale anche in questo caso.
    Chi si identifica nell’altro spesso soffre di sintomi nevrotiche e ha problemi di affettività non risolti.

    23 Agosto, 2017 - 11:16
  54. Victoria Boe

    Ha ragionissima, infatti Gesù stesso che richiamava all’identificazione con i miseri, aveva–lo sanno tutti– sintomi di nevrosi e problemi non risolti di affettività.
    Quello che lei sostiene circa gli emigrati dal sud al nord è semplicemente ridicolo, a parer mio, anzi è astruso. Mai sentita una teoria del genere, fatta da chi non sa evidentemente che il “probleme del sud povero” esiste dai tempi dei tempi per motivi storici e per l’incuria dei vari governanti dell’Italia Unita, monarchi e repubblicani. Allora, consiglierei un aggiornamento storicamente non superficiale, prima di lanciarsi in proposizioni che difettano di senso della realtà vera.
    Sottopongo alle sue riflessioni questa esortazione:” Dove la globalizzazione significa–come accade spesso–che i ricchi e i potenti hanno ora nuovi mezzi per arricchirsi ulteriormente e potenziarsi sulle spalle dei più poveri e più deboli, abbiamo la RESPONSABILITÀ DI PROTESTARE in nome della libertà universale.”
    Parole di Nelson Mandela.
    Ora, se “protestare” significa dire ai più deboli: se siete nati zoppi, imparate da voi a non zoppicare, il che, fuor di metafora, è lo stesso che dire: datevi da fare voi stessi per migliorare il vostro paese e vedrete che non avrete bisogno di emigrare ( rompendo le scatole agli altri, beninteso), vuol dire che si è innanzi tutto egoisti al massimo grado, e poi anche che, comodamente adagiati nel proprio benessere, si resta del tutto indifferenti ai problemi altrui, e si fanno contorsioni immaginifiche sul malessere altrui per scaricarsi la coscienza.
    Ed è facile allora propinare consigli a buon mercato, che non hanno un minimo di sensatezza.

    23 Agosto, 2017 - 15:19
  55. Beppe Zezza

    Le faccio osservare che la emigrazione alla quale ho fatto cenno non è quella da sud a nord ma quella verso le americhe susseguenti alla unità d’italia.
    Gesu’ poi non ha mai detto a nessuno di “identificarsi” con i poveri – ha detto che Lui si identificava con loro. E le due cose non sono equivalenti.
    Infine io sto dicendo che se vogliamo veramente aiutare bisogna “incoraggiare a non emigrare” – insegnando alle persone ad aiutare se stesse – e non “facilitare la emigrazione”, organizzando al meglio il trasferimento in paesi più ricchi dove la vita è più facile.
    A questo proposito può essere molto utile leggere quello che Maimonide – un saggio ebreo – scriveva a proposito delle modalità per esercitare la tsedaka’ – la giustizia che secondo la volontà di Dio impone all’uomo ricco di aiutare il povero ( la tsedaka’ per gli ebrei è “obbligatoria”, noi la abbiamo tradotta in “carità” che dovrebbe essere fatta non per “obbligo” ma a motivo dell’amore, ma la sostanza non cambia )

    23 Agosto, 2017 - 16:20
  56. Beppe Zezza

    A proposito poi dei “consigli a buon mercato” , lei, oltre a “indignarsi per la durezza di cuore” di tanti e ad avere problemi gastrici quando qualcuno sostiene tesi che lei non condivide, cosa fa di concreto per i migranti? A mia domanda in tal senso, rivoltale in altra occasione, non ha dato risposta. Mi è lecito pensare che lei faccia di concreto quanto faccio io.

    23 Agosto, 2017 - 16:25
  57. Victoria Boe

    “Gesu’ poi non ha mai detto a nessuno di “identificarsi” con i poveri – ha detto che Lui si identificava con loro. E le due cose non sono equivalenti.”

    Sì, Gesù ha detto quelle parole, ma perché in loro noi identificassimo Lui stesso, dunque le due cose sono equivalenti, eccome.
    Quanto alla concretezza verso i migranti, la risposta l’ avevo data, ma lei non l’ha colta. E non amo ripetere. Posso solo aggiungere che quando alcuni di loro mi riconoscono, mi chiamano “sorella” e si fermano a parlare con me.
    Qualcosa vorrà pur dire. Io li ho avuti sempre come “amici”.
    In ogni caso, non vado certo a dire, come lei fa: se ne stiano nei loro paesi e si mettano in testa che possono farcela da loro lì dove stanno, senza bisogno di emigrare( e–ripeto– di rompere le scatole a noi).
    Queste parole per me insulse e anche insultanti le ha scritte lei:
    “Penso anche che una delle cause della cronica deficienza del nostro sud italia sia dovuta alla massiccia emigrazione dell’inizio del 900. Gli elementi più intraprendenti se ne sono andati a cercare fortuna mentre sono rimasti i meno dotati, cronicizzando la situazione di disagio.”
    Parole assurde. Tutti i più intraprendenti in viaggio verso i Paesi ricchi, e per il proprio “tornaconto personale” , e tutti i “meno dotati”, ovvero i cretini, con patente o meno, rimasti qui a cronicizzare il disagio.
    Se non si rende conto che questa sua opinione è ridicola quante altre mai, deve pur esserci qualcosa che non va nella sua mente, caro signor Zezza.
    Infine la ciliegina sulla torta: Maimonide, il saggio ebreo, sulla giustizia.
    Gira e rigira, lei va a finire sempre sull’ebraismo come in un terreno privilegiato.
    Se lei permette, a Maimonide preferisco di gran lunga Gesù Cristo.

    E questo discorso lo chiudo qui.

    23 Agosto, 2017 - 18:49
  58. Beppe Zezza

    Che la emigrazione della fine dell’800 (in questo ho fatto un riferimento impreciso) e del primo 900 abbia depauperato il sud italia delle sue forze migliori perché se ne sono andati i più intraprendenti non è una mia idea originale! D’altro canto lo ha scritto pure lei che la povertà del sud è dovuta a motivi storici e alla incuria dei politici!
    Ma questo non ci insegna nulla!
    Quanto poi a preferire Gesu’ Cristo a Maimonide, se leggesse Maimonide comprenderebbe meglio Gesu’ Cristo : se la vs giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei ecc – ebbene il semplice aiutare il povero è all’ultimo gradino nella scala degli aiuti! Al gradino superiore c’è “dai la possibilità al povero di badare a s stesso” ,

    23 Agosto, 2017 - 20:50
  59. Clodine-Claudia Leo

    Grande Beppe! Per motivi contingenti non mi è possibile intervenire in maniera esaustiva, ma avrei fatto le tue stesse riflessioni. Un caro saluto da Giulianova. ..

    23 Agosto, 2017 - 22:34
  60. Beppe Zezza

    Mi ha molto colpito il pezzo che Rusconi ha pubblicato su Rossoporpora.
    Effettivamente il documento di papa Francesco riguarda la situazione mondiale in particolare INTERNA all’Africa che è drammatica e NON la situazione italiana.
    A problemi simili ma in contesti diversi è giusto dare soluzioni diverse – lo afferma proprio il tanto evocato “discernimento” ignaziano. Ad evitare tanto can can sarebbe stato necessario qualche chiarimento da parte della Sala Stampa Vaticana. INvece il giornale dei Vescovi italiani – l’Avvenire – ha dato al documento una lettura in chiave politica italiana! ( a problemi simili, soluzione unica a valore universale ) sono indotto a pensare che molto danno al Papa fanno i “turiferari” implicati nella politica nostrana

    24 Agosto, 2017 - 8:15
  61. Beppe Zezza

    a chi è interessato all’argomento della “elemosina” (aiuto ai non abbienti) suggerisco questo link, assai istruttivo che mostra come sia possibile esprimere giudizi avventati quando si parla solo per sentito dire senza conoscenza diretta
    http://www.morasha.it/zehut/sb14_tzedaka.html

    24 Agosto, 2017 - 10:48
  62. Enrico Usvelli

    Da ‘In Terris’ le parole del Presidente del Parlamento europeo Tajani:

    ‘ “Serve una vera strategia che può essere soltanto europea, con la partecipazione delle Nazioni Unite, per contribuire alla crescita dell’Africa e impedire che la gente scappi da casa sua”, ha aggiunto il Presidente del Parlamento europeo.

    “Dopo l’emergenza viene la strategia per l’Africa. Intanto noi vogliamo che non ci siano più morti in mare. Per impedire questo bisogna bloccare le partenze dalla Libia. Ma non vogliamo neanche che vi siamo moti nel deserto. Bisogna quindi creare sempre più campi di accoglienza, non pseudo lager, con cibo anche per i bambini e le donne, con le adeguate protezioni, e condizioni di vita umane per persone che scappano da diverse difficoltà”.

    “L’Africa – ha aggiunto Tajani – vive una stagione particolare: terrorismo, cambiamento climatico e crescita demografica, siccità, carestie e guerre. Significa che nel 2050 vi saranno due miliardi e mezzo di persone e nel 2100 saranno cinque miliardi. Cosa accadrà nei prossimi anni se non saremo capaci di contribuire a risolve questi problemi?”. ‘

    26 Agosto, 2017 - 11:32

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