La libertà che è donna: alle volte non so andare oltre il titolo.
La libertà che è donna
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La libertà che è donna: alle volte non so andare oltre il titolo.
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Alle volte non ce n’è bisogno…
Quoto…
Sì, vabbé, ma che cosa significa?
Quando non ci sono uomini, e maschi, a conculcarla fisicamente, la libertà è davvero propria della donna. La libertà della mente da cui conseguono tutte le altre.
Non si lascia addomesticare da nessuno.
Con buona pace dei tanti uomini che hanno sempre creduto di essere i più forti.
Ancora molti illusi lo credono, e quando per loro tutto è perduto, trovano soddisfazione nello sfregiarla con il vituperio o con l’acido, o nell’eliminarla tout court.
Vigliaccate che manifestano la piccineria e la miseria dell’uomo che si crede un padreterno.
Forse questa mentalità sta cominciando ad incrinarsi, ma il dispetto è ancora grande. E molti non riescono a nasconderlo.
Io penso che oggi, rispetto a ieri, si sta solo assistendo ad un sessismo all’incontrario. Nihil sub sole novum…
Luigi se ne fa portavoce in questo caso..
Libertà (Libertas) è anche un’enciclica del 1888 di Leone XIII.
IN Yemen una sposa bambina di OTTO anni e’ morta il giorno dopo lenozze per le gravi lesioni con conseguente emorragia…nei paesi musulmani e’ normale che le famiglie “vendano” al miglior offerente le figlie…Esiccome il 70 per cento del pianeta terra non e’ popolato da persone che credono nei diritti umani, sinceramente mi fa un po’ ridere lo slogan la liberta’ e’ donna. Forse questo slogan e’ vero per le donne che conosce Accattoli. Non e’ certo vero per la stragrande maggioranza delle donne che vivono sul nostro pianeta.
Dall’altro estremo ci stanno le femen ucraine. Loro si’ libere ma di una liberta’ talmente agghicciante…..
Quello di Luigi non mi sembra uno slogan, piuttosto una frase sospesa: ‘La libertà che è donna…’ concedendoci ogni spazio di completamento personale.
E poi non mi sembra neppure sia limitabile alla libertà realizzata: è possibile negare che l’anelito alla libertà abbia caratterizzato e caratterizzi con forza la vita delle donne di ogni latitudine?
Per qunto riguarda le femen :
http://www.youtube.com/watch?v=Ahh3SRl9oMY
per qunto invece riguarda le spose bambine : http://blog.ilgiornale.it/spirli/2013/09/10/pedofili-autorizzati-dalla-fede-nello-yemen-muore-rawan-8-anni-sposa-di-un-quarantenne/
Scusa cara Nico , ho sbagliato termine: la frase “la libertà è donna” non mi fa ridere, mi fa piangere.
Eh… il buon Immanuel K. Forse non tutti sanno che…
Saccente.
La questione della libertà, e del suo essere – o no – radicata con particolare intensità nel femminile, va al di là delle concrete, quotidiane negazioni della sua esistenza, che TUTTI noi conosciamo, in teoria e più spesso in pratica.
Sulle spose bambine, e sulla negazione dei loro e di molti altri diritti:
http://www.liceolucreziocaro.it/video/video_muro_svelato.html
Le “spose bambine” sono una iniquità raccapricciante.
Parlano di un sesso che è soltanto in funzione del piacere del maschio, considerato da sempre il padrone, in virtù del fallo, di donne e, peggio, di bambine-oggetto.
L’orrore di tutto ciò è da vedersi, oltre che nella violenza in sé (“demoniaca” se verso le bambine), nel perpetuarsi di culture che, contraffatte dal marchio di costumi atavici legittimi e dunque da rispettarsi, in realtà conservano l’ignoranza primordiale degli uomini degli albori della storia umana.
Gli uomini al pari delle bestie.
Questa ignoranza oggi è, a parer mio, soltanto un pretesto senza scusanti di alcun genere.
Se poi si tratta di barattare il corpo di una bimba con dei beni materiali o con una manciata di soldi–come a volte avviene anche qui da noi–, allora è delitto che grida vendetta.
Questo titolo mi fa ricordare un bel frammento di Alcmane:
“Non più, fanciulle dal canto di miele, dalla voce sacra,
le membra possono portarmi. Oh, fossi io un cerilo,
che sul fiore dell’onda, insieme alle alcioni vola,
con il cuore che non conosce paura, sacro uccello, colore della porpora marina”.
Le alcioni, che sono libertà, rendono libero il cerilo, che vola sostenuto da loro.