La diversità del paradiso, ovvero la soggettività paradisiaca secondo Baget Bozzo
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Luigi Accattoli
Gianni Baget Bozzo scripsit. Gesù non ha rivelato ai cristiani la diversità del Paradiso, i molti modi in cui Dio si manifesta agli uomini accolti nella sua gloria. Esiste una soggettività paradisiaca, la gioia dell’Eterno si riflette in tanti modi quanti sono gli uomini. Su questo campo l’immaginazione non osa correre, ma la gioia divina è misurata sulla nostra storia e sulla nostra persona. Il nostro volto terreno è anche il nostro volto eterno. E con esso le relazioni umane, le persone, che hanno costruito con noi la nostra storia.
Gianni Baget Bozzo, Buona domenica. Anno B, EDB 1996, p. 131
20 Giugno, 2023 - 21:42
Luigi Accattoli
“Buona domenica” è il titolo di tre volumetti con i commenti ai Vangeli domenicali di don Gianni Baget Bozzo. Li considero tra le sue pagine migliori, forse le più vive a rileggere oggi questo autore controverso e controvento. A volte – come nel frammento che ho riportato – don Gianni si lascia prendere la mano dal sogno e dall’arte della parole, che sono le sue risorse migliori. Il brano sulla “diversità del Paradiso” è nel commento a Marco 10, 35-45, dov’è il brano della domanda dei primi posti nel Regno avanzata a Gesù dagli apostoli Giacomo e Giovanni.
Tutti i mistici ,non solo cristiani, insegnano questa semplice verita’ : piu’ l’ uomo e’ attaccato al proprio io, più da importanza alla propria soggettivita’ ,piu’ lontano e’ dal perdersi nell’ Infinito che e’ Dio. Parlare di soggettività del Paradiso,mi pare voler fare un Paradiso a propria immagine e somiglianza, e questo assomiglia molto ad un Inferno scambiato per Paradiso: di nuovo il mio Io, colle sue passioni, le sue volonta’ le sue preferenze., i suoi amori No il Paradiso non e’ una esaltazione della soggettivita’ ma un superamento della soggettivita’ . L’ Io si perde nell’ Infinita’ divina. Direi che l’ Io scompare e con esso l’ egoismo e l’ antropocentrismo.
Forse don Baget Bozzo aveva un Io cosi’ forte che sperava che non scomparisse mai e una religione molto simile all’ esaltazione dell’ Uomo piuttosto che di Dio. Nulla che vedere con la mistica, di tutti i tempi e di tutte le tradizioni ( anzi i mistici musulmani sono ancora più: radicali nell’ annientamento dell’: Io)
Gianni Baget Bozzo scripsit. Gesù non ha rivelato ai cristiani la diversità del Paradiso, i molti modi in cui Dio si manifesta agli uomini accolti nella sua gloria. Esiste una soggettività paradisiaca, la gioia dell’Eterno si riflette in tanti modi quanti sono gli uomini. Su questo campo l’immaginazione non osa correre, ma la gioia divina è misurata sulla nostra storia e sulla nostra persona. Il nostro volto terreno è anche il nostro volto eterno. E con esso le relazioni umane, le persone, che hanno costruito con noi la nostra storia.
Gianni Baget Bozzo, Buona domenica. Anno B, EDB 1996, p. 131
“Buona domenica” è il titolo di tre volumetti con i commenti ai Vangeli domenicali di don Gianni Baget Bozzo. Li considero tra le sue pagine migliori, forse le più vive a rileggere oggi questo autore controverso e controvento. A volte – come nel frammento che ho riportato – don Gianni si lascia prendere la mano dal sogno e dall’arte della parole, che sono le sue risorse migliori. Il brano sulla “diversità del Paradiso” è nel commento a Marco 10, 35-45, dov’è il brano della domanda dei primi posti nel Regno avanzata a Gesù dagli apostoli Giacomo e Giovanni.
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Auguri per San Luigi.
Un caro buon onomastico!
Tutti i mistici ,non solo cristiani, insegnano questa semplice verita’ : piu’ l’ uomo e’ attaccato al proprio io, più da importanza alla propria soggettivita’ ,piu’ lontano e’ dal perdersi nell’ Infinito che e’ Dio. Parlare di soggettività del Paradiso,mi pare voler fare un Paradiso a propria immagine e somiglianza, e questo assomiglia molto ad un Inferno scambiato per Paradiso: di nuovo il mio Io, colle sue passioni, le sue volonta’ le sue preferenze., i suoi amori No il Paradiso non e’ una esaltazione della soggettivita’ ma un superamento della soggettivita’ . L’ Io si perde nell’ Infinita’ divina. Direi che l’ Io scompare e con esso l’ egoismo e l’ antropocentrismo.
Forse don Baget Bozzo aveva un Io cosi’ forte che sperava che non scomparisse mai e una religione molto simile all’ esaltazione dell’ Uomo piuttosto che di Dio. Nulla che vedere con la mistica, di tutti i tempi e di tutte le tradizioni ( anzi i mistici musulmani sono ancora più: radicali nell’ annientamento dell’: Io)
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