Pubblicato ieri il documento preparatorio del Sinodo straordinario sulla famiglia. Tre le novità: si parte dalla consultazione, si chiede a tutti, si chiede tutto. Io m i ci trovo. Già ieri sera a Mogliano Veneto ho presentato agli “operatori pastorali” di sei parrocchie questo nuovo metodo e il questionario con le 39 domande per conoscere la situazione e gli atteggiamenti. Questo è il link al documento.
Disse Francesco: chiedete a tutti – chiedete tutto
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Il segretario generale del Sinodo arcivescovo Lorenzo Baldisseri ieri in conferenza stampa: La tematica di questo Sinodo, che riflette molto bene la sollecitudine pastorale con la quale il Santo Padre desidera affrontare l’annuncio del Vangelo alla famiglia nel mondo attuale, s’inserisce in un itinerario di lavoro in due tappe: la prima, è proprio l’Assemblea Generale Straordinaria del 2014, volta a precisare lo status quaestionis e a raccogliere testimonianze e proposte dei Vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia; la seconda, è l’Assemblea Generale Ordinaria prevista per il 2015, al fine di cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia.
Segue Baldisseri: Per quanto riguarda il rinnovamento metodologico, l’idea è quella di rendere l’Istituzione sinodale un vero ed efficace strumento di comunione attraverso il quale si esprima e si realizzi la collegialità auspicata dal Concilio Vaticano II.
Ancora Baldisseri: Proprio nei giorni 7-8 ottobre scorsi si è tenuta la quinta Riunione del Consiglio Ordinario del Sinodo, presieduta da Papa Francesco. Durante quest’incontro i Membri del Consiglio hanno predisposto il Documento preparatorio, che ora viene presentato a voi, mentre è stato già inviato agli Organismi di diritto, i quali sono già al lavoro. Il Documento contiene, oltre a una presentazione generale dell’argomento, alcune citazioni Bibliche e Magisteriali essenziali sul tema nonché un questionario circa le principali sfide sulla famiglia. Per avviare il processo di consultazione è stato rivolto un invito alle Diocesi a diffondere il Documento capillarmente nei decanati e nelle parrocchie al fine di ottenere dati concreti e reali sulla tematica sinodale.
Cardinale Péter Erd?, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Relatore Generale: Oggi risulta statisticamente vasto il fenomeno delle coppie che vivono insieme senza matrimonio religioso o civile e che rappresentano in certi paesi la maggioranza delle coppie conviventi e la stragrande maggioranza delle giovani coppie. Molti di loro frequentano gruppi catechetici o appartengono a dei movimenti di spiritualità. Il fenomeno può richiedere una riflessione approfondita.
Arcivescovo Bruno Forte segretario speciale: Il cammino voluto dal Santo Padre per la prossima Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo: un ascolto ampio e profondo della vita della Chiesa e delle sfide più vive che ad essa si pongono, condiviso in un cammino progressivo, in due tappe fondamentali, che possa portare i rappresentanti dell’intero collegio episcopale a maturare proposte affidabili da offrire al discernimento del Vescovo della Chiesa che presiede nell’amore.
Ancora Bruno Forte: Attenzione, accoglienza e misericordia costituiscono lo stile che Papa Francesco testimonia e chiede di avere verso tutti, comprese le famiglie lacerate e quanti vivono in situazioni irregolari dal punto di vita morale e canonico. L’insistenza è “sulla misericordia divina e la tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali”.
Caro Luigi,
un documento preparatorio,
di sole 8 pagine
che presentano e citano
Scrittura e Magistero in modo essenziale ?
Questa è veramente/realmente “discontinuità” 🙂
Da come ne parlavano i giornali pensavo ci mandavano un questionario a casa per chiederci cosa ne pensavamo.
http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/la-chiesa-di-domani-si-fa-col-televoto-lidea-di-consultare-i-fedeli-sui-65953.htm
Son due cose diverse? Mi sono persa….
http://www.repubblica.it/esteri/2013/11/06/news/vaticano_sondaggio_su_gay_e_divorziati_in_italia_stop_di_bagnasco_alla_diffusione-70369237/?ref=HREC1-8
“Trovo giusto il motto “la prostituzione deve sparire” e mi chiedo se sia possibile.”
No, non è possibile caro Luigi, e lo sai meglio di me.
Credo che esisterà sempre, nascosta o manifesta, per tanti motivi che non voglio enumerare. Sarebbe un discorso molto lungo.
Voglio dire soltanto che il prostituirsi rientra, quando non c’è costrizione da parte di “padroni” puzzolenti e disonesti, nella libertà che ognuno ha di fare del proprio corpo oggetto di laido mercimonio.
Caspita! Proprio un bel concetto di libertà.
Ma non sono domande per noi. Si risponde tutti ing gruppo in parrocchia, come funziona?
Sarà che con queste cose mi va in panne il cervello.
“Caspita! Proprio un bel concetto di libertà.”
Bello o brutto che sia, di libertà si tratta.
Ognuno è libero di fare quel che crede di ciò che ha; che a lei, signora, piaccia oppure no.
Se lei dà un altro significato alla parola “libertà”, padronissima di pensarla come vuole.
“siamo pronti anche a ricevere direttamente le risposte di gruppi, movimenti, parrocchie, singoli fedeli: in modo che si possa sapere con tutta sincerità ciò che la gente pensa…”
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201311/131106vecchi.pdf
Quindi anche singoli fedeli.
Però certe domande sono difficili per un singolo come faccio a sapere quante persone con situazioni irregolare si accostano alla riconciliazione e all’eucarestia?
Sono domande per un parroco mi pare.
Noi in casa lo abbiamo letto e ci abbiamo discusso su.
Ma davvero i vescovi hanno bisogno di un questionario per conoscere la situazione della famiglia moderna anzi dello sfascio totale della famiglia nella nostra societa’? E’ questa la Chiesa- ospedale da campo? un ospedale dove per curare le ferite mortali invece di prendere le misure drastiche e necessarie i dottori si perdono in cince,questionari,assembee dibbattito votazioni consultazioni ecc..? Chiere a tutti chiedere tutto…. questa Chiesa gia’declassata da corpo mistico di Gesu’ ad ospedale da campo adesso e’ulteriormente declassata ad assemblea permanente di sessantottina memoria.. anzi ad una brutta copia de PD.. Chiedere a tutti di tutto vuol dire sentirsi rispondere di tutto ,di piu’. E poi? Si faranno le primarie? IVescovi alla Bruno Forte sembrano la brutta copia degli intellettuali di sinistra devli anni 70 .Ma allora preferisco gli originali alle brutte copie! Se la Chiesa deve essere la brutta copia del mondo non ha piu’senso ,almeno per me ,appartenervi.
Persino le parole che usa Bruno Forte potrebbero essere pronunciate da un intello’della gauche anni 70 le ” sfide” il “cammino condiviso”le problematiche” ci manca solo qualche citazione di Lacan e di Derrida.. E veramente un brutto bruttissimo DEJA Vu
che la Chiesa ,fra l ‘altro con qurant’anni di ritardo ,scimmiotti il modo di fare di una ideologia che la storia ha gia’sorpassato ! Voglio vedere qundo verranno fuori i risultati della “consultazione”! Che faranno allora?se la maggioranza delle risposre (e cosi’sara’) dichiareranno superata la dottrina morale tradizionale o almeno vorranno adattarla ai tempi che fara la Chiesa? Si adattera’al parere della maggioranza?Ribadira’la dottrina morale tradizionale?Cerchera’di salvare capra e cavoli? Mah!
Consiglierei ai Vescovi di pregare per conoscere cio’che e’gradito a Dio piuttosto di far questionari per sapere quello che gia’sanno quello che tutti sappiamo :che l’uomo moderno vuol fare cio’che e’gradito a se stesso e non la volonta’di Dio.
Cara Discepolo
una volta deciso di celebrare il Concilio Vaticano II, furono spediti questionari a tutte le diocesi del mondo per sapere quali erano i problemi sentiti più urgenti, che cosa si sentisse come indispensabile per la discussione. Sulla base delle consultazioni fu delineata la prima agenda del Concilio.
Al sessantotto mancavano ancora otto anni.
La Chiesa è sempre un passo avanti (e non lo dico per celia)
Con mio marito abbiamo discusso delle questioni del gruppo 5 e 6.
Cioè l’atteggiamento pastorale di fronte alle persone con situazioni irregolare.
Nella prassi a me pare che un bambino in una situazione “irregolare” fa il catechismo insieme a tutti gli altri no?
Che gli fai una classe particolare? Che approccio pastorale particolare devi avere?
Lo stesso per gli adulti, ci sono i separati che vivono nella Chiesa insieme a tutti gli altri.
Mio marito mi rimprovera di essere troppo idealista ma io non riesco a dare suggerimenti concreti.
Parlare di “sondaggi” o “referendum” è sbagliato e fuori luogo, ma francamente non riesco a dare a Discepolo tutti i torti. L’impressione, almeno qui in Italia, è un po’ quella e rischia di creare solo confusione.
O aspettative ingiustificate.
Ha ragione anche Nico a ricordare che ci sono già dei precedenti e che tutto sommato le indagini statistiche possono essere uno strumento prezioso per il vertici della Chiesa per tastare il polso della situazione ed elaborare proposte pastorali adeguate, “aggiornate” ai tempi. Ci possono anche essere strumenti diversi e sono certo che anche i pontificati che hanno preceduto quello di Francesco avessero fonti attendibili.
Ancora una volta ho l’impressione che si punti molto su un effetto “mediatico” o comunque che si badi più all’apparenza che alla sostanza. Vedremo cosa succederà.
Io sono combattuta tra due atteggiamenti:
sono molto felice che si stia concretamente cercando di fare, del Sinodo, un organismo effettivamente collegiale, espressione della Chiesa e non solo di alcuni Vescovi, un organismo efficace e non solo formale. Si è scelta la via delle domande da condividere, perchè ciò che si discute nel popolo santo di Dio diventasse oggetto di confronto: un tentativo che approvo;
sono un po’ spaventata dalla tendenza a focalizzarsi solo su ‘alcuni’ problemi della famiglia. Vorrei che davvero cambiassimo prospettiva, un pochino come ha suggerito poco tempo fa il Moralista su Vinonuovo
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1452
Scrivevo insieme a te, Federico.
A parte la confusione di italico formato (a cui siamo ormai rassegnati) mi pare che ciò che occorre combattere sia proprio l’idea di un’indagine ‘statistica’.
Credo invece che si tratti di una chiamata al confronto.
Non si tratta di rispondere passivamente ‘questo sì, questo no’, ma di motivare, spiegare dopo aver riflettuto, per far percepire un sentire, più che opinioni, che non verranno certo semplicemente accolte in base al criterio di maggioranza: è sempre il Vangelo la nostra bussola.
Ma una maggioranza bulgara su una qualsiasi esigenza potrà essere motivo di seria riflessione da parte del Magistero.
Forse non bisogna spaventarsi troppo di fronte a questa e simili iniziative. Alla fin fine, quello che rileva è il Catechismo della Chiesa cattolica.
A me, sinceramente, non dispiace l’idea di un documento indirizzato alle Chiese particolari, con allegato questionario che permette alle stesse di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario, che ha lo scopo di annunciare il Vangelo nelle sfide pastorali di oggi circa la famiglia.
Il documento è stato presentato da molta stampa facendo riferimento quasi esclusivamente al questionario finale, di carattere fattuale, il quale chiede ai vescovi quale sia la situazione nei loro Paesi su una serie di materie “spinose” (ad esempio il riconoscimento giuridico delle unioni e delle adozioni omosessuali).
Le ricostruzioni giornalistiche cadono nella mistificazione quando, citando il questionario, omettono arbitrariamente di informare sul contenuto specificamente dottrinale del documento, che è chiaro e non si presta a equivoci di sorta.
Il documento rileva nella sua introduzione, quando fa riferimento alla «vasta accoglienza che sta avendo ai nostri giorni l’insegnamento sulla misericordia divina e sulla tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali».
Ma dopo questa introduzione – che fa riferimento al tema dell’accoglienza di tutti gli uomini, tanto caro a Papa Francesco – il testo prosegue proponendo alcuni punti fermi sulla dottrina della Chiesa in tema di matrimonio e famiglia: una dottrina che non è da inventare e che si radica – si afferma – nell’insegnamento stesso di Gesù Cristo.
E quindi tutta una serie di citazione di documenti pastorali ed ecclesiali, che dimostrano come « la Chiesa non ha [abbia] fatto mancare un suo costante e crescente insegnamento sulla famiglia e sul matrimonio che la fonda»: citazioni dalla Costituzione pastorale del CVII «Gaudium et Spes», che ribadisce che la famiglia «è veramente il fondamento della società»; poi dall’Enciclica “Humanae vitae” di Paolo VI; fino a giungere all’enciclica di Papa Francesco «Lumen fidei», dove si legge: «Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne (cf. Gn 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita […] Fondati su quest’amore, uomo e donna possono promettersi l’amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. »
Il documento spiega – contro ogni tentativo di relativismo e sincretismo – che il luogo dove sono «raccolti» i precedenti «dati fondamentali» del Magistero è il «Catechismo della Chiesa Cattolica», di cui si cita anzitutto questo insegnamento: «L’alleanza matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro un’intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come alla generazione e all’educazione della prole. Tra battezzati essa è stata elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento».
Orbene, il documento per il Sinodo afferma in modo del tutto chiaro che «l’attenta lettura di queste parti del Catechismo procura una comprensione aggiornata della dottrina della fede a sostegno dell’azione della Chiesa davanti alle sfide odierne. La sua pastorale trova ispirazione nella verità del matrimonio visto nel disegno di Dio che ha creato maschio e femmina e nella pienezza del tempo ha rivelato in Gesù anche la pienezza dell’amore sponsale elevato a sacramento».
Certo, oggi a causa del peccato vediamo – afferma il testo – «ferite profonde e anche offese alla dignità stessa del Sacramento».
Dunque, tutto chiaro: oggi esistono delle «sfide» e anche delle vere e proprie «offese alla dignità» del matrimonio. Di fronte a queste sfide, la Chiesa di Papa Francesco ribadisce che la «comprensione aggiornata della dottrina della fede» si trova nel Catechismo.
Papa Francesco, come già Benedetto XVI, lo ha ripetuto più volte: volete sapere che cosa insegna la Chiesa su questo o quel punto? Non guardate altrove, leggete il Catechismo.
Certo, il questionario rivelerà che oggi tante persone sono fragili e ferite, e attendono con trepidazione l’annuncio del Vangelo della misericordia e dell’accoglienza. Che è lo stesso Vangelo della verità.
Il documento del Sinodo cita ancora la «Lumen fidei»: «La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità». (LF 53)
“Il problema che il Vaticano vorrebbe risolvere è semplicemente questo: come possono dei cattolici confusi essere riportati alla verità dottrinale? ”
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201311/131105otten.pdf
Secondo le il senso è effettivamente questo, cioè è anche un modo per i gruppi parrocchiali di ricordarsi di certi ostacoli dottrinali perchè nella prassi certi temi non si affrontano praticamente.
Altrimenti certe domande suonano proprio ingenue. (tipo il punto 1 hanno bisogno di un sondaggio per sapere quanti nella Chiesa conoscono la Familiaris consortio?)
@Nico, anche io condivido pienamente la tesi del @moralista su http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1452
e mentre accolgo con grande favore la modalità di sondare gli umori fino alla base, sono contento di sentire che tu dica che la nostra bussola è il vangelo.
Un io carissimo amico, “cattolico impegnato”, dopo aver premesso che il sensus fidei o il sensus fidelium rappresenta lo spirito santo che si esprime attraverso i fedeli e che questo nella storia è stato più saggio della chiesa in molte occasioni, e tanto più lo sarà adesso che finalmente si parla di cose concrete, conclude dicendo che chiedere ai cristiani, a tutti i cristiani, quello che pensano, non è che un modo per cercare di capire quello che, riguardo a questi temi, pensa Dio.
E dice che si arriverà ad una dottrina molto più soft ed a prassi pastorali che dipendono dal contesto: una sorta di federalismo pastorale…. (ho ripreso testualmente le sue parole)
Questa è l’aspettativa di molti… non sono dei “cattolici impegnati”.che paiono maturare una sorta di rivincita verso la “dottrina ufficiale” (?!): così il mio amico: “un dibattito che rischia di demolire tutta la dottrina ufficiale su questi argomenti”. Gli risponde, sempre su facebook, una sua amica che si definisce credente non praticante (?!) e dice entusiasticamente di essere pienamente d’accordo con lui.
Chi sono quelli che risponderanno al questionario? Pensiamo davvero che alcune lobby, di cui il Papa ha parlato, non vogliano approfittare della ghiotta occasione? Finalmente per dare un colpo di spalla alle “dottrine ufficiali” su matrimonio gay, divorzio, etc
Come rispodneranno? Come sarà fatta la sintesi, se partiamo da queste premesse rivendicatorie di diritti? Quali saranno i criteri per “decidere” (?!) con queste premesse: maggioranza, semplice/qualificata, acclamazione, federalizzata, maggioranze tematiche?
Ci sono molte, molte aspettative che mostrano di prescindere verametne dalla bussola del vangelo, a me sembra. E quanti cristiani conoscono il vangelo? Quanti di quelli che risponderanno avranno mai mai preso una pagina di vangelo in mano prima di andare a cadere sul vittimismo delle proprie disgrazie?
Sono contento del questionario: io avrei fatto lo stesso. E, a dirla tutta, a Roma nella nostra diocesi sono anni che il cardinale nel mese di giugno fa partire consultazioni nelle parrocchie. E chi vuole rispondere seriamente lo fa, lo può fare liberamente. E viene preso in considerazione. Quello che vedo piuttosto è una scarsa, scarsissima capacità di analisi e di costruttività da parte del popolo di Dio (il sensus fidelium) e questo mi preoccupa non poco, in vista della consultazione lanciata sui giornali (l’articolo di repubblica è abbastanza raccapricciante, l’ho letto di fretta ma i toni non mi sembrano proprio tanto evangelici…).
@mattlar
sono consapevole che quello che dici è profondamente vero. Ma credo anche che non ci sia modo di correggere questo stato di cose se non coinvolgendo finalmente, di nuovo, le persone nel confronto con la dottrina, così come dice Sara, per esempio.
Se siamo provocati a riprendere in mano le questioni, e a confrontarci con i fondamenti, senza basarci solo su quello che dicono le varie repubbliche (che finora hanno fatto da traduttori del magistero per la nostra gente, spesso con danni possenti), potremo solo crescere. Con tanta fatica? Sì. Ma è l’unico modo di crescere.
Poi spero che questo sia solo un passo. Un piccolo primo passo per un cambiamento di prassi (non di dottrina) pastorale che ha bisogno di scoprire strade nuove. Quali siano non lo so, ma se non proviamo non lo scopriremo mai.
Condivido i timori di Mattlar e invidio un po’ la speranza e la fiducia di Nico.
Visto che sono stato evocato (grazie nico e mattlar), stamattina mi è capitato di commentare il famoso questionario così:
“alla luce della mie personali “paranoie” (esperienze) trovo nodali le risposte dei punti 3 e 8.
Sul punto 8 in particolare la prima.
Nel linguaggio e nella formulazione delle domande, trovo ancora poco centrale il “matrimonio” e la coppia di sposi in positivo; e quando è presente il matrimonio, ancora troppo e solo in chiave di diritto canonico e diritto naturale… Auspico che le risposte spingano ad andare molto più in là”.
Simone
ps. per il resto mi felicito della preparazione al Sinodo esattamente nei termini di Luigi e concordo col primo commento di mattlar
Interessante dibattito anche per chi, come me, è single.
Grazie.
F.
Questo è importante Fabricianus. A volte la discussione sulla famiglia tende a separare i gruppi, chi è sposato chi è separato, ognuno con la sua realtà e i suoi problemi.
In questo senso prima infatti esponevo i miei dubbi sulla pastorale per le diverse situazioni, nel senso proprio di come attuarla concretamente senza creare ulteriori separazioni.
Voglio dire, non è che chi è single è fuori da queste questioni.
🙂
E’ un tema complesso, carissima Sara1.
Premetto che non ho letto ancora il documento, ma lo farò molto presto.
Il rischio che possano esserci delle separazioni esiste, che si creino siepi invece di ponti è dietro l’angolo.
Molto spetta alla maturità delle persone coinvolte: bene lo ha scritto moralista nel suo intervento su VinoNuovo.it.
Per maturità io intendo (non so se condividete): formazione, (grande spazio deve avere la lettura) Preghiera, Sacramenti e poi è tempo che ci si faccia aiutare dalle altre scienze: filosofia e psicologia per prime.
La grazia incide sull’umano, sul tessuto umano, come ci insegna San Tommaso.
Se non vi è maturità allora non ce la faremo, difficilmente ce la faremo.
Almeno io la vedo così.
Ciao.
@sara1 delle 12.20
No problem, avevo capito. 😉
Dimenticavo: ovviamente può essere maturo anche chi credente non è.
Secondo me è la Chiesa che per prima deve essere una grande famiglia, dove tutte le realtà anche quelle più complesse devono trovare spazio e comprensione.
Senza rinunciare alla tensione verso un ideale che tutti ci unisce anche quando non siamo sempre in grado di metterlo in pratica.
@Fabricianus, se per maturità intendi “formazione, (grande spazio deve avere la lettura) Preghiera, Sacramenti e poi è tempo che ci si faccia aiutare dalle altre scienze: filosofia e psicologia per prime”, come fa un non credente a esserlo? Allora sarebbe un credente. O almeno un non credente- credente. O forse un rarissimo esemplare di non credente- praticante.
@mattlar
Mi correggo e spiego meglio: maturità di Fede/maturità cristiana intendo con ciò che ho scritto alle 12.26.
?!?
Che confusione…
Ma perchè mai un non credente dovrebbe essere coinvolto in questa iniziativa?
L’ansia (o la moda) di rivolgersi alle periferie esistenziali e ai lontani ci sta facendo straparlare. Ai non credenti va annunciato il Vangelo, non il Sinodo…
Che confusiòn….
Penso che Mattlar intenda che insieme al cristiano bisogna far crescere e maturare anche l’uomo, (grazie anche dalle scienze umane dove possono dare una mano).
Le due cose devono andare anche insieme.
Credo che volesse solo ricordare che c’è una maturità tutta umana anche in chi non ha fede, che magari ha qualche cosa da insegnarci.
Se sbaglio, chiedo perdono in anticipo.
Sara1 che ringrazio molto, ha interpretato con esattezza ciò che volevo dire.
Io forse mi sono spiegato male.
“Per la crescita integrale della persona
15. In questo quadro si inserisce a pieno titolo la proposta educativa della comunità cristiana, il cui obiettivo fondamentale è promuovere lo sviluppo della persona nella sua totalità, in quanto soggetto in relazione, secondo la grandezza della vocazione dell’uomo e la presenza in lui di un germe divino. «La vera formazione consiste nello sviluppo armonioso di tutte le capacità dell’uomo e della sua vocazione personale, in accordo ai principi fondamentali del Vangelo e in considerazione del suo fine ultimo, nonché del bene della collettività umana di cui l’uomo è membro e nella quale è chiamato a dare il suo apporto con cristiana responsabilità»32. Così la persona diventa capace di cooperare al bene comune e di vivere quella fraternità universale che corrisponde alla sua vocazione33.
Per tali ragioni la Chiesa non smette di credere nella persona umana: «il primo contributo che possiamo offrire è quello di testimoniare la nostra fiducia nella vita e nell’uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare. Essa non è frutto di un ingenuo ottimismo, ma ci proviene da quella ‘speranza affidabile’ (Spe salvi, 1) che ci è donata mediante la fede nella redenzione operata da Gesù Cristo»34.
Impegnandosi nell’educazione, la Chiesa si pone in fecondo rapporto con la cultura e le scienze, suscitando responsabilità e passione e valorizzando tutto ciò che incontra di buono e di vero. La fede, infatti, è radice di pienezza umana, amica della libertà, dell’intelligenza e dell’amore. Caratterizzata dalla fiducia nella ragione, l’educazione cristiana contribuisce alla crescita del corpo sociale e si offre come patrimonio per tutti, finalizzato al perseguimento del bene comune.
Le virtù umane e quelle cristiane, infatti, non appartengono ad ambiti separati. Gli atteggiamenti virtuosi della vita crescono insieme, contribuiscono a far maturare la persona e a svilupparne la libertà, determinano la sua capacità di abitare la terra, di lavorare, gioire e amare, ne assecondano l’anelito a raggiungere la somiglianza con il sommo bene, che è Dio Amore.”
Da educare alla vita buona del Vangelo.
Ho sentito una conferenza di Mons, Crociata su questo un paio di anni fa quando è passato qua da noi. (l’unica conferenza negli ultimi dieci anni, ma ho un debole per Crociata).
@federicob
Certo, va annunciato il Vangelo: è il primo compito di noi Cristiani.
Anche in questo compito possono però aiutarci le altre scienze: filosofiche, psicologiche e perchè no, anche le scuole di comunicazione.
L’essere umano è complicato Federico, non c’è bisogno che lo dica io; io ormai penso non sia più sufficiente una “sana” catechesi nel termine classico da noi inteso o un “sano” incontro di gruppo. E se improvvisamente il gruppo non fosse più “sano”?
Poi ovviamente al di sopra di tutto vi è lo Spirito Santo a darci una mano.
Veni Creator Spiritus
Resto convinto che se i vertici della Chiesa usassero parole più chiare ci sarebbe meno confusione.
Vi segnalo questo ottimo articolo su vinonuovo, riguardo alla confusione che si sta creando intorno al “referendum”
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1483
L’equivoco che si sta creando (e le aspettative conseguenti) è che si tratti di un voto. E che alla fine il Papa prenderà atto della “maggioranza”… ma la maggioranza di chi?
I due articoli che mi hanno dato più fastidio in questi mesi:
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/distanzacolmata.aspx
“Di modo che, visto dall’altra parte del mondo, salire su una piccola Fiat e abbassare i vetri dei finestrini è stato semplicemente il primo modo per dire che il Papa veniva a farsi prossimo all’ultimo dei poveri. Era già un parlare la lingua dell’«altro» mondo.”
In questi anni la Corradi ha sempre scritto su Avvenire e visto il Papa andare in giro in papamobile, se pensava che questo fosse uno schiaffo alla povertà aveva agio di dirlo anche prima no?
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/07/23/la-valigia-di-francesco.html
Questo mi spinse a non vedere la GMG e ho detto tutto.
Io voglio bene a Papa Bergoglio ma questo cambio di guardia, che Ferrrara è diventato antipapista e Polito sembra il prefetto della congregazione della Fede è uno spasso.
🙂 🙂
Nota che poi certi interventi duri, tipo quando è andato a Cagliari e sentendolo parlare del lavoro mio marito ha commentato: il Papa ha falce e martello sotto la tonaca, i giornali li sbattono con un trafiletto in fondo.
sara1 non ho capito il tuo ultimo commento…
Voglio dire che si enfatizzano certi aspetti esteriori (la macchina , la borsa) che tendono a desacralizzare il papato, ma quando poi il Papa tuona (come direbbe Ubi) su questioni scomode dell’economia o della povertà, non si da tutto questo risalto.
La preghiera per i morti in Niger ha avuto lo stesso spazio che le questioni sulle macchine dei sacerdoti? O le parole sulla prostituzione?
Francesco non è un grillismo anticasta come va di moda adesso, ha veramente a cuore le sorti dei più umili e indifesi.
Poi si fa per chiacchierare.
Grillino scusate.
Il discorso a Cagliari è stato questo. Mi marito l’ha sentito tutto in diretta e ha appunto commentato: il Papa ha la falce e il martello sotto la tonaca, Per dire che non è quella carità pelosa che si toglie il superfluo per darlo agli altri, ma ha toccato proprio il nodo delle ingiustizie sociali.
http://www.unita.it/italia/sardegna-il-papa-tra-i-disoccupati-br-lottare-insieme-per-il-lavoro-1.522887
Non pensavo che falce e martello fossero un complimento. A suo marito, gentile Sara1, risulta che i comunisti abbiano toccato proprio il nodo delle ingiustizie sociali? Pensavo invece che, ovunque sono andati al potere, l’hanno messo in quel posto ai lavoratori. E alla grande, per giunta.
D’altra parte, andare a cercare le parole del Papa proprio sull’Unità…
Sara, Avvenire o Osservatore Romano non erano abbastanza attendibili?
Per la prossima citazione di Papa Bergoglio consiglio la Pravda o Granma.
La compro pure l’Unità (ma anche il Foglio per dire, mi piace conoscere i vari punti di vista).
Ho beccato quello perchè è comparso per primo nella ricerca e poi Avvenire lo cito sempre. (dopo sembra che leggo solo quello).
Falce e martello e l’Unità.
Proletari di tutto il mondo, unitevi!
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130922_lavoratori-cagliari_it.html
Va bene così?
Falce e martello era per dire che esprime posizioni nette, anche oggi sulle tangenti ci è andato pesante.
Parla di misericordia ma denuncia ripetutamente tante storture dovute al peccato.
Stefano Ceccanti svolge qui “alcune riserve critiche” sul questionario:
http://www.landino.it/2013/11/osservazioni-sul-questionario-per-il-sinodo-sulla-famiglia/
Le osservazioni del mio amico Ceccanti sono impegnative ma interessanti. Mi paiono condivisibili.
Anche Ceccanti cade nell’inganno delle parole. La Chiesa non respinge nessuno, regolare o irregolare, santo o peccatore: è chi commette peccato che si pone fuori dalla comunione ecclesiale. Alcuni peccati sono più gravi di altri e hanno inevitabilmente delle conseguenze.
Ora il Sinodo dovrà esprimere la maggior accoglienza possibile nei confronti di tutti, ma senza “colpi di spugna”, senza giustificare il peccato, senza annullare la differenza tra bene e male. Senza alimentare un relativismo dove ognuno si regola da se’, si perdona da se’ e crede a quello che vuole lui.
La Chiesa accolga maternamente i suoi figli peccatori, li faccia sentire amati, ma accompagni la loro conversione. Peccatori sulla via della conversione (come siamo un po’ tutti, chi più, chi meno) sì, peccatori incalliti e impenitenti, magari anche convinti di essere nel giusto, no.
Buon Federico e tu come ti sentiresti se la Chiesa dovesse fare un “colpo di spugna”?
Sai Federico io penso una cosa (sono sincero e non sto facendo ironia verso di te o chicchessia): a volte il fariseo della parabola di Luca io lo capisco e lo comprendo e tu (guarda che non è un’accusa e nè un giudizio negativo) mi confermi che tutto sommato, il fariseo a volte ci è simpatico…
Poi è chiaro, io sono peccatore e ho bisogno di Misericordia, ci mancherebbe.
Più tardi leggerò la riflessione del prof. Ceccanti.
Siamo qui in fondo passerà inosservato ma devo dire che in questi giorni mi ha colpito moltissimo l’abbraccio dato ad un uomo malato, non solo per la malattia che colpisce quanto per la delicatezza della mano del malato e del Papa che si incontrano.
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2013/11/papa_bacia_piaghe_malato-6.jpg
Un momento di grande tenerezza.
Parla di misericordia ma denuncia ripetutamente tante storture dovute al peccato.
Certo parla di misercordia per quelli che sanno di aver sbagliato e si pentono o per le persone che si sono allontanate dalla Chiesa per vari motivi e sono sofferenti, non di certo per chi ruba o per i carrieristi pronti a vendere la madre….non di certo per il tizio che dichiarava 4 euro di reddito e invece aveva un patrimonio di 300 milioni ( al quale io darei l’ergastolo).
Non capisco poi chi ha tanta paura del colpo di spugna per i “peccatori”…ad es. chi è stata abbandonata dal marito e quindi per forza di cose è arrivata al divorzio si può sapere che colpe o peccati ha commesso da non poter più ricevere l’eucarestia?
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201311/131109severino.pdf
Sinceramente un discorso come quello di ieri tutto può sembrare meno che buonista.
Fa bene il sinodo ad approfondire ed affrontare il tema, annoso, della famiglia. Ma deve farlo con serietà, e da pastori lungimiranti preservare il gregge dalle zanne dei lupi, ammonire la politica perché prenda a cuore la precarietà di questa santa istituzione: la famiglia. Basta con il lassismo, con il richiamo alla misericordia che sembra una caramellina data al diabetico per non farlocadere in coma, basta soprassedere ad ogni genere di obbrobio. Dio non è un beota che si lascia abbindolare, la Chiesa ha il dovere di chiudere la porta prima che buoi fuggano[se non sono già tutti precipitati nel baratro come la parabola dei porci di Genezaret.
Non so come farà, la Chiesa ad aggiustare la pezza sfilaciata, sbrandellata, ridotta ad un groviglio senza capo né coda, ed non è proprio esente da colpe, neppure lei….
Il concetto di famiglia è stato corrotto, guastato: come non vedervi in controluce una pianificazione avente per scopo la distruzione di questo importante nucleo ,perno e fondamento della società perché inutile girarci intorno: è malata”come la società lo è, agonizzante destinata a languire e morire.
Intere strutture di peccato, ora, in tutte le nazioni dalla forte identità cattolica: in Olanda, ma anche in Germania , la famiglia è inesistente, vige il caos totale, c’è perfino un partito dei pedofili. In Francia e ora perfino l’Irlanda si legalizzano i matrimoni omosessuali. Solo l’Italia è rimasta ausbergo in virtù della presenza del Vaticano altrimenti…
Sarebbe inguenuo non rintracciare in questo “guasto” un progetto preciso volto ad incultare a l’umanità una sorta di anarchia, una rivoluzione delle menti assorbita goccia a goccia attraverso internet, la televisione, testi che incitano alle passioni agli istinti. Una schiavizzazione, un “pensiero selvaggio” galoppante e inarrestabile. Mi verrebbe da dire “Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”-Non andare fuori, rientra in te …uomo…
Horror vacui.
Che dire dei giovani: quella musica mefistofelica che unita a droga, alcol produce ogni tipo tipo di cupidigia e la cronaca attuale delle beby squillo lo conferma.
“Se mala cupidigia altro vi grida,
uomini siate, e non pecore matte,
sí che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!
Non fate com’agnel che lascia il latte
della sua madre, e semplice e lascivo
seco medesmo a suo piacer combatte!”
(PARADISO – CANTO QUINTO
Il punto, a mio sommesso avviso, è che la Chiesa non deve neppure domandare, né preoccuparsi di chiedere al Popolo di Dio cosa pensa di questo o quello, perché la risposta non sarà mai univoca:si rischia la babilonia del pensiero, il caos, dove ciascuno dice la sua per convenienza, ma stiamo scherzando veramente! La Chiesa si deve “occupare”,non “preoccupare”, deve agire in base al pensiero di Gesù Cristo che è stato abbastanza chiaro in proposito, pragmatico, non sentimentale o aleatorio: “Ciò che Dio ha unito, l’uomo non separi” – questa è una pietra, un mattone irremovibile; che altro aggiungere…”Li creò maschio e femmina”… cosa ci si può inventare dinnanzi a questa Verità?se non vi è più discernimento per via di quel continuo processo di inculturazione della fede, come far comprendere che alla base di ogni famiglia c’è quel mistero inesprimibile, quel vincolo che non si può sciogliere perché è un voto, un patto tra l’uomo e Dio che va rispettato in una prospettiva di fede? Se si usa Dio come una marionetta qualcunoi faccia mea culpa! Se il sacramento del matrimonio è diventata una buffonata, in primis ,se lo chieda quello stesso Sinodo che ora vorrebbe sciogliere i nodi con uno pseudo referendum…persi a formare le coscienze rettamente e a cercare il regno dei Cielo il resto le sarà dato in aggiunta.
Li creò maschio e femmina”…
cosa ci si può inventare dinnanzi a questa Verità?
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Che scopino come ie pare !
No?
Nessuno mi pare che neghi mascolinità e femminilità
ma
mi pare che er padreterno non sia entrato nello specifico
di come giocare a fare sesso,
quanto piuttosto
ha comandato di continuare a fare figli.
E non pare che nella bibbia vi sia l’obbligo
per tutte le persone di fare figli.
sennò preti e sore…..???
In Germania,
per gli ermafroditi che nascono annualmente,
hanno deciso che non deve essere deciso dai genitori il sesso del nascituro,
ma sarà il nascituro che all’età adatta prenderà decisione.
E
sulla carta d’identità ci sarà una “x” sul genere.
Non conosco la realtà degli ermafroditi nel mondo,
non ne ho cultura,
ne ho visto immagini sul web che mi sconvolgono.
Il solo pensiero che esistano,
mi fa ampiamente dubitare
di quanto siano chiare sul pensiero che attribuiscono ad un dio.
Un dio che sbaglia a fare i corpi…
sbaglia anche a fare le anime,
gli spiriti,
la psiche,
e
chissà quanto altro…
un dio imperfetto e fragile….
Quanta teologia d’accatto….
Ma certo, ciascuno è libero di fare ciò che più gli piace. Ci mancherebbe. Ma il matrimonio, nelle tre religioni monoteiste, è tra un uomo e una donna affinché si moltiplichino, e per moltiplicarsi occorrono due unicità: un maschio e una femmina, non due maschi e due femmine, ma un maschio e una femmina.
Poi, ciascuno può farsi ing*****are da chi meglio crede: pace e bene!
Ma resta il fatto che io, donna, sarò sempre “carne della tua carne”, carissimo Matteo, che tu lo voglia oppure no!
Ceccanti dice che non capisce perché si parta dalla Scrittura e dal Magistero. E’ interessante, ma perché lui preferisce il contrario? E perché sostiene che in un verso si tratterebbe di un sistema chiuso e nell’altro no?
Dio, nella Sua infinita Sapienza lo ha deciso, caro Matteo, non possiamo farci nulla. E ti dirò di più: la donna è stata voluta da Dio: pensata, ponderata, a differenza dell’uomo formato dalla terra nell’immediatezza della creazione la donna no; è stata meditata,voluta fortemente e non parlo di legame sessuale con l’uomo, ma di una connaturalità, profonda, sanguigna…questa fu l’intenzione del Creatore…
Vedo che chi costruisce teologia in questo blog va per conto suo
e
allora io ripeto di nuovo:
.
.
Nessuno mi pare che neghi mascolinità e femminilità
ma
mi pare che er padreterno non sia entrato nello specifico
di come giocare a fare sesso,
quanto piuttosto
ha comandato di continuare a fare figli.
E non pare che nella bibbia vi sia l’obbligo
per tutte le persone di fare figli.
sennò preti e sore…..???
In Germania,
per gli ermafroditi che nascono annualmente,
hanno deciso che non deve essere deciso dai genitori il sesso del nascituro,
ma sarà il nascituro che all’età adatta prenderà decisione.
E
sulla carta d’identità ci sarà una “x” sul genere.
Non conosco la realtà degli ermafroditi nel mondo,
non ne ho cultura,
ne ho visto immagini sul web che mi sconvolgono.
Il solo pensiero che esistano,
mi fa ampiamente dubitare
di quanto siano chiare sul pensiero che attribuiscono ad un dio.
Un dio che sbaglia a fare i corpi…
sbaglia anche a fare le anime,
gli spiriti,
la psiche,
e
chissà quanto altro…
un dio imperfetto e fragile….
.
se la si smettesse di inventare il pensiero di un dio….
Anche tu stai pensando il pensiero di Dio, perché le cose che hai scritte, partono da te, dai tuoi ragionamenti, e dunque puramente inventate; pensieri sulla natura di Dio : perfetto-imperfetto, aggettivi dettati dall’autocoscienza e dall’autodeterminazione che ti porta ad indagare, investigare, su una probabile soluzione: Dio come un’idea probatoria che sia in grado di instaurare un collegamento tra ciò che desideri Dio fosse -o non fosse- in base alle tue esigenze. Vedi Matteo, tu, io, l’umanità intera, siamo esseri finiti, incompleti, imperfetti, situati in un tempo sospeso tra il “già e il non ancora”, immersi in una creazione che geme come “una donna nelle doglie del parto”. Più che speculare su ciò che Dio pensi o non pensi – cosa per altro impossibile- accontentiamoci di sapere che siamo nel pensiero di Dio. E lo siamo da sempre..così come siamo…
Buon notte
Clodine
io scrivo di cose concrete,
di vita,
e
tu filosofeggi o teosofeggi.
La gente vive, sai ?
.
.
e ripeto :
.
.
Nessuno mi pare che neghi mascolinità e femminilità
ma
mi pare che er padreterno non sia entrato nello specifico
di come giocare a fare sesso,
quanto piuttosto
ha comandato di continuare a fare figli.
E non pare che nella bibbia vi sia l’obbligo
per tutte le persone di fare figli.
In Germania,
per gli ermafroditi che nascono annualmente,
hanno deciso che non deve essere deciso dai genitori il sesso del nascituro,
ma sarà il nascituro che all’età adatta prenderà decisione.
E
sulla carta d’identità ci sarà una “x” sul genere.
Non conosco la realtà degli ermafroditi nel mondo,
non ne ho cultura,
ne ho visto immagini sul web che mi sconvolgono.
Il solo pensiero che esistano,
mi fa ampiamente dubitare
di quanto siano chiare sul pensiero che attribuiscono ad un dio.
Un dio che sbaglia a fare i corpi…
sbaglia anche a fare le anime,
gli spiriti,
la psiche,
e
chissà quanto altro…
un dio imperfetto e fragile….
e ripeti! …ripeti ripeti…ripeti…! Anche i dischi rotti ripetono….
Sei mai stato a Lourdes? Dovresti, e ti accorgeresti di come il problema che poni [ermafroditi] non è che una piccola gocciolina, una infinitesima gocciolina in un mare di sofferenza indicibile. A Lourdes vedresti persone ferite pesantemente nel corpo: gente senza arti, rimpiccilioliti sulle carrozzelle. Bambini focomelici che trascinano i loro corpicini, altri immobili sulle lettighe…ma nessuno si chiede se Dio sia giusto o ingiusto perfetto o imperfetto, non si pongono il problema del “perché”… né recriminano un posto di privilegio davanti a Dio e al mondo per quelle sofferenza. Le subiscono in silenzio, forse non l’accettano come non si accetta la morte, ma le trasformano in una forza straordinaria proprio come Cristo, che senza avere fatto niente, accettò di venire maciullato…Che ne sappiamo, noi, cosa farà Dio di quella sofferenza, quante anime si salveranno grazie a quel sacrificio. Allora vedi che la prospettiva cambia…
E’ la natura che sbaglia a fare i corpi,non Dio. La natura. Poi in quanto al resto, ci sono due modi diversi di vivere il disagio, la sofferenza,, come dici tu in”modo concreto”: secondo la Natura o secondo la Grazia. Quest’ultima prospettiva è l’unica che permette di vivere con coraggio, fino al dono di sé.
E questa non è filosofia…è fede!
Come sempre, Clodine, hai saputo trovare le parole giuste.
Grazie
1.Sono stato a Lourdes e ci vado ancora.
2. tu dici: E’ la natura che sbaglia a fare i corpi, non Dio.
Dunque alla facciaccia della Legge Naturale/divina.
Dunque è la Legge Naturale o la costruzione delle idee sul vostro dio che è imperfetta.
.
.
Qualcuno sta a zero in materia di fede e razionalità.
Inventare teologie apposite
per cadere sempre in piedi…..
Usare la Parola
per giustificare qualsiasi cosa !!!!!!!
Strumentalizzare il dolore,
per fargli significare tutto quel che si vuole.
Io chiudo,
tanto si bada a vincere in nome di una supposta fede dogmatica,
senza senso
e senza carne,
senza anima,
senza spirito
ha chiuso.
Per la supposta
Visto che si parla di famiglia, molto interessante il libro “Perché il Battesimo, secondo mamma e papà”. Presentazione di Luigi Accattoli; gli Autori sono una coppia di sposi e genitori di 3 figli.
Edizioni Effatà.
Preferisce le supposte (tesi) della Littizzetto: quelle sì che fanno senso, hanno carne, anima e spirito…
Già, mentre lui la carne la prende al posto delle supposte…
Questo per uno sedicente cattolico, che sa solo insultare,
e pontifica come gli altri debbono essere cattolici.
Sarebbe meglio che mi eviti,
come io evito lui.
Ancora non lo capisce….
Si vede che mentre gli entra facilmente lì,
non gli entra in testa
E questa è la testimonianza di amore fraterno che viene dai progressisti.
Che cosa ha offeso, il riferimento alla Littizzetto? Ho visto che è suo fan…
L’unico che “sa solo insultare” è Matteo e invece di scusarsi se la prende con gli altri e fa allusioni ributtanti.
Evidentemente questo è il risultato di una direzione spirituale senza indicazioni chiare.