La barbona va a fare la spesa

La barbona che è con noi da Natale – in via di Santa Maria Maggiore, tra l’incrocio con via Urbana e quello con via Cavour – ha una benefattrice che la rifornisce di capi di abbigliamento e una volta alla settimana la porta a fare la spesa nelle botteghe del quartiere. La benefattrice qui nessuno la conosce e si dice che venga da fuori. Va dalla sua amica e le dice “andiamo”. La barbona la segue bofonchiando. Nessuno la capisce ma la benefattrice, che forse la conosceva quando la sua parola era più chiara, le parla camminando. Lei non ha il permesso di entrare nelle botteghe e aspetta fuori che l’altra esca con le buste. Ma intanto non tace e dice una parola per volta, chissà quale, agitando il braccio. Indica un prosciutto o una bottiglia o forse fa un discorso solo suo, per sfogare l’emozione. La benefattrice non si limita all’essenziale e le prende anche una bottiglia di cognac e qualche pacchetto di sigarette. La barbona resta in agitazione e lancia sguardi in tutte le direzioni finchè non vede nella busta questi generi di conforto che le sono essenziali. Quando arrivano si fa una sorsata, accende una sigaretta e completa il giro tranquilla come una scolaretta.

19 Comments

  1. marta09

    Chissà cosa direbbe, che reazioni avrebbe, la barbona, se sapesse che è un soggetto attivo di questo blog.
    Per alcune cose belle che sono uscite dai vari commenti direi che un grazie sarebbe d’obbligo e – tutto sommato – non è una persona inutile.

    11 Agosto, 2010 - 5:07
  2. La barbona una dei “Santi nel viavai”… e pure la benefattrice…

    A proposito di Santi, oggi è S.Chiara. Un augurio speciale a tutte le Chiara.
    Mi raccomando fate onore al nome che portate.

    11 Agosto, 2010 - 5:50
  3. marta09

    Oh, ma che bella definizione
    “Santi del viavai” 🙁
    Complimenti Ubi

    E per Santa Chiara … bé, in qualche modo anche lei – se vivesse ai nostri giorni – la chiameremmo “barbona” (in senso buono e non nel senso tipicamente lombardo).

    Auguri a tutte le “Chiara” con l’augurio che siano “dolci e fresche acque” in cui, chi ne ha bisogno, si può rinfrancare.

    11 Agosto, 2010 - 6:17
  4. marta09

    la faccina era questa: 🙂
    eh eh … 😀

    11 Agosto, 2010 - 6:18
  5. fiorenza

    Anche la benefattrice è francese?

    11 Agosto, 2010 - 7:50
  6. Marta… “Santi nel viavai” è il titolo di questa magnifica canzone di Raf.

    http://www.youtube.com/watch?v=ifhS9p4_8wg&feature=related

    Una parolina…
    a volte passiamo indifferenti innanzi ai barboni… agli invisibili…
    eppure magari sono la porta del Paradiso…

    e se conversando magari con uno di loro lo invitiamo a pranzo…
    e lui preso il pane lo spezza…

    “”Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”

    11 Agosto, 2010 - 10:38
  7. Luigi Accattoli

    No Fiorenza la benefattrice è italiana ed è criticatissima nel quartiere ma ben accetta dai commercianti dai quali fa la spesa per la sua amica. Gli altri dicono: “Crede di farle del bene invce la danneggia, dal momento che le compra anche i liquori e le sigarette”. Ma nessuno glielo dice in faccia. Lo dicono dopo che se ne è andata.

    11 Agosto, 2010 - 15:15
  8. marta09

    Ubi, difficilmente ricordo i testi delle canzoni, ma resta comunque il fatto che tu abbia abbinato questa frase alla barbona … il merito tuo è il ricordare ed agganciare … non è da tutti.

    L’autore è Rag, ma l’arrangiatore nella realtà sei tu.

    Luigi,
    e già … però la benefattrice oltre ai liquori e sigarette acquista anche cibo, mentre i criticoni molto ipocriti per evitare di “danneggiare la barbona” non le acquistano sigarette e liquori, ma neppure cibo però.
    Ma come si fa ad essere così stupidi?

    11 Agosto, 2010 - 20:52
  9. discepolo

    Secondo me è più stupida la benefattrice che le compra il cognac, col rischio, se la barbona è alcolizzata , di un morte per cirrosi epatica o delirium tremens.
    muore felice sì la barbona . col cognac in mano, benedicendo la sua generosa benefattrice, intanto col fegato spappolato…Ma come si fa a essere così stupidi?

    11 Agosto, 2010 - 21:47
  10. Nel 1988 il maestro Ermanno Olmi con il film “La leggenda del santo bevitore” vince:
    Festival di Venezia 1988: Leone d’oro al miglior film
    4 David di Donatello 1989: miglior film, miglior regista, miglior direttore della fotografia e miglior montatore
    2 Nastri d’argento: regista del miglior film, migliore sceneggiatura.

    Parafrasando il titolo del thread potrei fare il film:
    “La barbona va a fare la spesa, e tizio va …..” .

    Oggi ho donato un triplo vaffa perforante ad un collega che mentre ALL’APERTO fumavo una sigaretta, mi ha detto che il fumo inquina l’aria e altre cosine pure.
    Il deficiente in questione porta in giro il suo larvatico corpo con annesso singolo ed inefficiente neurone, con un suv 2400 cc che produce un puzzo alla sola accensione di 1000 cadaveri. In giro in una città con un mezzo fatto per altri impieghi e tenuto sempre lucido, che demente.
    All’affittuario del singolo neurone, ho poi suggerito cospargersi con la benzina, ma poi ho rettificato perchè costa, ed un medico con un litro ci fa 10 Km per andare a salvare una vita e sarebbe uno spreco. Lui ha annuito.
    Quindi gli ho suggerito l’alcool, ma poi l’ho subito sconsigliato, è un peccato per un untuoso qual’è, potrebbe disinfettarsi… e lui ha annuito.
    Gli ho consigliato l’immondizia, correggendomi immediatamente… sarebbe un affronto per la spazzatura farla bruciare con uno che puzza più di lei. E lui ha annuito.
    Che dite saro stato troppo duro nel giudizio?
    Se si andro a confessarmi per emendare il peccatuccio…

    11 Agosto, 2010 - 22:39
  11. La nausea mi è passata ed il moto di contro-giramento armonico semplice pure, posso assumere la posizione orizzontale.
    Certo magari non dormo perchè l’interrogativo di come si fa a vivere con 0,000001 gr di cervello in cui è contenuto un solo neurone è forte…
    Cmq vado a letto. Buonanotte a tutti

    11 Agosto, 2010 - 23:26
  12. marta09

    @Ubi, io credo che il confessore in questione, molto probabilmente inizierebbe a ridere come un matto se ti confessi esattamente come hai scritto la faccenda. Sai l’ipocrisia è una gran brutta bestia ed il “bacchettonismo” ad oltranza è il figlio scemo dell’ipocrisia.
    Anche a me fanno ridere quelli che pontificano invasati da salutismo, ecologismo e tutti “ismo” possibili ed immaginabili, ma normalmente li incastro sul COME loro vivono e COSA loro usano,
    Più che un cervello “mono-neurotico” direi che è siamo in presenza di un cervello con il solo motoneurone … tutti gli altri sono alle Maldive … Però, Ubi, questi “poveretti” dormono sonni tranquilli e non si fanno problemi, non come te che ti chiedi “ma come è possibile vere 100 diottrie su quello che fanno gli altri e la cecità assoluta su quello che fanno loro stessi?”

    @Discepolo,
    forse hai ragione da un punto di vista medico, ma la benefattrice non ha acquistato SOLO liquori e sigarette, ma i negozianti – per quietarsi la coscienza – hanno visto e recriminato duramente SOLO su liquori e sigarette.
    Dovresti saperlo dato che è un’informazione pubblica che chi è alcolizzato preferisce bere più che mangiare ed il non mangiare aumenta i rischi dell’alcolismo.
    La carità perfetta sarebbe disintossicare la barbona (magari con un trattato di cosa succede a chi è alcolizzato), ma chi le dà i soldi? Chi può farle un dono così grande in cui è compresa un’alimentazione calibrata e perfetta? Chi?
    Questa immagine, però, del “sei perso” nell’alcolismo va ad intaccarre anche il “ti regalo del cibo” … in altre parole la cosa, secondo i negozianti ed i perbenisti, equivarrebbe a “hai scelto di suicidarti lentamente e allora muori” … Scusa, ma a me questa visione va oltre alla stupidità, per me diventa una cosa disumana.
    E, se ci pensi bene, è alquanto strano che la gente “giudichi” la benefattrice e – onestamente – a me pare il classico atteggiamento di chi è in colpa ed è preso in castagna che va a cercare – a tutti i costi – il male in un gesto di carità di cui – io stessa – non ne sarei capace.
    Sarà anche stupida la benefattrice, ma io mi inchino davanti a questa donna e la sento nettamente superiore a me … sia in termini di umanità che di credente.

    12 Agosto, 2010 - 5:44
  13. Luigi Accattoli

    A Discepolo e a Marta09 sui cibi e i liquori donati ai barboni: leggendovi mi tornava alla mente e agli occhi LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE di Joseph Roth ed Ermanno Olmi.

    12 Agosto, 2010 - 12:49
  14. fiorenza

    Ho cancellato dalla mia memoria il film, che non mi piacque. Ma ricordo bene come finisce il racconto: “Conceda Dio a tutti noi, a noi bevitori, una morte così lieve e bella!”

    12 Agosto, 2010 - 13:31
  15. fiorenza

    “Ecco quel che sono veramente: cattivo, sbronzo, ma in gamba”. Così scrive J. Roth sotto un suo ritratto, nel novembre 1938.

    12 Agosto, 2010 - 13:37
  16. roberto 55

    No, Fiorenza, non è possibile: non dirmi, ti prego, che non ti piacciono i film di Olmi !

    Buona serata !

    Roberto 55

    12 Agosto, 2010 - 20:15
  17. fiorenza

    Roberto, ti devo confessare una cosa che tutti considerano grave e che a te sembrerà gravissima: è proprio il cinema, tutto il cinema, tranne rarissime eccezioni, che non mi piace. Figurati “L’albero degli zoccoli”! Già l’idea di farne un film mi pareva blasfema. Poi da Olmi! La rapidità fulminea del racconto affidata alla sua lentezza…Vino trasformato in acqua. Mi pare di ricordare che non ressi a vederlo fino alla fine. Capisco che, per un esperto di cinema quale tu sei, sto dicendo cose che non si dovrebbero né dire né pensare. Mi perdoni?

    12 Agosto, 2010 - 21:23
  18. fiorenza

    Chissà perché ho fatto questo lapsus: “L’albero degli zoccoli” invece che “La leggenda del santo bevitore”. Forse perché quando ho detto a qualcuno che non mi piaceva “L’albero degli zoccoli” la reazione è stata quella che immagino sia ora la tua.

    12 Agosto, 2010 - 21:31
  19. roberto 55

    Cara Fiorenza, sei troppo buona.
    Infatti:
    a) non sono un “esperto” di cinema: al massimo, e con gran fatica, un appassionato (e mi piacciono i films di Olmi);
    b) per quel che mi riguarda, puoi dire e pensare tutto quel che ti pare e piace;
    c) ti perdono, pertanto, per “default” (come direbbero gli ingegneri dell’azienda per cui lavoro).

    Scherzi a parte, Fiorenza (io e te, in questo “pianerottolo”, siamo “quelli della notte”), buona notte !

    Roberto 55

    12 Agosto, 2010 - 22:58

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