“L’etica libera la bellezza” era lo slogan della manifestazione di “Libera” contro le mafie che si è fatta a Napoli sabato, sul lungomare. C’erano scolaresche con striscioni colorati. “Perché la vita abbia altri colori abbattiamo l’oscurità della camorra” diceva uno di Aversa. Un altro di Lentini: “Vogliamo crescere in un mondo pieno di luce e colori”. Sono stati letti i nomi di 900 vittime delle mafie e don Luigi Ciotti, il prete che presiede Libera, ha detto ai mafiosi: “Come giustificate il male che fate agli altri? Non può essere questa la vita. Non basta pentirsi ogni tanto, bisogna convertirsi”. Per la manifestazione di quest’anno è stata scelta Napoli per ricordare don Peppino Diana ucciso 15 anni addietro a Casal di Principe, Caserta, con indosso i paramenti della messa. Venerdì sera nella cattedrale di Napoli il papà di don Peppino, Gennaro Diana, ha messo la stola del figlio sulle spalle del cardinale Sepe. Alla manifestazione c’erano cinquecento familiari delle vittime che proponevano pensieri di pace: “La ricerca del bene aiuta a vivere felici” (Stefania Grasso), “Non vogliamo rimanere vittime” (Deborah Cartisano). Il servizio giornalistico più bello l’ho letto su Avvenire, a firma di Antonio Maria Mira. Altre notizie me le ha date un compagno degli anni della Fuci che è preside dell’Istituto Marconi a Lentini (vedi post del 27 agosto 2006: “Sbulla la città” di Lentini): ha portato a Napoli 90 ragazzi tra quelli della sua scuola e altre di Carlentini e di Francofonte. I suoi ragazzi avevano realizzato lo spot televisivo della manifestazione, dove si vede una bambina che giocando trova un proiettile e lo lancia in aria e nel cielo di Napoli appare il motto dell’appuntamento che molto mi piace: “L’etica libera la bellezza”. Perché non c’è il bello senza il buono e senza il vero.
L’etica libera la bellezza
77 Comments
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Grazie Luigi, mi piace pensare che – postato il 25 di marzo – sia un bel modo ciò che ci hai ricordato per meditare il mistero dell’Annunciazione, l’incarnazione di Gesù in tutto l’uomo, il convertito e colui che si deve convertire, il colorato e quello in bianco e nero. Sempre più mi convinco che il bene fa bene e non è poi così difficile da fare, considerato quanto il male faccia male e ci leghi mani e piedi. Ed il bene è bello.
Grazie Luigi per questo post. Grazie.
Ho appena terminato di ascoltare alla Tv la testimonianza di Roberto Saviano.
Mi vengono in mente queste parole di Gesù:
“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchè saranno saziati.” (Mt 5,6-7).
Un caro saluto a te, Luigi, e a tutti gli amici e le amiche del pianerottolo.
Buonanotte.
F.
“Alla manifestazione c’erano cinquecento familiari delle vittime che proponevano pensieri di pace”
Questo dato mi impressiona. Non tanto per il numero ma per il fatto che moltissimi riescono a ritrovare dentro sè quel bambino che di fronte ad un proiettile reagisce molto creativamente lanciandolo in cielo…
E questo mi da molta speranza.
Siamo ancora capaci di delegare quella sete di giustizia a Qualcun altro.
Buona Notte
“Bisogna imparare ad avere il gusto del bello: è questa la vera antimafia, non un poliziotto in più”. Monsignor GianCarlo Maria Bregantini lo diceva a Falerna, sul Tirreno catanzarese, nel corso del convegno regionale Caritas del gennaio 2007. Ma non era uno slogan coniato sul momento. Quando, due anni dopo, lo hanno trasferito a Campobasso (quante considerazioni amare ci sarebbero da fare su quella decisione) nella cattedrale di Gerace l’omelia della messa di commiato è diventata un duetto con i fedeli: “La Locride deve diventare…” attaccava lui; e loro in coro “un giardino”. In quella terra martoriata Bregantini lo ripeteva in continuazione: “Occorre vivere sotto un cielo limpido e su una terra curata come un giardino”. La cura del giardino, spiegava, rappresenta l’amore per la propria terra. E ai preti raccomandava di educare al bello perché chi ama il bello non può lasciarsi ingannare dalle brutture della violenza. La sua pastorale contro la ‘ndrangheta partiva da qui. Ma, aggiungeva, il cielo deve essere limpido, cioé si devono avere ideali trasparenti, perché se il cielo è grigio anche il giardino prima o poi diventerà fango. Un maestro della metafora, Bregantini. E un Pastore capace di parlare ai cuori. In Calabria lo rimpiangono molto.
Pansa: onore a un uomo che parla con franchezza, e dà fastidio ai falsi laici
INT. Giampaolo Pansa giovedì 26 marzo 2009
Un Papa solitario, un Papa anti-moderno, un Papa che non è più seguito nemmeno dai cattolici: più i giorni passano e più i giornali cercano di dipingere e confermare la figura di un Benedetto XVI lontano dal mondo e dalla Chiesa. D’altronde si sa: quando si decide che una persona non è bene accetta nel giro della grande opinione pubblica, per lui non c’è più speranza.
Giampaolo Pansa questo lo sa. Lui che non è certo tacciabile di clericalismo, e che nemmeno condivide molte delle cose che il Papa dice, conosce però alla perfezione questo clima da pubblica accusa nei confronti di chi non si allinea al pensiero generale, alla vulgata dominante intorno a certi argomenti. E non esita a ravvisare, nei confronti di Ratzinger, questo stesso atteggiamento.
Pansa, c’è dunque secondo lei il rischio di un generale diffondersi di un “pensiero unico”, soprattutto nei giornali, corredato da un catalogo precostituito di simpatici e antipatici (tra cui questo Papa)?
Questo rischio c’è sempre, non solo nei confronti del Papa. Se poi parliamo in particolare dei giornali italiani è una cosa che avviene normalmente, perché i nostri quotidiani sono animati da una faziosità che è sempre più stupefacente. E non sto parlando dei giornali di partito, bensì dei giornali che dovrebbero essere di informazione, i quali invece prima del dovere di informare sentono un altro dovere, sbagliato e intossicato, che è quello di esprimere sempre opinioni, dicendo chi è buono e chi è cattivo, chi è bello e chi è brutto.
E sul Papa in particolare che atteggiamento c’è secondo lei?
Per quanto riguarda il Papa naturalmente siamo tutti un po’ influenzati dalle ultime polemiche su quanto egli ha detto in Africa, a proposito della diffusione dell’Aids e dell’utilità o meno dell’uso del preservativo. Io, che pure non ho nessuna esperienza in tema di medicina e di Aids, penso che comunque l’uso del preservativo sia utile. Certo non è la soluzione del problema, e prova ne è il fatto che l’Aids non sia stato sconfitto: non ci sarebbe nulla di più facile che diffondere preservativi in quantità enormi in tutto il mondo, e se bastasse quello l’Aids non ci sarebbe più. Invece questo male c’è ancora, non solo in paesi poveri come quelli africani, ma anche in quelli evoluti come quelli occidentali. Quindi di certo il preservativo non basta.
E Ratzinger, in realtà, non ha detto una cosa molto diversa da questa. Ma allora le chiedo: perché tante reazioni così scomposte nei suoi confronti?
Perché è una persona franca, che parla con chiarezza. Ogni Papa, come anche ogni capo di Stato (anche se qui stiamo parlando di un personaggio che ha molto più peso in quanto capo della Chiesa cattolica, che va oltre le nazioni e in più coinvolge la vita delle persone e le tocca nel profondo, negli atteggiamenti e nei comportamenti) il Papa, dicevo, ha una propria personalità, diversa da quella di tutti gli altri Papi. A me, confesso, la franchezza di Ratzinger piace, seppure spesso io non condivida le sue conclusioni. È meglio avere un pontefice che parla chiaro che uno troppo cauto nel manifestare il proprio pensiero. Proprio per questo motivo, non mi stupisco che poi susciti delle reazioni. E mi sembra anche giusto che succeda; in fondo basta aspettare che passi il momento della polemica più aspra. Anche i cattolici devono evitare di scandalizzarsi, dicendo che il Papa è stato offeso: eviterei di parlare della cosa in questo modo.
Quindi è positivo che nascano polemiche…
Diciamo che il fatto di parlare con chiarezza, e quindi di suscitare polemiche per quello che dice, è una cosa che fa sicuramente onore a Benedetto XVI. Io personalmente sono abituato a suscitare polemiche, con i miei libri. Ma è meglio suscitare polemiche che indifferenza. E questo per chi pensa che il Papa sia una personalità utile al mondo (usiamo pure questi termini forse un po’ banali) dovrebbe essere un fatto positivo.
In realtà l’aggettivo “utile” è molto pertinente: significa che vale la pena per tutti ascoltare quello che dice, anche per i laici?
Certo, e guai se non fosse così. Un vero laico non può che guardare con attenzione quello che dice Benedetto XVI; poi può condividere o non condividere. Ma il laico che si infastidisce perché il Papa esprime la sua posizione, diventa un personaggio ridicolo. Anzi, semplicemente non è più un laico.
Torniamo ai giornali: perché è così difficile parlare di quello che accade, e si punta tutto su opinioni e interpretazioni?
Io penso che i giornalisti dovrebbero innanzitutto raccontare ai loro lettori quello che succede. E poi, se i lettori lo desiderano, fornire un commento. Invece in tante testate italiane si è capovolto questo principio: prima si commenta, e poi, se resta spazio, si dice quello che è successo. È una malattia terribile, anche se una malattia vecchia. Io ho scritto due libri su questo: nel ’77 “Comprati e venduti”, e poi nell’86 “Carte false”: ebbene, da allora ad oggi la situazione è enormemente peggiorata. Poi, più i giornali sono grandi e più si sentono obbligati ad essere i portatori di una bandiera politica. Il caso più evidente è quello di Repubblica.
Che non a caso è il giornale che ha condotto e conduce più di ogni altro la polemica sul Papa…
Ha spiegato bene la cosa, in un editoriale sul Riformista, Andrea Romano, il quale ha parlato della «pedagogia autoritaria» che questo giornale cerca di operare. In fondo è l’unico vero giornale di partito che è rimasto in Italia. Ma forse non si rendono conto che, continuando ad esporre questo “pensiero unico”, poi alla fine i lettori si stancano. Non a caso, come ho visto di recente nelle statistiche per altro pubblicate dall’Unità, Repubblica è il giornale che perde di più, anno dopo anno. I lettori, in fondo, si stancano di vedere la vignetta di Elle Kappa che nei giorni pari è contro Berlusconi, e nei giorni dispari contro il Papa.
Alzano il tono della polemica faziosa per avere più lettori, e invece li perdono?
C’è una cosa anche peggiore di questa, che si vede ancora nelle critiche fatte a Benedetto XVI sulla questione dell’Aids, e cioè che c’è una sorta di concetto superbo del proprio mestiere. Non è solo la ricerca del clamore per attrarre lettori – che poi, appunto, non serve – ma è un’idea sbagliata del proprio mestiere per cui ci si concepisce come i “superman” dell’opinione pubblica italiana. Non per nulla, ora che in particolare l’opinione pubblica di sinistra è molto acciaccata e non sa più come riprendersi, si rifugiano allora nel dire che non esiste più un’opinione pubblica in Italia. Invece non è assolutamente così: una delle cose positive di questo Paese, nonostante tutto, è che ci sono molte opinioni pubbliche. Quindi, in conclusione, io sono per un giornalismo diverso: energico, coraggioso, ma che sappia distinguere le proprie opinioni da quello che accade nella realtà.
(Rossano Salini)
Ho ritrovato il testo dell’intervento di Bregantini a Falerna (a proposito: anche Antonio Mira era presente quel giorno). Diceva, tra l’altro, l’allora vescovo di Locri-Gerace: “Due sono le strade. O abituiamo, annunciando il Vangelo in pienezza, i nostri giovani al gusto della bellezza che è la vera forma di antimafia, oppure li lasciamo in preda alla mafia, che è invece sporcizia, sciatteria, qualunquismo, degenerazione, viltà, miseria morale e fragilità di cuore. Il gusto della bellezza è la più autentica forma di antimafia. Il gusto della bellezza è insito nel cuore di ogni credente in Gesù risorto. Questo è il nocciolo di ciò che dobbiamo annunciare. Con fiducia, senza stancarsi mai. In ogni contesto e spazio. Allora la terra sarà realmente un giardino fiorito, fecondato dalle nostre stesse lacrime, così abbondanti in terra di Calabria”. (Tratto da: “E’ cosa nostra”, atti del convegno regionale Caritas Calabria 2007, Editoriale progetto 2000)
“Ora et colora”? Sì, si può fare. A Napoli, “Libera” ha mostrato uno dei modi possibili.
“Perché non c’è il bello senza il buono e senza il vero.”
Un’altra annunciazione!
Quante annunziazioni stiamo vivendo nel privato e nel sociale! E tutte annunciazioni che hanno la radice nell’unica Annunciazione a Maria!
Annunciazione da cui l’umanità ha ri-avuto i suoi colori e la possibilità di ri-colorarsi.
Ma non pensiamo sia un’opera in “grande” perchè è sempre stata un’opera nel “piccolo” come lo è stata per Maria.
La conversione non è un progetto di massa, ma un progetto per singoli: ad uno, ad uno.
… perchè, davvero ne basta 1 che si converte per dare il “via” a tanti “colori” 😉
se la questione della legalità (in quanto terreno indispensabile per il rispetto della dignità dell’uomo), se la denuncia quotidiana del cancro della malavita organizzata, della mafiosità dei comportamenti di ciascuno, della logica dei “furbetti, non sono un corollario chiave nel principio non negoziabile della difesa della vita dall’inizio al principio… mi tocca smettere di pensare di essere cattolico.
l’ho scritto più volte qui… questa, per me, è la madre di tutte le battaglie culturali e antropologiche (roba cristiana, eh) in Italia e non. Ci giochiamo il futuro su questo terreno.
Perché è la degenerazione più evidente e concreta del cosiddetto relativismo: se tutto è uguale, se qualsiasi idea dell’uomo e del mondo va bene, perché non agire pensando di fregare, sfruttare, umiliare, persino uccidere l’altro?
EC quinta riga: “dall’inizio alla fine”, volevo scrivere, ovviamente
Ecco lo spot di cui parlo nel post:
http://cantieresocialenapoli.blogspot.com/2009/03/letica-libera-la-bellezza.html
Una bambina ride alla città. Bravi davvero gli alunni di Lentini che l’hanno realizzato. A Napoli avevano una maglietta con la scritta “21 marzo 2009 Napoli – L’etica libera la bellezza – IV Istituto comprensivo Marconi di Lentini – Quelli che… lo spot lo hanno fatto“.
Si sa che i ragazzi, facendo spot, crescono meglio.
@moralista
mah! per me andava bene anche “della difesa della vita dall’inizio al principio …” 😉
Nel senso che difendere l’inizio della vita va bene, ma vale molto di più difendere il “principio” della vita, il suo senso più profondo.
Come vedi non è stato “un errore” di scrittura, forse è stato qualche cosa di più, qualche cosa che ti sta davvero a cuore 😀
BELLEZZA VARIEGATA (Gerard Manley Hopkins)
Sia gloria a Dio per le cose screziate
per i cieli di vario colore come le mucche chiazzate
per le macchie rosa punteggiate sulla trota che nuota;
per le castagne fresche cadute come brage accesa, per le ali dei fringuelli;
per i paesaggi divisi e pezzati, chiuso, maggese e campo arato:
per tutte le arti e gli arnesi e gli strumenti e gli ordigni.
Tutte le cose a contrasto, originali, sobrie , strane,
tutto ciò che è mutevole e – chi sa come- maculato
veloce, lento, dolce , aspro, vivido, opaco
genera senza tregua Colui , la cui bellezza è immutabile.
Lode a Lui.
Leonardo: “Si sa che i ragazzi, facendo spot, crescono meglio”. A Lentini sì.
Era una battuta! Di quelle da oratorio.
Credo che Moralista abbia sintetizzato al meglio il senso della questione proposta da Luigi.
Il contrappunto (complimenti, Lidia !) di Marta09, però, mi trova pure d’accordo: che fosse, Moralista, un errore “freudiano” ?
Buona notte a tutti !
Roberto 55
che bravo, Leonardo, giudeo con i giudei, greco con i greci, oratoriani con gli oratoriani…
Non ti fai mancare proprio nulla…
Eppure proprio oggi ho sentito un amico che c’è stato con alcuni suoi alunni e che diceva: tutti contro la mafia, la camorra, etc, però anche tutti al mercatino degli abiti griffati falsi o rubati, che costano pochissimo…
Come a dire: l’illegalità si combatte ponendo gesti di bene contro il male, non solo parole.
Ma questo, si sa, glielo insegnano i grandi cresciuti a suon di spot (per rimanere al livello di Leonardo)
OT per Leonardo
Una nuova tempesta mediatica contro il Papa
http://blog.messainlatino.it/2009/03/una-nuova-tempesta-mediatica-contro-il.html
urge tuo contributo 😉
[Piccolo off topic musicale -anche se sempre di Bellezza si tratta- dedicato in particolar modo a Fiorenza, che saluto.
http://www.youtube.com/watch?v=D1n-w-bPytY
Agnus da una “Missa Votiva” (per una sua guarigione, quando già aveva sessan’tanni, per poi viverne altri sei -senza che di lui sia sopravvissuto un ritratto) del compositore ceco Jan Dismas Zelenka (1679-1745 , che venne persin definito “il Bach boemo”) , ancora troppo misconosciuto -fra il grande pubblico- compositore la cui carriera culminò alla Corte di Dresda.
Gian Disma, venne battezzato il compositore, e ieri occorreva (anche!) la “Commemorazione del santo ladrone, che, avendo professato la fede in Cristo sulla croce, meritò di udire da lui: «Oggi con me sarai nel paradiso».” ]
E maioba ci ha messo alle corde!!!
Complimenti a te maioba … ma … siamo sicuri che a quei mercatini ci vadano solo gli “alunni”? 😀
Sotto un certo aspetto “tutti siamo giovani e pure sconsiderati” al di là dell’età che abbiamo … ma io spero sempre nella co-scienza, quella cosina che – senza troppi complimenti – “sbatte in faccia” le proprie incoerenze. 🙁
E … anche questo è un modo luminoso per essere nella luminosa e leggera quaresima (nel senso che alleggerisce da pesi che bloccano ogni agilità) … 🙂
Proprio ora rileggevo quello striscione che dice: “vogliamo crescere in un mondo di luce e di colore” e pensavo: “e anche di musica”!
Vero Fiorenza!!! 🙂
Il colore è musica come la musica è colore, ma il colore per essere visto ha bisogno di luce e la musica – in qualche modo – per essere suonata ha bisogno di luce.
Ma che avete questa sera? 😉 Infilate una saggezza via l’altra!!!
[Vabbè, visto che sono in vena di Antichi ‘misconosciuti’ , sempre in particolare per Florence :
http://www.youtube.com/watch?v=QUQzuXvQcdo
Stavolta, Johann Caspar Ferdinand Fischer (1656?-1746) , uno dei massimi tastieristi della sua epoca, ma di cui non si sa moltissimo e molto è andato perduto.
Al link: Ciaccona dalla Suite “Euterpe” (!! 🙂 , dal suo capolavoro “Parnaso Musicale” (nove raccolte di danze, ‘suites’, ciascuna intitolata ad una Musa), eseguito da una clavicembalista californiana. ]
Baruc 3,
37 Egli ha scrutato tutta la via della sapienza
e ne ha fatto dono a Giacobbe suo servo,
a Israele suo diletto.
38 Per questo è apparsa sulla terra
e ha vissuto fra gli uomini.
Baruc4
1 Essa è il libro dei decreti di Dio,
è la legge che sussiste nei secoli;
quanti si attengono ad essa avranno la vita,
quanti l’abbandonano moriranno.
2 Ritorna, Giacobbe, e accoglila,
cammina allo splendore della sua luce.
Che risveglio! Con la musica del mago Syriacus (ascoltata e riascoltata) e il post (letto e riletto), segnalato da LuigiM stanotte, “Una nuova tempesta mediatica contro il Papa” e i commenti (mai e poi mai riso tanto)!!!
A differenza di Genevieve, devo dire che sono proprio affascinata da questo pianerottolo!
Grazie a tutti
X Syriacus
conosci questo signore?
http://www.youtube.com/watch?v=ry837h1bogc
e mi sa che era proprio un lapsus freudiano!
La postilla di maioba mi sembra importante
La battuta di Leonardo mi ha fatto ridere… grazie… 😀
ps. oltreché freudiano, sarò anche cerchiobottista? 😉
Grazie a LuigiM per la segnalazione: è una parodia deliziosa che, come sempre le parodie ben fatte, rimane giusto a un pelo di distanza dall’originale. Quelle cose lì potrebbero quasi averle dette veramente i personaggi evocati.
(Naturalmente conosci già l’Antologia apocrifa di Paolo Vita Finzi, un piccolo classico del genere)
Ero a napoli il 21 marzo. Sarei andata anche se non fosse stato per motivi di lavoro. Sarei andata ugualmente perché ritengo che non si debba perdere la capacità di “sapersi vergognare”. Quando infatti un uomo smette di indignarsi perde anche la capacità di discernere il buono dal cattivo e – per dirla alla don Ciotti -, il brutto dal bello. Tutto è lecito allora, tutto ha un uguale valore, tanto la villa vista mare costruita in barba alle normative edilizie e ai vincoli idrogeologici quanto la casetta legalmente autorizzata in città, il pizzo come le tasse all’erario, la collezione di francobolli e quella di armi, la patente a 18 anni e la licenza di caccia a 16.
L’assuefazione allo “sgorbio” (da “scorpius”, la macchia d’inchiostro sul foglio bianco e che, nella sua spaventosa linea, ricorda uno scorpione) è il rischio più grande: abituarsi al malaffare, alla paura e, appunto, al brutto. Ecco allora che l’etica, piuttosto che rispondere a principi religiosi (quale religione?) o giuridici (la legge di chi?), preferisco credere che derivi dalla giustizia. Una giustizia che a livello intimo consiste in quella capacità di ciscuno di saper distinguere il vero dal falso e che, allargando il concetto ad un numero maggiore di persone, deve guidare necessariamente il processo decisionale collettivo poiché – come scriveva Bahá’u’lláh, fondatore della fede Bahai – essa è l’unico mezzo per conseguire l’unità di pensiero e di azione.
Tradotto, se tutti consideriamo “giusto” che il brutto abbia diritto di cittadinanza allora il brutto guiderà le nostre decisioni di gruppo. Se riteniamo che il bello sia invece il solo a dover vivere tra noi, bhe, allora saremo circondati dal bello. Ecco perché non si deve perdere la capacità di vergognarsi e, anzi, deve essere insegnato già ai piccoli – nelle proprie famiglie, nelle proprie scuole – ciò che è vero e ciò che è falso. Saremo tanti a quel punto e con l’etica (barra) giustizia libereremo la bellezza. E forse senza abusivismi e condoni, permettetemi una leggerezza, anche il senso estetico.
p.s. Oltre ai ragazzi di Lentini, hanno confezionato lo spot gli studenti del liceo classico “Pansini” di Napoli e quelli dell’Isa “De Chirico” di Torre Annunziata. Uno spot che, grazie alla collaborazione del Segretariato sociale Rai, doveva (sottolineo “doveva”) essere trasmesso in questi giorni sulle reti del servizio pubblico radiotelevisivo. Io non l’ho visto ma forse è solo una mia distrazione.
Mariaelena, ti nomino “moralista” honoris causa…
il moralista
Ecco lo spot in versione streaming:
Mi presento sono Luca e ho 13 anni.
Sono un alunno del “Famoso” IV Ist. Comprensivo Guglielmo Marconi.
Posto questo messaggio perchè il preside della mia scuola, oggi ci ha dato un foglio con l’articolo di Luigi Accattoli con il titolo “L’etica LIBERA la bellezza”.
Io già dal titolo ho capito che si trattasse dello slogan del 21 Marzo svolto a Napoli. E’ bene, io e i miei 53 compagni eravamo lì, tutti con un unico scopo,
sconfiggere la mafia o quanto meno manifestare per ricordare le vittime e i numeri delle mafie. C’erano molti slogan come per es: “Vogliamo un mondo di luci e colori” che era lo della mia scuola, e molti altri che non ricordo, ma nel suo piccolo avevano dei significati profondi ed intensi! Riguardo lo spot è molto significativo! La bambina giocando si trova a fare una scelta, fra il proiettile ( La Delinquenza ) e la pietra ( Il Gioco ), scegliendo la pietra butta il proiettile, e il paesaggio si colora ed infine la bambina sorride! Lo spot in 33 secondi ha un significato immenso, anche quello di ricordare alla gente, che esiste un giorno per ricordare tutto questo ! Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. Il simbolo è la bandiera della pace!
A presto Luca Castiglia 3°B
Grazie Luca, benvenuto nel blog! Nel primo dei tuoi messaggi, dove dici “Ecco lo spot in versione streaming”, non si legge nulla: forse è caduto il link che avevi inserito. Postresti rimandarlo? Salutami il preside. Luigi
Mariaelena per che lavoro eri a Napoli sabato?
Luigi il video non si può postare in streaming quindi ti do il link di YouTube :
http://www.youtube.com/watch?v=IDIzutefN4I
A presto da Luca
Grazie ancora Luca! Ho rivisto lo spot dopo aver letto la tua descrizione e ho capito la faccenda dei colori, che prima mi era sfuggita: quando la bambina lancia il proiettile, il mondo che era in bianco e nero si colora! Questo passaggio da un mondo grigio a uno colorato si trova anche in un quadro di Piero della Francesca, intitolato “Resurrezione”, che si può vedere nella Pinacoteca Comunale di Sansepolcro e risale al 1463-65: il mondo alla sinistra del Cristo è grigo e invernale, quello alla destra è colorato e primaverile. In esso l’esplosione dei colori sta a dire che con il Cristo che risorge è tutto l’universo che torna alla vera vita. Nel vostro spot la vita rifiorisce quando l’umanità . rappresentata dalla bambina – rifiuta la violenza. Bravo ad avermi spiegato!
l’affacciarsi di Luca, mi fa pensare che solo un buon papà che sa leggere i segni dei tempi con il linguaggio adatto, riesce ad interagire con i figli di ogni tempo.
Mi piacerebbe che nel tuo blog riescano ad affacciarsi più ragazzi, che esprimano le provocazioni del loro quotidiano anche in questa casa, credo che ne abbiamo sempre bisogno.
Al di là di tabernacoli teologico-morali,
c’è sempre il vivo Corpo di Cristo che si esprime anche attraverso la vita di tutti,
un corpo sempre piagato,
ma è il Suo corpo,
che continua ancora a scandalizzarmi….
Grazie Luigi
Sono i giovani con i “cuori giovani” che incidono sul mondo.
Grazie a TUTTI !!!
Penso che questo blog sia fantastico, e mi auguro una lunga permanenza !!!
Ciao a tutti, e ancora grazie !!!
Per “il moralista”: va bene, liquidiamola pure così la questione, a colpi di aggettivi.
Per Luigi: ero a Napoli per un progetto editoriale sul tema della manifestazione. Sono felice che dalle cose che ci siamo detti sia nato il commento in questo blog e, da lì, l’adesione di così tante persone. Ancora una volta hai ragione tu quando dici, provando stupore, che le “parole sanno toccare dentro”.
Io invece ci sono andato a Napoli, per un Progetto PON “Viaggio nella memoria per ricordare le vittime delle mafie”
Ciao io sn 1 alunno del IV Istituto Comprensivo “Guglielmo Marconi” e del preside Armando Rossitto e ho partecipato nel 2008 e nel 2009, a Bari e a Napoli, a questa manifestazione, ma lo spot l’ho voluto fare sl 1 volta.
Mi sn divertito di + quest’anno a Napoli ma vi assicuro ke è 1 esperienza bellissima e unica soprattutto da ragazzi!!!
Come sempre noi abbiamo intrattenuto verso le 15 la gente con 1 spettacolo fatto con i ragazzi del “muro”, un’associazione Augusta di animatori, veramentesimpatici e costruttivi. Con loro abbiamo costruito i “casper” grandi pupazzi fatti di cartoni e giornali e li abbiamo colorati.
Noi durante il corteo gridavamo frasi come “mafia! Mafia! l’Italia ti disprezza l’etica libera la bellezza”, o “noi! vogliamo! crescere! in 1 mondo pieno di luci e colori!” o noi il pizzo nn lo paghiamo!!!”.
Io quest’anno sn si 3° media quindi nn potrò + farlo se il liceo scientifico “E.Vittorini” nn manderà i ragazzi per questa manifestazione.
In questi “appuntamenti” con LIBERA a cui ho partecipato mi sono divertito moltissimo e spero ke i prossimi anni i licei scientifico “E.Vittorini”, liceo classico “Gorgia”, gli istituti tecnici ecc… portino i ragazzi a questi “appuntamenti” e nn sl di Lentini ma ragazzi da tutta l’Italia spero ke saranno portati a questi “appuntamenti”.
Ciao a tutti
da Lentini (SR)
Francesco Vella IIIB
Grazie Francesco, la tua scrittura veloce mi è molto piaciuta. Ho letto il tuo “commento” insieme a mia moglie Isa – che è insegnante – e ti abbiamo battuto le mani. Porta un saluto al preside Rossitto e tanti auguri per il liceo Vittorini.
Mariaelena guarda che il moralista voleva farti un complimento, solo che – moralista com’è – quando ha a che fare con le ragazze si intreccia maledettamente. Grazie dei tuoi apporti da testimone oculare.
Luigi, Francesco è un mio compagno di classe, e come lui l’anno prossimo passerò alle scuole superiori, di specifico al Liceo Classico.
Io ho fatto tre 21 Marzo, a Polistena, a Bari, ed infine a Napoli. Ogni anno è stato sempre più bello, e anche più affollato. Ho notato che erano proprio i giovani come me che crescevano sempre più, questo a solo una spiegazione
che questa faccenda con gli anni starà a cuore a molti !!!
Spero che l’anno prossimo andrò al 21 Marzo con il Liceo, ma se non accadrà
ci andrò con mia madre!!!
Ciao Luigi ?
Rieccomi di nuovo qua,
ho trovato un video intersessante su YouTube, si tratta di tutti gli spot del 21 Marzo dal 2003 al 2008. Vedetelo e molto interessante per chi non li ha mai visti.
Il Link è: http://www.youtube.com/watch?v=Krvtm3PlOoA&feature=related
Io o partecipato allo spot del 2007!
Adesso ti lascio, il dovere mi chiama, vado a scuola! Ciao Luigi ?
Luca verrei a scuola con te a vedere come l’avete migliorata, con i murali, gli striscioni e i cartelloni, rispetto a quando la visitai nell’agosto del 2006, mentre si teneva il campo estivo. Come si chiama esattamente quell’attività che il vostro istituto svolge a metà dell’estate? Eravate tutti con fogli e pennelli in mano e sembravate le api pittrici. Ma il preside l’hai salutato?
Luca mi viene in mente che anche di quella visita 27 agosto 2006 parlai nel blog: puoi andare a vedere nell’archivio dei post, a questa data. Ti ringrazio del video con gli spot. Conoscevo già quello della candela accesa sulla scalinata di Caltagirone. Anche in quel caso era una bambina a compiere il gesto. Ma tutti sono creativi e molto efficaci.
Caro Luigi,
Il Preside lo salutato, e stamattina appena lo visto, l’ho trovato nel suo ufficio che leggeva l’articolo Mio e di Francesco! Vedendoci ci ha fatto i complimenti, ed era anche molto contento, ma dispiaciuto in un certo senso perchè, di tutte le terze medie abbiamo scritto solo noi due!
Vabè adesso ti lascio è vado a pranzo! Ciaoooooooooooooooooo
Ciao Luigi, grazie per gli applausi e ringazia anke Isa.
Io il preside l’ho salutato con anke stamattna, e quando ci sn andato stava leggendo il mio commento e mi ha fatto i complimenti anke lui.
Ciao
Grazie ancora Luca e Francesco, ora sono in viaggio e mi sono collegato apposta per vedere se avevate lasciato altri commenti. Buona domenica.
Leggo solo adesso il commento di Nino che segnala il video con il musico-cantore Enkh Jargal della tradizione mongola. Non lo conoscevo -devo un pò approfondirmi il discorso sulla sua tecnica vocale.. ché già come ‘basso profondo’ sembro piuttosto un tenore, paragonato ai ‘bassi russi’, ma stò quà…!- , e lo ringrazio moltissimo per la segnalazione : un’altra conchiglia o pietrolina, interessante, trovata sulla spiaggia…
Volevo segnalare due esempi di ribellione civile che mi hanno colpito particolarmente quel giorno a Napoli:
1) quello di Ilya Politkovskaja, figlio della giornalista russa ammazzata nel 2006. Mi sarebbe piaciuto intervistarlo (eravamo faccia a faccia, quattro anime intorno) ma la sua reticenza andava oltre ogni immaginazione. Quello che però è riuscito a dire è stato un pugno nello stomaco:
«Che manifestazione straordinaria, una cosa del genere non sarebbe possibile nella mia Russia. Mia madre è stata uccisa perché dava fastidio alla mafia. Io so chi l’ha ammazzata. Ma mancano ancora i mandanti».
2) quello degli extracomunitari di Castel Volturno, fratelli e amici dei due africani uccisi lo scorso settembre: con i loro striscioni gialli e il loro urlo, contro l’omertà che hanno dovuto conoscere sulla propria pelle, rappresentavano in assoluto l’espressione più alta e coraggiosa dello slogan di LIBERA.
Che belli che erano!
errore: non 2 ma ben 6 le vittime di Castel Volturno
1987
• L’abate della basilica romana di San Paolo fuori le Mura, P.
Giuseppe Nardin, rassegna le proprie dimissioni e si ritira in un
luogo di preghiera a seguito di osservazioni sulla di lui
collaborazione con il precedente abate, Giovanni Franzoni, fondatore
della Comunità “di base” di san Paolo e già fiancheggiatore del
Partito Comunista.
• La Cdf consiglia mons. Mattew Clark, della diocesi statunitense di
Rochester, di ritirare l’imprimatur a un manuale sulla sessualità di
ausilio ai genitori per l’educazione dei figli scritto da cattolici.
• Ad aprile il comboniano padre Alex Zanotelli, su richiesta del
prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli (ex
Propaganda fide, da cui dipendono le Congregazioni missionarie),
card. Josef Tomko, si dimette dalla direzione (assunta nel 1978) del
mensile “Nigrizia”. Lo Zanotelli aveva dato un’impronta fortemente
socialistica alla rivista, che da tempo non aveva più alcuna traccia
del suo nativo carattere missionario.
• La Congregazione per i Religiosi provvede alla correzione di
alcune fuorvianti interpretazioni del Concilio Vaticano II in merito
a presunte “pari opportunità” di
religiosi laici e religiosi sacerdoti nella guida degli Ordini e
Istituti religiosi. L’Ordine dei Cappuccini si segnala tra i primi
che provvedono a rettificare alcune disposizioni capitolari.
cara Mariaelena confermo tutto:
a) il mio era un complimento… come evinci dal mio nickname, io gioco con questa parola, un po’ per autoironia, un po’ per sdoganarla, laddove nasconde cose buone e non ipocrisie… poi c’è una lettura cristiana della cosa che ti risparmio… in ogni caso essere “moralisti” è una cosa molto buona per me… se leggi il commento che avevo scritto prima del tuo, capirai.
b) in effetti temo che il mio “moralismo” mi crei impedimenti con le donne… compenso (con qualche inciampo) con l’amore per mia moglie! (il fatto è che do per scontato che si capisca cosa significa l’universo che galleggia dentro al mio nickname… mea culpa!)
Ho sempre pensato che i nicknames siano un impiccio. plpl8 per esempio fa pensare a una presa elettrica. tech95 a un tipo di lavorazione del legno. Affus a un traforo delle Alpi. TRX a una motrice di Trenitalia.
ci penso seriamente, Luigi… tanto ormai sono da tempo svelato… è che comunicare con il mio nick mi sembra aggiunga qualcosa in più, sfumature, a quel che scrivo…. sarà un deficit di autostima?
Bravo Luigi, a me i nickname piacciono semplici !!! Se ci fosse stato Luca avrei messo quello ! Comunque ho letto il tuo articolo “Sbulla la città”, su un campo estivo della mia scuola ed è molto carino 🙂
A presto Luca ;D
accettare il nick di una persona, è accettare la complessità della persona che è dietro quell’identità.
Qualche cosa significa il fatto che il nome viene imposto dai genitori,
il nick viene scelto liberamente dallo scrivente.
Simbolicamente è molto importante.
Un tech95,
già rivela che nel tuo blog, Luigi, dove vedevo nick….75 circa e dava il senso che l’età media dei più giovani si aggirava tra i 30/35 anni,
un teck95, fa scendere considerevolmente l’età di chi si affaccia,
lo rivela,
13/14enni che si interfacciano in un blog non giovanilista,
ma che è capace di affrontare tematiche care ai giovanissimi,
rivela
che anche l’amministratore ha un “cuorre di ragazzo”!!!!!!
Complimenti Luigi
Quell’esperienza di “pizza e….” tanto tua personale si allarga sul web….
Cari Moralista, Lucas e Matteo sui nicknames scherzavo, si capisce! Mi riferivo a quelli che sembrano una sigla, ma anche per loro era solo una battutaccia. Ognuno si denomini come crede. Apprezzo ogni libertà, comprese quelle minime.
Lucas e tech95 sapete qual è la cosa che apprezzo di più nel vostro preside, che conosco da quando ambedue avevano venticinque anni? Siamo stati anche per un periodo di camera insieme, in un appartamento per studenti. Apprezzo il fatto che ami tanto la scuola da volerla allegra e colorata, non grigia e spoglia. Io non sono un uomo di scuola ma questo l’ho capito subito, appena mi ha fatto fare un giro per le aule e i corridoi. Chi ama qualcosa lo fa bello.
tech95 spero che tu non te la sia presa perchè ho scherzato sul tuo nickname. La mia era una battuta per ridere. Hai visto che qui sopra c’è stato un commento di un visitatore che si firma Matteo il quale apprezza il fatto che qui nel blog arrivino anche dei ragazzi come te e Lucas. Vi sono grato di avermi fatto visita e sarò ancora più contento se continuerete a intervenire. Tu intanto sappi che a me piace scherzare e spesso faccio battute. Può capitare che uno non le capisca e ci resti male, ma sono sicuro che tu hai capito lo scherzo sul tuo soprannome.
Ciao Luigi, volevo segnalarTi a te ed a tutti, un video davvero interessante, dove ci sono scritti tutti i nomi delle vittime delle mafie, e l’anno di morte!
Il Link é: http://www.youtube.com/watch?v=mQtVVIY1ixE&feature=related
PS: Chiamami Luca non Lucas
PS2: Mariaelena le vittime di Castel Volturno erano 9
A presto Luca 🙂
eccomi adesso ci sono anch’io…
mi presento mi chiamo anch’io Francesco e sn anch’io del 4° Istituto Comprensivo di Lentini…
Caro Luigi,
solo adesso mi sn registrato perchè nn ho avuto tempo in qst giorni… la scuola, gli impegni… comunque… ank’io ho partecipato alla manifestazione del 21 marzo 2009… qst è stato il secondo anno x me… è stata un’emozione diversa e la cosa ke mi ha colpito di + è stata appunto la maggiore partecipazione di altre scuole… pensa ke eravamo 50000 in piu dell’anno scorso… qst signifika ke finalmente tutti stiamo capendo ke la mafia nn porta a nulla e tutti stiamo cominciando a testimoniare contro di essa… qst è l’ultimo anno di scuola media x me… ma sarò pronto a partire il prossimo 21 marzo e se la prossima scuola in cui andrò non organizzerà qst viaggio x il 21 marzo domanderò io di persona al dirigente scolastico di fare il possibile… riguardo lo striscione ke tu (se posso darle del tu) citi nel blog… beh portavo ank’io qll striscione… e ne sn molto onorato. il preside infatti ha scelto il nostro xkè gli sembrava il + significativo… e addirittura ci ha fatto postare subito dopo la bandiera della pace di 25 m… siamo stati i protagonisti… e qst cosa ci rende molto felice sia a me ke a tutti i miei amici penso… adesso vado ci sentiamo arrivederci
P.S. chiamami pure ciccio (diminutivo di Francesco ;D)
ah dimenticavo… ank’io conosco Luca e Francesco… siamo in classi diverse ma ci conosciamo dalla prima media… comunque io sn ciccio 3^C
arrivederci
CiCCiuZZu_95
CiCCiuZZu_95 sono contento della tua visita. Certo che mi puoi dare del tu: io lo do a tutti, appena vedo che mi è possibile. Del resto nel “Padre nostro” diciamo “Padre nostro che sei nei cieli” e se diamo del tu a Dio Padre lo possiamo dare a ognuno di noi, non credi? Solo bisogna stare attenti che quello che parla con noi non si offenda, perchè purtroppo tanti amano questo sport di prendersela per qualsiasi cosa. La tua idea di proporre la gita in occasione del 21 marzo al dirigente di istituto, quando sarai alle superiori, mi pare buona. A che tipo di scuola ti iscrivi?
Luca grazie del video con i nomi. Non lo conoscevo. Buona giornata.
morale del “moralista” (che sarei io, a scanso di equivoci):
“se la chiesa, quella di carne, fatta di battezzati, in Cristo, parla con i giovani, i giovani rispondono”.
Caro Luigi,
grazie x qst premessa del tu…
cmq mi iscrivo al liceo scientifico di lentini… vedremo… adesso vado ciaoo
CiCCiuZZu_95
Lucas, prendiamo per buona la notizia data dal Corriere?
Gli africani uccisi furono 6, oltre ad un italiano.
http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_18/far_west_caserta_morti_30dd5096-85c4-11dd-bcd5-00144f02aabc.shtml
oppure Wikipedia, volendo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_di_Castelvolturno
Mariaelena, hai letto la mia spiegazione?
Giusto, avevo letto male, ma sono 6 extracomunitari e 1 italiano.
Scusa Marielena, a presto!
“Moralista”, si, ho letto la tua spiegazione e ti chiedo scusa se ho frainteso ma trovo ardito il proposito di sdoganare il termine.
Quanto a me, confesso l’allergia alle definizioni che chiudono tutto in un recinto e una certa intolleranza a qualsiasi “ismo” che, pur partendo da buone intenzioni, finisce col trasformarsi sempre in una esasperazione delle stesse.
Insomma, non mi piace sentir parlare di moralismo ma anche di sentimentalismo, di pacifismo e di ambientalismo là dove l’uomo è costretto a fare un passo indietro per far spazio, nell’ordine, alla sola morale, ai soli sentimenti (bah..), alla sola pace (mmm, qua è dura…) e al solo ambiente (sull’argomento Giovanni Paolo II ha scritto dei testi bellissimi e – dal Papa che non t’aspetti – anche “concreti”)… e bla bla bla.
p.s. Conosci il movimento Les Knight? Gente che si fa sterilizzare perché sostiene che l’unico rimedio per salvaguardare le risorse del pianeta sia quello dell’estinzione della razza umana. Chi resterà poi a godersi il paesaggio, questo, non è dato saperlo. 😉
Eccomi,anche io ho deciso di esprimerle il mio pensiero perchè ho partecipato alla manifestazione del 21 marzo con il 4istituto comprensivo di Lentini(mi scuso per il ritardo)….mi chiamo costanza,il 21 marzo è stata per me un’esperienza bellissima.La cosa che mi ha colpito di più è stata la grande voglia di combattere che è nata dentro me vedendo che non ero sola .Però allo stesso tempo ,come ha detto la sig.ra Borsellino ,fino ad ora nessuno è riuscito a sconfiggere la mafia perchè è sempre rimasto da solo.Secondo me non dovremmo solo limiterci a commemorare le vittime della mafia ma dovremmo unirci per combatterla.Purtroppo sono costretta a a scrivere della rabbia infinita che è scoppiata dentro me sentendoin tv appena 2 giorni dopo dalla manifestazione,dell’uccisione di un”collaboratore di giustizia” a Bari.La mia volontà di combattere questo mondo è immensa e ogni giorno nel mio piccolo cerco di fare qualcosa . Perchè io penso che il cambiamento debba inziare da noi ragazzi e non dobbiamo aspettare che siano gli altri a fare qualcosa.Alcuni dicono che la volontà di noi ragazzi non potrà portare nessun cambiamento perchè siamo solo 1 goccia in un mare infinito,io vorrei ricordare a queste persone che il mare è composto da un sacco di gocce e molte di esse erano alla manifestazione a gridare “BASTA” alla mafia ,da ciò la mia speranza rimane forte.Grazie per il tempo che spende per noi ragazzi!A presto.
Kostanza grazie d’averci scritto e grazie anche della rabbia che senti e che esprimi! Ti mando un bacio di riconoscenza. E anche a te chiedo di salutare il carissimo preside Armando Rossitto: ritengo che tu e gli altri alunni dell’Istituto Marconi siate fortunati ad avere incontrato educatori così amanti della scuola e della dignità di ogni persona, da far valere in ogni circostanza. Buona Pasqua!