«Nel giorno dell’Assunzione sono entrata in una chiesa di campagna in preghiera e ho presentato a Dio i miei voti di povertà, castità, obbedienza, nessun altro presente, e subito è tornata la gioia della mia vocazione»: parla così, come fosse un personaggio del regista Bergman o del poeta Borges, un’eremita metropolitana dei nostri giorni, Julia Bolton Holloway, custode del cimitero inglese di piazza Donatello a Firenze. Di origine inglese, nata nel 1937, già docente a Princeton, tre figli e otto nipoti, un matrimonio fallito, aspirante monaca anglicana passata infine alla Chiesa Cattolica, Julia vive in solitudine in mezzo al chiasso della città moderna e da quella solitudine anima un gruppo di spiritualità che si riunisce una volta alla settimana: «La domenica alle 5 del pomeriggio leggiamo il Vangelo, diciamo i Vespri insieme e poi ceniamo. ‘Giuliana di Norwich’ è il nome scelto per il cenacolo che si è formato. Ci sono persone bravissime, anche con una forma di potere in Firenze, ma qui vengono semplicemente con il loro vino. Questa esperienza è buona perché è un’amicizia profonda che abbiamo con la preghiera. Condividiamo anche i libri». [Segue nel primo commento]
Julia Bolton Holloway eremita al centro di Firenze
11 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
[Segue dal post] Ho preso le citazioni dal volume di Cristina Saviozzi, Come gufi nella notte [San Paolo 2010, pp. 256, euro 14,50], che dedica un capitolo a Julia Bolton Holloway. Qui puoi sapere tutto su di lei e i suoi libri, il legame con Giuliana di Norwich, con Maria Chiara della “Comunità dei Figli di Dio” di don Barsotti e con Fioretta Mazzei: http://www.umilta.net/vita.html.
Molte volte rimaniamo stupiti di fronte alle straordinarie testimonianze di persone delle quali i grandi mezzi di comunicazione non si occupano. Direi che queste testimonianze sono tanto più efficaci quanto più sono nascoste. Scoprirle vuol dire trovare una perla preziosa.
Pochi giorni fa ho conosciuto un giovane muratore, senza figli, che insieme alla moglie si dedica all’educazione dei giovani. Questa è la sua vocazione, ha detto. Insieme ad altri, segue il carisma di padre Ugo per Operazione Mato Grosso. Grazie dunque a Luigi Accattoli per averci fatto conoscere Julia.
E tu Antonella ci dirai qualcosa di più sul giovane muratore?
Purtroppo non so molto di più su questa ed altre splendide personalità, se non che aderiscono a questa organizzazione che è l’Operazione Mato Grosso. Per me erano solo “quelli che cercano ferri vecchi e carta straccia”, ed invece portano avanti un lavoro educativo quanto mai necessario nel nostro mondo, rinverdendo la pedagogia di San Giovanni Bosco.
http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Mato_Grosso
Ma chissà quante altre splendide figure esistono, capaci di dare un senso alla vita degli altri, mentre noi ci crogioliamo nel pessimismo. Ad ogni modo, mi informerò ancora su questo piccolo nucleo dell’OMG presente nella nostra città. In definitiva, una fiaccola non deve essere messa sotto il moggio.
E’ vero: mi pare, poi, bellissima l’immagine di questo gruppo di persone che si ritrova di domenica pomeriggio per condividere insieme, in serenità e comunione con Dio, la lettura del Vangelo.
Cambiando completamente discorso, Luigi (e chiedo venia se vado, in un certo senso, quasi sul “gossip”), cosa c’è di vero, a tuo avviso, nella “voce” secondo cui, sere fa (in concomitanza con la partita dell’Italia ai “Mondiali”), il nostro Papa sarebbe uscito dal Vaticano per andarsene a cena in un ristorante del Borgo ? E’ una “bufala” o potrebbe essere vero ?
Buon sabato a tutti.
Roberto 55
Non sono un vaticanista, ma secondo me non è vera la notizia (di per sé simpatica) di papa Ratzinger al ristorante. Era mezzanotte! Mi sembra proprio strano. Invece vorrei tornare all’argomento proposto, che è quello di esempi di vita singolari. Nei blog troviamo spesso polemiche, attacchi incrociati, scoop vari … Chiedo a Luigi Accattoli di fare del suo blog un luogo in cui in maniera privilegiata segnalare testimonianze valide, come quella di Antuan, di Julia, di David (così si chiama il mio muratore – educatore) ecc. Nella scuola si parla tanto di banche-dati relative alle “buone pratiche” didattiche. Perchè non facciamo in questo sito una banca-dati sulle “buone pratiche” di vita? Sarebbe un’oasi nel web!
l’ho conosciuta personalmente la carissima Juliana… una donna tenera e semplice, ma coltissima e capace di piccoli grandi cose… è una delle presenze più belle alla Messa dei poveri inventata da La Pira e celebrata ancora nella Badia fiorentina… grazie, Luigi, di averla portata un po’ alla ribalta del web
🙂 dfrancesco
Roberto55 questo è il ristorante “promosso” sul Foglio da Carlo Rossella: http://www.alpassettodiborgo.it/home.html. Nella didascalia c’è però un errore: gli anni di Ratzinger cardinale a Roma sono stati 23 e non 26. Se qualcuno scende lì in piena notte dai piani alti sarà don Georg, penso io.
Certo sono molto distratta, ma non mi ero accorta della sezione “Cerco fatti del Vangelo”. Era a questo che pensavo! MI colpisce innanzi tutto l’indicazione di “Coppie in missione come Aquila e Priscilla”. Ho conosciuto Alessandro e Rita, che si sono recati a “servire” in un seminario di Strasburgo. Qui Alessandro, in un incidente che lo ha colpito mentre stava accompagnando i seminaristi all’areoporto per le vacanze di Natale, ha perso la vita. Non avevano figli. Rita è rimasta sola, ed è tornata al suo seminario (ma naturalmente dietro di lei c’è una comunità …). MI colpisce la sezione “madri e padri per vocazione”. Qui metterei il muratore David e la moglie (OMG). Mi colpisce ancora “Ero in carcere e mi avete visitato”. Ho saputo di un carcerato (si chiama Salvatore) che durante i permessi-premio evangelizza i giovani (il Signore l’ha visitato in carcere, è al contrario). In “una razza di longevi” metterei il monsignore che oggi ha festeggiato 100 anni di vita e 77 di sacerdozio nella nostra cattedrale. Egli stesso potrebbe essere citato come “giusto tra le nazioni”, perché ha ricevuto anche una medaglia d’oro da Napolitano per la sua attività durante la guerra a favore degli ebrei. Ecc. ecc. Caro Accattoli, sto già pensando a trovare collaborazioni per “nutrire” la nuova sezione del sito. Grazie!
Antonella attendo aiuti concreti per le storie alle quali accenni. Andrebbero tutte bene nella mia rassegna.
Quanto avrò da fare! Da domani comincio a mandare notizie. E pensare che ritenevo di rimanere disoccupata, una volta in pensione!