Oggi il presidente Joe Biden prima di giurare ha assistito alla Messa nella cattedrale di San Matteo di Washington, la stessa chiesa dove nel 1963 si svolsero i funerali di John F. Kennedy. Come già Kennedy, anche Biden professa apertamente la sua appartenenza alla Chiesa di Roma, pur sapendo che quell’aperta professione provoca reazioni conflittuali. Ambedue i presidenti cattolici degli Usa – due su 46 – hanno subito critiche ed attacchi, interni ed esterni alla loro Chiesa, con riferimento alla possibilità per un cattolico di accettare lealmente i principi della laicità dello Stato e della libertà religiosa. Nel primo commento riporto il messaggio augurale di Francesco a Biden, nel secondo suggerisco la lettura di un testo magistrale di Stefano Ceccanti – costituzionalista e deputato pd – sulla libertà religiosa con riferimento al Vaticano II e alla storia della presenza cattolica nella vita pubblica degli Usa.
Joe Biden va a messa nella cattedrale cattolica e poi giura
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Messaggio del Papa a Biden – In occasione del suo insediamento come quarantaseiesimo Presidente degli Stati Uniti d’America, le porgo i cordiali auguri e l’assicurazione delle mie preghiere perché Dio Onnipotente le conceda saggezza e forza nell’esercizio del suo alto ufficio. Sotto la sua guida, possa il popolo americano continuare a trarre forza dagli elevati valori politici, etici e religiosi che hanno ispirato la nazione sin dalla sua fondazione. In un momento in cui le gravi crisi che la famiglia umana deve affrontare richiedono risposte lungimiranti e unite, prego che le sue decisioni siano guidate dalla preoccupazione di costruire una società caratterizzata da autentica giustizia e libertà, insieme al rispetto incrollabile dei diritti e della dignità di ogni persona, specialmente i poveri, i vulnerabili e coloro che non hanno voce. Allo stesso modo chiedo a Dio, fonte di ogni saggezza e verità, di guidare i suoi sforzi per promuovere la comprensione, la riconciliazione e la pace negli Stati Uniti e tra le nazioni del mondo al fine di contribuire al bene comune universale. Con questi sentimenti, invoco volentieri su di lei, sulla sua famiglia e sull’amato popolo americano un’abbondanza di benedizioni. FRANCISCUS PP.
Il testo di Stefano Ceccanti che segnalavo nel post è intitolato “L’IRRUZIONE DEL DIRITTO COSTITUZIONALE AMERICANO NELLA CHIESA CATTOLICA”, e costituisce la premessa alla seconda edizione italiana dell’opera del gesuita statunitense John Courtney Murray Noi crediamo in queste verità. Riflessioni cattoliche sul “principio americano” (Morcelliana 2021). L’opera del Murray apparve negli Usa nel 1960, accompagnando di fatto l’ascesa alla Presidenza del cattolico Kennedy, sospetto in vasti settori dell’opinione pubblica protestante perché la Chiesa cattolica sembrava limitarne l’autonomia. Nel suo volume il gesuita proponeva – a partire dal diritto costituzionale americano – di assumere pienamente la libertà religiosa come principio da valorizzare e non come male da tollerare. Quell’opera ebbe poi un ruolo nel dibattito sulla possibile conciliazione tra Chiesa Cattolica e pluralismo democratico che si ebbe negli anni del Concilio Vaticano II (1962-1965) e che portò alla pubblicazione della Dichiarazione sulla libertà religiosa “Dignitatis humanae”. Nel suo testo Ceccanti sostiene l’attualità della tesi affermata 60 anni addietro dal teologo statunitense. Questa è la conclusione della sua premessa al volume: “Chissà che le idee di Murray, nel momento in cui il cattolico Joe Biden si insedia alla Presidenza della più importante democrazia consolidata del mondo, non siano anche stavolta di ispirazione per accompagnare le evoluzioni della Chiesa cattolica, della società e della politica, negli Usa e altrove, dopo tante incomprensioni e rigidità del periodo precedente”.
L’Osservatore Romano ha segnalato oggi ampiamente la nuova edizione italiana dell’opera del Murray, riportando in parte la premessa di Ceccanti:
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-01/quo-015/noi-crediamo-br-in-queste-verita.html
Qui un’intervista di RaiNews a Ceccanti: http://confini.blog.rainews.it/2021/01/18/attualita-di-padre-murray-teologo-della-liberta-religiosa-per-la-chiesa-e-il-pensiero-democratico-intervista-a-stefano-ceccanti/
Qui una recensione della seconda edizione italiana dell’opera del padre Murray firmata da Teresa Bartolomei:
https://www.landino.it/blog/la-liberta-religiosa-problema-o-soluzione-rileggere-john-courtney-murray-oggi-per-superare-lanalfabetismo-di-ritorno-sulla-liberta-religiosa-di-teresa-bartolomei-
Speriamo che con il cattolico Joe Biden come presidente, in America si affermi sempre di piu’ il valore della vita umana,i diritti dei piu’deboli e non solo dei piu’furbi e organizzati , la cura delle persone contro ogni deriva antropologica che divide le vite umane in degne di essere vissute oppure no, alcune possibili da eliminare , se fa comodo, magari assoldando un sicario, come ha detto papa Francesco .
Lo speriamo ma non ne siamo certi : il democratico Biden e’stato finanziato nella sua campagna elettorale anche da associazioni e lobby che portano avanti una agenda contraria alle “verita’” in cui come dice il gesuita Murray noi cattolici crediamo.
http://ilsismografo.blogspot.com/2021/01/stati-uniti-usa-il-vaticano-blocca-un.html?m=1
Caro Luigi,
diversi anni fa avevi coniato per Renzi l’espressione “cattolico inapparente” e credo lo stesso si possa dire oggi per Biden: persone rispettabili, di educazione e formazione cattolica, orgogliosamente (e magari opportunisticamente) appartenenti ad un certo “mondo” di matrice cattolica ma che al dunque, una volta eletti, portano avanti con disinvoltura idee e programmi politici anche apertamente contrari alla dottrina sociale della Chiesa.
“Inapparenti”, e di fatto “trasparenti” e indistinguibili dai non cattolici (altro che sale della terra e luce del mondo!).
Mi domando allora: è possibile essere cattolici in politica mantenendo principi e valori chiaramente cattolici o per affermarsi ai vertici della politica è necessario “annacquare” i propri valori e “sbiadire” fino a diventare “inapparenti”?
Noi elettori cattolici dobbiamo rassegnarci ad essere rappresentati da eletti che, una volta al potere, si limitano a qualche messa e ad una adesione formale e superficiale al cattolicesimo?
Quanto a Biden, chi lo conosce bene dice:
“Devo quindi sottolineare che il nostro nuovo Presidente si è impegnato a perseguire politiche che farebbero avanzare i mali morali e minaccerebbero la vita e la dignità umana, soprattutto nei settori dell’aborto, della contraccezione, del matrimonio e del genere. Di profonda preoccupazione è la libertà della Chiesa e la libertà dei credenti di vivere secondo la propria coscienza.”
José Horacio Gómez, arcivescovo di Los Angeles.
Mi prometto di leggere la prefazione del prof. Ceccanti e spero di avere il tempo di leggere anche la nuova edizione del testo del padre Murray.
Però non posso non affermare (probabilmente per la prima volta nella storia di questo spazio che Luigi gentilmente mi e ci concede) di non essere così distante da quanto afferma Federico Benedetti.
Papa Francesco in piena linea ovviamente con il magistero della Chiesa è durissimo sul tema dell’aborto -anche se i nostri media fanno finta di niente-.
Che si farà con Joe Biden e con Kamala Harris ampiamente favorevoli invece? Io non lo so.
Un caro saluto a tutti.
https://gpcentofanti.altervista.org/meditazioni-per-i-pastori/