“Ai preti e le monache je manca solo la parola – a se bestiole”: su un muro della via Liberiana, di lato alla Basilica di Santa Maria Maggiore, all’altezza della Cappella Paolina. Dunque sono quasi umani. E chissà che un giorno non imparino a parlare con gli umani.
Je manca solo la parola
39 Comments
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🙂
Non per essere pedanti, ma in epigrafia bisogna essere precisi: «a se bestiole» è una trascrizione scorretta di «a ste bestiole»?
grande Leonardo! il dubbio è venuto anche a me ma non essendo romana, ho taciuto 😉
In verità, circa l’uso della parola, l’opinione di Simone Cristicchi sulla loro capacità di intortare il pubblico è assai diversa.
Ascoltare, a tal fine, “La bugia più grande della storia”, canzone da lui proposta anche a qualche raduno pro-choice in piazza Campo de’ Fiori, a Roma.
Non so chi sia Simone Cristicchi, ma il cognome comunque lo inchioda.
Leonardo … sei tremendo!!! Povero Cristicchi!!
Ma anche tu Luigi non scherzi niente con questo post.
Però è proprio strana una cosa, quando preti e suore sbagliano clamorosamente salta sempre fuori il solito “Siamo umani” … peccato che se lo scordano subito dopo.
Mah! C’è anche da dire che per tanti versi a volte sono davvero da considerare un po’ “degli alieni” con scelte da “alieni”.
…la “p” era minuscola?
Ma Simone Cristicchi non è quel cantautore che, due anni or sono, ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone “Ti regalerò una rosa” ?
O sbaglio ?
Va bè: comunque, Luigi, o sei prodigioso tu nello scovare questi “murales” per le strade di Roma, oppure sono prodigiosi i “murales” delle strade di Roma.
“Tertium non datur”.
Buona notte a tutti gli amici del “pianerottolo” !
Roberto 55
Parola era minuscolo. “Se bestiole” era scritto proprio così. Io l’intendo come forma tronca di “quesse”, che dovrebbe essere l’equivalente romanesco di “codeste”. Ma chiedo aiuto ai visitatori che conoscono il romanesco meglio di me. Io qualche volta lo confondo con il marchigiano.
Quanto ai murales che vado scovando: non so come difendermi dalla vostra ammirata diffidenza se non dando l’indicazione precisa di dove li leggo. Andate e verificate. Ovvero: venite a vedere.
Simone Cristicchi – La bugia più grande della storia – Prete
Mi ricordo da bambino mi portavano alla messa,
ed io seguivo la funzione con un’aria un po’ perplessa…
il prete stava in piedi sull’altare col microfono
spiegava i passi del Vangelo con tono monotono
col tempo e con la scusa di giocare all’oratorio
mi infilarono nel mucchio catechismo obbligatorio
perché non sta bene, non puoi essere diverso,
emarginato come pecora smarrita dentro a un bosco…
al di fuori del contesto…
inginocchiati per bene, adesso dì le preghierine
non dubitare mai dell’esistenza del Signore,
lascia stare le tue fantasie sessuali di bambino,
quante volte ti sei masturbato il pistolino?
Il prete in molti casi è un uomo molto presuntuoso,
nonostante l’apparenza di un sorriso zuccheroso,
crede di essere il depositario di una verità assoluta,
ad ogni tua obiezione, lui rigira la frittata!
Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia.
La bugia più grande della storia.
La storia della Chiesa è seminata di violenza, di soprusi,
la Santa Inquisizione è prepotenza,
e poi genuflessioni collettive dei politici,
salvezza delle anime, la rendita degli immobili
ma quanti begli affari fate con il Giubileo
e quanti bei miliardi che sta alzando Padre Pio
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle tonnellate di oro e delle vostre banche,
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle chiese piene d’oro e delle banche…
Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia.
Perdonate questo sfogo troppo anti-clericale,
in fondo ognuno è libero di scegliersi la sua prigione,
libero di farsi abbindolare, ipnotizzare,
dal papa, dal Guru, dal capo spirituale
ma la cosa deprimente e che mi butta giù
è vedere quella folla alla Giornata della Gioventù,
la mia sola religione è vocazione per il dubbio , IO
non crederò a qualsiasi cosa dica un
Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
PRETE!
Da Cristo a Cristicchio. La questione è tutta lì.
grazie francesco73,
pur sentito nominare l’autore, non conoscevo,
e non conoscevo la canzone,
ti sono grato di averle riportate,
mi ridanno il vissuto di strada, dell’ufficio, di tanti angoli e piazze,
tanti entreranno pure in chiesa, a farsi il bel precetto,
a farsi la bella devozio, perchè non si sa mai!
ma tanti altri sono rimasti fuori,
rifiutati, o feriti o indifferenti,
qualcuno di loro
è semplicemente Gesù….
…guai a voi farisei che siete il fior fiore della religiosità….
guai a voi preti o cristiani dal capo reclinato che fa tanto clericale,
che scendendo verso Gerico, passate accanto ad un corpo straziato,
e non ve ne frega un tubo di fermarvi a soccorrerlo,
per fortuna che passerà un eretico, o un relativista, forse un edonista o forse uno gnostico, si chinerà, lo soccorrerà, e lo porterà al più vicino ospizio per farlo medicare.
Quanto io sono stato pseudo-cristiano freddo a scandalizzare, ad allontanare, a ferire tanti altri uomini o donne o giovani dal volto di Gesù…..
……”grazie Signore perchè io non sono come gli altri, non sono come quello là… io vado a messa…. dico l’ave Maria serale…. mi faccio il segno di Croce… ti dico grazie per il cibo… pago la decima….almeno finche’ non vengo non sento che lo stato non mi deruba… l’8xmille…”
Grazie Francesco, grazie Cristicchi, per farmene fare memoria….
poichè di parla di monaci, leggete l’ottimo Magister che parla di
” Pentecoste sul Monte Athos”
http.//chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1337041
Luigi dice ironicamente che forse i preti e monaci “sono quasi umani”
leggendo questo reportage verrebbe da pensare che sono
“diversamente umani”
quello che mi colpisce della vita dei monaci sul Monte Athos è che non vogliono indottrinare nessuno, anzi cercano di allontanare più gente possibile, pochissimi sono ammessi a visitare i monasteri, la maggior parte dei visitatori e dei curiosi sono rifiutati, non vogliono mostrarsi a nessuno , non vogliono insegnare niente a nessuno, a loro Cristicchi non potrebbe dire “non hai il diritto di insegnarmi niente” perchè non lo lascerebbero neppure entrare nei monasteri.. dovrebbe pregare e supplicare
per essere ammesso..
che saggezza! che esempio per i preti e i monaci occidentali! non rincorrere
gli uomini, ma cercare solo Dio….
discepolo
“…ma a cercare solo Dio … negli uomini” e non porsi come Dio negli uomini.
Credo sia un gran pericolo quello di “disincarnare” Dio portandoLo ad un livello solo ed sclusivamente spirituale perchè si entra in uno stato di dissociazione e di sdoppiamento di personalità, dannoso per sé e per gli altri.
Se Dio si è fatto uomo, se Dio ha voluto testimoni umani della Sua “concretezza” e non angeli e spiriti (e ne ha parecchi a disposizione), se Dio ha mandato il Suo Spirito negli uomini nella Persona del Cristo perfettamente uomo di nome Gesù e perfettamente Figlio di Dio nella sua elezione a il Cristo … se sono vere come sono vere tutte queste verità, allora è qui che dobbiamo incarnare Dio e mischiarci con gli uomini e comunicare Dio a noi stessi e al prossimo.
Posso sbagliare … ma questo è quello che ho imparato io e se sono eretica … pazienza … pagherò io, ma discuterò la mia condanna … statene certi che la discuterò!!! 🙂
Discepolo, potremmo essere almeno in due a difenderci!
Si può scegliere di essere fuori dal mondo, ma senza disprezzarlo. Dio-Gesù
è nato da una Donna, sarà stato birichino, è cresciuto, ha lavorato, ha fatto amicizia con uomini e donne, ha mangiato e bevuto, ha digiunato, ha frequentato persone non raccomandate, ha completato la Legge spesso infrangendola, ha guarito, ha personato, si è arrabbiato, ha pianto, ha avuto paura. Certo, alla fine ci ha rimesso le penne, ma, pur sapendo come sarebbe andata a finire, ha voluto essere uomo ugualmente, per esserci esempio e compagno di viaggio. Parafrasando mi pare Neruda, ma lo dico senza irriverenza, anche Lui avrebbe potuto affermare: ” Confesso che ho vissuto”.
A me un Dio così piace, lo sento vicino.
Vero, bello il servizio di Magister. Sul Monte Athos bisognerebbe andarci, almeno una volta nella vita.
Ho visto che un monaco dice che in Occidente abbiamo una visione della fede troppo funzionale: non solo in senso politico sociale, ma anche proprio a livello personale.
E’ il proprium della spiritualità orientale, ciò che amava – ad esempio – anche Divo Barsotti. Cercare Dio solo, e per sè stesso, senza altre urgenze collegate, sapendo peraltro che tale ricerca non sarà mai completamente appagata.
Dell’Oriente mi piace queso legame col “principio di non appagamento”, che è una cosa morotea. 🙂
E apprezzo questa non sopravvalutazione – che facciamo qui – dell’Incarnazione, piegata a tanti usi.
Segnalo anche la bella e nuova iniziativa del Corsera: una pagina al mese riservata al Cardinale Martini, che risponde alle domande inviate dai lettori.
Pardon, “ha perdonato” invece di “ha personato”.
sui monaci c’è sempre troppa confusione.
Il monaco non vive per il mondo,
nè vive per farsi cercare,
ma generalmente è un laico,
qualche volta anche sacerdote,
che vive esclusivamente nella personale ricerca/conquista di Dio.
Non ha bisogno che nessuno lo cerchi.
In oriente ma anche da noi,
l’uomo monaco che è in questo cammino,
acquisisce talvolta una finezza di sensibilità umana in quanto abitato in modo particolare dallo Spirito,
allora si verificano i fenomeni che conosciamo degli Staretz monaco che è cercato come istruttore nelle cose di Dio, perchè ha il dono del discernimento.
Trovo altresì che la canzone di Cristicchi meriti un rispetto perchè identifica la posizione di tante persone che spesso NON sono state amate dai fratelli cristiani… non hanno nulla da supplicare….
Si supplica Dio, non un uomo, anche se monaco.
Il monaco che vive vicinanza a Dio nello Spirito,
è molto più capace di compassione e condivisione di cuore(misericordia) con gli uomini e le donne,
a differenza di tanti cavalieri e crociati nella fede….a parole,
ma induriti nel cuore….
Nel 2006 radio3 ha realizzato una stupenda trasmissione in 33 puntate.
33 tappe, del viaggio da Bari a Istanbul compiuto nel 2006 da Valsania ed altri commentatori suoi compagni di viaggio tra cui quella del monte Athos durata alcuni giorni.
Le puntate si posso riascoltare su:
La via di Paolo e Giovanni
http://www.radio.rai.it/radio3/laviadipaoloegiovanni/
All’epoca ho seguito la diretta giorno per giorno scaricando poi in mp3, credetemi è un gran bel sentire.
Luigi, troppo incuriosita dalla questione, mi sono messa a studiare 🙂
Questo è quanto ho appreso: il romanesco distingue tra aggettivi e pronomi dimostrativi, per i quali – a differenza della lingua italiana – ha infatti due forme distinte.
Mi spiego meglio:
questo e quello (pronome)= questo e quello
questo e quello (aggettivo)= sto e quer (oppure qu?, se la parola che segue inizia con s+consonante, gn, pn, ps, z)
queste e quelle (pronome)= queste e quelle
queste e quelle (aggettivo)= ste e qu?
ecc. ecc. (mi fermo per non annoiare)
dunque, la forma corretta sembrerebbe essere “ste bestiole” 😉
Annoiare? Potrei ascoltarti per ore, deliziato!
cara marta,
quello che volevo dire è che molto dell’anticlericalismo che si respira in Italia è anche dovuto al fatto che ,come fa capire nella sua canzone Cristicchi, i preti vogliono un po’ troppo avere dei seguaci, dei proseliti, si immischiano un po’ troppo di tutto; se corri troppo dietro alle persone, anche ai giovani, questi scappano.. se invece proponi nella tua vita un modello di vita vera , affascinante, diversa da quella del mondo e la vivi con gioia e coerenza senza cercare nessuno.. dopo un po’ sono gli altri che verranno a te…
come dire .. invece del potere sugli altri , che spesso purtroppo gli uomini di Chiesa ricercano, anche a fin di bene, si dovrebbe rinunciare a qualunque potere anche quello di voler dirigere e guidare le coscienze..bisognerebbe lasciare agire la forza dello Spirito e non ricercare con la propria forza di
costringere gli altri al bene.. io non sono stato sul Monte Athos, ci sono una volta stato molto vicino dal mare, eravamo in barca, ma siccome c’erano anche donne con noi abbiamo deciso che o si andava tutti o non andava nessuno…(a parte il fatto che credo comunque che ci avrebbero fatto approdare, sono veramente un po’…selvatici!)
ma tutti quelli che ci sono stati , anche atei, anche anticlericali, rimangono
come scioccati e storditi dall’intensa esperienza vissuta di quei monaci e non possono fare a meno di ripensarci nella loro vita.. la testimonianza che è possibile, è bella, è forte, è piena di gioia una vita di rinuncia e di quello che l’Occidente chiama sacrificio è più forte di qualsiasi “indottrinamento” dei nostri preti come lamenta Cristicchi nella sua canzone…
Confermo -per i non romani- che le scritte sui muri della capitale possono raggiungere alte vette di lirismo. Io sono un patito delle “chiose” (genere letterario murale di grande raffinatezza che consiste nel “commentare” i graffiti altrui). Ne ricordo una splendida. Erano i giorni del rapimento in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena e al Circo Massimo comparve un accorato “LIBERATE GIULIANA SGRENA” di grandi dimensioni. Un genio -con graziosa grafia- chiosò: “E GIA’ CHE CE STATE, LIBERATE PURE NOI”.
se questo è un uomo
Questa è di oggi, e – come insegna Marcello – rientra nel genere “chiosa”:
un derelitto di automobile che non vorresti nemmeno gratis, un catorcio praticamente, fa bella mostra di un cartello con su scritto “VENDESI. TELEFONARE ORE PASTI”.
Su un foglio, ancorato al parabrezza, una mano geniale annota: “MAGNA TRANQUILLO”
😀
p.s. lo so, era un RELITTO di automobile…ma DERELITTO ci stava meglio 🙂
scusate, leggo ora la canzone di Cristicchi.
non lo fate voi, lo faccio io:
SIMONE CRISTICCHI, VIE’ UN PO’ QQUA… ASCOLTAME BBENE, OKKEI?
MAN VEDI DE ANNA’ A F*****O
solennemente, e decisamente.
scusate, per una volta lascio perdere l’autocritica
e mi unisco a ignigo cantando con lui a squarcia gola l’amabile versetto che ha confezionato.
serenamente, e clericalmente.
La ricchezza,
è la diversità di risonanze
Quanto mi sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo!
Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto ti devo!
Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza.
Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità.
Nulla ho visto al mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure!
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te!
E poi, dove andrei?
A costruirne un’altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia chiesa, non più quella di Cristo. Sono abbastanza vecchio per capire che non sono migliore degli altri.
Carlo Carretto
Giusto, ma certe canzonette hanno il suono di una pentola fessa …
… come quelle che ha lasciato Gesù ai suoi discepoli…. ????
cara Gabriella, quella lettera è il testo che ha cominciato a cambiare il mio modo “adolescenziale” di stare dentro la mia Chiesa… ne porto da sempre una copia nella borsa dell’ufficio.
Come dice giustamente il tanto vituperato card. Biffi… “quando gli uomini smettono di credere a Cristo, sono pronti a credere a qualsiasi cosa”… aggiungerei anche ai Cristicchi e a tanti altri santoni vip e “radical chic” della sua (sotto)specie.
Un po’ più di umiltà e di rispetto (e stima) per sacerdoti e religiosi (che forse adempirebbero meglio la loro missione se non vivessero in un mondo che nel migliore dei casi li considera a priori dei fessi fuori moda…) non guasterebbe, sopratutto da parte di chi (noi) si picca di non voler mai giudicare, mai condannare, di avere tanto a cuore i peccatori…
Niente da fare… i Nuovi Farisei spopolano…
Quanto a “se bestiole” (vedi il post e qualche clommento): una mia mini-indagine tra giovani studiose di linguistica ha portato alla conclusione che il graffito sia opera di un romano influenzato dal dialetto marchigiano. E ben sappiamo che Dante qualificava “il volgare dei Romani” come “il più brutto dei volgari italiani” facendolo subito seguire da quello “della Marca d’Ancona”.
Già, Dante! Come ho potuto dimenticarlo? Il nostro poeta volle giudicare ogni dialetto italico ricorrendo a concetti strettamente connessi alla musica, e valutò la bellezza delle parole in base alla purezza del loro suono.
E le più belle, quelle che definì “levigate”, sono senza doppie consonanti, senza accento – acuto o circonflesso – e senza aspirazione. Qualche esempio? Amore, donna, desio, virtute e letizia.
Ineccepibile!
Addendum: senza doppie consonanti “z” o “x” 😉