“Accurturàteve”: letto su un cartone appoggiato a una bancarella di libri usati, sotto i portici di piazza Vittorio a Roma. – Altri usi creativi del romanesco nelle scritte sui muri: “Laziale sèntite male” su un cartellone nelle vicinanze del Pantheon; “Cristiano te credevo un amico”, a via Telese (Quartiere Prenestino).