Invito a prendere sul serio quel corvaccio di Gabriele

Sulla figura del corvo ho scritto per LIBERAL uno dei testi più intelligenti che mi sia capitato di leggere. Eccone l’ottimo avvio: Nella vicenda Vatileaks va esplorato uno strato più profondo oltre il primo simbolico e favolistico al quale si appassionano i più e che mette in scena il corvo Gabriele che canta e la volpe Nuzzi che afferra il “pezzo di carne” che il cantore lascia cadere. Dietro le quinte di quest’opera buffa c’è la vicenda drammatica di un buon uomo – Paolo Gabriele – che non sopporta il “sistema” di potere vaticano nel quale stranamente si trova inserito e immagina di poterlo scuotere con lo “shock mediatico” della fuga dei documenti. Convinto della necessità che nella Chiesa si debba “far luce su ogni fatto”, quest’uomo – nella sua forse provvida modestia – si fa dichiarato imitatore di una figura tragica del Vaticano recente che è Renato Dardozzi (1922-2003), il quale per una vita raccolse documenti scottanti e ne lasciò una valigia agli eredi perché li pubblicassero. E furono pubblicati – guarda casa – da Gianluigi Nuzzi, lo stesso giornalista al quale si è rivolto Paolo Gabriele che aveva avuto una buona “impressione” di quel primo volume rivelatore. E’ questo il più profondo da chiarire nell’oscura vicenda. Occorre far luce sul filo rosso che collega il mirato lascito testamentario di Dardozzi alla confusionaria iniziativa di Paolo Gabriele: segnalo questa pista maestra ai colleghi giornalisti capaci di indagine, agli storici e anche, per il poco che li può interessare, agli inquirenti vaticaniContinua a leggere.

252 Comments

  1. Bravo Luigi, il tuo articolo sicuramente è il migliore. Continuo comunque a pensare che il parroco della parrocchia di sant’Anna in Vaticano sappia molte cose (e se non lui, per lo meno il vice-parroco …). Tienici informati.

    22 Agosto, 2012 - 11:06
  2. Chi di noi, stando nei vari ambienti, soprattutto di lavoro, non ha provato la sindrome di Paolo Gabriele? Chi di noi, di fronte a tante cose storte, non si è sentito in un certo senso l’angelo vendicatore, l’unico a conoscenza delle ingiustizie e delle colpe altrui? Chi di noi non ha sognato che prima o poi la verità si facesse strada? Magari poi il ristabilimento della giustizia è venuto, anche se tardi e nella maniera più inaspettata. Certo, appare strano il fatto che una persona che era praticamente la più vicina al papa (a quello che pare, lo aiutava anche a vestirsi) non abbia trovato di meglio per fargli sapere le cose che rivolgersi a un giornalista. Evidentemente il timore riverenziale verso l’augusta persona gli impedito ogni confidenza, anche sotto il sigillo sacrametale! Voleva denunciare ciò che era ingiusto: perché giudicava ingiusto ciò che accadeva? In base a quale metro di giudizio? Questo è interessante sondare.

    22 Agosto, 2012 - 11:37
  3. Sara1

    Secondo me Gabriele ha esagerato a leggere il blog di Raffaella e similari. In rete ci sono troppi siti in cui, con la scusa di contrastare i giornali comunisti, si dipinge il Vaticano come la nuova Babilonia.

    22 Agosto, 2012 - 12:20
  4. Marcello

    Quando uno si chiama Gabriele…

    22 Agosto, 2012 - 12:26
  5. Federico B.

    Chiedo scusa ma non trovo così interessante approfondire le ragioni di questo signore, che semplicemente ha avuto la tentazione di arricchirsi facilmente, allungando una mano.
    Forse l’intento di certe dichiarazioni è proprio quello di voler far apparire Paolo Gabriele per un “buon uomo” spinto dalle migliori intenzioni, e far dimenticare la responsabilità delle azioni compiute.
    Un po’ come dire che, mutatis mutandis, Jack lo Squartatore volesse risolvere la piaga della prostituzione…
    Andrà a finire che qualche anima candida proporrà di premiarlo con una medaglia!

    22 Agosto, 2012 - 13:43
  6. “Forse provvida”… wow, Luigi! Splendida pista, comunque.

    22 Agosto, 2012 - 13:50
  7. discepolo

    per continuare con il gioco la RETORICA iniziato dalla cara Antonella Lignani:
    CHI DI NOI ,signori della corte, chi di noi non ha desiderato fregare una pepita d’oro al Papa? chi di noi non ha desiderato aver in casa, anche se non incassabile, un assegno fatto al Papa? Un codice antico del Papa???Chi di noi non ha desiderato essere intervistato alla televisione, ma coperto dal segreto, per denunciare le nefandezze della curia, ma non a viso aperto, perchè se no era pericoloso, ma sotto le astute spoglie del Corvo? chi di noi, signori della Corte, oserà accusare questo pover uomo, anzi oserei dire questo sant’uomo, quest’uomo integerrimo, candido, ingenuo, forse troppo ingenuo, ma certo MIGLIORE, sì ,signori della corte , oso dire migliore di tanti altri, cardinali e porporati, astuti e potenti ?? insomma signori della corte, quest’uomo, Paolo Gabriele non solo deve essere assolto ma deve diventare il simbolo di tutti i cattolici che vogliono il bene della Chiesa!
    ( e qui applausi a scena aperta ..la retorica dell’avvocato può salire alle stelle)
    dirò di più signori della corte.. il PAPA dovrebbe ringraziare quest’uomo, sì , il Papa dovrebbe prosternarsi e dire . GRAZIE , GRAZIE GABRIELE , tu solo mi hai aperto gli occhi sulla reltà marcia della Curia.. che importa la perpita d’oro? tientela pure, che importa l’assegno, inmcassalo pure, che importa lo scandalo?? Io caro gabriele e tutti i cattolici ti ringraziamo fulgido esempio
    come sei di fedeltà e lealtà alla Chiesa!!! … e qui l’aula del tribunale viene giù ddagli applausi, molti si asciugano una lacrimetta, molti si baciano e abbb racciano, la verità , la carità ha trionfato ancora ……………;-)

    22 Agosto, 2012 - 13:55
  8. discepolo

    Ah , un ultima frase gonfia di retorica:
    chi di noi non vorrebbe essere stato nei panni di Gabriele??? almeno si è divertito, e comunque la pena sarà lieve.. niente a che vedere coi due anni di lavori forzati che ha voluto ( GIUSTAMENTE) la Chiesa Ortodossa contro le teppiste PUssy Riot che hanno profanato la Chiesa del Salvatore a Mosca…
    gli Ortodossi sono dei duri e dei puri , la Chiesa cattolica si sa , è fatta di cuori teneri, e quindi , il caro Gabriele non rischia nulla solo un buffetto sulla guancia ….

    22 Agosto, 2012 - 14:06
  9. Marilisa

    Discepolo, la smetta, la prego, con il ritornello della Chiesa cattolica ” fatta di cuori teneri”.
    Lei che ama alla follia una Chiesa rigida e rigorosa, si metta d’ accordo con altri frequentatori del blog che la pensano come lei e insieme fate una petizione per ripristinare la Sacra Inquisizione.
    Perbacco! Condannare…condannare…giustiziare…In questo modo la Chiesa si rende credibile anche agli occhi dei giovani. Chi non lo sa?

    22 Agosto, 2012 - 14:24
  10. Fermo restando il fatto che moralmente non siò giustificare una azione malvagia anche per un fine buono (è stato tradito, oltre che il Papa, la fiducia di tutti i corrispondenti le cui lettere sono state pubblicate). Anche per questo motivo c’è una differenza fra Dardozzi e Gabriele: il primo ha pubblicato documenti “in questione” relativi ad atti gravi, il secondo invece ha pubblicato lettere che non erano “di per se” compromettenti, ma fanno parte della normale e legittima corrispondenza fra il Papa e il resto del Mondo.
    Potrà anche darsi che, si, questa vicenda godendo comunque dello “schok mediatico” se ne tragga alla fine proprio il fine (magari buono) voluto proprio da Gabriele, ma questo non rende l’atto di Gabriele giusto o buono: purtroppo temo che questo confonderà ulteriormente le acque a chi non ha chiara ben in testa questa differenza.

    Detto questo c’è un aspetto che, Luigi, non hai sottolineanto e che io avrei invece fatto: cioè la relazione fra ciò che dice Gabriele tre “capro espiatorio” e “autocolpevolezza”. Pare che Gabriele non abbia chiaro cosa sia un capro espiatorio.

    Un capro espiatorio è una vittima innocente su cui si riversa, quindi ingiustamente, la colpa di altri. Non è questo il caso di Gabrile, visto che è reo confesso. Un’altro caso, più sottile e complicato, è quello in cui il capro espiatorio sia solo parziamente responsabile, ma proprio in quanto parzialmente responsabile, finisce per addossarsi la colpa di altri che invece restano impuniti. Anche in questo caso si perpetua una ingiustizia, ma anche qui Gabriele è in contraddizione: quando dice di aver fatto tutto da solo per i motivi che lui adduce, non è più compatibile con la tesi del capro espiatorio.

    Dunque o Gabriele non sa esattamente cosa sia un capro espiatorio, oppure si sta facendo lui stesso capro espiatorio, coprendo qualcun altro: ad ogni modo per come sono andati i fatti non pare necessario che abbia avuto mandanti o complici. A me pare una persona poco stabile, un sempliciotto, che si è fatto sfuggire la mano. Se invece ha avuto veramente ricompense non note, si tratterebbe di un fatto davvero grave, ma non pare compatibile con quanto emerso.

    22 Agosto, 2012 - 14:39
  11. Il guaio è, cara discepolo, che il mio non era un gioco di retorica. Dal momento che non sono una persona abituata a impormi, più volte ho rimuginato tra me per ciò che vedevo accadere. Magari avrò anche provato il desiderio di essere l’angelo vendicatore, ma naturalmente tutto è finito in nulla, anche perché spesso poi le vicende della realtà si incaricavano di risistemare le cose. Molto più tragica, certo, la figura di Renato Dardozzi.

    22 Agosto, 2012 - 15:21
  12. Al Pronto Soccorso può capitare che capiti, un uomo che ha ammazzato ad esempio 10 persone, cercando poi di togliersi la vita senza riuscirci.
    Il medico ha il dovere di vedere innanzi a se un paziente da curare e deve porre in atto tutti gli sforzi per salvargli la vita.
    Così l’avvocato ha compito e dovere di fare con un suo assistito ogni sforzo, anche “retorico”, per far si che gli possa essere irrogata la pena minore quand’anche fosse colpevole.
    Ciò nulla toglie che entrambi, “imputato” e “paziente” paghino la loro “pena”.
    Il post di Discepolo è come sempre stucchevole, slegato anche dalle benchè minime conoscenze di deontologia professionale, oltre che dalla realtà…

    22 Agosto, 2012 - 15:28
  13. Gioab

    “ Gabriele…espone ampiamente le ragioni della propria iniziativa ed esse sono perfettamente collimanti con quelle dardozziane, riassunte nelle parole testamentarie: “Rendete pubblici questi documenti affinché tutti sappiano”.

    Cercando di sintetizzare il lungo articolo di Luigi.
    Perché mai, andando a fare trekking , gli escursionisti non dovrebbero sentirsi grati, se lungo il percorso incontrano dei cartelli indicatori con su scritto ”attenti a dove mettete i piedi, qui è pieno di escrementi ? “

    E’ un premuroso avvertimento di cui essere grati. Ce ne sono a centinaia in giro. L’importante è che l’informazione sia attendibile. E pare proprio di si.
    Parlando della chiesa, un libro* dice : “ Durante la nostra ricerca, siamo rimasti inorriditi e stupefatti nello scoprire la profondità degli inganni e dei danni arrecati da questo dinosauro ….siamo strabiliati dalla costanza con cui le gerarchie attuano una strategica eliminazione dell’opposizione e mostrano un arrogante senso di superiorità, grazie al quale si ritengono in diritto di mentire negare, rendersi complici dei delitti, attaccando chi osa attirare l’attenzione sulle ovvie contraddizioni tra ciò che la chiesa fa e ciò che predica.”

    *”Il libro che nessun papa ti farebbe mai leggere”
    Tim C. Leedom & Maryjane Churchville – p.11

    22 Agosto, 2012 - 15:29
  14. Sara1

    Chi di noi? Io onestamente no e sono anche un po’ offesa da tutta questa ondata giustizionalistica. I cattolici sono in presa al grillismo, passi il rinnovamento e la purificazione ma insomma non si sta esagerando?
    Gabriele, in missione per conto di Dio.

    22 Agosto, 2012 - 15:46
  15. Federico B.

    Ecco le anime candide e la medaglia!
    cvd

    22 Agosto, 2012 - 16:15
  16. marta09

    Chi di noi? … Chi di noi? …
    E Gesù disse:
    “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra!
    🙄

    Quoto Ubi …

    22 Agosto, 2012 - 17:01
  17. Gioab

    Per parafrasare il commento di discepolo.
    Chi osserva i gruppi di scimpanzè, spesso rimane colpito dalla cura con la quale ciascun elemento del gruppo si prodiga con pazienza e determinazione a “spulciare” il suo vicino il quale invece che ribellarsi, rimane lì, seduto, paziente e grato al suo compagno che è al lavoro. E gli è riconoscente.

    Perché mai se la prendono con Gabriele se vuole partecipare allo “spulciamento” di certo pelo cresciuto copiosamente senza che nessuno lo abbia mai pettinato ?

    Eppure la natura insegna. Il perdono così ampiamente predicato non viene applicato mentre dovrebbero esserci i ringraziamenti. Che strano ! E’ una contraddizione no ?

    22 Agosto, 2012 - 17:16
  18. Marilisa

    Caro Luigi, apprezzo, sorridendone, la modestia autoreferenziale e confermo che si tratta di un articolo molto intelligente, per quanto può valere il mio giudizio.
    Non sapevo niente di Dardozzi e della sua ansia di rivelare la verità sullo IOR, di cui conosceva realtà molto scomode, da quel che si capisce.
    Per quanto mi riguarda, persone come lui andrebbero messe sul classico altarino.
    Lungi dal voler nascondere, sono spinte dalla propria coscienza a denunciare tutto ciò che offusca l’immagine della Chiesa stessa, se le strutture ad essa funzionali attingono a piene mani a costumi disonesti propri di un detestabile andazzo di gran parte del mondo civile rivolto a tutelare interessi egoistici.
    La Chiesa ha sempre puntato l’indice, e giustamente, contro l’immoralità di un tal modo di fare.
    Ma quando la Chiesa stessa si impantana nella immoralità (o amoralità), quali giustificazioni si possono trovare?
    Perdonare…scusare…nascondere…
    Davvero giova sempre? Davvero non c’è un limite alle sconcezze?
    Per cui come non ritenere attendibile la dichiarazione, in sede istruttoria, di Paolo Gabriele che, colpito dal male e dalla corruzione che vede dilagare attorno al Papa, si convince della necessità di mettere a conoscenza del mondo le brutture che sporcano l’Istituzione ecclesiale, per darle una sferzata che valga a scuoterla, una buona volta, dall’assopimento in cui sembra essere caduta da troppo tempo?
    A me non sembra così inaccettabile o assurdo.
    “Una scelta provocatoriamente deviante” anche quella di Paolo Gabriele, che ricalca le orme di Renato Dardozzi.
    Direi perfino coraggiosa.
    Hai ragione, Luigi, a ritenere che “le sue parole sulla missione di cui si sentiva investito abbiano una loro verità.” Ho lo stesso convincimento.
    L’ espressione ” un infiltrato dello Spirito Santo” può essere considerata risibile, ma il concetto è chiarissimo, per cui francamente non ci vedo una “autoesaltazione”.
    Capita a tutti, anche ai migliori, di esprimersi, a volte, impropriamente.
    Ma chi vuol capire non ride.
    La traduzione che ne è stata fatta in “un inviato della Provvidenza” risulta altrettanto risibile, ma non tanto alla luce di queste parole: “In questo contesto [fui] spinto anche dalla mia fede profonda e dal desiderio che nella Chiesa si dovesse far luce su ogni fatto”.
    Fede profonda e luce su ogni fatto nella Chiesa: sono parole molto importanti.
    Tu dici, Luigi :”Paolo Gabriele avrebbe dovuto comprendere che sul tavolo del Papa arrivava ogni questione, ogni accusa e ogni difesa, ogni particolare di ogni querelle: ma domina l’idea che il Papa non sa. Bisogna dunque fargli sapere…”.
    E se il Papa veramente non sapesse o non volesse dar credito a quel che gli capitava di leggere?
    Tutte quelle scartoffie sulla sua scrivania le leggeva lui o un segretario?
    Se pensasse, con grande ingenuità, a “favole” tramate dalle malelingue?
    Se qualcuno a lui vicino gli avesse fatto credere questo?
    Come vedi, Luigi, molte strade restano aperte.

    22 Agosto, 2012 - 18:11
  19. Gioab

    @ Marilisa
    “Non sapevo niente di Dardozzi e della sua ansia di rivelare la verità sullo IOR, di cui conosceva realtà molto scomode, da quel che si capisce.”
    Farebbe bene intercalare la lettura del breviario con “Vaticano Spa” di Nuzzi.

    “La Chiesa ha sempre puntato l’indice, e giustamente, contro l’immoralità di un tal modo di fare”, ma non ha esitato a farlo !

    22 Agosto, 2012 - 18:32
  20. Marilisa

    Io non leggo il breviario né leggerò “Vaticano Spa”, caro Gioab.

    22 Agosto, 2012 - 20:16
  21. Leonardo

    Ringrazio Luigi delle informazioni circa questo don Dardozzi, di cui nulla sapevo, il cui comportamento mi pare tuttavia sommamente spregevole: in sostanza costui sarebbe stato per una vita testimone (o piuttosto connivente se non complice) di ogni sorta di porcherie, ne avrebbe silenziosamente (e illecitamente) raccolto una copiosa documentazione “a futura memoria”, e poi avrebbe “scaricato” la sua coscienza scaricando sugli eredi il compito di denunciare quel che aveva visto lui!

    Come se un Eichmann che fosse tranquillamente morto nel suo letto in Argentina avesse lasciato ai posteri un bel memoriale su Auschwitz e noi ora fossimo qui a dire quanto è stato bravo e a proporlo come “giusto delle nazioni”!

    Io sono di bocca buona, ma francamente mi fa un po’ schifo. Aridatece Marcinkus!

    22 Agosto, 2012 - 22:17
  22. Sara1

    Resta la perizia che parla di persona non molto intelligente e suggestionabile, qualcuno in Vaticano ha pensato ad una setta e io continuo a dire che Gabriele è davvero il frutto di un certo fanatismo, anche quello di una blogosfera cattolica ossessionata dai media e dal desiderio di aiutare il Papa a ripulire la Chiesa.

    22 Agosto, 2012 - 22:50
  23. Marcello

    Con Dardozzi potrebbe aver fatto da “modello” anche Assange. E pure quest’ultimo -Leonardo converrà- non è soltanto un romantico Zorro, ma è anche lui un gran “fetentone”.

    Detto questo, io auspico la clemenza del papa e ricordo alla nostra cara discepolo che la chiesa russa ha chiesto clemenza per le tre ragazzine blasfeme… è la macchina statale “putiniana” che mostra i muscoli. Non confondiamo.

    23 Agosto, 2012 - 0:02
  24. Sara1

    Appunto un po’ Assange un po’ Grillo, tra trasparenza e tolleranza zero. Ma sarà evangelica tutta questa roba?

    23 Agosto, 2012 - 10:25
  25. Marilisa

    Qualcuno trova da ridire sul comportamento di Renato Dardozzi ieri come su quello di P. Gabriele oggi.
    E te pareva! Quando si vuole difendere a tutti i costi la Chiesa e il Vaticano che rappresenta l’Istituzione, tutto entra nel calderone, e ogni pretesto è buono per dare addosso a chi, in un modo o nell’altro cerca di arginare il malaffare che investe inopinatamente proprio quell’Istituzione da cui non ti aspetteresti mai modi di agire propri del mondo secolare.
    Quanta malafede vedo in tutto questo! E quanta mancanza di obiettività.
    Chiudere gli occhi, non ascoltare,non criticare, sempre per amore della Chiesa per carità!
    Ancora molti individui, con gli occhi rivolti al passato, incapaci di affrancarsi da un malinteso senso di rispetto servile, e magari convinti di salvarsi l’anima (vuoi vedere?), sono fermamente convinti che una difesa ad oltranza della Madre Chiesa meretrix è doverosa, a denti stretti e contro chi “diabolicamente” ne vorrebbe minare le fondamenta. Secondo loro però.
    Dardozzi sarebbe stato “testimone (o piuttosto connivente se non complice) di tante porcherie” senza denunciare–al contrario di quel che ha fatto oggi P.Gabriele, che pure viene condannato dai fedeli benpensanti– e “avrebbe “scaricato” la sua coscienza scaricando sugli eredi il compito di denunciare quel che aveva visto lui!”
    Dunque, un lestofante “spregevole” anche lui, in un certo senso peggiore degli altri.
    Mi sarebbe piaciuto vedere come si sarebbe comportato chi adesso storce naso e bocca con ribrezzo parlando di Dardozzi, se fosse stato invischiato, lui al posto di Dardozzi, in una marea nauseabonda di sporcizia quale quella che sommergeva, e che tuttora sommerge, l’Istituzione.
    Mi sarebbe piaciuto vederlo combattere come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
    Esimio Leonardo, provo a suggerirle il pensiero che probabilmente i tempi non erano ancora maturi per prese di posizione immediate contro un malcostume diffuso e sconcertante nella Chiesa istituzionale.
    Provo a insinuarle l’idea che il dramma di una persona che vede l’inopinabile sia tale da impedirgli di parlare, e che magari–perché no?– in confessione gli venga fatto divieto di aprire bocca.
    E che in coscienza si sia sentito in dovere di non sotterrare definitivamente col proprio corpo le porcherie di cui era a conoscenza, ma di farlr sapere almeno da morto tramite documenti accuratamente redatti.
    Provo a suggerire,ma senza molte speranze che tutto ciò venga recepito da un “cristiano fedelissimo” e bastian contrario come lei.

    23 Agosto, 2012 - 11:04
  26. Sara1

    Non è che trovo da ridire, penso che Paolo Gabriele sia stato influenzato dal clima di “attacco a Ratzinger” un filo esaltato che circola negli ultimi anni.
    In prigione poi c’è finito lui e mi dispiace.
    Inoltre se si è tanto per la trasparenza perchè mettere il prigione un tipo un po’ fuori che si sente inviato dallo spirito santo?
    E In quanto a Benedetto se non ha letto quelle lettere quando erano sulla sua scrivania le avrà lette dal libro di Nuzzi?
    E’ tutto irrazionale al massimo onestamente.
    Il grillismo poi mi pare poco evangelico se non altro perchè individua gli errori e le storture sempre in qualcun altro e mai tanto per dire in noi. Il che non vuol dire sorvolare, ma magari spiega questo clima da guerra.

    23 Agosto, 2012 - 11:11
  27. Leonardo

    Chiedo a Luigi: ma davvero pensi che questo sistema della denuncia “post mortem” sia moralmente accettabile? Si badi bene, qui non si tratta del caso di chi, custodendo per tutta la vita un segreto, trova solo al momento della morte il coraggio di rivelare una verità da cui consegue un bene (o la fine di un male) per altri, cioè non si tratta di un caso in cui si possa dire: meglio tardi che mai.

    Qui saremmo di fronte ad una persona che tace per tutta la vita (perché? perché il coraggio uno non se lo può dare? Perché pensa che sia inutile? Perché valuta che il danno sarebbe maggiore del vantaggio? Non lo sappiamo, ma sono motivi che tutti potrebbero addurre) e poi pretende che siano gli altri a parlare per conto suo.

    Quanto al restare lì allo IOR per tutti quegli anni senza aprir bocca: se fa tanto schifo, ci vuole tutto questo coraggio per dimettersi e andare a fare il parroco da qualche parte?

    Per quale motivo si dovrebbero provare sentimenti diversi dalla ripugnanza per questa persona “lucida e capace”?

    Quanto a Gabriele, lo ripeto: nulla, nulla nulla può giustificare il tradimento della fiducia personale del santo padre. Se è un cretino, buon per lui ma non so proprio che cosa tu intenda con “prendere sul serio” la coppia Dardozzi-Gabriele.

    Tutta un’altra questione quella di chi può avere usato dell’uno e dell’altro.

    23 Agosto, 2012 - 12:09
  28. Federico B.

    Vorrei sommessamente suggerire ai novelli Savonarola (un mio concittadino) che forse esistono mezzi più idonei per purificare la Chiesa. Forse gli scandali mediatici non aiutano più di tanto e restano “scandalo”, cioè ostacolo/inciampo e basta. Sono certo che lo Spirito Santo preferisce altri mezzi.

    Ricordiamo Luca 17,1-2:
    Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli».

    23 Agosto, 2012 - 12:13
  29. Marcello

    Si può “prendere sul serio”, Leonardo, solo chi “serio” proprio non lo è… per cercare di capirlo, ad esempio.

    E, poi, certe figure -dopo averle biasimate per benino- possono anche esercitare su di noi un certo fascino. Come Marcinkus.

    23 Agosto, 2012 - 12:32
  30. Nino

    Luigi conclude il post d’apertura con “E’ questo il più profondo da chiarire nell’oscura vicenda. Occorre far luce sul filo rosso che collega il mirato lascito testamentario di Dardozzi alla confusionaria iniziativa di Paolo Gabriele: segnalo questa pista maestra ai colleghi giornalisti capaci di indagine, agli storici e anche, per il poco che li può interessare, agli inquirenti vaticani”

    Quella di Luigi mi pare una singolare “invasione di campo” nel senso che al di la delle congetture cronachistiche di fatti ed eventi, del chiacchiericcio e dei gossip , trattasi sempre di fatti e cronache che riguardano uno stato estero, pur teocratico e monarchico.

    Di cui, in linea di massima, alla stragrande maggioranza degli italiani frega un beneamato nulla, alla stregua di quanto possa interessare la gestione personalistica di governanti di altri Stati.

    Un vaticanista è un giornalista inviato speciale all’estero come tanti ce ne sono in giro per il mondo esperti di questioni politiche, culturali e sociali di un determinato paese che informano e ne riportano sui diversi media del paese d’origine.

    Professione nobile ed importante, tuttavia nel caso specifico, almeno per quel che mi riguarda l’aspetto che trovo paradossale in questa ed in altre vicende non meno gravi dal punto di vista giudiziale che hanno coinvolto il vaticano e suoi cittadini è il fatto che i cittadini italiani seppur indirettamente partecipano in solido al finanziamento di questo stato estero e delle sue emanazioni istituzionali, dagli ospedali e case di cura, alle scuole, alla costruzione di nuovi edifici di culto al restauro di beni culturali, ecc.

    Naturalmente oltre alL’8×1000, ed altri benefici ed agevolazioni come l’esenzione dall’IMU-ICI.

    Ecco cosa ci sarebbe da chiarire una volta per tutte, il mantenimento o meno del concordato.
    Questo a me interesserebbe.
    Il resto è un inutile “dagospia” roba da riveste pseudo patinate del tipo : Chi, Oggi, Vero e pattume simile, tanto per ammazzare il tempo come succede in attesa del turno dal barbire o dal parrucchiere.

    23 Agosto, 2012 - 12:33
  31. Federico B.

    @Nino,
    solo per precisare che quelle che tu definisci “emanazioni istituzionali (del Vaticano- stato estero), dagli ospedali e case di cura, alle scuole, alla costruzione di nuovi edifici di culto al restauro di beni culturali, ecc.” sono strutture e servizi di cui beneficiano i cittadini italiani, credenti e non credenti, persino gli atei convinti e i più beceri anticlericali.
    Un concordato, un accordo, una collaborazione è opportuna e utile principalmente nell’interesse degli italiani.
    Se vogliamo distinguere lo Stato della Città del Vaticano dalla Chiesa Italiana, facciamolo correttamente, attribuendo con attenzione la titolarità di “benefici e agevolazioni” e valutandone bene le ragioni. Il legame esistente tra il popolo italiano e la Chiesa italiana (comprese le opere degli ordini religiosi, degli enti e delle organizzazioni cattoliche) è abbastanza evidente a tutti, credenti e non credenti.

    23 Agosto, 2012 - 13:00
  32. Marilisa

    Permettimi, Federico B. Quando dici: “Sono certo che lo Spirito Santo preferisce altri mezzi.” sbagli. Nessuno può dirsi “certo” di qualcosa che riguardi la volontà e l’agire di Dio.
    E non si tratta di purificare la Chiesa, ma di mostrare indignazione perché devìa. Le conseguenze deve trarle la Chiesa stessa. Tutto qui.
    Estrapolare a proprio piacimento dei versetti delle Scritture per avvalorare i propri concetti è quanto di più sbagliato possa esserci.
    In questo modo non si arriva a capo di niente.
    Faccio notare che quando si arriva a fare ciò che hanno fatto Dardozzi e Gabriele, secondo me meritoriamente, significa che si è scandalizzati oltre ogni dire dal marciume che sta prendendo il sopravvento nella Chiesa.
    Questi fatti sono “segni dei tempi” ( Gesù stesso ha parlato della opportunità di coglierli) da non sottovalutare e sui quali non si può, e non si deve, stendere un velo pietoso.

    23 Agosto, 2012 - 13:12
  33. Marilisa

    Ci sono delle circostanze, nella vita di ciascuno, in cui si pongono dei dilemmi che nessun estraneo può sciogliere al nostro posto.
    E può accadere che si prendano delle decisioni eclatanti che per chi le ha prese sono giuste, mentre per chi guarda da fuori sono addirittura scandalose.
    E allora è facile, talora gratificante, trinciare giudizi impietosi sulle persone che in quelle circostanze si sono trovate.
    È quello il momento in cui ci si dovrebbe ricordare di una massima cristiana: non giudicare, nel senso di non condannare.
    Solo Dio vede in profondità nel cuore degli uomini.

    23 Agosto, 2012 - 13:33
  34. Federico B.

    @Marilisa,
    per chiarire: non intendo sostenere che sia meglio chiudere gli occhi e far finta di niente di fronte ad una situazione moralmente inaccettabile, ma reputo più giusto, più corretto, forse anche più “cristiano”, scegliere gli strumenti più idonei per denunciare il male e chiedere un cambiamento.
    Sono CERTO che lo scandalo mediatico (che ha arricchito di fama e di vil denaro corvi e volpi) non sia stata la strada giusta.
    Chi conosce “dall’interno” la Curia Romana, come il Sig. Gabriele, sa certamente anche a quali porte bussare e a quali persone chiedere consiglio. Quella di pubblicare notizie riservate e gettare discredito su tutta la gerarchia cattolica (quella che gli anticlericali di ieri e di oggi chiamano “il Vaticano”) resta una tentazione alla quale il buon Gabriele, se è vero che volesse aiutare la purificazione della Chiesa, avrebbe dovuto resistere.
    Se si fosse accontentato del suo stipendio di assistente di camera del Papa e si fosse affidato allo Spirito Santo, forse le cose sarebbero andate diversamente.

    23 Agosto, 2012 - 14:35
  35. Nino

    .” sono strutture e servizi di cui beneficiano i cittadini italiani, credenti e non credenti, persino gli atei convinti e i più beceri anticlericali.”

    Anche un’approssimativo come me sa queste cose.

    Il problema che quelle strutture, grazie al concordato, sono considerate extraterritoriali, come un’ambasciata estera.

    Per cui, come nel caso recente dell’IDI di Roma in cui dirigenti e il presbitero presidente si sono pappati milioni di euro,alcuni sono in prigione altri vedremo.

    Quota parte di quei milioni sono finanziamenti erogati dallo Stato italiano.
    La guardia di finanza per poter prelevare materiale documentale amministrativo probatorio della truffa ha dovuto aspettare fuori dall’IDI ben 6 ore ed è potuta entrare per un tempo e un luogo limitato solo dopo una trattativa diplomatica tra Italia e S.Sede in cui il card Bertone ha dato il permesso, in via esclusiva ed eccezionale, cioè solo per quella volta.
    Poi sulla scuola leggasi l’art. 33 della Costituzione
    Art. 33.
    L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
    La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
    Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
    La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

    SENZA ONERI PER LO STATO- DICASI SENZA ONERI PER LO STATO

    Infine, per quanto riguarda il volontariato che conta qualche milione di laici che prestano gratuitamente la loro opera e su cui si basa il 99% della Caritas e di altre benemerite paraistituzioni cattoliche, non solo non incide sugli introiti del’8×1000, ma nella campagna promozionale della CEI nei periodi di dichiarazione dell’IRPEF, non è mai rappresentato.
    Appaiono suorine e presbiteri lagnosi e melensi che cantileggiano frasi pietistiche nel sottofondo di scenari del 3 e 4 mondo

    23 Agosto, 2012 - 14:44
  36. Leonardo

    Nino è meraviglioso: non c’è somaraggine che si risparmi. Sull’articolo 33 è stato detto e spiegato tutto, infinite volte, lippis et tonsoribus, ma lui è ancora lì che ripete come un mantra (anzi grida a suon di maiuscole) “senza oneri per lo stato, senza oneri per lo stato” …

    23 Agosto, 2012 - 15:12
  37. Marilisa

    Mettila come vuoi, Federico B.,ma tu (e non solo tu) quando si tratta di Chiesa e gerarchia è chiarissimo che preferiresti che si chiudessero gli occhi.
    Davvero mi piacerebbe sapere quali sarebbero secondo te “gli strumenti più idonei per denunciare il male e chiedere un cambiamento.” Hai le idee chiare in proposito? Non credo.
    Lo “scandalo mediatico” di cui parli è uno dei tanti che purtroppo investono la Chiesa ai giorni d’oggi, e che non sorgono dal nulla.
    Ci sono delle verità che possono far male ma che esistono indubitabilmente.
    E non è tacendo che si risolvono i mali dell’Istituzione.Ti (vi) piaccia o no.
    Per troppo tempo (secoli) si è taciuto, si è nascosto, ma alla resa dei conti la verità è sempre venuta a galla.
    La credibilità non si raggiunge col nascondimento né affidandosi allo Spirito Santo, ma con fatti concreti all’insegna dei valori evangelici che dovrebbero sostanziare la Chiesa ad iniziare da quelli che la guidano.
    .

    23 Agosto, 2012 - 15:17
  38. Federico B.

    @Nino,
    non mi va di polemizzare ulteriormente, anche perchè sono tesi ampiamente discusse e risapute. Il classico armamentario No-Vat dei soliti anticlericali e radicali.
    Solo una parola sulla Costituzione, che prevede la possibilità di cambiare i propri articoli (art.138) qualora la sovranità popolare, attraverso il Parlamento, lo ritenesse opportuno. Non è intoccabile.
    In particolare l’art. 33 andrebbe modificato proprio dove vieta gli “oneri per lo Stato”, perchè illogico e antidemocratico. Persino antieuropeo, se si confronta la legislazione italiana con quella dei nostri partner europei riguardo alle scuole non statali.
    Illogico perchè lo Stato risparmia ingenti somme grazie alla presenza di scuole non statali e sarebbe logico che la fiscalità generale, che agevola e aiuta molte attività economiche e sociali, non ignorasse un servizio che consente un pluralismo educativo e rappresenta un risparmio per lo Stato.
    Antidemocratico perchè i cittadini italiani che scelgono le scuole paritarie finiscono per pagare due scuole: quella statale attraverso le tasse e la fiscalità generale, quella non statale attraverso le rette. E perchè se solo i ricchi, specie in questi tristi tempi di crisi, possono scegliere le scuole non statali, i meno abbienti sono discriminati, privati di un diritto di scelta che in altri Paesi civili (l’Europa dei diritti!) è garantito.
    Evito volutamente di menzionare numeri e cifre, per evitare equivoci. Non è questione di soldi, ma di diritti.

    23 Agosto, 2012 - 15:17
  39. Federico B.

    Corrego:
    Non è questione di soldi, ma di opportunità ispirata dalla logica, dalla democrazia e dall’europeismo.

    @Marilisa,
    mai sentito parlare di tribunali? di indagini riservate? di richiesta di ispezioni e controlli? di denuncia alle autorità competenti?
    E il diritto alla privacy? E le garanzie per chi viene accusato?
    Evidentemente la logica della “denuncia a mezzo stampa”, del sospetto come prova, delle inchieste a sostegno di tesi precostituite (per esempio contro un avversario politico, come amano fare certi giornali) ha fatto proseliti, ma la strada maestra resta un’altra.

    23 Agosto, 2012 - 15:39
  40. Nino

    La terra dei cachi

    Elio e le storie tese

    23 Agosto, 2012 - 16:17
  41. Leonardo

    Guardi Federico che la lettura corretta dell’articolo 33 è completamente diversa da quella, ideologica, strumentale e/o disinformata che certuni continuano a dare.
    Osservi, tanto per cominciare, la struttura del testo, che segue un ben preciso ordine gerarchico (aggiungo dei numeri ad ogni comma, per maggiore chiarezza):

    1. L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
    2. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
    3. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
    4. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

    23 Agosto, 2012 - 16:18
  42. Leonardo

    L’affermazione principale, che viene infatti prima di tutte le altre è quella della libertà dell’insegnamento. Cultura (“arte e scienza”) insegnamento e libertà sono tre valori coessenziali. Noti che la libertà di insegnamento si potrebbe anche ritenere implicita nella libertà di pensiero e di parola, ma la costituzione sente il bisogno di rilevarla in modo specifico.
    Dunque non è cosa che dipenda dallo stato, non apaprtiene allo stato ma lo precede e lo stato è democratico nella misura in cui rispetta questo principio superiore.
    Prima viene il principio della libertà dell’insegnamento (e spero non ci sia bisogno di spiegare come la libertà di insegnamento non sia completa se non comporta anche la libertà di organizzazione del medesimo, quindi la libertà della scuola). Poi viene lo stato, al comma 2 infatti.

    23 Agosto, 2012 - 16:24
  43. Leonardo

    I compiti dello stato sono due, distinti (e perciò da non confondere, come invece nella prassi è avvenuto): a) dettare le norme generali sull’istruzione (si noti: istruzione non educazione, che non tocca allo stato); b) istituire scuole statali di ogni ordine e grado.
    In altre parole, da una parte si riconosce allo stato il compito di determinare il quadro normativo generale dell’istruzione. Ad esempio toccherà allo stato indicare quali sono gli standard minimi di istruzione che ogni cittadino deve poter raggiungere, che competenze bisogna avere per poter esercitare certe professioni ecc. Nel fare questo, evidentemente, detta norme generali, che valgono per tutti.
    Poi, come soggetto non unico, e non in una posizione di privilegio o superiore agli altri soggetti, è tenuto a istituire scuole di ogni ordine e grado.
    Si noti: la costituzione dice solo che ci devono essere scuole dello stato, non dice affatto che tutte le scuole o la maggioranza di esse debbano essere dello stato. Si capirà dal seguito il perché di questa disposizione.

    23 Agosto, 2012 - 16:30
  44. Leonardo

    Tutti (“enti e privati” vuol dire questo, in pratica) hanno DIRITTO (lo pronuncio alla Nino) di istituire scuole. Anche qui si noti l’enfasi della carta costituzionale: la libertà di istituire scuole sarebbe implicita nella libertà d’impresa e anche in questo caso i costituenti hanno sentito il bisogno di specificarla.
    Dunque il regime “normale” immaginato dalla nostra carta costituzionale (e completamente diverso da quello che si è realizzato) sarebbe improntato al pluralismo delle scuole. Il sistema immaginato dalla cost. è questo:
    – tutti hanno diritto di fare scuole;
    – tra quelli che fanno scuole ci deve essere anche lo stato (e perché questa precisazione? Proprio per evitare che, ove esistessero solo scuole istituite da enti e privati chi non volesse aderire alla proposta educativa di nessuna di esse restasse di fatto privo della possibilità di accedere all’istruzione);
    – per tutti (enti, privati e scuole di stato) spetta allo stato dettare le norme generali relative all’istruzione.

    23 Agosto, 2012 - 16:40
  45. Leonardo

    E il mantra di Nino e di tutti i vecchi laicisti, “senza oneri per lo stato”?
    Alla prossima, se a qualcuno interessa la storia dell’emendamento Corbino.

    23 Agosto, 2012 - 16:42
  46. Leonardo

    Ah poi c’è il quarto comma, di cui non si parla mai e che invece è il più interessante.

    Comunque, il sistema scolastico che si è costruito in questo mezzo secolo è quanto di più lontano dallo spirito della costituzione. Ormai è tardi per rimediare, e poi di questi tempi non ce n’è per nessuno, però si potrebbe riportare un po’ di equità smettendo di dare la scuola gratis a tutti (tranne a chi sceglie la non statale).

    23 Agosto, 2012 - 16:45
  47. Federico B.

    @Leonardo,
    grazie per il suo intervento chiaro ed approfondito.
    Credo tuttavia che le parole “senza oneri per lo Stato” vadano opportunamente eliminate per evitare equivoci e non alimentare letture che giustamente lei ha definito “ideologiche, strumentali e disinformate”.
    L’emendamento “Corbino”, voluto e sostenuto da laicisti e anticlericali di destra (Epicarmo Corbino era appunto un liberale) e di sinistra alla Costituente, fu accettato anche dai cattolici “dossettiani”, entusiasti sostenitori della scuola statale e dello statalismo (e indifferenti ai meriti delle scuole cattoliche e alla questione della libertà di educazione). Oggi i tempi sono cambiati, si apprezza più la sussidiarietà che lo statalismo, si cercano soluzioni che aiutino lo Stato a risparmiare risorse (e il fisco ad essere meno rapace), si può imparare dalla legislazione dei nostri vicini europei (modello di civiltà solo quando torna comodo!): è arrivato il tempo di archiviare queste cinque paroline e con esse la diffidenza (ideologica e spesso anticattolica) nei confronti delle scuole paritarie.

    23 Agosto, 2012 - 16:56
  48. Clodine

    «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia».
    Questo mi conforta grabdemente, anzi, quasi gioisco dinnanzi agli scandali perché si rafforza in me la convinzione che la Chiesa è Strumento di salvezza a dispetto del male e a dispetto dei continui processi storici che da 2000 anni puntano l’indice sopra questa montagna di fragilità, di peccato, con l’intendo di farci persuasi dal seguirla.
    La Chiesa dei cattivi pastori, tradimenti, scandali, aberrazioni, è sempre stato così; faremmo un cattivo servizio al Signore se ci scandalizzassimo. Gesù ci ha avvisati con molta chiarezza: sarebbe accaduto! Lo sapeva: ” una mola d’asino per chi da’ scandalo”, certo. Ma facile puntarei l dito contro gli ammutinati ribelli della ciurma, o il comandante che nella tempesta perfetta tenta di salvare il salvabile con manovre incomprensibili. “Una mola d’asino per chi da scandalo”, ammonisce il Signore; Una mola d’asino, però, anche per chi scandalizza i piccoli nel tentativo di allontanarli dalla fede, e garantisce un premio a chi li protegge e porge un sorso d’acqua! Porre in pericolo la fede dei piccoli è più grave dello stesso scandalo messo alla berlina, come è scandaloso mettere trabocchetti per far cadere i discepoli…

    23 Agosto, 2012 - 17:06
  49. Marilisa

    “Il classico armamentario No-Vat dei soliti anticlericali e radicali.”

    I soliti anticlericali…
    Anche il tuo è un mantra, Federico B., quasi peggiore della “Chiesa cattolica fatta di cuori teneri” di discepolo.

    23 Agosto, 2012 - 17:34
  50. Gioab

    @ Marilisa
    “Io non leggo il breviario né leggerò “Vaticano Spa”, caro Gioab.”

    Tutti i gusti sono personali. Ma mi chiedevo perché Non legge !

    “Come si può migliorare la memoria? “Non sperate in un miracolo”, dice il quotidiano brasiliano Folha Online. “Il segreto è far lavorare la testa”. Uno dei modi migliori per stimolare il cervello è leggere. Come mai? Il neurologo Ivan Izquierdo dice: “Nel momento in cui una persona legge la parola ‘albero’, in pochi centesimi di secondo le passano davanti tutti gli alberi che ha visto nel corso della sua vita”. Secondo Izquierdo, “tutto questo avviene inconsciamente”. Egli ritiene che l’esercizio mentale che la lettura comporta renda il cervello meno soggetto a patologie come l’Alzheimer. Il neurologo Wagner Gattaz, del Centro per lo Studio dei Disturbi della Memoria, a San Paolo, dice: “Più usiamo la memoria, più la conserviamo”.
    La lettura potenzia la memoria

    23 Agosto, 2012 - 17:53
  51. Leonardo

    Sono d’accordo sul fatto che l’espressione “senza oneri per lo stato” possa essere equivocata, specialmente da chi non tenga presente che cos’è, giuridicamente, un onere, e quindi nella propaganda volgare possa essere fatta passare per un divieto di contributo economico da parte dello stato, però devo dire che diffido moltissimo delle ipotesi di modifica della carta costituzionale. Non perché abbia alcun tipo di idolatria della stessa, “alla Scalfaro” per capirci, ma perché temo che ogni modifica sarebbe peggiorativa. Con la testa che hanno oggi, se ci mettono le mani fanno peggio.

    Vorrei comunque attirare l’attenzione sull’importantissimo comma 4: all’interno di quel bel sistema libero e pluralistico di scuole sognato dal costituente, si prevedeva che alcune potessero chiedere la “parità” rispetto a quelle dello stato. A queste, nel concedere la parità, lo stato può sì chiedere determinate cose e imporre certi doveri, ma con il vincolo di rispettarne sempre la “piena libertà”. Agli studenti di queste scuole, però, deve essere assicurato un “trattamento equipollente” a quello degli studenti delle scuole statali. Ora, se questi usufruiscono praticamente della gratuità dell’istruzione (anche oltre l’obbligo scolastico: uno studente di liceo costa alla collettività una cifra nell’ordine dei cinquemila euro l’anno, ma le tasse scolastiche che la sua famiglia paga non arrivano al 3% di questa somma, anche se di cognome facesse Berlusconi o Agnelli), perché gli studenti delle scuole paritarie non godono dello stesso trattamento?

    23 Agosto, 2012 - 17:54
  52. Leonardo

    Per questo motivo ritengo che una via praticabile oggi per avvicinarci al modello di sistema scolastico costituzionale, almeno per le classi non di obbligo scolastico, sarebbe quella di abolire la gratuità delle scuole statali e far pagare tasse scolastiche congrue e proporzionate alla ricchezza familiare. In questo modo, senza sborsare un quattrino per le scuole non statali si ripristinerebbe un minimo di concorrenza virtuosa.

    Per «i capaci e i meritevoli» «privi di mezzi» borse di studio e/o prestiti d’onore.

    23 Agosto, 2012 - 17:59
  53. Gioab

    @ Marilisa
    A proposito di lettura, leggevo sulla “pentarchia”. La spiegazione su Wikipedia e mi veniva da pensare perché mai se fino a circa l’anno mille le chiese erano 5 ora si parla solo di una ? Ne sa niente ?

    Secondo me quella di cui parla Gesù non è nemmeno una di quelle 5. Ho trovato una bella spiegazione su Matt. 16.18 che dice pressappoco così: Quando Gesù “che parlava aramaico” disse a Pietro “su questa pietra”, in aramaico quella frase significa “su questa verità” costruirò la mia chiesa.

    Infatti la Bibbia di Ginevra traduce “pietra” con “vera fede” così la frase diviene: “Pietro, su questa verità” costruirò la mia chiesa. Infatti la verità di cui stava parlando n quel momento è che Pietro aveva risposto giusto alla domanda : “voi chi dite che io sia “? Rispondendo, Simon Pietro disse: “Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente”. In risposta, Gesù gli disse: “Felice te, Simone figlio di Giona, perché non te [lo] hanno rivelato la carne e il sangue, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro, e su [questo masso di roccia ] questa verità edificherò la mia congregazione” ( Mt 16.18)
    Quindi la chiesa è edificata sulla Verità, di cui dice “Io sono la Via la Verità la Vita” Non è una bella spiegazione ? Che ne pensa ? Altro che Pentarchia.

    23 Agosto, 2012 - 18:10
  54. Marilisa

    “La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.”

    Ma sì certo, la legge garantisce piena libertà alle scuole non statali.
    Libertà di REGALARE le promozioni a tutti quelli che in realtà le promozioni le COMPRANO a suon di milioni, saltando a piè pari classi intere, per arrivare di filato alla maturità(?!) e poi passare all’Università con una grossa, incredibile, soma di ignoranza.
    E sarebbe un “Trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”? Ma quando mai!!!
    Rabbrividisco nel sentire certe oscenità.
    Ma davvero si crede alle favole o non si è mica al di fuori delle realtà di questo mondo? Ho l’impressione che qualcuno di questo blog viva sulla luna o su Marte.
    Vero è che anche la scuola pubblica ha le sue pecche su cui si potrebbe discutere per un mese intero. Ma almeno il lasciapassare dietro lauto pagamento no.
    “Pluralismo educativo”?
    Caro Federico, per piacere evita di usare termini scopiazzati, e informati bene su come stanno le cose.
    Nelle scuole private o paritarie del nostro paese c’è una omologazione da schifo, nel senso che tutte, lungi dall’educare, assicurano la promozione a dei somari che hanno lasciato in fretta e furia la scuola pubblica dove venivano bocciati per la loro asineria. Te lo posso assicurare.
    Sai che educazione quella di fare intendere ai ragazzi che basta avere molti soldi per comprarsi un diploma ? Proprio come è stato per il Trota di bossiana memoria.
    Informati, caro, informati bene…
    Se vuoi essere sicuro che i tuoi figli vengano promossi senza problemi, iscrivili in una scuola privata o paritaria, naturalmente pagando una bella cifra. E vorresti pure essere aiutato dallo Stato?
    Guarda che qua nessuno ha l’ anello al naso, fratello caro.
    Passi pure la tua difesa sperticata della Chiesa, ma lascia perdere gli argomenti di cui non sei a conoscenza, e che tratti con la stessa superficialità dei partiti a cui ti ispiri.
    Non voglio offendere, ma la faciloneria con cui si pretende di affrontare certi argomenti mi è insopportabile.

    23 Agosto, 2012 - 18:28
  55. Marilisa

    La ringrazio, Gioab, per avermi ricordato che “La lettura potenzia la memoria”. Ne avevo proprio bisogno.

    23 Agosto, 2012 - 18:35
  56. Gioab

    @ Marilisa
    L’ho fatta ridere vero ? Almeno questo !

    23 Agosto, 2012 - 18:46
  57. Marilisa

    Sì, Gioab, ho riso di gusto. La saluto.

    23 Agosto, 2012 - 18:47
  58. marcello.n

    PROVIAMO A COSTRUIRE QUALCOSA

    Anch’io non condivido molte azioni della Chiesa, non solo perché illecite, ma anche – o soprtautto – perché generano turbamento sia in chi crede che in chi vorrebbe credere, e danno invece soddisfazione e buone armi a chi ci è contrario.
    E, sia ben chiaro, non penso che la Chiesa possa essere immune da tutti i difetti, i suo primo Capo aveva appena fatta una birichinata.
    Quindi, di necessità, ci sarà sempre qualcosa da migliorare, ed il Popolo di Dio ha anche questo compito.
    E sapeste quanto simpatizzo con chi tenta di smuovere le cose, anche se con metodi forse non del tutto ortodossi, e ringrazio Luigi per avere introdotto questo tema.

    La mia “fissa” è quella di seguire l’esempio del Buon Pastore che va in cerca delle pecorelle smarrite, per riportarle nell’ovile.
    La Chiesa non sempre aiuta questo processo, arriverei addirittura a pensare che sta commettendo un grave peccato di omissione, non curando a sufficienza la “pastorale nazionale”.

    Nota: nei casi nei quali il tema è dibattuto con grande fervore da fazioni opposte, spesso senza sufficiente “conoscenza dei fatti”, trovo più corretto e forse più facile basarmi solo su fatti concreti derivati da notizie diffuse direttamente da chi mi fa venire i dubbi.
    Come esempio recente: basta leggere con cura gli esposti degli avvocati di una parte in causa per trovare abbastanza informazioni per formarsi un giudizio certamente non di parte. Se le hanno dette gli avvocati difensori …

    Nel nostro caso che riguarda la Chiesa, istituzione che amiamo, senza la quale non avrebbe senso la nostra Fede, figuriamoci se non vado con i piedi di piombo, spero con modestia, come cerco di andare con chiunque amo e sento che ha bisogno di supporto, di aiuto.
    Con una vita passata nel mondo del lavoro, delle persone, sono arrivato alla conclusione che questo supposto peccato di omissione contribuisce all’attuale degrado della società, non é più solo una non osservanza di un precetto, e, d’altro canto, non potrebbe essere diversamente.

    Tralascio la menzione di tanti notissimi passi del Vangelo, semplici e chiari, dai quali si evince il nostro dovere di portare il vero pane a tutti. Cerco quindi di studiare i documenti della Cei in merito ai programmi pastorali.
    E trovo che il tema specifico di andare a cercare le pecorelle smarrite non trova alcun riscontro, si parla solamente di cosa dire alle pecorelle che vengono già, da sole, nel nostro ovile, tema certamente importante. Non espando l’argomento per non allungare troppo questo post, ma sono sempre disponibile a farlo, magari sperando che qualcuno trovi che mi sono sbagliato.
    E posso anche citare documenti indiscutibili che riportano pensieri del Papa che non sempre compaiono nei programmi della CEI.
    Amici che frequentano ambienti “altolocati” mi parlano di questo isolamento del Papa come di un problema della nostra Chiesa, non ho riscontri diretti ma è sin troppo appariscente.

    Di fatto uscire dall’ovile in Italia sarebbe quasi una novità per la Chiesa di oggi, forse difficile da affrontare tenendo conto di quanto rapidamente è cambiata la cultura media, quanto sono diventati innovativi e strapotenti i nuovi mezzi di comunicazione, difficili da gestire, quanto si è ridotto il peso della tradizione, basata spesso su contesti non più attuali. Tante esternazioni di personalità di rilievo rendono molto credibile questa considerazione.
    L’unica tradizione stabile è il Vangelo, che, non a caso, non sta perdendo di attualità, forse perché è semplice da capire.

    La mia esperienza concreta parte dal basso, dalle Parrocchie.
    A questo livello si possono pensare a diverse iniziative pastorali, in parte tentate, ma quasi tutte andate a zero per mancanza di risorse umane e materiali, ma queste risorse si possono trovare, e magari anche inventare molte altre iniziative più efficaci, se tutti ci interessassimo di più al problema, e se il tutto venisse organizzato anche a livelli più alti, gestendo con cura le risorse inevitabilmente necessarie. Oggi il mondo gira così, servono più specialisti, ed è andato sulla luna ormai da più di quarant’anni.

    Ma sempre con amore: la Chiesa va anzitutto amata e, solo amandola, possiamo veramente aiutarla.

    Chissà se mettendoci assieme non si possa trovare qualche via per generare idee nuove, nuove sensibilizzazioni per far crescere il Popolo di Dio, oramai così striminzito? Staremmo molto meglio tutti, i corvi non servirebbero più, starebbero meglio manche loro.

    Osservazione finale: spesso, durante la Messa, si prega Dio perché faccia sì che succeda qualcosa, ma mi sembra che sarebbe più giusto pregare Dio anche perché ci dia la forza, l’intelligenza, l’aiuto per far succedere quel qualcosa.
    Mica possiamo stare solo a guardare e pregare, sarebbe una forma di pigrizia, un modo di sotterrare i talenti, una sorta di oppio.

    Fuori le idee ….

    Che se ci riusciamo avremo sempre meno persecutori, corvi e dibattiti.

    23 Agosto, 2012 - 19:26
  59. Caro Marcello, queste iniziative di evangelizzazione ci sono. Anch’io ho partecipato ad una iniziativa del genere; una specie di “semina” indubbiamente bella a fare, e che lascia un grato ricordo. Ma ci siamo presi anche tante “legnate”. E poi, questi semi germoglieranno? In ogni caso bisogna ricordare che non c’è evangelizzazione se non c’è testimonianza vissuta, e questo certo non è facile da raggiungere.

    23 Agosto, 2012 - 20:25
  60. lorenzo

    Caro Marcello, sono d’accordissimo con due affermazioni.
    La prima: che la Chiesa puo’ essere analizzata, studiata, criticata e discussa…ma che prima di tutto e comunque va sempre sinceramente amata.
    Che non è essere ” leccaculo” come si potrebbe anche dire, ma è essere convinti intanto che la Chiesa siamo noi, due che non esiste cristianesimo senza la Chiesa, tre che non esiste alcuna “Chiesa Ideale”, ma , in ogni tempo e in ogni luogo, questa chiesa qui che c’è, e di cui noi facciamo parte. Torno a dire che 2000 anni di esperienza ci hanno comuqnue insegnato che non esiste un ” epoca aurea” della Chiesa ( nemmeno quella tanto v agheggiata delle origini, a ben vedere, lo era; nemmeno quella degli apostoli scelti direttamente Da Gesù lo è stata…), né un periodo buio, ma semplicemente i tempi della chiesa sono i tempi nostri: ad ogni generazione.
    Non serve scadndalizzarsi, semmai lavorare con passione e dedizione a cambiare quello che ci pare vada cambiato.
    Ma, hai ragione tu e lo ripeto a rischio di far storcere il naso riutilizzando il tuo termine che puo’ sembrare retorico, con amore: niente di sdolcinato, giacchè il cristianesimo è amore, quello vero, quello disposto a finire in croce.
    La seconda: bisogna decidersi ad andare fuori dall’ovile.
    Il che non significa sminuire quello che c’è già: parrocchia, gruppi, associazioni. Ma prendere atto che nessuna di queste realtà indispensabili sono oggi in grado di penetare lo spesso muro di gomma e di indifferenza che circonda i cristiani e il cristianesimo . Non lo sono i preti, non lo sono i vescovi, non lo è il collegio cardinalizio, non lo è il papa: con buona pace di tutti. Solo i laici, adeguatamente formati e preparati, laici che abbiano la voglia, la passione e la fermezza di stare qui dove sono, nelle famiglie in cui sono, nei posti di lavoro in cui sono, nei pezzi di storia in cui sono, con il senso e la voglia della missione di far conoscere e splendere il Vangelo, hanno la speranza di portarlo oggi fuori dall’ovile…Ma se restano ( cioè restiamo) all’ombra rassicurante del campanile, attaccati alla tonaca figurata del parroco, nel recinto sicuretto del proprio gruppo, sempre fra di noi, sempre far noi quattro gatti, sempre tra chi piu’ o meno la pensa allo stesso modo, mi spiegate che speranza abbiamo che il messaggio di Gesù, che Gesù stesso arrivi fuori?
    Non vi coglie una certa angoscia nel constatare come la maggior parte degli amici, dei parenti, dei figli, dei genitori, dei colleghi, delle persone a cui teniamo e con cui viviamo, oggi vivano completamente out dalla Chiesa? E, ancor piu’,out e fuori dalla portata della voce di Gesù?! E questo non tantoi per rifiuto esplicito, per avversione motivata, ma per serena e distaccata indifferenza, quella di chi ha digerito e accantonato una certa idea, del tutto disinteressato ad essa, coime se fosse irrilevante per la sua vita e per la vita in generale.Insomma, un po’ quello che succede con gli Ufo: ci credo, non ci credo, boh, che me ne frega, che mi cambia?!
    Tra parentesi: di chi è la responsabilità di questo?
    Abbiamo il coraggio di dirlo. Non è degli scandali vaticani, non è dei preti pedofili, non è delle vocazioni in calo. E? colpa di chi guarda me, te e tutti noi e vede il nulla, l’omologazione, il conformismo, il buon senso, il paracarro, invece di veder un piccolo Gesù. Tutto qua.
    Bisogna uscire fuori dalle chiese, fuori dalle parrocchie, fuori dai gruppi.
    Quella è la nostra famiglia: amiamola, formiamoci lì dentro, lì facciamo casa e incontriamo Cristo. Ma poi, porco cane, portiamolo FUORI, a farlo conoscere, a farlo vedere a fare vedere come puo’ cambiarti la vita e la morte, a far veder che c’è un’altra vita e un’altra morte: la nostra.
    Certo: ha ragione Antonella.Non c’è evangelizzazione senza testimonianza v issuta : qui sta la bellezza e la difficoltà, lo stimolo e la passione della scommessa. A noi spetta questo: vivere da laici Gesù.
    Sembra bigotto? Puo’ darsi.
    Io credo che sia, molto banalmente, cristiano.
    Credo che sia il momento in cui io e tutti muoviamo le pie chiappe dalle pie panche delle chiese e , insieme ai nostri preti, chiedendo aiuto a loro, spaccandogli magari le orecchie e le scatole, e ancor di piu’ ai vescovi delle diocesi, ci si dia da fare per rimettere in moto il meccanismo.
    Poi, il vaticano è e sarà sempre perfettibile, figurarsi!
    Ma la partita vera si gioca a livello mio , tuo, nostro, e ci coinvolge molto molto direttamente, e in primissima persona.

    23 Agosto, 2012 - 22:18
  61. Molto bene, Lorenzo; sono d’accordo. Guardate comunque che nella Chiesa c’è anche tanto bene, che ti fa dimenticare gli scandali. E ci sono movimenti (scomodoi) che fanno quello che tu proponi, Lorenzo. Che devo dire? quando si parla di certe realtà, non ci si salva dagli attacchi. Insomma, queste possibilità ci sono, già operanti. E non stanno attaccate alle sottane dei preti.

    23 Agosto, 2012 - 22:25
  62. lorenzo

    Ma certo che nella Chiesa c’è anche tanto bene! Anzi, io tolgo senz’altro l’anche. Quello che io dico è che manca qualcosa di specifico ai nostri tempi, alla decantata nuova evangelizzazione, ed è qualcosa che richiede un mio e nostro impegno diretto. I movimenti, quali che essi siano, sono la forza e la ricchezza della Chiesa, ma devono servire per attrezzarci e prepararci ad andare oltre e fuori. Sono un mezzo e uno strumento, non un fine.
    Se ci esauriamo lì, ne eviriamo la forza e il senso.
    Sarebbe coem se un prete invece di farsi il seminario e poi essere sbattuto per il mondo, diventasse prete e poi restasse dentro il seminario a vita…:)

    23 Agosto, 2012 - 22:54
  63. Clodine

    Caro Lorenzo…mi trovai ultimamente, mio malgrado, ad assistere alle esequie di una povera anima a me sconosciuta : ci fosse stato un parente,o uno, dico uno, tra gli amici del defunto che rispondesse in alternanza al celebrante in modo tale da completare le varie parti della Liturgia. Eccetto me -unica marziana- tutti Muti!! Non certo perché costernati dalla perdita del nonno centenario ma per totale ignoranza! Solo al Padrenostro si levò un coro balbettante. Non conoscevano le parti della Santa Messa! Terrificante!

    24 Agosto, 2012 - 8:38
  64. Federico B.

    @Leonardo,
    sulla incapacità dell’attuale classe politica e di governo di migliorare l’art. 33 della Costituzione, non posso che darle ragione. Purtroppo finchè ci saranno pregiudizi come quelli espressi da Marilisa non c’è speranza. A perderci sono gli studenti e le famiglie meno abbienti. Ad ogni modo credo che questa sia una battaglia politica che i cattolici non possano ignorare, nonostante i tempi grami di vacche magre.

    @Marilisa,
    ignorante e superficiale sei tu, che evidentemente non conosci e non vuoi conoscere la complessa realtà delle scuole non statali. Può darsi benissimo che esistano i “diplomifici” che dipingi tu (e una soluzione potrebbe essere investire su “ispettori”, come si faceva un tempo, prima del’68, anche nelle scuole statali, che verifichino la preparazione degli studenti e degli insegnanti; anche nelle scuole statali del resto esistono abusi e bustarelle) ma ci sono anche scuole paritarie molto valide. Ho fatto personalmente esperienza, come studente e come insegnante, di scuole cattoliche gestite da religiosi: insegnanti esigenti, che non facevano sconti a nessuno, ma anche disponibili a “recuperare” qualche ripetente; programmi impegnativi sostenuti alla maturità di fronte a una commissione di insegnanti statali (a volte apertamente anticlericali: quando feci io la maturità il prof di matematica assomigliava a Carlo Marx e venne in aula con l’Unità, dicendo che apertis verbis che non aveva simpatia per le scuole cattoliche: fu meravigliato dalla cortesia del personale della scuola e dalla preparazione dei maturandi), una valanga di compiti sempre verificati, mai un’ora di sciopero, occupazione, “ore buche”, interrogazioni anche l’ultimo giorno di scuola… Altro che diplomifici. Ho esperienza diretta, capisci, non parlo COME TE per sentito dire: parlo delle scuole dei Salesiani, dai licei alle scuole professionali (dove i macchinari dei laboratori sono utilizzati regolarmente, non come in certe scuole pubbliche dove gioacciono obsoleti, senza manutenzione o dove si aspetta per ore che il bidello di turno trovi la chiave giusta…), ma lo stesso discorso vale per tutte le scuole cattoliche gestite da religiosi. Ci sono scuole molto valide, anche antichissime, che hanno rette basse per venire incontro alle esigenze delle famiglie e non essere scuole d’elite (e lo Stato avrebbe molto da imparare sulla gestione dei costi e sugli investimenti) e che, in momenti come questi di crisi economica, stentano, faticano ad andare avanti. Un patrimonio culturale ed educativo che rischia di impoverirsi e scomparire per l’insipienza e i pregiudizi dello Stato italiano e di persone come te, Marilisa.
    Informati e chiedi scusa per la generalizzazione superficiale e per le bestialità che hai scritto, offensive per migliaia di studenti, insegnanti e collaboratori delle scuole paritarie e non statali.
    Le stesse penose parole con cui i partiti per i quali propendi avversano il finanziamento alle scuole non statali (persino le materne e le elementari sono diplomifici? sai quanto fanno risparmiare ai comuni le scuole dell’infanzia parrocchiali e religiose?). E hai il coraggio di rinfacciarmi che parlo spesso di anticlericalismo? E questo cos’è? Un pregiudizio ignorante e arrogante, frutto di becero anticlericalismo e di uno statalismo fascista/comunista che sarebbe ora di superare.
    Ma chi ti credi di essere?

    Con questo caldo, basta poco a infiammarsi, ma di fronte a certe baggianate…
    E lei sarebbe quella equilibrata, obiettiva?

    24 Agosto, 2012 - 9:33
  65. discepolo

    e mentre noi stiamo a trastullarci con storie di corvi e cornacchie, e a “sbranarci” fra di noi cristiani , il nostro sport preferito, (Famiglia Cristiana contro CL, novatori contro tradizionalisti , cattocomunisti contro cattolici di destra, Marilisa contro tutti)
    nel vasto mondo i cristiani invece hanno cose più importanti a cui pensare:

    http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=39686&lan=ita

    oh come ci farebbe bene, a tutti noi, prima ,vivere per un po’ di tempo , diciamo una decina di annetti, in Pakistan!
    Se non fossimo ammazzati subito ma riuscissimo a sopravvivere, come diventeremmo umili e forti, invece che superbi e sciocchi quali ora siamo………

    24 Agosto, 2012 - 9:47
  66. discepolo

    “superbi e sciocchi ” è una citazione da Leopardi “la Ginestra”

    “secol superbo e sciocco
    stolto
    che l’UTIL chiedi
    e inutile la vita quindi più sempre
    divenir non vedi…

    24 Agosto, 2012 - 9:56
  67. marcello.n

    @Antonella e @lorenzo

    Antonella: certo che ci sono tante associazione che già tentano di uscire dall’ovile, ed in parte lo fanno.
    Si muovono spesso non completamente inserite nelle Chiesa, talvolta anche con contrasti con la medesima (es. neocatecumenali), raramente collegate tra loro e, quindi, con scarsa efficacia.

    Tu dici: [queste possibilità ci sono, già operanti. E non stanno attaccate alle sottane dei preti.]
    Il fatto che non siano attaccate ai preti per me è un grave problema: vuol dire che di chiese ce ne sono tante, e non credo vada troppo bene.

    Comunque siano le benvenute, ma abbiamo visto che non bastano.

    Nella Chiesa c’è certamente tanto bene, tanti santi sconosciuti, lo riconosce spesso anche chi non crede, purché abbia un minimo di obiettività.
    Ma questo non può farci dimenticare quanto c’è di meno buono, quanto pochi siamo rimasti, per il che il mondo, la politica eccetera ormai ci ignorano e tutto va come ben sappiamo.

    Lorenzo: grazie per il tuo entusiasmo, sei veramente efficace.
    Un’esperienza personale: non so se sei in grado di condividerla: ho avuto tre figli e quattro nipoti, e puoi pensare quanto li amiamo. E uno dei libri di puericoltura che ci ha convinto di più aveva un titolo del genere: “i NO che fanno crescere il bambino”. Ed anche i grandi, talvolta, tornano bambini.
    Sono (siamo in tanti) pienamente d’accordo con te: la base dell’evangelizzazione deve essere fatta da noi che crediamo, solo noi, con la nostra testimonianza, possiamo entrare nel modo più efficace, nel mondo quotidiano di tutti.

    Ma anche questo può non bastare, occorre raggiungere anche altri con altri mezzi, e vale anche per quelli ai quali riusciamo a dare testimonianza personale, hanno bisogno anche di altro, hanno bisogno della Chiesa.
    Vediamo questo aspetto della testimonianza personale. Dalle parti mie non ho mai sentito, in nessuna omelia, illustrare questo concetto, guidare, spingere i fedeli a questo ruolo, che è in ogni caso critico, potendosi arrivare ad un eccesso di relativismo, ma l’argomento va comunque affrontato, è senz’altro il mezzo più efficace.
    Credo sia quanto dice Lorenzo: [ I movimenti, ….., devono servire per attrezzarci e prepararci ad andare oltre e fuori.]
    Io direi che la Chiesa, e non solo i singoli movimenti ispirati da qualche santa persona, deve farsi carico di attrezzarci e prepararci.
    Non mi risulta che questo sia stato preso in specifica considerazione nei programmi pastorali che conosco.

    Andando avanti, credo che oltre a promuovere la testimonianza personale, le Parrocchie possano fare molto di più, in particolare per far venire più non credenti nel loro ambito. Tentativi in questo senso sono stati:

    – Campi sportivi. Talvolta sono a disposizione, più o meno belli, talvolta hanno bisogno di ammodernamenti quasi indispensabili.
    Il punto critico è però un altro: se non ci sono persone capaci di organizzare eventi, corsi, o solo di mantenere la disciplina in campo, succede che prevalgono i violenti, per cui i buoni vengono contagiati, anziché edificati. Si è quindi dovuto limitare notevolmente gli orari di apertura dei campi, bel risultato.

    – Sale multimediali. Ne abbiamo fatta una, costa poco. Speravamo di farci teatro, cineforum eccetera, in modo che i piccoli-ragazzi-giovani-grandi, che erano entrati da noi con il battesimo, oltre a rimanere appunto con noi, portassero anche i loro amici. Ma occorreva trovare o creare contenuti, fare programmi, organizzare spettacoli, dibattiti, ma non avevamo volontari adatti e disponibili. La sala è rimasta per vedere le partite in TV e giocare a ping pong, meglio che niente, ma certo troppo poco.
    L’esigenza: persone qualificate, ma non una per Parrocchia, sarebbe troppo. Una volta c’erano i predicatori erranti che si dividevano tra più comunità, qualcosa del genere potrebbe essere organizzato a livello più alto delle Parrocchie.

    E la nostra esperienza è senz’altro limitata, chissà quante altre cose si possono inventare.
    Conosco realtà che hanno organizzato dei programmi su base annuale di proiezioni, conferenze, dibattiti veramente interessanti, ma ne conosco poche, e a “livelli alti”, quindi non raggiungono molte persone, pur essendo essenziali.

    Poi si deve andare anche più su, tutti accusiamo i nuovi mezzi di comunicazione di massa per aver rovinata l’”opinione pubblica”. E’ vero, sono mezzi molto efficaci e, di per sé, non cattivi, sono mezzi neutri.
    Ma perché li usiamo solo per ricordare l’8 per mille?
    E non è un lavoro da parrocchie.

    Se andiamo a vedere il programma pastorale decennale (2010-2020) della CEI, non c’è traccia di quanto sopra.
    Sono in ogni caso convinto che per raggiungere il nostro scopo di una nuova evangelizzazione, la Chiesa si debba muovere principalmente come tale, come organizzazione di uomini che ha un certo fine, e come ogni organizzazione umana deve essere strutturata in linea con i tempi, in modo efficace, attenta al vero raggiungimento del suo fine, pronta ad adeguarsi ai tempi.

    Quello che, conseguentemente, ho cercato di fare è stato parlare con qualcuno in Vicariato o altrove al quale esporre questi pensieri, senza successo, chi aveva troppo da fare, chi mi diceva di rivolgermi al mio Parroco, con il quale avevo appena finito di parlare.

    Ma parlando tra noi, forse riusciamo a trovare anche questa strada, io non sono certo un bravo politico.

    Grazie.

    24 Agosto, 2012 - 10:02
  68. Intanto andate in altri blog, per esempio quello di Tornielli, e cercate di raddrizzare un po’ i dibattiti. E’ poco, ma almeno non leggeremo sempre e solo insulti.

    24 Agosto, 2012 - 10:48
  69. Clodine

    @FedericoB @”parlo delle scuole dei Salesiani”…e io ti dico che se non ci fossero bisognerebbe inventarle. Hanno salvato generazioni di adolescenti altrimenti analfabeti e senza un mestiere! Salesiani e figlie di Maria Ausiliatrice, infaticabili religiosi che danno la vita intera per l”istruzione dei ragazzi e delle ragazze: entrano, talvolta, disadattati e derelitti ed escono dalle loro mani persone completamente diverse, con un lavoro dignitoso ed un futuro cui guardare…

    24 Agosto, 2012 - 10:48
  70. Clodine

    e tutto senza chiedere un solo centesimo alle famiglie…

    24 Agosto, 2012 - 10:50
  71. Federico B.

    Grazie, Clodine. Questa tua testimonianza offra un altro aspetot delle scuole cattoliche, dove “educare” è una vocazione e non solo un lavoro malpagato.
    Sai quanti casi apparentemente disperati di ragazzi espulsi dal sistema scolastico statale (la serie A, secondo i criteri dello Stato), hanno avuto un’opportunità di recupero dalle scuole di serie B non statali?
    Altro che diplomifici! E Marilisa parla di anello al naso?
    Non sa nemmeno di cosa si sta parlando, tira fuori i soliti luoghi comuni di chi ignora meriti e difficoltà delle scuole non statali.
    E si permette di giudicare “superficiali” gli altri!

    24 Agosto, 2012 - 11:33
  72. Clodine

    Esattamente…ne so qualcosa. Per anni ho aiutato i salesiani al cosiddetto “recupero in extremis” di ragazzi che superata a stento la licenza media venivano classificati “disadattati, non in grado di proseguire alcun tipo di indirizzo scolastico!” . Bollati, out! Ora sono degli uomini stupendi, ottimi padri, ottimi operai elettricisti e meccanici con gli attributi!!

    24 Agosto, 2012 - 11:38
  73. Molto, molto bene Clodine. Ci dobbiamo proprio incontrare, ma stamattina sono rimasta bloccata su una seggiola e non riuscivo più ad alzarmi. Ciao.

    24 Agosto, 2012 - 11:52
  74. Gioab

    @ antonella lignani
    “Intanto andate in altri blog, per esempio quello di Tornielli, e cercate di raddrizzare un po’ i dibattiti. E’ poco, ma almeno non leggeremo sempre e solo insulti.”

    Capisco che non le fa piacere, ma ricordare la storia e citare l’enciclopedia non è un insulto. E’ la Verità. Perché non le piace ?
    Se Gesù stesso disse che avrebbe costituito la sua chiesa “sulla verità” perché la Verità la disturba ? Dovrebbe essere lieta invece di crede che sia meglio rimanere fra quelle di cui parla l’Apostolo : “Ma sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi [d’orgoglio], amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontànati. Poiché da questi sorgono quegli uomini che si insinuano scaltramente nelle case e conducono come prigioniere deboli donne cariche di peccati, mosse da vari desideri, che imparano sempre e non sono mai in grado di venire all’accurata conoscenza della verità.” ( 2 Tim 3.1-7)

    Raddrizzare i dibattiti ? Ma lei dimentica il vangelo : “Ciò che è fatto curvo non si può fare diritto, e ciò che manca non si può proprio contare.” ( Eccl 1.15) – “Vedi l’opera del [vero] Dio, poiché chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo?”( Eccl 7.13)

    24 Agosto, 2012 - 12:07
  75. Clodine

    ah ah ah ah ah…cara Antonella…come ti capisco…!! Sai che anche il mio ginocchio, quello balordo, vuoi per l’umidità, vuoi perché …non lo so…ha ripreso con quel doloretto fisso che è una “meraviglia”!
    Ci dobbiamo necessariamente incontrare…e succederà!

    24 Agosto, 2012 - 12:09
  76. Caro Gioab – Sal, per “raddrizzare i dibattiti” intendevo confutare ciò che non è esatto e comunque far vedere che ci possono essere vari modi di affrontare i problemi. Ciò che è storto non si può raddrizzare, ma almeno non cadiamo nelle idee preconcette e nei pregiudizi.

    24 Agosto, 2012 - 12:40
  77. Gioab

    @marcello.n
    “i NO che fanno crescere il bambino”. Ed anche i grandi, talvolta, tornano bambini.”

    Se mi permette potrebbe leggere anche “elogio della disciplina” ( Bernard Bueh). Non condivido però il suo pensiero “la base dell’evangelizzazione deve essere fatta da noi che crediamo, solo noi, con la nostra testimonianza, possiamo entrare nel modo più efficace, nel mondo quotidiano di tutti.” – pensiero che denota buona volontà, sebbene corretto e logico, non rispecchia la visione del Vangelo: “ Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati? ” ( Rm 10.15)
    Per fare ciò che dice, ci vuole una speciale investitura che non proviene da nessun umano. Anche perché volendo, di quale evangelizzazione potrebbe mai parlare ? Di ciò che certe chiese fanno ed hanno sempre fatto che è l’esatto contrario di ciò che scritto e che lei vorrebbe divulgare ?

    Lei dice : “ hanno bisogno anche di altro, hanno bisogno della Chiesa.” le chiedo: “di quale chiesa “? Lo sa che per tutto il primo millennio le chiese erano almeno 5 provi a consultare Wikipedia “Pentarchia”
    “Nella storia ecclesiastica il termine pentarchia indica le cinque sedi patriarcali di Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Queste cinque chiese rivestirono per tutto il primo millennio un certo rilievo per la tradizione apostolica di cui erano accreditate: Roma e Antiochia, in quanto sedi di san Pietro, Alessandria per la figura di san Marco, Gerusalemme come luogo di origine della fede cristiana e Costantinopoli per successione dell’apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro. Il grande scisma orientale del 1054 mise fine alla pentarchia originale.” Wikipedia

    Ma se erano tutti fratelli e tutti cristiani perché mai si sono divisi nel 1054 ? e poi, perché mai, “Dall’inizio del secondo millennio […] La Chiesa dietro pressante richiesta delle autorità politiche (Roberto II re di Francia, Guglielmo conte di Poitiers e duca di Aquitania, l’imperatore Enrico III), inizia a contrastare la lettura personale della Bibbia in lingua volgare per evitare gli eccessi gnostici: “« Proibiamo che qualsiasi laico possieda i libri del Vecchio o Nuovo Testamento tradotti in lingua volgare. Se una persona pia lo desidera, può avere un Salterio o un Breviario… ma in nessun caso dovrà possedere i libri sopra menzionati tradotti in lingua romanza. »”
    (Sinodo di Tolosa, canone 14, 1229,)

    Perché mai se l’Autore è Dio? Si Sarà sbagliato Dio facendola scrivere per tutti ? cosa sono gli eccessi gnostici ? e chi stabilisce che sono eccessi e non verità “diverse” da ciò che faceva comodo ?
    Triste storia quella passata ma più triste anche quella recente !

    24 Agosto, 2012 - 12:42
  78. Gioab

    @ antonella lignani
    “intendevo confutare ciò che non è esatto e comunque far vedere che ci possono essere vari modi di affrontare i problemi. Ciò che è storto non si può raddrizzare, ma almeno non cadiamo nelle idee preconcette e nei pregiudizi.”

    E che c’è da “confutare” quando ogni concetto è sostenuto da una scrittura ? Ogni pensiero da una citazione enciclopedica ?
    Anche quelli sono pregiudizi ?

    Lei conosce la storia della “Donazione di Costantino” ? E’ un fatto non un pregiudizio. Oppure conosce la storia della “Strage di Perugia” ? Non è un pregiudizio è un fatto storico. Che vuole raddrizzare ? La pedofilia ?

    “Stupite di questo, o cieli; e rabbrividite con grandissimo orrore’, è l’espressione di Jehovah ‘perché ci sono due cose cattive che il mio popolo ha fatto: Hanno lasciato perfino me, la fonte d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne rotte, che non possono contenere acqua’. ( Ger. 2.12-13)

    24 Agosto, 2012 - 12:53
  79. Gioab

    “Sai che anche il mio ginocchio, quello balordo, vuoi per l’umidità, vuoi perché …non lo so…ha ripreso con quel doloretto fisso che è una “meraviglia”!”

    La Glucosamina con Condroitina funziona davvero !

    24 Agosto, 2012 - 12:56
  80. Marilisa

    Federico, tu stai dando i numeri, bello mio.
    “Non parlo COME TE per sentito dire”…ma stai scherzando?
    Io non l’ho mai detto ma provengo dal mondo della scuola.
    Io la scuola l’ho respirata, la amo, le ho dato l’anima, le ho dato, fino a qui, la vita. Conosco vita e miracoli della scuola. Altro che pregiudizi!
    Come ti permetti di dire sciocchezze astruse se non mi conosci?
    Insipiente sei tu, imbecillotto, e i pregiudizi sono tutti tuoi e te li lascio volentieri, cretino.
    Io non mi credo di essere nessuno e mai ho parlato a vanvera, a differenza di te. Non è mio costume. Quando parlo, lo faccio a ragion veduta.
    Pulisciti la bocca prima di affibbiarmi delle “bestialità e baggianate”, pivello dei miei stivali.
    Sei il solito leccapiedi da voltastomaco. Vuoi mettere due o tre scuole gestite da religiosi a fronte delle miriadi di scuole private che campano in virtù delle “paccate” di soldi che i ricconi, ma non solo ( molti stupidamente si indebitano per assicurare il diploma ai figli), elargiscono per comprare i diplomi per i loro figli? Ne conosco a decine di casi del genere e sempre mi sono stomacata. Anche pochi giorni fa. Diplomi che sono “equipollenti” a carta straccia.
    Io sarei superficiale? Tu, piuttosto, dimostri di esserlo.
    Ed ora non mi sto infiammando per il caldo, ma per le tue abissali cretinate.
    E smettila di parlare di anticlericalismo. Sei una campana stonata.
    Sei di una parzialità, come sempre sei stato, da vergognarsi.

    24 Agosto, 2012 - 13:14
  81. Gioab

    Caro Luigi, hai visto come tuo “fratello” Izzo dopo l’iniziale sviolinata ti da giù ? Eh, che tristezza, i fratelli che si mozzicano e si pizzicano…..” il fratello consegnerà a morte il fratello, ( Mc 13.12).
    Prova a chiedergli se è più grave rubare ( ??) “la pepitina, e l’assegno (che non avrebbe mai potuto incassare) e la cinquecentina” ” ma potrebbero essere stati anche di piu’ – (così ora si accusa anche sull’ipotetico possibile ?) O rubare l’onorabilità e la reputazione come fece Darzozzi ?

    Prova a chiedergli perché mai secondo lui va bene rubare i “documenti riguardanti le nomine” per passarli agli “interlocutori abituali” amici interni, ma non va bene passarli ai giornalisti ? Sempre di cristiani si tratta no ? Specie se si tratta di aiutare il papa. Chiedigli perché reputa di poco conto “lo spirito” di PG ? Non bisogna mai sottovalutare lo” Spirito” neanche di una persona “modesta per capacità e cultura…che non aveva gli strumenti culturali per assimilare nella sua complessita’ e che dunque difficilmente puo’ averlo spinto all’iniziativa ” – Ha dimenticato che Dio ha scelto gli umili, illetterati e comuni. Non ti pare un po’ arrogante sto Izzo ? Anche presuntuoso no ? Pensa di essere più potente dello spirito….

    Dice: “Si e’ creato cosi’ nei collaboratori del Papa, ed e’ del tutto comprensibile, un clima da “cittadella accerchiata” che ha certo influito sul tradimento di PG.” Bisogna vedere “ha tradito” chi ? Quale fazione ?
    ” Ma probabilmente non nel senso di spingere il maggiordomo a fotocopiare documenti riservati per “aiutare” il Papa nell’azione purificatrice da lui intrapresa, come sostengono gli avvocati difensori.”
    Perché mai lo vorranno condannare se ha voluto aiutare il papa ? Non c’è niente di comprensibile…..è finito pure il perdono nella chiesa, nemmeno quello dei “fratelli” ( Mc 13.12) “probabilmente” ? Allora non è certo !

    “Alla luce dei diversi (??) furti di valori e oggetti preziosi da lui perpetrati, che sono stati almeno tre (assegno, pepita e cinquecentina) ma potrebbero essere stati anche di piu’, e che comunque sono in aggiunta alla sottrazione dei documenti, sulla quale gettano una luce sinistra perche’ rivelano l’avidita’ del soggetto, Avidità ? Ma se ha detto che voleva aiutare il papa ? E’ abnegazione non avidità.
    ” si e’ autorizzati a pensare che egli abbia sfruttato invece questa situazione di ‘Appartamento sotto attacco’ per ottenere dei vantaggi personali (non necessariamente leciti)”
    Ma non lo sa il sig. Izzo che le condanne devono basarsi su prove non su supposizioni come quelle di una lavandaia pettegola ? Hail tono dell’Inquisitore moderno. Ora tutte le colpe sono di PG perché ipoteticamente deve divenire il capro non espiatorio ma che nasconde altre ben più gravi colpe. Deve nascondere la “divisione” della curia.
    Chiedigli perché “esiste un’opposizione sorda e ramificata all’azione di Benedetto XVI messa in campo dalla vecchia guardia curiale” Se la curia per eccellenza è l’organo che dovrebbe dare l’esempio di moralità, attaccamento e amore ? Allora è vero che è proprio lì che si annida l’infamia e il tradimento.
    “Una opposizione interna che combatte apertamente contro il segretario di Stato Tarcisio Bertone e che ha spesso favorito di fatto gli attacchi al Papa arrivati dall’esterno, e cio’ con evidenti omissioni”
    Non so c’altro si possa intendere per “serpentario” no ?
    “Resta da capire pero’ perche’ PG abbia poi deciso di alzare il tiro” Se gli resta da capire allora ha capito poco no ? Perché mai si lancia in così tante elugubrazioni ? Misteri cattolici.
    Ringrazio discepolo per il link

    24 Agosto, 2012 - 13:42
  82. Federico B.

    @Marilisa,
    avevo capito benissimo che sei un’insegnante (o ex insegnante) comunista della scuola statale. Si capisce lontano un miglio. La cultura, le parole e i pregiudizi radicati sono quelli.
    La volgarità e la mancanza di rispetto per chi non la pensa come te, anche: prodotto tipico dei rossi, della loro “educazione” e arroganza.
    Due o tre scuole gestite dai religiosi?
    Ma informati! Solo le scuole cattoliche (quindi non tutte le scuole non statali) sono frequentate da circa settemila studenti (il 6-7% degli studenti italiani).
    Ma va là. Compiango quei poveri ragazzi che devono averti incontrata…
    Questa volta hai dimostrato il peggio di te: faziosa, disinformata, arrogante, maleducata e offensiva. Cattiva.
    Tornatene a Berlino Est ed evita di sproloquiare e di offendere le scuole cattoliche italiane.

    Chiudo qui. Fa già abbastanza caldo e non voglio eccedere. Chiedo scusa al nostro ospite e ai vicini di pianerottolo, ma la questione mi sta molto a cuore e le parole di Marilisa sono state davvero insopportabili.

    24 Agosto, 2012 - 13:48
  83. Gioab

    @ marcello n.
    “PROVIAMO A COSTRUIRE QUALCOSA”

    Attualmente la chiesa c’è ma non si vede.
    Poiché la chiesa sono i fedeli ( il Popolo di Dio) che” hanno sempre qualcosa da migliorare”“che tenta di smuovere le cose,” ; “che va in cerca delle pecorelle smarrite, per riportarle nell’ovile.” ( L’ovile è la verità non è un personale cortile).

    Allora ci sono persone che fanno queste cose, ma se sono “la chiesa” oppure no, sarà deciso al ritorno del Signore se sarà soddisfatto dell’operato oppure no. ( Ricordi la parabola dei talenti)

    “Poiché è come quando un uomo, in procinto di fare un viaggio all’estero, chiamò i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi…. “Dopo molto tempo il signore di quegli schiavi venne e fece i conti con loro. “ ( mt 25.14-30)

    “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore, arrivando, lo troverà a fare così! Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi.” ( Mt 24.45)

    Lo costiturà ? E’ futuro sig. Marcello. Potrebbe non farlo con chi si è già arrogato il diritto !

    “Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: ‘Il mio signore tarda’, e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati, il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il [suo] pianto e lo stridore dei [suoi] denti.” ( Mt 24.48-51)

    Stia bene.

    24 Agosto, 2012 - 14:01
  84. Il “biblista letteralista” fa solenne sfoggio auto-compiaciuto della sua
    “ingorantia crassa et supina”.
    Dimentica Matteo 16,20
    “In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a
    questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile”
    La Fede spiana le montagne. Con la Fede Mosè fece aprire le acque del Mar Rosso, Giosuè con la fede fermo il sole…

    Testimoni di Geova…
    C_O_N_V_E_R_T_I_T_E_V_I_!

    24 Agosto, 2012 - 14:02
  85. Marilisa

    No, Federico B., non hai capito un bel nulla.
    Non sono proprio per niente “comunista” o “rossa”, men che meno faziosa. La partigianeria la lascio a te.
    Non fare la vittima anche tu, è un ruolo odioso.
    Misura le tue parole se vuoi che anche gli altri le misurino. E assumiti le tue responsabilità senza infantilismo.
    E soprattutto non tirare in ballo, per quanto mi riguarda, alunni o altro. Questo sì è offensivo al massimo. Potrei risponderti altrettanto offensivamente, ma preferisco astenermi.
    Non hai elementi per giudicare, se non il tuo clericalismo, di cui ti fai scudo sempre, e sulla base del quale stoltamente sei solito classificare gli altri.
    Impara a non giudicare.

    24 Agosto, 2012 - 14:32
  86. Gioab

    @ Ubi humilitas ibi sapientia
    “La Fede spiana le montagne. Con la Fede Mosè fece aprire le acque del Mar Rosso, Giosuè con la fede fermo il sole…Testimoni di Geova…C_O_N_V_E_R_T_I_T_E_V_I_!”

    Si, ma a che cosa si devono convertire ?
    Loro lo sanno che la terra non è il centro ? Ma Copernico su condannato per questo ! Anche Galileo, ma lei lo sa ? Chi si sbagli auna volta è possibile che si sbagli molte altre volte. Perchè converntirsi a chi si è sempre sbagliato ?
    “Facta sunt probanda !”

    24 Agosto, 2012 - 14:53
  87. Clodine

    Ecce iterum Crispinus!:

    24 Agosto, 2012 - 15:13
  88. manuel76

    Siamo un po’ fuori tema o sbaglio?

    Volevo solo dire una cosa. Mi fa un po’ ridere che il corvo dica di sè di essere emanazione dello Spirito Santo…bisognerebbe che il confessore gli facesse uno shampoo.
    D’altra parte mi veniva un pensiero: se non ci fosse nulla da nascondere, non esisterebbe il corvo, o meglio sarebbe un simpatico merlottino che zufola qualcosa di già noto.

    L’idea della “sacrestia” buia ed umida…luogo di silenzio, in cui non si puo’ dire nulla, ma tutti in realtà sanno mi fa venire il maldistomaco.

    @ Federico B. 23/8 ore 12: forse c’erano strategie più rispettose che non dessero scandalo per fare presente a chi di dovere quanto il maggiordomo sentiva. Ma se Viganò è stato promosso e fatto nunzio perchè non si addentrasse oltre nei meandri vaticani, un povero maggiordomo avrebbe preso il volo nel giro di qualche ora!

    Non è lo Spirito che ha mosso il corvo, ma di certo lo Spirito ha fornito un’altra occasione oggi alla Chiesa per riflettere sui segreti e sugli intrighi che giovano assai poco.

    24 Agosto, 2012 - 15:18
  89. Lo “studente biblico” forte dell’interpretazione infallibile del “Corpo Direttivo” continua a macinar eresie…

    Può mai venire qualcosa di buono dall’america?
    Oggi che si festeggia San Bartolomeo questa è una domanda pertinente…

    24 Agosto, 2012 - 15:32
  90. Clodine

    O.T
    Glucosammina e Condroitina ….però…

    24 Agosto, 2012 - 17:03
  91. Gioab

    @ Ubi humilitas ibi sapientia
    1.“Lo “studente biblico” forte dell’interpretazione infallibile del “Corpo Direttivo” continua a macinar eresie…”
    Facile a dirsi sig. Ubi, più difficile a dimostrarsi…. Quale sarebbe l’eresia ?

    2. “Dimentica Matteo 16,20 “In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile””
    Bene, sono disposto ad essere osservatore della sua grande fede mentre esposta le montagne. Scelga lei l’ora e il luogo. Sarò presente. Di quanti cm. si sposterà già lo sa o lo lascia al caso ? Se non ci riesce dovrò dedurre che non ha nemmeno un granello di senapa. ?

    Magari poi potremo discutere dell’olocausto canadese. Il rapporto parla di : stupri di gruppo ad opera di preti, pastori, ecc…, pratica d’aborti, elettroshock fatti da suore, bambini scaraventati dalle finestre, usati come bersagli, torturati in vere e proprie camere dei supplizi. ; Anche qui !

    http://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Bryce.
    Stia bene.

    24 Agosto, 2012 - 17:39
  92. Nino

    Caro don Lorenzo ( Milani ) siccome do per certo che tu sia santo tra i santi , lontanissimo dal condominio di gentaglia come Escrivà e soci, e te ne strafreghi dei perbenisti di questa chiesa ecclesiolatrica e papalatrica, pare che da queste parti per alcuni, tu non sia mai esistito, come dire nessuno è profeta in patria.

    Tranquillo Lorenzino mio caro c’è ancora chi ti pensa, ti ricorda e racconta la tua storia di vero prete, pastore e maestro e martire per il bene delle anime che ti sono state affidate, per la giustizia e la maggior gloria di Dio.

    Pace a te.

    24 Agosto, 2012 - 18:14
  93. Clodine

    Bella pagina di quel meraviglioso prete che fu don Lorenzo Milani al quale, almeno nella mia umile missione o apostolato con ragazzi spesso molto, ma molto difficili, mi ispiarai . C’è una frase che ancora oggi prendo a prestito e inculco a quelli più “testoni” e svogliati:” ricordati: ogni parola che non impari oggi è un calcio nel culo domani. Se non sai parlare non puoi esporre le tue idee, non potrai difenderti dal prepotente, né far valere i tuoi diritti”. Parole che hanno un effetto dirompente.
    Altro grande sacerdote santo al quale devo molto è Giovanni.Bosco il quale rammenta agli insegnanti che “l’educazione è cosa del cuore, e che solo Dio ne è il Padrone,noi non potremo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne da in mano le chiavi…si prendono più mosche col miele che con l’aceto”.

    24 Agosto, 2012 - 18:36
  94. Clodine

    Con buona pace sui vari rapporti ad opera dei preti…

    24 Agosto, 2012 - 18:37
  95. Leonardo

    Però mi sa tanto che il Lorenzino suo caro, se Nino gli si fosse presentato a fare i discorsi che fa qui, l’avrebbe spedito a calci in culo fino a Vicchio e a Borgo San Lorenzo … A quanto si legge, il priore quelli come lui li fiutava subito e sapeva come regolarsi.

    24 Agosto, 2012 - 18:48
  96. Nino

    Dedicata ad un imbecille con patente e brevetto di imbecille

    Stralcio da un’intervista del giornalista Alberto Bobbio ad Arturo Paoli.

    Parliamo del Concilio. Perché lei spesso dice che è stato tradito?
    «È stato il Concilio Vaticano II a richiamare i credenti sulla centralità del Regno di Dio e sul ruolo dello Spirito Santo. Il Concilio ci ha chiesto di aprire le porte e non soltanto di parlare di Dio, ma di camminare con gli uomini, di affermare il diritto a una vita piena, di esaminarci in base alla giustizia o all’ingiustizia. Non ci ha insegnato a consolarci con la religione.

    Quando Gesù va via da Nazareth non si mette a fare il guru, non va nel tempio di Gerusalemme ad ascoltare, ma ad attaccar briga, dando la prova tremenda del suo unico interesse: costruire il Regno di Dio.

    Noi invece ci ritiriamo sul culto, a volte in modo narcisista».
    Ma le responsabilità sono dei preti o dei laici?

    «Di entrambi. Cominciamo dai preti, che sono educati secondo forme rigidamente borghesi. I preti – non tutti – stanno troppo bene. Si occupano di sé stessi. C’è troppa paura di perdere vocazioni. Vengono allenati ad avere coscienza di sé, a essere altro rispetto al mondo.
    Ecco l’insistenza sul sacramento dell’Ordine che vale di più di altri sacramenti, compreso quello del matrimonio. Stanno chiusi nei seminari e vanno nel week-end nelle parrocchie. Io domando: quando si calano sulle piaghe di Cristo?

    È sicuramente migliorata la formazione intellettuale. Le omelie sono più colte, più dotte che in passato. Ma sono spesso anche più lontane dalla vita reale che nel passato. La Chiesa ha come paura di essere invadente, di essere esigente. Non si può dire che i giovani rifiutano la Chiesa. Se si analizzano le cose in profondità, si vede che essi non capiscono, non ci comprendono. Dio non c’è nel loro orizzonte».
    E il laicato?
    «Manca di audacia. Passa da un ritiro spirituale a un altro, ma poi non si interroga sulla propria responsabilità davanti alla società. Non si può essere contro la manipolazione della vita, contro una bioetica sbagliata, e poi dichiarare valido il sistema economico che arriva a queste aberrazioni, quello che succhia il sangue dei poveri, che è la benzina di cui ha bisogno il nostro mondo troppo ricco per vivere.

    Vogliamo una società nuova, ma poi applaudiamo al politico di turno. Siamo troppo miopi, non siamo capaci di guardare avanti. Il laico che vive la sua responsabilità politica con autonomia, sapendo che di essa deve dar conto solo davanti a Dio, oggi è scomparso. Naufragate le ideologie, il laicato religioso è stato inglobato nella Chiesa, che ne ha marcato la clericalizzazione».
    Lei quali esempi indica?
    «Ho ammirato De Gasperi, La Pira, Dossetti come cattolici. Uomini che sapevano distinguere l’area religiosa da quella politica e la propria autonomia e responsabilità dall’obbedienza dovuta alla Chiesa.

    Uomini che erano convinti di rispondere al Vangelo e non al prestigio della Chiesa nel Paese in cui abitavano. Dov’è finita la tradizione che loro hanno incarnato? Il laico credente – uomo o donna che sia – non deve rifugiarsi sotto le ali della Chiesa per stare al caldo e dimostrare che sa fare. Ha una responsabilità adulta, libera, autonoma, di rendere il mondo più umano della quale risponderà solo a Dio».
    Alberto Bobbio

    25 Agosto, 2012 - 6:38
  97. Marilisa

    Nino, non so se colui a cui hai dedicato lo scritto avrà colto. Ho qualche dubbio.
    Io, per parte mia, apprezzo molto e condivido in pieno il conenuto di quel che hai riportato.
    In particolare mi va di sottolineare questi passaggi:

    -Il Concilio ci ha chiesto di aprire le porte e non soltanto di parlare di Dio, ma di camminare con gli uomini, di affermare il diritto a una vita piena, di esaminarci in base alla giustizia o all’ingiustizia. Non ci ha insegnato a consolarci con la religione.

    -Quando Gesù va via da Nazareth non si mette a fare il guru, non va nel tempio di Gerusalemme ad ascoltare, ma ad attaccar briga, dando la prova tremenda del suo unico interesse: costruire il Regno di Dio.

    -Vogliamo una società nuova, ma poi applaudiamo al politico di turno. Siamo troppo miopi, non siamo capaci di guardare avanti. Il laico che vive la sua responsabilità politica con autonomia, sapendo che di essa deve dar conto solo davanti a Dio, oggi è scomparso.

    -Il laico credente ha una responsabilità adulta, libera, autonoma, di rendere il mondo più umano della quale risponderà solo a Dio».

    Non vado oltre perché ho grande fretta. Dico solo che tutto il brano riportato da Nino molti di questo blog dovrebbero impararlo a memoria.

    25 Agosto, 2012 - 11:18
  98. Leonardo

    Vorrei dire a Bonnie and Clyde, qui sopra, che li rignrazio, ma brevetto e patente sono troppo onore per me: ho contezza dei miei limiti e la definizione di imbecillino me la sentirei più adeguata.
    Da imbecillino mi pare che l’intervista a don Arturo Paoli non sia questa gran cosa. Intendiamoci, lui ha 100 anni e già il fatto che sia vivo e vegeto lo rende ai miei occhi venerabile. Se parlasse, ad esempio, di che cosa vuol dire avere cento anni lo ascolterei prosternato a terra, perché su questo argomento avrebbe un’autorevolezza quasi unica al mondo (gli altri centenari, di solito, non danno interviste). Ma se parla della società, della chiesa, dei preti e dei laici di oggi (2012), o guardo a lui e allora mi sta bene tutto perché uno che a cent’anni fa un discorso filato è comunque un mezzo miracolo; oppure guardo quello che dice e non ci trovo nulla di che.

    Se non fosse lui, ad esempio, dire che «quando Gesù va via da Nazareth non si mette a fare il guru, non va nel tempio di Gerusalemme ad ascoltare, ma ad attaccar briga» mi sembrerebbe un’insopportabile trivialità da pretino postconciliare anni sessanta/settanta che vuol farsi vedere moderno e anticonformista …

    25 Agosto, 2012 - 11:33
  99. Gioab

    @ Marilisa @ Nino

    “Il Concilio… Non ci ha insegnato a consolarci con la religione.”

    “Quando Gesù va via da Nazareth non si mette a fare il guru, non va nel tempio di Gerusalemme ad ascoltare, ma ad attaccar briga, dando la prova tremenda del suo unico interesse: costruire il Regno di Dio.” ( Qui avrei preferito che avesse detto : a predicare la venuta del Regno di Dio – però capisco.)

    “-Vogliamo una società nuova, ma poi applaudiamo al politico di turno. Siamo troppo miopi, non siamo capaci di guardare avanti. Il laico che vive la sua responsabilità politica con autonomia, sapendo che di essa deve dar conto solo davanti a Dio, oggi è scomparso.”

    “-Il laico credente ha una responsabilità adulta, libera, autonoma, di rendere il mondo più umano della quale risponderà solo a Dio». ( Non sempre qualche volta anche al popolo v. Rivoluziona Francese)

    Io, per parte mia, apprezzo molto e condivido in pieno il contenuto di quel che hai riportato. Sono senza parole. Ammutolisco e condivido. Anch’io, posso ?

    25 Agosto, 2012 - 11:43
  100. Gioab

    @ Marilisa @ Nino

    “Uomini che erano convinti di rispondere al Vangelo e non al prestigio della Chiesa nel Paese in cui abitavano…. uomo o donna che sia – non deve rifugiarsi sotto le ali della Chiesa per stare al caldo e dimostrare che sa fare. Ha una responsabilità adulta, libera, autonoma, di rendere il mondo più umano della quale risponderà solo a Dio». ”

    Ma dai…? Non può essere un cattolico chi scrive così ? No ? E’ un TdG travestito ! Di certo !

    25 Agosto, 2012 - 11:48
  101. Nino

    Sempre a beneficio del Sommo Imbecille
    Non plus ultra

    Da una lectio di P. Fausti:

    E il male che si fa alla Chiesa non
    parlando con chiarezza ai potenti, è incalcolabile.
    La persecuzione ci fa crescere, la alleanza con il potere ci
    stermina, cioè ci distoglie dall’esser cristiani, parliamo da cristiani
    ma facciamo il contrario.

    Anche tutti gli appoggi che abbiamo dato alle varie dittature
    dell’America Latina sono cose abominevoli e se anche adesso ci
    lamentiamo che i cristiani sono pochi, i preti sono pochi, ecc.
    leggetevi don Milani, “Esperienze pastorali” che fa la profezia e dice
    perchè la Chiesa sarà scarnificata in Italia: per questa alleanza e
    ricerca di potere, il quale non vuole la verità, vuole il proprio
    interesse. A noi interessa un’altra cosa, interessa la giustizia, dove
    la giustizia è solidarietà con gli ultimi, coi poveri.

    25 Agosto, 2012 - 12:19
  102. Leonardo

    Eh, voi volete farmi montare in superbia! Darmi dell’S.I. ! No, no è troppo: imbecillino ero e imbecillino rimango.

    Quanto alla pillola (o supposta) che mi propina questa volta, non posso che ripetermi: a me sembrano sconfortanti banalità, questa volta dette da uno che non è nemmeno centenario.
    Se devo prendere un padre Fausti gesuita, io preferirei questo:
    http://www.gesuiti.it/storia/24/27/139/493/schedapersonaggio.asp

    De gustibus.

    25 Agosto, 2012 - 12:33
  103. Clodine

    “E il male che si fa alla Chiesa non
    parlando con chiarezza ai potenti, è incalcolabile”.

    A si? perché, risulta a qualcuno che la parola della Chiesa -o meglio- La Chiesa o un pontefice sia stato ascoltato, specie in questo ultimo scorcio di secolo?? O, non è forse vero il contrario?
    Pernacchie alla Chiesa, pernacchie al papa! Volete capirlo o cosa, che la Chiesa è una esigua voce in mezzo ad un aenorme tsunami di voci laiche a partire dai mezzi di comunicazione, chiaramente laici,che sono persino ostili ai principi di cui la Chiesa o il papa si fanno portatori, ma di che cosa stiamo parlando…! Far sentire la voce del Vangelo in questo immenso caos di voci discordanti, in questo marasma di voci, in questa cacofonia…è una lotta senza quartiere…

    25 Agosto, 2012 - 16:10
  104. Clodine

    Ma chi se ne frega degli appoggi all’america latina…ma io credo La Chiesa, non credo “nella” chiesa…IO credo LA CHIESA …

    25 Agosto, 2012 - 16:12
  105. Clodine

    E seppure tutti noi che formiamo la Chiesa fossimo dei peccatori incalliti non si scalfirebbe di una virgola la Santità della Chiesa…
    Proprio perché la Chiesa [come dite voi di sopra] è formata da tutti noi uomini, proprio per questo non è affatto pura e immacolata, proprio perché NOn è separata da noi assorbe la malvagità nostra e di tutti i suoi membri, tutti, nessuno escluso ok?
    Proprio per questo è una realtà di peccato, anche il mio, il vostro, di tutti:tutti nel nostro piccolo contribuiamo ad ingigantirne la piaga. Ma chi crede sa che è anche una realtà di liberazione . In ragione di questo la Chiesa stessa, mi/ci dispensa dal costruire un’apologetica vieta, e -se fossimo veramente leali, e giusti- saremmo grati a Dio perché non esclude ,noi peccatori quali siamo, io in prima persona, da questa realtà e dalla Sua Santità. Perciò mi sento, in coscienza, di NON criticare mai, ma di aderire a questa mia Chiesa così com’è realmente e nella maniera in cui io posso appartenervi….sono grata a Dio per questa Chiesa -strumento , sacramento, dono salvifico- così com’è..tutto qui!

    25 Agosto, 2012 - 17:03
  106. marcello.n

    @Clodine

    Poco fa hai scritto questo:

    ——————————————-
    A) la Chiesa è una esigua voce in mezzo ad un enorme tsunami di voci laiche a partire dai mezzi di comunicazione, chiaramente laici, che sono persino ostili ai principi di cui la Chiesa o il papa si fanno portatori

    B) Perciò mi sento, in coscienza, di NON criticare mai, ma di aderire a questa mia Chiesa così com’è realmente e nella maniera in cui io posso appartenervi …. sono grata a Dio per questa Chiesa -strumento , sacramento, dono salvifico- così com’è..tutto qui!

    A) è una indubbia realtà, ma non credo sia una cosa buona, il fatto che alla Chiesa nessuno dia più retta. E lo credo perché penso che solo l’etica della Chiesa sia quella giusta per raddrizzare un po’ questo mondo.
    Credo anche di capire perché la sua voce è così esigua: a credere nell’etica della Chiesa siamo rimasti quattro gatti, “politicamente” piuttosto irrilevanti.

    B) Non condivido invece questa tua affermazione, e proprio in base all’etica della della Chiesa, ossia a quella regola semplice semplice che ci ha insegnato Gesù: la regola dell’Amore per tutti, che certo comprende anche l’amore per la Chiesa, sia come istituzione, che come uomini che la compongono, laici e non, ed ovviamente e soprattutto l’amore per il suo Creatore.
    Non vergogniamoci della parola Amore: la uso spesso, e, qualcuno, in questo blog, la ha considerata forse arcaica. Ma quando mai!!
    Esempio: esistono mogli, mariti, figli, chiunque: se chi li ama nota che presentano comportamenti non adatti (come tu stessa affermi essere per la Chiesa), il più scassato degli innamorati cercherebbe di intervenire, di aiutare chi pare abbia bisogno.
    Pensa che persino stati proprio atei o peggio considerano reato l’omissione di soccorso …

    [così com’è..] dici, riferendoti alla Chiesa … un figlio, padre, marito o qualunque innamorato certo amerebbe [così com’è..], ma poi, sai quanto si darebbe da fare, e proprio in nome del suo amore.
    Il “da fare” comprende una grande quantità di cose, per taluni anche dare la vita, e non che sia un augurio.
    Ed i mezzi di comunicazione non sono esclusiva dei laici, non sono né buoni ne cattivi, solo molto efficaci per i fini di chi li sa usare.

    25 Agosto, 2012 - 18:28
  107. Clodine

    marcello ma che stai dicendo…vedo che non hai capito un’acca di quello che ho scritto…

    25 Agosto, 2012 - 18:30
  108. Clodine

    e quello che ho scritto è in risposta agli interventi di cui sopra…non mi sono addentrata in temi quali l’amore ecc…perché mi sembrano finanche troppo ovvi…

    25 Agosto, 2012 - 18:34
  109. Clodine

    E se nessuno da più retta alla Chiesa, invece di criticare, ci si domandi del perchè del secolarismo, del perché il S.Padre raccomanda di meditare circa l’anno della fede la quale non esiste più. Ci si domandi il perché di un’apostasia galoppante…Ci si domandi se il ventre molle di questa “malattia” di questa “febbre” che pervade il Corpo di Cristo non scaturisce dall’aver annacquato la Liturgia, dall’essersi allontanati dalle Verità di fede imprescindibili. L’obbedienza alla Chiesa è prerogativa essenziale: tutti vi hanno obbedito i più grandi santi della storia. L’obbedienza alla Chiesa NON è contraria alla dignità della persona, mai, anzi : postula la fede e la fede, caro marcello.n. favorisce l’umiltà mentre il relativismo, radice pestifera di tutti mali, approfitta delle situazione per affermare orgogliosamente che la verità non esiste. Di qui nasce e cresce la dittatura del relativismo dove la misura di tutto diventa l’io e le sue voglie. Dittatura perché il relativismo, nelle sue estreme conseguenze, si rivela di un’intransigenza tale da non ammettere altra verità se non le proprie contraddittorie affermazioni..

    25 Agosto, 2012 - 18:59
  110. Nino

    Sob, roar, squit.
    Perbacco!

    25 Agosto, 2012 - 20:01
  111. Marco

    Quoto Nino.

    25 Agosto, 2012 - 20:35
  112. Marilisa

    Caro Nino, notevole anche il secondo post dedicato al “genio” imbecillino.

    “E il male che si fa alla Chiesa non parlando con chiarezza ai potenti, è incalcolabile.”
    Praticamente– faccio notare– è quanto ha detto F.C. a proposito degli applausi ai potenti.
    Se chi ha recriminato, a cominciare dai giornalisti che hanno acceso il fuoco (è il loro mestiere, purtroppo) fosse andato a leggere l’ articolo completo, avrebbe trovato una verità che non potrebbe essere smentita, e con argomentazioni convincenti e per niente equivocabili e attaccabili.
    Quando la Chiesa sta, per opportunismo o anche per desiderio di quiete, dalla parte dei potenti oppure non disapprova apertamente come invece dovrebbe se è il caso, sta incoraggiando a lasciare le cose come stanno anche se vanno malissimo. Neanche gli applausi “di cortesia” sono pertinenti, a mio avviso; o almeno, lo sono fino ad un certo punto.
    E questo se non si vuole offrire il fianco ad una accusa di reale o presunta connivenza dell’Istituzione con i potenti di turno.
    Gesù è stato dirompente, niente affatto accondiscendente con il fariseismo di ogni genere.
    Ancora molti non hanno in mano, o nella testa, questa chiave di lettura del Vangelo.
    Vien troppo facile, allora, chiedere che la Chiesa lo sia altrettanto. Altrimenti non pochi fedeli che amano la chiarezza, e soprattutto i giovani che vedono e capiscono e sono portati a giudicare senza mezzi termini, ne rimarranno scandalizzati e ne resteranno lontani o si allontaneranno. Questo è “il male che si fa alla Chiesa”.
    Questo è minare la fede “dei piccoli”.
    Possibile che ancora alcuni, o molti, siano talmente ciechi da non vedere che richiamare la Chiesa ad un maggior determinismo, senza reticenze di nessun genere, non è CRITICARE la Chiesa, ma AMARE la Chiesa desiderando che essa segua in pieno gli insegnamenti del Signore?
    Ancora non si riesce a capire questo?
    Possibile che ancora qualcuno si vada paludando dietro “la Santità della Chiesa” per una difesa ad oltranza che lascia il tempo che trova semplicemente per il fatto che, a ben guardare, non viene messa in dubbio tale Santità?
    Chi tra i fedeli la vuole mettere in dubbio? Chi nega che la Chiesa è fatta di uomini peccatori? Solo un idealista potrebbe affermarlo.
    Vero è che molti fedeli lo sono, idealisti, se ritengono che non si debba aprir bocca quando si tratta di parlare della Chiesa in termini di disapprovazione.
    Meglio ancora sarebbe per loro omaggiare, omaggiare ed ancora omaggiare. Ancor meglio prosternarsi sempre davanti ad una qualsivoglia tonaca.
    Questi elementi di discolpa sono talmente deboli da risultare delle lance spezzate in partenza.
    La verità è un’ altra, piaccia o non piaccia.
    La Chiesa, Santissima, ha un enorme bisogno di CREDIBILITÀ e deve agire in modo tale da guadagnarsela tale credibilità. Come tutte le Istituzioni.
    Fa anch’ essa parte del mondo, ed anche se si predica che è assistita dallo Spirito Santo, non deve aspettarsi la manna dal cielo, ma deve operare concretamente per avere credibilità.
    Tutti siamo nelle mani di Dio, ma non per questo ci è richiesto di alzare gli occhi al cielo e di restare, nel frattempo, con le mani in mano per cambiare le cose.
    Si aderisce alla Chiesa, Santissima, anche richiamandola alla coerenza massima con i principi evangelici.
    E il fatto che oggi lo si faccia più di ieri e di avant’ieri significa semplicemente, e grazie a Dio, che il popolo dei fedeli è più maturo, come è naturale che sia.
    Si prenda atto di questo una buona volta. Senza recriminare su secolarismo, su disobbedienza, su critiche variamente intese che farebbero disperdere la voce del Vangelo nel nulla.
    E senza, soprattutto, mettere in campo il solito “relativismo”( la dittatura del relativismo!!), parola di cui alcuni neanche conoscono il significato ma che ripetono a pappardella solo perché religiosamente l’ha coniata il papa attuale.
    È così solo per chi ha nostalgia di un passato in cui l’Istituzione ecclesiale veniva considerata una sorta di “Gerusalemme celeste” calata sulla terra ma ben distinta da essa, a cui guardare con un sentimento distorto di servile reverenza.
    Neanche Gesù amava essere guardato in tal modo dai discepoli.
    Si può obbedire, certo, senza cantare “alleluia” a tutto quello che le gerarchie dicono o comandano che si faccia.
    E non è vietato per niente usare il proprio comprendonio nei confronti di tutto ciò che attiene all’operato della sacra Istituzione come per tutto il resto. Non è peccato, non ci si danna per questo. Poco ma sicuro.
    E la Chiesa la si ama ugualmente.

    25 Agosto, 2012 - 20:53
  113. “E senza, soprattutto, mettere in campo il solito “relativismo”( la dittatura del relativismo!!), parola di cui alcuni neanche conoscono il significato ma che ripetono a pappardella solo perché religiosamente l’ha coniata il papa attuale”.

    Coniata il Papa attuale?
    Mi risulta che se ne dibatteva già nell’antica Grecia…
    A proposito, come siamo messi a titoli accademici in Lettere e Filosofia o equipollenti?

    25 Agosto, 2012 - 21:22
  114. “E senza, soprattutto, mettere in campo il solito “relativismo” ”

    Chiedo aiuto agli amici perchè non ricordo: chi era che diceva che il maggior inganno del Diavolo era quello di far credere che non esiste?
    Preferisce che di lui non se ne parli che non si tiri in campo…

    25 Agosto, 2012 - 21:42
  115. Marilisa

    Ripeto a gran voce : e senza mettere in campo il solito relativismo da vecchi bacucchi.
    E non sono il diavolo, caro lei, qualunque cosa lei ne pensi.
    Si ritiri in buon ordine, senza rompere le scatole.

    25 Agosto, 2012 - 21:49
  116. Marilisa

    Le faccio notare, caro lei, che ho detto “relativismo” in senso religioso.
    Idiota!!

    25 Agosto, 2012 - 21:51
  117. Sono lusingato e lieto dei suoi complimenti, anche se è stata un poco avara.
    Poteva spenderne qualcuno in più.
    Molte grazie comunque, e la prossima volta sia più generosa, abbondi!

    25 Agosto, 2012 - 21:58
  118. roberto 55

    Quando avrete finito d’insultarvi ricordatevi di spegnere la luce e di dare un giro di serratura.

    Roberto 55

    25 Agosto, 2012 - 22:30
  119. marcello.n

    @Clodine

    Mi dispiace non aver capito un’acca, può darsi, mi succede tante volte. Ma quando scrivi:

    —————————-
    Proprio perché la Chiesa [come dite voi di sopra] è formata da tutti noi uomini, proprio per questo non è affatto pura e immacolata, proprio perché NOn è separata da noi assorbe la malvagità nostra e di tutti i suoi membri, tutti, nessuno escluso ok?
    ————————
    interpreto che:

    a) La chiesa è fatta da uomini peccatori
    b) Per questo non è pura ed immacolata

    E fin qui siamo d’accordo. Però mi sembra logico e doveroso pensare che, proprio seguendo i principi della Chiesa, ci sia non solo possibilità, ma anche il dovere, di cercare di migliorare, di diventare un po’ più puri ed immacolati.

    E per migliorare non si può cominciare altro che dal cercare di capire cosa c’è che non va, e guarda che lo hanno fatto anche tanti Papi, che hanno addirittura chiesto perdono per quanto talvolta commesso dalla Chiesa.

    Io non se se sei stata sposata, io sì, da più di 50 felici anni, ma ti garantisco che se mia moglie, capendo un mio difetto, continuasse ad obbedirmi senza tentare di farmelo notare, senza tentare di migliorarmi, non sarei più tanto sicuro del suo amore per me.

    E sono d’accordo con te che la maggior parte delle critiche che la Chiesa subisce non sono di questo tipo, non derivano da intenti per così dire “amorevoli”. E queste critiche certo non fanno bene, ma chi le fa in questo modo si è già messo fuori dalla Chiesa, non né più critica, è diffamazione, oltraggio, da ignoranti nel migliore dei casi, ma c’è anche di peggio.

    Nell’ambito della Chiesa ci sono anche molte critiche di quelle che considero positive, fatte da credenti convinti, se cerchi le trovi di sicuro, e sono certo che alla fine hanno fatto bene.

    Ma anche l’obbedire ciecamente, rinunciando a qualsiasi tentativo di cercare dei miglioramenti, non è certamente amare.
    Credo che la Carità comprenda anche questo.

    Per essere più chiaro, non posso fare di meglio che citare due frasi di Benedetto XVI, dal suo libro Luce delle Genti:

    ——————
    .. in questo grande contesto la religiosità deve rigenerarsi e così trovare nuove forme espressive e di comprensione.

    … diviene chiaro che un organo di unità è necessario, un organo che non agisca in modo dittatoriale, ma a partire dalla profonda comunità di fede.

    ————————-

    Per quanto riguarda l’assorbire le malvagità citate, questo lo può fare solo il Capo della Chiesa, Gesù: solo Lui ha avuto tanto potere. Noi, membri terreni, possiamo solo intercedere.

    Clodine, mi interessa molto approfondire, se vuoi continuiamo a parlarne, imparo sempre qualcosa. Buona notte.

    25 Agosto, 2012 - 23:03
  120. Marilisa

    Permettimi un’ interferenza, marcello.n.
    Hai scritto: “Ma anche l’obbedire ciecamente, rinunciando a qualsiasi tentativo di cercare dei miglioramenti, non è certamente amare.
    Credo che la Carità comprenda anche questo.”
    Queste parole io le condivido in pieno, e sono espressione quanto meno di maturità intellettuale e religiosa.
    Ho espresso lo stesso concetto molte volte. Inascoltata naturalmente, e sempre per i soliti preconcetti nei miei confronti.
    Ma non mi lamento e ti ringrazio per avermi fatto constatare che per fortuna c’è anche qualcuno che la pensa come me.
    “Carità” è un termine che va preso in molti sensi, fermo restando che il significato di fondo è “fare e promuovere il bene”.
    Anche disapprovare al fine di far migliorare è fare il bene, cioè è “carità”.
    Ad esempio, i genitori che approvano incondizionatamente i figli anche quando andrebbero disapprovati o rimproverati, non esercitano “carità”, non li amano veramente.
    Il loro atteggiamento è genericamente buonista, e non approda ad alcun fine che vada a loro merito.
    Anzi approvano, senza farlo apparire, il male che ha orientato nell’azione o nel pensiero i loro figli.
    Dunque sono responsabili colpevolmente di non essersi opposti alla crescita del male, di non aver fatto progredire il bene.
    Lo stessissimo discorso vale per ognuno di noi quando non prendiamo atto del male che cova nella famiglia o nelle istituzioni–qualsiasi Istituzione– per un errato senso di devozione e di fedeltà.
    Questo succede con grande evidenza in politica ma anche nella Chiesa.
    E tacciamo, mistificando la realtà o nascondendo sotto falsi pretesti e giustificazioni spesso privi di consistenza, le nostre difficoltà a prendere posizione contro le manchevolezze di persone o istituzioni che diciamo di amare, mentre di fatto è vero il contrario.
    Mentiamo a noi stessi prima che agli altri che vediamo come avversari, negandone la buona fede quando c’è, e rifiutando a priori di provare a capire le loro ragioni.
    E ciò è sbagliatissimo.

    26 Agosto, 2012 - 0:30
  121. Clodine

    Grazie Ubi per l’articolo veramente ben fatto che illustra in maniera adamantina l’attuale situazione.

    Che leggano attentamente i vari “pulcinio pio” che si riempono la bocca con parole quali “carità” giustizia e pretendono esercitarla impugnando l’excalibur ,scavalcando Dio stesso relegandolo al rango di spettatore passivo, marionetta insulsa e dunque “sostituirlo” per farsi essi stessi “giustizieri” pronti a tagliare l’orecchio ad una Chiesa mancante e peccatrice! Alla faccia della carità!
    Atteggiamento tipico di quella “ERRATA COSCIENZA” in cui cadono coloro che hanno una parziale conoscenza della sua natura e della sua missione,e non tenengono in sufficiente conto che è Essa, il magistero, e chi la compone è sotto l’egida di CRISTO STESSO.
    Don Mazzolari, sopra giustamente citato, non ha impugnato l’ecxalibur quando venne confinato nel paesello sperduto: obbedì, e Dio operò in lui grandi cose..
    Padre Pio non impugnò excalibur quando gli venne impedito di confessare. E pur non uscendo mai la paesello Dio operò prodigi in quel prete di campagna.
    Bernadetta Soubirouse non impugnò l’excalibur quando quando la sottoposero a tortura dichiarandola “inferma di mente” . Eppure, la Madonna operò grandi cose in quella ragazzina definita “poco intelligente”.

    I vari “pulcino pio” che tentano “stornare” chi in questa Chiesa crede e opera in silenzio sapendo che il cristiano vero “non si preoccupa, ma si occupa” e ciurlano nel manico nel tentativo di convincere a ribellarsi ad una gerarchia capestro malvagia e imperfetta altrimenti si è dei “servi malvagi e infedeli”, ha capito ben pochino…molto ben pochino…”sciocchini” direbbe Leonardo. Sciocchini!

    26 Agosto, 2012 - 6:31
  122. Clodine

    Una passeggiata dentro la cappella Sistina, per illustrarvi questo concetto attraverso gli affreschi di Michelangelo e i riquadri in basso, a destra e a manca, del Perugino, Botticelli, Ghirlandaio e Rosselli sarebbe di grandissimo aiuto !

    26 Agosto, 2012 - 6:44
  123. Clodine

    Perfetta metafora! Non trovi Ubi…!!

    Troppo forte! Grazie…

    26 Agosto, 2012 - 7:47
  124. Leonardo

    Ho riletto l’articolo di Luigi e sono ancor meno sicuro di aver capito che cosa intendeva dire. Temo che, in fin dei conti, il suo “prendere sul serio” voglia dire in qualche modo approvare, o comunque apprezzare la condotta Dardozzi-Gabriele. Mi resta inoltre oscura la definizione di “figura tragica” applicata a don Dardozzi: fa riferimento forse a qualcosa che non è scritto nell’articolo?
    Il lato della questione che aveva maggiormente colpito me è quello, se si può dir così, del “nicodemismo” di personaggi che vanno avanti una vita fingendo ubbidienza e devozione e poi, dopo la morte, vogliono anche il lusso della sincerità. Il nicodemismo si può capire quando di mezzo c’è la vita, quando si rischia la prigione … ma lo dobbiamo accettare e approvare anche quando il prezzo da pagare è solo la carriera, o un certo agio?

    Mi viene in mente un altro caso, certo diverso da questi, ma in cui pure c’è stato un disvelamento testamentario della “verità” di una vita dissimulata. Cosa pensa, Luigi, di don Primo Vannutelli, tanto per fare un esempio che credo lui conosca bene?

    26 Agosto, 2012 - 10:09
  125. marcello.n

    Clodine, non è proprio come pensi.
    Non cerco di scavalcare nessuno, il mio non è relativismo, non voglio cambiare nessun dogma né precetto.
    Voglio solo andare a cercare le pecorelle smarrite, parabola ben nota e molto chiara.
    E cerco di non farlo autonomamente, che mi potrei sbagliare e sarei meno efficace, cerco di farlo assieme alla Chiesa, così sarà più difficile (ma non impossibile, lo ammetti anche tu) sbagliare, e così tutto sarà più potente. Non mi baso su interpretazioni “personali” del Vangelo, è tutto così chiaro che sbagliare è sempre possibile, ma molto difficile.

    Ma non vedo la Chiesa cercare le pecorelle smarrite, e non ho incontrato nessuno che riesca a dirmi: ti sbagli, già le cerchiamo le pecorelle smarrite, vedi: facciamo così, con queste istituzioni, con questi metodi eccetera. E sai bene che non mi riferisco al PIME, ma alla nostra Italia.
    Non ricordarmi il “Cortile dei Gentili” del cardinale Ravasi o il Consiglio per la nuova evangelizzazione di Mons. Fisichella. Per ora tutto è guidato dalla CEI.
    Se tu mi dimostri che sto sbagliando, che la ricerca delle pecorelle smarrite si sta già facendo e bene, allora sarò la persona più felice del mondo, perché potrò pensare che il futuro dei miei figli e nipoti sarà un po’ meno in salita, questa è la vera posta in gioco.
    Ricordati le citazioni di Papa Benedetto che ti ho mandate ieri, te ne posso mandare altre.

    Altro discorso, ma molto importante.
    La liturgia: io la interpreto come l’insieme delle letture, delle preghiere, dei canti, dell’incenso, dei segni eccetera.
    Ho incontrata la Fede facendo il chierichetto ai tempi del canto gregoriano, del latino, la guerra non era ancora finita, per fortuna non mi rendevo conto delle tremende efferatezze che si stavano compiendo.
    E credo che ben poco contenuto, spiegazione, comprensione della fede mi sia penetrata dal latino e dal canto gregoriano.
    Chiaramente sono elementi molto suggestivi, ma la vera Fede, per me, deriva dalla comprensione, dallo sposare i principi fondamentali non per suggestione, ma per intima accettazione (Grazia di Dio). Allora la fede è veramente forte.
    Le suggestioni lasciamola a Vanna Marchi o ai politicanti, il mondo cambia, anche se un po’ (ma poco) di suggestione può facilitare la comprensione.
    Ai miei tempi da chierichetto molti dei miei concittadini non sapevano leggere e scrivere, c’era poca radio, niente telefono, men che meno TV. Ora le persone hanno una cultura che non può più accontentarsi solo delle suggestioni (o almeno così dovrebbe essere), non bastano più il latino e l’incenso per entrare veramente nella Fede, per comprenderla a fondo, lo dice anche la Fides et Ratio.

    La mia fede di allora, basata sul latino, la ho persa presto. E’ tornata molto più tardi, senza latino, senza incenso, ma sempre per grazia di Dio, che ha usato altri mezzi per attirarmi la seconda volta nell’ovile, forse mi ha fatto ragionare.

    Il mio lavoro da progettista mi faceva agire partendo da dei principi, in genere molto smplici, ma se non li capivi bene, senza suggestioni, andava tutto a rotoli.
    E stavamo a sentire, talvolta premiavamo, le buome iniziative individuali.
    Peraltro mi gusto spesso il canto gregoriano, ma come buona musica.

    E quando qualche volta, in giro per il mondo per lavoro, ho trovato, spesso con difficoltà, una chiesa cattolica, mi ha solo confortato sentire, da un certo periodo in poi, la lingua locale, spesso si capiva meglio del latino storpiato di prima, per me quando era in inglese. Altrove è sempre stato qualcosa di comunque incomprensibile.
    In Norvegia ho ascoltata una messa in spagnolo, per una comunità di immigrati, che bello. Questo sì che è vero parlare, sincero. Ma faceva pensare che i cattolici norvegesi non fossero poi così tanti.

    Marilisa: mi pare proprio che la pensiamo sostanzialmente nello stesso modo, condivido quanto dici, ti ringrazio per aver “tradotto” ed espanso molti dei miei pensieri.

    E magari con un tono un po’ più “fraterno” …. Ammetto di essere un po’ all’antica

    26 Agosto, 2012 - 10:20
  126. Marilisa

    Vedi, marcello.n, la differenza sostanziale fra te, me, tantissimi altri che la pensano come noi, e quelli che con la spada sguainata rivendicano con chiusa ostinazione la loro verità preconcetta e mai messa in discussione, è in fin dei conti una enorme debolezza di cui non si rendono conto.
    Si basa su un’ alterigia spocchiosa che fa credere loro, ingannandoli alla grande, di essere i veri paladini dell’Istituzione, e questo li induce a chiudere occhi e mente.
    La loro colpa più grave è proprio questa: chiudono la mente ( e di questo dovranno rendere conto a Dio). Sono, loro sì, arrugginiti.
    Non ascoltano nient’altro che se stessi, non vedono nient’altro che ciò che vogliono vedere, non prestano attenzione neanche per un attimo alle parole piene di sacrosanta verità di eminenti religiosi e laici che sicuramente sono più in grado di loro, sulla base di varie esperienze concrete e di riflessioni profonde e di meditazioni e di letture importanti, di discernere la realtà dei fatti nella quale tutti siamo immersi.
    Per loro tutto ciò è spazzatura perché soltanto loro sarebbero gli “illuminati”.
    La luce secondo loro risiede nel passato, nella mitica età dell’oro.
    Provano grande fastidio nel vedere dei cambiamenti. Per loro la verità è tutt’uno col passato.
    Insomma, sono sclerotici; il che è proprio o dei vecchi (non tutti) per i quali la vita è solo quella che loro hanno vissuto e non esiste un futuro migliore, o sono degli ostinati, guidati unicamente da uno stupido orgoglio, che hanno una mentalità chiusa, impossibilitata a riconoscere che la Vita di per sé porta dei cambiamenti in tutti i campi, compreso quello religioso: non tutti positivi, ma neanche tutti negativi.
    Sono imossibilitati a cogliere i segni dei tempi, dimenticando che Gesù stesso ha severamente invitato a farlo.
    Ma quel che è più sciocco è il non voler riconoscere la verità per uno stolido senso di frustrazione che induce tali persone a contraddire sempre e comunque coloro che essi giudicano come degli avversari a cui mai bisogna dare ragione, mai e poi mai. Meglio morire.
    Debolezza ed infantilismo hanno un’evidenza grande come una casa in tali persone, anche se sono già mature per età, ma non certo per apertura mentale, la cui espressione rigettano odiandola.
    E allora, caro marcello.n, viene chiusa ogni porta al dialogo.
    Altro che “tono fraterno”!!….

    26 Agosto, 2012 - 12:21
  127. Nino

    “Don Mazzolari, sopra giustamente citato, non ha impugnato l’ecxalibur quando venne confinato nel paesello sperduto: obbedì, e Dio operò in lui grandi cose..”

    Forse intendevi Don Milani.

    Don Mazzolari invece a scelto il martirio delle vessazioni di fasci squadristi fascisti e di una gerarchia tal quale, che marciavain testa ai raduni franchisti e mussoliniani.

    Per il resto dei tuoi post, cara Clo, confermo:
    sob, squit, roar e stavolta cambio il perbacco in un panciuto e allegro poffarbacco!

    26 Agosto, 2012 - 12:37
  128. “chiusa ostinazione; enorme debolezza: alterigia spocchiosa; colpa più grave chiudono la mente; arrugginiti; grande fastidio nel vedere dei cambiamenti; per loro la verità è tutt’uno col passato; sclerotici;sono degli ostinati; mentalità chiusa; contraddire sempre e comunque coloro che essi giudicano come degli avversari; meglio morire; debolezza ed infantilismo ”

    Ma… SONO IO !!!

    Grazie per aver dipinto il mio ritratto Marilisa.
    Sono proprio cosi, fiero di esserlo.
    Bello, bellissimo, mi piaccio!

    26 Agosto, 2012 - 12:49
  129. Marilisa

    Congratulazioni!!!

    26 Agosto, 2012 - 13:10
  130. Clodine

    “sob, squit, roar e ….poffarbacco! ”
    Avis a cantu dignoscitur..ovvero:
    l’uccello si riconosce dal suo canto.

    26 Agosto, 2012 - 15:31
  131. Clodine

    In entrambi i protagonisti, caro Nino, vi è la comune assunzione radicale del Vangelo e l’obbedienza alla Chiesa…nessun tipo di relativismo emerge dalla loro eredità, nessun tipo di sovvertimento circa i fondamentali della dottrina cattolica né si allontanano di uno iota dal pensiero di PioXIIIl ,grande Pontefice che presentiva l’ondata di laicismo, di secolarizzazione, di esasperato individualismo, di crescente edonismo e consumismo che investiva l’Occidente e avrebbe colpito al suo interno anche la Chiesa.

    Mi limito a una citazione tratta da uno scritto di don Mazzolari: «La nostra generazione ebbe un’esistenza tribolatissima, ma nessuno al pari di noi ebbe la grazia di vedere su tanto male ergersi la materna pietà della Chiesa, cosicché, narrandola, sentiamo di poter ripetere con san Giovanni: “Ciò che i miei occhi hanno visto, ciò che le mie mani hanno toccato del Verbo di carità, questo ora lo annunciamo”»

    Ed ora, egregio Nino, ti lascio ai tuoi gargarismi.
    Pace e bene!

    26 Agosto, 2012 - 16:04
  132. Clodine

    Ah dimenticavo :la citazione è tratta dal libro “La carità del papa” di don Primo Mazzolari
    saludos

    26 Agosto, 2012 - 16:06
  133. mi dispiace ma “infiltrato dello Spirito Santo” proprio non regge.
    Gabriele ha commesso un atto non buono (tradito il pontefice, tradito le persone che corrispondevano con lui): anche se animato da intenti buoni, questo non può essere frutto dello Spirito Santo.
    Lo spirito santo anima i santi. E dai santi vediamo che essi, nelle loro vite, si sono comportati in modo molto diverso da prototipi comportamentali come quelli di Gabriele.
    Poi possiamo discutere quanto vogliamo sul marcio nella Chiesa.
    Abbastanza diverso mi sembra, invece, quanto fatto da Dardozzi, che ha denunciato in modo diretto fatti malvaggi: questo è vangelo. Gabrile invece ha preso carte alla rinfusa e le ha date a un giornalista con intento di dare uno shock mediatico. E’ cosa ben diversa. Se Gabriele è a conoscenza di fatti specifici che sono sbagliati, doveva denunciare quelli.

    26 Agosto, 2012 - 16:46
  134. Luigi Accattoli

    Leggo ora e trovo che devo qualche risposta a Leonardo. Se “prendere sul serio” Dardozzi o Gabriele non voglia dire “in qualche modo approvare”: sì nel caso di Dardozzi, no nel caso di Gabriele.

    26 Agosto, 2012 - 19:41
  135. Luigi Accattoli

    A Leonardo 2. “Figura tragica” applicato a Dardozzi allude al conflitto in lui tra la fedeltà ai giuramenti sulla riservatezza e la responsabilità – che avverte – di far conoscere quello che ha sperimentato.

    26 Agosto, 2012 - 19:42
  136. Luigi Accattoli

    A Leonardo 3. “Figura tragica” sta a Dardozzi come “opera buffa” sta a Gabriele.

    26 Agosto, 2012 - 19:42
  137. Luigi Accattoli

    A Leonardo 4. Per come l’ho conosciuto e da ciò che ho letto e ascoltato, ritengo che Dardozzi pubblichi per lascito testamentario non per salvare la carriera ma perché la sua denuncia resti mirata all’oggetto – malfunzionamento dell’IOR – e non degeneri in una questione personale.

    26 Agosto, 2012 - 19:42
  138. Luigi Accattoli

    A Leonardo 5. Se Dardozzi non avrebbe potuto dimettersi e andare a fare il parroco da qualche parte: qui posso aggiungere una pagliuzza alla “figura tragica” che dicevo. Proporgli di andare parroco per non avere problemi con lo IOR sarebbe come proporre ad Antigone che “deve” seppellire il fratello Polinice di andare a cogliere l’insalata nell’orto in modo da non avere problemi con Creonte.

    26 Agosto, 2012 - 19:43
  139. Clodine

    Luigi, controlla l’ultimo post, deve essere successo qualcosa al sito perchè, almeno sul mio cp, da un certo punto in avanti si evidenziano delle righe, delle cancellazioni , apparse anche sulla colonna di destra.

    26 Agosto, 2012 - 19:45
  140. Marilisa

    Ho letto poca fa una bella preghiera, di cui riporto un passaggio significativo: “Signore, aiutaci a respingere tutto ciò che è contrario alla Tua Verità e accogliere ciò che è conforme alla Tua volontà. Aiutaci, infine, Signore a discernere i segni dei tempi perché l’insegnamento della Chiesa sia sempre più al passo con la situazione storica dell’essere umano e della sua epoca.”
    Faccio mie queste parole.

    26 Agosto, 2012 - 20:48
  141. Clodine

    Mi piace il riferimento ad Antigone, calzante, si…veramente!

    26 Agosto, 2012 - 21:30
  142. Leonardo

    Ringrazio molto Luigi per le risposte. Quella a Leonardo 5 a dire il vero non la capisco proprio. Per come la vedo io (parlando di don Dardozzi in astratto giacché non l’ho conosciuto), se uno lavorando allo IOR si accorge che lì si fa del male può fare tre cose: a) denunciare quel male, costi quel che costi; b) non denunciarlo, ma astenersi dal continuare a collaborarvi (che c’entra Antigone? Don Dardozzi non aveva mica nessun dovere di coscienza che gli imponesse di continuare a servire lo IOR); c) non denunciarlo e continuare a collaborare (magari cercando, nei limiti della propria competenza, di circoscrivere il male).
    La scelta d, quella di don Dardozzi, continua a parermi sleale e un pochino abietta.

    26 Agosto, 2012 - 21:49
  143. Leonardo

    Pare che ieri anche Benedetto XVi sia, in un certo senso, intervenuto nella nostra discussione:
    «tra i dodici apostoli c’era uno che non credeva: Giuda, che avrebbe potuto anzi dovuto andarsene se fosse stato onesto.
    Invece rimase con Gesù. Rimase non per fede, non per amore, ma con il segreto proposito di vendicarsi del Maestro. Perché Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito».

    27 Agosto, 2012 - 12:22
  144. Clodine

    Volevo dire le stesse identiche cose… l’hai solo anticipate.
    Realtà ad ampio spettro e del tutto trasversale nella Chiesa, caro Leonardo, nel macro come nel micro cosmo dell’universo ecclesiale. Basterebbe anche solo leggere acune delle riflessioni al limite dell’eresia di certi sedicenti “cristiano cattolici”, su questo, come su altri blog per rendersene conto.

    27 Agosto, 2012 - 12:32
  145. Fides et ratio

    Mi inserisco alla fine di questa lunga discussione solo per dire che molti interventi confermano sostanzialmente quello che da un po’ di tempo sto maturando.
    La superbia, l’orgoglio, sono i primi nemici di Dio, e in sostanza sono l’essenza del peccato originale (spero si possa ancora parlare di questo senza remore).
    Io credo che il messaggio cristiano sia anzitutto un invito forte al cambiamento di noi stessi. Siamo noi stessi il primo nemico da sconfiggere, noi stessi l’oggetto della battaglia di cambiamento.
    Noi con la nostra superbia di falsi maestri; noi con quell’orgoglio che non accetta mai sconfitte, umiliazioni.
    Noi sempre pronti a riempirci la bocca di parole come carità, fraternità universale, mentre contemporaneamente non siamo pronti a cedere di un millimetro.
    Si attacca la Chiesa, e non si sa chi sia questa chiesa, se il papa, se i vescovi, se i laici, che questo o quel movimento.
    In realtà attaccando la chiesa si cerca in essa quella perfezione, quella purezza dalla quale noi, proprio noi, siamo distanti anni luci, senza alcuna capacità di di lotta contro la nostra indole e nostri difetti.
    Così un cattolico che attacca la Chiesa mi sembra rappresenti un buon alibi per giustificare se stesso. Autogiustificazione se non addirittura puntare gli occhi verso altro, perché non ho più il coraggio di guardarmi allo specchio, per fare i conti con la mia miseria.
    Ora ritorno al mio silenzio…
    Grazie per chi leggerà questo intervento.

    Luigi – Fides

    27 Agosto, 2012 - 13:45
  146. Clodine

    Sono d’accordo…stesse parole, anche se dette in modo diverso, del mio post del 25 agosto 2012 @ 17:03
    Un caro saluto Luigi-Fides; e non startene troppo in silenzio: la Chiesa ha bisogno di testimoni autentici.

    27 Agosto, 2012 - 14:14
  147. Federico B.

    Concordo con l’invito di Clodine a Luigi-Fides.
    Un caro saluto anche da parte mia ad entrambi.

    27 Agosto, 2012 - 14:41
  148. Clodine

    Ricambio con affetto Federico, l’esortazione vale anche per te!

    27 Agosto, 2012 - 18:05
  149. marcello.n

    Luigi-Fides, Federico.B, Clodine

    Vi prego di rileggere il mio post del 25 agosto 2012 @ 23:03

    Lo considerate un attacco alla Chiesa?

    Spero che almeno qualcuno mi risponda.

    Grazie Marcello.n

    27 Agosto, 2012 - 21:29
  150. Sara1

    La cosa buffa è che con attacchi alla Chiesa si pensa ai discorsi alal Don Gallo ma se passi una settimana che ne so tra Raffaella Fides et forma e messainlatino ci trovi tanti di quegli anticlericali che levati la Bonino e Pannella!!
    Tutti son convinti che Paolo Gabriele appartenga al fronte avverso io son curiosa di sapere se almeno in Vaticano si sappia da chi e cosa era veramente spinto l’inviato dello spirito.
    Caro Marcello se ha il sospetto che il suo sia un attacco alla Chiesa si consoli qua.
    🙂

    http://fidesetforma.blogspot.com/2012/07/rome-est-dans-lapostasie.html

    27 Agosto, 2012 - 21:50
  151. Marilisa

    Ogni tanto mi capita di leggere, e ne resto sconcertata, che “si attacca la Chiesa”. E solitamente chi dice questo parla di “superbia” e di “orgoglio”. Addirittura qualcuno parla di peccato originale. E propone, naturalmente, la propria “umiltà”, i propri lamenti sulla sorte della Chiesa altamente minacciata dai superbi e dagli orgogliosi. Le proprie preghiere per liberarla dal diavolo tentatore.
    Tutto ciò non mi darebbe fastidio più di tanto se non fosse che costoro chiaramente si sentono i salvatori dell’Istituzione.
    Mi chiedo : ma è chiaro il significato dei termini in questione? Non sarebbe bene andare a sfogliare un buon dizionario per avere lume su “superbia” e “orgoglio”?
    Chi è che “attacca” la Chiesa? Chi sono coloro che le vogliono male? Che vogliono minacciarne la stabilità? Forse quelli che non amano fare i leccapiedi?
    Fratelli cari, qui è il caso di intendersi. Non siete voi i salvatori della patria (Chiesa).
    Non c’è superbia, non c’è orgoglio in chi ha un senso di religiosità diverso dal vostro.
    È tanto difficile da capire questa elementare verità?
    Fino a che ci saranno quelli che amano Gesù, e che vogliono una Chiesa il più possibile cristallina e seguace del Cristo e lo dichiarano apertamente, la Chiesa è sicura. Non abbiate paura.
    Fatevene una ragione e accettate, senza recriminare, tutti quelli che non vanno contro Gesù.
    Ricordate le sue parole?
    Gesù dice a Giovanni “Chi non è contro di noi, è per noi”.
    Leggete con attenzione, prego.
    “Ben più largo del cuore dei discepoli è il suo cuore; e senza confini è la sua misericordia per i deboli e i poveri.
    Il bene, dovunque esso sia e da chiunque è compiuto, viene sempre da Dio. Chi aiuta i bisognosi, chi sostiene i deboli, chi conforta i disperati, chi esercita l’accoglienza, chi promuove l’amicizia, chi si adopera per la pace, chi è pronto al perdono, costui viene sempre da Dio.
    Dio rompe ogni schematismo ed è presente dovunque c’è amore, bontà, pace e misericordia. Dio sta in quell’assetato a cui viene dato un bicchiere d’acqua, in quell’affamato a cui viene offerto un pezzo di pane, in quel disperato a cui viene rivolta una parola d’amore…
    Sarebbe davvero triste restringere la forza miracolosa della misericordia di Dio nella misura stretta dei nostri schemi e delle nostre logiche. Non dice forse Gesù: “il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va”(Gv 3, 8)? Lo spirito di Dio è davvero grande e senza confini. Beati noi se sappiamo riconoscerlo ed accoglierlo! Anzi, dice l’Apostolo, dobbiamo stare attenti a non contristarlo. Ecco perché sono sciocche certe dispute su questa o su quella esperienza solo perché non rientra nel nostro schema logico di interpretazione!”
    Queste, messe fra virgolette, sono parole di mons. Vincenzo Paglia. Un nemico della Chiesa? Non direi.
    Sì, lo dico convintamente, sono sciocche e– aggiungo– del tutto inutili le dispute sul tipo di religiosità che non rientra nel nostro schema logico di interpretazione.
    Qui nel blog sembra che ogni singola parola di chi la pensa diversamente, sia pretesto per dare battaglia.

    27 Agosto, 2012 - 22:54
  152. Fides et ratio

    Quando avrò il coraggio di guardarmi dentro, quando la mia coscienza mi dirà di essere giusto, allora e solo allora potrò chiedere conto agli altri dei loro errori.
    Altrimenti sarei uno stolto!

    28 Agosto, 2012 - 6:35
  153. manuel76

    @ Sara1
    Penso che chi ha ideato quell’articolo non abbia capito proprio nulla delle affermazioni dottrinali che contesta a Muller.

    1. La scelta artistica delle forme dei nuovi altari mi trova d’accordo. Purtroppo spesso intervengono geometrici liturgisti che vogliono costruire altari in pietra, simbolo del Lapis Angularis. E li fanno sempre più massicci! E fin qui…è questione di gusto che manca…e di certo non è sbagliata la consacrazione dell’altare, ma discutibile il gusto di chi l’ha costruito.

    2. Le affermazioni dottrinali le trovo condivisibili! Tu quando prendi la comunione senti sapore di carne di agnello, manzo o altro?!? è chiaro che quello è pane, ed è altrettanto chiaro che quel pane che diventa corpo di Cristo non lo diventa sotto forma di bistecca per cannibali.

    3. Quando scrivono nell’articolo “vescovo” virgolettato riferito ad un protestante, non sanno evidentemente che uno dei capisaldi della chiesa Cattolica è che è Apostolica, e la continuità con gli apostoli è sancita dalla trasmissione del mandato da vescovo a vescovo, la continuità apostolica appunto. Quando la chiesa scomunica i vescovi rimangono vescovi, perchè l’ordinazione non viene meno. E i vescovi ordinati da altri vescovi sono vescovi a tutti gli effetti. Si vedano i casi cinesi, o quelli lefebvriani che son vescovi a tutti gli effetti.

    28 Agosto, 2012 - 8:35
  154. marcello.n

    @ Fides et ratio

    se tutti aspettassimo che la nostra coscienza fosse a aposto prima di CERCARE DI AIUTARE (NON di chiedere conto) gli altri, staremmo tutti chiusi in noi stessi senza preocuparci delle pecorelle smarrite, ed i vescovi non potrebbero usare il loro bastone ricurvo, non gli potrebbe servire.
    In un certo verso potrebbe anche essere comodo, ma mi sembra proprio che sia contrario al volere di Dio in termini di Amore per il prossimo, che se stesse ad aspettare che tutti fossimo a posto con la cosceiza, aspetterebbe all’infinito.
    Coraggio, Fides et ratio, stiamo parlando di aiutare, in realtà di amare, non di condannare

    Ma non hai risposto alla mia domanda.

    28 Agosto, 2012 - 8:46
  155. Clodine

    @sara1.
    purtroppo di discorsi strambi, sentenze private, divagazioni tra le più astruse e stravaganti se ne sono sempre dette e sentite a bizzeffe sulla Chiesa mia cara. Per non parlare di quelle su Cristo,sul mistero che circonda il trascendente. La Chiesa è dal 49 dopo Cristo che indice concili per fare chiarezza ma non c’è niente da fare: errori, affabulazioni e quant’altro non cesseranno mai. L’eresia diceva Voltaire, che la sapeva lunga in proposito, ” è il frutto di un po’ di scienza e d’ozio” , più d’ozio che di scienza ma di danni ne fa tanti.Così come le false opinioni che somigliano alle monete taroccate coniate da qualche malvivente e poi spese da persone oneste, che perpetuano il crimine senza saperlo!

    28 Agosto, 2012 - 8:46
  156. marcello.n

    Clodine, io non sto parlando delle stramberie che giustamente elenchi, anzi, ti dirò di più: ne hai dimenticate tante.

    Ma l’ubbidienza che tu invochi, diventa la negazione dell’Amore quando ci impedisce di collaborare con la Chiesa, di suggerire quanto ci può sembrare utile, certamente talvolta anche sbagliando.

    Non ti pare?
    Ti prego, se mi rispondi non fare cona Gioab, rispondimi in chiaro

    Grazie

    28 Agosto, 2012 - 9:01
  157. Sara1

    Vero Clodine basta rendersi conto che ci sono tanti modi di essere anticlericali e di attaccare la Chiesa. Serve ad avere più equilibrio e non spingere l’acceleratore tutto da una parte come ultimamente anche qui va per la maggiore.
    🙂

    28 Agosto, 2012 - 9:21
  158. manuel76

    @ Clodine
    “purtroppo di discorsi strambi, sentenze private, divagazioni tra le più astruse e stravaganti se ne sono sempre dette e sentite a bizzeffe sulla Chiesa mia cara”
    Non capisco sinceramente se ti riferisci alle tesi di Muller, che non mi sembrano nè strambe, nè astruse, o se invece alle critiche di Colafemmina.

    28 Agosto, 2012 - 9:29
  159. manuel76

    @ Sara:
    non ho inteso se concordavi con Muller o meno.

    28 Agosto, 2012 - 9:31
  160. Clodine

    Grazie Sara, hai parlato bene..
    E tu marcello, cosa suggeriresti? Imbracciare l’alabarba , fare il giacobino?
    Cosa vorresti fare, sentiamo!? Intanto-regola prima- non osare disobbedire La Chiesa, o il S.Padre mai! Dio mette mano all’aratro, è Lui che semina, miete, e raccoglie. Non tu, non io, noi siamo servi inutili ai quali l’Eterno ha messo nell’intimo dei talenti perchè si moltiplichino per l’opera Sua. Lui è il Padrone in Cristo della Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Creatura dello Spirito Santo. Rammenti? Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato”. Fa tesoro di queste parole! Cosa vuoi sapere da me? Io non parlo da me stessa. Tutto quanto dovevamo sapere lo abbiamo appreso: non ci resta che lavorare nella vigna del Signore e lasciare a Lui, il capo, il prezzo del salario che vorrà a ciascuno distribuire. “Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto”.
    Non temere caro marcello, non preoccuparti di ciò che non ti compete, tu lavora, fa’ il tuo dovere, fallo bene, fino al tramonto…

    28 Agosto, 2012 - 9:40
  161. Fides et ratio

    @marcello.n

    Carissimo,
    non mi riferivo certamente a te, che anzi hai posto le questioni in un modo discreto ed educato.
    Come sempre la differenza la fa il modo con cui si comunica. L’arroganza che emerge da certi commenti qui letti evidenzia quella superbia a cui mi sono riferito e che certamente non aiuta il dialogo e la crescita reciproca.
    Poi, ti dico, non disprezzare l’obbedienza, grandissima virtù che fu per prima interpretata da Gesù che, appunto, si fece obbediente fino alla morte di Croce. L’obbedienza non è la negazione dell’amore; al contrario ne è una delle delle forme più sublimi. Anzi arrivo a dire che non esiste amore senza obbedienza. D’altra parte lo diciamo nel Padre Nostro: sia fatta la TUA volontà, sapendo che il metro con cui Dio giudica l’uomo e la storia è radicalmente diverso dal nostro.

    28 Agosto, 2012 - 9:52
  162. Clodine

    scusa manuel, non ho ancora letto il tuo intervento sulle tesi di Muller, ma tu parli del vescovo Muller circa la teologia della liberazione di Guttierrez…per caso?

    28 Agosto, 2012 - 9:53
  163. Clodine

    @marcello, come fides, neppure io mi riferivo a te, così come non mi riferivo a marcello . Parlavo di “stramberie” in modo del tutto generico…tranquillo!Sara1 mi ha capita perfettamente.
    ciao sara1

    28 Agosto, 2012 - 9:55
  164. Clodine

    pardon: [ho pasticciato i nomi] volevo dire: come non mi riferivo a manuel

    28 Agosto, 2012 - 9:56
  165. manuel76

    @ Clodine
    ok in senso generico. Pensavo rispondessi a Sara riguardo l’articolo del sito di cui ha postato il link ierisera 27 agosto alle 21.50.

    Anche di Sara non ho capito molto quel post…non capisco se critichi Muller o chi scrive l’articolo.

    Clodine, non mi riferivo alla teologia della liberazione che, comunque, mi sembra in lui molto “soft” e molto cristiana. Se leggi l’articolo di Sara vedi un po’ i punti toccati.

    28 Agosto, 2012 - 10:18
  166. Sara1

    Caro Manuel non è solo il post ma tutto il sito che è una grande critica alla Chiesa. Solo che criticano la Chiesa partendo dal fumo di Satana e i tempi moderni.
    non so perchè sia così diffusa l’idea che gli attacchi alla Chiesa partano solo dai laicisti relativisti, ecc. ecc.
    Ce ne sono di ipercattolici che criticano.
    p.s. Muller mi piace!
    🙂

    28 Agosto, 2012 - 12:12
  167. Fides et ratio

    Sì, Sara1
    si tratta di fuoco incrociato, ugualmente intenso da entrambe le direzioni.
    Da una parte si vorrebbe restaurare la cristianità medioevale, dall’altra di vorrebbe che la Chiesa diventasse una succursale di Emergency, con il catechismo dettato da referendum.
    Un fuoco concentrico espressione di superbia, di mancanza di umiltà, di arroganza, di pretesa di vedere sempre nel giusto e di essere nel giusto.
    Tutto deve omologarsi al proprio modo di vedere le cose e valutare; nessuno che metta mai in discussione se stesso.

    28 Agosto, 2012 - 13:09
  168. Clodine

    E che pensi alla propria miseria, e soprattutto alla salvezza della propria anima.

    28 Agosto, 2012 - 13:25
  169. manuel76

    @ Fides
    Anche io so di essere molto critico.
    Sono critico con gli operai che venendo in casa mia pagati profumatamente, fanno lavori tecnicamente inaccettabili. Sono critico con i colleghi, quando vedo che fanno poco.
    Sono critico con i preti quando non preparano la predica, quando stanno seduti sugli allori a grattarsi il ventre grasso. Oppure quando, con la scusa di priorità irrinunciabili, pigri evitano le situazioni scomode, o agiscono solo a modo loro creando danni e non ascoltando chi potrebbe davvero aiutarli.
    Sono critico con la mancanza di confronto in certi ambienti cattolici. Non pretendo che sian le mie idee le migliori o quelle giuste. Ma penso che sia una ricchezza se ciascuno, specialmente se laico, porta il proprio contributo di idee.
    Se sono sbagliate il pastore o il fratello laico possono spiegarsi argomentando, ma se sono giuste o sbagliate vale la pena di ascoltarsi, non di tagliarsi la faccia a vicenda.

    28 Agosto, 2012 - 13:47
  170. Fides et ratio

    @manuel76

    Ti chiami come mio nipote, il figlio di mio fratello, ma lui è del 74!
    E’ giusto essere esigenti; ma occorre esserlo prima di tutto con te stesso.

    Per cui chiediti se:
    – il tuo lavoro è sempre di qualità accettabile
    – non ti fai mai vincere dalla pigrizia e dall’ozio
    – ti poni sempre nel modo corretto rispetto al dialogo, ascoltando gli altri

    Se è così e non hai bisogno di migliorarti, allora niente da dire, sei veramente bravo! Altrimenti, quando noti un difetto nell’altro, poni sempre, prima di criticare, la stessa domanda rivolgendola a te stesso.

    Questo è il mio consiglio, per me che purtroppo, faccio una fatica di Ercole a superare i miei sbagli continui.

    28 Agosto, 2012 - 13:59
  171. Marco

    La gente si sente come Gesù nel tempio
    quando non può più dare il cattivo esempio.

    28 Agosto, 2012 - 14:13
  172. Fides et ratio

    Marco
    è primo giudice di questo blog. E’ il primo che interviene col solo scopo di sparare merda su tutti.
    Due casi: o è un semidio oppure, come temo, una veramente sfortunata persona.

    28 Agosto, 2012 - 14:21
  173. Federico B.

    @Fides,
    il sullodato Marco non è un semidio e sinceramente eviterei di dargli credito e importanza.
    Se vuole essere preso sul serio, impari il rispetto e le regole di un confronto civile.

    28 Agosto, 2012 - 14:26
  174. Marco

    Chiedi a tua sorella.

    28 Agosto, 2012 - 14:29
  175. manuel76

    @Fides
    Non penso di essere pigro, ma di certo sono scostante a tratti. Pero’ penso di fare il mio dovere. Se scrivo una relazione non improvviso, perchè il capo o il cliente mi darebbero un solenne calcio nel fondoschiena.
    Per questo non sopporto chi mi viene a raccontare dal pulpito sciocchezze o si perde, o perde il filo del discorso che sta facendo e finisce con considerazioni qualunque. Apprezzo molto preti limitati che, anche se non hanno grandi idee, si vede che si son preparati.
    Ai miei difetti ci penso…ma penso sia giusto dire anche le cose che vedo. E se faccio notare cose che sono sotto gli occhi di tutti non ritengo che questo sia dare un giudizio. Perchè se in un discorso divaghi o perdi il filo o dici cose illogiche e uno te lo fa notare, non dà un giudizio, ma semplicemente evidenzia qualcosa che tutti han sentito!

    Alcuni interventi di Marco mi piacciono proprio, perchè movimentano le acque. Saranno anche provocatori, ma spesso punge nel posto giusto.

    28 Agosto, 2012 - 15:02
  176. Marco

    Si, mi piace pungere le chiappone di Bertone…
    Ahahah!

    28 Agosto, 2012 - 15:13
  177. Fides et ratio

    Alcuni interventi di Marco mi piacciono proprio, perchè movimentano le acque.

    De gustibus…..

    28 Agosto, 2012 - 15:27
  178. marcello.n

    @Clodine

    Nell’ipotesi che ti riferissi a Marcello.n, con piacere ti rispondo:

    [E tu marcello, cosa suggeriresti? Imbracciare l’alabarba , fare il giacobino?
    Cosa vorresti fare, sentiamo!? Intanto-regola prima- non osare disobbedire La Chiesa, o il S.Padre mai! Dio mette mano all’aratro, è Lui che semina, miete, e raccoglie. ]

    Per prima cosa vorrei OBBEDIRE A GESU’, che mi ha detto chiaro e tondo che più di così non si può, di amare il prossimo, e per me, amare il prossimo è anzitutto portargli il vero pane, anche andandolo a cercare fuori dall’ovile, il prossimo.

    Per seconda cosa cerco di ubbidire al Papa Benedetto XVI quando scrive, nel suo recente libro Luce delle Genti:

    ————————————————

    pag. 74, cap. 4:

    La questione è dunque la seguente: in che modo la grande volontà morale alla quale tutti aderiscono e che tutti reclamano, può diventare SCELTA PERSONALE? Perché, sintanto che questo non accadrà, LA POLITICA SARA’ IMPOTENTE. Chi può far sì che questa coscienza generale penetri veramente in ogni singola persona? Può farlo solo un’istanza che tocca le coscienze, che è vicina al singolo e che non chiama a raccolta solo per manifestazione di facciata.
    ESSO LA SFIDA PER LA CHIESA; che non ha solo questa responsabilità, perché direi che spesso la Chiesa ROMAN L’UNICA SPERANZA.

    Cap. 13

    .. in questo grande contesto la religiosità deve rigenerarsi e così trovare nuove forme espressive e di comprensione.

    … Sono formule grandi e vere, e che tuttavia non trovano più posto nella nostra forma mentis e nella nostra immagine del mondo, che devono essere per così dire tradotte e comprese in un modo nuovo.

    … significa che veramente viviamo in un’epoca nella quale è necessaria una nuova evangelizzazione … l’unico Vangelo deve essere annunciato nella sua razionalità grande ed immutata ..

    … diviene chiaro che un organo di unità è necessario, un organo che non agisca in modo dittatoriale, MA A PARTIRE DALLA PROFONDA COMUNITA’ DI FEDE.

    … in effetti è necessario che i vescovi riflettano seriamente su come possa darsi alla catechesi un CUORE nuovo, un nuovo VOLTO.

    ————————————————-

    Poi continui:

    [Non tu, non io, noi siamo servi inutili ai quali l’Eterno ha messo nell’intimo dei talenti perchè si moltiplichino per l’opera Sua.]

    Non credo sia proprio così, che siamo fatti solo per fare figli.
    Dovremo pur crescerli, questi figli, educarli, dare un giusto governo alle nostre democrazie che poi fanno quello che loro diciamo, e cercare le pecorelle smarrite, credo sia un compito di tutti. S. Paolo non è di questa opinione quando parla dei talenti.

    I servi inutili credo siano invece quelli che non hanno la speranza, soprattutto che SI CONSIDERANO INUTILI.
    Esempi di servi apparentemente inutili che invece hanno fatto grandi cose troppi ce ne sono.

    Io credo che dalle mie esperienze parrocchiali ho ricavato qualcosa che potrebbe essere utile per accrescerne la loro efficacia. Sarà ben poca cosa, non servirà certo a sanare il mondo, ma un piccolo mattoncino forse ne può venire fuori

    E penso sempre ai figli e nipoti che, se noi veramente cattolici non diventiamo un po’ di più, avranno una vita difficile, oggi questa è la democrazia, difficile da gestire, ma forse non si è trovato nulla di meglio.

    Coraggio, Clodine, vedrai che ce la faremo, tutti assieme, i pre conciliari, i post conciliari, gli esegeti ed i teologi, i filosofi, gli scienziati, i tecnici, gli operai, e tutti quelli che ho dimenticato.
    Basta andare d’accordo e rispettarsi, siamo quasi peggio dei nostri politici.
    Ed anche la Speranza fa grandi cose.

    @ Fides et ratio

    Sono d’accordo che l’obbedienza fa parte della fede, ed è ben facile quando a dirci cosa fare è Gesù, bontà, giustizia e sapienza infinite, bello sforzo.

    Ma noi siamo uomini di questa terra, non ci possiamo paragonare a Gesù.
    E, ripeto, se ho il sentore che mia moglie ha dei problemi, può non avere capito certe cose, è proprio l’AMORE che mi fa cercare di correggerla, e, se lo fai con amore, che vuol dire anche rispetto, riconoscenza, verrà sicuramente meglio. Chissà cosa succederebbe si ci obbedissimo sempre ciecamente a vicenda?

    D’altra parte anche tanti Papi hanno chiesto scusa per cose che non sono andate per il verso giusto, lo hanno fatto loro, lo hanno detto loro, non è una mia invenzione o perfidia.

    E spero che abbia letto le citazioni del Papa fatte per Clodine, sono pertinenti.

    28 Agosto, 2012 - 15:54
  179. Clodine

    marcello.n. L’essere “servi inutili” non vuol dire ignavia, o peggio inettitudine Men che meno Cristo ci chiede di stare in panciolle, tutt’altro! Ma, forse, non ricordi in che contesto è inserita la frase “incriminata”. Allora leggila, e ti accorgerai che postula il servizio. Il servizio, poi, o lo si fa con piena coscienza e umiltà, senza recriminare con maldicenze ed altro, o non lo si fa, tertium non datur. Il servitore si sottomette, nel linguaggio evangelico, al suo padrone, e come Lui, che era Dio, si caricò di tutto il male del mondo in silezio, così noi, serviremo Cristo e la Chiesa lavorando, e in silenzio..
    Ascolta:Luca 17,7-10
    In quel tempo, Gesù disse: “Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”

    28 Agosto, 2012 - 16:38
  180. Clodine

    Nel servizio a Cristo e alla Chiesa la parola d’ordine è umiltà! L’umile si sottomette, divenendo servo inutile, mettendosi in gioco sacrificando la vita se necessario, senza vantare alcun diritto. Nessun diritto, noi, davanti a Dio, proprio nessuno! Siamo chiamati a costruire con fatica la vita eterna, e non per merito nostro sai? Ma , semmai, per Grazia e in virtù di quella croce.
    Un saluto fraterno

    28 Agosto, 2012 - 16:39
  181. Clodine

    “quello che vi è stato ORDINATO”
    Particolare che dovrebbe fare molto riflettere: ordinare è una frase perentoria che non consente possibilismi. Le parole del Vangelo sono un ordine! …importante…

    28 Agosto, 2012 - 16:49
  182. lorenzo

    Onestamente Marco, a parita della stazza media dei porporati, quelle di Bertone non possono essere definite ” chiappone “: per obbiettività , dico.
    ( a parte il raccappriccio per l’immagine evocata).

    😉

    28 Agosto, 2012 - 17:15
  183. lorenzo

    errata corrige: a paragone

    28 Agosto, 2012 - 17:16
  184. Fides et ratio

    @marcello.n

    Non c’è nessuna organizzazione umana dalla famiglia allo stato che possa funzionare senza obbedienza.

    Il mio povero papà diceva che l’obbedienza deve essere pronta, rispettosa e assoluta.

    Obbedire non significa non porsi delle domande, non scandalizzarsi di fronte a palesi mancanze del prossimo.

    Per un cattolico obbedire alla Chiesa significa fidarsi più della Sposa di Cristo che dei propri pensieri.

    28 Agosto, 2012 - 17:16
  185. Clodine

    E le volte che Gesù ordina sono veramente tantissime! Avate provato a contarle? Io non ci sono riuscita ma sono innumerevoli. Così, giusto una ragguaglio:
    Ordina alla folla di sedersi per terra [da riflettere]
    A Lazzaro di Uscire dal sepolcro
    Ordina di prendere il pane e i 5 pesci, di portarglieli, e di raccogliere gli avanzi
    Al cieco nato di lavarsi alla piscina di Siloe [importante rito liturgico quello del cieco nato.Coloro che non prendono in debita considerazione la liturgiae, il rito,dovrebbero fare tesoro di questo passo di Gv 9,1-4 fondamentale]
    Alla Samaritana ordina :”dammi da bere”- non è un invito, ma un ordine!
    Al demonio di lasciare la persona e di entrare nei porci..
    Ordina di tacere al lebbroso guarito
    Di attraversare il lago in barca
    Ordina a Pietro di prendere la moneta dalla bocca del pesce per pagare il
    tributo
    Ai discepoli di prendere per il viaggio null’altro che un bastone il pane e la bisaccia
    A Pietro di gettare le reti
    Gli ordini di Gesù nei Vangeli sono tantissimi, anche Dio impartisce ordini: l’AT ne è pieno. Agli ordini -e basterebbe entrare in una caserma per rendersene conto- segue una subitanea obbedienza!

    Mancuso chiamerebbe l’obbedienza a Cristo servilismo,libertà depauperata, castrazione…!
    E vabbeh, anche questo è un segno dei tempi!

    28 Agosto, 2012 - 18:11
  186. marcello.n

    @ Clodine e Fides et ratio

    Clodine: cosa mi dici delle opinioni del Papa che vi ho segnalate sullo stato attuale della nostra religione e su come migliorarlo? Non ti pare che il Papa sia per ottenere una maggiore partecipazione da tutti? Non ti pare che auspichi un modo nuovo di evangelizzare ed una più profonda partecipazione della comunità della fede? Io sono dalla sua parte, non lo trovo così male.

    Per quanto riguarda l’obbedienza, ritengo – almeno in linea generale – considerare l’obbedienza a Gesù, che sappiamo bene essere infinita bontà e giustizia, di ben altro tipo di quella dovuta agli uomini, che in nessun caso, come dici anche tu, Clodine, sono infallibili.

    Io credo nella parabola dei talenti, e temo cosa ci succederà se non ne facciamo un giusto uso, dei talenti.

    Per quanto riguarda l’obbedienza nelle società umane, qui si entra nel mio campo. Ho fatto l’amministratore delegato di tre società: la prima, azionista USA, ben strutturata ed organizzata, le altre due un po’ meno.
    Il rapporto con i dipendenti mirava, ovviamente, ad avere i massimi risultati, ed il fattore principale per garantirli era la loro motivazione.

    Ubbidienza sì, ma era ovvio cercare la collaborazione di tutti, anche dei livelli più bassi, sia perché c’era da imparare da tutti, sia perché si otteneva il massimo della motivazione.
    Ricordo che la motivazione dipende moltissimo dalla fiducia data ai dipendenti, da come si cerca di coinvolgerci.
    L’ubbidianza cieca pronta ed assoluta di buona memoria lasciamola stare, almeno qui in terra.

    Per quanto riguarda le forze armate, dove – come in altre strutture – non tutti possono avere le informazioni necessarie per valutare le specifiche situazioni, e, soprattutto, quando non c’è tempo a disposizione, deve esserci l’obbedienza assoluta ma, in questo caso ancor di più, il capo, se sbaglia, viene letteralmente cacciato ed anche rapidamente, mi riferisco sempre alle comunità con a capo un umano, non Dio.
    Purtroppo, per quelle umane succede spesso troppo tardi.

    La Chiesa certamente non può essere una democrazia, ed ha un Capo che non sbaglia mai, ne siamo sicuri.
    Però il discorso di S. Paolo sui talenti, sul valore delle varie parti del corpo, e le opinioni di Benedetto XVI sono per me sufficienti a pensare che possa essere utile lasciare aperto il contributo di tanti, se dice così il Capo della Chiesa terrena.

    Certo che Gesù ha dato tanti ordini, ma era Gesù …. e tutti i capi danno tanti ordini, ci mancherebbe, è il loro dovere.
    Ordine ed umiltà sono necessari, anche in un’azienda umana, ma la collaborazione di tanti è fondamentale anche per la Chiesa, sempre non toccando il Suo Fondatore, ora che l’esperienza delle cose del mondo è tanto cambiata. Non dovrebbe comportare servilismo, che credo sia quando uno dice di sì per altri motivi, io lo avrei cacciato.

    Cedimi, Fides et ratio, che solo nel corso della mia vita è proprio cambiato tutto.

    Ultima nota occasionale ma casca giusta: riguarda la seconda lettura di domenica scorsa, S. Paolo che dice che la moglie deve essere sottomessa al marito: Padre Cantalamessa e non so chi altro di importante, hanno affermato che oggi il concetto non vale più, come ribadito nell’enciclica Mulieres Dignitatem, ai tempi si usava così. Se interessa vi mando dei riferimenti in merito, spero di trovarli.

    Ma una catechista dei fidanzati la stava spiegando ai suoi, e non c’era verso di ricordarle l’enciclica in merito.

    Come ce la mettiamo con Padre Cantalamessa? Per me ha fatto il suo dovere.
    Pensate che, alla scuola delle suore dove andava mia moglie, che ha la mia età, le suore ci facevano già su dei risolini e tutto finiva lì.

    E sempre con affetto

    Marcello.n

    28 Agosto, 2012 - 21:19
  187. Marco

    Marcé: preciso!!!

    28 Agosto, 2012 - 21:25
  188. Marilisa

    Luigi, ti sei accorto di che cosa è il tuo blog? A me viene perfino da ridere. E anche molto.
    C’ è un guazzabuglio inestricabile di opinioni e di convincimenti che fanno a pugni fra loro e, alcuni, con gli insegnamenti di Gesù.
    C’ è chi è convinto che il papa sia Gesù Cristo, e qualcuno ha pure detto che egli non sbaglia mai.
    E dice questo pur riconoscendo che in alcuni momenti storici la Chiesa, guidata ovviamente dal papa, ha sbagliato. Sì, però…
    C’è chi non legge, per sua comodità, ciò che hanno scritto e detto tanti insigni ecclesiastici, le cui parole sarebbero spazzatura.
    C’ è chi vuole ignorare a tutti i costi, sempre per sua comodità, parole e operato di papi di grande levatura che hanno cercato di cambiare non la sostanza ma certe forme vecchie e marcescibili dell’Istituzione.
    C’ è chi si erge a paladino della Chiesa, accusando chi non la pensa allo stesso modo di volere, per mancanza di umiltà, la distruzione della Chiesa stessa.
    E c’è anche chi si propone come una novella Giovanna d’Arco credendo convintamente (?!) che i non lefebvriani siano dei cretini senza un granello di sale in zucca, e invitando alcuni cristiani che hanno la stessa ridicola idea ad assumere il ruolo di “autentici testimoni” della Chiesa che ha bisogno di loro.
    Naturalmente leggendo il Vangelo in senso rigorosamente letteralista.
    Capperi! Gesù ordina…ordina…ordina… L’ordine non è uno scherzo!
    E quelli che la pensano allo stesso modo, deferenti al massimo, chinano la testa e dicono “amen”, ossia “così è”.
    C’è un testimone di Geova che continua a citare passi biblici a nastro. C’è anche chi vorrebbe pungere “le chiappone” di Bertone ( guarda che rima!), mentre un altro gli obietta che quelle di Bertone non possono essere definite, a dire il vero, “chiappone”.
    E non vuoi ridere?
    Tu, Luigi, come lo vedi il tuo blog? A me sembra, senza offesa, un manicomio.
    Lo dico senza orgoglio e con molta umiltà, come vogliono i “veri” cristiani cattolici di cui sopra.

    28 Agosto, 2012 - 23:44
  189. Clodine

    Rida,rida si dice che la risata sia il miglior disinfettante del fegato
    Dio non soltanto ORDINA ma COMANDA! E mette alla prova, e promette anche castighi!
    “Gesù allora rispose loro e disse: La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso. CHI parla da se stesso cerca la sua propria gloria, ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato è verace, e in lui non vi è ingiustizia.”

    L’obbediente aspetta Dio e rispetta i Suoi comandamenti a qualunque costo. Mentre il disubbidiente è obbediente finché le cose vanno BENE. Quando però lo stato delle cose cambia, prende le cose nelle proprie mani.
    “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c’è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna… Perciò è necessario stare sottomessi non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza” (Rm 13,1.2.5).

    29 Agosto, 2012 - 5:01
  190. Fides et ratio

    Il dubbio è implicito nella fede.
    E’ logico dubitare su misteri che travalicano la nostra ragione e non possono trovare riscontro nell’esperienza sensoriale.
    Ma l’obbedienza è l’atto di umiltà che al di là dei nostri dubbi ci affida alle sicure mani del Padre.
    Il bambino non capisce il perché dei “no” e di molte decisioni dei genitori; ugualmente a loro si affida e a loro ricorre in ogni situazione di difficoltà e pericolo perché sa che, al di là di ciò che non comprende, di loro può fidarsi.

    29 Agosto, 2012 - 8:18
  191. Clodine

    È men male l’agitarsi nel dubbio, che il riposar nell’errore.

    Alessandro Manzoni

    29 Agosto, 2012 - 8:21
  192. Clodine

    Tutte le pagine della Bibbia, dalla genesi -tranne Abramo,padre di tutti i credenti – all’Apocalisse di Giovanni -esclusa Maria:Beata, perché ha creduto- tutte, dicevo, sono costellate dal dubbio,nonostante Dio si fosse palesato con grande forza e Potenza!
    Il dubbio, quando prende possesso dello spirito dell’uomo si trasforma in un pungolo, un tarlo che corrode e sfinisce: è un’arma in mano alle potenze luciferine.
    Prima parte della professione di fede:
    SEZIONE PRIMA
    «IO CREDO» –
    Obbedire (« ob-audire ») nella fede è sottomettersi liberamente alla parola ascoltata, perché la sua verità è garantita da Dio, il quale è la verità stessa.
    fede non è « affatto un cieco moto dello spirito, ma suffragata “dai miracoli di Cristo e dei santi, dalle profezie…dalla Chiesa e la sua stabilità « sono segni certissimi della divina rivelazione, adatti ad ogni intelligenza »”-“Perché mi hai veduto, Tommaso, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. Molti altri segni fece Gesù in presenza …

    « Credere est actus intellectus assentientis veritati divinae ex imperio voluntatis a Deo motae per gratiam”

    «So a chi ho creduto»
    (2 Tm 1,1.2)
    Amen!

    29 Agosto, 2012 - 8:58
  193. Federico B.

    Marilisa preferirebbe che il Papa obbedisse a lei!

    29 Agosto, 2012 - 9:05
  194. Clodine

    “Elì, Elì, lemà sabactàni?””queste parole di Cristo sulla croce non esprimono il dubbio della sua missione, della presenza del Padre , ma “l’inizio del Salmo 22, in cui il Salmista manifesta a Dio la tensione tra il sentirsi lasciato solo e la consapevolezza certa della presenza di Dio in mezzo al suo popolo”

    Benedetto XVI

    29 Agosto, 2012 - 9:06
  195. manuel76

    @ Clodine
    I tuoi due interventi aforistico e precedente mi sembrano contrastare. Se devi obbedire lo fai senza avere dubbi, perchè qualcuno più saggio di te ha stabilito di fare cosi’. O per lo meno ti tieni i tuoi dubbi e vai avanti ad obbedire.
    D’altra parte se pensi con la tua testa qualche dubbio ti viene.

    Lo stormo di corvi hanno avuto il dubbio che qualcosa non andasse bene nella Chiesa.
    Piu’ che un dubbio una certezza.
    Non hanno sbagliato quindi nell’avere dubbi.
    Hanno sbagliato nell’agire di nascosto.

    D’altra parte le nostre chiese son piene di gente che agisce di nascosto.
    Non si dice cosa si spende perchè la gente penserebbe male, non si dice cosa si incassa perchè la gente penserebbe male.

    Qualcuno ha detto che la Chiesa non deve essere democratica, guai a coinvolgere il popolazzo! Secondo questi ci si aprirebbe al moderno, al dialetto, non ci sarebbero più regole, la deriva dei tempi moderni…etc etc..
    Bisognerebbe quindi tornare alle origini.

    Peccato che quando si scelgano i Vescovi, rimanga traccia di una falsa “elezione” che mai è avvenuta e che invece avveniva un po’ di secoli fa.

    C’è bisogno di lampadine potenti nelle sacrestie, di illuminare per vedere dove s’è accumulata la sporcizia.

    29 Agosto, 2012 - 9:10
  196. marcello.n

    Penso sia ormai inutile continuare la discussione in questa sede, credo che ci siamo detto propriotutto, e nessuno si è spostato di un millimetro.
    Speriamo di poter riprendere in un secondo momento, Luigi riuscirà di certo a darci uno dei suoi simpatici inneschi.

    Vorrei solo fare una considerazione.
    Nei post del blog c’è l’ estremo di che vive quasi nel terrore, si sente inutile, sente il dovere di obbedire ciecamente, teme di tutto.
    Probabilmente è il concetto del timore di Dio, tanto in auge tempo fa.
    Io invece penso che la vita del cristiano debba essere anche gioia, come tante volte ci ha dimostrato Luigi con i suoi esempi di persone felici pur se in mezzo a tante disgrazie.

    Non sono uno studioso, un esperto del Vangelo, e, men che meno, del vecchio testamento.
    Ma mi fido delle tante parole che ricordo di aver letto in molti posti che ci dicono che Dio è anzitutto Amore, e credo che ci abbia voluti per essere contraccambiato.
    E se ci ha voluti per Amore, ben strano Dio sarebbe a tenerci stretti sotto il giogo del terrore, della rinuncia a qualsiasi iniziativa, della rinuncia al talento più grosso che ci ha dato e che ci distingue dagli altri esseri viventi.
    Certamente Dio è anche giustizia, ed allora è ovvio che dobbiamo aspettarci qualcosa di brutto se non lo amiamo, vorrei vedere.
    Una volta la Bibbia permetteva di lapidare le adultere, poi, fortunatamente, il discorso è cambiato.

    E’ un concetto vecchio, forse dei tempi dell’Inquisizione. A Barcellona c’è la Sagrada Famiglia, quel grande capolavoro di Gaudì. Ha quattro ingressi, ricordo che entrando da uno di essi si passa attraverso un portale carico di figure terrificanti, diavoli o che ne so, perché tanto horror?

    Ma io ho sentito anche tanti dire che il vero cristiano vive in letizia, che la verità ci farà liberi, e poi ho sempre in mente quel capolavoro, anche letterario, che è il salmo della “valle oscura”, anche se non ne ricordo l’autore.

    Coraggio ragazzi, c’è molto da fare per amare il prossimo nel nome di Dio, anche il prossimo che sta nella Chiesa, ossia per fare quanto Lui ci chiede. E se sotterriamo i talenti, allora sì che si mette male, lo dico a due in particolare.
    E se abbiamo un po’ di Speranza, tutto può venire in allegria.
    A volte mi pare che qualcuno non sia mai stato innamorato, se è così non sa cosa ha perso.

    29 Agosto, 2012 - 9:13
  197. Clodine

    Ma noi, caro Federico, siamo degli ignoranti, analfabeti e …[aspetta, qual’è l’altro epiteto? ] ah..infantili…siamo degli infantili perché -udite udite- prendiamo alla lettera la Parola di Dio, non siamo in grado di “Tradurla” vedi,Federico, siamo dei poveri scemi ” imbecilloti degli stivali” perché proprio non siamo in grado di “aggiustarcela a tiro”, come un abito: calzante!
    Qualcuno ha visto la nuova “stele di Rosetta” che ci permette di decifrare,tradurre i misteri della fede, la VERA PAROLA così come DIO comanda e la Sua Volontà in termini traducibili all’abbisogna!???

    29 Agosto, 2012 - 9:22
  198. Clodine

    @ marcello.n : “il timore??????”…Quale timore!?…Nessun timore anzi..tutt’altro. Ma, vedo che si viaggia su piani differenti…molto differenti….

    29 Agosto, 2012 - 9:27
  199. Clodine

    …anche con te manuel, stiamo parlando lingue diverse: io mi riferisco ad un aspetto del dubbio, più teologico, bibblico , e tu ad un altro…terreno…
    A me l’essenza terrena della Chiesa non interessa più da anni! Tutta la storia umana della Chiesa è tristemente famosa, ma non me ne stupisco. E’ fatta da uomini ; tutto il genere umano -ivi comprese le religioni- porta seco la perversione,mancanze, errori, avidità ed ogni sorta di male. e’ IL ” Mysterium iniquitatis”, che ne tu, ne io potremmo mai risolvere: lasciamo a Dio lo scettro, non credi!?

    29 Agosto, 2012 - 9:44
  200. Fides et ratio

    @manuel76

    Chiesa democratica???
    Ma mi faccia il piacere!!!
    Che cosa facciamo i referendum sulle verità di fede?
    Ma mi rifaccia il piacere!!!

    29 Agosto, 2012 - 9:52
  201. Federico B.

    @Marilisa,
    l’unità, non solo politica, dei cattolici è sempre più difficile a causa del soggettivismo e del relativismo, che moltiplicano a dismisura le visioni del cristianesimo. Fatichiamo a condividere lo stesso punto di vista, persino quando si parla del Vangelo, del Papa, dell’appartenenza alla Chiesa…
    Se riuscissimo a ritrovare un patrimonio comune, allora anche le diverse sensibilità potrebbero divenire una ricchezza e un elemento di forza. Era questa l’idea dei “valori non negoziabili”: un nucleo limitato ma fondamentale di valori attorno ai quali ritrovarsi e collaborare. La continua critica a tale tentativo, spesso sostenuta da interessi e convenienze politiche di parte, rischia di vanificare tutto.
    Che fare? Rinunciamo? Proviamo a convincere gli altri nella speranza di prevalere (e magari imporre la nostra visione)?

    Forse, se riuscissimo a fare un passino indietro…

    “… Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
    ha rovesciato i potenti dai troni,
    ha innalzato gli umili…”
    (Magnificat, Lc1,46-55)

    29 Agosto, 2012 - 9:53
  202. Marco

    Interessante notare quanto umilmente quasi tutti si ritengano umili o il passo avanti di chi auspica il passo indietro.

    29 Agosto, 2012 - 10:03
  203. Federico B.

    @Clodine,
    noi siamo rozzi contadinotti della Vandea, facilmente impressionabili dal clero reazionario, mentre “lei” appartiene alla borghesia illuminata, giacobina, devota alla “Ragione”…
    Siamo incorreggibili.
    Ci ostiniamo a voler seguire gli insegnamenti di una Chiesa che amiamo, come i Vandeani l’esempio di San Luigi Maria Grignion da Montfort.
    Sai che ti dico: W il Sacro Cuore di Gesù e Maria, “Dieu Le Roi”!

    29 Agosto, 2012 - 10:14
  204. Marco

    La storia non finisce nel 1793 e la filosofia non si chiude con Kant.
    Fortunatamente sono passati altri due secoli.

    29 Agosto, 2012 - 10:23
  205. Marilisa

    Federico B., ancora non hai capito.
    Io e altri che la pensano come me AMIAMO la Chiesa.
    Cosa ci vuole per farti entrare in testa questo semplicissimo concetto?
    La AMIAMO in modo diverso dal vostro.
    Ha ragione Marcello.n quando dice che è inutile discutere oltre.
    Con i lefebvriani non è possibile discutere. Si qualificano da sé e si escludono da sé.

    29 Agosto, 2012 - 10:29
  206. Marco

    Demoni!
    Siete come la Juve, come la Juuuve, siete come la Juveeeeeeeeeeeeeeee!

    Con la destra eh eh!
    Con la sinistra oh oh!
    Forza Gesù eh eh oh oh!!!

    Voltaire!
    Serie B! Serie B! Serie B! Serie B!

    San Pio X!
    Dove sono gli ultrà! Dove sono gli ultrà!

    O mia bela Madunina che te brillet de lontan
    tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
    sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
    canten tucc “lontan de Napoli se moeur”
    ma po’ i vegnen chi a Milan! TERUN!

    29 Agosto, 2012 - 10:41
  207. Federico B.

    @Marco,
    si trattava evidentemente di una battura in risposta al commento di Clodine.
    Troppo spiritoso per i tuoi canoni? Troppo ironico?

    @Marilisa,
    anche tra fidanzati, non basta DIRE di amare qualcuno: bisogna dimostrarlo.
    Credi che le tue parole facciano trasparire amore per la Chiesa? Rileggi alcuni tuoi interventi e pensa a quale testimonianza stai offrendo.

    NB: non sono lefebvriano e non ho particolare simpatia per la FSSPX, ma ritengo che per la Chiesa oggi sia più pericoloso cedere alla tentazione del soggettivismo piuttosto che alla nostalgia per riti e liturgie in latino che erano patrimonio comune di tutta la Chiesa Cattolica fino a quarantacinque anni fa. Naturalmente puoi continuare a etichettarmi come preferisci, pur sapendo di sbagliare.
    Dicendo “Dieu Le Roi”, mi impegno a riconoscere la regalità e la signoria di Dio, in contrapposizione a quanti pongono se stessi al centro (e al vertice) di tutto. Oggi sembra prevalere il motto del Re Sole: la Loi c’est moi!

    29 Agosto, 2012 - 10:48
  208. Marco

    Speaker: con il numero 3,
    da Betlemme,
    cammina sulle acque,
    IL MAESTRO, IL NAZARENO: JESUS

    Coro: CHRIST!!!

    29 Agosto, 2012 - 10:49
  209. Fides et ratio

    Legatelo! Potrebbe uccidere..

    29 Agosto, 2012 - 11:11
  210. Marilisa

    Luigi caro, ti rifaccio la domanda: come lo vedi il tuo blog?
    Ti stai divertendo, vero?

    29 Agosto, 2012 - 11:15
  211. Nino

    Federico B. scrive,

    29 agosto 2012 @ 9:05

    Marilisa preferirebbe che il Papa obbedisse a lei!

    E che Dio somigliasse a te, come piacerebbe ad alcuni frequentatori-trici di questo blog.

    29 Agosto, 2012 - 12:15
  212. Luigi Accattoli

    Marilisa è vero, il pianerottolo assomiglia a un manicomio, ovvero alla vita che è folle di suo. Io non mi diverto alle baruffe, ma so che sono necessarie a molti. Anche a te, se capisco bene. Mi studio di non provocarle. Di sedarle per quanto posso. Di sopportarle per il resto. Di imparare anche da esse. Tengo poi presente che il blog è visitato da 11-17 mila visitatori diversi ogni mese e non mi impressiono più che tanto dei furori che caratterizzano una metà circa dei commenti. So che in altri blog avviene di peggio.

    29 Agosto, 2012 - 12:17
  213. manuel76

    @ Federico B
    riti e liturgie non sono l’essenziale. Soprattutto non “soggettivismo” non è contrastato dal ripristino di celebrazioni preconciliari.

    Ogni rito ha dei margini di cambiamento e delle parti fondamentali che è giusto siano conservate.

    Il mutamento maggiore del concilio non è nell’avere modificato tanti o pochi dettagli, ma nell’avere recuperato dalla tradizione qualcosa che si era progressivamente perso nei secoli: la partecipazione dell’assemblea. L’idea che è che chi presiede si rivolga alle persone presenti, avendone risposte consapevoli di ciò che si sta compiendo.

    In tutto ciò non mi sembra ci sia nulla di male.

    29 Agosto, 2012 - 12:21
  214. manuel76

    scusa, c’era un non di troppo all’inizio…

    29 Agosto, 2012 - 12:26
  215. marcello.n

    @ Clodine 9.27

    Non mi riferivo a te, che non vivi certo nel timore al quale accennavo, pensaci su e capirai a chi mi riferivo.

    Certo che viaggiamo su piani molto differenti, credevo fosse chiaro da temkpo, ma non sarebbe bello cercare di avvicinarli, questi due nostri piani?

    @ Clodine 9.44

    ____________________

    A me l’essenza terrena della Chiesa non interessa più da anni! Tutta la storia umana della Chiesa è tristemente famosa, ma non me ne stupisco. E’ fatta da uomini ; tutto il genere umano -ivi comprese le religioni- porta seco la perversione,mancanze, errori, avidità ed ogni sorta di male. e’ IL ” Mysterium iniquitatis”, che ne tu, ne io potremmo mai risolvere: lasciamo a Dio lo scettro, non credi!?

    —————————-

    Non ho capito bene cosa intendi quando dici che non ti interessa più l’essenza terrena della Chiesa, e suggerisci di lasciare a Dio lo scettro.

    Se vuoi dire che noi uomini non possiamo fare più nulla per migliorare le cose, che abbandoniamo la partita, allora mi preoccupo proprio.
    Ma davvero credi che Dio, dopo aver fondata la Chiesa anche terrena, dopo che lo Spirito Santo è sceso sugli Apostoli per mandarli in missione, sia soddisfatto dell’abbandono della partita?

    Mi chiarisci meglio, per favore?

    Grazie

    29 Agosto, 2012 - 12:43
  216. Marco

    Mi chiedevo: è più matto un matto o chi prende sul serio certi interventi?

    29 Agosto, 2012 - 12:47
  217. Marilisa

    A dire il vero, Luigi. neanche a me piacciono le baruffe, e non mi sono per niente necessarie. Ne farei volentieri a meno.
    Ma da qui a tollerare l’intollerabile ce ne passa.
    È verissimo, però, che da esse si può imparare.
    Io, ad esempio, ho imparato parecchio, avendo visto cose per me inimmaginabili. Giuro che è la verità.

    29 Agosto, 2012 - 12:47
  218. Federico B.

    @Manuel,
    sono d’accordo su quasi tutto, accennavo alla questione solo perchè sono stato accusato di essere “lefebvriano”. Volevo sottolineare che i terribili tradizionalisti, comunque si vogliano chiamare, rappresentano a mio giudizio un pericolo meno grave per la Chiesa di oggi rispetto alla deriva soggettivistica, che può portare a una religione su misura, anche molto lontano dal Vangelo e dagli insegnamenti della Chiesa. Non mi addentro in altre riflessioni e non voglio proporre un male (presunto come minore) come soluzione di un altro (maggiore).

    Solo una nota: scrivere che “riti e liturgie non sono l’essenziale” apre due questioni molto importanti, che varrebbe la pena approfondire:
    – cosa sono liturgia e rito
    – cosa è essenziale nel cattolicesimo.

    29 Agosto, 2012 - 12:50
  219. Clodine

    Luigi, ti piace il teatro? Ti consiglio “NA’ SANTARELLA” : commedia in tre atti di Edoardo De Filippo. La vidi nel 2010 al Teatro Prati e sembra ci sia una replica a breve. Se ti capita, facci un salto. Straordinaria parodia…

    29 Agosto, 2012 - 13:24
  220. manuel76

    @ Federico B.
    Grazie dell’osservazione. Chiarisco subito prima che si instauri una circolazione ciclonica su quello che ho detto.
    Dicevo “riti e liturgie” intendendo non la celebrazione, ma le modalità esteriori con cui viene celebrata. Forse dovevo dire più rigorosamente “ritualità e modalità liturgiche”. Non volevo screditare la cemebrazione, anzi dire che quella era fondamentale, non le modalità esteriori, lingua compresa, con cui era condotta.

    Riguardo ai Levebvriani non trovo che farebbe meno male alla chiesa tornare al tradizionalismo che guardare avanti. Questo perchè tanti aspetti di quella celebrazione sono contrari allo spirito di partecipazione e di comunione dell’assemblea alla celebrazione. Non è solo la lingua, il Latino lo conosco e mi affascina anche, idem il canto, ma non è necessario che si voltino le spalle all’assemblea, nè che il prete sia vestito con quintali di stoffe, nè gli incensi, nè i campanelli, nè le theoriae di chierichetti, candele, turiboli.

    Non sono affatto per la sciatteria di alcune celebrazioni contemporanee. Mi piacciono le cose fatte bene, ma con la giusta sobrietà. Trovo che l’invito a partecipare alla gente debba essere rivolto col calore, con l’accoglienza, che gli animatori della liturgia cerchino tutti i modi per coinvolgere le persone, comunicando calore, sorriso, accoglienza, perchè quando si canta il Santo o l’Alleluia si viva davvero la gioia della domenica, e quando si dice Padre Nostro sia chiaro che lo si dice tutti insieme, fratelli.

    29 Agosto, 2012 - 15:23
  221. marcello.n

    @ Federico @ B. Manuel

    A proposito di liturgia e riti, vorrei aggiungere la mia.

    Federico B. suggerisce due chiarimenti, perfettamente d’accordo.

    Primo: cosa sono la liturgia ed il rito, giusto, un chiarimento serve anche per me.
    In prima approssimazione, e correggimi se sbaglio, sono l’insieme delle preghiere e delle manifestazioni (paramenti, canti, incenso, movimenti eccetera) che si utilizzano nelle varie celebrazioni.

    Secondo: cosa è essenziale nel cattolicesimo: ovviamente la Fede, il credere senza se e senza ma al nostro Dio, capire cosa vuole da noi, (Scritture), interiorizzarlo.
    Il papa, parlando della nostra religione al giorno d’oggi, dice:

    [Sono formule grandi e vere, e che tuttavia non trovano più posto nella nostra forma mentis e nella nostra immagine del mondo, che devono essere per così dire tradotte e comprese in un modo nuovo.]

    Leggendo queste parole credo di aver compreso cosa dobbiamo fare: dobbiamo interiorizzare, fare nostro intimamente, in modo che quanto ci viene chiesto dal nostro Creatore diventi un istinto automatico.
    Ed il Figlio ci ha sintetizzato con estrema chiarezza quanto ci viene chiesto nei due punti sull’Amore.
    Ed, a pensarci bene, viene anche logico, è vero che Fede e Ragione si complementano, come diceva S. Tommaso, o almeno credo fosse stato lui.

    Sono un tecnologo, mi muovo male nell’astratto, tendo ad andare direttamente ai principi di base, e vorrei andarci senza troppe cerimonie.

    Tornando alla liturgia ed ai riti, come puro esempio: a me, l’eccessivo cantare durante la messa, disturba.
    Esempio: all’offertorio c’è di solito un canto, così non posso sentire le parole del sacerdote, che sono stupende.
    Il canto, la musica, hanno un fortissimo potere di suggestione, ma a che serve la suggestione se hai la Fede?
    Bastano le normali parole, da dirle o ascoltandole pensandole. Facendole proprie.
    Idem per l’incenso eccetera.
    Ma non voglio essere estremista, un pò di suggestione non fa poi male.
    Ma troppa (o solo) suggestione mettono la Fede in secondo piano.

    Apprezzo il fare le messe “personalizzate” per categorie, bimbi, grandi eccetera. La stessa liturgia può non andare bene per tutti.

    Mi viene il dubbio che questo possa essere anche uno dei motivi per i quali questo blog si è bloccato.
    Probabilmente una volta, quando di fatto le conoscenze delle persona erano limitate, e non sempre per colpa loro, rimaneva quasi solo la suggestione, e lo splendido canto gregoriano, anche il latino, potevano servire egregiamente.

    Ora si usa l’italiano, tutti sono molto meglio in grado di seguire di capire.
    Però, perché non posso seguire le preghiere dell’offertorio?

    Vuole essere solo uno spunto tutt’altro che esaustivo, non mi dilungo oltre, ci sarebbero tante cose da dire.

    Ma spero di essere riuscito ad abbozzare un’idea di quanto penso in merito alla liturgia ed ai riti.

    Grazie per lo spunto.

    29 Agosto, 2012 - 19:05
  222. manuel76

    @ Marcello.
    Premetto che non ho titoli nemmeno io, non son nè letterato nè teologo.
    La liturgia non è appunto l’insieme degli incensi, dei canti. Questi sono un dettaglio.
    Piuttosto è una studiata azione di culto che mette insieme dei gesti simbolici per avvicinare la mente alla parola che viene letta. Suggestioni? se vuoi chiamale così, ma più che suggestioni sono gesti che conducono la tua mente a recepire meglio quello che viene detto.

    Il prete si lava le mani, come segno di purificazione, ma anche ascolti semplicemente, in silenzio, la “Liturgia della Parola”, unendoti solo a tutti a cantare l’Alleluia. Quando arriva la consacrazione segui e partecipi alla celebrazione della messa del Signore.
    Il canto è stupendo quando è appropriato, come dell’incenso, quello buono, è più bello apprezzare il profumo che la vista della nube cancerogena, il canto se è ben studiato ti aiuta a pregare.
    Ogni singolo gesto, dalla musica alla processione di chierici, se non è ben inserito ed appropriato ti risulta semplicemente molesto, controproducente.

    L’essenziale è la fede. Ma anche la Messa è essenziale. Anche se a volte, sinceramente, faccio fatica a frequentarla.

    29 Agosto, 2012 - 22:57
  223. Clodine

    Sei dolcissimo manuel76

    30 Agosto, 2012 - 8:24
  224. Mente, cuore e mani.
    Quando facciamo il segno di croce, ricordiamo i due misteri principali della nostra fede (Unità e Trinità di Dio, passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo) ma lo facciamo toccando la nostra testa, il nostro cuore, le nostre spalle-braccia.
    La fede abbraccia tutte le dimensioni dell’umano.
    Ma noi siamo troppo concentrati sulla mente (capire, pensare, sapere – aspetto dottrinale) e sulle braccia (fare, applicare, esercitare la carità – aspetto morale). Dimentichiamo il cuore, l’affectus, che è protagonista principale della dimensione celebrativa della fede.
    La mesa è il momento dell’INCONTRO vivo e personale con Colui che ci ha chiamato, e che sentiamo presente nella nostra vita. Una fonte dell’innamoramento. Solo lì troviamo Cristo in corpo, sangue, anima e divinità, lui ci nutre della sua parola e di se stesso, per darci la forza di continuare ad amarlo nei fratelli, fuori, dove è così difficile.
    Molto più che un insieme di riti…
    “Dio si è fatto uomo perchè l’uomo diventasse Dio ” (S. Ireneo)
    Ci divinizza, il nostro Signore, attraverso il dono di se stesso.
    A messa.
    Per cui possiamo uscire di chiesa e vederLo in tutti i fratelli, perchè ciascuna carne è stata da lui assunta e divinizzata. Così posso dire a mio marito “Tu sei il mio Signore” e ai miei figli, e a mia suocera, e al vicino indisponente… che cristianamente dovrebbero riconoscere lo stesso a me…

    Molto, molto, molto più che un insieme di riti…

    Questo fa parte del principio di incarnazione (che NON E’ il dogma dell’Incarnazione, ma che ne deriva).

    Spero che almeno un po’ di curiosità vi sia venuta.
    Suggerisco a Marcello e Manuel un bellissimo libro:
    “Eucaristia, il pasto e la parola” di G. Lafont.
    Buona giornata a tutti.

    30 Agosto, 2012 - 8:29
  225. marcello.n

    manuel 76

    Sono d’accordo che la liturgia non è solo l’insieme di incensi e canti, ci avevo messo dentro anche le preghiere, che forse avrei dovuto specificare meglio a comprendere anche le letture.
    Non voglio essere frainteso.
    Diciamo che la liturgia sia l’insieme delle parole (dei contenuti) e delle forme (gesti, simboli,canti eccetera) che hanno lo scopo di attuare i sacramenti, in tutte le loro funzioni di ascolto della parola, di “esecuzione” dell’Eucaristia, cresima eccetera.

    Io ho cominciato da ragazzino, facendo il chierichetto, c’era ancora il canto gregoriano ed il latino, ed ho continuato così almeno fino al matrimonio.
    Non ostante fossi in ambiente “progredito”, scuola di Religione dei Gesuiti, devo ammettere che non avevo capito nulla. Lo stesso è successo a qualche altro amico della mia età.

    Dopo circa trent’anni di allontanamento dalla fede, Qualcuno mi ci ha ci ha fatto tornare, ma in modo tutto diverso, grazie a Dio, mi ha fatto concentrare sui “contenuti”, mi ha fatto leggere la Fides et Ratio, anche se affrettatamente.

    Mi è sembrato tutto molto più chiaro, più logico, più umano.
    Anche la scienza parte da postulati non dimostrabili, ed è riuscita ad andare abbastanza avanti, anche se a volta con troppa superbia.
    Così ho fatto io: Dio, il trascendente, può essere compreso solo per Fede. Ma una volta accettata la Fede, sono in tanti a dire che si puo’ (o si deve) introdurre la ragione, il nostro talento più importante, sempre peraltro nel contesto della Fede, ovviamente assieme alla Speranza ed alla Carità.

    Credo sia chiaro che non sono un razionalista, la scienza, per sua definizione, la filosofia, altrettanto, non sono in grado di trattare il trascendente, senza il quale siamo fritti.

    Tornando alla liturgia: la messa più bella, per me, è quella in una piccola chiesetta di montagna, pochi fedeli, attenti. Un sacerdote tranquillo, che esprime serenità, non accigliato non ostante i mali del mondo, dall’eloquio rasserenante, incoraggiante, dall’omelia semplice, chiara, non troppo dotta, tutto in Italiano, non c’è nulla da nascondere .
    Un breve canto all’inizio, e magari una Salve Regina cantata alla fine.

    Permettimi, sono fermamente convinto che troppe aggiunte possono fare solo male, nascondono la verità.
    La gente è cambiata.

    Ma non voglio essere estremista: certamente simboli e canti possono facilitare, ma guai se coprono, se prevalgono, se distraggono, se perseguirli occorre concentrarsi tanto che si trascura il resto.
    Ed infatti si vedono liturgie diverse, per i bambini, per i semplici, per i dotti e così via.

    Mi dispiace molto che tu faccia fatica a frequentare la Messa, un giorno ci riuscirai. Proverei una chiesetta del tipo di quella che ho descritta.

    Grazie

    30 Agosto, 2012 - 9:30
  226. Federico B.

    @Manuel e Marcello.n,
    Nico mi ha anticipato ed è stata molto più chiara di quanto avrei potuto essere io.
    L’ESSENZIALE è il nostro incontro personale con Dio. Incontro che presuppone la fede, che ha bisogno della ragione e dell’azione, ma va oltre. Queste cose non bastano. Bisogna metterci il cuore, l’amore. Un amore personale, travolgente “con tutto il cuore, con tutte le forze”.
    E quando si ama non si vuole stare sempre con l’amato, non si cerca sempre di incontrarlo?
    La liturgia è il linguaggio del nostro incontro con Dio.
    Un linguaggio che dobbiamo imparare (come quando abbiamo imparato a parlare e più tardi a leggere e a scrivere). Non è un apprendimento facile e forse non finisce mai completamente, ma è ESSENZIALE per incontrare il Signore, ascoltare la sua Parola, avvertire il segno della sua presenza nei sacramenti, entrare in comunione con Lui.

    30 Agosto, 2012 - 10:05
  227. Leonardo

    Se la messa è un’adunanza della comunità, in cui si leggono le sacre scritture si prega, si canta e si ricorda l’ultima cena è una cosa come tante altre, a cui si può andare o non andare a seconda degli interessi e che si può apprezzare più o meno a seconda di come è confezionata.
    Se la messa è – come pretenderebbe il catechismo della chiesa cattolica – «il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù» è la cosa più importante del mondo. Anzi è l’unica cosa importante. È un evento unico nella storia del mondo, anche se viene reso presente e attuale milioni di volte, e come si fa a non esserci? E rispetto a questo, chi se ne frega di tutto il resto? (Persino il fatto che Dio ci parli – quindi la liturgia della parola – che è un miracolo straordinario, impallidisce davanti al fatto che Dio si offra. qui e ora in sacrificio per noi. Per me).
    La questione è crederci.

    30 Agosto, 2012 - 10:09
  228. Leonardo

    Di per sè, è irrilevante la lingua in cui si fa la messa, l’architettura del luogo dove si fa, i paramenti del prete, tutto quello che volete. In fin dei conti di tutta questa roba non me ne importa un fico secco (tanto per citare un’altra discussione, dove peraltro si è mostrato tutto il pregio dei fichi secchi).

    Però il più delle volte, quando vado a messa, io che di fede ne ho poca colgo pochissimi indizi che mi facciano pensare che lì ce ne sia molta nella realtà di quello che sta accadendo. Mi pare che ci sia, nella prassi normale, un’enfasi spropositata sulle parole (nostre), e un’impressionante nonchalance sulla carne e sul sangue di Dio.

    30 Agosto, 2012 - 10:23
  229. Clodine

    Purtroppo !!

    30 Agosto, 2012 - 10:36
  230. marcello.n

    Che bel dibattito! Mi dispiace ma ho viaggiato tutto oggi, e solo ora posso farmi vivo.
    Si afferma che la liturgia non conta poi troppo, o niente, o che è molto importante, secondo me quella azzeccata è quella che dice che ci si deve andare con il cuore, con l’amore per Dio.
    Sarebbe bello che seguissero il blog tutti quei tanti che si sbranano da tempo per qualche dettaglio della liturgia medesima.
    Ma la verità, come al solito, sta nel mezzo: il cuore da solo forse non basta. Non molto tempo fa abbiamo dibattuto strenuamente su due parole: per tutti o per molti.
    Ma non abbiamo dibattuto questo per un caso: sono la parte della liturgia che fa scendere Gesù tra noi.
    Poi c’è tutta una preparazione, le letture che ci insegnano tante cose, le preghiere, non possiamo farne a meno.

    Forse quello che conta meno è proprio quanto avevamo discusso con Manuel 76, i canti, l’incenso eccetera.

    Il cuore, l’amore, superano certo tutto, e, se non ci sono, il resto non conta nulla.

    E sono d’accordo anche con la battuta di Clodine.

    30 Agosto, 2012 - 20:54
  231. manuel76

    Oddio…questa atmosfera di buonismo e tutti amici e concordi mi disorienta!!

    Marco? aiuto! dove sei? 🙂

    Un pensiero al Cardinale Martini…

    30 Agosto, 2012 - 23:08
  232. Marco

    Eccomi manuel.
    Ho appena finito di vomitare. Sai, è dura anche per me…

    31 Agosto, 2012 - 8:24
  233. Marco

    Si, manuel, preghiamo per il Card. Carlo Maria Martini.
    Pro veritate adversa diligere.

    31 Agosto, 2012 - 8:25
  234. Del cardinal Martini amo moltissime cose, in particolare vorrei accompagnarlo con una preghiera nel segno della bellezza, come lui stesso suggerisce in quella lettera pastorale straordinaria, dalla quale ho imparato tanto: “Quale bellezza salverà il mondo?”

    http://www.atma-o-jibon.org/italiano8/martini_letterepastorali16.htm

    Per una straordinaria coincidenza, il giorno della prima presentazione ai decani, per l’apertura dell’anno pastorale, era il 30 agosto 1999. La lettera fu pubblicata l’8 settembre.

    31 Agosto, 2012 - 9:09
  235. marcello.n

    Prehiamo tutti per il Cardinale Martini, aveva capito tante cose.
    Anche lui aveva detto che avrebbe pregato per la Chiesa, ossia anche per noi.
    Ora tocca a noi pregare per lui, poi ricominceremo, non possiamo rinunciare a cercare di fare aulcosa per migliorare.

    31 Agosto, 2012 - 9:11
  236. Clodine

    Marco, per un uomo dotto, con gli attributi qual sei non è un problema ovviare al vomito. Che ne pensi un paio di suppostine di plasil mattino sera e all’abbisogna!?
    …il vomito…fa più schifo chi lo dice di chi lo fa, almeno chi lo fa non ha colpa, ma chi lo dice per disprezzare … si fa che fa davvero ribrezzo.
    Un saluto a marcello, nico e a tutti…

    31 Agosto, 2012 - 10:51
  237. Clodine

    sai nico, la biochetasi è troppo leggera, troppo buonaè roba… le persone coriacee necessiatano di farmaci più robusti: un bel suppostone credo non dispiacerà al dotto Marcolino.

    31 Agosto, 2012 - 10:58
  238. Marco

    E’ questo sapore dolciastro, questo eccesso di cannella e il Bacillus Ipocrisiae che devono avermi fatto male.
    👿

    31 Agosto, 2012 - 11:37
  239. Ma no, Marco.
    Il Biochetasi riequilibra l’eccesso di corpi chetonici con un pochino di dolcezza, e dopo ti senti meglio.
    Su, dai, che non è così male…

    31 Agosto, 2012 - 12:35
  240. E poi sono sicura che il libro di Lafont che ho segnalato ti piacerebbe. Questo è il registro con cui parla del rito:
    “Una sola realtà si gioca, si raccoglie e si amplifica attraverso i grandi simboli di cui è intrecciata la nostra esistenza: procurare viveri e, semplicemente, accettarli; scambiare carezze, spandere e accogliere il seme; lasciar colare il proprio sangue e cambiar vita perchè l’Altro è morto. Con variazioni di intensità, è sempre l’unico movimento della vita che si manifesta e si realizza” (p. 44)

    31 Agosto, 2012 - 12:42

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