Chiedo aiuto ai visitatori – come già in altre occasioni – per una ricerca sul battesimo degli adulti che ho messo in cantiere per la rivista IL REGNO: chi conosce un adulto che abbia chiesto il battesimo me ne racconti le ragioni. Tra le mie “storie di Vangelo” ho narrato di Surendra Narne, indiano, otorinolaringoiatra a Padova, che mi ha detto: “E’ l’amore per il prossimo che ho visto praticato dai cristiani che mi ha convertito”. Enrico Barzaghi è un giovane milanese che muore di Aids a trent’anni il 15 gennaio 1990 avendo avuto il battesimo qualche mese prima. In ospedale legge i Vangeli e si fa cristiano: “Si è battezzato per un atto d’amore” dice la mamma Ursula. Alessandra Mattiazzi, infermiera a Montebelluna, Treviso, si dice convertita dalla “serenità contagiante dei morenti nella speranza della risurrezione”. Di contagio della fede nella risurrezione parla anche Darshan-Giovanni Singh, indiano che vive da 23 anni in Italia e che è stato battezzato la scorsa Pasqua a Vittorio Veneto insieme alla sposa e ai due figli. Mandatemi altre storie di battesimi chiesti e avuti da adulti. Indicatemi testi o siti dove sono narrate. Intervistate chi avete visto ricevere il battesimo nella vostra parrocchia una delle ultime notti di Pasqua. Considero il blog un laboratorio per il mio lavoro di giornalista. Scopo dell’indagine: dalle parole con le quali viene motivata la richiesta del battesimo potrà venire il linguaggio per proporlo ad altri.
Inchiesta: perché hai voluto il battesimo
43 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Sì, conosco alcuni casi, anche molto belli, e conosco anche persone che si stanno preparando, con sacrificio e dedizione, al loro battesimo. Loro vengono contagiati, ma anche noi veniamo contagiati dal loro entusiasmo.
Chi conosce storie me le racconti qui o per e-mail, o mi dia indicazione di fonti dove rintracciarle, o recapiti di persone da interpellare.
Anche troppo scontato, direi, il battessimo di Magdi Cristiano Allam:
http://www.corriere.it/cronache/08_marzo_23/conversione_magdi_allam_34d0da06-f8ac-11dc-8874-0003ba99c667.shtml
Il suo racconto ha fatto il giro del mondo.
Antonella a suo tempo qui nel blog trattai a lungo del battesimo di Magdi Cristiano Allam e gli scrissi anche una lettera aperta con le domande che sempre pongo ai convertiti: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=662.
Non ebbi risposta ed eravamo ambedue al Corsera, a due porte di distanza l’uno dall’altro.
Altri miei post sulla sua conversione:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=651
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=653
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=664
Stavolta non lo cerco.
Magdi Cristiano Allam è raggiungibile in facebook. Gli manderò un messaggio.
Però, diciamolo sinceramente, nel rivolgerti a Magdi Cristiano Allam eri un po’ polemico. Perché si è convertito? Intanto era stato educato al Cairo dalle suore. Poi gli piaceva molto Benedetto XVI. Questo ho letto nei giornali.
Cara signora Antonella,
ma non stavi andando controcorrente…..?
Se persino Luigi, l’equanime par excellence, era riuscito ad essere “un po’” polemico con Magdi Allam, ti puoi immaginare! Su…su…usa quel pochino di peccato originale che e’ toccato in sorte anche a te! 😉
Cari saluti.
Caro Mabuhay, per essere “contro corrente” bisognerebbe chiedere: il battesimo ha cambiato la tua vita? In cosa è consistita la tua conversione? Domanda molto provocatoria, che non è corretto fare, e nemmeno prudente, dal momento che qualcuno potrebbe rispondere: tu cosa te ne fai, del tuo battesimo?
Non ho testimonianze dirette da riferire. Ricordo però una donna della mia parrocchia, di origine giapponese. Iniziò il percorso di catecumenato. Ricordo che in alcune Messe il parroco la coinvolgeva, ma mi colpirono negativamente i testi che venivano usati, con una continua insistenza sui peccati. Non mi sembrarono un bel modo di accogliere un nuovo cristiano. So che comunque poi ricevette il Battesimo.
??????????? ?? ???????? ??? ?????? ????????.
Confíteor unum baptísma in remissiónem peccatórum.
Professo un solo battesimo in remissione dei peccati.
Forse il parroco, caro Alexandros, più che parlare dei peccati parlava o avrebbe dovuto parlare del perdono, della liberazione dal peccato. Perché poi di questo si tratta, ed infatti i neo – battezzati ricevono subito il Corpo di Cristo senza doversi confessare.
“…mi colpirono negativamente i testi che venivano usati, con una continua insistenza sui peccati. Non mi sembrarono un bel modo di accogliere un nuovo cristiano. ”
E infatti non era un bel modo, Alexandros.
Sempre la solita storia: macerarsi nel sentimento della propria colpevolezza. Che gioia!
Il fatto è che oggi non abbiamo più il senso del peccato, e troviamo fastidioso il fatto che ci venga ricordato; in passato si aveva il senso del peccato, e si cercava la liberazione da esso. Che poi cosa è il peccato se non l’allontanamento da Dio? conseguenza di questo sono le azioni non buone.
Non sono d’ accordo, Antonella. Dici cose sentite più volte e che io non condivido.
Il senso del peccato in realtà c’è sempre stato. La coscienza si fa sentire sempre e ti fa “vedere” il peccato.
La Chiesa di una volta ti gravava di peccati che tali non erano. E le persone eccessivamente scrupolose ne soffrivano anche troppo. Si sentivano sempre in colpa. In fondo, basta poco per far sentire in colpa una persona.
Anche oggi si insiste un po’ troppo sui peccati, ma di certo in misura minore, forse perché si è capito che certi “peccati” sempre considerati tali, non lo sono più di tanto o forse non lo sono affatto.
La Chiesa dovrebbe mettere maggiormente l’accento sul peccato sociale, e rilevarlo significativamente.
Che il peccato sia un allontanamento da Dio è risaputo, ma niente più della coscienza te lo può far capire.
Prima o poi, indipendentemente dalla tua volontà, viene il momento in cui la voce di Dio ti scuote, ti fa aprire gli occhi e ti mette di fronte alle tue VERE colpe.
Quello è il momento giusto in cui il peccato ti appare davvero tale. Ed è la mancanza di Amore, verso i fratelli e quindi verso Dio.
Infatti i comandamenti (le dieci parole), che segnano la via costellata di peccati da evitare, sono riconducibili tutti all’Amore.
Allora, quando sei consapevole, chiedi perdono a Dio con convinzione.
È un processo che, più che partire dalla Chiesa i cui insegnamenti spesso lasciano il tempo che trovano, ha inizio dalla tua interiorità, dove il Signore si fa sentire, e il cammino verso Dio riprende.
L’interiorità, la coscienza … insomma ognuno decide se e quando commette un peccato. E non è relativismo?
Conosco due storie di adulti che hanno chiesto il battesimo. Prima però di fare i nomi vorrei riuscire contattare gli interessati. Le sintetizzo.
La prima riguarda una coppia del Congo (se non ricordo male, comunque dell’Africa nera) immigrati in Italia dopo essersi uniti secondo i riti animistici della loro tribù, unione che non aveva nessun valore legale. Si sono rivolti alla Caritas e attraverso i volontari della Caritas hanno conosciuto da vicino il cattolicesimo. Sono stati aiutati e hanno dato disponibilità a collaborare nelle attività della Caritas, specialmente per quanto riguardava la mediazione con gli immigrati (lui) e l’assistenza agli anziani (lei). Insomma sono rimasti strettamente in contatto con il volontariato cattolico e la Caritas. Hanno poi deciso di sposarsi civilmente e dopo qualche tempo hanno chiesto entrambi il battesimo.
La seconda storia riguarda una ragazza cresciuta in una famiglia di comunisti atei e anticlericali: niente sacramenti, niente oratorio, niente religione a scuola. All’università incontra un ragazzo di AC, cattolico praticante e impegnato in parrocchia. Nonostante le differenze si piacciono e si innamorano. Hanno un fidanzamento “intenso”, impegnativo. Lui era però avvantaggiato perchè portava la propria esperienza, mentre lei in effetti aveva molte idee confuse sul cattolicesimo e la Chiesa. Le ha proposto esperienze diverse (campeggi , eremi, campi lavoro, pellegrinaggi) che lei, più o meno volentieri, ha sempre accettato di conoscere. Il sorriso dell’innamorato alla fine ha vinto ogni resistenza. La ragazza ha chiesto il battesimo e poi ha accettato di sposarsi in chiesa.
Possibile che tu, Federico B., quando senti parlare di coscienza e di interiorità, pensi subito, senza alcun ragionamento, al solito “relativismo” ?
Non hai mai sentito dire che “Dio è più intimo a me di quanto lo sia io stesso” ?
Questa è “l’interiorità”.
Sono le parole sacrosante di Sant’Agostino, non di uno qualunque.
E per l’ennesima volta ti dico: leggi il catechismo a proposito di “coscienza”. Leggilo bene, però.
Anche un bambino sa che Dio non è esterno a noi, ma è dentro di noi.
Tu, invece, lo identifichi con la Chiesa.
Sei fuori strada. Aggiornati!
Cara Marilisa, altro è il “senso del peccato” e la consapevolezza di essere peccatori, altro la precettistica, che è sempre pericolosa.
Cara Antonella, penso che la Chiesa in passato abbia parlato troppo di peccato e tuttora un’ampia corrente al suo interno sembra incapace di vedere nell’uomo null’altro che male. Si fa così un gran torto a Cristo stesso. Penso anche che tutto questo, specialmente nel passato, ma con ampi effetti perduranti anche nel presente, abbia contribuito notevolmente a formare nei fedeli una cattiva coscienza. Per di più il senso del peccato è stato sempre in gran parte riferito all’ambito sessuale. I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti.
E poi, ancora a disquisire sulla coscienza…o sulla coscienza morale di kantiana memoria che di danni ne fece fin troppi: l’imperativo della legge morale con valore -udite udite- universale tale da sostituire il timore di Dio a quello della coscienza ….devastante!
“La coscienza” -diceva Honoré de Balzac in tempi non sospetti- ” è uno di quei bastoni che ciascuno brandisce per picchiare il suo vicino, e del quale non si serve mai per sé stesso”. Parole sante!
” …accade che la coscienza morale sia nell’ignoranza e dia giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute.Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene « quando l’uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato ». In tali casi la persona è colpevole del male che commette.All’origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell’autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità ”
Catechismo della Chiesa cattolica art. n°: 1790;91;92
@Alexandros
L’insegnamento cristiano è che Cristo è il Figlio di Dio fatto uomo per redimerci dai nostri peccati.
Cioè, non ha dato la sua vita perché era bello e istruttivo: l’ha fatto per caricare su di sé le nostre colpe.
Se togliamo o sminuiamo questo aspetto, casca il palco!
Riguardo alla coscienza in Tito 1:15 si legge: “Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure”.
Dal ché si deduce che la coscienza non è una misura assoluta per dedurre ciò che è bene e ciò che è male; lo è solo per chi è puro.
Certo, la casistica dei peccati è stata talvolta eccessiva, anche io ne sono rimasta in un certo senso schiacciata. Negli esercizi di Sant’Ignazio, se non ricordo male, una parte è dedicata proprio alla rimozione degli scrupoli, che impediscono la crescita spirituale. Ma, d’altra parte, il Vangelo parla sempre dei peccati:
Matteo, 26: “27 Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.”.
Comunque il tema proposto da Luigi Accattoli è bello: il battesimo degli adulti e le motivazioni dei singoli. Perché non stare a questo tema? Chissà se qualcuno ha chiesto il battesimo proprio perché gli fossero rimessi i peccati? In quanto a me, ho mandato e-mail di richiesta a persone che conosco e che sono state battezzate da adulte, e per loro il cammino non è stato facile. Spero di avere risposte adeguate.
Non conosco – non così da vicino da poter raccontarle – storie di persone che abbiano ricevuto il battesimo in età adulta: sorry !, però sono contento di leggere da Luigi che tre di queste storie provengono proprio dalla mia regione, e due riguardano persone che qui vi sono migrate.
Circa la vicenda di Magdi Cristiano Allam, ricordo che all’epoca ne fui felice, per un verso, ma, per altro conto, ebbi le stesse perplessità esplicitate da Luigi nella sua “Lettera Aperta” sul “Corrierione”: sarei sinceramente curioso – non ne ho più avuto occasione – di leggere oggi il pensiero di Magdi Allam, e chiedergli come si trova tra noi, e se gli riesce di compiere un primo. sommario bilancio di questi suoi 5 anni di fede cristiana; se Antonella, contattandolo in FB, è riuscita ad acquisire elementi in merito, sarei grato se ce li partecipasse.
Buona domenico pomeriggio a tutti !
Roberto 55
“La coscienza morale, presente nell’intimo della persona, è un giudizio della ragione, che, al momento opportuno, ingiunge all’uomo di compiere il bene e di evitare il male. Grazie ad essa, la persona umana percepisce la qualità morale di un atto da compiere o già compiuto, permettendone di assumerne la responsabilità.Quando ascolta la coscienza morale, l’uomo prudente può sentire la voce di Dio che gli parla.” (n° 376 compendio cat.catt. )
E infatti la Chiesa dice che anche per i non cristiani la salvezza dipende dalla loro disposizione interiore, dalla retta coscienza appunto.
Luigi, per la tua inchiesta sulle richieste di Battesimo, ho ripensato alla notizia che mi colpì tanto, due anni fa, di un giovane giapponese giunto a Firenze per studiare l’Arte, qui convertito dalla Bellezza e, infine, battezzato nella notte di Pasqua in Cattedrale. Ricordavo anche che, per la gioia che me ne era venuta, ti avevo segnalato questo evento. Ecco qua, era il 2 aprile 2010:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=3947
Grande emozione ho provato nel rileggere i commenti di allora…Discepolo diceva: “l’amico giapponese di Fiorenza”. Purtroppo non era un mio amico: avevo solo letto su “Toscana Oggi” una sua intervista che mi aveva profondamente colpito. Per questo non so dirti niente di più di quello che ti segnalai allora, ma solo rinviarti agli articoli a cui accennavo.
(E poi… Poi, ecco, c’erano i commenti di Syriacus… E lui scrisse anche questo: ” a Genova stanotte in Cattedrale verranno battezzati una ventina di catecumeni, di origini e motivazioni le più disparate”. Puoi chiedere qualcosa di più a lui…A Stefano…)
A proposito di giapponesi convertiti mi aveva colpito questa storia invece:
Attraverso Gaudí è arrivato al “Maestro interiore”.
Lavorando alla Sagrada Familia ho iniziato a sentire un profondo bisogno di conoscere il senso del simbolismo cattolico che mi trasmetteva, poiché le sue idee architettoniche nascono dalla sua fede. Con un amico architetto, José Manuel Almuzara, abbiamo iniziato ad incontrarci assiduamente per studiare i suoi insegnamenti attraverso la sua opera, il simbolismo delle sue forme e figure, leggendo attentamente sia i testi biblici sia i commenti ed i testi dei collaboratori. Durante un viaggio in aereo ho notato una donna con un bambino in braccio e mi sono commosso vedendo l’amore con cui lo curava. Ho pensato: “Se questo è l’amore umano, cosa non sarà l’amore divino?”. Fu la spinta di cui avevo bisogno: volevo ricevere il Battesimo per essere partecipe di questo amore.
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2010/257q05c1.html
Letture di oggi:
San Paolo ai Colossesi, 2: “Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l’incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli”.
San Leone Magno: Sebbene tutti i figli della Chiesa ricevano la chiamata ciascuno nel suo momento e siano distribuiti nel corso del tempo, pure tutti insieme, nati dal fonte battesimale, sono generati con Cristo in questa natività, così come con Cristo sono stati crocifissi nella passione, risuscitati nella risurrezione, collocati alla destra del Padre nell’ascensione.
Il Padre infatti nella sua bontà gratuita adottò come suoi eredi non quelli che si sentivano divisi da discordie e incompatibilità vicendevoli, bensì quelli che sinceramente vivevano ed amavano la loro mutua fraterna unione. Infatti quanti sono stati plasmati secondo un unico modello, devono possedere una comune omogeneità di spirito. Il Natale del Signore è il natale della pace. Lo dice l’Apostolo: «Egli è la nostra pace, egli che di due popoli ne ha fatto uno solo» (Ef 2, 14), perché, sia giudei sia pagani, «per mezzo di lui possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito» (Ef 2, 18).
Spero che giunga presto a Luigi e al blog la testimonianza di una mamma giovane e carina (super – mamma, in quanto ha cinque figli) battezzata da adulta dopo quattro anni di catecumenato.
Ho pensato di farvi qui gli auguri per il nuovo anno. Mi pare adatto questo luogo, in cui si parla di battesimo (di vita nuova). Allora, buon anno a tutti!
Unisco ai miei auguri un’ altra storia di convertiti e battezzati. Un’altra fiaba con “lieto fine”.
Un altro indiano che ha chiesto il battesimo, oltre ai due di cui tu parli nel post, è Gaurav Shroff : giovanissimo, formatosi su valori laici dei suoi genitori e introdotto dalla nonna alla tradizione indù, un giorno, ascoltando “la musica sublime di una messa”, a cui “casualmente” è stato invitato, sente “la certezza della presenza di Dio” e questo, racconta, lo riempie di “un’immensa gioia”. Il Venerdì santo del 1991 avviene, ai piedi della Croce, la sua conversione. Battezzato il 15 agosto 1994 a Bandra, circondato dai suoi “amici indù, cristiani e musulmani”. Partito, subito dopo, per gli Stati Uniti per iniziare un corso di studi teologici. Certo, ormai, della sua chiamata al sacerdozio, nel 2007 chiede di entrare nel seminario di Atalanta. Ordinato diacono in questo 2012 che sta per finire, nel nuovo anno, 2013, sarà sacerdote:
http://www.asianews.it/notizie-it/Gaurav:-La-musica-gregoriana-mi-ha-portato-a-Cristo-18127.html
Bene, Fiorenza. Abbiamo bisogno di queste notizie.
Non mi stupisce, Fiorenza.
La musica gregoriana tocca delle corde particolari; musica senza tempo…
Penso al Te Deum proclamato oggi: che solennità, che forza quel Sanctus!
Sì.
Luigi, non conosco cattolici che abbiano chiesto il Battesimo da adulti. Conosco però miei coetanei che non sono battezzati perché sono cresciuti in famiglie lontane dalla fede e fondamentalmente a parte una certa curiosità verso il significato della Salvezza e il senso del Battesimo, non sono toccati dall’idea stessa di incontro con Dio.
Mi viene da pensare ancora una volta con papa Roncalli che “le cose imparate in famiglia sono le più preziose” a maggior ragione quando la sera aiuto Sara a dire le preghiere prima che vada a dormire: “Gesù ride se dico le preghiere?” “Certo, sennò lo fai piangere”. “Ma lui è piccolino?” “Sì, come te. E’ nato giorno 25, tu fai il compleanno prima. Ed è contento se ti comporti bene”.
Forse – anzi, senza forse – sono Off topic. Ma mi piace pensare che la fede parte da qui, dal chiedersi se Gesù rida quando preghiamo. Buon anno a tutti.
Auguri , anche se in ritardo, a fiorenza,elsa, Antonella, la cara principessa, Marta, nico, e tutte le amiche e amici di pianerottolo..
…ah..il gregoriano! Che grande perdita per la Chiesa l’uso di questo eminente strumento: la voce umana, che si snoda e si avvolge nella salmodia. Sostituito dalle canzonette le quali,per quanto la buona volontà di avvicinare l’assemblea al Sacrificio Eucaristico sia encomiabile tuttavia, l’ascolto spirituale resta pigro, passivo a livello animico, orientato più al godimento esteriore che al lavorìo interiore, catartico, che tocca le verità profonda cui lo spirito anela. Compito della musica sacra, non è forse far si che la vicinanza al sacro germogli e si radichi in noi…?….Se fallisce questo scopo, non ha senso. In Liturgia la musica è infinitamente di più di quello che possiamo immaginare.
Auguri Tonizzo!
Grazie cara.
Cara Clodine, proprio ieri ho incontrato un giovane maestro di musica e organista che lamentava l’eclissi del gregoriano. Secondo lui ogni fedele dovrebbe conoscere la Missa de angelis, la sequenza Victimae Pascali, il Veni creator, il Te Deum ecc. Questo giovane, maestro di cappella del nostro Duomo, mi ha detto anche che nella nostra cattedrale è da tempo immemorabile un Te Deum per sole voci maschili che solo noi abbiamo. Mi dedicherò ad una ricerca in proposito. Ma insomma, non disperiamo … ciò che è valido non scomparirà.
Luigi mi ha comunicato di avere avuto una bella testimonianza, quella di una ragazza che conosco, che si chiama Carla, è stata battezzata a Pasqua 2003, si è sposata ed ha cinque figli. Il resto lo farà sapere il nostro padrone di casa.
Questo è il Vangelo della liturgia di oggi:
Vangelo Gv 1, 35-42
Abbiamo trovato il Messia.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Penso che coloro che sono stati battezzati da adulti possano raccontare una storia simile. Hanno incontrato qualcuno che ha detto loro: Abbiamo incontrato il Cristo. Ognuno di loro ricorda molto bene l’ora in cui è giunto questo annuncio.
Chiedo a coloro che hanno avuto il dono del battesimo fin dalla nascita di riflettere su quello che possiedono: Per noi questo incontro è avvenuto anche prima della nascita: l’importante è non dimenticarlo.
Ieri sera ho rivisto un ragazzo che si è fatto battezzare da adulto, di sua scelta. Si chiama Sami. E’ un bel ragazzo biondo e moderno. Ha detto che prima della scelta fatta la sua vita non aveva senso, e si sentiva come i Magi che seguirono la stella.
[…] “Perché ho scelto di battezzarmi? Quello che so per certo è che Dio ha scelto me, che se non lo avessi incontrato non credo mi sarei mai sposata, che se anche lo avessi fatto, sarei sicuramente separata da tanti anni, di certo non avrei cinque figli, molto probabilmente non sarei più viva già da parecchi anni! Gesù Cristo ha salvato e sta salvando la mia vita, il mio matrimonio, la mia maternità, il mio lavoro… colmandoli di senso e di Amore. Mi ha ridato la dignità che non ho mai avuto, ha riempito la mia esistenza di speranza, mi sta insegnando ad amare (cosa che non credevo possibile, prima di conoscerlo), ha posto nel mio cuore il desiderio di ricevere il dono della vita eterna“: è un passo della risposta che Carla Margutti ha dato alla mia richiesta di raccontare vicende di battesimi avuti da adulti: qui puoi leggere per intero il suo racconto. Per l’inchiesta che vado conducendo, leggi qui. […]
Splendido racconto della vita e della conversione di questa donna nel battesimo. Anche a proposito di allam si vede e si sente dal suono della verità delle parole se una persona è sinceramente convertita ed entrata nella grazia del battesimo. L’anno scorso una catecumena veniva alla fede da adulta in parrocchia da noi. Provai uno stridore pazzesco tra la celebrazione e quello che lei trasmetteva: era vestita di nero e a me pareva piena di tristezza che ne provai una gran pena. Non l’ho mai più rivista….