Guardare il Crocifisso e incamminarsi dietro a Gesù che soffre, muore e risorge: è la consegna del Papa per questi “giorni santi”, dettata stamane con l’omelia e con il saluto all’angelus. Nei primi commenti riporto due passaggi e poi le intenzioni della preghiera universale che ha formulato ieri e l’altro ieri nelle messe del mattino: per chi è tentato di approfittare del bisogno altrui e per chi pensa al dopo. In coda un mio spunto.
In questi giorni santi a casa guardate guardate il Crocifisso
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Amare Lui e gli altri. Oggi, nel dramma della pandemia, di fronte a tante certezze che si sgretolano, di fronte a tante aspettative tradite, nel senso di abbandono che ci stringe il cuore, Gesù dice a ciascuno: “Coraggio: apri il cuore al mio amore. Sentirai la consolazione di Dio, che ti sostiene” […]. Siamo al mondo per amare Lui e gli altri. Il resto passa, questo rimane. Il dramma che stiamo attraversando in questo tempo ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore. Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso – guardate, guardate il Crocifisso! -, misura dell’amore di Dio per noi. Davanti a Dio che ci serve fino a dare la vita, chiediamo, guardando il Crocifisso, la grazia di vivere per servire. Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso. Non pensiamo solo a quello che ci manca, pensiamo al bene che possiamo fare.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/04/05/0205/00461.html
In preghiera a casa. Carissimi, incamminiamoci con fede nella Settimana Santa, nella quale Gesù soffre, muore e risorge. Le persone e le famiglie che non potranno partecipare alle celebrazioni liturgiche sono invitate a raccogliersi in preghiera a casa, aiutate anche dai mezzi tecnologici. Stringiamoci spiritualmente ai malati, ai loro familiari e a quanti li curano con tanta abnegazione; preghiamo per i defunti, nella luce della fede pasquale. Da Maria impariamo il silenzio interiore, lo sguardo del cuore, la fede amorosa per seguire Gesù sulla via della croce, che conduce alla gloria della Risurrezione.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/04/05/0206/00462.html
Per chi è tentato. Intenzione di preghiera dettata da Francesco sabato 4 marzo alla messa del mattino. In questi momenti di turbamento, di difficoltà, di dolore, tante volte alla gente viene la possibilità di fare una o l’altra cosa, tante cose buone. Ma anche non manca che a qualcuno venga l’idea di fare qualcosa non tanto buona, approfittare del momento e approfittarne per se stesso, per il proprio guadagno. Preghiamo oggi perché il Signore ci dia a tutti una coscienza retta, una coscienza trasparente, che possa farsi vedere da Dio senza vergognarsi.
Per chi pensa al dopo pandemia. Intenzione di preghiera dettata da Francesco venerdì 3 marzo alla messa del mattino. C’è gente che da adesso incomincia a pensare al dopo: al dopo la pandemia. A tutti i problemi che arriveranno: problemi di povertà, di lavoro, di fame… Preghiamo per tutta la gente che aiuta oggi, ma pensa anche al domani, per aiutarci a tutti noi.
Pandemia e figura papale. Grazie al Papa e alla diretta televisiva stamane abbiamo potuto partecipare da lontano a una benedizione delle palme, a una simbolica processione, alla lettura della passione condotta da tre lettori. Disponendo di una relativa autonomia – anzi: sovranità – rispetto a ogni autorità statuale, e potendo giovarsi di una logistica specificamente ordinata alle sue celebrazioni, il Papa può svolgere in questo tempo di quarantena un ruolo di celebrante e di predicatore per l’intero orbe cattolico. Già stamane si capiva che questa sarà una Pasqua con le chiese semivuote ma con tanto Papa. E questa unicità di ruolo credo non l’abbia mai sperimentata nessun altro Papa nella storia: perché mai una pandemia fu così globale e perché, quando ce ne furono di simili, i Papi non disponevano dei mezzi di comunicazione che permettono a Francesco di porsi a parroco e vescovo del pianeta.
Lo vediamo fare il parroco del mondo globale ogni mattina, quando a Casa Santa Marta conduce alle sette – l’ora della tradizionale “prima messa” – la celebrazione feriale; e lo vedremo fare il vescovo in questa settimana di avvicinamento alla Pasqua, in tutti i riti riservati alle figure episcopali. La figura papale è una risorsa unica per la Chiesa Cattolica e la sua unicità, che era già segnalata dalla comunicazione globale, è ora fatta dominante nel silenzio irreale d’ogni altra voce che non sia quella della scienza medica e delle disposizioni governative.
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-6-aprile-2020/
Rif. ore 19.51 – Vox papae vox Dei
Assai pertinente l’ultimo pensiero di Accattoli. Tace tutto. Si rendono dominanti – e si fan sentire – la scienza (per quel che può), le autorità politiche ed amministrative (per quanto riescono a incidere), e la solidarietà di molti se non proprio di tutti. Tace Dio, che non vuole il virus e non lo sconfigge anche se tutti preghiamo in massa, ma che ispira e sostiene, anche attraverso la parola quotidiana del Papa, l’impegno e lo sforzo di tutti a convertirsi a una vita migliore e possibilmente “guarita”.
Il Signore in questo tempo di prova ci dà grandi ammonimenti: approfittiamone.
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-7-aprile-2020/
Ciao Luigi, in questa settimana santa con la Via crucis del papa scritta in carcere, trova rilievo questa notizia.
https://www.ilfoglio.it/chiesa/2020/04/07/news/prosciolto-da-ogni-accusa-il-calvario-del-cardinale-pell-e-finito-311608/
Non ho mai avuto simpatia per l’uomo ma i primi due gradi del processo sono stati veramente privi di ogni base giuridica. Giustizia sia fatta sempre quando si tratta di condannare ma anche quando si tratta di assolvere.
Rif. 8.42 – Nuovo affare Dreyfus – Vero
E’ stata davvero commessa una grande ingiustizia. Ma è scandaloso che la verità si affermi in questo modo e con questi tempi lunghi. Non basta dire che si è fatto giustizia. La giustizia sarà una strada più lunga e per essere tale deve coinvolgere tanta gente. Una preghiera di grande solidarietà e onore al cardinal Pell.