Ho visto ieri al Vittoriano la mostra “Musée d’Orsay Capolavori” e mi sono fermato un tempo e due tempi davanti al “Cortile di fattoria” (1879 circa) di Paul Cézanne, fino a raggiungere la certezza che in quella casa ho abitato da piccolo correndo dietro ai gatti, scappando davanti alle oche.
In quella casa di Cézanne ho abitato da piccolo
32 Comments
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Mi ricorda la masseria da zio Nicola ‘di cannone’ a Frisa,
vi si arrivava con il trattore,
circondata da infiniti vigneti
bagnati dal fiume Moro,
il ricordo della capretta “cicchella”,
dormivamo su materasso di paglia di granturco,
che la notte scricchiolava tutto,
la notte svegliavo il vecchio zio a cui dormivo a fianco, per i rumori,
e mi diceva: tranquillo sono i topini.
A fianco della stanza da letto al piano superiore
era una grande stanza piena di grano,
il piano terreno era una unica sala con il grande camino,
e…. il gabinetto…. era la campagna.
Un mondo di cui oggi mi rendo conto era solo “apparentemente”,
solo perchè io ero un bambino,
che ancora non capiva….
E’ solo nostalgia di quell’epoca di bambinitudine.
La nostalgia convive con la gratitudine al Signore,
che tutto passa,
tutto cangia,
tutto scorre….
e nella memoria rimane un bel dipinto….
Ma se solo mi azzardo
a smuovere la crosta di quel dipinto ….
riascolto i terrificanti giudizi di quella gente semplice,
su quello o quell’altro che era un “gran montatore”
su tale o tal’altra che era una puttanella,
e io,
che credevo che tutto quel
giudicare,
condannare,
era il naturale decorrere dela vita,
era tutto giusto,
in fondo avevamo alle spalle
60 milioni di ammazzamenti con due guerre mondiali,
(e io ancora non ne sapevo nulla di cotante morti!!!)
e il mio mondo bambino,
risentiva ancora di tutta la cultura che si era formata
fino a poco più di un decennio prima con il fascismo,
che
finchè c’era stato,
a tantissimi di noi italiani era sembrata una cosa normalissima…..
Ecco quel bellissimo dipinto, la sua crosta, le emozioni che smuovono.
Avevo già visitato il bellissimo Museo d’Orsay della nostra Gae Aulenti,
diversi anni fa,
vi ero stato tante tante ore dentro.
La struttura della stazione ferroviaria rivisitata da Aulenti mi ha dato un godimento indimenticabile.
La memoria non mi aiuta più di tanto,
anche se arrotolati su un armadio conservo delle stampe
che acquistai allo shop del Museo.
Quel muro nudo, assolato, dove anche la porta sigillata sembra voler impedire alla calura di penetrare all’interno, parla di una grande solitudine. Non c’è figura umana, neppura lo scodinzolare di un cane ad animare questo “cortile di fattoria”, né prospettiva che possa lasciare allo sguardo la possibilità di volare, spaziare: due pareti ,di qua e di la, lo impediscono e tutto si concentra in un piccolo rettangolo di spazio dove il cielo s’intravvede appena tra i rami di una collinetta brulla. Solo il ronzio di qualche ape in quel “meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto” . Basterà tendere l’orecchio per “ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi”…
Che s’intraveda il cielo non è un caso, giacchè è cobalto, quasi al vespero, in netto contrasto con il sole cocente che picchia inesorabile sul muro di giallo e fuoco…
Sono i misteri dell’arte…
…e alòra, Luigi!
prima assomigli a san Sebastiano di un mosaico bizantino
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2014/02/07/o-sebastiano-mio-somigliante/
adesso ci racconti che hai abitato in un quadro di Cézanne…
Così non vale!
😉
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/09/Vincent_Willem_van_Gogh_057.jpg&imgrefurl=http://it.wikipedia.org/wiki/La_chiesa_di_Auvers&h=252&w=200&tbnid=3pP9KIcAaeDMWM:&tbnh=186&tbnw=147&zoom=1&usg=__dt0Qm9_8D40MSHs0yBaBQJHhjoc=&docid=8RV9NMKEl4LYJM&itg=1&sa=X&ei=HPElU6ixDeXNygO2i4KIBQ&ved=0CIwBEPwdMAo
Da ragazza mi sentivo di vivere in questo quadro invece.
Al museo D’ Orsay sono stata tanti anni fa.
Andammo a Parigi con un viaggio organizzato il museo non era in programma mi mollarono li’ giusto per concessione. Sono entrata ho visto qualche ma quando mi sono trovata davanti il Bal au moulin de la Galette ho pensavo che non si potevano guardare queste meraviglia in fretta e furia e sono uscita.
Così mi è rimasta questa voglia di tornare e visitare il d’Orsay con tutto il tempo necessario, chissà se ci andrò mai.
Due domande al nostro padrone di casa:
a) la mostra quanto dura ancora ?
b) perchè scappavi dalle oche ?
Ciao a tutti !
Roberto 55
@ Sara1 16 marzo 2014 @ 20:01
come ti capisco !
Pur essendo stato tante ore nell’Orsay,
ne sono uscito con il desiderio di ritornarci.
nico, mi sa tanto che Luigi sia affetto dalla “sindrome di Stendhal”, solo chi ne soffre lo può capire ; ))
Clo, anche Stendhal? Dopo l’arte musiva e la pittura, pure la letteratura?
😉
😉
Ehhh…è una brutta fazzzenda cara nico, …ehhh…bruttissima, pesssima fazzzenda….
😀
un abbraccio
Le oche sono sempre temibili.
Colgo una sottile allusione…
ma certo mi sbaglio
😉
Cara Nico,
non mi diventerai mica come la Boldrini?
Gli uomini tendono a sottovalutare le oche, sono attratti dalle carni tenere e dalle morbide piume, ma non prestano abbastanza attenzione al becco…
Temibili!
Temibili, davvero!
Un abbraccio
Roberto 55 chiede quanto duri la mostra e perché io scappassi dalle oche:
– la mostra va fino all’8 giugno,
– le oche della casa contadina mi facevano paura venendomi incontro con il collo teso e il becco aperto.
Le oche del Campidoglio salvarono Roma…
l’oca è un bell’animale. Versatile: tutto si utilizza dell’oca, non solo la carne cucinata ad arte , e il fegato dal quale si ricava il famoso paté, esportato in tutto il mondo. Ma le piume: materia prima per imbottire piumini e cuscini da triclinio, i quali, rivestiti di pregiato e colorato tessuto erano ambiti nei convivi degli imperatori e dei nobili e ricchi romani.
E che dire dell’utilizzo della penna d’oca nella scrittura?? …OHhhh…si perde nella notte dei tempi, citata tra gli strumenti dello “scriba , perfino Socrate è rappresentato nell’atto di scrivere ad arte con una penna del goffo palmipede che , somma ingiustizia, per quanto allunghi il collo non diverrà mai cigno…Eccetto per quel “gran fattore C” di Andersen, ovviamente…
HAPPY from San Benedetto Del Tronto
http://www.youtube.com/watch?v=mXLLDcwqAis
Siam gente felice….
http://www.lastampa.it/2014/03/14/spettacoli/pharrell-williams-la-happymania-diventa-anche-beneficenza-OQ9iTeB9n4BpGWdrES62JJ/pagina.html
Big Bang: trovate le prime prove dell’inflazione cosmica
http://www.corriere.it/scienze/14_marzo_17/big-bang-trovate-prime-prove-dell-inflazione-cosmica-becc563c-adef-11e3-a415-108350ae7b5e.shtml
Rileggendo Ratzinger: quelle «sorprese» su fede e politica
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-borghesi-32770/
http://www.ilfoglio.it/statodellamusica/116
http://www.youtube.com/watch?v=3FY4MRdQOdE
Lo so che non importa niente a nessuno abbiate pazienza.
🙂
No, anzi, l’articolo su Benedetto XVI è molto interessante e sottolinea un aspetto di lui poco conosciuto.
Cara Sara1 18 marzo 2014 @ 9:28
Scusami,
ma è una battuta senza senso.
Di Benedetto XVI a me interessa
e se ne continuerà a parlare per gli anni a venire.
Nel bene e nel male.
Sin dal momento che passavo davanti porta angelica nel 2005,
di ritorno dalla piazza in cui ero arrivato appena lui era rientrato dal loggione,
che
di quel pontificato
io e tanti altri potevamo farne a meno,
convinzione smentita sul finale della corsa.
Sono stato smentito dalla sua sorpresa finale,
quello che a me appariva come un tenero canunto vecchio
incapace di movimento,
aveva fatto la cosa più incredibile che fosse avvenuto nella mia storia di povero cristiano,
ha messo le basi per la riforma dell’obsoleto papato,
con un gesto semplice, semplice.
A partire da questo gesto, che tutti ha sorpreso,
ma soprattutto me, non credendo nell’incredibile,
sto rileggendo e rielaborando le tante parole di Benedetto.
Ma il mio interesse non corrisponde con l’idea di “santo subito”,
che
ancora oggi reputo incomprensibile nei confronti del pur grande Woytila,
ricordando
le tantissime persone che soffrirono a causa sua.
E io ero uno dei suoi fans della primissima ora !!!
Trovai un impulso al mio successivo cambiamento,
segnato profondamente dalla “Dives in Misericordia”.
E mentre cambiavo io,
cambiava anche la mia comprensione,
perchè cominciavo a capire che il mio papa
doveva essere prima di tutto il mio vescovo locale,
mentre
lui ha pensato di fare il super-vescovo mondiale,
avallare la creazione di nuovi vescovi inetti, se non pedofili, se non affettivamente-sessualmente irrisolti.
Sto ri-leggendo un libricino di Svidercoschi,
“mal di chiesa”, parlai con lui quando presentò quel libro, 2012,
una grandissima stima per questo grande vecchio,
pieno di fede e innamorato nella chiesa,
e
rimango basito
che con la sua grande lucidità,
ha un mantra continuo per i papi,
e soprattutto per Benedetto,
Il Male della chiesa è tutta responsabilità degli altri:
la curia,
prelati,
vescovi,
Conferenze episcopali,
massoneria,
lobby,
e
soprattutto…..
giornalisti . . . . . (detto dall’ex dell’OR)
Il papa è innocente sempre di tutto,
non c’ha mai messo uno sputacchietto piccolo così.
Gli errori palesi e concreti fatti da Benedetto ?
Colpa degli altri !!!!!
Perchè Svidercoschi riconosce gli errori palesi in Benedetto,
ma
colpa degli altri
che non controllavano,
che non lo informavano.
Ecco perchè
quello che per me è stato pressocchè un inutile pontificato,
continuerà ad affascinarmi sempre.
E’ solo la mia opinione personale, legittima ? Bah!!
Chi ha fatto soffrire il Beato (prossimo Santo) Giovanni Paolo II?
Coloro che scelsero (e scelgono) liberamente di non aderire al cattolicesimo, pur pretendendo di accedere ai sacramenti e di chiamarsi cattolici, coloro che vorrebbero rimodulare il cattolicesimo secondo i propri comodi, i propri vizi e i propri peccati.
A costoro, sempre gli stessi, il luminoso e ricco pontificato di Benedetto XVI può apparire inutile, perché instancabilmente orientato a rafforzare la fede e a cercare la Verità piuttosto che i facili consensi, mettendo in guardia dalle insidiose tentazioni del soggettivismo e del relativismo.
La cosa preoccupante è che sempre costoro, poveretti, oggi apprezzano papa Francesco illudendosi che sia improvvisamente cambiato il cattolicesimo e la Chiesa. Quando apriranno gli occhi, soffriranno ancora e penseranno che anche questo pontificato è passato inutilmente.
Preghiamo per loro.
FOT
Che bisogno ha il Presidente della Repubblica Napolitano di spendersi per la causa dell’eutanasia? Si prepara un nuovo feroce attacco al diritto alla vita?
Quale inferno si prepara per i nostri figli grazie al PD e ai suoi elettori, cattolici e laici?
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2014/03/18/Eutanasia-Napolitano-Parlamento-eluda-confronto_10249972.html
Io mi riferivo ad Happy e Pharrel che non c’entrerebbero nulla in un blog religioso però la mia mente perversa riesce a farceli entrare uguali e mi è preso il desiderio di condividerlo.
http://www.tempi.it/napolitano-richiama-attenzione-del-parlamento-sul-fine-vita-noi-richiamiamo-la-sua-su-numeri-e-casi-di-eutanasia#.Uyh3LBFd7Dc
@ 18 marzo 2014 @ 17:09
Mi auguro di essere io capace di stare fuori di polemica.
Esiste la libertà di espressione e di coscienza,
e non posso condannare
chi vede anche talune azioni reazionarie nei papi.
I papi sono personaggi pubblici,
soggetti al giudizio degli uomini e della storia.
a Sara1 18 marzo 2014 @ 17:25
… purtroppo non eri stata chiara,
ma…
non mi pare grave !