In Marco dove Gesù insegna che il sabato è “per l’uomo”

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà per la sesta volta da remoto, via Zoom, dopodomani lunedì 15 giugno per leggere la quarta delle cinque “dispute di Galilea”, a conclusione del secondo capitolo del Vangelo di Marco: quella che prende spunto dalle spighe raccolte e mangiate dai discepoli in giorno di sabato [Marco 2, 23-28]. Nei commenti trovi la scheda di introduzione al brano e l’invito a collegarsi che rivolgiamo a chi viene a conoscere “Pizza e Vangelo” da questo blog. Un bacio in maschera.

14 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Mietono e trebbiano. Eccoci a una delle affermazioni più provocatorie di Gesù sull’osservanza del sabato: quella che nasce dai discepoli che strappano spighe passando per un campo di grano. E’ la quarta delle cinque controversie di Galilea nelle quali Gesù affronta scribi, farisei ed erodiani; dispute che Marco colloca nei capitoli 2 e 3 del suo Vangelo, a segnalare che l’avversione dell’ufficialità ebraica all’insegnamento del nostro rabbi itinerante si avvia fin dall’inizio della sua vita pubblica e porta presto al complotto per metterlo a morte: “I farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire” (3, 6). Il complotto si avvierà immediatamente dopo la quinta controversia, che riguarderà anch’essa l’osservanza del sabato.
    Tre sono le azioni proibite compiute qual sabato dai discepoli: camminavano per i campi (in giorno di sabato non si potevano fare più di duemila cubiti, pari a 830 metri), strappavano spighe (questa era simbolicamente la mietitura, proibitissima), le rompevano tra le mani per mangiare i chicchi (una metafora della trebbiatura). Come nella controversia precedente veniva chiesto a Gesù perché i suoi discepoli non digiunavano, qui gli viene rivolta dai farisei la domanda “perché fanno di sabato quello che non è permesso?”

    13 Giugno, 2020 - 18:17
  2. Luigi Accattoli

    Gesù dà tre risposte la più importante delle quali è la terza. Con la prima si richiama a un episodio della persecuzione di Saul verso David narrato dal Primo libro di Samuele (21, 2-7), dove David compie anche lui per necessità un gesto proibito: quello di “mangiare i pani dell’offerta”. Con la seconda – che troviamo solo in Marco, mentre l’episodio è anche in Matteo 12 e Luca 6 – Gesù formula una delle sue sentenze più famose: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”. Con la terza, quella che sicuramente avrà scandalizzato di più i farisei interroganti, si dichiara “signore del sabato”.
    Leggeremo il brano del Libro di Samuele evocato da Gesù. Vedremo che la massima sul “sabato per l’uomo” era ed è accettata dalla componente moderata dell’ebraismo, alla quale qui Gesù si accompagna. Per chiarire questo apparentamento vedremo qualcosa dei precetti del sabato (in particolare vedremo l’elenco dei 39 lavori proibiti che è nel Talmud) e concluderemo che Gesù sta all’ebraismo moderato come Giovanni il Battezzatore sta all’ebraismo più rigoroso. Accenneremo infine al fatto che nel suo insieme il mondo ebraico d’allora e di oggi trova nella “controversia sul sabato” la maggiore difficoltà a intendere e accettare il messaggio del rabbi di Galilea che è Gesù.

    13 Giugno, 2020 - 18:20
  3. Luigi Accattoli

    Benedetto in dialogo con Neusner. A documentazione della centralità della questione del sabato faremo tre riferimenti a fonti di primaria importanza: al volume “Il Sabato” di Abraham Joshua Heschel (1951), massimo esponente dell’ebraismo dialogante del secolo scorso; al volume “Un rabbino parla con Gesù” di Jacob Neusner (1993); al paragrafo “La disputa per il sabato” del “Gesù di Nazaret” di Ratzinger-Benedetto (2007), dove il nostro amato papa dialogava con Neusner. Neusner aveva sostenuto che l’ultimo dissenso tra lui e Gesù poteva essere riassunto da quell’affermazione del Nazareno rivendicante d’essere “signore del sabato” mentre – per lui – “solo Dio è signore del sabato”. “Quella di Neusner è un’interpretazione del detto evangelico – è stata la risposta di Ratzinger-Benedetto – che mi ha aperto gli occhi sulla grandezza della parola di Gesù”.
    Con l’aiuto di questi testi proveremo a mettere nel giusto rapporto Gesù e il sabato. Il Nazareno non mette in dubbio il precetto del sabato e non dice mai che le norme che lo riguardano debbano essere abrogate: disputa sull’interpretazione delle regole riguardanti il lavoro, non sull’opportunità che ci si astenga dal lavoro. Egli è un ebreo osservante e partecipa nelle sinagoghe alle adunanze del sabato. Abbiamo visto al capitolo primo di Marco, versetto 32, che i malati gli vengono portati, in Cafarnao, dopo il tramonto del sabato, quando cioè il trasporto degli infermi non costituiva infrazione del riposo sabatico. Le donne andranno al sepolcro il mattino del primo giorno dopo il sabato. Nel discorso escatologico che è in Matteo 24 Gesù dice al versetto 20: “Pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno o di sabato”. Solo tenendo conto di questa accettazione sostanziale del sabato possiamo intendere lo spirito di libertà con cui Gesù agisce in esso e ne parla, intendendo riportarne l’osservanza allo spirito originario del comandamento che lo riguarda: “In origine non fu così” [vedi l’analogo atteggiamento a proposito del “ripudio” nel capitolo decimo di Marco, versetti 6-9].

    13 Giugno, 2020 - 18:21
  4. Luigi Accattoli

    Marco 2, 23-28Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24 I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. 25 Ed egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26 Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. 27 E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.

    13 Giugno, 2020 - 18:24
  5. Luigi Accattoli

    Pizza da remoto o da asporto? Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 17 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora la pizza non c’è ma il nome è sempre quello: i nomi infatti durano più delle cose.

    13 Giugno, 2020 - 18:26
  6. Luigi Accattoli

    Il 1° giugno eravamo qua. L’ultimo appuntamento ravvicinato di “Pizza e Vangelo” l’avemmo il 2 marzo. Dopo di che siamo stati impediti di rivederci dalla pandemia che tutto scombina e abbiamo azzardato un primo meeting da remoto il 6 aprile, lunedì santo. Ci siamo poi rivisti il 20 aprile, il 4 e il 18 maggio, il 1° giugno. Chi volesse nasare di che trattammo nell’ultimo collegamento, vada a questo post:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/con-gesu-nella-parabola-delle-nozze-della-veste-e-del-vino/

    13 Giugno, 2020 - 18:28
  7. Luigi Accattoli

    Meeting da remoto aperto a tutti. Chi non è stato mai al nostro mitico “Pizza e Vangelo” e magari non abita a Roma, e voglia dopodomani collegarsi, mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 1° giugno.

    13 Giugno, 2020 - 18:29
  8. Centofanti Giampaolo

    Marco 2, 23-28 – Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24 I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. 25 Ed egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26 Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. 27 E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28 Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”. Pizza e vangelo: l amore vero può essere solamente libero, perciò la misericordia di Dio e illimitata, senza condizioni. Gesù si rivela persona profondamente libera. Per esempio segnala letture fulminanti della scrittura. Spesso in ciò cita Davide altro uomo libero. Per esempio Davide nel salmo 110 già parla di un Dio uno ma non mono: “dice il Signore al mio Signore”. Gesù non da per scontata la Parola ma è sempre pronto a coglierne sensi nascosti, inaspettati ma realissimi. E oggi? Vediamo per esempio che Gesu perdona adultera che volevano lapidare e le dice di non peccare più. Ma non e un consiglio prefabbricato, standard. È, almeno come seme, un dono di grazia al momento opportuno della vita di quella donna. Infatti alla samaritana con 5 mariti non dice la stessa cosa ma le chiede da bere, iniziando con lei un percorso. Gesu nel giorno dell istituzione delk eucaristia che boccone intinge e da a Giuda, un biscottino? E ai discepoli di Emmaus da il pane consacrato e solo allora si aprono i loro occhi. Sono solo domande spunti che mostrano comunque la non scintatezza delka Parola. Nel vangelo per grazia possiamo sempre piu scoprire l amare, il discernere, concreto di Gesù nelle situazioni specifiche.
    Parlando il brano di Mc 2, 23-28 di grano, di sabato, di pani dell offerta, sottilmente si tratta forse anche proprio dell’eucaristia donata senza condizioni. Questo è un tema fondamentale per passare dal Dio della legge al Dio dell amore che salva. E poi: che Gesù nella vita fa questo e nell eucaristia ci condanna e ci respinge? Nel cap 6 di Giovanni afferma di essere il pane della vita e che non respingera chi va a lui perche non e venutonper fare la propria volontà na quella del Padre. E questa e la volontà del Padre: che Gesù non perda nulla di quanto gli ha dato ma lo risusciti nell’ ulrimo giorno.

    15 Giugno, 2020 - 9:42
  9. Mi scuso per la foga forse eccessiva con cui ho parlato questa sera. Ma, come ho detto, ho bisogno di puntelli alla mia fede, e quando questi puntelli li ho trovati, me li tengo ben stretti! Forse c’è anche un po’ di sclerosi, in fondo tra pochi giorni compio 79 anni.

    15 Giugno, 2020 - 23:26
  10. Luigi Accattoli

    Cara Antonella grazie d’essere stata anche ieri al nostro meeting biblico. La tua foga era bellissima e bellissimi sono i 79 anni. Come omaggio personale ti metto qui il giudizio d’insieme del cardinale Martini dava del primo volume di Ratzinger intitolato “Gesù di Nazaret”, giudizio al quale si è fatta allusione nella conversazione di ieri, espresso da Martini il 23 maggio 2007 a Parigi in sede di presentazione del volume:

    Questa opera è una grande e ardente testimonianza su Gesù di Nazareth e sul suo significato per la storia dell’umanità e per la percezione della vera figura di Dio. E’ sempre confortante leggere testimonianze come questa. A mio avviso, il libro è bellissimo, si legge con una certa facilità e ci fa capire meglio Gesù Figlio di Dio e al tempo stesso la grande fede dell’autore. Ma esso non si limita al solo dato intellettuale. Ci indica la via dell’amore di Dio e del prossimo, come quando spiega la parabola del buon Samaritano: «Ci accorgiamo che tutti noi abbiamo bisogno dell’amore salvifico che Dio ci dona, al fine di essere anche noi capaci di amare, e che abbiamo bisogno di Dio, che si fa nostro prossimo, per riuscire ad essere il prossimo di tutti gli altri» (p. 226). Pensavo anch’io, verso la fine della mia vita, di scrivere un libro su Gesù come conclusione dei lavori che ho svolto sui testi del Nuovo Testamento. Ora, mi sembra che questa opera di Joseph Ratzinger corrisponda ai miei desideri e alle mie attese, e sono molto contento che lo abbia scritto. Auguro a molti la gioia che ho provato io nel leggerlo.

    L’intera presentazione del volume di Ratzinger-Benedetto fatta da Martini era già riportata in questo blog. Ne consiglio la lettura a chi era presente al meeting di ieri. Eccola:

    http://www.luigiaccattoli.it/blog/benedetto-gesu-e-i-suoi-%e2%80%9cvicini%e2%80%9d-agli-esseni-%e2%80%93-5/#comment-8259

    16 Giugno, 2020 - 16:29
  11. Luigi Accattoli

    Antonella ecco un secondo mio omaggio alla tua passione per il quarto Vangelo: quanto dicevi ieri e quanto avevi detto già il 1° luglio, cioè nel precedente meeting biblico, trova ottima rispondenza nel paragrafo sulla “Questione giovannea” del volume di Ratzinger-Benedetto “Gesù di Nazaret”, Rizzoli 2007, pagine 257-279. Il passaggio del testo di Ratzinger-Benedetto non condiviso da Martini (nel testo da me citato al commento precedente), è a pagina 264s: «Allo stato attuale della ricerca è senz’altro possibile scorgere in Giovanni di Zebedeo quel testimone che difende solennemente la sua testimonianza oculare, identificandosi così come il vero autore del Vangelo».

    16 Giugno, 2020 - 17:22
  12. Grazie Luigi! Sei molto comprensivo. La mia passione per il Vangelo di Giovanni è stata alimentata anche da Aristide Colonna, il mio professore di letteratura greca, che ci faceva conoscere e commentava i papiri assai antichi che riportano brani di questo vangelo. Purtroppo Ricciotti non li poteva leggere, perché non erano ancora stati ritrovati, altrimenti sarebbe stato interessante conoscere il suo pensiero in proposito.
    Paolo VI ammoniva gli studiosi a non essere frettolosi nel criticare le traduzioni di San Girolamo. Allo stesso modo penso che non bisogna essere frettolosi nel sottovalutare le parole di uno che dice di “avere toccato con le sue mani il Verbo di Dio”.

    16 Giugno, 2020 - 19:43

Lascia un commento