Sul B777 dell´Alitalia che ci portava da Roma a San Paolo del Brasile il papa ieri mattina ha parlato per mezz´ora con noi giornalisti ed é stata la sua prima vera conferenza stampa sul modello di quelle di papa Wojtyla. Negli altri quattro viaggi – tutti europei, facendo europea anche la Turchia – si affacciava nella “zona riservata dei giornalisti” per un saluto, o rispondeva a “quattro domande” selezionate dal portavoce. Trovo che questa uscita in campo aperto sia stata felice e trovo utile che il papa si avventuri nelle forme di comunicazione del nostro tempo. Lo fa con l´impresa massima del libro su Gesú – autorizzando ognuno a contraddirlo – e lo fa con questa avventura minore delle risposte improvvisate che ogni giornalista riferirá a suo modo. “Preferisco non leggere tutto” disse una volta Wojtyla in riferimento a quel rischio che fa viva la comunicazione. E´stato bello sentirlo parlare con semplicitádi Romero “grande testimone della fede”, della sfida delle sette che la Chiesa deve affrontare facendo “piú missionaria e piú dinamica la sua risposta alla sete di Dio” che “proprio i poveri vogliono avere vicino”. Ha parlato anche della “grande lotta della Chiesa per la vita” e – in risposta a un collega tedesco – della sua appartenenza all´umanitá: “Rispondo in italiano. Mi ha chiesto se mi sento sufficientemente appoggiato dai tedeschi e se ho anche un po’ di nostalgia della Germania. Sì, mi sento sufficientemente appoggiato; è normale che in un paese misto (protestante e cattolico), i battezzati non siano tutti d’accordo con il papa; questo è del tutto normale. Ma mi sembra che ci sia un grande appoggio, anche di persone che appartengono alla parte non cattolica della Germania. Quindi, sì l’appoggio c’è e mi aiuta. Amo la mia patria, ma amo anche Roma e adesso sono cittadino del mondo. E così sono a casa dappertutto e sono vicino al mio paese, come a tutti gli altri“.
In Brasile con Benedetto “cittadino del mondo”
20 Comments
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Peccato che ancora una volta il senso della conferenza stampa del papa sia stato stravolto da quasi tutte le TV, i giornali e i siti web, tanto che ieri sera sembrava che il papa fosse andato in Brasile solo per condannare l’aborto e scomunicare i politici.
No, caro Luigi, vista dall’Italia “questa uscita in campo aperto” non è stata felice, e non certo per colpa del papa.
Buon lavoro (….anche ai suoi colleghi e a chi li dirige dall’Italia).
Fabrizio
Condivido ciò che ha scritto Fabrizio.
Un saluto a tutti..Buon lavoro a Luigi!
Ma la colpa non è del papa, che si spiega benissimo, se mai di chi cerca di interpretarlo o di chi vorrebbe ( purtroppo) “chiarire” senza fornire le “fonti” .
Sarebbe bello se i nostri colleghi , esperti e navigati, pensassero prima di scirvere e se i media vaticani avessero più fiducia nel papa e nella gente!
Angela
Non posso che essere d`accordo con Fabrizio.
Questa sera all`edizione principale del telegiornale svizzero- francese, il presentatore ha affermato, nei titoli, che il Papa scomunicherà i politici che sosterranno l`aborto, e nel soggetto ha ancora insistito dicendo anche che stasera il Papa incontrerà i giovani per migliorare, curare la sua immagine!
Siamo a questo livello di desinformazione, di informazioni troncate, di parte, quando non sono false!
La responsabilità delle agenzie di stampa ,ma ancora prima dei giornalisti che pongono le domande orientate con premeditazione, nella speranza di far inciampare il Papa in un tranello, è grande, la lezione di Ratisbona apparentemente non è ancora stata imparata.
Il Papa con grande amabilità e disponibilità ha risposto a parecchie domande, Politi l`ha in seguito incalzato e ha ottenuto la risposta che sotto la sua penna o piuttosto sotto le sue dita , è diventata quello che abbiamo letto sui giornali, sentito alla televisione e che io ho sentito stasera alla televisione svizzera.
Beh se io fossi il Papa sopprimerei quelle mini-conferenze di stampa in aereo, visto la mancanza di rispetto, di correttezza, di certi giornalisti…sempre gli stessi !
E se in Italia avete chi reagisce e ha spazio per smentire, rettificare, qui da noi, la notizia è data come tale, verità infusa poichè esce dalla bocca di un giornalista e la gente comodamente seduta nel divano, crede di essere informata, quando invece è solo manipolata , lo ripeto desinformata a beneficio del conformismo del pensiero unico che vuole che tutto ciò che la Chiesa cattolica dice e fa, merita ironia ,critica se non disprezzo.
Scusate il mio sfogo, ma questa sera sono veramente arrabbiata, non riesco sempre a mettere la dovuta distanza davanti a una così grande malafede e malevolenza verso Benedetto XVI.
Luisa, ma veramente quella domanda l’ha fatta Politi ?
Io per un momento ieri mi sono detto: vuoi vedere che…e mi sono anche sentito in colpa per averlo pensato.
Per fortuna proprio in questo istante sto guardando l’accoglienza dei giovani nello stadio di San Paolo, e la grande bugia impallidisce.
E sì Fabrizio è Politi che ha posto la domanda. L`ho ascoltato e registrato ieri sera a ” Porta a Porta”, durante l`emissione Alessandra Borghese ha confermato che Politi ” ha incalzato ” il Papa con la sua domanda .
Mi astengo da ogni commento supplementare .
Un caro saluto,Luisa
Per non guardare sempre la pagliuzza negli occhi degli altri e dimenticarsi della trave che è nel nostro, ma come si fa anche solo a pensare di organizzare il Family Day in concomitanza con il primo viaggio mondiale del papa fuori Europa?
Non si poteva fare una settimana dopo? C’era proprio bisogno di sovrapporre i due eventi e, inevitabilmente, distogliere l’attenzione da questa tappa fondamentale di questo pontificato, per unire tutto in un’unica polemica?
Bastava vedere ieri sera lo speciale di Vespa sull’incontro del papa con i giovani, in cui siamo riusciti ad infilarci dentro la Bonino e Pannella.
Ieri sera era impossibile seguire Vespa:o si parla del Papa e dei giovani o di Pannella.Mischiare tutto non ha alcun senso!
Ringrazio Luigi Accattoli per gli ottimi servizi dal Brasile che mi riconciliano con la categoria dei giornalisti.
In questi giorni la mia pazienza è stata messa a dura prova da Politi che stuzzica il Papa sapendo che Benedetto XVI,in buonafede,non si sottrae ad alcuna domanda e da Lucio Brunelli che confeziona dei servizi che sinceramente mi lasciano basita.
Poco fa ho sentito per l’ennesima volta “inimitabile carisma di Wojtyla”,discorso alla Ratzinger…
Ma quando finirà tutto ciò?
Saluti MG
Ho appena sentito al Tg la notizia della morte di Orazio Petrosillo. Vorrei presentare alla sua famiglia le mie più sincere condoglianze.
Il mondo dei vaticanisti ha perso un grande maestro, e tutti noi abbiamo perso in lui un grande, appassionato giornalista e una persona integra e luminosa.
Luisa
Partecipo le mie più sincere e accorate condoglianze.
Luca
Concordo sul fatto che in Italia, col fatto di essere sotto Family Day e via dicendo tutto venga snaturato. (ieri c’e’ stato anche un Anno Zero di Santoro inenarrabile… e dire che sono per un attimo intervenuto anche io in un servizio sulla fiaccolata pro Bagnasco a Genova. Ma ovviamente hanno tagliato la maggior parte dei commenti buoni – non tanto i miei, quanto quelli di altri davvero validi – per lasciare solo certe voci che son pure un po’ fuori dal coro dei cattolici e passandole per tali. Ora preparero’ un articolo sul “dietro le quinte” di questo Santoro, visto che il giorno dell’intervista a “noi della fiaccolata” ebbi modo di fare una lunga chiaccherata con la giornalista che ha curato il servizio di Santoro.)
Ma torniamo al papa. Beh, ribadire che chi commette aborto e chi promuove l’aborto e’ scomunicato non e’, in generale una cattiva cosa. Tanta gente queste cose non le sa, e anzi andrebbero ribadite.
Certo, ripeto, non va bene che poi i MEDIA ne facciano titoloni a grandi lettere come se il papa avesse detto una cosa infamante. Ho pure letto su certi giornali che il popolo brasiliano e’ stato “freddo” nell’accoglienza.
Non ci credo affatto.
Cordiali saluti
Andrea Macco
Ti segnalo un’altra perla del sito di Repubblica:
“Il tema dei giovani è stato centrale finora nella visita pastorale del pontefice in Brasile, secondo forse solo alla delicata questione dell’aborto”.
Lo schema quindi è questo:
prima si fa al papa una domanda la cui risposta non può che essere “ovvia” e scontata (per quanto doverosa).
Due ore dopo quella risposta viene trasformata nel tema centrale del viaggio.
Da lì in poi, ogni avvenimento viene letto alla luce di quella notizia creata ad arte.
Complimenti a Repubblica & friends, perchè i loro obiettivi li sanno perseguire davvero molto bene.
Ce l’avessi io tanta costanza nel testimoniare la mia fede…
Non so quanti anni hai ,caro Fabrizio, e non so se manchi di costanza nel testimoniare la tua fede ( mi permetti di dubitarne?)ma di una cosa sono certa : che hai una profonda e esigente ricerca interiore e una grande lucidità.
La tua analisi dello schema seguito da certi giornalisti è più che pertinente, è acuta, logica e da noi si direbbe imparabile!
Analisi tristemente esatta, dico tristemente perchè abbiamo tutti da perdere con queste tattiche e strategie giornalistiche.
Il giornalista innanzitutto che finisce per perdere ogni credibilità agli occhi del lettore un pò attento e noi lettori che avremmo diritto ad avere un`informazione per lo meno rispettuosa della verità.
Beh mi consola il fatto che a forza di assistere a queste derive, un beneficio secondario lo troviamo e cioè, che noi, lettori, telespettatori, ascoltatori, finiamo per essere obbligati di diventare consumatori di media adulti e responsabili!
E non è certo lo scopo prefisso di certi manipolatori di informazioni, che immagino preferirebbero mantenerci in uno stato di passiva ricezione di notizie, le notizie che loro scelgono , provocano, interpretano uscendole dal loro contesto e mettendole al servizio delle loro opinioni personali, notizie troncate quando non sono inventate!
Cari saluti, Luisa
Per informazione, gli anni sono 35.
Grazie Fabrizio e tanti complimenti per la tua analisi!
MG
Mi permetto di riportare qui un consiglio che ho letto sul blog di Raffaella :
http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/
….Ecco il punto fondamentale: leggiamo tutto (articoli, editoriali) ma fingiamo che tutte le news vengano filtrate da un decoder.
Chiediamoci: chi scrive questo articolo? Che atteggiamento ha nei confronti del Papa? Per quale giornale scrive? Chi finanzia il quotidiano per cui il giornalista scrive? Che idea politica e’ sottesa? Chissa’ quante domande ci verranno in mente :-))
Dopo questo “filtraggio” ritorniamo alle parole autentiche del Papa e dei Vescovi e capiremo immediatamente chi e’ obiettivo e chi no…
E’, quindi, essenziale che accediamo direttamente alle fonti delle notizie.
Raffaella
E sì diventiamo lettori responsabili, e lo sforzo che ci è domandato all`inizio finirà per diventare un sano automatismo che metterà la dovuta distanza e che alle volte ci permetterà anche di sorridere !
Ho appena ascoltato l`omelia del Santo Padre ai Vespri con i Vescovi del Brasile….posso già immaginare i titoli di domani…..
Un caro saluto, Luisa
La realtà è andata ben oltre la mia immaginazione. Oggi i giornali si scagliano contro le parole di Benedetto XVI.
Con voi vorrei pormi qualche domanda.
Parto dall`osservazione che il Papa parla a noi cattolici e che è uno dei soli a osare descrivere una realtà che è sotto i nostri occhi ,una realtà che bisogna essere ciechi per non vederla.
Gli attacchi alla famiglia non sono invenzioni papali.
Perchè al giorno d`oggi osare pronunciare la parola castità, diventa un crimine di lesa maestà contro tutte le libertà individuali e i costumi liberati e liberticidi del nostro tempo?
Il Papa si rivolge a noi cattolici e ci ricorda certi principi immutabili, ci ricorda che il matrimonio è un sacramento, ci ricorda la nostra dignità di essere nati uomo o donna e di avere ricevuto il dono della vita.
Che cosa c`è di terribile in tutto ciò?
Perchè solo i lobby omosessuali e coloro che li sostengono hanno diritto alla parola senza essere criticati sotto pena di essere accusati di omofobia ?
Perchè possono portare in avanti senza ostacoli, e vincere , la loro battaglia contro la famiglia?
Perchè la loro stoccata finale che è la ” guerra del genere” sta passando
inosservata ?
Quando si arriva a far passare nella nostra società e legislazioni il principio, ben presto non negoziabile, che non c`è più un sesso biologico maschile e femminile, un papà e una mamma, uno sposo e una sposa, ma solo una scelta identitaria, puramente soggettiva della propria sessualità, un genitore no1 e uno no 2 persona no1 e no 2, negli atti civili di maternità o matrimonio, ciò non dovrebbe almeno sollevare qualche domanda, riflessione?
Tutto questo è già possibile e solo il Papa non avrebbe il diritto di parlare ?
Solo il Papa dovrebbe tacere , solo a lui si vorrebbe impedire di difendere il sacramento del matrimonio, la nostra dignità di figli di Dio, di esseri umani?
Si vorrebbe impedirgli di incoraggiare i giovani a resistere alle lusinghe
di falsi profeti, all`influenza dei mezzi di comunicazione?
Perchè?
Io, ringrazio Benedetto XVI per il suo coraggio, per tutte le sue parole,e lo incoraggio a continuare a portarci la luce della sua analisi che non è che il riflesso della luce del Vangelo , ben cosciente che continuerà così a sollevare il polverone del conformismo del pensiero unico, e di tutti coloro che pensavano poter continuare a portare in avanti certe battaglie senza ostacoli maggiori.
Sulla loro strada hanno trovato Benedetto XVI, che del resto non fa che confermare il pensiero e il messaggio di Giovanni Paolo II.
La violenza delle reazioni che possiamo leggere oggi sui media è alla misura della forza del messaggio di Benedetto XVI.
Vi invito tutti ad andare alla sorgente e leggere l`integralità delle omelie del Santo Padre, solo così potreste farvi un`idea reale e completa di ciò che il Papa ha detto.
Un caro saluto, Luisa
Ancora consigliarvi di leggere il libro di Dale O`Leary : ” Maschi o femmine? La guerra del genere”. Rubbettino, Soveria Mannelli
Grazie Luisa per questa tua acuta riflessione.
Tu poni alcune domande giustissime a cui ciascuno di noi deve dare una risposta.Ho letto molti articoli stamattina e,a parte quello di Luigi Accattoli,ho visto molta rabbia e molta malafede nei confronti del Papa.
Forse non ha il diritto di denunciare i mali della società?Forse non può porre l’accento sui problemi che devono essere risolti?
Il Papa parla ai cattolici ma fa discorsi così razionali che ogni uomo e donna di buona volontà dovrebbe ascoltarlo.
Non lo si condivide?Va bene ma perchè offenderlo?
Mi rincresce che il suo discorso sia stato ridotto a una riga,quella sul divorzio e le unioni civili.Il Papa ha parlato anche di povertà,di evangelizzazione,di preparazione dei catechisti e dei sacerdoti.Perchè tralasciare questi messaggi?Pura malafede.
Saluti MG
È vero ,Maria Grazia, una volta ancora Luigi Accattoli, e aggiungerei Andrea Tornielli, si distinguono grazie ai loro articoli, che riportano fedelmente , con oggettività, le parole del Santo Padre.
E grazie a Luigi di averci spiegato la differenza fra ” unioni libere” in Brasile e coppie di fatto in Italia .
Dopo aver letto le omelie di Benedetto XVI , se proprio ci tenete, leggete l`articolo di Politi, e vedrete come un giornalista rivisita le parole e il pensiero del Santo Padre, trasformandoli , denigrandoli, schernendoli(?), vedrete che cosa diventano le parole del Papa una volta passate attraverso il filtro delle opinioni personali di Politi, opinioni che conosciamo tutti.
Politi non si limita ad attaccare le idee del Pontefice, denigra anche la sua persona e ritengo che egli oltrepassi i limiti del rispetto, direi semplicemente della buona educazione.
Un caro saluto, Luisa