Ristrutturano la Stazione Centrale di Milano e spero che non “mi tocchino” la Sala d’attesa. Tra le passioni che coltivo come utente professionale delle Ferrovie dello Stato (vedi post del 19 marzo) c’è la sosta in quella sala monumentale con i colombi che l’attraversano a volo, la fontana sul fondo degna dell’ambulacro di una moschea, marmi e tendaggi simili a quelli degli androni di Montecitorio, pavimento a lastre colorate come in una cattedrale. Sui suoi pancali stamattina c’era una coppia di zingari che dormivano con le teste appoggiate ai braccioli, avvolti in coperte caldose. Sembravano Gelsomina e Zampanò.