In Baviera con papa Benedetto

Domani parto con l’aereo del papa per i cinque giorni del viaggio in Baviera. Vedrà i luoghi dove è vissuto, le persone con cui è cresciuto. I papi italiani tendevano a staccarsi dalle loro origini, Pio XII salutava gli italiani dicendo: “La vostra bella patria, l’Italia!” Papa Wojtyla ci ha insegnato l’importanza che può assumere la nazionalità di un papa e ora la lezione si ripete con la Germania. Anche noi, chissà, la scopriremo – quell’importanza – quando torneremo ad avere un papa italiano. Osserviamo intanto l’effetto che essa produce sugli altri popoli. Affronto i cinque giorni con questa attesa.

4 Comments

  1. Caro Luigi, ti auguro un buon viaggio e una bella esperienza con Benedetto XVI; il “valore” della terra è segno prezioso del “paradosso dell’incarnazione”, quando “uno dei tuoi” – “diventa di tutti” si fa esperienza della gratuità dell’universale, e quando ritorna “a trovarti” – “ti porta il mondo”. Oso pensare, nella libertà della fede, che “quando” Gesù è tornato al Padre, dopo aver attraversato tutta l’umanità, e dopo aver assunto tutta l’umanità, anche nel mistero trinitario il Figlio “ha raccontato” il mondo. in Gesù la terra e il cielo sono paradossalmente uniti.

    9 Settembre, 2006 - 0:25
  2. Francesca Benucci

    …allora le auguro buon viaggio certamente sara’ un’esperienza bellissima…..non le nascondo che un po’ la invidio!!!!!

    Per quanto riguarda il Papa italiano mi auguro che arrivi il piu’ tardi possibile io col Papa tedesco sto benissimo!!!!!!!!
    Ma concordo con lei sull’importanza della nazionalita’ del Papa…..!!!!!!!!!!!!

    Saluti. Francesca

    9 Settembre, 2006 - 11:21
  3. Francesco73

    Mi pare fosse proprio Goethe che diceva che se vuoi conoscere un poeta devi visitare il suo paese. E sono cose bellissime, la geografia biografica delle persone dovrebbe diventare quasi una dispicplina di studio. Vedere i luoghi, respirare l’aria, assistere alle espressioni della natura come un tramonto (è diverso, ad esempio, un tramonto sull’Appennino contemplato da Recanati da quello che si può ammirare dal Villaggio dei Pescatori a Fregene, vero Luigi?), immaginare come dovesse essere quella terra quando “il poeta” oggi così noto era un giovane, un ragazzo come tanti, verificare come certi scenari, certi panorami, certi scorci si imprimono in una personalità, le restano dentro. Consideri questa possibilità di “vedere” come uno dei privilegi più grandi del suo lavoro. E ci porti con sè, raccontandoci passo passo.

    9 Settembre, 2006 - 12:33
  4. Caro Luigi, mi ricollego al tuo blog dopo un po’ di tempo durante il quale ho ripreso il mio lavoro di scrivano e, nel tempo libero, ho creato un nuovo sito sulla figura del Papa. In un certo senso, sono anch’io in Baviera con te. Il mio sito, cui ho inserito il link del tuo blog, lo aggiorno all’istante, come se fosse un vero e proprio quotidiano on-line. Naturalmente, non ci sono fini di lucro. Mi farebbe piacere avere una tua opinione sulla sua strutturazione. Ti lascio l’indirizzo: http://www.papabenedetto.fan-club.it
    Mi rendo conto che l’estensione “fan club” potrebbe dare l’idea di qualcosa di leggero, di poco serio, ma siccome ho trovato una persona che mi ha regalato questo dominio, mi sono tenuto anche l’estensione.
    Nel sito compaiono delle pubblicità, ma il relativo denaro lo introita la persona che mi ha concesso il dominio gratuitamente. Lo preciso a scanso di equivoci: non mi piace commercializzare la mia Fede e il mio attaccamento al Successore di Pietro).
    Tornando al viaggio del Papa in Baviera, devo dire che mi sono emozionato: vedere il Santo Padre con gli occhi lucidi (il Ctv ha mostrato dei bei primi piani) non è da tutti i giorni. Vado a letto, quindi, con nel cuore l’immagine del Papa commosso.
    E pensare che in tanti additavano Ratzinger come un uomo di ghiaccio. Profeti di sventura a cui il presente, il futuro e la storia daranno sonoramente torto.
    Buon lavoro
    Gianluca

    9 Settembre, 2006 - 21:59

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