Che può fare un vaticanista in guerra? Non è affar suo. La sua arte è l’ascolto prolungato delle parole. Auscultando come fa il medico con i nostri polmoni si coglie qualcosa che è dietro la propaganda. Praticando quest’arte sui discorsi dei russi e su quelli degli ucraini e degli occidentali mi vado segnando le parole che ritengo rivelatrici. Oggi avvio il loro rendiconto e parto dal campo russo. Riporto nei commenti due testi: il passo che ieri Putin ha dedicato ai morti russi in Ucraina, una risposta del ministro degli esteri Lavrov sulle intenzioni del Cremlino che ho trovato in una sua intervista del 1° maggio.
In ascolto di Putin che rende omaggio ai morti: “Dolore per tutti – perdita irreparabile”
13 Comments
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Momento di silenzio per i morti. Ecco le parole pronunciate ieri da Putin sulla Piazza Rossa quando ha chiesto un minuto di silenzio per i militari morti in Ucraina – Chiniamo il capo davanti ai nostri compagni d’armi che sono morti della morte dei coraggiosi in questa giusta battaglia per la patria russa. (Momento di silenzio) La morte di ciascuno dei nostri soldati e ufficiali è un dolore per tutti noi e una perdita irreparabile per parenti e amici. Lo stato, le regioni, le imprese, le organizzazioni pubbliche faranno di tutto per prendersi cura delle famiglie dei morti e per aiutarle. Daremo un sostegno speciale ai figli dei compagni morti e feriti. Ho firmato oggi il Decreto che lo stabilisce. Auguro una pronta guarigione ai soldati e agli ufficiali feriti. Ringrazio i medici, i paramedici, gli infermieri, tutto il personale degli ospedali militari per il loro generoso impegno. Un profondo inchino a tutti voi che avete combattuto per ogni vita della patria, esposti al tiro nemico, in prima linea, senza risparmiarvi.
[Mio editing sulla base della traduzione automatica: https://ilsismografo.blogspot.com/2022/05/russia-discorso-di-vladimir-putin-oggi.html%5D
Lavrov dixit. Dichiarazione sulle intenzioni russe contenute nell’intervista di Lavrov del 1° maggio a Rete 4: «Non vogliamo rovesciare Zelensky. Non puntiamo a un cambio di regime a Kiev, questa è una specialità degli americani. Non chiediamo nemmeno che si arrenda. Quello che chiediamo è che interrompa le ostilità e lasci andare i civili. Vogliamo fare in modo che dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia».
https://www.corriere.it/esteri/22_maggio_01/intervista-lavrov-57f52414-c98b-11ec-9820-58d31043d436.shtml
Ausculta: ascolta senza fretta. Ho riportato parole dei due massimi esponenti russi che – io credo – meritano d’essere ascoltate perché contrastano con la loro retorica abituale. Le parole di Putin sui morti in Ucraina – che non sappiamo quanti siano ma pare siano tanti, tantissimi – contrastano con le frasi sue sonanti sulle “armi che mai si sono viste” e sulla sicurezza di una vittoria rapida e trionfale. Le parole di Lavrov cozzano con l’offensiva su Kiev del primo tempo dell’invasione e con i missili – sempre su Kiev – arrivati ultimamente, ma anche con l’invito di Putin ai militari ucraini a disertare (24 febbraio) e a prendere il potere sostituendosi all’attuale dirigenza fatta di “nazisti e drogati” (26 febbraio). Chi tra noi davvero vuole la pace deve apprendere ad ascoltare chi grida nella guerra. Deve imparare – io credo – a badare alla sostanza delle affermazioni, che la contraddizione con affermazioni precedenti non può che avvalorare. Un ascolto che non vuol dire credulità, ma scavo. Vaglio. Ventilabro. Crogiolo. Quello che resta è bene – poi – che tu lo tenga. Nei prossimi giorni farò questo stesso lavoro con i proclami degli occidentali.
Iniziativa bella.
Unica avvertenza. Le parole, sempre. sono gratis. Ci vuol niente a tirarne fuori di preziose.
Per badare ” alla sostanza delle affermazaioni”, c’è un modo solo: badare ai fatti a cui si accompagnano.
Un fatto semplicissimo e immediato, istantaneo addirittura, è quello per cui si sgola il papa: un cessate il fuoco repentino. Basta un “fiat” di Putin.
In assenza di quello, e in un fiorire di attacchi a ripetizione, vedo difficile dare qualunque credito a qualsivoglia parola.
Il “vantaggio” è che, veramente, basterebbe un nanosecondo per CAMBIARE.
Detto questo, “auscultiamo” ben volentieri, e senza fretta.
Buona cernita, buon lavoro, Luis.
Franco Cardini :
” Era prevedibile che Putin avrebbe escluso, nel suo discorso, un conflitto globale: non ha motivo e non avrebbe nemmeno i mezzi per estendere la guerra. Quest’idea che se non lo fermiamo lui si prende la Danimarca, la Moldavia, e via dicendo è pura fantascienza, non potrebbe nemmeno se volesse. Anche se sentiamo definire Putin come un ‘pazzo’ non è affatto matto, anzi, mi sembra molto più equilibrato lui di Biden”.
Differenza di tono e di stile fra le parole di Putin e di Biden . A questo punto chi e’ il vero guerrafondaio?
Il presidente americano Joe Biden ha attaccato la «distruzione sfrenata» che la Russia sta compiendo in Ucraina. Parlando nello Studio Ovale prima di firmare la legge che velocizzerà la consegna di armi a Kiev il presidente americano ha detto che «le atrocità in cui sono coinvolti i russi sono oltre il limite. Il prezzo della lotta non è basso, ma cedere all’aggressione costa di più.
Infatti questo blog rende un servizio bello e raro
https://gpcentofanti.altervista.org/domande-ad-avvenire/
Rif.15,04 e 15,08
Sullo ” stile” di Putin, preferirei sorvolare.
Parlano per lui alcune migliaia di morti di entrambe le nazionalità.
Sulle sue parole, per il momento ha sempre usato una lingua e ne ha messa in pratica un’altra. Compresi alcuni temi di un qualche peso, quali i corridoi umanitari.
L’intervento di Cardini, riportato dall’ADNKronos, è imbarazzante. Specie nel momento in cui si dipinge l’individuo come ” attendibile” e vittima di una trappola.
Non è né pazzo, né vittima.
Lucido e raziocinante cone un serial killer su immensa scala.
Per cui effettivamente e oggettivamente “le atrocità in cui sono coinvolti i russi sono oltre il limite”
Cfr: https://www.adnkronos.com/ucraina-cardini-discorso-putin-non-e-affatto-un-pazzo-molto-piu-equilibrato-di-biden_2SQqCavO58pnEXmG2Eeb2y
Molto lodevole quanto fatto da Luigi. Se è vero che si cerca sopra ogni cosa la pace è da questi piccoli segnali che bisognerebbe partire. È questo il compito delle diplomazie. Il problema è che alcuni « attori « non cercano una pace concordata ma la pace che si può imporre dopo la vittoria. ( Vedi la prima guerra mondiale e i tentativi frustrati di Carlo d’Asburgo )
Rif. ore 10.50 – Piccoli segnali
Condivido quanto interpretato da Luigi e quanto detto sul compito delle diplomazie.
Desidererei solo che quando si parla di “attori che vogliono la vittoria per cercare la pace” non si desse l’impressione che tutti siano eccetto che Putin. Del quale si può legittimamente dire che ha invaso per ottenere “una schiacciante vittoria”? Oppure ha solo fatto compiere passeggiate ai suoi missili e carriarmati?
Rif 21.19 Putin? Non c’è dubbio. Ma la mia impressione è che, nel frattempo, le cose siano abbastanza cambiate.
Perdurando l’atteggiamento di Putin -al netto della componente parolaia, peraltro a banderuola-, inevitabile che le cose cambino.
Non “abbastanza”: del tutto.
Per esempio, far schiodare in pochi giorni Finandia e Svezia dalla politica di neutralità che sembrava ormai acquisita, è qualcosa di clamoroso. La verità è che nessuno accetta di stare a far l’agnello inerme a fianco di un imperialista zanne in fuori, che si dimostra ogni giorno di più inaffidabile e ingestibile.
Oltre che criminale. (Oops, questo però non è elegante dirlo, fa troppo bideniano, poi mi si altera il Tarquinione.)