“Alcune amiche di mia figlia mi hanno detto che avrebbero provveduto loro al funerale e mi hanno chiesto se preferivamo fiori o un’offerta. Mia figlia se fosse qui avrebbe aiutato quei quattro bambini: voglio che le offerte siano per loro, ne avranno bisogno. Io non riesco a non pensare a loro, a quello che staranno passando e ho fatto questo ragionamento: se Eleonora è morta per aiutare il padre, lei che amava così tanto i bambini, di sicuro vorrebbe che si facesse qualcosa per dare una mano ai figli”: così parla Mariella Armati, mamma di Eleonora Cantamessa, la ginecologa di 44 anni, di Casazza, Bergamo, che tornando a casa la sera del 9 settembre si imbatte in una faida di indiani, vede un uomo a terra e corre ad aiutarlo ma su lei e sul ferito piomba un’auto con altri indiani a bordo che li uccide sul colpo. L’indiano che Eleonora stava soccorrendo ha quattro bambini: Kiran, Manisha, Sagar, Gerry di 10, 9, 8, 6 anni e a essi pensa Mariella, che decide di aiutarli e la sua decisione è condivisa dal marito Silvano. Avevo appena dedicato alle parole di Mariella un bicchiere di Vino Nuovo, quando ho letto ieri la sua lettera al Corriere della Sera, Il messaggio d’amore di mia figlia. Mia gratitudine a Mariella, a Silvano, a Eleonora: persone così rendono abitabili il mondo e la vita.
In aiuto ai quattro bambini nel nome di Eleonora
7 Comments
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Veramente edificanti!
Messaggio del Papa in ricordo di Eleonora Cantamessa, morta compiendo “il gesto del buon samaritano”:
http://www.news.va/it/news/messaggio-del-papa-in-ricordo-di-eleonora-cantames
Testimonianza di vita molto molto bella, di una madre e una figlia che hanno vissuto la carità nella comunione e, dunque, nella verità. Una santità che si manifesta in due soli istanti: quelli della decisione di curare la persona ferita nonostante la situazione di pericolo e quello di avere la capacità, nel momento del massimo dolore, di essere in comunione con il dolore degli altri. Penso che ci sia tanto da scoprire nella vita di queste donne, perché si tratta di decisioni prese in due istanti, che però non sembrano un’improvvisazione ma il compimento di un lungo e misterioso allenamento.
Grazie Mattlar, se non ti offendi troppo, ti rubo quell’espressione finale (“lungo e misterioso allenamento”), che mi viene giusto a proposito…
🙂
Così ha fatto Eleonora. “Ultimo a parlare papà Silvano: «Mia moglie Mariella, Luigi ed io in questi giorni, ormai una settimana, abbiamo incontrato, abbracciato e stretto mani per le consuete condoglianze, ma abbiamo anche avvertito una profonda condivisione che ci ha colpito: un grazie di cuore a tutti». E papà Silvano ringrazia: «Le pazienti di Eleonora, le amiche che condividevano gioie e dolori, i dirigenti dell’Istituto San Anna di Brescia, i suoi colleghi, le infermiere e i nostri parenti tutti». Poi il momento più commuovente: «Era il 14 settembre di 46 anni fa quando don Felice Colleoni celebrava il nostro matrimonio e oggi accompagneremo Eleonora alla sepoltura. Anche questo era stabilito nel progetto di Dio, il buon Samaritano non fa calcoli di convenienza». Papà Silvano continua: «Anche Gesù dice: “Fate così anche voi”. E così ha fatto Eleonora. Per il giuramento di Ippocrate ma anche per la sua sensibilità e dolcezza».
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/393864_copia_di_eleonora_oggi__il_giorno_delladdio_tante_mamme_alla_camera_ardente/
È una Santa a mio modestissimo parere (per il gesto, non perché in seguito al suo gesto è morta).