“Nell’anno della misericordia pregare anche per l’assassino di papà mi è sembrata la cosa più giusta da fare”: parole di Ilda Casati che ha perso il padre Mario nella strage di Nizza. Nei commenti qualche ragguaglio su questo fatto di Vangelo, che riprendo da un’ottima cronaca di “Avvenire” firmata dal collega Paolo Ferrario.
Ilda Casati: “Prego anche per l’assassino di papà”
13 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Voglio che vinca la misericordia. Ilda ha parlato così nella chiesa milanese dei santi Nabore e Felice, ieri mattina durante la messa di addio per il padre Mario, 90 anni, una delle 83 vittime dell’attentato del 14 luglio: «Quando sono andata sul luogo dove è stato ucciso papà ho visto tanti fiori in corrispondenza dei posti dove erano state falciate le vittime. Invece, dove la polizia ha abbattuto l’assassino, la gente gettava rifiuti, sputava e imprecava. A me è venuto spontaneo pregare per l’anima di quella persona, perchè voglio che vinca la misericordia e non l’odio».
Giuda è mio fratello. Durante la celebrazione, Ilda Casati si è ricordata dell’insegnamento di don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo (Mantova), grande amico di papà Mario, di cui ha celebrato le nozze e battezzato le due figlie. A Bozzolo, Mario gestiva il teatro parrocchiale e da lui il sacerdote che predicava la non-violenza era di casa. «A Nizza – racconta Ilda – mi è tornata in mente una frase usata da don Primo durante la Messa del Giovedì Santo del 1958. “Io voglio bene anche a Giuda. Giuda è mio fratello”. E così ho pregato, perché non è con l’odio che si risolvono i problemi».
Bello e felice. Di papà Mario, la donna conserva sul telefonino gli ultimi istanti di vita. Sono sette secondi in tutto, ma lo ritraggono «bello e felice anche se stava per morire». Quelle immagini, Ilda le ha trovate in uno dei tanti video girati dai turisti che si trovavano sulla Promenade mentre il tir seminava il terrore. «Queste poche immagini per me sono un regalo che conserverò per sempre», aggiunge commossa.
Zainetto per la vita. Il sacrificio di Mario Casati servirà a salvare un’altra vita. In sua memoria, infatti, la figlia Ilda attiverà un’adozione a distanza pre-natale. Attraverso l’associazione “Zainetto per la vita”, per diciotto mesi sosterrà una mamma in difficoltà economica che aveva deciso di abortire, aiutandola così a far nascere il suo bambino. «Non mi interessa sapere se la donna è cristiana o musulmana. Non importa, perché papà ci ha insegnato a fare il bene senza riserve», conclude Ilda.
Messaggio di Scola. Di «speranza affidabile» pur nel «momento grave in cui stiamo vivendo», ha parlato l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, nel messaggio inviato alla famiglia Casati e letto dal vicario episcopale Carlo Faccendini che ha presieduto il funerale. A ciascuno, si legge, «è chiesta un’invocazione e una preghiera speciale allo Spirito di Gesù risorto perché risvegli la nostra fede assopita e ci renda attivi costruttori di una civiltà degna della nostra storia e soprattutto capace di prospettiva». Facendosi vicino con «la preghiera e con l’affetto» alla famiglia Casati, l’arcivescovo ha ricordato la «lunga vita del caro Mario e il suo impegno con la famiglia e la sua fede praticata, fanno di lui ora un esempio per tutti noi».
“Nostro fratello Giuda”, il testo di don Primo Mazzolari cui fa riferimento Ilda nelle parole riportate da “Avvenire, lo si può leggere qui:
https://docs.google.com/document/d/1I9oROPI8TwLvMvyfyC3xfdxTNFkRSFXTD1DxSMao90I/edit
Quel testo è stato richiamato ultimamente dal Papa. Al richiamo papale e alla fonte mazzolariana qui dedicammo un post e 37 commenti:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/18171-2/#comments
Un fatto semplicissimo ed enorme, come tutti i ” fatti di Vangelo”.
Di cui ricordarmi nella MIA STORIA PERSONALE.
In modo particolare ogni volta che apro bocca sui fatti come quelli di Nizza, e ogni volta che sento aprire bocca in senso opposto.
La responsabilità vale non solo per quello che faccio e dico, ma ancora di più per quello che NON faccio e che NON dico.
Nessuno, specie se è cristiano, puo’ chiamarsi fuori da questa responsabilità che TOCCA personalemente a ciascuno. Per richiamare il vecchio Pascal, vale maiuscolamente per tutti il suo ” toi aussi, tu est embarqué “…..
A proposito di Mazzolari, ecco alcune altre parole che mi sembrano calzare come un guanto a questa estate di violenza crescente che si sta vivendo:
http://www.caritasitaliana.it/home_page/cosa_puoi_fare_tu/00000777_Brevi_estratti_da_Tu_non_uccidere.html
Tutto molto bello ed edificante, tutto meraviglioso fin quando si tratta di una conferenza astratta sulla non-violenza.
ma caliamoci un po’ nella realtà, fuori dall'”accademia”
chiedo a Lorenzo Cuffini::
che dovrebbe fare un non-violento quando davanti a lui un uomo armato di machete assale per ucciderla una donna incinta?
1) Il non-violento va a chiamare la polizia ( così quando torna la donna è già stata fatta a pezzi)
2)Il non violento tenta di convincere con belle ed vibranti parole l’uomo armato di machete a posare il machete “per favore! ”
3) se per caso ci riesce il non-violento anche con la violenza impedisce al violento armato di machete di fare a pezzi la donna incinta.
Ti dirò la verità caro Lorenzo, se io fossi la donna incinta preferirei un non-violento che si comportasse nel modo n.3 !
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/24/germania-uccide-una-donna-e-ferisce-altre-due-persone-con-machete-killer-e-profugo-siriano/2929925/
Problema tuo, Maria Cristina.
Tuo, mio e nostro.
Giralo un po’ a Gesù Cristo, e vedi se ti risponde nel modo che vuoi tu.
(ps. Cristo non è Oriana Fallaci, se ce ne fossimo dimenticati. Con tutta l’immensa stima per la Fallaci).
….e per giunta, come tu mi puoi largamente insegnare, anche se fingi di dimenticartene, Mazzolari fu tutto, ma proprio tutto fuorché un teorico conferenziere, e il suo cristianesimo ( vissuto per questioni anagrafiche in tempi- pensa un po’!!!- un cicinin più duri per la ghirba personale di quelli , pur balordi, che tocca a noi di vivere) fu quanto di più lontano si possa immaginare dall’ “accademia” . Piuttosto un modo di essere cristiano, e prete, saldissimamente ben piantato con i piedi per terra, e nel suo tempo.
Quindi, il modo di porre la questione(” tutte belle parole”) con lui fa acqua come una batteria di colabrodi.
perché ti invoco e non rispondi?
perché ti chiamo e non mi ascolti?
perché non mi proteggi dai miei nemici?
perché non fermi gli assassini e volgi il capo altrove?
mostrami il costato perché possa toccare le tue ferite…
Si, però, pure tu, amico lorenzo ……………: ma come puoi pensare di proporre una straordinaria figura come quella di Don Primo Mazzolari ad una come la signora Venturi ?
Ciao a tutti.
Roberto Caligaris