«Ho smesso di credere in Dio. Ma se avessi la certezza di poter riabbracciare mio figlio nell’Aldilà, forse mi ucciderei»: lo dice al Corsera di oggi Luigi De Ecclesiis, padre di Edoardo mentre prepara la festa dei 18 anni del figlio morto il 16 novembre 2017. Il nostro vero combattimento è sempre quello con Dio.
Il vero combattimento è sempre con Dio
9 Comments
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Verissimo.
Non so, Luigi, se sia un problema solo mio, ma non riesco ad aprire il link: capita anche a qualche altro degli amici del “pianerottolo” che mi leggono ?
In ogni caso, bentornato a Lorenzo !
Roberto Caligaris
https://www.corriere.it/cronache/19_settembre_04/i-18-anni-edoardouna-festa-mio-figlioche-morto-tumore-4bfcd07a-cf48-11e9-874e-4a9e2900aac3.shtml
Roberto questo sarebbe il link. Ma ci sono sistemi di protezione che lo disattivano dopo un certo numero di accessi. Ora l’ho riattivato ma per un rimedio radicale, provvedo a riprodurre per intero il testo nel commento che seguirà a questo. Grazie della segnalazione. Buona domenica.
I 18 anni di Edoardo«Una festa per mio figlio che è morto di tumore»
Vicenza, il papà: ci saranno la torta e il dj, spero vengano in tanti
di Andrea Priante
«Sarà tutto come l’avrebbe voluto lui: con i cantanti e i deejay. E la torta, naturalmente. Sarà bianconera, visto che Edo era un tifoso sfegatato della Juventus».
Il party
Da sei mesi, Luigi De Ecclesiis sta organizzando la festa per i 18 anni di suo figlio Edoardo. Un party in programma per sabato al palazzetto dello sport di Torri di Quartesolo, nel Vicentino. La palestra può contenere fino a 1.800 persone ma la paura più grande di questo papà, è che non ci venga nessuno. «È un tarlo che mi è entrato nel cervello. A Vicenza ci sarà la festa del patrono con il lunapark e le bancarelle; e a Grisignano l’antica fiera del Soco, che richiama gente da tutta la regione. L’incubo è che i ragazzi preferiscano trascorrere la serata altrove. Per Chiara, la mamma di Edo, sarebbe come se morisse di nuovo». Ecco. Perché alla festa per i diciotto anni di Edoardo De Ecclesiis, Edoardo non ci sarà: è morto quasi due anni fa, stroncato da un «tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde», rara forma di cancro ai tessuti molli.
Era gasatissimo
«Aveva 16 anni — racconta il padre — e mi parlava spesso di come avrebbe voluto festeggiare la maggiore età. Dopo aver partecipato al party di Sofia, la sua sorella maggiore, era gasatissimo: anche lui desiderava una serata piena di amici e di musica. E sognava anche la sua prima automobile: dopo avergli negato il motorino per paura che si facesse male, promisi che, appena ottenuta la patente, gli avrei comprato una Smart». Alla festa di sabato, papà e mamma hanno sostituito il regalo: invece dell’utilitaria, il ricavato andrà all’associazione Vicenza for Children per acquistare una «bimbulanza», un’ambulanza attrezzata al trasporto di bambini. Ma per il resto, Edoardo avrà esattamente la serata che voleva. Luigi scorre sul telefonino le immagini del figlio. Ci sono le foto delle ultime gite, quelle senza i capelli a causa della chemioterapia, e i video in cui balla dopo che il papà gli aveva detto che era guarito. E invece, poche settimane dopo, è morto. «Le chiamo “le bugie buone”. Come quando, nell’aprile del 2016, portammo Edo all’ospedale: aveva 14 anni e da alcuni giorni il ventre si era gonfiato. Scoperto il cancro, i medici mi dissero che aveva il 3 per cento di possibilità di sopravvivere. Fu la mia prima bugia buona: a Chiara e a nostra figlia raccontai che da quel tumore si guarisce nel 30 per cento dei casi».
La chemio
Dopo la diagnosi, la chemioterapia. E, nel maggio del 2017, l’intervento chirurgico. «Sembrava riuscito. Edo, che da grande voleva fare il soldato, si comportò da vero guerriero: rideva, si sforzava di essere positivo anche se soffriva il fatto di non poter fare la vita dei suoi coetanei. Lui, che una volta al palazzetto dello sport ci andava per giocare a pallamano, ora faticava a reggersi in piedi. Ma si riprese. Pareva un miracolo». Per festeggiare, pochi mesi dopo Luigi portò la famiglia in vacanza. Al ritorno, la doccia fredda: il tumore era ritornato. «A settembre la seconda operazione ma presto ci dissero che era finita: non c’era più alcuna speranza. Fu allora che gli raccontai che era guarito. Lui, che non aveva mai fatto troppe domande sulla sua malattia, fu così felice da trovare la forza di alzarsi in piedi e ballare». Il resto è un racconto che può capire solo chi ha perso un figlio. La rabbia, il dolore, la speranza di dare un senso a tutto dedicandosi al volontariato nei reparti di pediatria. Le giornate buone e quelle scandite dai pensieri cupi: «Ho smesso di credere in Dio. Ma se avessi la certezza di poter riabbracciare mio figlio nell’Aldilà, forse mi ucciderei». Edoardo è morto il 16 novembre 2017. E sabato festeggerà i suoi 18 anni.
4 settembre 2019 (modifica il 4 settembre 2019 | 21:21)
Rif. 5 settembre – Sempre contro e con Dio
Argomento delicatissimo. La morte nega sempre e comunque Dio.
Il nostro combattimento contro Dio può diventare – per grazia – combattimento a fianco di Dio. E’ la nostra lotta di sempre: liberaci dal male.
Due contributi sull’argomento.
Guido ( Mocellin) su Avvenire, che lo riprende direttamente:
https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-nostro-vero-combattimentoe-i-bypass-mediatici-da-rimuovere?fbclid=IwAR3I6qyd4Z1JlLffm2dKqvS3ESrG9B3y_K_6mNZKPaHvH8to_7SODj_RIMs
Erri de Luca, che presentando il suo libro ” IMpossibile”, dice nel suo intervento a un certo punto: la fede è ANCHE un atto di accusa verso Dio.
https://www.facebook.com/FeltrinelliEditore/videos/920512481665111/UzpfSTEwMDAyNDg0NDU5NzM0MTo0Nzc2NTA0ODY0MDY0MzQ/?notif_id=1567928891733050¬if_t=mention
(Senza dimenticare, en passant, chi aveva parlato di ” Dio tra gli imputati”.)
Grazie a Roberto come sempre, un abbraccione comunque.
Grazie a Lorenzo e grazie a Mocellin che sempre mi legge. A tutti il mio abbraccio domenicale.
Grazie, Luigi, e grazie anche a Lorenzo per i contributi proposti: a Grisignano del Zocco (ad un tiro di schioppo da Torri di Quartesolo), é vero, sono i giorni dell'”Antica Fiera del Zoco”, che richiama tantissima gente da tutte le contrade circostanti del vicentino e del padovano, e che anch’io, dalla provincia di Venezia, spesso frequento, ma sono certo che i miei conterranei avranno fatto onore anche alla festa di compleanno di Edo.
BUONA DOMENICA SERA A TUTTI!
Roberto Caligaris