Il silenzio di Giuda che sta per tradire

Settimana di Passione, Giuda sta per tradire. Rivedo dopo mezzo secolo “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini e rileggo la recensione di Moravia sull’Espresso: “I silenzi sono la forza del film. I silenzi di Pasolini sono affidati all’organo che è più legato al silenzio: gli occhi. Gli occhi dei personaggi: il silenzio dell’Annunciazione, il silenzio che accompagna la morte di Erode, il silenzio degli apostoli che guardano Gesù e di Gesù che guarda gli apostoli, il silenzio di Giuda che sta per tradire, il silenzio di Gesù che sa di essere tradito”. Pasolini e Moravia mi hanno aiutato a leggere Matteo e più tardi a intuire Madre Teresa con i loro viaggi in India.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Visitatori belli vi dedico il sorriso che si scambiano Maria e Giuseppe.

    23 Marzo, 2015 - 16:59
  2. Luigi Accattoli

    Un sorriso che viene dal silenzio.

    23 Marzo, 2015 - 17:30
  3. Marilisa

    Qualcuno di quelli che se intendono ha detto che il Gesù di Pasolini è il più bello della storia del cinema.
    E certamente i silenzi che ne fanno da sfondo contrastano con il chiasso di cui si riempiono altri film, successivi e più noti, che raccontano la passione e morte di Gesù.
    Ma Pasolini, da quel genio che è, ha intravisto che ogni dramma umano si compie nel silenzio intimo di chi è coinvolto in prima persona. E anche chi solo assiste partecipando col cuore e con gli sguardi, entra nel silenzio di quel dramma e, seppure inconsapevolmente, lo vede come suo proprio dramma.
    Nel silenzio si evidenziano– agli occhi di chi guarda e sa vedere–dolori e gioie, tristezze e malinconie, compiacimenti e gratitudine.

    23 Marzo, 2015 - 18:03
  4. Marilisa

    Gesù intuì nel silenzio di un bacio il tradimento di Giuda.

    23 Marzo, 2015 - 18:11
  5. Fides

    Gesù, “il logos”, raccontato nel silenzio.
    Anch’io concordo sul fatto che Pasolini abbia messo in scena il miglior vangelo.

    23 Marzo, 2015 - 18:37
  6. discepolo

    Gesu il logos raccontato nel silenzio.Questo mifa pensare al silenzio di Benedetto. Forse l‘ultima suprema parola su Dio e‘il silenzio. E il piu grandecteologo vivente se ne e‘reso conto arrivando con l‘eta‘a capire quanto le parole siano vuote e vane come uncembalo che tintinna.Ancor piu‘inadeguate sembrano oggi le parole su Dio pronunciate a getto continuo e riportate dai media che le banalizzano e cosi‘tolgono loro ogni efficacia. Quello che non vogliono capire gli esaltatori della Nuova linea pastorale,e‘ il rischio della banalizzazione,dell‘appiattimento ,l‘effetto nefasto della sovra-esposizione mediatica. Se da un lato questi geni della comunicazionr ecclesistica esultano per il “favore“popolare e mediatico che sembra aver raggiunto fon Francesco la chiesa,non di chiedojo costono a che prezzo! Il silenzio di Benedetto. dovrebbe dopotutto far riflettere.
    A

    24 Marzo, 2015 - 8:26
  7. Claudia Floris/Leo

    Il Silenzio di Benedetto XVI…penso molto a quell’uomo silenzioso…e mi par di vedere l’apostolo che Gesù amava, che si avvia a fianco del Risorto perché ” vuole che lui [Giovanni] resti”. Lui, non a altri, ha affidato la”Virgo fidelis”, la Vergine che “medita ogni cosa nel silenzio del suo cuore” e nel buio silenzioso di quel sabato di dolore se ne sta muta, salda, mentre gli altri si nascondono, fuggono, si disperdono come un gregge impazzito. A Lui, apostolo del silenzio, ai piedi della croce è stata affidata la Madre della Chiesa -“Donna, ecco il tuo figlio”- a Lei ha unito il suo cuore e ne è nato un popolo, una moltitudine immensa di ogni nazione, razza, popolo e lingua” (Ap 7,9).
    La sofferenza non ha voce, non si racconta. La sofferenza è un “sentire” che vive di silenzio, si nutre di silenzio, e nel silenzio trova il suo senso . “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24).

    24 Marzo, 2015 - 20:12
  8. Eugenio Spiletti

    Ringrazio Claudia per la bella riflessione.
    Anche a me il richiamo al silenzio ha ricordato il Sabato Santo e l’attesa, dolorosa e al tempo stesso speranzosa, della Vergine Maria.

    25 Marzo, 2015 - 9:03
  9. Fides

    Non si può non amare Benedetto XVI.
    Quanto affetto per un uomo tanto sapiente ed umile.
    Un Papa che che è stato esposto a umiliazioni assurde, e metto in primo luogo il rifiuto di farlo intervenire alla Sapienza.
    Ricordo anche la copertina de “Il Manifesto” il giorno successivo alla sua elezione con il titolo a tutta pagina “Il Pastore Tedesco”.
    Che brutto un mondo che non riesce a far tesoro di simili grazie.
    Sono tuttavia convinto che certe critiche spesso scriteriate mosse a Francesco arrechino a Benedetto un dolore ancora maggiore. Probabilmente egli non condivide tutto quanto fa e dice il nuovo Pontefice, ma da grande qual è, risponde così, col silenzio.

    25 Marzo, 2015 - 10:55

Lascia un commento