Il San Vicino e il Catria oggi bianchi di neve

Di nuovo in treno, ritrovata felicità: vedi post precedente. Sono stato a Castelplanio di Jesi, cittadina del silenzio dove don Mariano Piccotti mi chiama ogni poco a parlare. L’argomento di ieri era “l’inganno della ricchezza”, una parola di Gesù (Matteo 13, 22) di sorprendente modernità. Ritrovo il San Vicino e il Catria ieri verzicanti e oggi bianchi di neve. Alberelli fioriti alle finestre del treno. Una scritta a Fossato di Vico che dice “Fanculo Papa”. Giusto per non dimenticare che i giorni sono cattivi. Ma a Gualdo Tadino nevica sui biancospini e io torno a sognare.

6 Comments

  1. Francesco73

    Luigi, oggi Lei ha la fortuna di stare nelle mie amate terre di nascita, nei luoghi delle mie estati (e Natali e Pasque…) di bambino e adolescente.
    Io sono nato ai piedi del Monte Strega, la vetta del Catria è lì a fianco, maestosa e lontana. Del Catria parla anche Dante, nel XXI canto del Paradiso: incontrando San Pier Damiani, si “ferma” all’eremo di Fonte Avellana, alle pendici del monte. Lì si sono sposati i miei, e io ci vado sempre, quando torno nelle Marche.
    Tra il Catria e il San Vicino (in particolare, nei pressi del lago di Apiro, o anche a Cingoli) ho scorazzato tanto con la mia moto: quanti pomeriggi d’agosto, quanti viaggi, quanti posti bellissimi scoperti nella libertà senza orari di quegli anni.
    C’è un percorso ideale, un paesaggio che mi sta sempre dentro gli occhi e porto nel cuore, ovunque mi trovi: parte proprio dal San Vicino e si spinge su, su, fino al Montefeltro, fino a Carpegna.
    Consiglio a tutti di visitare quelle contrade, ti entrano dentro e non ti lasciano mai più. 🙂

    20 Marzo, 2007 - 15:04
  2. bonzieu

    Mi ricollego alle emozioni che Luigi ci confida in questi giorni per un breve racconto.
    Domenica si celebrava, nella nostra parrocchia come penso in molte altre, la festa del papà. Alla messa dei ragazzi c’erano papà-lettori, papà-cantori e anche papà-chierichetti.
    In chiesa, famiglie con figli di ogni età: dagli “spilungoni” ai “pargoli”.
    Proprio uno di questi ultimi, in età da prime parole, durante un momento di silenzio ha esordito con squillante “Papà!”.
    Quasi si rendesse conto che, almeno per quel giorno, non era il caso di chiamare la mamma.
    Beh, nella sua semplicità è stato un episodio simpatico e carino.

    Ciao
    Eugenio

    20 Marzo, 2007 - 15:04
  3. Luigi Accattoli

    Da Pasquale Vilardi ricevo questo messaggio:
    Ciao Luigi, talor lasciando le sudate (e spesso inutili) carte, leggo il tuo blog. Sono contento:
    1) per la neve nelle Marche (regione che mi sta divenendo un pò interessatamente cara) sperando che quest’estate non avremo carenza d’acqua);
    2) per i tuoi elogi a Trenitalia (da viaggiatore ed ex ferroviere);
    3) per la bella iniziativa “biblica” svoltasi a Mantova (sto leggendo un bel libro su Paolo De Benedetti);
    4) per tante altre notozie e riflessioni.
    E divertito per l’ennesima trovata di Cossiga. A presto, Pasquale

    20 Marzo, 2007 - 17:50
  4. Buongiorno!
    Le ho scritto una mail, non so se ha ricevuto… E ora che mi sono iscritto posso anche intervenire. Che bello!
    Complimenti davvero per il suo Blog e per gli spunti, validi e ricchi, che offre ai suoi lettori. L’ho lincata sul mio blog (oltre a parlare in un intervento sulla Quaresima del suo libro sul Padre Nostro).
    Spero potremo avere un bello scambio di opinioni.

    Duc in alto! Un saluto a tutti i cercatori di Dio
    Andrea
    http://feynman82.spaces.live.com/

    21 Marzo, 2007 - 13:21
  5. Carlo Silvano

    “Alberelli fioriti alle finestre del treno”… è arrivata la primavera che porta con sé il sapore della libertà.
    Dopo mesi di assenza riesco finalmente a visitare questo blog.
    Saluti, Carlo Silvano

    21 Marzo, 2007 - 16:18
  6. Luigi Accattoli

    Benvenuto ad Andrea. Grazie della segnalazione del mio libro. Risponderò all’e-mail appena trovo il tempo, porta pazienza! La pazienza si addice ai cercatori di Dio, o no? Luigi

    21 Marzo, 2007 - 18:02

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