Caro Papa Francesco, vorrei sapere di più su Gesù. Come ha camminato sull’acqua? Con affetto, Natasha (Kenya, 8 anni). Arriva oggi in libreria “L’amore prima del mondo” (Rizzoli, 82 pagine, 17 euro), una raccolta di disegni e domande che bambini di tutto il mondo hanno inviato al Papa e alle quali Francesco ha risposto. Il libro è curato dal padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà cattolica: “Il linguaggio di Francesco è semplice e vive di parole semplici. Perché Dio è semplice. La tenerezza di Dio si rivela nella semplicità”. Nei commenti la risposta del Papa a Natasha e ad altri bambini.
Il Papa i bambini e Gesù che cammina sull’acqua
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Sull’acqua e sui pesci. Cara Natasha, devi immaginare Gesù che cammina naturalmente, normalmente. Non ha volato sull’acqua o fatto le capriole nuotando. Lui ha camminato come cammini tu, cioè come se l’acqua fosse terra, un piede dopo l’altro, anche vedendo i pesci sotto i suoi piedi far festa o nuotare veloci. Gesù è Dio e lui dunque può fare tutto. Può anche camminare tranquillamente sull’acqua. Dio non affonda, sai?
La sindrome di Micol. Caro Papa Francesco, quando eri un bambino, ti piaceva ballare? Prajla (Albania, 6 anni) – Tanto, cara Prajla! Ma proprio tanto tanto! Mi piaceva stare insieme con altri bambini, giocare, fare la ronda, ma anche ballare le nostre danze tipiche dell’Argentina. Mi divertivo molto. Poi da ragazzo mi piaceva ballare il tango. Mi piace tanto il tango. Vedi, ballare è esprimere la gioia, l’allegria. Quando uno è triste non può ballare. Generalmente i ragazzi hanno una grande risorsa: essere contenti. E per questo quando si è giovani si balla e così si esprime l’allegria del cuore. Persino il grande re Davide, quando prese Gerusalemme, facendone la Città Santa, vi fece trasportare solennemente l’Arca dell’Alleanza e si mise a ballare davanti ad essa. Non si preoccupò delle formalità, si dimenticò di doversi comportare come un re e si mise a ballare come un ragazzino! Ma Micol, sua moglie, vedendolo dalla finestra saltellare e ballare, lo derise e lo disprezzò nel suo cuore. Questa donna era malata di serietà, la «sindrome di Micol» io la chiamo. La gente che non può esprimere allegria sta sempre seria. Ballate, voi che siete bambini, così non sarete troppo seri quando sarete grandi!
Guarirei i bambini. Caro Papa Francesco, se tu potessi fare un miracolo, che cosa sarebbe? Con affetto, William (Usa, 7 anni) – Caro William, io guarirei i bambini. Non sono riuscito ancora a capire perché i bambini soffrano. Per me è un mistero. Non so dare una spiegazione. Mi interrogo su questo. Prego su questa domanda: perché i bambini soffrono? È il mio cuore che si pone la domanda.
Il titolo del libro. Che cosa faceva Dio prima di creare il mondo? – Dio amava. Ecco che cosa faceva Dio: Dio amava. Dio ama sempre. Dio è amore.
Il nonno di Yfan (Cina, tredici anni) andrà lo stesso in paradiso anche se non è cattolico? – “Gesù ci ama tantissimo e vuole che tutti andiamo in cielo. La volontà di Dio è che tutti si salvino”. Una volta, racconta il Papa nella risposta, una signora andò da San Giovanni Maria Vianney disperata perché suo marito si era suicidato buttandosi da un ponte. “Era disperata – spiega il Papa – perché immaginava che il marito fosse certamente all’inferno”, ma il Curato d’Ars le disse: “Guarda che tra il ponte e il fiume c’è la Misericordia di Dio”.
Sorridere sempre. Caro papa Francesco, non sei più tanto giovane e hai già fatto un sacco di cose; che cos’altro vorresti fare nella tua vita per fare il mondo più bello e più giusto? – Mi piacerebbe sorridere sempre, sorridere a Dio innanzitutto, per ringraziarlo di tutto il bene che fa alla gente. Vorrei ringraziare Dio per la sua pazienza. Avete mai pensato a quanta pazienza ha Dio? Ma sono vecchio e mi rimane poco filo nel rocchetto… Dio dirà….
Che domande. Alcune domande sono promettenti: le metto senza risposta per invogliare a leggere il libro. Perché hai bisogno di quel cappello alto? Perché alcuni santi hanno le ferite? Perché ci sono genitori che litigano fra di loro? Perché non ci sono più miracoli? Questo libro l’ho letto a precipizio. Sono un nonno che ama parlare con i bambini e in queste pagine non riuscivo a fermarmi.
Bellissimo lo comprerò per i miei nipoti!
Condivido, ho avuto la stessa idea di picchio.